mercoledì 24 novembre 2021

SETTIMANA 45 - 2021 - SECONDO POST

DUNGEON MASTER - 04/09
[Haza] "Spero che afferrarlo per i polsi sia sufficiente a controllarlo senza disturbare eccessivamente."

«No, prendermi per i polsi non andrà bene per due motivi», rispose Issus. «Il primo è che Scarlett mi sta tenendo le mani e quindi vi dareste fastidio a vicenda, il secondo è che, come era già successo a casa mia dopo la mia evasione dal monastero, la rievocazione mi porterà
ad agitarmi, a contorcermi, e quindi tu dovrai tenermi bloccato contro lo schienale della sedia. Visto però che dietro le mie spalle c'è già Tionisla, l'unica è che tu ti metta di fianco a me per potermi stringere contro la sedia, busto e braccia insieme».  Si concesse un ghignetto ironico. «Diciamo in una specie di virile abbraccio laterale non ricambiato».

[Tionisla] «In tal caso, proseguiamo», aggiunse poi, implacabile. «Adesso arriva il peggio».

«Lo so», replicò asciutto Issus. «Andiamo avanti».

«Parlami di cosa accadde dopo», disse Tionisla. «Dove vi misero, cosa vi fecero e, soprattutto, cosa accadde quando vi trovaste davanti a Raxxla».
 
«La prima parte è ancora facile da raccontare», iniziò Issus. «Dopo che le statue animate ci ebbero catturati venimmo presi in consegna da una squadra di orchi, che tra spintoni e sganassoni ci portarono in una zona di detenzione: lì venimmo spogliati completamente e messi in due celle ben distanziate fra loro. Ovviamente come prima cosa mi misi ad esaminare le possibilità di evadere, ma capii subito che non c'era da illudersi: se avessi avuto qualche attrezzo con me sarebbe stato non facilissimo ma possibile forzare quelle serrature, ma nudo com'ero non c'era da illudersi. E poi cominciarono i guai veri, in un'alternanza di normali torture fisiche in una sala attrezzata allo scopo e di torture mentali... AGH!... di cui si occupava personalmente... AGH!... Rax-xla». Si interruppe per un attimo stringendo i denti. «Ecco, non appena la mia memoria focalizza la scena iniziano le solite tremende fitte che mi attraversano il cervello». Gli sfuggì un ringhio. «Ma non importa:
andiamo avanti».

«Se ti può essere di conforto», intervenne Tionisla, «già adesso ho percepito qualcosa di significativo: di certo il tuo nemico non si è preso molto la briga di dissimulare l'incantesimo. Troppo sicuro di sé, forse. Riprendi pure a parlare non appena te la senti, ma lascia pur perdere la parte delle torture fisiche: mentre ne accennavi non ho percepito assolutamente nulla, mentre non appena hai detto "torture mentali" ho avvertito subito attivarsi l'incantesimo».

«D'accordo, allora proseguo», rispose Issus con voce tesa. Poi chiuse gli occhi e parlando con voce distante, da narratore, iniziò la sua rievocazione: «La sala al quarto piano: era sempre lì che incontravo i capi. Un locale vuoto... solo tre gradini a metà lunghezza, larghi come l'intera stanza... i capi stavano là sopra. Nella parte bassa qualche guardia, a volte, ma non sempre: "loro" non ne avevano certo bisogno. Io, nudo, nella parte bassa ma sospeso in aria, come in levitazione». Un brusco sussulto. «"Lui" al centro; altri almeno apparentemente simili, pochi, forse un paio, un po' dietro... AH!». Un grido di dolore, ancora un sussulto, un contorcimento. «Non vedo bene... A-AH!». Ancora segni di intenso tormento. «Un corpo esile... molto... non vedo bene... AH!... come attraverso una nebbia... AAH!... specie la testa... AAAAAAAH!... Non mi è permesso vederla!». Il corpo di Issus balzò verso l'alto. «Haza! Bloccami!», riuscì a gridare, poi inarcò all'indietro  la schiena, si contorse al massimo consentito dalla robusta presa del nano e poi ricadde di schianto a sedere. Poi di nuovo. Ed ancora una volta. Il suo sguardo febbrile, stralunato, si fissò sul volto di Scarlett: «Aiutami...», ringhiò a denti stretti.

«Prosegui. Non ti fermare. Ci sono quasi», lo incalzò Tionisla con voce tesa. «Tieni duro. Solo pochi istanti ancora».

«Tutto attorno a... AAGH!... Rax-xla c'era una sfera luminescente, una specie di bolla, di uno sgradevole colore verde acido», riprese ostinatamente Issus, con il viso distorto dal dolore e cosparso di sudore. «Ne era completamente circondato... AAH!... Per uccidere Fesses fece sparire la sfera, poi il ragazzo si avvicinò, come in trance, poi non so... quelle mani, adunche, con quelle lunghissime dita secche… AAH!... come zampe di ragno... gli afferrarono la testa, che sparì alla vista, nascosta dalla luminescenza attorno alla testa di Ra-xx-la… ricordo che poi il suo corpo ricadde all'indietro... AAH!... la testa insanguinata... AAH!... No! Devo resistere!... forse l'aveva sgozzato… non so... poi riapparve la sfera... AAH!...». Si arrestò per un istante ansimando, poi: «Il suo nome... ora devo dirlo!... ora *voglio* dirlo!... devo superare... AAAAH!... Ra... AAAH!... xx... AAAH!... la! AAAAAAAAAAAAH! Sì! Ce la devo fare! Sì! Raxxla! RAXXLA! Tu sia maledetto! RAXXLA! Ti strapperò il cuore con queste mani, sempre che tu ne abbia uno...». Si fermò, ansimando furiosamente, ed anche i violenti
contorcimenti che lo avevano squassato per tutta la rievocazione cessarono di colpo.

Si fece un lungo silenzio, rotto solo dall'ansimare dello spadaccino. Infine, fu la voce di Tionisla a riportare tutti al presente: «Ho trovato tutto ciò che mi serviva: ho individuato la natura dell'incantesimo ed il meccanismo che lo attiva. Per fortuna Raxxla, pur essendo un mago di un certo potere, non è potente quanto me, il che mi consente di neutralizzare il suo incantesimo». Sospirò. «Tuttavia c'è un problema: l'incantesimo si attiva perché è strettamente interconnesso con la parte della memoria di Issus in cui sono riposti i ricordi di
quei giorni, quindi eliminare quell'incantesimo significherà anche eliminare ogni traccia della sua memoria di ciò che accadde... e che vide... a Mayraberd. Badate bene, questo non significa affatto che Issus perderà completamente la memoria: soltanto la parte relativa a quella decina di giorni trascorsi in quel posto sarà cancellata, ma il resto rimarrà tutto, dal ricordo delle sue malefatte come assassino su commissione, all'amore che prova per Scarlett ed anche ai suoi ricordi di infanzia...». Qui Tionisla si interruppe di colpo e poi riprese: «Sì, nella tempesta scoppiata nella tua memoria ho intravisto anche quello… mi dispiace...». Poi, con voce colma di meraviglia, aggiunse: «Ecco allora perché finisti a vivere nei bassifondi...».

«Avevo percepito la tua presenza che cercava nella mia mente», replicò Issus, con un tono amaro nella voce ormai tornata quasi normale. «Tanto vale che ti dica anche il resto: evasi dall'orfanotrofio per sfuggire a quei preti sodomiti prima che fosse troppo tardi, dopodiché dovetti vivere di espedienti. Prima di espedienti e poi di omicidi. Ecco perché il mio cognome è Hittebarn, cioè trovatello: me lo diedero da neonato quando venni rinvenuto sui gradini di un tempio». Poi cambiò di colpo tono, diventando molto sbrigativo. «Comunque è storia passata e non ha senso rivangarla oltre. E comunque, se vuoi il mio parere, io ti dico di lasciare tutto come sta: meglio tenermi le mie fitte attraverso il cervello piuttosto che perdere il ricordo di ciò che vidi in quel posto, che potrebbe risultare ancora utile alla missione».

«Però d'altro canto serviresti a poco se sul più bello finissi in preda alle convulsioni», obiettò Tionisla. Poi, rivolgendosi a tutti, aggiunse: «Voi cosa ne pensate? Meglio mantenere intatti i ricordi di Issus con il rischio di averlo inutile se non di ostacolo quando sarete nella fortezza, o meglio accontentarsi di ciò che ci ha detto finora ed averlo in piena forma nella battaglia finale?».

[NdG] Ai voti! Voi cosa ne pensate o, meglio, i vostri PG cosa ne pensano? Due o tre giorni di tempo e poi, sulla base delle vostre risposte, deciderò.

SCARLETT - 04/09
[Issus]
 Si concesse un ghignetto
ironico. «Diciamo in una specie di virile abbraccio laterale non
ricambiato».

