martedì 19 marzo 2024

SeTTiMaNa 11 - 2024

GHINO - 14/09
Ghino era sdraiato, nel dormiveglia, sulla terra nuda. Rabbrividiva dal freddo, pensando alle coperte tiepide in cui si era rintanato nei giorni precedenti.
Un rumore gli fece aprire gli occhi: attorno a lui un'armata di piccoli goblin dalle armature spezzate, dalle spade storte e arrugginite. Uno di loro stava in piedi nella luce del fuoco.
"Noi essere millemila..." diceva.

Si svegliò, i brandelli del sogno erano diventati realtà. Il goblin c'era davvero e forse anche l'armata sgangherata dei suoi compagni.
Si alzò lento, impugnando la spada, una voglia maledetta di fare tre passi e sparire nell'oscurità fuori dal limitare della luce.
Invece ascoltò, imponendosi di stare calmo. 
Per una volta Kreena sembrava aver avuto una buona idea.
Attese, stringendo l'elsa, gli occhi che saettavano in cento direzioni diverse.


DUNGEON MASTER - 14/09
[Kreena] "...noi liberato da strega Kelath..." Guardò un attimo in direzione di Kelly, come per assicurarsi che reggesse il gioco. "Lei nera, cattiva..sputava ghiaccio davanti e fuoco dietro...per capirci..."

Al suono della voce del goblin Kel-hatril aprì un occhio, poi, sentendo le parole di Kreena, aprì anche l'altro per fulminare la ladra con un'occhiata gelida. «Cos'è che tirerei fuori da dietro, io? Fuoco?» sibilò, attenta però a non farsi sentire anche dal goblin. «Nemmeno mangiassi peperoncino a pranzo e cena...» Poi si zittì nel notare che il goblin si stava cautamente facendo avanti di nuovo dall'oscurità.

«Voi aiutare?» fece eco il mostriciattolo in tono sospettoso. «Dove sta fregatura?» Emise un suono che poteva essere qualcosa di simile ad uno sbuffo sprezzante. «Voi uccide Mama Cap per noi? Mama Cap e tutti suoi bambini? Io dice che voi paura di noi millemila e dice bugia per salvare culo. Io sa cosa tu pensa: "goblin stupidi, noi spara panzana che noi aiuta, loro fessi crede, noi fa finta di aiutare e invece va via, salva culo e lascia goblin con Mama Cap ancora affamata".» Di colpo il goblin si azzittì, assunse per parecchi secondi un'aria pensosa e poi riprese: «Però bella cosa se voi no dice bugia. Se voi aiuta. Noi fa così: voi lascia noi uno a fare da ortaggio, io viene con voi e indica casa di Mama Cap, voi uccide Mama Cap, io torna da tribù, libera vostro ortaggio, ortaggio torna da voi. Voi felici che salva culo di voi. Voi felici anche che salva culo di ortaggio. Ortaggio molto felice, anche. Noi molto molto felici che Mama Cap morta. Anche bambini di Mama Cap morti: cosa molto buona anche questa, sì. Mama Cap e bambini no felici, ma noi frega niente di questo.» Fece un largo ghigno ed aggiunse: «Bella idea, questa, sì?» Fece per voltarsi e tornare nell'oscurità, ma prima disse: «Voi pensa a idea, poi chiama me e io viene a sentire risposta.» Deto questo, sparì nel buio.

Pochi secondi dopo però la sua voce si fece udire di nuovo: «Una volta qui molti viaggiatori. Mama Cap mangia qualcuno, a volte. Io dice che Mama Cap ha tesoro di viaggiatori mangiati. Voi gente grande piace tesori, sì! Tu pensa a questo...»


KREENA - 14/09
Kreena sbuffò, vedendo il goblin pronto a scappar via di nuovo.
"Aspetta, aspetta, nanetto frettoloso!"
Avanzò di un passo nella sua direzione.
"Niente fregature. Noi avventurieri, noi eroi, noi girare il mondo per aiutare piccola gente come voi. Noi uccidere Mama Cap, no problema. Uccidere e prendere tesoro, così tutti contenti"
Si grattò la testa.
"Figli però non so. Noi eroi, non uccidere piccoli. Come sono? Brutti? Grandi? Cattivi? Anche loro mangia voi?"
Sembrò riflettere a sua volta.
"Perchè se loro mangia voi, allora mostri e noi mostri uccidere: capisc?"
Fece un sorrisetto.
"Però niente ortaggi, ortaggi non lasciare: patate arrosto, semmai. Voi piacere patate?"


GHINO - 14/09
Quando Kreena fece le sue domande al goblin, Ghino si avvicinò e attese il momento buono per parlare.
"E a cosa assomigliano Mama Cap e i suoi bambini? Dove si trova la loro casa, qui vicino?" 
Chiese senza avvicinarsi troppo, per non sembrare minaccioso.


HAZA - 14/09
Ammesso che il goblin non stesse mentendo, rendere più sicura quella strada era qualcosa a cui il gruppo non poteva sottrarsi, sebbene rappresentasse un rallentamento sulla tabella di marcia e, probabilmente, anche una notte di sonno persa.
 
"E a cosa assomigliano Mama Cap e i suoi bambini? Dove si trova la loro casa, qui vicino?" 

Ghino aveva posto un'ottima domanda. 
E la risposta era forse meglio ottenerla prima di promettere qualsiasi cosa.

Ad Haza però impensieriva una delle richieste del goblin. Di fatto, nel giro di due giorni, due potenziali nemici avevano fatto richieste simili.
"Anche loro vogliono in ostaggio un qualche membro del gruppo. Come i Manti Grigi. Che ci sia uno zampino di quegli altri, dietro questa comparsata notturna?"

giovedì 14 marzo 2024

SeTTiMaNa 10 - 2024

MORGON - 14/09
Morgon era stato particolarmente silenzioso all'uscita dalla prigione. Capiva benissimo che tutta quella faccenda in qualche modo si era conclusa grazie ad interventi altrui, nonostante il suo disastroso intervento.
Capiva anche che continuare a rimuginare su quella faccenda non avrebbe fatto bene, per cui si ripromise di smetterla. Ma a volte la mente gioca brutti scherzi ed infatti, quella notte passata abbracciato a Tabitha era trascorsa silenziosa.
La mattina dopo, in qualche modo, non vedeva l'ora di andare via da La Soglia. Era felice di avere Tabitha al fianco. La cosa, come sempre, lo faceva stare bene. 
Fu in quel momento, quando uscivano dalla cittadina, che a Morgon venne in mente la sciarpa che aveva comprato per Tabitha... maledisse la sua testa ed il suo continuo pensare a quanto accaduto il giorno prima.
Pensò a come fare per rimediare.

L'incrocio con i Manti Grigi cercò di dimenticarlo in fretta. Strinse forte la mano alla drow e proseguì. Quando si accamparono, dopo la cena, chiese a Tabitha se poteva accompagnarlo. La prese per mano, la condusse a pochi passi di distanza dal gruppo, dando loro le spalle e mettendosi di fronte a lei, trasse da una borsa appesa alla cintura la sciarpa che aveva preso il giorno prima.
"Per te. Un piccolo regalo. Un piccolo modo per dirti che ti voglio bene. Davvero."

