lunedì 25 ottobre 2021

SETTIMANA 42 2021

DUNGEON MASTER - 04/09
Ascoltata la sentenza di Tionisla, Kel-hatril si volse verso il gruppo di avventurieri: sul suo viso si leggevano con chiarezza i segni di una profonda emozione. «Vi ringrazio tutti per la fiducia», esordì con voce malferma. «Tutti, anche quelli che si sono pronunciati per una condanna a morte. Soprattutto a loro, ma anche a tutti gli altri, do solennemente la mia parola che mi impegnerò per non mancare mai alla fiducia che mi avete accordato. Di certo non posso essermi miracolosamente trasformata in una santa da un momento all'altro, ma farò di tutto per lasciarmi dietro le spalle la cultura e la mentalità del popolo dal quale provengo: conto su di voi per richiamarmi all'ordine se per caso talvolta mi accadrà di, diciamo così, inciampare, visto che le abitudini, specie quelle cattive, sono difficili da dimenticare. Farò
del mio meglio ma, se sbaglierò, conto su di voi per riportarmi sui giusti binari. Vi prego solo di voler credere alla mia sincerità: posso essere una malvagia drow, ma di certo sono anche una drow sincera». Si fermò un attimo, come colta da un pensiero. «Anzi, per meglio sottolineare il mio taglio con il passato, da questo momento in poi vi chiedo di non usare più il termine "drow" nei confronti di Tabitha e miei: vi prego, chiamateci elfe scure. I drow tessono le loro trame annidati nelle loro profonde caverne, gli elfi scuri vivono sulla superficie, sotto il sole che non temono più, anche se la sua luce magari disturba un po' i loro occhi sensibili. Tabitha ed io ora viviamo alla luce del sole come tutti voi».

Kel-hatril si arrestò ancora e dopo una breve pausa riprese: «Ora credo che sia mio dovere fare una cosa, o forse meglio sarebbe dire due cose. Non so chi di voi abbia in custodia il manufatto di Nock che venne rubato a Tionisla ed il mio libro di incantesimi proibiti: per favore,  sareste disposti a consegnarmeli?». Una volta ricevuti gli oggetti richiesti, uno da Filth e l'altro da Aryn, Kel-hatril sorrise e commentò semplicemente: «Grazie per la fiducia». Poi, rivolgendosi verso Tionisla, aggiunse: «Ecco, qui c'è il manufatto di Nock che quel tuo
servitore infedele ti sottrasse. Credimi, quell'uomo non lo fece su mio incarico: semplicemente un giorno si presentò al campo dei coboldi dicendo di avere una cosa per me e chiedendo di parlarmi di persona. Ovviamente fui ben lieta di poter entfare in possesso di un oggetto così importante e gli diedi il compenso richiesto...».

«Come si chiamava quell'uomo?», la interruppe Tionisla. «Che tu sappia, è tornato qui dopo averti incontrata?». Il tono di voce e l'espressione della mezzorca chiaramente promettevano un futuro molto infelice per il colpevole.

«Mi dispiace di averti privata della possibilità di punire quel tizio», rispose senza esitazione Kel-hatril. «Kronis si chiamava, o qualcosa di simile, se non mi ricordo male, ma temo che ormai tu non possa fargli più niente: inizialmente avevo pensato di ingaggiarlo come spia qui da te, ma poi avevo deciso che sarebbe stato meglio non fidarmi di un traditore e quindi avevo mandato due dei miei uomini con una banda di coboldi per catturarlo e riportarlo indietro. Insomma, a quanto pare lui non si trovò tanto d'accordo con l'idea di tornare da me e cercò di opporsi e... beh, sai come vanno a volte le cose quando ci sono di mezzo i coboldi, no? Invece di riportarlo gli fecero la pelle e se lo cucinarono allo spiedo».

