martedì 26 settembre 2023

SETTIMANA 38 - 2023

DUNGEON MASTER - 13/09
[Haza] "La tizia che ci ha fatto questa 'promessa' non sembrava il tipo <<da fiatare senza fare>>, come si dice da noi. Siamo stati lieti di constatare l'effettiva efficienza delle Guardie di Lasoglia, avendo avuto rassicurazione che nulla fosse scomparso dai depositi."

«A parte che comincia ad infastidirmi questa storiella del vostro equipaggiamento che avrebbe potuto sparire dal magazzino» replicò con irritazione il comandante delle guardie, «perché, caso non lo sapeste, noi andiamo fieri della nostra proverbiale efficienza... adesso mi piacerebbe saperne di più su questa "tizia": si tratta per caso di una certa Edra?»

«Esatto, amcio mio» confermò Filth. «Per ragioni che sarebbero troppo lunghe da spiegare, ieri ci aveva fatto un'offerta improponibile e da allora i suoi uomini ci stanno sulle costole: non fanno nulla, in realtà, ma nessuno di noi può fare un passo senza avere uno di quei
Mantelli Grigi alle calcagna. La sua offerta era del tipo "o fate come diciamo noi o ci saranno conseguenze", per cui credo che quella continua presenza serva a ricordarci costantemente che le conseguenze ci pioveranno addosso non appena fuori vista dalle mura cittadine.»

«Intuisco che non mi verrà dato sapere nulla su quelle ragioni, dico bene, Maestro?» insistette il comandante.

«Non c'è un vero e proprio segreto, in realtà, ma abbiamo una missione delicata da compiere e meno gente ne sarà al corrente, meno ci sarà il rischio che qualcuno possa tentare di ostacolarci» spiegò Filth. «Ovviamente, affinché il Canto non abbia mai fine.»

«Qualcuno come quella Edra, chiaramente: d'altronde, non fa troppo mistero di essere un membro della cosiddetta Confraternita... e noi sappiamo bene di che tipo di gente si tratti» rifletté il comandante. «Finora la conoscevo come una rompiscatole,  visto che da quando è qui sembra voler fare un po' troppo di testa sua senza preoccuparsi granché dell'opinione di noi guardie cittadine, ma non si è mai spinta realmente al di là delle nostre leggi per cui potevo solo tollerare lei e i suoi.» Ammiccò. «Tuttavia, se vi occorresse una mano per impedirle di mettervi i bastoni fra le ruote, non credo che ci dispiacerà renderci utili... né
a me, né ai miei uomini.»

SCARLETT - TABITHA - 13/09
Per poco Scarlett non fece un infarto quando Kreena spuntò all'improvviso.
"E eccola qui il nostro uragano preferito!" la accolse con un gran sorriso, avvicinandosi a lei. "No, tranquilla Kreena, è stato a dire il vero molto gentile e disponibile, ci ha mostrato tutto quello che gli abbiamo chiesto a cifre più che ragionevoli visto e considerato che è roba particolare, non la si trova ovunque." 
Occhiata rapida al mercante per dirgli di prendere la taglia del completo che volevano regalarle, regolandosi anche in base ad un raffronto fisico tra lei e l'amica se ne avesse avuto bisogno.
"Io ho preso questo!" le disse mostrandole il completo nero che aveva preso per sè.

Anche Tabitha si era avvicinata, forse intuendo un po' le intenzioni della Rossa di intrattenere un attimo Kreena per dare il tempo al mercante di prendere quel che serviva.
"Io questi...cioè...me li ha mostrati Scarlett e devo dire che mi piacciono molto.." sorrise un po' timidamente aprendo le scatole per mostrarle il completo i ntimo e la camicia da notte senza sbandierarli ai quattro venti, "Kel-hatril ha voluto regalarmeli." sorrideva, si vedeva che era molto contenta.
Quindi le indicò anche i completi che aveva scelto prima, quelli che si era provata. "E poi ho scelto questi...ma hai pagato tu? Non serviva, cioè, se mi dici quanto ti devo..."

A quel punto Scarlett prese la scatola che il mercante era riuscito a recuperare (NdG: spero sia così, se no master cambia pure ovviamente ^_^'') e la allungò a Kreena. "Questo invece lo abbiamo scelto per te. Un piccolo pensiero da parte nostra." un bel sorriso le illuminava il viso e gli occhi, si capiva che era felice di quel gesto nei confronti dell'amica. "Speriamo ti piaccia, in caso altrimenti credo che ci si possa accordare con questo signore gentilissimo perchè te lo cambi." le passò la scatola, facendole un cenno di aprirla. Il completo nero con lacci e pezzi in simil pelle troneggiava nel mezzo della carta protettiva.
Scarlett le strizzò l'occhio e sorrise. "Credo che potresti trovarne un buon uso."

HAZA - 13/09
[Comandante]
«A parte che comincia ad infastidirmi questa storiella del vostro equipaggiamento che avrebbe potuto sparire dal magazzino» replicò con irritazione il comandante delle guardie, «perché, caso non lo sapeste, noi andiamo fieri della nostra proverbiale efficienza... adesso mi piacerebbe saperne di più su questa "tizia": si tratta per caso di una certa Edra?»

Haza si trattenne dal sottolineare che a una domanda ripetuta si poteva dare sempre e solo la stessa risposta, senza alcuna ragione per irritarsi.
Ma si rendeva conto per istinto che sarebbe stato ancora più irritante per il Capitano rispondere.
C'era Filth adesso, l'onere di rispondere toccava a lui.

Haza lasciò che fosse Filth a ringraziare e accettare o meno l'aiuto delle Guardie.
Gli interessava sapere invece come l'arrivo del chierico avesse condizionato la propria posizione di 'ospite forzato' della Caserma.
"Ora che tutto è chiarito, noi due possiamo salutare e tornare alle nostre occupazioni? Vorrei evitare di essere ulteriormente d'intralcio alle attività delle Guardie di Lasoglia, come questa mattina siamo involontariamente stati. Vi ringrazio per la comprensione e la solerte vigilanza dei nostri averi e della cittadina."