NdG
Morgon non farebbe turni di guardia per non perdere la possibilità di usare incantesimi il giorno dopo


TABITHA - 14/09
Non appena avevano finito di cenare, Morgon le aveva chiesto se poteva andare con lui un attimo. Tabitha l'aveva osservato inclinando la testa con curiosità, chiedendosi il perchè di quella richiesta, ma subito si era alzata e l'aveva seguito con un sorriso, certa che doveva aver un buon motivo.
E se magari voleva dirle che aveva cambiato idea su di lei, loro? Di colpo lo stomaco le si chiuse, minacciando di farle rivedere tutta la cena, ma poi si rese conto che lui la stava tenendo per mano, l'aveva cercata lui, perchè avrebbe dovuto farlo se voleva dirle una cosa del genere? Le avrebbe semplicemente chiesto di seguirlo, senza aggiungere quel gesto sempre così dolce e gentile. Così Tabitha prese un bel respiro e scacciò quei pensieri prima che lui potesse notare il suo improvviso picco di ansia.
Morgon si fermò a poca distanza dall'accampamento, poco oltre il primo cerchio di alberi della radura, abbastanza vicino al gruppo da non correre rischi, ma abbastanza lontano perchè la loro conversazione restasse privata.
Il bardo si posizionò dando le spalle al fuoco, la cui luce filtrava a tratti in quella zona, e Tabitha si fermò, voltandosi per guardarlo in viso. Sorrise, osservandolo mentre cercava qualcosa in una borsa che portava appesa alla cintura, fino a che ne estrasse una sciarpa viola che le porse.

"Per te. Un piccolo regalo. Un piccolo modo per dirti che ti voglio bene. Davvero."

Tabitha sgranò gli occhi, posandoli sul lungo pezzo di stoffa impalpabile che brillava alla luce del fuoco. Non aveva visto Morgon fare quell'acquisto, non aveva la più pallida idea di quando fosse riuscito a comprarla, e forse nemmeno le importava. Riusciva solo a pensare a quanto Morgon fosse stato così gentile da pensare di farle un regalo. A lei.
I grandi occhi viola di Tabitha incrociarono lo sguardo del bardo, e lei si trovò a sbattere ripetutamente le palpebre per controllare le lacrime di felicità che glieli avevano inumiditi. Un secondo dopo, prima ancora di prendere il dono, Tabitha gettò le braccia al collo di Morgon, stringendosi a lui con forza. 
"Oh, grazie! Grazie! É stupenda, non dovevi!"  
Solo dopo un attimo l'elfa allentò la presa quel che le bastava per scostarsi il minimo che le serviva per poter guardare di nuovo il dono. Tabitha teneva ancora un braccio attorno alle spalle di Morgon, mentre l'altro lo aveva abbassato, facendo scorrere delicatamente la mano sulla stoffa viola, perfettamente intonata al colore dei suoi occhi.
L'aveva poi presa quasi con deferenza, lasciando che scorresse prima tra le sue dita e poi lungo il braccio, facendola finire attorno al collo in modo che non le potesse cadere, e infine aveva alzato di nuovo lo sguardo su Morgon.
Un sorriso bellissimo le piegò le labbra  e si espanse su tutto il suo viso, fino ad illuminarle le iridi.
"Grazie." ripeté un secondo prima di alzarsi sulle punte dei piedi per posargli un bacio a poca distanza dall'angolo delle labbra. Arrossì, ma non perse il sorriso né abbassò lo sguardo, poi lo abbracciò di nuovo, sprofondando il viso nell'incavo del suo collo. "Anche io ti voglio bene, Morgon."
Poi di colpo si risollevò guardandolo per un attimo negli occhi prima di abbassarli. "Io però non ho un regalo per te. Mi dispiace tanto... che sciocca, non ci ho pensato, avrei potuto..." iniziò a farfugliare dispiaciuta come non mai.


GHINO - 14/09
I primi giorni era contento di essere tornato alla civiltà. Aveva mangiato e bevuto a sazietà, si era goduto ogni notte passata in un letto caldo e le occasionali visite al bordello locale.
Ma poi erano rimasti invischiati nell'indecisione, intrappolati da quella Edra e dai suoi scagnozzi grigi. Aveva perso interesse a ogni tentativo di risolvere la situazione, limitandosi ad aspettare gli altri nella taverna, bevendo spesso da solo nella sala comune.
Quando gli altri tornarono con la notizia che la situazione si era finalmente sbloccata, si era ripreso e preparato in fretta per la partenza.
Uscire dalla città, riprendere il cammino e incrociare lo sguardo mesto dei Grigi non aveva prezzo, dopo quel periodo di inattività forzata.
Sentiva voglia di infilarsi in qualche sotterraneo pericoloso, nonostante il lungo periodo passato nella miniera di Kel-Athril. Si sorprese anche a fischiettare durante la lunga salita: era di buon umore.
Quando si fermarono per la cena, Scarlett chiese aiuto per cucinare.
Ghino estrasse due padelle dalle profondità della borsa conservante, lasciandole alla rossa.
"Vado in cerca di selvaggina, arrivo." 
Torno dopo una mezz'ora con quattro conigli, dei tuberi che aveva trovato in mezzo a un prato e qualche erba officinale.
"Questi dovrebbero macerare una notte in vino e ginepro, ma per stavolta credo che basti così." Terminò con un sorriso che non appariva sul suo volto da troppo tempo.


DUNGEON MASTER - 14/09
Concordati che furono i turni di guardia, i primi due (NdG: Jean e Indevar) si scelsero i posti dai quali montare la guardia mentre gli altri si sistemarono per la notte.

Non molto tempo dopo che il movimento nel campo si fu placato le due sentinelle iniziarono a percepire che qualcosa di strano stava accadendo: sensazioni, più che certezze, di movimenti al di là del limitare del campo.

Infine, circa a metà del turno di guardia, un goblin si fece avanti guardingo, con una spada corta stretta in pugno e proteggendosi con uno scudo rotondo; arrivato ad un paio di passi all'interno dell'area illuminata dal fuoco, depose la spada al suolo e sollevò la mano nel
gesto universale di chi vuole parlamentare.

Guardandosi intorno ma palesemente prestando attenzione a non fissare direttamente il fuoco disse: «Io vuole parla a voi. Voi grossi ma voi pochi. Noi piccoli ma noi millemila, qui in buio. Io dice voi meglio sta fermi e parla. Voi parla a me?»


JEAN - 14/09
[Flashback]:
Infine, ripartirono da La Soglia… Non era stato proprio il soggiorno che sognava, ma non era andata male dopotutto. Osservò Kreena, accanto a lui, quindi riservò alle porte della città un’eloquente occhiata di rimpianto. Sospirò e si mise al seguito di Bardell, che rientrava per il momento tra le cose buone avvenute nelle ultime ore. 

Non era passato molto quando incrociarono i Manti Grigi. Non destavano più alcuna preoccupazione, sapeva che avrebbe dovuto semplicemente lasciar perdere, ma il suo sguardò vagò attentamente tra le loro fila alla ricerca di un obiettivo preciso che non tardò ad inquadrare. Eccolo lì. Rallentò leggermente l’andatura e lo fissò.

[NDG: in funzione della reazione che il DM sceglierà mi riservo qualche altra riga di flashback]

Alla proposta dei turni di guardia rilanciata da Kreena, il darokiniano la schernì:
“Comprensibile. Non riusciresti a stare all’erta un attimo con me nei paraggi.” Le sorrise in tralice e si dispose per il primo turno con Indevar. A dir la verità non era neppure stanco…

Gli altri quasi non fecero in tempo ad addormentarsi che dei rumori piuttosto evidenti misero le sentinelle sul chi va là... [NDG per DM: si riesce a dare una dimensione ai rumori che si sentono? Non pretendo di capire il numero, solo escludere che possa trattarsi di un esercito. Do per scontato di sì, se così non fosse non tenete conto del proseiguo]
Jean strinse le spade, in posizione di guardia, pronto a praticare vari fori aggiuntivi sulla prima cosa che gli si fosse parata davanti, Manto Grigio o Manticora che fosse, e stava per farlo… Si fermò appena in tempo. Un goblin solitario, piuttosto coraggioso dovette ammettere a sé stesso lo spadaccino, si era fatto avanti con spada e scudo levati, ma prima di provocare la sua reazione li aveva deposti a terra sollevando le mani. 
Jean non si mosse di un millimetro mentre quello parlava in comune stentato, né lo fece quando ebbe terminato e mentre rispondeva:
“Per le palle di Perelandro, possibile che siamo perseguitati da questi plurifottuti umanoidi ovunque andiamo?! Deve essere la puzza di Filth che li attrae, una specie di cazzo di feromone per mostriciattoli verdi. Roba da non credere.”
Con una delle due lame indicò il goblin e subito dopo descrisse un arco che abbracciava l’oscurità subito dietro ad esso:
“Mi piace che tu abbia parlato chiaro. Adesso ascoltami bene perché farò altrettanto. Una sola mossa falsa da parte tua o dei tuoi amici e nei successivi tre secondi succederanno queste cose: prima sveglierò i miei compagni, poi tu morirai. Sarà una cosa molto rapida. Non sono un grande ascoltatore, quindi se hai qualcosa da dire che valga la pena dilla in fretta.”