«Questa, invece, è tutt'altra faccenda», continuò poi presentando a Tionisla il libro. «Questo volume contiene gli incantesimi usati per i miei esperimenti: vale letteralmente una montagna di soldi, ma è un concentrato di malvagità pura e per usarlo occorre o venire accettati
dal libro stesso o disporre di sufficiente potere da riuscire a soggiogarlo. Indipendentemente dal suo valore venale, vorrei che tu mi aiutassi a distruggerlo: io da sola non credo di poterlo fare». Mentre parlava, con gesto distratto lo aprì e si mise a sfogliarlo, ma dopo pochi istanti le sfuggì un gemito e richiuse di scatto il volume. «Non mi era mai accaduto», osservò in tono meravigliato. «Non appena ho iniziato a leggere qualche parola il libro mi ha assalita con visioni da incubo... allucinazioni... immagini di esperimenti visti dall'interno del corpo della vittima... vasi sanguigni pulsanti... muscoli colti da spasmi...». Tese il volume bruscamente verso Tionisla. «Tienilo tu!», disse.

La maga mezzorca allungò una mano per prendere il libro, ma non appena l'ebbe sfiorato con la punta di un dito dovette ritrarsi di scatto. «Non posso!», replicò in tono di allarme. «Che razza di malvagità sei riuscita ad infilare in quella mostruosità?», sbottò. Poi, rivolgendosi ad Aryn, aggiunse: «Probabilmente è stata la tua fede a proteggerti finora: sarà meglio che tu lo riprenda in custodia per tenerlo ben chiuso fintantoché io e Kel-hatril, e magari anche con l'aiuto delle altre persone qui presenti dotate di poteri magici, avremo messo a punto un rituale che ci consenta di distruggere quella porcheria».

TABITHA - 04/09
Le parole di Morgon riverberarono per un attimo nella mente e nel corpo di Tabitha. Sollevò gli occhi per fissarli in quelli del bardo mentre in risposta piegava le labbra in un sorriso incredibilmente luminoso. Aveva ancora le guance imporporate che, se possibile, facevano risaltare ancora di più il viola brillante delle iridi piene di una felicità impossibile da nascondere.
Si sentiva...bene. E non solo perchè Kelly era stata graziata, no, non era quello. Si rese conto che era Morgon, il loro contatto, era quello a farla sentire così... bene e... viva.
*Mi fa molto piacere...* sorrise ancora tra sé e sé, ma poi la sua parte insicura tornò alla carica.
E se lui si riferiva alla sentenza? Al fatto che lei fosse contenta perchè Kelly sarebbe andata con loro?
Lei aveva dato per scontato che avesse risposto alla sua domanda riguardo lo spostarsi, ma magari non si stava affatto riferendo a quello. Per un secondo il sorriso sembrò volersene andare, ma poi emise un lievissimo sbuffo e si costrinse ad essere ragionevole: se darle la mano gli dava fastidio, probabilmente Morgon l'avrebbe lasciata, e poi lei a dire il vero prima lo aveva lasciato andare, era stato lui a cercarla di nuovo, quindi perchè ora avrebbe dovuto dirle quelle parole riferendosi ad altro o, comunque, non volerle tenere la mano?
*Ecco, appunto, quindi vedi di non rovinarti il momento!*
Prendendo un bel respiro tornò pienamente sorridente, giusto in tempo per sentire Kreena nominarla come organizzatrice di feste.
Le drow aveva voltato di scatto la testa verso l'amica spalancando gli occhi. "IO?!" esclamò mentre Scarlett approvava in toto l'idea della mora.
Aveva chiuso la bocca mentre la Rossa spiegava a Kel-hatril in cosa consisteva fare una serata tra ragazze. Tabitha sapeva dei dolcetti - ci si era strafogata la sera prima con Kreena - e delle chiacchiere, ma la parte del farsi belle le mancava all'appello... e la questione era proprio il punto che l'aveva spinta a mettere a tacere tutte le sue rimostranze.
Per un lungo istante sembrò studiare Scarlett, ammirando il vestito che indossava e come si era acconciata i capelli, come se prima non ci avesse fatto caso o come se la cosa ora in qualche modo le importasse davvero o fosse rilevante, quindi diede uno sguardo a se stessa storcendo lievemente il naso, per poi voltarsi per un breve istante a guardare Morgon prima di tornare con l'attenzione alle compagne. Dava l'impressione di aver preso una decisione.
"Bhe...ehm...sì, perchè no... posso provarci..." arrossì, un poco imbarazzata, "Non sono però un'esperta, quindi se... se vi va di darmi una mano ecco, sarei più...tranquilla sul far bene..." e sorrise, sentendo l'entusiasmo montarle in corpo.
Si voltò verso il bardo continuando a sorridere. "Non sapevo nemmeno dell'esistenza delle feste tra ragazze fino a ieri sera..." commentò come se la cosa sorprendesse in primis lei, poi abbassò lo sguardo inquadrando le loro mani ancora unite, e l'espressione le si addolcì. Anche se non aveva mai perso il sorriso in quegli ultimi minuti, ora pure quello sembrava più morbido e delicato.
Guidata dal puro istinto e prima che l'imbarazzo tornasse a farla da padrone, Tabitha mosse piano le dita, sfiorando quelle di Morgon, scoprendo per la la prima volta quel gesto tanto semplice che però non aveva mai provato... dopo aveva alzato gli occhi ed era tornata a guardare le compagne, ma non aveva smesso di accarezzare con tocchi delicati come piume la mano del bardo...
Poi di colpo arrossì e si bloccò, come se si fosse appena resa conto di quel che stava facendo. Spostò lo sguardo su Morgon, cercando in lui dei segni di fastidio, e si trovò a sorridere imbarazzata. "Scu-scusa... io non so se..." strinse per un istante le labbra, piccata per la sua timidezza e la paura costante di sbagliare qualcosa. Insomma, se a lui avesse dato fastidio avrebbe tolto la mano, no? Perchè non poteva essere un po' più decisa come Kreena?
Tabitha sospirò, ma dopo un istante che parve infinito, le sue dita tornarono a muoversi piano. Sorrise, ancora forse troppo imbarazzata per riuscire a guardarlo negli occhi. "Anche a me fa molto piacere..." mormorò dopo un istante.