MORGON - 13/09
[Dungeon Master]
Fu la voce di Kel-hatril a farsi sentire: non la solita voce, tuttavia, ma un po' sommessa, incerta, come se temesse un diniego. «Taby, sorellina... ehm... accetteresti se te li regalassi io?» Si schiarì la voce e riprese: «Non è un grande gesto, lo so, ma sarebbe simbolico: mi
piacerebbe pensare di essere io ad offrirti qualcosa che potrebbe aiutarti a trovare un compagno, cioè, quello giusto... voglio dire...» Il grigio spento della pelle del viso di Kel-hatril si era ormai trasformato in un colore indefinibile, un misto fra il rosso e il cadaverico, mentre si sforzava di sfuggire lo sguardo della sorella e cercava invece di vedere la reazione di Morgon.

Per dare modo a Tabitha di sentirsi meno imbarazzata Morgon si era allontanato e si era voltato, dando le spalle alle ragazze intente nei loro acquisti. Stringeva tra le mani il pacchetto con la sciarpa che aveva preso e si stava passando l'oggetto da una mano all'altra quando si rese conto che tutto quell' armeggiare avrebbe potuto rovinare il regalo. Spostò lo zaino dalla schiena al petto ed iniziò a sfilarne i legacci per aprirlo e mettere al sicuro il suo piccolo tesoro. Aveva distolto lo sguardo, ma non poteva anche tapparsi le orecchie, ecco perchè colse le parole di Kel-Hatril in merito al trovare un compagno, qualcosa di giusto, etc. Morgon sapeva in cuor suo che le cose stavano andando in quella direzione, non era ingenuo, ma la cosa lo imbarazzava. Era una cosa più forte di lui. 
S'irrigidì con la schiena. Divenne rosso a partire dalla punta delle orecchie. Iniziò a sudare sudori freddi. Si costrinse a non girarsi. Rimase lì. Se in quel momento un nuovo avventore fosse passato accanto al bardo lo avrebbe scambiato per una statua... una statua sudatissima, ma comunque una statua.

Quando le ragazze continuarono a parlare, si costrinse a respirare e fece due ulteriori passi per allontanarsi ancora un poco.
Si calmò. Tornò ad un colore normale. I sudori freddi iniziarono a passare.
Ripose lo zaino sulle spalle non appena riuscì, con non poca fatica a riporre il pacchetto al suo interno ed iniziò a guardarsi intorno.

NdG
Morgon nota nulla? Manti grigi? Altro?

DUNGEON MASTER - 13/09
[Ufficiale delle Guardie] «Tuttavia, se vi occorresse una mano per impedirle di mettervi i bastoni fra le ruote, non credo che ci dispiacerà renderci utili... né a me, né ai miei uomini.»

«Grazie, amico mio» rispose Filth. «Una volta riuniti tutti nuovamente da Vovelovì ne parlerò con i miei compagni e, se ci verrà in mente qualche idea, ve la proporremo.»

[Haza] "Ora che tutto è chiarito, noi due possiamo salutare e tornare alle nostre occupazioni? Vorrei evitare di essere ulteriormente d'intralcio alle attività delle Guardie di Lasoglia, come questa mattina siamo involontariamente stati. Vi ringrazio per la comprensione e la solerte vigilanza dei nostri averi e della cittadina."

«Certamente» rispose l'ufficiale, «non siete né prigionieri, né sotto custodia: andate pure quando e dove vi pare. Sempre posto che rispettiate le regole che valgono qui in città, ovviamente.»

[NdG] È quasi superfluo sottolinearlo, ma non sarò io a produrre proposte su come sfruttare l'aiuto offerto dal comandante delle guardie: tornati tutti da Vovelovì, Filth si limiterà ad esporre la possibilità, ma sarete voi giocatori a dovervi far venire qualche idea, ovviamente
sempre che vogliate sfruttare la cosa.

DUNGEON MASTER - 13/09
[Scarlett] "Mi sembrava semplicemente un possibile diminutivo di Kel-hatril. Ma dato che io effettivamente non ho diminutivi del mio nome, anche se a volte mi chiamano Rossa, se preferisci userò il tuo nome completo."

«No, no, Kelly va benissimo» replicò Kel-hatril. «È solo che mi suona così strano avere un diminutivo, ma non è un problema, tutt'altro.» Ridacchiò. «E poi, sempre meglio che venire chiamata Faccia Grigia, non credi?»

[Scarlett] "La ringrazio per lo sconto, anche se mi pareva costasse meno quando l'ha proposto a Kel-hatril."

Ancora con le monete in mano, il mercante strubuzzò gli occhi ed arrossì visibilmente. «Davvero, mia signora? Giuro che non era mia intenzione imbrogliarvi: temo che sia stata la vostra amica, con tutta la confusione ed il contrattare che ha fatto, che mi ha indotto in errore. Ma ditemi: fa sempre così o è oggi che è particolarmente in vena? Comunque sia, ditemi quanto avevo chiesto alla dama drow... ehm, cioè... senza offesa, nevvero?... Io sono un commerciante, dopotutto, e non faccio distinzioni... cioè, non che faccia affari anche con i goblin, intendo, ma... insomma, voi mi capite, vero?» Il mercante sembrava sulla via di impappinarsi del tutto, ma ebbe abbastanza buon senso da affrettarsi a cambiar discorso: «Insomma, voi ditemi quanto avevo chiesto alla vostra amica e vi sconterò da quello un'altra moneta d'oro: a costo di rischiare di perderci, ma non voglio che si pensi male di me.»