Scarlett sorrise divertita a sua volta, gettando poi però al nano uno sguardo pieno di riconoscenza per l'aiuto che stava dando. Sapeva bene cosa sarebbe successo di lì a poco, lo aveva già visto, e sapeva che da sola non avrebbe mai e poi mai avuto la forza di trattenere Issus; quando era stata a casa sua lui le aveva chiesto di legarlo per riuscire a parlarle di Raxxla, e anche così non era stato facile.
La richiesta di Tionisla di proseguire riportò bruscamente Scarlett al presente. Si concentrò, stringendo piano le mani di Issus e fissandolo negli occhi, cercando di trasmettergli tutta la calma di cui era capace.
Come immaginava la Rossa, le prime reali fitte dolorose arrivarono quando lo spadaccino iniziò a parlare delle torture mentali a cui era stato sottoposto, e con esse la mezzorca percepì chiaramente l'attivarsi dell'incantesimo posto nella mente del suo compagno.
Un moto di rabbia strinse la bocca dello stomaco della maga, ma nel lasso di tempo di un lampo l'aveva represso, scacciandolo, obbligando la sua mente a rimanere ferma e concentrata su quello che era il suo compito.
Al primo sussulto di Issus, Scarlett gli strinse le mani, accarezzandogliele lentamente per ricordargli che era lì... Poi arrivò il grido di dolore, e per quanto fosse cosciente che sarebbe arrivato, fu come prendere un macigno in pieno petto. Poco importava che l'aveva già visto, che c'erano già passati, riviverlo si stava rivelando doloroso quanto la prima volta, se non addirittura di più, dato che ora era ancora più coinvolta sentimentalmente.
"Issus, tesoro, io sono qui con te... " gli disse fissandolo negli occhi, modificando la presa sulle sue mani per non perdere il contatto, perchè sapeva che a breve...
Il corpo dello spadaccino balzò verso l'alto, contorcendosi ed inarcandosi, per poi ricadere sulla sedia trattenuto da Haza. Scarlett scivolò avanti sulla seduta, incuneandosi tra le sue gambe, senza mollare la presa mentre il nano gli teneva le braccia e il busto attaccate allo schienale.
"Issus, guardami!" c'era decisione nel suo tono, ma anche dolcezza e fiducia che ce l'avrebbe fatta, che sarebbe arrivato alla fine senza arrendersi.
Lo sguardo di Issus la raggiunse, stravolto, febbrile, e le chiese di aiutarlo.
Scarlett si alzò, gli si sarebbe seduta sulle gambe se non avesse avuto la certezza di poter essere sbalzata via da uno scatto dei suoi muscoli, provocando la quasi sicura perdita di concentrazione da parte di Tionisla, quindi piantò saldamente i piedi a terra sporgendosi verso di lui per avvicinarsi e rimanere nel suo campo visivo. Teneva strette le sue mani all'altezza dello stomaco, schiacciandole contro di sè per non lasciarle andare.
"Ci sono io con te, lo so che fa male, ma resta con me... ricordi? Te l'ho scritto su quel biglietto: torna da me e io sarò lì..." sentiva i muscoli di Issus contrarsi, irrigidirsi in modo spasmodico, "Resisti amore, lo so che puoi farcela... stringi le mie mani, Tionisla ha quasi finito, devi proseguire... io non mi sposto, guardami..."
Aveva gli occhi piantati in quelli di Issus, mentre cercava in tutti i modi di essergli di sostegno, per quanto sapesse che non poteva evitargli il dolore, non se volevano provare ad estirpare la fonte.
Lo spadaccino proseguì, fino a costringersi a pronunciare il nome di Raxxla senza tentennamenti e, a quel punto, il suo corpo smise di colpo di contorcersi.
"Lascialo pure, Haza..." mormorò Scarlett facendo scivolare le braccia sulle spalle di Issus, sedendosi su una sua gamba per abbracciarlo delicatamente. Gli posò una mano fresca sulla nuca, dandogli un bacio sulla tempia prima di appoggiare la fronte contro la sua.
"Sei stato bravo amore, sapevo che ce l'avresti fatta..." gli sussurrò prestando poi ascolto a quanto scoperto da Tionisla.
L'espressione della Rossa si corrucciò quando capì le implicazioni della rimozione di quell'incantesimo, ma rimase ferma e tranquilla, continuando ad accarezzare piano Issus. Un lampo passò negli occhi della maga quando lui parlò del suo cognome, ma lo lasciò finire di parlare spostando poi la sua attenzione nuovamente su Tionisla.
Alla domanda della mezzorca, lo spadaccino poté sentire Scarlett trattenere il fiato, e solo dopo diversi attimi lasciarlo andare lentamente.
"Quindi lui rimarrebbe cosciente di essere stato a Mayraberd e di esserne uscito, ma senza ricordare nulla di quei giorni, corretto?" domandò spostando lo sguardo sulla mezzorca, "Qualunque ricordo legato a Mayraberd che però non è strettamente legato alla sua detenzione rimarrebbe invece...ad esempio la sera che ho passato con lui, in cui mi ha raccontato tutto quanto? La ricorderebbe anche se è legata a Mayraberd?"
Scarlett era combattuta, non era una cosa da poco togliere dei ricordi a una persona. "Secondo te, Tionisla, visto che hai analizzato quello che gli è stato fatto, credi che una volta a Mayraberd possa cadere preda di una crisi come quella di poco fa?"
Guardò Issus negli occhi, sondando quei pozzi scuri, e infine lasciò andare un sospiro. "Tu cosa vorresti fare, Issus? Perchè è ovvio che io sia preoccupata che possa succederti qualcosa, che vedendo un posto o qualche creatura tu cada preda delle convulsioni come dice Tionisla..." La Rossa inclinò la testa, quasi studiandolo. "Ma sono i tuoi ricordi, sono parte di te, e penso che l'ultima parola effettivamente spetti solo e soltanto a te. Lascia stare l'utilità per la missione, ovvio che i tuoi ricordi sono importanti, come anche sarebbe importante che tu non stia male una volta arrivato là, ma qui si parla della tua vita. Per quanto si tratti unicamente di una decina di giorni, sono dieci giorni che ti appartengono."
Scarlett alzò lo sguardo al soffitto, per una volta tutta la sua determinazione sembrava vacillare. "Per quello che mi riguarda tu ci hai già detto tanto e non senza pagarne il prezzo, quindi forse preferirei sapere che là non starai male e che Raxxla non avrà più alcun appiglio nella tua mente per ferirti..." gli occhi della maga tornarono poi a posarsi sul suo compagno. "Ma ti ripeto: è la tua vita, i tuoi ricordi, ed è giusto che tu possa decidere..."

HAZA - 04/09
Tenere un puledro imbizzarrito sarebbe forse stato più facile, se non altro perché quando un puledro scalcia l'allevatore non deve badare a non colpire altre persone ma un intero recinto a tenerle lontane.
L'improvviso acquietarsi di Issus lasciò un attimo Haza perplesso sul da farsi, e mantenne la presa finché non fu Scarlett a chiarire la situazione. Il nano si staccò e si allontanò per lasciare alla coppia un po' di 'solitudine', per quanto potesse garantirla una stanza affollata come quella in cui erano.
Restava da votare, ancora una volta, sul da farsi. Questa volta direttamente sulla pelle del compagno.
"Ritengo che solo Issus possa scegliere per se stesso, ma poiché lo chiedete vi dirò quello che sceglierei per me stesso al suo posto. Sceglierei di dimenticare per non rischiare di diventare un peso o addirittura un pericolo per i miei compagni, fiducioso che qualsiasi cosa io abbia dimenticato, questa volta saremo insieme nell'affrontarlo."

FENRYR - KREENA - 04/09
[Haza]
"Ritengo che solo Issus possa scegliere per se stesso, ma poiché lo chiedete vi dirò quello che sceglierei per me stesso al suo posto. Sceglierei di dimenticare per non rischiare di diventare un peso o addirittura un pericolo per i miei compagni, fiducioso che qualsiasi cosa io abbia dimenticato, questa volta saremo insieme nell'affrontarlo."

"E morire insieme nel tentativo" - concluse Fenryr, gelido, senza muoversi dalla posizione defilata accanto alla parete.
Fissò Tionisla e nessun altro, come se fosse l'unico interlocutore presente nella sala.
"Se lo stregone non può controllarlo, i ricordi restano. Quando non sarà più in grado di procedere, sarà abbandonato"
Solo allora spostò l'attenzione su Issus, con una smorfia ferina.
"Ma sono certo non succederà"

Kreena portò inavvertitamente la mano alla cicatrice sul volto, quando la mezz'orca chiese il loro parere.
Strinse i denti. Anche il quel momento la paura, la rabbia e il disgusto ribollivano selvaggi dentro di lei. Eppure mai, mai avrebbe voluto dimenticare il fuoco, il ferro e il dolore della propria carne straziata.
Ma ognuno aveva diritto di decidere per sè stesso: quindi scosse soltanto il capo e non disse nulla.

 

 

 

TABITHA - 04/09
Al primo grido di dolore di Issus, Tabitha sobbalzò sbarrando gli occhi allamata. Tionisla aveva detto che non sarebbe stato piacevole, ma non si aspettava di sentirlo gridare così; in realtà non sapeva nemmeno lei cosa davvero credeva sarebbe accaduto, ma nella sua testa probabilmente si era figurata un dolore forte ma controllabile, magari proprio grazie alla presenza di Scarlett. E invece anche la Rossa era praticamente uno spettatore impotente, che cercava evidentemente di fare il possibile che le era consentito, senza in realtà riuscire effettivamente a fare qualcosa di concreto.
Issus balzò verso l'alto, contorcendosi e gridando, e l'elfa scura si incuneò istintivamente tra il muro e il braccio di Morgon, a cui si aggrappò stringendogli la manica della giacca. Aveva il cuore che le batteva all'impazzata, mentre guardava Scarlett alzarsi e avvicinarsi al suo compagno, senza smettere di parlargli e tenergli le mani, con lo sguardo che trasmetteva tutta la fiducia e l'amore che aveva per lui.
Gli occhi le divennero lucidi per la pena che provava per lo spadaccino, e mentre batteva furiosamente le palpebre nel tentativo di ricacciarle indietro, appoggiò la fronte sulla spalla di Morgon. "Mi dispiace così tanto per quello che gli han fatto..." mormorò piano.
La tortura di Issus durò ancora qualche istante, poi lui riuscì a dire il nome del loro nemico e tutto si fermò. Tabitha trattenne il fiato fino a che non capì che era davvero finita, e solo allora la sua presa sul braccio di Morgon si allentò fino a rimanere semplicemente appoggiata.
Sentì Tionisla spiegare l'esito del suo controllo, e Tabitha si accigliò quando fu chiesto loro di esprimersi riguardo il cosa farne dei ricordi dello spadaccino.
Così su due piedi, visto quanto dolore gli causavano, avrebbe detto che era meglio toglierli, anche perchè si trattava di dieci giorni in cui aveva subito torture di ogni genere... ma poi le balenò nella testa un pensiero. Se fosse stato possibile, lei si sarebbe fatta rimuovere il ricordo di quello che le era stato fatto da Kel-hatril e da tutti quegli uomini?
Le sarebbe venuto da dire di sì, così non avrebbe più avuto tutti i suoi timori, le sue paure legate a Kelly, forse avrebbe potuto riprendere subito con lei un rapporto più sereno... eppure, nonostante quei ricordi fossero terribili, non era così certa che volesse cancellarli. Erano parte di lei, o no?
Tabitha scrollò piano la testa, facendo oscillare i lunghi capelli candidi con un sospiro. "Credo che la sua sicurezza sia molto importante, e di informazioni ne ha già date tante, no? Più di quante ne avremmo avute senza il suo aiuto..." fece una pausa, guardando Issus. "Però si tratta dei suoi ricordi, della sua vita, anche se sono solo pochi giorni... Io non so se rinuncerei al ricordo di quel che mi è stato fatto... Insomma, credo sia una cosa personale, che dovrebbe decidere Issus..."
L'elfa tirò fuori un timido sorriso, quindi abbassò lo sguardo e, in quell'istante, si rese conto che era ancora appiccicata - letteralmente - a Morgon.
Avvampò alzando gli occhi sul volto del bardo. "Scu-scusa..." si affrettò a dire prima di abbassare di nuovo lo sguardo e spostarsi un poco, quello che bastava per non stargli praticamente addosso.

MORGON - 04/09
Morgon sgranò gli occhi quando vide Scarlett avanzare verso di loro. Non sapeva bene cosa aspettarsi. Sorrise poi quando la maga estrasse il furetto da una tasca e lo porse a Tabitha.
Non rispose alle parole di Tabitha, non per mancanza di rispetto o altro, era solo concentrato su quello che stava per succedere. Il volto del bardo si fece serio e lo sguardo si fissò su Issus, Tionisla, Scarlett e Haza. Cercò di seguire ogni minimo movimento della maga e cercò di registrare ogni parola di Issus.
Sentì la drow avvicinarsi a lui sempre di più e la cosa lo distrasse completamente da quello che stava succedendo. Il profumo di TAbitha riempì le narici ed il cuore ed il suo sguardo si posò solo più su di lei.
Quando la giovane gli chiese scusa per allontanarsi un poco Morgon quasi la fermò.
"Possiamo fare una patto?" disse sottovoce.
"Non chiediamoci più scusa per queste cose... penso siano gesti normali per persone che si vogliono bene...".
Si zittì.
Aveva esagerato?
Poteva dire quello che voleva dire in un altro modo?
Ahhh, quel che era stato detto era stato detto.
Le sorrise.

Ascoltò le risposte dei compagni e poi prese la parola.
Posò lo sguardo su Issus e Scarlet. Quello che disse non lo disse tanto per un conto tattico strategico, quanto per loro.
"Sicuramente l'ultima parola spetta ad Issus, ma sinceramente penso lui abbia già fatto tanto per il nostro gruppo e la nostra missione. Penso si meriti, per quanto possibile, un poco di pace."

