giovedì 21 settembre 2017

ELWING - 25/08 - LISTA 03

Finalmente lasciarono quella Valle maledetta, o almeno per lei lo era stata, e fu con evidente sollievo che raggiunse il punto di sicurezza definitivo, troppo roccioso per quegli enormi scarafaggi, giacché per tutto il tragitto era rimasta in costante tensione. Il resto del viaggio fu decisamente più tranquillo per lei e con l'approssimarsi del tramonto predispose, assieme agli altri il campo per la notte. Fortunatamente, le ore notturne passarono tranquille, concedendo a tutti meritato riposo e consentendo a lei, come agli altri che erano stati provati dagli attacchi degli ankheg, di riprendersi a dovere. Vista la tranquillità del posto, riuscì anche a mettere in atto un paio di cose a cui aveva pensato durante il tragitto, azioni che le vennero spontanee e naturali, prima di abbandonarsi al sonno (NDG: seguiranno mail private in flashback).
Il mattino seguente, si alzò come consuetudine all'alba e dopo aver raccolto il proprio giaciglio, mentre gli altri adempivano ai rispettivi riti, la ranger s'inerpicò nei dintorni del sentiero, tra rocce sporgenti e sassi, con il preciso obiettivo di cercare erbe montane che potessero tornare utili, a lei o ai compagni di viaggio: bacche rosse di Mirenna per esempio, abbastanza comuni, oppure fiori di Centaurea; più raro sarebbe stato trovare Spina d'Oro e Spina d'argento, perciò puntò sulle altre due (NdG per DM: riesco a trovare le bacche di Mirenna o i fiori di Centaurea?(o entrambi?)). Quando ebbe finito la perlustrazione, ritornò dagli altri e tutti ripartirono lungo il sentiero. Il cielo era scuro, con le nubi gonfie di una pioggia che ancora non voleva cadere; d'istinto si alzò il cappuccio sul capo mentre camminava. Anche stavolta, il tragitto si rivelò tranquillo, superarono un guado e ripresero il sentiero, senza incontrare nessuno. Ma non erano gli unici a solcare quei terreni. Abbassò gli occhi al suolo e nel momento stesso in cui notò le impronte di coboldi la voce gracchiante di Ahrar si fece sentire. Erano vicini a casa sua ed a quanto aveva detto il piccoletto c'erano parecchi dei suoi simili, compresi i capi, un Re ed anche un Negromante. Alzò il sopracciglio, perplessa e scettica, nell'apprendere la presenza anche di un "mago nero" come li appellava lei tra sé e sé, poi si piegò sulle ginocchia e si mise ad analizzare le tracce sul terreno, mentre Vixiar e Scarlett chiedevano ulteriori dettagli al coboldo. (NdG per DM: analizzo le tracce per capire almeno quanti coboldi siano, pressapoco).

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