 [Tabitha] "Kel-Kel-ha-" balbettò quasi facendo cadere le due scatole che reggeva. Tossicchiò cercando di schiarirsi la voce e riprendersi. "Kel-hatril non..." stava per dirle di no, che non serviva, e poi che discorso era che voleva aiutarla a trovare un compagno? Con quella roba? Sì, era bella, ma non la stava prendendo per cercare un compagno, non le serviva trovarlo, perchè era già lì la persona con cui stava bene. Poi però si bloccò. Quella non era la Kel-hatril della miniera, o meglio: era sempre sua sorella, ma era palese che ora fosse diversa, che davvero stesse cercando di fare del suo meglio per essere migliore. E stava per altro guardando Morgon, quindi aveva solo scelto un po' male le parole.

«Ecco, lo sapevamo: abbiamo di nuovo sbagliato le parole» commentò sconsolata la voce di Trilly. «Sciocche che siamo...»

«È vero, non siamo un granché quanto a diplomazia» convenne Kelly, «ma non è l'intenzione quella che conta?»

«Sì e no: anche evitare di ferire le persone è importante» puntualizzò Trilly. «Specie "quella" particolare persona.»

«È vero... e ci dispiace» confermò Kelly. «Certo che non è facile, adesso: una volta potevamo comportarci come ci pareva e anzi a volte era anche divertente vedere le facce delle persone quando le maltrattavamo o le minacciavamo. Adesso, invece...»

«...adesso, invece, abbiamo scoperto di avere una coscienza ed anche il desiderio di non nuocere agli altri senza motivo, specia a quelli a cui vogliamo bene» ribatté in tono severo Trilly «e... dobbiamo dire... stiamo molto meglio adesso di allora, non è così?»

«È vero» confermò Kelly e, così dicendo, Kel-hatril sorrise con aria sollevata.

[Tabitha] "Va bene, Kal-hatril. Se ci tieni, lo accetto."

«Sì, ci terrei moltissimo» confermò Kel-hatril. «Non hai idea di quanto. E... scusami se sono stata così goffa in ciò che ti ho detto.» Sospirò. «Io... insomma... credo di avere da fare ancora parecchia strada nei rapporti con le persone...»
 



Ed ora non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento...
...al prossimo incontro!


giovedì 21 settembre 2023

SETTIMANA 37 - 2023

DUNGEON MASTER - 13/09
[Scarlett] "Va bene, lo prendo." decise un attimo dopo, consegnando le monete al mercante.

Il mercante non riuscì a trattenere un sorriso compiaciuto: finalmente una cliente che non tirava sul prezzo! Si affrettò a riporre il denaro, casomai la generosa signora di colpo finisse per cambiare idea...

[Scarlett] "Allora va benissimo così, Kelly." le lasciò andare la mano. "Lo stai facendo per te stessa e nessun altro, ed è giusto così."

Kel-hatril ricambiò la breve stretta delle dita dell'amica e rispose semplicemente: «Grazie per aver capito.» Poi esitò un attimo ed aggiunse: «Ma... come ti è venuto in mente di chiamarmi Kelly? Nessuno mi ha mai chiamato così, beh, almeno che io ricordi. Non dico che non mi piaccia, sempre meglio che chiamarmi... che so... Trilly: è solo che mi fa strano. Sai com'è, nessuno ha mai usato un diminutivo rivolgendosi a me: forse avevano tutti paura di venire inceneriti se l'avessero fatto.» Ridacchiò divertita all'idea. «Però, ora che ci penso, ma lo sai che non ricordo come mi chiamava mia sorella ai tempi belli? Sai, quando vivevamo insieme dopo la fuga da Al'bairath e, credo, malgrado tutto eravamo felici. Magari mi chiamava davvero così... ma non ricordo...»

[Scarlett] Allungò la scatola al mercante con un ampissimo sorriso. "Ce l'ha nella taglia della nostra amica? La morettina. É un regalo."

Il mercante scrutò il completo per qualche secondo, forse cercando di richiamare alla memoria le proporzioni della "morettina". «Credo di sì, mia signora» finì per rispondere, «ma preferirei vedere la vostra amica di persona prima di sbilanciarmi. Ma... se posso chiedervelo... è un regalo vostro a lei, ho capito bene? Allora forse sarebbe meglio se ci
accordassimo prima sul prezzo, così da non farlo sapere all'interessata: sarebbero dieci monete, ma che ne direste di... hmmm... facciamo nove, no, anzi, otto monete d'oro?» Strizzò l'occhio. «Come vedete, lo sconto ve l'ho già praticato...»

[Tabitha] "Va bene, li prendo entrambi."

Fu la voce di Kel-hatril a farsi sentire: non la solita voce, tuttavia, ma un po' sommessa, incerta, come se temesse un diniego. «Taby, sorellina... ehm... accetteresti se te li regalassi io?» Si schiarì la voce e riprese: «Non è un grande gesto, lo so, ma sarebbe simbolico: mi 
piacerebbe pensare di essere io ad offrirti qualcosa che potrebbe aiutarti a trovare un compagno, cioè, quello giusto... voglio dire...» Il grigio spento della pelle del viso di Kel-hatril si era ormai trasformato in un colore indefinibile, un misto fra il rosso e il cadaverico, mentre si sforzava di sfuggire lo sguardo della sorella e cercava invece di vedere la reazione di Morgon.

[NdG] Potete assumere che alla fine di questo scambio di battute Kreena e Jean facciano ritorno dai compagni dopo la rinuncia alla ricerca del fantomatico "contatto".


DUNGEON MASTER - 13/09
[Filth] «Facci strada, amico mio, così non rischieremo di sbagliare percorso e fare tardi.»