Si mise poi a recitare a memoria un qualche passaggio che gli saltò alla mente. Lo fece sottovoce, come se fosse una condivisione intima con Tabitha.

"Il manto bianco copre tutto ed uniforma la mia visione
tutto sembra perso, tutto sembra uguale
solo la speranza del sole mi rimane
Il sole che verrà e che farà capolino
Tutto muterà ed il bianco scioglierà
Rimarranno le rocce
e la montagna ancora una volta sarà lì
a ricordarci il tempo
la pace e la serenità..."

martedì 23 novembre 2021

SETTIMANA 45 - 2021 - PRIMO POST

DUNGEON MASTER - 04/09
«Credo che la prima cosa da fare sia tentare di verificare l'ipotesi di Indevar», disse Tionisla dopo aver speso qualche tempo a riflettere, «cioè se davvero il nostro nemico possa essere un illithid o che altro. Che sia un mago e che sia piuttosto versato nella magia della mente mi
pare chiaro, ma riuscire ad avere la certezza sulla sua razza sarebbe oltremodo importante per conoscere le sue probabili capacità. Non credo che sarà facile riuscire nel nostro intento, specialmente se vogliamo fare il possibile per evitare che Raxxla si accorga di noi». Rivolse lo sguardo su Issus e poi su Kel-hatril. «Proprio per cercare di evitare questo pericolo penso che sia il caso di tentare prima di tutto non con un approccio diretto ma sfruttando i ricordi dei due fra noi che ebbero modo di incontrarlo personalmente. Il fatto però è che per fare questo
non mi riferisco solamente ai ricordi coscienti ma anche a quelli che le loro menti registrarono a loro insaputa, il che implica che per fare questo occorre che Issus e Kel-hatril siano disposti ad aprire la mente ad un'indagine che, seppure non condotta con quello scopo, potrebbe andare a rivelare ricordi indesiderati. Quindi, siete voi d'accordo a
prestarvi a questa prova?».

Entrambi annuirono senza quasi esitazione.

«Per parte mia, quello che potrebbe saltare fuori è più che altro una serie di omicidi, ma voi già sapete bene quale fosse il mio vecchio mestiere», osservò Issus. «Ora me ne vergogno, certo, ma non posso negare il mio passato. Spero piuttosto che non saltino fuori ricordi, diciamo così, personali fra me e Scarlett: ecco, quello sì che mi darebbe davvero fastidio. Tuttavia, se questo può essere utile alla missione, sono disposto a correre il rischio posto che anche Scarlett sia d'accordo».

«I miei ricordi sono anche peggiori di quelli di Issus, senza dubbio», aggiunse Kel-hatril, «ma ritengo di dover considerare la possibile uscita allo scoperto di ricordi vergognosi un passo in più verso la redenzione alla quale ambisco, quindi accetto senza condizioni».

«Ringrazio entrambi, per la disponibilità ed anche per il coraggio: vi posso anticipare che in ogni caso non sarà piacevole. Tuttavia, c'è una cosa ancora da fare prima di procedere», aggiunse Tionisla, «ed è quella di liberare Issus dal blocco che Raxxla introdusse nella sua mente». La maga fermò uno sguardo pieno di commiserazione sullo spadaccino. «Ed
anche questo sarà tutto meno che piacevole».
«Fa' quel che devi», rispose Issus con voce ferma e decisa. «Per liberarmi di questo sarei disposto anche a farmi scoperchiare il cranio».

SCARLETT - 04/09
Quando Issus annuì per accettare l'idea di Tionisla che prevedeva l'indagare nei ricordi suoi e di Kelly, con la possibilità che saltassero fuori anche ricordi non inerenti, Scarlett accennò un sorriso di puro orgoglio per il suo compagno: sarebbe stata una prova difficile, perchè avrebbe riportato alla mente e messo in mostra cose magari seppellite, ma Issus era disposto ad affrontarla per essere d'aiuto.
Gli sorrise quando chiese il suo consenso dato che sarebbero potuti saltare fuori anche ricordi che riguardavano loro due. La Rossa annuì voltando lo sguardo su Tionisla. "Posso chiederti se quello che farai mostrerà solo a te i loro ricordi, o se li vedremo tutti?" domandò, accennando poi un breve sorriso. "É solo una curiosità. Ovvio che preferirei tenere per me ed Issus quello che riguarda noi due, ma visto che credo anche io che sia fondamentale saperne il più possibile su Raxxla, accetto il rischio che possa saltare fuori qualcosa."
La mezzorca specificò che prima però doveva occuparsi del blocco mentale a cui era stato sottoposto Issus, e a Scarlett non sfuggì lo sguardo pieno di commiserazione che rivolse allo spadaccino. Sapeva anche lei che quell'operazione non sarebbe stata né semplice né piacevole, ma andava fatta per il bene di Issus, che per parte sua non era assolutamente intenzionato a tirarsi indietro.
Gli afferrò la mano, stringendola e dandogli tutto il suo sostegno. Lei sarebbe rimasta con lui, per allontanarla avrebbero dovuto portarla via di peso - e difficilmente avrebbe collaborato rendendo l'operazione semplice a chi fosse stato incaricato di farlo - o darle una più che valida motivazione, altrimenti non si sarebbe schiodata dal suo fianco.
"Se posso fare qualcosa per aiutare, Tionisla, hai solo che da dirmelo." le disse guardandola con decisione, rendendo chiaro che anche se era ragionevolmente preoccupata per Issus, era in grado di mantenere la lucidità che serviva in quel frangente.

HAZA - 04/09
Haza si era trattenuto nei pressi della porta per ascoltare le ulteriori spiegazioni sul da farsi.
Quando venne fuori che si doveva intervenire sulle memorie della drow e su quelle di Issus ebbe compassione dei due, in particolare per quel che doveva subire l'ex assassino che sembrava piuttosto doloroso.
Comprese quale potesse essere il proprio contributo a quei rituali, a quel punto, e lo rese esplicito dopo la pari offerta di Scarlet.
"Io non ho modo di aiutare con la magia, ma posso dare la mia forza. Se c'è modo di condividere le sofferenze che proverà Issus nel processo per rimuovere il blocco, sono disposto a farmi carico di una parte perché per lui sia più lieve."

DUNGEON MASTER - 04/09
[Haza] "Io non ho modo di aiutare con la magia, ma posso dare la mia forza. Se c'è modo di condividere le sofferenze che proverà Issus nel processo per rimuovere il blocco, sono disposto a farmi carico di una parte perché per lui sia più lieve."

Tionisla rivolse la sua attenzione sul nano con un evidente rinnovato rispetto nell'espressione del suo volto usualmente severo. «Ti  ringrazio, Haza, è un'offerta davvero notevole da parte tua», rispose con un sorriso, magari un po' guastato dalle sue zanne da mezzorca. «Non potrai condividere le sofferenze di Issus, ma apprezzo il tuo coraggio
nel proporti. Tuttavia c'è una cosa in cui potrai renderti utile, in caso di necessità: non è probabile, ma potrebbe accadere ad Issus di diventare violento nel corso dell'operazione che dovrò compiere. In tal caso, il tuo compito sarà quello di intervenire per bloccarlo affinché
non possa nuocere a nessuno e neanche a sé stesso. Tuttavia, bada bene, dovrai essere fermo e deciso ma senza spezzare ciò che sta accadendo, a rischio di dover ricominciare tutto da capo o, peggio ancora, di far fallire irreversibilmente l'intervento. Quindi dovrai tenerlo fermo ma allo stesso tempo badare che non venga meno né la sua, né la mia
concentrazione».

[Scarlett] "Se posso fare qualcosa per aiutare, Tionisla, hai solo che da dirmelo."

«Se non ti fossi offerta, ti avrei detto io di aiutarmi», rispose Tionisla senza girare attorno alla cosa. «Se non ho capito male, quando tu e gli altri incontraste per la prima volta Issus lui era messo molto peggio di come sta adesso e fu solo con il tuo aiuto che in seguito era riuscito a superare parte di ciò che Raxxla fece al suo cervello. Dico bene?». Lo sguardo di Tionisla fisso negli occhi di Scarlett era incredibilmente penetrante, come se anziché sondare la testa dello spadaccino stesse per intervenire sulla mente della maga. Poi, senza aspettare conferma, riprese: «Quindi intendo sfruttare il tuo rapporto con lui per agevolare il mio lavoro. Il tuo compito sarà di fargli da punto di riferimento: dovrai sedere di fronte a lui, tenere le sue mani nelle tue e lo sguardo fisso nel suo, senza interrompere il contatto
nemmeno per un attimo: né il contatto fisico, né quello visivo. Non potrete nemmeno grattarvi il naso ed anche, se possibile, dovrete battere le palpebre il minimo indispensabile. Malgrado la situazione dovrai mantenerti calma, rilassata e positiva sull'esito dell'intervento: questo perché invece per lui non sarà affatto facile mantenersi calmo e controllato, quindi dovrai essere tu a fargli da sostegno quando lui lo cercherà. Te la senti?». Quest'ultima frase venne sì formulata come una domanda, ma non suonava affatto tale.

(NdG: verificata in privato la risposta di Scarlett, che se vuole Valentina potrà poi ruolare a suo piacimento)

Detto questo, Tionisla fece deporre da Issus tutte le armi, incluse quelle nascoste, e poi lo fece mettere a sedere eretto su una sedia, con Scarlett su un'altra sedia di fronte a lui. Fatto questo, la mezzorca si pose dietro lo spadaccino e dispose le mani accanto alle sue tempie,
vicinissime ma senza toccarlo. «Per adesso voglio solo capire la situazione, per cui mi occorre provocare la reazione di ciò che interferisce con la tua mente», spiegò ad Issus. «Lo so che non ti piacerà affatto, ma dovrai rispondere alle mie domande: niente reticenze e quando inizierai a star male ricordati di concentrarti su Scarlett. È lì apposta».

«Procedi», rispose Issus a denti stretti. «Prima iniziamo, prima finiamo». Un'esitazione e poi aggiunse: «Se vedrai che non sarà possibile liberarmi di... questa cosa... non insistere troppo: vorrà dire che affronterò il nemico con motivazione ancora maggiore per ripagarlo. E... no, non basterà il mal di testa più feroce del mondo a farmi deviare nemmeno di un pelo: le mie lame vogliono il suo sangue… e lo avranno».

«Iniziamo, allora», convenne Tionisla. «Per prima cosa, raccontami di come tu ed il tuo assistente foste catturati».