DUNGEON MASTER - 14/09
[Jean Tannen] Non era passato molto quando incrociarono i Manti Grigi. Non destavano più alcuna preoccupazione, sapeva che avrebbe dovuto semplicemente lasciar perdere, ma il suo sguardò vagò attentamente tra le loro fila alla ricerca di un obiettivo preciso che non tardò ad inquadrare. Eccolo lì. Rallentò leggermente l’andatura e lo fissò.

Il Manto Grigio si accorse dello sguardo fisso su di lui e borbottò infastidito al compagno più vicino: «Ma che ha da fissare quello là?». «Boh...» fu la diplomatica risposta, poi: «Magari gli piaci...» aggiunse ridacchiando. «Fanculo» ribatté scocciato il primo dei due.

Evidentemente per lui la faccenda dell'insulto a Kreena era del tutto dimenticata, ammesso e non concesso che si fosse mai reso conto anche in precedenza dello sdegno di Jean.


DUNGEON MASTER - 14/09
[Jean Tannen] “Per le palle di Perelandro, possibile che siamo perseguitati da questi plurifottuti umanoidi ovunque andiamo?! Deve essere la puzza di Filth che li attrae, una specie di cazzo di feromone per mostriciattoli verdi. Roba da non credere.”
Con una delle due lame indicò il goblin e subito dopo descrisse un arco che abbracciava l’oscurità subito dietro ad esso: “Mi piace che tu abbia parlato chiaro. Adesso ascoltami bene perché farò altrettanto. Una sola mossa falsa da parte tua o dei tuoi amici e nei successivi tre secondi succederanno queste cose: prima sveglierò i miei compagni, poi tu morirai. Sarà una cosa molto rapida. Non sono un grande ascoltatore, quindi se hai qualcosa da dire che valga la pena dilla in fretta.”

Il goblin fissò a bocca aperta Jean: «Tu parla, parla tanto. Io capisce un cazzo di tu parla. Tu uno. Noi millemila. Tu parla bene, noi no fa te culo come capanna. Tu blablabla tanto, noi fa culo come capanna.»

[NdG] I rumori che si erano sentiti erano leggeri: di certo non un esercito, ma è altrettanto certo che chi sia capace di muoversi bene al buio (come ad esempio i goblin...) di rumore non ne fa tanto.

[NdG] Per chiarire: il goblin ha posato solo la spada, ma lo scudo se lo sta tenendo davanti per bene. Mica si fida…


JEAN - 14/09
Jean represse un mezzo sorriso:
“Hai ragione mezza sega. Facciamola facile, che cazzo vuoi?”


DUNGEON MASTER - 14/09
Il goblin fece una faccia perplessa e rispose: «Sega? Cosa è "sega"?»
Poi distese i lineamenti per aggiungere: «Ma io capito "che cazzo vuoi", sì. Allora io spiega. Voi pochi. Noi millemila. Voi dà noi uno di voi. Meglio femmina: più morbida. Noi dà femmina a Mama Cap. Mama Cap mangia. Mama Cap contenta. Mama Cap no mangia noi. Noi contenti. Noi lascia voi va via. Voi contenti. Femmina che Mama Cap mangia no tanto contenta. Ma femmina una sola. Poi, femmina no conta. Altri voi va via vivi. Contenti. Voi no dà femmina, noi fa voi culo come capanna. Voi morti. Voi no contenti. Mama Cap ancora fame. Mama Cap vuole uno di goblin. Lei mangia. Lei contenta. Però noi no tanto contenti che mangia goblin. Goblin mangiato no contento.» Fece una specie di smorfia che per lui
doveva essere un ampio sorriso. «Allora io dice: meglio se voi dà femmina. Femmina no conta. Se no culo come capanna. Voi pochi. Noi millemila. Capito, sì?»

Detto questo, che forse era stato il più lungo e complesso discorso di tutta la sua vita, il goblin raccolse la spada e, rivolgendosi a qualcuno dietro le sue spalle, abbaiò un ordine. Un istante dopo una freccia sibilò dall'oscurità ed andò a conficcarsi nel terreno a due
spanne dai piedi di Jean.

«Noi no scherza, capito, sì?» rincarò il goblin. «Voi pochi. Noi millemila.» Detto questo, si ritirò nell'oscurità.


GHINO - 14/09
NdG
La domanda è molto naturale e ovvia.
I dormienti si svegliano o continuano a cavalcare nelle praterie di Morfeo?


DUNGEON MASTER - 14/09
Mettiamola così: non credo che Jean abbia alcun interesse a parlare sottovoce e d'altronde anche il goblin probabilmente si sente abbastanza al sicuro da non abbassare la voce (piuttosto stridula, come tipico dei goblin) dal momento che loro sono "millemila".

Insomma, lascio a voi la scelta sul fatto che i rispettivi PG si siano svegliati. Tranne Indevar, ovviamente, che essendo di guardia dovrebbe essere sveglio per definizione.


HAZA - 14/09
Il problema con i Manti Grigi si era dissipato come nebbia, ma proprio come la nebbia potevano tornare.
Per Haza, vederli scorrere di fianco a loro ma in direzione opposta era un sollievo effimero. Dava al gruppo un po' di vantaggio, ma ben poco. Il nano era convinto che se li sarebbero trovati dietro, pronti a cogliere un momento buono per attaccarli, oppure in attesa che trovassero quanto cercavano per godere dei frutti senza faticare o rischiare in proprio.

Accolse perciò volentieri la proposta di fare il proprio turno di guardia insieme a Ghino e si addormentò accanto a lui, certo che Fenryr avrebbe usato una punta di stivale infilata nel costato di ciascuno dei due per destarli quando sarebbe stato il loro turno.

A svegliarlo invece fu la voce di Jean... e un'altra ancora più fastidiosa.
Indossò l'elmo e raccattò ascia e scudo, non era il caso di perdere tempo a rimettere l'armatura. Controllò che anche Ghino si fosse svegliato, pronto a scuoterlo nel caso.


FENRYR - KREENA - 14/09
Fenryr aprì gli occhi non appena sentì la vocina acuta del goblin. Si alzò senza fretta, la lama della spada appannata di brina, come prima di uno scontro. Vide la freccia colpire il terreno, fissò il buio in quella direzione e fece un ghigno.

Kreena venne strappata dal primo sonno dalla voce sonora di Jean.
"Oh ma che vuoi?" - borbottò, girandosi tra le coperte - "Non ho sempre voglia di fare quelle cose...lasciami dormire..."
Poi alla coscienza giunse anche una seconda voce, pigolante e sconosciuta. La giovane aprì gli occhi, sbattè le palpebre, si tirò in piedi giusto in tempo per vedere il messaggero goblin fare dietro front e sparire nella notte.
"Millemila...tse..." - sbuffò la ladra, scuotendo la testa.
"Senti tu!" - esclamò poi, in tono così squillante da scuotere chiunque stesse ancora dormendo - "Voi millemila, noi forti: voi venire, noi fare culo a capanna, poi ballare su vostre ossa"
Sorrise.
"Ma noi amici di cose piccole...io sorella di sangue di re Arhar coboldo...noi liberato da strega Kelath..."
Guardò un attimo in direzione di Kelly, come per assicurarsi che reggesse il gioco.
"Lei nera, cattiva..sputava ghiaccio davanti e fuoco dietro...per capirci..."
Scosse le spalle.
"Mama Cap mangia soltanto. Noi aiutare. Voi dire dov'è Mama Cap, noi uccidere. Poi ballare insieme su sue ossa"
Sorrise ancora.
"Capisc?"