Il soldato si affrettò a scortare Filth ed i suoi compagni al corpo di guardia, curando di scegliere il percorso più diretto possibile per non perdere tempo. Una volti giunti a destinazione, Filth e gli altri vennero subito introdotti nell'ufficio del comandante che, non appena vide il chierico, si alzò in piedi con aria deferente, accennò un breve inchino e mormorò: «Mastro Filth, sono felice di rivedervi! Come posso servirvi... affinché il Canto non abbia mai fine?»

«Con l'aiuto degli dei, il Canto non avrà mai fine, amico mio» rispose il chierico posando bonariamente per qualche istante la mano sulla spalla dell'ufficiale. «Ma, prima di tutto, ditemi: questi due miei amici, Fenryr e Haza, hanno forse combinato qualcosa di sbagliato?»

«No, no, per carità» rispose pronto l'ufficiale, protendendo le mani con i palmi in avanti come a respingere una minaccia. «È tutto a posto: semplicemente, sono giunti qui facendo domande che, sulle prime, hanno infastidito i miei uomini, ma ben presto l'equivoco si è chiarito. Poi, hanno casualmente fatto il vostro nome e allora...»

«...avete pensato di sentire anche me per maggiore garanzia» completò Filth con un sorriso bonario. Poi, rivolgendosi a Fenryr e Haza, chiese: «Ma ora fatemi capire, amici miei: è accaduto qualcosa di male per avere bisogno di venire a parlare con le guardie? Noie con i Mantelli Grigi, per caso?»

Alle parole "mantelli grigi" il comandante delle guardie parve farsi di colpo più attento, ma almeno per il momento non disse nulla.


SCARLETT - TABITHA - 13/09
[Kel-hatril]
Kel-hatril ricambiò la breve stretta delle dita dell'amica e rispose semplicemente: «Grazie per aver capito.» Poi esitò un attimo ed aggiunse: «Ma... come ti è venuto in mente di chiamarmi Kelly? Nessuno mi ha mai chiamato così, beh, almeno che io ricordi. Non dico che non mi piaccia, sempre meglio che chiamarmi... che so... Trilly: è solo che mi fa strano. Sai com'è, nessuno ha mai usato un diminutivo rivolgendosi a me: forse avevano tutti paura di venire inceneriti se l'avessero fatto.» Ridacchiò divertita all'idea. «Però, ora che ci penso, ma lo sai che non ricordo come mi chiamava mia sorella ai tempi belli? Sai, quando vivevamo insieme dopo la fuga da Al'bairath e, credo, malgrado tutto eravamo felici. Magari mi chiamava davvero così... ma non ricordo...»

Scarlett sorrise scrollando leggermente le spalle. "Mi sembrava semplicemente un possibile diminutivo di Kel-hatril. Ma dato che io effettivamente non ho diminutivi del mio nome, anche se a volte mi chiamano Rossa, se preferisci userò il tuo nome completo." la maga sorrise di nuovo inclinando leggermente la testa. "Oppure non so, se hai qualche suggerimento dimmi pure!" poi ridacchiò divertita. "Bhe, insomma, effettivamente i diminutivi o i soprannomi possono usarli gli amici, no? E sicuramente tu prima non avevi l'aria di una a cui rivolgersi in maniera informale. Ma i tempi cambiano, tu sei cambiata, e ora puoi addirittura scegliere se vuoi avere un diminutivo del tuo nome." le strizzò l'occhio con fare complice.
 
[Dungeon Master]
Il mercante scrutò il completo per qualche secondo, forse cercando di richiamare alla memoria le proporzioni della "morettina". «Credo di sì, mia signora» finì per rispondere, «ma preferirei vedere la vostra amica di persona prima di sbilanciarmi. Ma... se posso chiedervelo... è un regalo vostro a lei, ho capito bene? Allora forse sarebbe meglio se ci
accordassimo prima sul prezzo, così da non farlo sapere all'interessata: sarebbero dieci monete, ma che ne direste di... hmmm... facciamo nove, no, anzi, otto monete d'oro?» Strizzò l'occhio. «Come vedete, lo sconto ve l'ho già praticato...»

Scarlett sorrise annuendo. "Sì, ha capito bene, è un regalo da parte nostra." confermò picchiettando sulla scatola del completo incriminato. "Glielo paghiamo, semplicemente quando arriverà le chiedo la cortesia di fare una valutazione della taglia per darle quella più corretta, anche se penso sia una via di mezzo tra la mia e quella della mia amica qui." disse accennando a Kel-hatril al suo fianco. "Magari comunque glielo consegneremo qui, così se preferisce può provarselo ed eventualmente prendere la taglia giusta."
Quindi Scarlett prese le monete richieste e le consegnò al mercante. "La ringrazio per lo sconto, anche se mi pareva costasse meno quando l'ha proposto a Kel-hatril." il sorriso sulle labbra chiaramente diceva che aveva buona memoria. "Ma diciamo che vista la sua gentilezza e disponibilità nel cercare di accontentarci al meglio, e dato che riconosco le cose belle quando le vedo, va bene così."
 
[Kel-hatril]
Fu la voce di Kel-hatril a farsi sentire: non la solita voce, tuttavia, ma un po' sommessa, incerta, come se temesse un diniego. «Taby, sorellina... ehm... accetteresti se te li regalassi io?» Si schiarì la voce e riprese: «Non è un grande gesto, lo so, ma sarebbe simbolico: mi
piacerebbe pensare di essere io ad offrirti qualcosa che potrebbe aiutarti a trovare un compagno, cioè, quello giusto... voglio dire...»