Issus tirò un profondo respirò ed iniziò la rievocazione: «Fino al penultimo piano del mastio tutto era andato bene: qualche occasionale difficoltà nel passare inosservati, certo, e qualche uccisione, ma solo il minimo indispensabile per non lasciarci dietro una compromettente scia di cadaveri. Sapevo, anzi, sapevamo che ormai eravamo quasi
arrivati e forse fu questo a tradire Fesses nella sua relativa inesperienza. In quel livello del mastio trovammo una sala molto grande a tre navate, con la centrale più larga delle altre, che sembrava essere la sala del trono della fortezza; infatti era completamente priva di
arredo tranne che per un trono sopra una pedana a tre gradini vicino al fondo della sala, fiancheggiato da due statue piuttosto mostruose, poste contro la parete di fondo ed una a destra e l'altra a sinistra del trono. Le navate erano separate fra loro da una doppia fila di colonne quadrate, quattro o cinque per parte, contro ciascuna delle quali si trovava una statua di marmo bianco posta su un basso piedistallo». Issus scrollò le spalle, come rassegnato. «Alla mia esperienza la faccenda puzzava di trappola: troppo diretto, troppo facile arrivare fino al trono e poi salire la scala di servizio, che senza dubbio doveva trovarsi lì vicino per condurre all'ultimo piano. Stavo per avviarmi con la massima cautela lungo una delle due navate laterali, quando invece Fesses si avviò lungo quella principale, forse impaziente di arrivare al dunque. Non lo vidi subito e quindi non feci a tempo a fermarlo e così, quando arrivò all'altezza della seconda coppia di colonne, le due statue sulla prima coppia si animarono e lo attaccarono. Io corsi ad aiutarlo ma, essendo entrambi dotati solo di spade e pugnali, in pratica nemmeno riuscimmo a scalfire la superficie di quei dannati costrutti: ci sarebbero volute delle mazze ferrate, credo, ma non ne avevamo. O un mago per spezzare l'incantesimo che le animava, forse. O forse meglio ancora entrambe le cose. A peggiorare la situazione, immagino che nel combattere finimmo anche per oltrepassare una nuova linea invisibile e la seconda coppia di statue si attivò a sua volta». Ancora una
rassegnata scrollata di spalle. «Da lì a sopraffarci fu solo questione di tempo».

«Come stai fino ad ora?», chiese a quel punto Tionisla.

«Potrei stare peggio», rispose senza esitazione Issus. «Un po' di mal di testa, ogni tanto una fitta più forte, ma niente di che».

«Se non erro, in passato nemmeno riuscivi a pronunciare la parola "Mayraberd", altro che "un po' di mal di testa"».

«Esatto».

«Quindi con l'aiuto di Scarlett eri davvero già riuscito ad eliminare una buona parte dell'area di influenza dell'incantesimo: bene!», osservò Tionisla. «In tal caso, proseguiamo», aggiunse poi, implacabile. «Adesso arriva il peggio».

SCARLETT - 04/09
Le parole di Haza giunsero a Scarlett come lo scoppio di un tuono nel silenzio più totale. La maga si voltò verso il nano, osservandolo per qualche istante con gli occhi che esprimevano tutto il suo riconoscimento per quell'offerta, poi chinò leggermente il capo sorridendo al compagno. "Ti ringrazio Haza, anche se non potrai aiutarlo con il dolore, ti sono davvero grata per la tua proposta." quindi, accennò ad Issus, guardando prima Tionisla poi di nuovo il nano. "La prima volta che mi ha raccontato di Mayraberd ha tentato più volte di farsi del male cercando di scacciare i fantasmi che lo tormentavano, io purtroppo non avevo la forza di impedirglielo, ma in ogni caso non ha mai tentato di colpire me, anche se sono stata sempre accanto a lui e quindi, se l'avesse voluto, non avrebbe trovato grandi difficoltà." la Rossa scrollò piano le spalle. "Forse non proverà nemmeno ad auto-infliggersi dolore, ma in caso, di sicuro sei più adatto di me a trattenerlo fisicamente..."

Tionisla le confermò che aveva bisogno di lei e Scarlett annuì con decisione: avrebbe fatto qualunque cosa, di lei si fidava e voleva essere d'aiuto. Gli occhi della mezzorca si piantarono nei suoi, fissandola dando l'impressione che volesse sondarle mente e anima, e la Rossa non abbassò né spostò di un millimetro lo sguardo, sostenendo quell'esame senza remore.
Poi annuì, come a dirle che aveva capito le indicazioni ricevute e non aveva intenzione di disattenderle. Scarlett poteva avere anche un temperamento acceso, ma era anche una maga, educata come tale, e sapeva controllare le sue emozioni, imbrigliarle, svuotare la mente e calmarla al bisogno, quindi poteva seguire le indicazioni di Tionisla.
"Assolutamente sì." le rispose quando le chiese se se la sentiva, anche se non sembrava affatto una domanda. "Solo una precisazione: la sera che mi ha parlato di Mayraberd e Raxxla, Issus ha avuto diverse crisi - chiamiamole così -, durante le prime io avevo agito di istinto, provando a chiamarlo, cercando di raggiungerlo per riportarlo al presente, per così dire, e ogni volta effettivamente il dolore scemava e lui tornava lucido. Poi Issus ha capito che era la mia voce che riusciva a raggiungerlo, a dargli un appiglio a cui aggrapparsi per superare la crisi; il contatto fisico lo aiutava, ma era la voce sopra ogni cosa che in quel momento funzionava." Scarlett sorrise allo spadaccino prima di tornare a guardare Tionisla, "Quindi ti chiedo: posso parlare o cantare per lui, eventualmente avvicinandomi maggiormente a lui, oppure devo solo mantenere il contatto fisico e visivo rimanendo ferma e in silenzio? Farò quello che mi dici, e se mi dirai di stare in silenzio, così farò."
La Rossa attese la risposta, quindi mentre Issus si liberava delle armi, si voltò fino ad inquadrare Tabitha ancora a fianco di Morgon. Si avvicinò ai due e sorrise ad entrambi quando si fermò a pochi passi: dire che era contenta di vederli così era piuttosto riduttivo.
A quel punto Scarlett prese Boo che le si era arrampicato sulla spalla e lo allungò a Tabitha con una carezza. "Posso chiederti di tenerlo mentre sono impegnata?" le chiese abbastanza sicura che all'elfa avrebbe fatto piacere. "Non mi disturba mai di solito quando faccio qualsivoglia cosa inerente la magia, ma vista la situazione, preferisco saperlo con voi." sorrise ad entrambi, mentre Boo accettava quel cambio di spalla quasi con entusiasmo. "E tu, palla di pelo, comportati bene, resta con Tabitha, e fai quello che ti dicono, mi raccomando."
Sistemato il furetto in ottime mani, Scarlett tornò da Issus che si stava accomodando, prendendo posto a sua volta sulla sedia di fronte e lui e prendendogli le mani. Gli sorrise, prendendo un ampio respiro per calmare mente e cuore. "Io sono qui amore..." gli disse semplicemente un attimo prima che Tionisla desse il via.
Da quel momento gli occhi della Rossa si fissarono in quelli dello spadaccino, senza mai spostarsi, costringendo le sue palpebre a sbattere solo quando era strettamente necessario farlo, sembrava quasi non respirare tanto lo faceva lentamente e delicatamente, nel tentativo di trasmettere anche a lui la calma di cui aveva bisogno.
La prima parte andò liscia, Issus tutto sommato riuscì a raccontare tutto senza mostrare tracce di particolare fastidio, e Scarlett gli lanciò un breve e caldo sorriso quando Tionisla espresse la sua approvazione per quello che già era riuscito a fare per liberarsi dell'influsso di Raxxla. Senza attendere oltre la mezzorca decise di proseguire subito, quindi istantaneamente la Rossa tornò immobile preparandosi anche lei al peggio... perchè sapeva che ora toccava alla parte peggiore, quella che poteva riportare Issus in quell'inferno.

TABITHA - 04/09
Tabitha era rimasta il resto del tempo in silenzio, ascoltando ogni parola che veniva detta con attenzione, lasciandosi però cullare dal calore che le trasmetteva il contatto con Morgon.
Il sunto era che come prima cosa dovevano scoprirne di più su quel Raxxla per poter decidere come agire, peccato che per farlo Issus e Kel-hatril si sarebbero dovuti sottoporre ad una indagine mentale. Li ammirò per la decisione con cui accettarono quella proposta, e non riuscì ad evitare un piccolo singulto quando capì che Issus doveva però prima subire un'altra specie di intervento per cercare di liberarlo da quello che gli aveva fatto Raxxla, e che a detta di Tionisla non sarebbe stato nulla di piacevole.
Tra tutti Tabitha non si aspettava di udire a quel punto la voce di Haza, ma si voltò a guardarlo con ammirazione anche se, purtroppo, la sua offerta non si poteva realizzare.
L'elfa accennò un breve sorriso, chinandosi un poco verso Morgon. "É stato molto gentile da parte sua..." commentò a voce bassissima, prima di spostare tutta la sua attenzione su Scarlett.
Vederla così ferma e decisa nel voler aiutare Issus, senza vacillare né arretrare di un passo davanti alla quasi certezza che lo avrebbe visto soffrire senza poter fare altro che sostenerlo con la sua calma, affidandosi completamente a Tionisla bhe... se non era amore quello, non avrebbe saputo dire cos'altro fosse.
Tabitha non riusciva a fare altro che guardarla, chiedendosi se lei, al suo posto, sarebbe stata capace di essere così forte. Sospirò, e solo a quel punto si rese conto che l'oggetto della sua ammirazione in quel momento stava camminando proprio verso lei e Morgon.
L'elfa scura arrossì, temendo di essere stata scoperta mentre la fissava, poi Scarlett si fermò davanti a loro sorridendo ancora maggiormente mentre - evidentemente - notava la sua mano in quella del bardo, e se possibile divenne ancora più rossa.
L'imbarazzo si tramutò in curiosità quando vide la maga prendere il suo furetto, poi l'espressione di Tabitha divenne di puro stupore quando glielo passò chiedendole se poteva tenerlo con sè mentre lei era impegnata. Guardò Boo, poi Scarlett, quindi di nuovo Boo mentre il suo braccio si allungava in automatico per permettergli di arrampicarsi su di esso prima ancora di pensarlo.
A quel punto Tabitha sorrise, illuminandosi per la felicità. "Certamente! Non mi è di alcun disturbo!" le assicurò accarezzando il furetto che pareva essere a suo agio anche sulla sua spalla.
Scarlett si allontanò e l'elfa spostò lo sguardo su Morgon, una mano ancora saldamente in quella del bardo, e ora anche l'altra impegnata a dispensare coccole a quella simpatica palla di pelo, come lo chiamava scherzosamente la sua padrona. Era evidentemente felice per quella dimostrazione di fiducia nei suoi confronti da parte di Scarlett, ma subito i suoi occhi si rabbuiarono un po', esprimendo la preoccupazione che ora provava.
Tabitha lasciò andare un respiro tremante e strinse maggiormente la mano a Morgon. "Spero vada tutto bene..." mormorò riferendosi ovviamente a quello che stava per subire Issus. Era in pena per lui, ma anche per Scarlett, perchè non osava immaginare come dovesse sentirsi in quel momento la ragazza.

HAZA - 04/09
Tionisla negò che fosse possibile mettere in atto quanto Haza aveva proposto, con evidente rammarico da parte del nano.
Tuttavia la padrona di casa avanzò una richiesta che Haza ascoltò con molta attenzione.
Gli si chiedeva di vigilare e controllare le reazioni di Issus senza interferire con l'incantesimo che sarebbe stato in corso.
"Farò del mio meglio, qualora serva." assicurò con sincerità "Spero che afferrarlo per i polsi sia sufficiente a controllarlo senza disturbare eccessivamente."

Avendo partecipato alla riunione senza indossare armatura, era molto meno 'ingombrante' del solito. Tuttavia prese qualche momento per legare accuratamente barba e capelli con un paio di robusti nastri, perché non avessero a impacciarlo qualora fosse giunto effettivamente il momento di intervenire.

mercoledì 10 novembre 2021

SETTIMANA 44 - 2021

KREENA - 04/09
[Tionisla]
«Andata a trovarlo? Chi, io? A trovare Raxxla? Mai andata: mi sa
che ci siamo capiti male, oppure sono io che non ho capito la tua
domanda. Riguardo invece a quella tua assurda proposta su tua nonna, i
topi, il nonno, eccetera... beh, non sto nemmeno a commentarla, va bene?».