MORGON - 14/09
[Tabitha]
 "Io però non ho un regalo per te. Mi dispiace tanto... che sciocca, non ci ho pensato, avrei potuto..." iniziò a farfugliare dispiaciuta come non mai.

"Ehi, un attimo. Non ti ho fatto questo regalo per rattristarti. Non ti ho fatto questo regalo per averne qualcosa in cambio."
Non aggiunse altro.
L'abbracciò forte e rimase così, con lei, per parecchio tempo. Stava bene.

"Rientriamo dagli altri?" le propose.

Quando si svegliò, sentendo la voce di Kreena parlare a qualcuno ad alta voce, si scoprì abbracciato a Tabitha. Sorrise felice e poi si levò per cercare di capire cosa stesse succedendo.
Non capì molto degli scambi verbali che stavano avvenendo, ma per sicurezza, allungò la mano verso l'arco e la faretra e nel mentre svegliò Tabitha con una carezza e abbassandosi su di lei sussurrandole di non fare troppo rumore.


TABITHA - 14/09
Tabitha aveva preso sonno che ancora stava sorridendo felice, aveva augurato la buonanotte a Morgon e poi era letteralmente crollata abbracciata a lui.

Una vocetta stridula era penetrata nella sua coscienza addormentata abbastanza da indurla a stringersi a Morgon. L'elfa si era mossa per pochi secondi, poi era risprofondata nel sonno, almeno fino a che non sentì chiaramente una mano del bardo che la accarezzava fino a svegliarla.
Gli occhi viola si aprirono, pensando che fosse ormai mattina, così rimase sorpresa quando invece incontrarono la piena oscurità della notte. Qualcosa non andava.
Kreena aveva appena finito di dire qualcosa che però non era riuscita ad afferrare, mentre Morgon si era chinato su di lei per sussurrarle di non fare tanto rumore.
Tabitha aveva annuito lentamente, quindi con cautela si era mossa per sollevarsi leggermente, le spalle al fuoco per poter scrutare l'oscurità della foresta. L'arco lo aveva lasciato lì vicino per ogni evenienza, così le bastò allungare la mano tenendola praticamente rasoterra per afferrarlo. 
Non aveva idea di cosa ci fosse di preciso, ma a quel punto si ricordò della vocina stridula che era convinta di aver solo sognato, e realizzò che, forse, si trattava di goblin.


SCARLETT - 14/09
Scarlett si era addormentata da poco appoggiata al petto di Issus, quando la voce di Jean l'aveva strappata dal sonno. Si era immobilizzata, cercando di mantenere il respiro lento di qualcuno che dormiva, aveva poi sbirciato giusto per avere la conferma che quella voce apparteneva ad un goblin come pensava. A quel punto aveva rinsaldato la presa su Issus, sprofondando contro di lui, ricevendo la conferma dalla tensione nei muscoli che anche lui si era svegliato.
"Goblin..." aveva sussurrato pianissimo, allentando le braccia per permettergli di alzarsi se lo avesse voluto.
Una freccia sibilò a poca distanza dai piedi di Jean, quindi nella radura risuonò la voce di Kreena che stava cercando di parlamentare con i goblin.
Scarlett si trovò a sorridere: quella sì che era una bella idea.
Lentamente la Rossa si risollevò afferrando il bastone lì a fianco, gli ultimi strascichi di sonno che lasciavano la sua mente tornata nuovamente in moto.
Ora c'era da vedere se quanto detto da Kreena poteva sortire un buon esito, altrimenti avrebbero dovuto usare le maniere forti. Qualcosa di adatto lo aveva pronto, il più era capire dove fossero nascosti, perchè al buio i goblin avevano l'innegabile vantaggio di vederci a differenza sua.
 

martedì 5 marzo 2024

SeTTiMaNa 09 - 2024

DUNGEON MASTER - 14/09

Passata la notte senza cose particolari da segnalare, completati i preparativi e studiati gli incantesimi del giorno, il gruppo raccolse le proprie cose e con un accettabile ritardo rispetto alla preventivata partenza all'alba si rimise in cammino. Recuperate le armi al corpo di guardia, seguendo le indicazioni di Bardell presero la via che costeggiando il lago andava in direzione nord.

Circa a metà della lunghezza del lago si trovarono così ad incrociare un nutrito gruppo di Manti Grigi, ad occhio poco meno di una trentina, che con aria piuttosto depressa e carichi di tende e bagagli vari stavano camminando nella direzione opposta, ossia in direzione di La Soglia: in testa al gruppo procedeva uno dei due guardaspalle di Edra, mentre dell'altro e della maga stessa non c'era traccia. In ogni caso, tutti i Manti Grigi fecero finta di essere assorti nell'ammirazione del paesaggio durante i pochi minuti necessari perché i due gruppi prima si raggiungessero e poi si oltrepassassero. (NdG: i Manti Grigi non sembrano affatto interessati a parlare con voi, ma se qualcuno di voi volesse interagire con loro può farlo e lo gestiremo in flashback, oppure annulleremo il resto di questa mail se necessario)

Giunti infine al quadrivio poco a nord del lago, Bardell guidò il gruppo verso la diramazione di destra, cioè verso est, e dopo un'altra ora abbondante di cammino giunsero all'inizio della salita che si inerpicava lungo il fianco della valle in direzione del valico. Da lì la strada si
stringeva, proseguendo in una mulattiera che si inerpicava con pendenza costante: almeno fino a dove potevano vedere, il fondo della mulattiera non era troppo malmesso ma comunque tradiva il fatto che ormai il numero di viandanti su di essa si era ridotto notevolmente rispetto ad un tempo.

Il cammino proseguì così la salita lungo il fianco boscoso del monte che con l'aumentare della quota andava sempre più diradandosi e cambiando vegetazione da querce e castagni ad abeti e larici, senza alcunché di rilevante da segnalare fino a quando si fu fatta ora di sostare per la notte: trovata una radura adatta venne allestito il campo ed il gruppo si sistemò per la notte.

[NdG] Turni di guardia, prego: alla luce del fatto che qualche membro del gruppo ha lasciato (Aryn, Bognus e Gymla), credo che sia meglio rivederli.

[NdG] Per ora mi fermo qui: una volta definiti i turni di guardia, tirerò i soliti dadi per gli eventuali incontri notturni...


SCARLETT - 14/09
La mattina Scarlett si svegliò di buon'ora come richiesto, anche se si sarebbe goduta volentieri ancora un po' la comodità del letto, soprattutto visto che difficilmente ne avrebbero rivisto uno tanto presto. Ma pazienza, il comandante delle guardie era stato così gentile da trovare una soluzione perfetta per permettere a loro di uscire dalla città e fermare Edra e la sua compagine dal portare avanti i loro intenti, quindi non potevano proprio disobbedire al suo ordine di partire presto. Nemmeno per un buon letto.
Così la Rossa aveva optato per studiare spaparanzata a pancia in giù sul materasso, i lunghi capelli fiammeggianti e il tatuaggio sulla schiena come unici indumenti, poi si era vestita, pettinata, e infine era scesa nella sala comune per la colazione a fianco di Issus.

Una volta partito, il gruppo recuperò tutte le armi al corpo di guardia e si avviarono al seguito di Bardell che faceva loro da guida.
A metà lago incrociarono il gruppo dei Manti Grigi, che Scarlett degnò a malapena di uno sguardo, ma in compenso - mentre erano ancora ad una buona distanza -, commentò: "Sarebbe piacevole liberarci di loro, ma il comandante delle guardie è stato così gentile da trovare il modo di farci andare via senza intoppi, penso che sia meglio approfittarne e non perdere tempo, dato che non ne abbiamo da buttare." poi scrollò piano le spalle. "Se siamo fortunati, quella stronza si eliminerà da sola."