La voce di Kal-hatril, così incerta e titubante, che nulla aveva a che vedere con la sua solita, fece voltare Tabitha. L'elfa accennò un sorriso, fece per alzare le mani e dirle che non serviva, si bloccò a metà e spalancò gli occhi avvampando istantaneamente.
"Kel-Kel-ha-" balbettò quasi facendo cadere le due scatole che reggeva. Tossicchiò cercando di schiarirsi la voce e riprendersi. "Kel-hatril non..." stava per dirle di no, che non serviva, e poi che discorso era che voleva aiutarla a trovare un compagno? Con quella roba? Sì, era bella, ma non la stava prendendo per cercare un compagno, non le serviva trovarlo, perchè era già lì la persona con cui stava bene. Poi però si bloccò. Quella non era la Kel-hatril della miniera, o meglio: era sempre sua sorella, ma era palese che ora fosse diversa, che davvero stesse cercando di fare del suo meglio per essere migliore. E stava per altro guardando Morgon, quindi aveva solo scelto un po' male le parole. 
Lentamente Tabitha si rilassò, non si era nemmeno accorta di essersi completamente irrigidita. Guardò Kel-hatril in viso, vi lesse la tensione, quanto ci tenesse a quel gesto che, per come lo aveva esposto, sembrava opinabile, ma non lo era affatto. Fosse stata la Kel-hatril di qualche settimana prima avrebbe scelto per lei cosa doveva indossare e l'avrebbe obbligata, ora semplicemente voleva farle un regalo. E pazienza che fossero una camicia da notte e un completo intimo, doveva guardare al gesto, non a quello che stava comprando, perchè comunque aveva scelto in autonomia e Kal-hatril voleva solo essere gentile.
Un sorriso fece capolino sulle labbra di Tabitha, prima lieve, ma poi via via sempre più marcato. "Va bene, Kal-hatril. Se ci tieni, lo accetto." le si avvicinò e le prese una mano stringendola per un attimo, sempre con quel bel sorriso a illuminarle gli occhi. "Grazie, sorella. Questi mi...piacciono molto." poi però abbassò lo sguardo imbarazzata. "Ah...eh...non so se e quando avrò il coraggio di... bhe insomma... però sono belli, credo...adatti a me, ecco..." stava per strozzarsi, guardò anche Scarlett lì a fianco cercando anche il suo supporto. "Spero... gli... piacciano..." l'ultima frase era stata a malapena udibile, e le causò l'ennesimo eccesso di rossore alle guance.
Tabitha inspirò a fondo un paio di volte, quindi riprese il controllo. "Grazie, a entrambe. Per il suggerimento e per il regalo." 

KREENA - 13/09
Kreena piombò di nuovo nel gruppo nel mezzo della discussione.
Vide mutandine e reggiseni, intravide soldi scambiati e intuì a suo modo il quadro d'insieme.
"Ehi, tu, messere!" - esclamò alle spalle del mercante - "Non ti starai mica approfittando delle mie amiche, vero?"

FENRYR - 13/09
[Filth]
«...avete pensato di sentire anche me per maggiore garanzia» completò Filth con un sorriso bonario. Poi, rivolgendosi a Fenryr e Haza, chiese: «Ma ora fatemi capire, amici miei: è accaduto qualcosa di male per avere bisogno di venire a parlare con le guardie? Noie con i Mantelli Grigi, per caso?»

L'elfo dei ghiacci fece un gesto noncurante con la mano.
"Controllavamo le nostre armi" - disse appena, accennando poi al comandante - "Ci ha trovati tanto simpatici, da tenerci qui a giocare".
Tirò i dadi e fece un sogghigno.
"Critico"

HAZA - 13/09
Il nano cercò di essere meno criptico dell'elfo.
"La ragione per cui siamo venuti a chiedere se fossero state rubate sono proprio i Mantelli Grigi. Hanno promesso di metterci in difficoltà e siamo venuti a controllare che non avessero realizzato i loro propositi. La tizia che ci ha fatto questa 'promessa' non sembrava il tipo <<da fiatare senza fare>>, come si dice da noi. Siamo stati lieti di constatare l'effettiva efficienza delle Guardie di Lasoglia, avendo avuto rassicurazione che nulla fosse scomparso dai depositi."
Fece un cenno appena abbozzato con la testa verso il Comandante.
 

giovedì 14 settembre 2023

SETTIMANA 36 - 2023

KREENA - 13/09
"Accidenti..." - borbottò la ladra, davanti al rudere carbonizzato che era stato la loro meta.
Registrò in automatico le parole aspre della vicina, guardò a destra, a sinistra, poi la punta dei propri stivali.
"Niente...il classico buco nell'acqua di formaggio, come diceva sempre la mia povera nonna..."
Strinse le spalle.
"Va beh, poi neanche mi stava simpatico..."
Si grattò la testa.
"Certo, sono cambiate le cose da quando sono venuta l'ultima volta...di sicuro non ci sarà più neanche quel Karash...e io che speravo di rimettere le mani su quella porta tutta fatta d'oro..."
Sospirò. Quindi diede una pacca sul sedere del compagno. Sorrise.
"Dai, torniamo dalle altre...quel tizio è furbo, non vorrei le spennasse per benino..."

NdG
E via, se Jean non ha idee migliori, si torna indietro... ^___________^


JEAN - 13/09
“Maldestro…” Ripetè socchiudendo gli occhi con aria di sufficienza: “È colpa tua, come sempre. Avessi avuto un sedere diverso avremmo anche avuto modo di perquisirlo e forse trovare qualcosa di utile.” Sogghignò mentre la seguiva.

Il contatto di Kreena, sfortunatamente si rivelò un vero e proprio fiasco:
“Eh sì, direi che le cose sono piuttosto cambiate…” Si guardò attorno, ma non c’era davvero nulla che potesse tentare per modificare lo stato delle cose:
“Direi che non ci sono alternative. Pure se mi mettessi a pisciare su questo rudere non è che ne caverei grande soddisfazione. Magari qualcosa di più se lo facessi sulla porta della gentile vicina di casa… Ma no, meglio evitare. Ti seguo. E stavolta cerca di non farti notare.” Le sorrise in tralice.