La ladra la guardò pensierosa.
"Allora...ammetto che non sto capendo proprio proprio tutto...ad esempio, ho capito che questo Rasta fa l'eremita...che vive dentro una bolla...tipo un pesce...e chi lo guarda muore, per cui di sicuro ci vorrà almeno uno specchio, come per le meduse..."
Si grattò la testa.
"Non ho ben capito perchè lo cerchiamo...ma se lo cercano in tanti un motivo ci sarà...l'importante è che non scappi, ma mi sembra di no: e vorrei vedere, hai mai visto un pesce...o una medusa...saltar fuori dall'acquario? Da soli intendo, senza gatti di mezzo...e poi per lui ci vorrebbe almeno una tigre...o un leopon, ecco..."
Si strofinò il naso.
"Poi ho capito che c'è una porta, nei sotterranei...di ferro, non d'oro come quella che trovai io...ma non sono più quei tempi e poi anche il ferro ha un suo valore..."
Tentennò col capo, quindi tornò a guardare la mezz'orca.
"Però, sei hai visto la porta, le grotte e tutta la strada, vuol dire che ci sei stata no? Oddio, potresti anche averlo sognato: a volte anche io faccio di quei sogni, così veri che quando mi sveglio penso di sognare..."
Si fermò. Si guardò attorno con aria spaesata.
"Non sto dormendo, vero?" - chiese infine con un filo di voce.

JEAN - 04/09
Jean guardò Tionisla con vivido disinteresse. La risposta della mezz’orca non avrebbe potuto importargli meno di così. Per fortuna Filth ritenne di intervenire e bloccare sul nascere quello che poteva divenire il commiato dello spadaccino dalla fantomatica missione che stavano svolgendo.
La missione… Jean non poteva dire di “sentire” particolarmente nulla di quanto stavano facendo. Si limitava a seguire il gruppo, dando il meglio di sé stesso ma con i pensieri ben piantati altrove. Aveva chiesto di unirsi a loro nella locanda, certo, ma non aveva sposato alcuna causa. Non era un sacerdote nel senso canonico del termine e di certo non era un plurifottuto paladino. E dunque cosa ci faceva lì, di preciso? Forse stava nascendo qualche rapporto di amicizia, del resto tra commilitoni era sempre così, ma nessuno avrebbe sostituito realmente quelli che aveva perso lungo la strada che lo aveva condotto alla locanda. E l’amore? Neanche a parlarne. Quello sì che era lontano anni luce, e perduto. Per sempre.
Annuì brevemente alle parole del loro capogruppo. Curioso il cambiamento che era avvenuto in lui da quando lo aveva conosciuto remissivo ed umile, giorni addietro. All’epoca sosteneva che non vi fosse un leader, in quella curiosa accozzaglia di individui che marciavano alla volta di una fortezza racchiusa dentro una bolla…
Scosse appena la testa: pensieri inutili.
La strada era tracciata e nulla di quello che potevano dire avrebbe modificato la rotta. Doveva solo decidere se continuare a seguirla. Tutto qua.

GHINO 04/09
Ghino ascoltò con attenzione le parole di Filth indirizzate a lui, insieme alla spiegazione sulle "interferenze".
"Mmm questo secondo me cambia un po' le cose: sarebbe importante sapere chi si trova sul campo e che intenzioni ha. Questo generale, ad esempio, potrebbe tornare utile, potrebbe essere il diversivo di cui abbiamo bisogno per entrare là dentro. Non dico di allearci con lui, ma di spingerlo in qualche modo ad attaccare o almeno a mantenere alta la tensione dell'assedio per quando sarà il nostro momento.
Certo che mi sembra che sia tutto molto confuso e senza essere li non possiamo renderci conto delle forze in gioco." Terminò in modo sconsolato.
Guardò Filth e Tionisla con sguardo perso, da cui si intuiva che non ci stava più capendo nulla.

Ndg: scusate ma io mi perdo dopo un po', anche a causa dei lunghi tempi fra un punto chiave e l'altro della campagna (ora siamo evidentemente in uno di questi). Guido ci potresti fare un riepilogo delle puntate precedenti? In particolare ricordando i motivi per cui dobbiamo andare a fare la festa a Raxxla, a parte che siamo stati ingaggiati per questo?

HAZA - 04/09
Il nano si passò una mano sulla nuca, in un gesto che gli era tipico quando la confusione regnava nei suoi pensieri. Forse al pari di quelli di Ghino, a quanto diceva.
"Insomma, abbiamo alcune indicazioni geografiche, ma nessun solido piano.
Inoltre non sappiamo nulla di preciso sul nemico che possa essere utile a eliminarlo, solo informazioni su quanto sia ostico da colpire. Bene, direi che il compito di strateghi e guerrieri al momento è quello di attendere, è quello che farò. Quando avrete una via da percorrere, quale che ne sia lo scopo, fatemelo sapere che vi presterò il mio braccio per scortarvi."
Guardò Scarlet, poi gli altri incantatori "Ho idea che questa discussione sia giunta ad un punto morto. Non possiamo decidere nulla senza saperne di più e meglio. Voi dovete fare il vostro... qualsiasi cosa sia... e prima cominciate prima sapremo quel che serve e ci leveremo da questa fortezza, togliendo il disturbo."
Fece un cenno di saluto agli altri due nani presenti, a indicare l'intenzione di allontanarsi verso la propria stanza.
Passando accanto a Jean si fermò un attimo
"Posso capirti, neanche a me è piaciuto stare là sotto. Siamo entrati per evitare i coboldi e abbiamo trovato molto di peggio. E' stata sfortuna, ma il sottosuolo non è sempre così."
Poi proseguì verso l'uscita.

SCARLETT - 04/09
Dopo il suo ultimo intervento, Scarlett si era limitata ad ascoltare i compagni e Tionisla, facendo saltare gli occhi da uno all'altro mentre cercava di tracciare dei punti fermi che potessero essere le basi di un piano d'azione.
L'intervento di Kreena, come sempre, riuscì parzialmente a spiazzarla, poi le sorrise. "Ti assicuro che sei sveglia, Kreena." le rispose gentilmente, "Ma se hai il dubbio, puoi sempre tirarti un pizzicotto per averne la conferma senza traumi."
Tornò a guardare Ghino, soppesando l'idea di sfruttare il generale Dunfield, ed infine ricambiò lo sguardo di Haza annuendo piano.
"Direi che Haza non ha tutti i torti, nel senso che possiamo star qui a fare congetture e buttare lì idee, ma sicuramente lavoreremmo meglio se riusciamo a mettere dei punti fermi su quel che sappiamo o che possiamo scoprire, così da decidere un piano d'azione per quanto possibile realistico. Tenendo conto che, purtroppo, quando saremo là le cose potrebbero essere diverse e quindi potremmo trovarci costretti a cambiarlo in corsa, ma sarà comunque sempre meglio che non avere niente per le mani."
La maga guardò Tionisla. "Per quanto riguarda la relazione che può farti Issus, io ho trascritto tutto quello che mi ha raccontato, quindi poi te la passo, e lui potrà integrarla ulteriormente se dovesse mancare qualcosa. Ci sono scritti i livelli del mastio con le creature che ha incontrato e la strada che ha percorso. Posso anche andare a prendere tutto immediatamente se lo desideri." le disse facendo una pausa per cercare di mettere in ordine i pensieri.
"Al momento il piano più realisticamente realizzabile è quello che prevede l'utilizzare la strada sotterranea percorsa da Tionisla, fermo restando che come prima cosa dobbiamo capire se e come possiamo togliere quella bolla di protezione a Raxxla, altrimenti possiamo smontare anche Mayraberd pietra a pietra ma non riusciremo a sconfiggerlo. Coinvolgere Dunfield bhe, se si potesse riuscire a convincerlo ad attaccare mentre noi saremo dentro sarebbe di certo un ottimo diversivo, ma va pensato a cosa potremmo dirgli o cosa potremmo fare, perchè visto che chiunque è un'interferenza per gli altri, temo che non sia semplice, per quanto sarebbe ottimo."
Gli occhi della Rossa incrociarono quelli della mezzorca cercando di capire cosa pensasse. "Se sei d'accordo a questo punto potremmo cercare di valutare cosa possiamo fare per avere informazioni su Raxxla e, se possiamo fare qualcosa, farlo. Analizzare quanto riportato da Issus per avere un'idea più chiara su Mayraberd - dentro e fuori - e sulle creature che la popolano, e quindi sapere cosa può servirci in base a quello che troveremo, per essere preparati al meglio possibile. Una volta radunate tutte le informazioni al momento ottenibili, vaglieremo tutti insieme dei piani alternativi se ce ne saranno di papabili, e decideremo una linea d'azione diciamo generale, che potrebbe poi subire variazioni se in corso dovessero rendersi necessarie. A quel punto sapremo anche se le informazioni che abbiamo sono troppo poche o sufficienti, e se non bastassero, potremmo anche capire se e dove potremmo reperirne di altre."
Scarlett a quel punto si fermò e accennò un sorriso. "Che ne dite?"


INDEVAR - 04/09
Il chierico era poco convinto della strategia che si stava formando, non aveva ben chiaro chi fosse il suo nemico, ma nei suoi studi aveva già sentito di casi come quello del suo compagno…
Se i suoi sospetti fossero stati giusti, non via era una strategia che potesse garantire la sopravvivenza di tutti i membri del gruppo…
“ Ho sentito parlare di un incantesimo che non permette la lettura della mente, ma credo che vada molto al disopra delle nostre possibilità, soprattutto se il nostro obbiettivo è così potente…” cercò di esprimere la sua opinione “ Sarà molto probabile che molti di noi finiscano vittima della mente del nemico” voleva dire questo, tutti dicevano la loro e non voleva essere da meno.

NDG: ho letto velocemente tutte le mail, ma ho perso il filo, spero di aver ruolato a modo.
 

DUNGEON MASTER - 04/09
[Kreena] "Allora...ammetto che non sto capendo proprio proprio tutto...ad esempio, ho capito che questo Rasta fa l'eremita...che vive dentro una bolla...tipo un pesce...e chi lo guarda muore, per cui di sicuro ci vorrà almeno uno specchio, come per le meduse..."

«Hmmm... comincio a sospettare che abbiate ricevuto un po' troppe informazioni una sopra all'altra», commentò Filth, «quindi vediamo di  riassumere e fare un po' d'ordine». Si rivolse verso Tionisla. «Comincio io?». Attese il cenno d'assenso della mezzorca e poi iniziò a spiegare.