Il resto del cammino fu tranquillo, anche se piuttosto faticoso vista la strada tutta in salita lungo la mulattiera di cui le aveva parlato Bardell, così quando fu ora di accamparsi e trovarono una radura adatta, una volta allestito il campo, Scarlett fu più che felice di potersi sedere.
Guardò il fuoco per un attimo e lasciò andare un sospiro. "Penso che mi mancheranno le cene di Gymla..." un sorriso le piegò le labbra, "Faceva miracoli con i pochi ingredienti e mezzi che aveva." a quel punto fece forza sulle gambe e si tirò su di nuovo. "Io ci metto il mio impegno per tirare insieme una cena decente, non sarà sicuro al livello di quelle di Gymla, ma giuro che sarà commestibile. Qualcuno mi aiuta?" chiese voltando lo sguardo sui presenti, alla ricerca di un supporto. "Se poi qualcuno è più portato per le arti culinarie, offro comunque la manovalanza."
Non era esattamente la sua passione principale la cucina, ma l'aver viaggiato da sola l'aveva costretta a rispolverare gli insegnamenti della nonna e della madre, e tutto sommato qualcosa poteva sicuramente fare.

NdG:
ho recuperato una mail che aveva i turni di guardia, presumo sia l'ultimo che avevamo stabilito...credo...perchè mancano Fenryr e Jean, che penso possano sostituire Aryn e Bognus (come preferiscono loro). Ho messo Tabitha nelle riserve al posto di Elwing ^_^

Indevar Aryn    Ghino Brom   
Bognus Kreena Haza     Issus   
 
riserve: Tabitha, Morgon, Filth, Sorcius (nell'ordine)


TABITHA - 14/09
La sera precedente Tabitha era salita di nuovo al piano superiore con Morgon. Era arrossita - come suo solito -, ma questa volta aveva percorso la scala a testa alta, al suo fianco, mostrando la felicità che le illuminava il viso.
Nemmeno la gita imprevista in prigione era riuscita a strapparle la gioia che le aveva dato l'essere riuscita ad andare al mercato a fare compere, e l'aver poi indossato l'abito più elegante che aveva comprato. 
Anche la mattina seguente si era svegliata con il sorriso, e dopo essersi preparata, era scesa per la partenza mano nella mano con Morgon.

Il sorriso le si era smorzato solo quando aveva visto arrivare il gruppo di Manti Grigi. Tabitha aveva ostentatamente evitato di guardarli, perchè per quanto al momento non erano un pericolo, ricordava bene le minacce avanzate da Edra, e riteneva lei e i suoi sgherri in grado di metterle in pratica. Un leggero brivido le corse lungo la schiena, ma si affrettò a scacciarlo, anche se si avvicinò un po di più a Morgon.

La giornata passò tranquilla mentre proseguivano il cammino lungo una mulattiera, fino ad arrivare in una radura adatta ad ospitare il loro accampamento per la notte. Non poteva negare che ora aveva iniziato a rivalutare la comodità e bellezza del poter stare su un letto, ma comunque trovava magnifico il poter dormire sotto le stelle. Almeno fino a che non pioveva.
Tabitha aveva scelto con Morgon dove preparare il giaciglio, poi era tornata vicino al fuoco proprio mentre Scarlett chiedeva un aiuto per la cena se nessuno voleva prendere il suo posto a cucinare.
L'elfa arrossì abbassando gli occhi per un istante prima di riportarli sulla compagna. "Io so molto poco di cucina, solo quello che ho imparato da sola quando ho vissuto nascosta nei boschi, e non ho idea se le mie capacità siano accettabili." tossicchiò ma poi tirò fuori un sorriso sincero. "Ma posso provare ad aiutare, ed imparare, se avrete la pazienza di spiegarmi. Lo faccio volentieri. Anzi, penso che mi piacerebbe imparare a cucinare." aggiunse in tono deciso. Stava davvero prendendo in mano la sua vita, e non era mai stata più felice in vita sua.
Gli occhi viola passarono sui compagni, e quando si fermarono su Morgon, quel sorriso divenne ancora più luminoso.


DUNGEON MASTER - 14/09
Edra si lasciò accompagnare docilmente alla foresteria nella quale avrebbe dovuto passare la notte: la cosa ovviamente non le andava giù più che tanto, ma il potere in quella lurida città lo deteneva quell'idiota di un ufficiale delle guardie e non poteva fare molto di più che adeguarsi... anche perché altrimenti avrebbe corso il rischio di non potere più avere indietro il suo prezioso bastone, con tutti i graziosi, simpatici poteri aggiuntivi che le poteva offrire. Poi, una volta ritornata in possesso di quello che era una buona metà delle sue risorse, ebbene, allora magari avrebbe potuto permettersi un ulteriore scambio di idee con quello sbirro.

Pertanto, dopo aver esplorato con una certa attenzione la stanza nella quale era stata ospitata, o forse sarebbe stato più appropriato dire rinchiusa, si mise comoda a sedere all'unico tavolo disponibile per perdersi in riflessioni mentre disegnava distrattamente col dito
ghirigori sul piano decorato con mediocri intarsi. Che lo sbirro potesse essere in qualche modo in combutta con quella puzzola di Filth? Edra ci pensò su per un po', ma finì per scartare l'idea: il chierico era chiaramente un morto di fame, oltre che di certo alquanto limitato in quanto a cervello - tant'era che in tutta la discussione aveva spiccicato sì e no tre parole - quindi che potesse aver avuto modo di comprarsi i servigi dello sbirro era di certo fuori discussione. Vabbé, in pratica tutta quella faccenda fino a quel punto era stata solo una
tornata di scarsa fortuna, ma era certa che presto sarebbe stata in condizione di raddrizzare le cose.

Mentre se ne stava così persa nelle sue riflessioni venne ad un tratto interrotta da un discreto bussare alla porta, seguito dal suono di una chiave girata nella toppa a cui fece seguito la breve visione di una guardia cittadina che apriva l'uscio per far passare un cameriere.  Edra riuscì a malapena a non tradirsi: «Ebron!» esclamò a bassa voce non
appena la porta si fu richiusa. «Immagino che tu sia venuto a portarmi fuori di qui. Era ora...»

«Al tempo, padrona» rispose in tono controllato Ebron, che altri non era che uno dei suoi due guardaspalle. «Al momento questo posto pullula di guardie. Tenete: vi ho portato la cena. Dovrebbe essere piuttosto buona, date le circostanze: l'hanno preparata nella cucina di una locanda qui vicino. Intanto cenate, più tardi tornerò con la scusa di ritirare gli avanzi e farò in modo che possiate svignarvela senza salutare.» A queste parole Edra reagì con un mezzo sorriso nel quale, con un po' di attenzione, sarebbe stato possibile leggere finanche un po' di gratitudine. Tuttavia, la sua reazione più evidente fu quella di congedare il suo sottoposto con un cenno della mano prima di avvicinare a sé il vassoio per dare inizio alla cena.

"In effetti non è stata affatto male", disse fra sé una volta finito, ma poi si interruppe di colpo, colta da un inatteso e forte capogiro. "Ma che diamine..." si disse mentre un senso di intorpidimento iniziava a pervaderle le membra.

Tentò di alzarsi, inutilmente, quindi non poté fare altro che restare seduta sulla sedia, mezza accasciata in avanti con la testa china e le braccia sul tavolo, e così la trovò Ebron, quando un paio d'ore dopo fece ritorno. «Oh, bene... molto bene» commentò rivolgendo un'occhiata
professionale a Edra, che non poté fare altro in risposta se non emettere una specie di mugolio supplichevole.