DUNGEON MASTER - 13/09
[Scarlett] "Non so se mi sono spiegata, ma comunque questo mi piace molto. Se poi piacerà anche ad Issus, e credo di sì, anche meglio, ma lo voglio perchè penso che potrebbe donarmi. Quanto viene?" chiese al mercante tenendo vicino la scatola, passando quindi a guardarne altre.

«Messer Issus è di certo un uomo di valore se è riuscito a conquistare il cuore di una dama come voi, mia signora, e quindi di certo apprezzerà moltissimo questa vostra scelta» replicò il mercante, «tanto più che quel delizioso modello ve lo posso cedere per sole cinque monete d'oro.» Concluse con un sorriso accattivante.

[Scarlett] "Ricordi? Non per un uomo, ma per te stessa." quindi le sorrise incoraggiante.

Kel-hatril prese gli indumenti proposti da Scarlett e li esaminò con attenzione e con una strana espressione nello sguardo, come se apprezzasse la scelta pur senza esserne pienamente convinta ed allo stesso tempo cercando le parole giuste per rispondere senza dispiacere l'amica. Infine si decise e, reggendo con una mano la proposta di Scarlett e con l'altra la sua scelta di un completino bianco da adolescente, rispose: «È bello, davvero molto, e... lo ammetto... sono tentata, ma... come dire... sento il bisogno di dare davvero un taglio con il passato.» Esalò lievemente, una via di mezzo fra un sospiro e uno sbuffo. «È difficile spiegare... La tua proposta valorizzerebbe la mia figura, è evidente, con raffinatezza e senza ombra di eccessi in nessun senso ma... ecco... ora come ora non sento il desiderio di valorizzarmi. Anzi, al contrario, quasi.» Sollevò lievemente la mano che reggeva il completo bianco. «Il bianco è il colore più puro, è il simbolo dell'innocenza... o così dicono: per questo ora voglio che la mia femminilità venga nascosta da qualcosa di bianco. Di molto semplice. Non è una questione di denaro: è un atto simbolico.»

A queste parole il mercante fece una faccia costernata, non si sa quanto spontanea e quanto studiata. «Ma, mia signora... una dama come voi… una maga di grande potere... io ho esperienza, è il mio mestiere, ed il potere lo posso leggere nei vostri occhi... se posso permettermi, quel completo» indicando quello suggerito da Scarlett «non servirebbe per
valorizzarvi, poiché non ne avete bisogno, ma per sottolineare la vostra levatura. È come la corona per una regina: anche senza portarla sul capo rimarrebbe comunque una regina, ma indossandola ne sottolineerebbe il rango. E così è per voi con questo splendido completo: sobrio, elegante, raffinato, degno di una gran maga... e poi... per sole cinque monete d'oro... anzi, a titolo di mio personale omaggio,  diciamo pure per sole quattro monete... come potreste dire di no?» concluse guardando l'elfa scura con aria speranzosa.

[Tabitha] "Quanto..." la voce le uscì a malapena udibile, quindi si schiarì la voce e, cercando di non arrossire troppo, si rivolse al mercante. "Quanto vengono?"

«Mie signore, oggi voi tutte volete mettere questo povero mercante davvero in difficoltà» esordì il commerciante in tono lamentoso. «Forse mai, anzi, di certo mai alla mia esposizione si presentarono tutte insieme così tante signore di tale bellezza e levatura.» Alla parola bellezza Kel-hatril accennò una smorfia ma non disse nulla. «Quel completo lilla ed anche quella camicia da notte di quel favoloso viola scuro, su un incarnato come il vostro, farebbero morire d'amore qualsiasi uomo degno di questo nome. Mi sento già onorato al solo pensiero che la mia umile esposizione possa aver ottenuto il vostro apprezzamento, ma... ahimé... la seta è il materiale più prezioso che si conosca, quindi temo che il prezzo che dovrò chiedervi non sarà molto basso, anche se, vi assicuro, cercherò di tenere il mio onesto profitto il più contenuto possibile.» Sospirò e poi si mise a picchiettarsi un dito contro il naso con aria meditabonda. Intanto, comunque, il suo sguardo esperto non cessava di accarezzare discretamente ma con insistenza le curve di Tabitha, su e poi giù, su e poi giù. Infine si decise: «E sia, voglio rovinarmi in onore della bellezza: se li prendete entrambi, il completo lilla e la camicia da notte di seta viola ve li cederò per sole dodici monete d'oro.» Ciò detto, lasciò partire un sospiro che faceva intuire visioni di figli ridotti in miseria, laceri
ed affamati… 


SCARLETT - TABITHA - 13/09
[Dungeon Master] «Messer Issus è di certo un uomo di valore se è riuscito a conquistare il cuore di una dama come voi, mia signora, e quindi di certo apprezzerà moltissimo questa vostra scelta» replicò il mercante, «tanto più che quel delizioso modello ve lo posso cedere per sole cinque monete d'oro.» Concluse con un sorriso accattivante.

Sul viso di Scarlett si dipinse un bel sorriso luminoso e gentile. "Siete davvero molto gentile." replicò al mercante. Sapeva bene che tutto quell'adulare era volto unicamente alla vendita, e che quell'uomo non avrebbe mai contraddetto una cliente, nemmeno se avesse scelto un capo che palesemente le sarebbe stato malissimo, ma che importava? Lei e le amiche si stavano divertendo facendo compere, e questo era quello che contava.
"Va bene, lo prendo." decise un attimo dopo, consegnando le monete al mercante. Non era mai stata brava a tirare sul prezzo, ma il completo era davvero ben fatto, la stoffa era di qualità, e quel tipo di capi non si trovavano ovunque, quindi andava bene così. E il mercante doveva pur vivere anche lui, senza contare che se lo avessero incontrato di nuovo probabilmente si sarebbe ricordato in modo positivo di loro. 
 