«Partiamo dall'inizio: cosa ha portato ad affidarvi questo incarico. Tutto ebbe inizio diversi mesi fa, quando a Specularum iniziarono ad affluire notizie di fatti di sangue avvenuti qua e là nella parte nord del Granducato. C'è da dire che cose del genere sono sempre accadute, ma
di norma si è sempre trattato di casi sporadici ai quali spettava ai signorotti locali porre rimedio. Questa volta, invece, la cosa prese a ripetersi con insolita frequenza, con incidenti che accadevano in luoghi via via sempre più a sud, in un numero tale da superare la capacità dei nobili locali di porre rimedio. Vennero inviati in giro ispettori ad indagare e poco a poco si appurarono alcuni fatti comuni: primo, si trattava di bande di quindici o venti esseri di basso livello, come goblin o coboldi, guidate da esseri di razze più potenti, umani, elfi e mezzelfi, nani, anche orchi e bugbear; secondo, visto che questi attacchi per lo più accadevano ai danni della povera gente, queste bande sembravano più interessate a creare disordine e panico, con uccisioni spesso efferate, che a saccheggiare, senza peraltro disdegnare quel po' che riuscivano a racimolare nelle fattorie; terzo, cercando di ricostruire il loro cammino si riuscì ad individuare come punto di partenza comune a tutti l'antica fortezza di Mayraberd, che si credeva ormai in totale disuso dopo la distruzione una ventina di anni fa di una banda di orchi, ultimi abitatori del luogo». A queste parole Tionisla tossicchiò imbarazzata ma non disse nulla. «Ultimo punto in comune fra queste scorrerie, tutti gli appartenenti alle bande che di tanto in tanto si riuscivano ad intercettare e distruggere avevano con sé una specie di gettone, che fra di loro chiamavano "corona" e che usavano come segno di appartenenza alla medesima orda; se il disegno era sempre uguale, una corona a quattro punte su una delle facce, il materiale poteva essere diverso e, da quanto fu possibile capire interrogando dei prigionieri, serviva ad identificare il rango del portatore: legno per la truppa di infimo livello e poi via via salendo rame, ferro, eccetera, fino a raggiungere l'oro per i veri pezzi grossi. Sottoponendo a stretto interrogatorio alcuni dei loro, chiamiamoli così, ufficiali, si venne infine a sapere che il loro covo era realmente Mayraberd e che a capo di tutto questo c'era un certo Raxxla. Tuttavia nessuno seppe dire nulla di più riguardo a questo personaggio ed ai suoi scopi, che tuttora rimangono un mistero. Le poche informazioni raccolte riportavano tutte
il fatto che la sua fisionomia fosse resa indistinguibile da un qualche tipo di incantesimo, che trascorresse tutto il suo tempo nella sala superiore del mastio della fortezza, che fosse sempre circondato da una specie di bolla traslucida e che dovesse probabilmente essere un mago di una certa potenza e con un'inclinazione verso le magie a sfondo mentale; infine, che non fosse una brava persona lo si poté desumere dai racconti sull'evidente piacere che provava nel torturare la psiche delle sue vittime, a volte prima di ucciderle ed a volte prima di lasciarle libere di vagare in stato di totale demenza in giro per la fortezza, probabilmente allo scopo di instillare nei suoi servitori un sano terrore nei suoi confronti».

«Questo progressivo affluire di informazioni a Specularum portò alla generazione di un totale caos proprio fra coloro ai quali sarebbe spettato tenere salde le redini della situazione», proseguì Filth. «Come prima cosa il Governo decise di inviare un esercito, al comando del
generale Dunfield, inizialmente con l'intento di riconquistare la fortezza ed in seguito, visto il fallimento dell'azione diretta,  con il compito di ostacolare il più possibile il movimento dei seguaci di Raxxla. Neanche a farlo apposta, fu come strizzare fra le dita una palla di argilla bagnata: mentre si cerca di schiacciare il centro, l'argilla schizza fuori fra le dita. Il motivo è presto detto: al di sotto della fortezza il sottosuolo è un colabrodo e ci sono tunnel da tutte le
parti, alcuni forse anche con sbocchi in valli adiacenti a quella in cui si trova Mayraberd. D'altronde, il resoconto fatto da Tionisla ce lo conferma. Purtroppo, il sostanziale fallimento della missione di Dunfield ha scatenato tutta una serie di iniziative indipendenti, in parte animate da buone intenzioni ed in parte animate più che altro da motivazioni di interesse personale, come nel caso di certe fazioni di nobili che sperano di riuscire ad essere loro a risolvere la situazione per poi cavalcare la tigre dell'emotività popolare e perseguire i propri
scopi di potere. Naturalmente, tutti sgomitano per essere i primi a mettere le mani su Raxxla, solo che, cosa comune a tutti, Dunfield compreso, nessuno tende a prendere sul serio i rapporti su Raxxla stesso, sui suoi possibili poteri e, non dimentichiamolo, su chi possa eventualmente essere dietro di lui a sostenerlo: l'atteggiamento di tutti è "andiamo là e lo facciamo nero di botte, cosa che a Dunfield non è riuscita solo perché non è nient'altro che un tronfio ciccione con un lontano passato glorioso"».

«E qui entriamo in scena noi...», intervenne Tionisla.

«Esatto, qui entriamo in scena noi, che non siamo gente di guerra ma studiosi», convenne Filth. «Noi analizziamo le informazioni, studiamo ciò che c'è dietro ai problemi e poi ci avvaliamo di gente come voi, avventurieri di valore, per arrivare alla soluzione nella maniera meno rischiosa possibile: non è nella nostra filosofia immolare chi ci aiuta sull'altare del successo ad ogni costo, quindi non intendiamo affatto mandarvi a testa bassa contro Raxxla e non vi daremo il via finché tutto ciò che c'è da sapere per avere la massima probabilità di riuscita non sarà stato chiarito a dovere. Magari avremo fortuna ed oggi stesso Tionisla riuscirà a svelare tutti gli aspetti ancora oscuri, o magari no ed in tal caso prima di agire dovremo andare a consultare altri nostri colleghi, forse anche Eudana stessa che al momento sta continuando a studiare Raxxla nella protezione della sacra Kan-Thor».

«Una cosa però voglio raccomandarvi», intervenne ancora Tionisla. «Non fate conto su nessuno che faccia capo ad altre forze coinvolte in questa caotica situazione e men che meno contate su Dunfield: è davvero un grassone che vive sulle sue glorie passate da molto tempo e per l'insuccesso fin qui ottenuto si sta sentendo la terra sfuggire sotto ai piedi. Non mi sentirei affatto di escludere che, se vi faceste beccare dalle sue truppe, finireste ai ferri e rispediti a Specularum come probabili seguaci di Raxxla. Oppure potreste finire ai ferri e poi
impiccati come probabili seguaci di Raxxla. Non illudetevi che potrebbe farsi frenare da remore morali: Dunfield è sempre stato famoso per essere piuttosto sbrigativo con coloro che gli si fossero messi di traverso».

«Ancora una cosa», aggiunse poi Tionisla rivolgendosi in particolare a Indevar. «Certo non è un apprendista di primo pelo, ma non è detto che Raxxla debba essere per forza di cose chissà quanto potente come mago: ad esempio, esistono varie specie viventi che di natura posseggono poteri mentali più o meno spiccati; oppure potrebbe disporre di un qualche artefatto magico capace di dargli questi poteri. Capire queste cose è per l'appunto il motivo per cui siete qui: come diceva prima Fenryr, la conoscenza del nemico è condizione essenziale per il successo. Ribadisco ancora che nessuno vuole mandarvi allo sbaraglio: vi
daremo il via libera contro Raxxla solo quando vi reputeremo in condizione di affrontarlo. In caso contrario, o rinforzeremo il gruppo con quanto necessario o vi licenzieremo, con molti ringraziamenti ed una ricompensa proporzionata al lavoro fin lì svolto, per poi sostituirvi
con una squadra che valuteremo più adatta».

«Credo, Scarlett, che quanto abbiamo detto finora risponda a sufficienza anche alle tue osservazioni», concluse Tionisla, «ma in caso contrario chiedi pure».

«Allora, ci sono domande?», chiese infine Filth.

INDEVAR - 04/09
Le parole dei due lo avevano lasciato con la stessa sensazione…
Proprio di “Razze con particolari poteri mentali” aveva paura…
Dalla descrizione dei poteri, sopratutto la Bolla di energia, la razza a cui stava pensando era la più pericolosa che ci fosse…
“Un Illithid” sussurrò “Io credo che abbiamo a che fare con un Flagellatore di menti…” il solo pensiero di quello che aveva letto su di loro lo faceva rabbrividire.

 

 

GHINO - 04/09
"Grazie mille messer Filth, un riassunto così, chiaro e conciso, ci voleva proprio. Mi sembra tutto più chiaro ora."
Ghino annui, mentre rifletteva, poi Indevar ipotizzò qualcosa che risvegliò l'interesse dell'halfling.
"Illichè? Di che si tratta?"

 

 

 

SCARLETT - 04/09
Scarlett ascoltò volentieri il riassunto della situazione fatto da Filth e poi gli interventi di Tionisla, annuendo di tanto in tanto come segno che stava seguendo.
Infine quando la mezzorca concluse dicendo che pensava di aver risposto anche alle due osservazioni, la Rossa fece un cenno con il capo. "Sì, grazie Tionisla."
Quindi si voltò verso il chierico.
"No, per ora non ho altre domande, grazie Filth."

DUNGEON MASTER - 04/09
[Indevar] “Un Illithid” sussurrò “Io credo che abbiamo a che fare con un Flagellatore di menti…” il solo pensiero di quello che aveva letto su di loro lo faceva rabbrividire.

«Non credere che non abbiamo preso in considerazione anche questa possibilità», rispose piuttosto bruscamente Tionisla, «ma non essendo affatto l'unica abbiamo convenuto di non focalizzarci solo su questa con il rischio di, per così dire, innamorarcene e rischiare di trascurare altre ipotesi non meno inquietanti. Comunque, oggi stesso o al più tardi domani cercherò di penetrare quella luminescenza che dissimula il bel faccino del nostro nemico, così forse riusciremo a saperne di più». Scrutò per un lungo istante il giovane chierico con sguardo indagatore. «Mi piacerebbe però sapere come tu, giovane e moderatamente esperto come sei, possa essere riuscito a raggiungere un grado di conoscenza di una delle razze meno note di Mystara sufficiente a consentirti di avanzare un'ipotesi che io stessa sarei piuttosto cauta nel formulare».