L'uomo si chinò su di lei, le sollevò il viso tenendole una mano sotto il mento e la esaminò più attentamente: «Sì, perfetto» commentò soddisfatto mentre con l'altra mano le accarezzava gentilmente una guancia. «Sai, ho sempre avuto un debole per le ragazzine, ma anche se ormai tu sei grandicella ti ho sempre trovata lo stesso piuttosto attraente.» Sorrise mentre con il polpastrello del pollice le sfiorava le labbra. «Mi ero ripromesso che, se un giorno ti avessi avuta in mio potere, ti avrei dato una ripassata come si deve, ma guarda un po': ora che è successo, per una questione di professionalità mi tocca rinunciare.» Così dicendo la prese in braccio e la portò verso il letto, accuratamente distendendola supina e poi sedendosi accanto a lei. «Però non c'è nulla che mi impedisca di darti almeno una palpatina: quello che importa è che domattina tu sembri morta di morte naturale, che so,
magari di un attacco di cuore per la rabbia di aver fallito.»

Una specie di gemito uscì dalla gola di Edra, ma non le riuscì di articolare parola.
 
«Non ti sforzare, tanto non riuscirai a fare il benché minimo movimento, nemmeno per parlare» disse placidamente Ebron mentre con una mano le palpeggiava con insistenza a turno i seni. Poi, mentre la mano scendeva giù, lungo l'addome di Edra, alla ricerca di cose più interessanti da toccare, aggiunse: «Forse ti starai chiedendo come mai il tuo fedele
Ebron, il guardaspalle sempre silenzioso, ti stia sottoponendo a questo trattamento. Ti prego, non considerarlo un tradimento: semplicemente, la mia fedeltà non l'ho mai data a te. È la Confraternita la mia sola padrona. O forse credevi che i nostri superiori si fidassero ciecamente di te? Sapevano che tipo sei e quindi il mio compito è sempre stato quello di tenerti d'occhio e, nel caso, intervenire. Questa volta hai azzardato troppo e, quel che è peggio, hai fallito e... sai come vanno queste cose, no? Ora devi pagare: è la regola. Ti giuro, non c'è nulla di personale in questo: sto solo facendo il mio dovere. Sai, anche se
sei sempre stata un po' una stronza in fondo mi piacevi e quindi mi dispiace doverlo dire, ma ora, dolcezza, è tempo di morire.» 

Ciò detto, Ebron fissò Edra per qualche istante, ricambiando con un freddo sorriso il suo sguardo terrorizzato, poi le sue mani si spostarono sul viso della donna immobile, chiudendole le narici e la bocca, e così rimase in paziente attesa finché fu certo che la sua
vittima fosse morta.

Poi, silenzioso come un fantasma, sgusciò fuori dalla porta e se ne andò.

[NdG] Ho pensato che fosse giusto dare una conclusione all'incontro con Edra...



KREENA - FENRYR - 14/09
Kreena quella notte dormì bene e si svegliò fresca e rinfrancata: certo, il suo contatto era sparito, non c'erano state barche, sotterfugi o navigazioni notturne lungo il lago, ma alla fine, in un modo o nell'altro, il suo piano aveva funzionato.
Sorrise, diede un sonoro bacio a Jean, che ancora poltriva lì accanto, poi si vestì e scese a fare colazione.


Il viaggio proseguì senza incidenti, ma incrociare i Manti Grigi invece di tranquillizzarla, la mise in allerta.
Edra non c'era, normale visto che doveva essere ospite delle guardie, ma di quella non c'era per niente da fidarsi.
La ladra fece un cenno a Jean e si mise in retroguardia, attenta che nessuno li seguisse, neanche da lontano.

Giunti al quadrivio, la giovane si fermò, lasciò che il gruppo proseguisse a destra e si mosse a sinistra, lasciando tracce più che evidenti sulla direzione presa. Poi tornò indietro, cancellando per quanto possibile i veri segni di passaggio. Infine, più o meno soddisfatta, tornò dagli altri, restando comunque in coda per studiare le retrovie.

Niente accadde, però, e la sera li raggiunse in una radura del bosco, ideale per fare campo: di inseguitori pareva non esserci traccia e la giovane infine si rilassò.

"Io e Jean facciamo il primo" - disse, quando si decisero i turni di guardia.
Poi lo guardò, ci pensò e a malincuore propose altrimenti.

Fenryr come sempre non disse nulla durante l'intera giornata, limitandosi ad annuire quando venne deciso il suo turno per la notte.

NdG:
Fare così, in modo da avere qualcuno che vede al buio nei 2 centrali e dividere i 3 più abili a individuare:

Jean + Indevar
Fenryr + Kreena
Ghino + Haza
Brom + Issus
 

domenica 3 marzo 2024

SeTTiMaNa 08 - 2024

DUNGEON MASTER - 13/09
[Scarlett] "...non vedo perchè pensare che proprio noi abbiamo le informazioni che vuole."

Edra reagì con una smorfia sarcastica. «Lo penso perché lo so» replicò. «Diciamo che me l'ha detto un uccellino: non avete quelle informazioni perché siete stati bravi a procurarvele, ma perché qualcuno bravo ve le ha messe a disposizione: un certo conte, tanto con le mani in pasta dappertutto quanto depravato... ah, vedo bene che avete capito di chi parlo!» aggiunse notando gli accenni di reazione dei presenti. «Il che prova quanto ho affermato. Il problema è, comandante, che questi dilettanti hanno ricevuto delle informazioni che loro non sono all'altezza di sfruttare, mentre io ed i miei, che ne saremmo perfettamente in grado, abbiamo dovuto accontentarci di notizie di seconda mano: il conte, chissà perché, è prevenuto contro di noi e con la nostra organizzazione non ci ha mai voluto avere a che fare.»

«E allora perché qui a La Soglia avete scelto di agire nei confronti di questa gente in maniera così pressante, come voi stessa avete ammesso?» volle sapere il comandante. «Tra l'altro, eravate arrivati qui prima voi: come sapevate che sarebbero passati proprio di qui, se le vostre informazioni erano così scarse?»

«"Pressante", che parolone. Sono questi sbandati che se la sono fatta addosso subito: come già detto, noi abbiamo solo usato una normale strategia in una normale trattativa. Non è colpa nostra se loro hanno la pelle così delicata» replicò Edra. «Ma tornando alla vostra domanda: in effetti trovare qui questa gente è stata solo una coincidenza. Il fatto è, vedete, che proprio mentre stavo investigando sui maneggi di quel conte giunse l'ordine dai nostri superiori di trasferirci qui a La Soglia, accamparci nei dintorni ed attendere ulteriori disposizioni: non c'era certo modo di opporsi e quindi ci spostammo qui, come da istruzioni. E poi, giusto ieri, i miei uomini mi informarono dell'arrivo di questa gente.» Si strinse nelle spalle ed aggiunse: «Gli ordini si stavano facendo attendere ed allora decisi di cogliere al volo questa occasione, né più, né meno: come vedete, sto collaborando, non vi sto nascondendo nulla e, credo che ne converrete con me, NOI non abbiamo fatto nulla di male: schiamazzi, piazzate, diffamazioni sono state tutte opere di questa banda di avventurieri mal riusciti.» Sbuffò. «Possiamo quindi andarcene, ora?»

«Al tempo» replicò subito l'ufficiale in tono di comando. «Di chiunque sia la colpa... ed in realtà la cosa non mi interessa molto, visto che ciò che mi interessa è solo l'ordine pubblico... mi pare chiaro che devo in ogni caso prevenire ulteriori attriti fra di voi. Quindi questa è la mia decisione: Filth ed i suoi domani all'alba partiranno e vedranno di affrettarsi a mettere parecchia distanza fra loro e questa città entro l'ora di pranzo, in che direzione non mi interessa; i vostri uomini sposteranno il loro campo ALL'INTERNO della città e precisamente al terreno di addestramento dei miei uomini, ovviamente consegnando al
corpo di guardia le armi prima di entrare; poiché però sarà meglio tenervi separata dai vostri uomini, voi invece sarete ospite delle guardie cittadine nella nostra foresteria... badate bene, ospite e non prigioniera, anche se vi saremo grati se non uscirete fino a domattina dalla stanza che vi verrà assegnata.» 