[Kel-hatril]  «Il bianco è il colore più puro, è il simbolo dell'innocenza... o così dicono: per questo ora voglio che la mia femminilità venga nascosta da qualcosa di bianco. Di molto semplice. Non è una questione di denaro: è un atto simbolico.»

Scarlett ascoltò tutto il discorso di Kel-hatril osservandola in silenzio, mentre un lieve sorriso compariva sulle labbra della maga. Solo alla fine la Rossa allungò una mano per stringerne una dell'elfa. 
Annuì un'unica volta con decisione, approvando totalmente il pensiero espresso dall'amica. "Allora va benissimo così, Kelly." le lasciò andare la mano. "Lo stai facendo per te stessa e nessun altro, ed è giusto così."
Quindi la Rossa voltò lo sguardo sul mercante che, giustamente, stava provando a venderle invece il completo più costoso. "Quel completo è molto bello, davvero, ma la mia amica sente il bisogno di semplicità."
Tornò a girarsi verso Kel-hatril e poi anche verso Tabitha, indicando nuovamente il capo scartato. "Dite che a Kreena potrebbe piacere? É stata gentile, potremmo farle un pensierino... così può usarlo con Jean." e così dicendo rise lievemente. Era davvero contenta di aver visto la mora di umore nettamente migliorato quella mattina.

Tabitha non aveva ancora smesso di sorridere da quando Morgon aveva approvato la sua scelta di vestiti. Anzi, no. Non aveva ancora smesso di sorridere da quella mattina, ormai doveva avere una paralisi facciale. 
"Va bene, a tra poco." aveva risposto con un sorriso quando lui le aveva avvertite che si sarebbe spostato un poco più in là. Effettivamente, poveretto, era restato lì pazientemente ad aspettare tutte le loro prove, e se lei era imbarazzata da quello che ora il mercante stava proponendo, figurarsi lui.
La voce di Scarlett distolse l'attenzione dell'elfa da Morgon, quindi allungò il collo dando uno sguardo al contenuto della scatola, arrossì lievemente, ma poi annuì un paio di volte. "Il nero è il suo colore preferito." disse con assoluta convinzione, sembrò riflettere ancora un attimo, poi si schiarì leggermente la voce. "Sì, io credo possa piacerle visto che sembra pelle... e poi non ce la vedo Kreena con fiocchetti o fiorellini, questo è più...più..." non le veniva una parola adeguata. "più da Kreena direi. E poi il taglio lo rende particolare, penso possa valorizzare il suo fisico allenato."

Un ampio sorriso si dipinse sulle labbra di Scarlett: era davvero molto contenta di vedere che anche Tabitha ora sembrava rinata, e anche il fatto che avesse espresso così tranquillamente la sua opinione la rendeva molto felice. 
La maga non sapeva come sarebbe finita tutta quella storia di Raxxla, ma una cosa era certa: erano riusciti a restituire la felicità a delle persone, e quella era già una cosa bellissima.
Allungò la scatola al mercante con un ampissimo sorriso. "Ce l'ha nella taglia della nostra amica? La morettina. É un regalo."
 
[Dungeon Master] «Quel completo lilla ed anche quella camicia da notte di quel favoloso viola scuro, su un incarnato come il vostro, farebbero morire d'amore qualsiasi uomo degno di questo nome.

Per poco Tabitha non si strozzò con la saliva mentre avvampava . Meno male che Morgon si era allontanato un poco, o sarebbe morta sul posto. Sì, ok, poteva raccontarsela fino a che voleva che quel completo e quella camicia da notte li voleva comprare per se stessa - cosa anche oggettivamente vera, perchè le piacevano molto -, ma non poteva far finta di non aver pensato se al bardo sarebbero potuti piacere. Annaspò alla ricerca di aria, sforzandosi di sorridere alla gentilezza del mercante e non sembrare una completa stupida.
 
[Dungeon Master] Intanto, comunque, il suo sguardo esperto non cessava di accarezzare discretamente ma con insistenza le curve di Tabitha, su e poi giù, su e poi giù. Infine si decise: «E sia, voglio rovinarmi in onore della bellezza: se li prendete entrambi, il completo lilla e la camicia da notte di seta viola ve li cederò per sole dodici monete d'oro.» Ciò detto, lasciò partire un sospiro che faceva intuire visioni di figli ridotti in miseria, laceri ed affamati...

Istintivamente l'elfa incrociò le braccia davanti a lei. Non voleva risultare maleducata, né fare un dramma del fatto che il mercante la stesse guardando - discretamente, vero, ma con insistenza  al punto che se ne era accorta -, ma aveva serie difficoltà a subire un esame del genere da un uomo che non conosceva. Una parte di lei, quella timorosa, avrebbe voluto farla correre al riparo da Morgon, o Scarlett, ma poteva vivere così? Era bella, lo sapeva per quanto non le interessasse particolarmente, e aveva sempre attirato l'attenzione per quel motivo, che le piacesse o meno. Quel mercante era solo uno dei tanti che l'avrebbero sempre guardata con interesse, e almeno quell'uomo cercava di farlo discretamente, sapeva che però non sarebbe stato sempre così, e lei non poteva ogni volta sperare di essere con qualcuno che potesse ripararla. O voleva forse rinchiudersi in casa per evitare ogni possibile sguardo? E privarsi così, ad esempio, della gioia di passare del tempo con le amiche? No. 
Tabitha fece un respiro, le braccia rimasero dove le aveva chiuse, in una sorta di scudo, ma non si spostò dalla sua posizione ed annuì. "Va bene, li prendo entrambi."
Le piacevano, quindi li avrebbe acquistati. Sul metterli aveva comunque tutto il tempo di pensarci.
Spostò lo sguardo e incrociò la figura di Morgon che le stava aspettando. Arrossì ma si trovò a sorridere. Sì, li avrebbe comprati.



Ed ora non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento...
...al prossimo incontro!