giovedì 4 novembre 2021

SETTIMANA 43 2021 - SECONDO POST

SCARLETT - 04/09
Scarlett aveva stretto la mano di Issus quando aveva iniziato a parlare di Mayraberd, cogliendo immediatamente i segnali che la cosa gli stava costando fatica. Niente di paragonabile a quello che aveva patito la sera con lei per raccontarle quel che sapeva, ma di certo non si poteva dire che fosse piacevole.
Si limitò ad annuire quando lo spadaccino chiese a Tionisla di togliergli il prima possibile quel che aveva in testa, stringendogli il braccio come a dirgli che lei sarebbe rimasta al suo fianco anche in quel frangente.
I sospetti espressi da Filth, in particolare il secondo, le fecero drizzare le orecchie. Sembrò fermarsi a riflettere per un poco, poi annuì lentamente.
"Intendi immagino se ci mettiamo a fare rituali o incantesimi diretti a lui per scoprirne di più... ed effettivamente se gli diamo motivo di credere che c'è qualcuno che può avere una possibilità di arrivare a lui, sicuramente si metterebbe in allarme, e questo potrebbe complicarci ancora di più il raggiungerlo." la maga scrollò piano i lunghi capelli. "Ma d'altro canto, anche il non avere nessuna idea su quello che ci troveremo davanti potrebbe portare dritti al fallimento. Mettiamola così: il rischio può valere quello che otterremmo come informazioni? Se c'è la possibilità che lui ci scopra e non riuscissimo a portarci via nulla bhe, allora forse si può valutare qualche altra strada; se invece ci può scoprire, ma noi abbiamo buone possibilità di saperne di più, allora può valerne la pena." fece una pausa, poi riprese. "Dal racconto di Issus e da quello che gli ha fatto, mi viene da dire che Raxxla è un esperto della manipolazione mentale, se quindi quello che abbiamo a disposizione sono incantesimi e rituali che rientrano in quella, per modo di dire, sfera di competenza, usarli contro di lui sarebbe fuor di dubbio rischioso. Senza contare che, forse, quella sfera che lo protegge magari lo rende di difficile individuazione anche da cose di quel genere..." a quel punto Scarlett alzò leggermente le spalle. "Altrimenti che alternative abbiamo? Hai dei testi consultabili Tionisla, dove possiamo provare a cercare informazioni sulla base di quel poco che sappiamo?"
Sbrogliare la matassa di Raxxla non sarebbe stato semplice, ma dovevano prendere in considerazione tutte le loro possibilità prima di decidere come agire.
La Rossa a quel punto si voltò verso Haza e poi Tabitha, ed annuì un paio di volte. "Haza ha ragione, la strada potrebbe essere cambiata, salvo tu Tionisla abbia informazioni recenti che riportano che sia ancora così...ma in ogni caso Tabitha ha detto bene: quella strada è una strada testata. Non vuol dire che non sia pericolosa, ma qualcuno l'ha già fatta e, salvo cambiamenti, porta esattamente dove dobbiamo andare."
Poi spostò lo sguardo su Morgon, e si concesse un rapido sorriso notando che era mano nella mano con Tabitha. "La tua idea non è stupida, giustamente se è difficile entrare, si può provare a pensare a come tirare Raxxla fuori da là, ma ho dei seri dubbi che lo farà, fermo restando di sapere se c'è qualcosa che brama al punto da uscire dal suo covo." Scarlett storse lievemente il naso. "Issus, per il tempo che è stato là, non l'ha mai visto in altri posti che non fossero l'ultimo livello della fortezza, direi quindi che è chiaro che Mayraberd lo ha scelto probabilmente anche proprio per la sua struttura, che obbligherebbe potenziali invasori ad affrontare tutto quello che può averci radunato prima di poter arrivare a lui." Scarlett allargò un poco le braccia. "Fossi al suo posto, sapendo come ho organizzato casa mia e sapendo cosa ci ho messo, non vedo perchè dovrei fare il favore al mio nemico di uscire io quando, facendo entrare lui, magari nemmeno riuscirebbe ad arrivare a me." un altro sorriso comparve sulle sue labbra. "Diciamo che l'idea di mandargli in dono un asino - per modo di dire - non credo funzionerebbe. Se ci fossero ad esempio carri pieni di vettovaglie ed armi, che portano rifornimenti, potremmo nasconderci là, ma ho dei dubbi che il Generale Dunfield faccia passare qualcosa oltre l'aria. E poi comunque a quel punto ci troveremmo probabilmente nel cortile più basso, e appena mettiamo piede fuori rischiamo di essere individuati e, come ha detto Issus, possono chiudere i portoni tra i vari livelli, fregandoci. Senza contare che più tempo passa senza che si accorgano della nostra presenza, meglio sarà per noi perchè possiamo contare sull'effetto sorpresa." Scarlett sospirò. "La strada detta da Tionisla, invece, ci porta direttamente nei sotterranei di Mayraberd. Questo non vuol dire che dentro non ci individueranno, ma penso sarà meno facile che non entrando direttamente dai cortili."

JEAN - 04/09
Jean guardava i vari componenti del gruppo con un’espressione che era un genuino misto tra disperazione e rassegnazione. Ogni piccolo barlume di speranza che si accendeva alle parole dell’uno, si spegneva con altrettanta rapidità a quelle dell’altro. Avrebbe comunque fatto tutto il possibile:
“La mia preziosa e presumibilmente non lunghissima vita è composta da una serie di attimi, nessuno dei quali vorrei fosse ulteriormente sprecato sotto metri e metri di terra e roccia, mi sento quindi incline a sondare tutte le ipotesi che mi tengano potenzialmente al di sopra del livello del mare. Non sopra il mare, specificherei, men che meno dentro. Giusto per amore di chiarezza."
Annuì alle parole di Fenryr:
“Se faremo due gruppi, io vado in quello che passa dalla strada non battuta.”
Poi fece seguito al discorso imbastito da Morgon:
“Scusate, ma Raxxla o come cazzo si chiama trascorre la sua intera vita dentro questa merdosa fortezza? Che cosa campa a fare? Non dubito che possa farsi servire e riverire, nonché farsi recapitare una serie di cortigiane nuove ad ogni novilunio, ma veramente non ha mai voglia o motivo di mettere il naso fuori da Mayraberd?? Tionisla, tu che ne pensi?"

DUNGEON MASTER - 04/09
[Fenryr] "Lo stesso vale per lo stregone: come lo uccidiamo?"

«Al momento questa è una domanda priva di risposta», ribatté con vaga irritazione Tionisla. «L'hai detto tu stesso poco fa, no? "Conoscenza di sè, conoscenza del nemico, conoscenza del campo di battaglia. E un piano per usarle al meglio": forse non lo sai, ma hai praticamente citato un saggio che visse in un luogo lontano da qui e che parecchio tempo fa
scrisse un trattato sull'arte della guerra. "Conoscenza di sé": di quella forse almeno un po' ce ne avete. "Conoscenza del nemico": quasi zero, per ora, tranne per il fatto di sapere che Raxxla dispone di truppe presumibilmente piuttosto numerose, anche se di basso livello; di
lui e dei suoi luogotenenti invece ancora non sappiamo quasi nulla, incluso chi sia Raxxla stesso, peccato che proprio da questa conoscenza potremmo desumere almeno in parte i poteri di cui dispone; sempre nella conoscenza del nemico rientra anche quella bolla traslucida che sia Issus che Kel-hatril ci hanno descritto: se è, come penso, uno scudo
protettivo, se non troveremo il modo di spezzarlo avremo già perso prima ancora di iniziare. "Conoscenza del campo di battaglia": abbiamo le descrizioni date da Issus, da Kel-hatril e da me, solo che le uniche relativamente recenti sono quelle di Issus, che per fortuna è anche
quello fra noi tre più dotato come incursore: mi aspetto da lui una relazione più dettagliata di quella che ci ha fatto finora, ma prima che possa farlo sarà bene che io provveda a liberarlo da ciò che Raxxla gli aveva cacciato in testa... sempre che io abbia il potere per farlo. "Un
piano d'azione": per ora abbiamo solo proposte che stiamo cercando di vagliare e siamo qui per questo».

«Ad esempio, qualcuno ha proposto di cercare di attirare Raxxla fuori dalla fortezza», proseguì Tionisla, «sfruttando una qualche sua debolezza: in sé l'idea non sarebbe affatto male, se non fosse per il marginale dettaglio che, se non sappiamo nemmeno di che razza sia, o di che sesso, o di quale sia il suo passato, non abbiamo modo di elaborare un'esca che abbia un minimo di efficacia. Qualcun altro si è chiesto per cosa viva a fare Raxxla se nemmeno mette fuori il naso dalla sua fortezza. Avanzo un'ipotesi: Raxxla si nutre di potere, vive per quello ed il suo solo obiettivo è quello di accrescerlo continuamente. Potrebbe
non essere così, ovviamente, ma qualcosa nel suo atteggiamento, anche nei confronti di Issus e Kel-hatril, mi induce a credere che la cosa sia verosimile. Gente così non si cura dell'amicizia, anzi ne diffida, considera il denaro un mezzo e non un fine, non si interessa di
cortigiane, né di cibi deliziosi o passeggiate in luoghi ameni: vuole solo vedere i suoi seguaci prosternarsi davanti a lui e i suoi nemici soffrire e morire sotto il suo tallone. Inutile dire che personaggi del genere vivono nella costante diffidenza verso tutti, il che spiegherebbe
la sua mania di dissimulare il suo aspetto, di stare sempre racchiuso in una bolla protettiva e di restare asserragliato in un luogo che ritiene sicuro».

«Qualcuno si è anche opposto all'idea di entrare in tunnel sotterranei, dopo aver provato i piaceri della miniera di Kel-hatril», aggiunse poi, in tono questa volta molto secco. «Signore e signori, voglio ricordarvi che non siete qui in gita di piacere: avete una missione da compiere e, per tutti gli dei, farete tutto ciò che sarà necessario per compierla, senza se e senza ma: se dovrete tornare a strisciare sottoterra, ebbene striscerete senza tante storie, se potrete evitarlo seguendo una strategia efficace... e sottolineo efficace... allora buon per voi. Ma
scegliere vie traverse di dubbia validità perché avete la fifa del buio è fuori questione. Spero che questo sia più che chiaro! Nessuno è obbligato, per cui a chi questo non andasse bene rimane aperta la possibilità di ritirarsi, ridiscendere la valle ed andare a condurre la
propria vita dove e come meglio crede. Nessun rancore, ma di signorinelle schifiltose nel gruppo non ce ne devono stare, per il bene di tutti oltre che della missione».

«Riguardo al percorso da me seguito a suo tempo», proseguì poi in tono più normale, «il fatto stesso che ad un certo punto fosse sbarrato da una porta di ferro comporta che quel percorso fosse già conosciuto prima ancora che io lo percorressi. Dalle informazioni che ho i gruppi che Raxxla manda in giro di rado escono dalla porta principale a causa del fatto di essere visibili dalle truppe del generale Dunfield, per cui mi pare ovvio concludere che vi sia un certo numero di tunnel segreti che portano fuori da Mayraberd, sbucando probabilmente abbastanza distanti dalla fortezza. Quindi anche il "mio" tunnel potrebbe essere uno di
quelli, anche se lo ritengo poco probabile se non altro per la voragine che occorre risalire per giungere all'aperto. Secondo me, fra voragine, torrenti sotterranei e laghetto in realtà è in disuso da anni e la porta di ferro serve solo a prevenire eventuali sorprese da quella parte».

Infine Tionisla fissò l'attenzione su Kreena. «E tu che te ne faresti di un mercato a Leleer?», rispose in tono un po' stupito. «Se ti occorre qualcosa, prova a sentire i miei maggiordomi: facile che potrebbero soddisfare le tue necessità. Te lo consiglio anche perché, vista la
distanza fra qui e Mayraberd, quand'anche la tua necessità fosse urgente l'eventuale mercato di Leleer lo potresti raggiungere solo fra parecchio tempo. A parte questo, me lo ricordo quel posto: una ventina di casupole malmesse abitate da una cinquantina in tutto, marmocchi compresi, di contadini piuttosto male in arnese. Per un posto così, è già tanto se
ogni tre mesi un mercante girovago si degna di spingersi fin là».

Fu infine Kel-hatril ad intervenire: «Menzoberranzan, dici? Mai sentita», rispose a Jean. «Quel nido di serpenti da cui io e Taby proveniamo si chiama Al-bairath e l'unica città drow che conosco con un nome simile a quello che hai detto tu si chiama Manzobrasat. In effetti, ho sentito anche parlare di un altro elfo scuro profugo come noi e proprio da quella città, ma personalmente non l'ho mai incontrato».