«Ma...» accennò ad obiettare Edra.

«Questo non è un invito: è un ordine!» la zittì subito l'ufficiale. «In questo modo sarò certo che per domani a mezzogiorno vi sarà una sufficiente distanza fra voi e loro per evitare ulteriori problemi.»

«Ma...» provò a insistere Edra.

«Ma niente!» la zittì nuovamente l'ufficiale. «Come avete detto voi stessa, incontrarvi qui è stata solo una coincidenza, quindi se non avrete guadagnato niente, non avrete nemmeno perso niente. Caporale!» ordinò poi. «Mandate una squadra al campo della gente della signora Edra e fate eseguire i miei ordini. Voi invece scortate personalmente la
signora Edra  alla foresteria e datele la stanza migliore, quella centrale al primo piano: curate che la stanza sia in perfetto ordine, fatele avere per cena ciò che desidera ed assicuratevi che venga trattata con il massimo rispetto ma anche con cortese fermezza: in caso di lamentele da parte della vostra ospite, o anche se ve la farete sfuggire, ne risponderete voi stesso, caporale. Ed ora andate!»

Mentre il caporale procedeva a mettere in pratica gli ordini ricevuti, l'ufficiale si rivolse a Filth in tono conclusivo: «Bene, questo è quanto: anche ciò che ho disposto per voi è da considerare un ordine a tutti gli effetti, quindi ci salutiamo qui, voi ora ve ne andrete alla
locanda e lì resterete fino a domattina molto presto, dopodiché datevi da fare ad allontanarvi alla svelta dalla città.» Un istante e poi ammiccò: «Spero che questo risolva in maniera definitiva la questione… ed ora addio e, quale che sia la vostra missione, in bocca al lupo.»


KREENA - 13/09
Man mano che il comandante parlava, il sorriso di Kreena divenne più sfacciato.
Provò a nasconderlo con la mano, riuscendo solo a peggiorare l'effetto.
Quasì uggiolò quando Edra venne zittita per ben due volte.
"Comandante..." - disse all'ufficiale come saluto.
Fece per stringergli la mano, poi non si trattenne e gli diede invece un goffo abbraccio.
Durò un istante, poi seguì gli altri verso l'uscita, passando volutamente accanto a Edra e incrociandone lo sguardo.
"Dilettante" - sussurrò e di nuovo le venne da ridere.
Andarsene. Due giorni prima non l'avrebbe fatto neanche per una porta d'oro: adesso, invece, non vedeva l'ora.


SCARLETT - 13/09
Scarlett ascoltò la risposta di Edra, ma non fece mezzo accenno di voler ribattere qualcosa: non serviva, aveva praticamente ammesso le sue colpe dicendo di aver usato metodi per applicare pressione, corredato dal fatto che sosteneva che fossero dilettanti incapaci ma che avessero proprio le informazioni che a lei servivano. Non occorreva affatto aggiungere altro, perchè il comandante non era certo uno stupido, e con quel genere di gente doveva aver avuto diverse a volte a che fare nella vita, e di fatti trovò la soluzione ottimale per far sì che ognuno potesse andare per la sua strada senza ulteriori rotture di scatole. Forse.
Non era così certa che Edra non avrebbe provato a seguirli o non l'avrebbero incontrata nuovamente in futuro, ma più che quello, la impensieriva che poteva aver comunque modo di comunicare con i suoi uomini e dare ordini anche se era tenuta sotto chiave. Quanto poteva essere vendicativa una stronza del genere? Certo, se lei era lì perchè aveva ricevuto ordini dai suoi superiori, probabilmente le sarebbe convenuto non fare cazzate che avrebbero potuto portarla a non essere più che pronta a rispondere, ma mai porre un limite alla stupidità di certi soggetti.
Scarlett la superò senza degnarla di uno sguardo, ma in compenso attese il comandante giusto il tempo per una parola. "Vi ringrazio per aver trovato il modo giusto per redimere la questione e per averci ascoltato. Mi auguro che la signora e i suoi uomini non vi causino altri problemi. In ogni caso," gli occhi caldi della Rossa si puntarono in quelli del comandante, sottolineando l'importanza di quello che stava per dirgli. "credo che lo sappiate che è una maga, ma preferisco dirvi una cosa che sapete già, piuttosto che vi troviate a che fare con spiacevoli sorprese visto il soggetto. Ma mi auguro che le mie siano apprensioni infondate. Dal canto nostro, ce ne andremo come avete richiesto. Buona giornata, comandante." un sorriso, il primo aperto da quando erano entrati lì, si dipinse sul viso di Scarlett, che poi si affrettò a recuperare gli acquisti fatti con le ragazze distribuendo a ciascuna le proprie borse. 
Poi, con il miglior sorriso dell'ultima ora, raggiunse Issus prendendolo a braccetto.
"Come è andata la tua mattinata?" gli chiese, quindi sorrise anche a Filth. "Grazie che siete venuti. Spero che questo non abbia interrotto le vostre commissioni."

martedì 20 febbraio 2024

SeTTiMaNa 07 - 2024

KREENA - 13/09
Kreena sbuffò in modo esagerato.
"Incredibile quante sciocchezze escono, ogni volta che apre la bocca: se fosse vento, farebbe andare un mulino, come diceva sempre la mia povera nonna..."
Scosse il capo, poi fissò Edra con intensità.
"Se siamo tanto dilettanti, dovresti ignorarci, invece di seguirci e minacciarci delle peggior cose, con tanto di particolari da far rabbrividire un orco macellaio..." 
Si voltò verso il capitano.
"Mannaie. Ganci. Coltellacci. Pezzettini ed evisceramenti, giusto per esser chiari"
Strinse le spalle.
"Ma fa niente, non è che ci impressioniamo: solo vorremmo andare per la nostra strada senza avere queste piattole attaccate al didietro, come qualsiasi persona pulita e civile dovrebbe poter fare..."
Tornò a guardare Edra con un sorrisetto.
"Se proprio non sapete dove andare, potete sempre restare qui: sono sicura che vi riserveranno volentieri una delle migliori celle..."
E le fece l'occhiolino.


SCARLETT - 13/09
[Edra] "...Eravamo anche disposti a dare una ricompensa per la loro collaborazione. Non mi pare un crimine, questo, solo che loro si sono messi a strillare senza motivo.  "

Scarlett cominciava a credere di aver fatto qualcosa di terribilmente offensivo nei confronti di una qualche divinità per essere costantemente vessata da maghi rompicoglioni con scarsa attitudine all'ascolto e alla riflessione. "No, certo, offrire una ricompensa non è un crimine. Il problema non è quello, il problema sta nel fatto che la collaborazione tra noi, per come l'avete proposta, prevedeva unicamente che noi parlassimo e poi andassimo da tutt'altra parte lasciando a voi campo libero. Non esattamente un confronto di informazioni. Noi abbiamo anche proposto una collaborazione e ci avete detto no, quindi quando allora noi abbiamo detto che non eravamo interessati, avete reso ben chiara la vostra natura."

[Edra] "...hanno semplicemente dato troppo peso ad una normale procedura per mettere un po' di pressione alla controparte, nulla più di ciò, allo scopo di non perdere tempo inutile in sterili discussioni."

Un breve sorriso che svanì rapido come un lampo, piegò le labbra di Scarlett. Era proprio vero che certi soggetti si scavavano la fossa da soli. 
"Quindi semplicemente ha ammesso che, non ottenendo nulla, ha preferito passare a metodi che, appunto, mettono pressione. Credo che questo parli da solo."

[Edra] «Non posso farci nulla se alla prima schermaglia dialettica si fanno cogliere dal panico: purtroppo, sono solo degli inesperti che si sono 
andati a cacciare in un gioco più grande di loro.»

[Kreena] "Se siamo tanto dilettanti, dovresti ignorarci, invece di seguirci e minacciarci delle peggior cose, con tanto di particolari da far rabbrividire un orco macellaio..." 