 

giovedì 7 settembre 2023

SETTIMANA 35 - 2023

DUNGEON MASTER - 13/09
[Kel-hatril] Ci mise un po' a ricomporsi, poi, tornata seria, commentò: «È anche vero che, in un tempo nemmeno poi troppo lontano, roba così non avrebbe sfigurato nel mio guardaroba, ma il passato è passato, è ormai dietro le spalle e non credo proprio che mi verrà mai in mente di tornare indietro» ammise.

Kel-hatril rimase per qualche momento con lo sguardo fisso sui capi di biancheria maliziosa che aveva trovato, con il volto che andava facendosi via via più serio per poi distendersi nell'espressione di chi ha raggiunto una decisione definitiva. «No, questa roba non fa più per
me» concluse con fermezza. «Anzi, nemmeno mi interessa più: fa parte di un passato ormai concluso e che adesso voglio considerare morto e sepolto». Frugò brevemente ancora nel mucchio di indumenti alla rinfusa borbottando: «Eppure c'era. L'avevo visto poco fa... ah, eccolo!» Si rivolse al mercante reggendo fra le mani un semplicissimo completo bianco da adolescente. «Così, ad occhio e croce, direi che per la mia taglia dovrebbe andare benissimo. Quanto volete per questo, buon uomo?»

Il mercante gettò un'occhiata scontenta al sicuramente poco costoso completo scelto, sbuffò lievemente e replicò: «Bah... per quella roba da bambina posso accontentarmi di una moneta d'oro.» Scosse la testa ed aggiunse: «Ma siete certa della vostra scelta? Siete adulta, non una ragazzina e, lo vedrebbe un cieco, siete una gran signora e sicuramente
anche una maga potente: credetemi, non fa per voi della biancheria così. Ma forse temete che possa essere un problema di taglia? Non dovete preoccuparvi: ho roba di classe e di qualità anche per sagome minute come la vostra.»

«Ho detto che voglio questa» ribatté Kel-hatril in tono definitivo mentre frugava nella scarsella per estrarne una moneta d'oro che lanciò al mercante. «Per voi è un problema?»

«No, no, che diamine» borbottò di ritorno l'uomo acchiappando con destrezza al volo la moneta. «In fondo, il cliente ha sempre ragione, no?»


DUNGEON MASTER - 13/09
[Morgon] ...si spostò verso l'ingresso della bottega.

Giusto un dettaglio, ma forse è colpa mia che non l'ho descritto con sufficiente chiarezza: come vari altri presenti nella piazza del mercato, il mercante non è uno stanziale di La Soglia ma un itinerante, che quindi non ha una bottega ma una esposizione costituita da una serie di tavoli protetti da un ampio tendone e con un paio di cabine di tela per provare i vestiti. L'uscita posteriore usata da Kreena e Jean è un semplice varco seminascosto fra i carri usati per il trasporto e le casse di merce accatastate nel retro dell'esposizione.


DUNGEON MASTER - 13/09
[Ghino] "Quelli non riescono a fare un passo senza combinare casini… Senti messer Filth, sarà quella suonata di Kreena. Andiamo avanti, se la caverà da sola. Bussa alla porta, dai. Sono proprio curioso di conoscere questo mago."

Filth sorrise per l'impazienza di Ghino e poi rispose: «Mi dispiace, amico mio, ma temo che la tua curiosità dovrà aspettare: il fatto è che in questa città le guardie sono solite usare espressioni cortesi, ma è solo una facciata: se l'amico armigero qui presente ci ha detto "il mio comandante vorrebbe urgentemente vedervi", quello che intendeva in realtà era "il mio comandante vi ordina di raggiungerlo immediatamente". Mi dispiace, ma da Ashenden andremo più tardi: dobbiamo solo sperare che il nostro amico mago non decida di morire proprio nel frattempo» concluse facendo l'occhiolino. Poi, rivolto alla guardia, aggiunse:
«Facci strada, amico mio, così non rischieremo di sbagliare percorso e fare tardi.»


DUNGEON MASTER - 13/09
[Kreena] "Ora andiamo, in fretta, prima che vengano le guardie"

Lasciando perdere il Manto Grigio in fuga, Kreena, a quel punto apertamente accompagnata da Jean, continuò ad inoltrarsi nei vicoli fino a raggiungere uno slargo, troppo piccolo per essere realmente definito una piazzetta, circondato da piccole case dall'aria anonima e di certo non opulenta. Facente angolo con il vicolo che proseguiva oltre lo slargo nella stessa direzione seguita dai due c'era...

...il rudere carbonizzato di una delle case, completamente distrutta da un incendio che, a giudicare dall'odore di bruciato ormai molto tenue, doveva essere andata a fuoco parecchio tempo prima. Anche la casa adiacente aveva subito danni, ma non in misura tale da renderla inabitabile, forse anche perché, a differenza degli altri edifici tutti addossati gli uni agli altri, fra la casa distrutta e quella che si era salvata c'era lo spazio di un piccolo giardino, ormai completamente pieno di macerie lasciate lì dai soccorritori, che aveva contribuito a
limitare il propagarsi delle fiamme.

Alla finestra a pianterreno della casa adiacente era affacciata una donna anziana trasandata e dall'aria scontrosa che, notando lo sguardo perplesso dei due (specie di Kreena) nel vedere la loro meta ridotta in cenere, senza nemmeno venir interpellata sbottò: «E ben gli sta, a quel farabutto! Era il disonore di tutto il quartiere, con quel viavai di facce losche che arrivavano a tutte le ore... perfino a notte fonda!... per sbrigare chissà che sporchi affari.» Sbuffò con irritazione e poi aggiunse: «Peccato solo che quel farabutto fosse riuscito a
squagliarsela in tempo prima di finire arrosto, dico io!»

Detto questo, la vecchia rivolse ai due uno sguardo poco amichevole e si ritirò in casa.