JEAN - 04/09
Jean, fino a quel momento tranquillo, sollevò la testa ed appuntò gli occhi con attenzione sulla figura di Tionisla. Non si era formato opinioni sulla mezz’orca, ma lciò che aveva appena detto fece buona parte del lavoro.
Si voltò alla ricerca di signorinelle schifiltose, ma non vedendone nessuna si sentì chiamato in causa:
“Abbiamo una missione da compiere? Senza se e senza ma? Hey padrona di casa, vedi di darti una calmata. Io ti sono riconoscente per l’ospitalità, ma gli stessi servizi posso pagarmeli senza timore di andare fallito nella prima locanda che si trova sulla strada per andare in qualunque posto che non sia qua. Non so se mi spiego…"
Jean parlava in modo tranquillo, ma stranamente duro per i suoi modi solitamente allegri:
"Qua di gente che ha la fifa del buio non ne vedo e nemmeno signorinelle schifiltose. Sono passati sì e no tre giorni da quando abbiamo tirato fuori per miracolo il culo dalla miniera di Kel-Hatril e ti posso garantire che se ci fossero state signorinelle, ce le saremmo perse per strada, perché non è che siamo stati esattamente a fare incetta di stoffe variopinte al mercato di Specularum. Non voler tornare sotto terra mi pare davvero il minimo per qualcuno che non sia abituato a viverci in quanto suo habitat naturale. Se le mie preferenze in materia di viabilità non ti aggradano questo non modificherà di un minuto il mio sonno, te lo garantisco. L’unica cosa giusta che hai detto è senza rancore. Quando sarà deciso qualcosa dal gruppo e non da te, sceglierò se proseguire o meno."

GHINO - BOGNUS - 04/09
Ghino era appatso nervoso fino alla sentenza di Tionisla. Solo allora tirò un sospiro di sollievo e rivolse un  sorriso alla drow, alzando un pollice verso l'alto.
Poi la conversazione si spostò sulla prossima impresa. L'attenzione dell'halfling tornò massima mentre seguiva il dibattito., rifletté brevemente e disse la sua.
"Beh se devo dire la verità non xe la siamo cavata poi male nella miniera: avevamo informazioni sbagliate e ci muovevano in un territorio ostie di cui non sapevamo nulla. Stanza per stanza siano andati avanti senza perdite: ce l'abbiamo fatta perché abbiamo sfruttato le capacità di ognuno al momento giusto.
Secondo me dobbiamo fare la stessa cosa: entriamo da uno di quegli accessi sotterranei poco frequentati che conoscete, ci facciamo strada uniti e decidiamo caso per caso.
Certo un aiuto esterno ci farebbe comodo."
Fece una pausa guardando Tionisla.
"Se avessimo modo di comunicare mentre siamo là dentro potremmo spiegarti quello che succede, così saresti informata e potresti aiutarci con consigli o un diversivo, come un finto attacco dall'esterno per distogliere l'attenzione di Raxxla e dei suoi uomini da noi. Che ne dite?"

Bognus quella mattina aveva ripreso la sua caratteristica immobilità: non partecipò alla conversazione lasciando formulare le ipotesi agli altri, ma era evidente che seguiva con attenzione.

 

 

 

 

 

FENRYR - KREENA - 04/09
Fenryr non aggiunse altro: era evidente che l'obiettivo era ancora remoto e mancavano informazioni essenziali per raggiungerlo ed eliminarlo.
In silenzio, si ritirò accanto alla parete e rimase in ascolto, le braccia conserte, la schiena contro il muro.

[Tionisla]
Infine Tionisla fissò l'attenzione su Kreena. «E tu che te ne faresti di un mercato a Leleer?», rispose in tono un po' stupito. «Se ti occorre qualcosa, prova a sentire i miei maggiordomi: facile che potrebbero soddisfare le tue necessità. Te lo consiglio anche perché, vista la distanza fra qui e Mayraberd, quand'anche la tua necessità fosse urgente
l'eventuale mercato di Leleer lo potresti raggiungere solo fra parecchio tempo. A parte questo, me lo ricordo quel posto: una ventina di casupole malmesse abitate da una cinquantina in tutto, marmocchi compresi, di contadini piuttosto male in arnese. Per un posto così, è già tanto se ogni tre mesi un mercante girovago si degna di spingersi fin là».

"Ah beh...ecco..." - balbettò la giovane, evidentemente delusa - "Sì...no...di certo non quel Leleer allora, ma se questo stregone vive lontano, magari nel mezzo una città la troviamo, no?"
Fece un sorrisetto e abbassò lo sguardo.
"Non che il tuo Battista sia incapace...anzi, tutto il contrario...magari un po' distratto, ecco...ieri ha fatto un disastro davanti alla camera, per esempio...tutto per terra e cocci in giro, come se non avesse mai visto una donna nuda...ma poi è stato rapidissimo a pulire e portare tutto di nuovo..."
Fece una pausa, lanciando una rapidissima occhiata a Tabitha.
"E' solo che...ecco...io...Tabby vorrebbe fare un po' di acquisti...ballare...andare al circo...fare una rissa in taverna, cose così..."
Si grattò la testa, pensierosa.
"Poi c'era quella faccenda di Karash e del coccodrillo albino: ma doveva aver bevuto troppo e non si capiva bene..."
Scosse le spalle.
"E poi mica possiamo salvare il mondo vestite come pezzenti, no?" - esclamò, facendo mezza piroetta e agitando lo splendido mantello nero - "Che figura faremmo negli affreschi per i posteri?!"
Sorrise. Poi tornò seria e cambiò del tutto argomento.
"Però, pensavo: se quel Raxxo non esce perchè si sente sicuro, potremmo fare in modo di togliergli la sicurezza. Mia nonna, per dire, aveva un giardino che era il suo sogno e non usciva mai, ma poi si ruppe la fogna, lo allagò e si riempì di topi. Così cambiò casa, conobbe mio nonno e via discorrendo..."
Si fermò un attimo.
"Cioè...non dico che tu debba sposarlo, eh?" - precisò alla mezz'orca - "...che poi, con quella bolla, magari dentro è pure orrendo e senza avvicinarsi, farci figli diventa complicato..."
Si fermò di nuovo, fissando Tionisla dal sotto in su, la testa un po' piegata. Forse immaginando l'aspetto dei pargoli di quella presunta unione.
"Tra l'altro, non c'entra niente: ma perchè eri andato a trovarlo?"

DUNGEON MASTER - 04/09
L'espressione di Tionisla durante tutto il discorso di Jean era andata facendosi via via più cupa e, quando lo spadaccino terminò, fece per aprire la bocca e lanciarsi in una tirata che senza dubbio sarebbe stata memorabile, quando invece intervenne Filth, con l'abituale pacatezza, e la bloccò prima ancora che iniziasse: «Lascia che ci pensi io, amica Tionisla», intervenne il chierico, «perché qua vedo che state cadendo in  un equivoco di fondo e, peggio ancora, state alzando inopportunamente i toni. Questo vale sia per te, amica mia, che dai troppo peso a parole dettate più che altro dalla stanchezza accumulata da tutti noi in questi giorni, che per te, amico Jean, che hai ritenuto di prendere sul personale un discorso che invece poteva venire considerato anche da altri come rivolto proprio a loro non meno che a te. Tuttavia, solo tu hai ritenuto di reagire in maniera piccata ed io ti suggerirei di interrogarti per bene su questo. Detto questo, *suggerisco* a tutti di chiudere questo punto penoso e passare a cose più concrete». Filth calcò in maniera molto evidente la voce sulla parola "suggerisco", giusto per rendere chiaro a tutti il messaggio. «Per chiarire meglio, l'equivoco di fondo a cui accennavo è questo», proseguì subito Filth. «Tu, amica Tionisla, non potevi sapere che l'amico Jean si era unito a noi solo dopo la partenza da Specularum e che quindi forse ancora ignora qualche dettaglio; invece tu, amico Jean, non potevi sapere che l'amica Tionisla ha pieno diritto di parola e di decisione, non in quanto padrona di casa
ma in quanto avente un ruolo molto rilevante nell'organizzazione che è la vostra committente in questa impresa».

«Detto questo, passiamo oltre», proseguì Filth. «Sull'idea dell'amica Kreena di concedersi un momento di svago lungo il cammino, ebbene, non posso dire né sì, né no, per il semplice motivo che non ho la minima idea su dove ci condurrà il nostro prossimo passo: potrebbe essere direttamente a Mayraberd, nel caso l'amica Tionisla riuscisse a sciogliere tutti i nodi che per ora ci impediscono di affrontare Raxxla, ma potremmo anche essere costretti a compiere ulteriori ricerche prima dell'incontro finale. Insomma, si vedrà».

Intervenne poi Tionisla per rispondere alla proposta di Ghino: «La tua idea in sé non sarebbe male, ma temo che ci siano due o tre difetti che la rendono inattuabile: il primo è che, pur avendo i mezzi per comunicare, ossia i manufatti di Nock, saremo costretti ad usarli con la
massima cautela, perché la magia che li pervade è potente e quindi quando vengono attivati producono una gran quantità di "rumore magico", se mi consenti l'espressione, che qualsiasi persona dotata di magia percepirebbe all'istante; ovviamente, questo è tanto più pericoloso
quanto più il manufatto si trova vicino al mago; il secondo è che Mayraberd si trova molto lontano da qui, fuori dalla possibilità di un mio intervento diretto; il terzo è che nei dintorni di Mayraberd è dislocato l'esercito del generale Dunfield, che sta tentando senza troppo successo di assediare la fortezza e che vede come il fumo negli occhi le interferenze di altri nella zona».

«Questa cosa delle interferenze merita qualche parola in più», intervenne Filth riprendendo la parola. «Purtroppo, già da tempo a Specularum le cose si sono messe piuttosto male, con fazioni diverse che si stanno contendendo senza troppi complimenti l'onere di vedersela con
Raxxla, nella speranza di raccoglierne poi gli onori del successo. Quindi c'è in ballo di tutto: esercito, agenti segreti governativi, preti neri, preti rossi e preti blu... beh, per così dire... ed anche ordini cavallereschi vari. Ci sono perfino alcuni nobili con troppo tempo libero che hanno rimpolpato apposta le loro milizie, salvo poi farle andare in giro a capocchia perché quasi manco sanno dov'è Mayraberd. È un tutti contro tutti, ciascuno nella speranza di essere quello che otterrà il successo, con conseguente gloria, visibilità ed ascendente nel Granducato. È chiaro che il tutto va ad esclusivo vantaggio di Raxxla, che intanto ne approfitta e fa quel che gli pare. E poi, cercando di tenerci ai margini di tutto questo bordello,
naturalmente ci siamo anche noi, con la sola ma importante differenza che a noi gloria, visibilità ed ascendente non interessano affatto. Anzi, al contrario: noi per vocazione siamo sempre per il basso profilo. A noi interessano le cose fatte per bene ed in silenzio ed ecco perché preferiamo sempre avvalerci di piccoli gruppi di valenti personaggi anziché di eserciti che marciano al passo di fanfara».

Fu ancora Tionisla a prendere la parola, rivolgendosi perplessa a Kreena: «Andata a trovarlo? Chi, io? A trovare Raxxla? Mai andata: mi sa che ci siamo capiti male, oppure sono io che non ho capito la tua domanda. Riguardo invece a quella tua assurda proposta su tua nonna, i topi, il nonno, eccetera... beh, non sto nemmeno a commentarla, va bene?».