Scarlett fece un gesto incurante con la mano. "Come dice la mia compagna, se siamo così dilettanti e inesperti da non distinguere minacce reali da una schermaglia dialettica, non vedo perchè pensare che proprio noi abbiamo le informazioni che vuole. Degli inesperti possono essere riusciti dove lei, che sicuramente non lo è, non è riuscita? Quindi: o non siamo dei dilettanti e abbiamo capito più che bene quel che ci ha detto, o siamo dei pivelli e quindi non vedo perchè darsi tanta pena per avere delle informazioni che, in quel caso, sarebbero tutto fuorchè probabilmente di valore."
La Rossa a quel punto fece un gesto cortese in direzione del comandante. "Io non credo di avere altro da aggiungere comandante, se non altro penso che le cose si spieghino da sè. Non vorrei farle perdere altro tempo."

martedì 13 febbraio 2024

SeTTiMaNa 06 - 2024

DUNGEON MASTER - 13/09
[NdG] Accidenti... avevo pensato ad un certo possibile sviluppo, poi mi è venuto in mente di fare un controllo e... no, lo sviluppo che avevo in mente è andato in fumo ed ora mi tocca seguire un corso diverso degli eventi. Vabbé...

[GdR]
«Più o meno credo di aver capito la situazione» riassunse infine il comandante delle guardie, «ma mi manca ancora di capire cosa bolle in pentola di tanto importante da far sì che i vostri due gruppi abbiano dovuto mettersi così in contrasto. A meno che...» Si avviò verso la porta e si fece aprire. «Voglio controllare una cosa: torno subito e cercate di non ammazzarvi a vicenda nel frattempo.»

L'ufficiale fu di parola e fece ritorno dopo pochi minuti tenendo in mano una pergamena. «Scommetto cha la spiegazione sia questa» annunciò. «Correggetemi se sbaglio: da qualche tempo sto ricevendo di tanto in tanto rapporti su strani eventi in corso nel granducato: bande di orchi, coboldi e feccia del genere che scorrazzano qua e là, attaccando gente isolata e villaggi; l'esercito impegnato a tenere sotto controllo un'antica fortezza; parecchia gente a Specularum che si sta agitando di brutto su questa faccenda... scommetto che ne sapete qualcosa... o no?» Scrollò il foglio con irritazione. «Questa è una zona abbastanza periferica e finora non è successo niente di strano, ma non si può mai dire. La butto lì: chi arriva per primo a districare la matassa, magari penetrando in quella fortezza per eliminare chi comanda là dentro, vince il primo premio, mentre tutti gli altri restano con un pugno di mosche in mano. Se è così, magari allora state passando di qua per tentare di
raggiungere quella fortezza aggirando la zona in cui si trova l'esercito, perché se il generale che lo comanda vi beccasse penserebbe che stiate tentando di rubargli il sorcio di bocca.» Fece scorrere lo sguardo attorno ed aggiunse: «Ci sono andato vicino?»


SCARLETT - 13/09
Al termine della spiegazione data da Kreena e Morgon, il comandante uscì alla ricerca di qualcosa e tornò poco dopo con una pergamena che sventolò sotto i loro occhi, supponendo che il motivo dei dissapori tra il loro gruppo e quello di Edra fosse proprio quello di cui parlava il rapporto che aveva tra le mani.
Scarlett posò per un lungo attimo lo sguardo sul comandante prima di decidersi a parlare. Filth era il loro capo, ma Edra non sapeva se loro ne avessero uno, chi fosse e che potere avesse, e lei era l'ultima a volerle dare quell'informazione. Possibilmente, l'unica informazione che la Rossa voleva lasciare a quella stronza che se la tirava da lì ad Ylaruam, era che aveva i capelli rossi. Fine. 
"Diciamo che avete indovinato l'argomento." l'espressione di Scarlett era neutra, cosa necessaria visto che Madame TortureIndicibili era lì presente. "Il problema tra i nostri gruppi è che loro pretendono informazioni che loro sostengono che noi abbiamo solo perchè abbiamo fatto un giro diverso da altri, e per averle non hanno esitato a minacciarci di torture, dopo che abbiamo gentilmente declinato un'offerta in cui comunque si prevedevano ostaggi. Ovviamente non si sono posti il problema che, forse, il nostro giro è diverso proprio perché cerchiamo informazioni che ancora non abbiamo." 
Quanto avrebbe voluto sottolineare l'assoluta incompetenza di quella maga che si atteggiava a padrona del mondo, ma che nemmeno aveva idea di cosa la aspettava a Mayraberd. Pazienza, non era quello il luogo, se le cose andavano bene si sarebbe eliminata da sola, la stronza.
"É chiaro che la signora vuole prendersi gloria e una qualunque ricompensa, se ce ne è una, e per farlo è disposta a tutto. La domanda è: se ad un certo punto la gloria e la ricompensa la offrisse il nemico, lei resterebbe dal nostro lato della barricata? Combatterebbe per arginare i massacri degli innocenti? Noi non crediamo visto che è palese cosa le interessa e i metodi che usa." un breve e asciutto sorriso piegò le labbra di Scarlett. "Ma questa è una mia opinione, comandante. In ogni caso le informazioni che non abbiamo non possiamo dargliele e, anche se le avessimo, sarebbero nostre e starebbe a noi decidere a chi darle e come darle, secondo i nostri termini dato che la fatica di recuperarle l'avremmo fatta noi."
Probabilmente spostare una colonna di marmo sarebbe stato più semplice che far cambiare idea a Scarlett. "Non vogliamo creare problemi, comandante. Solo proseguire nel nostro intento di aiuto."


DUNGEON MASTER - 13/09
[Scarlett] "La domanda è: se ad un certo punto la gloria e la ricompensa la offrisse il nemico, lei resterebbe dal nostro lato della barricata?"

A quelle parole Edra sbuffò sprezzante e si limitò a commentare: «Illazioni. Niente più che illazioni.» Ma poi lasciò che Scarlett finisse il suo discorso. Solo alla fine aggiunse: «Mi pare chiaro, comandante, che la mia giovane collega sta nascondendo qualcosa: qualcosa di ovvio. Dice che loro sono alla ricerca di informazioni, ma è evidente che, per essere alla ricerca di informazioni, devono già averne acquisite una certa parte, altrimenti non potrebbero che brancolare nel buio da qui all'eternità. Loro quindi hanno informazioni. Noi pure abbiamo informazioni, ovviamente, e tutto ciò che intendevamo proporre era confrontare le nostre con le loro. Eravamo anche disposti a dare una ricompensa per la loro collaborazione. Non mi pare un crimine, questo, solo che loro si sono messi a strillare senza motivo.»

«Tuttavia la vostra giovane collega, come l'avete definita, ha accennato a minacce ed ostaggi e, se questo fosse vero, allora forse un motivo per strillare potevano anche averlo avuto, non credete?» obiettò l'ufficiale.

«Ah, solo sciocchezze» replicò Edra con un cenno noncurante della mano. «Il fatto è che questi dilettanti non hanno dimestichezza con il modo per condurre una trattativa: hanno semplicemente dato troppo peso ad una normale procedura per mettere un po' di pressione alla controparte, nulla più di ciò, allo scopo di non perdere tempo inutile in sterili discussioni.» Sospirò scuotendo la testa e dandosi un'aria sconsolata. «Non posso farci nulla se alla prima schermaglia dialettica si fanno cogliere dal panico: purtroppo, sono solo degli inesperti che si sono andati a cacciare in un gioco più grande di loro.»

«Hm... vedo.» Si limitò a commentare l'ufficiale con aria pensosa. Poi, facendo scorrere un'occhiata intorno per osservare i volti dei presenti, aggiunse: «Altre considerazioni da aggiungere? Se non c'è altro, credo di essermi fatto un'idea sufficiente della situazione per potere prendere una decisione, quindi, se qualcuno ha altro da dire, parli adesso o taccia per sempre. Allora?»