SCARLETT - 04/09
Scarlett sorrise nuovamente in direzione di Kel-hatril, annuendo alla sua richiesta che la aiutassero a non smarrire la strada che aveva imboccato. "Non sarà facile in alcuni momenti, ma siamo qui, e come abbiamo detto, ti aiuteremo e guideremo quando ce ne sarà bisogno. Ora sei una di noi."
A quel punto Kelly riconsegnò a Tionisla il manufatto di Nock e prese il libro di incantesimi proibiti che le avevano sottratto, chiedendo alla mezzorca di aiutarla a distruggerlo.
La Rossa osservò il libro che passava dalle mani di Aryn a quelle dell'elfa con malcelato fastidio: ricordava fin troppo bene la sua esperienza quando l'aveva maneggiato per provare ad analizzarlo, quindi non poteva che essere d'accordo sull'eliminarlo.
Kel-hatril lo aprì sfogliandolo distrattamente mentre parlava, ma subito dopo lo richiuse con un gemito passandolo a Tionisla che, a sua volta, non riuscì nemmeno a prenderlo tra le mani, trovandosi costretta ad affidarlo nuovamente ad Aryn almeno fino a che non fossero riuscite a mettere a punto un rituale per distruggerlo.
Scarlett regalò un'ultima occhiataccia al volume volgendosi poi verso Tionisla. "Se vi serve una mano, per quanto io non sia sicuramente potente quanto voi, ve la do più che volentieri." assicurò accennando poi un sorriso in direzione di Kelly. "Bhe, direi che questa è un'altra riprova che sicuro hai iniziato a cambiare. Io ho avuto grossi problemi anche solo ad avvicinarmi, e sono riuscita solo a sfiorarne la copertina prima di rischiare di rivedere pranzi e cene dell'intera settimana, ma tu prima ci riuscivi, il fatto che ora anche tu abbia quelle visioni è il chiaro segno che non sei più quella Kel-hatril."

DUNGEON MASTER - 04/09
«Risolto il problema costituito dal come comportarci nei confronti di Kel-hatril», iniziò a parlare Tionisla, «è decisamente giunto il momento di affrontare il vero motivo che vi ha portati fin qui: fare in modo che possiate raggiungere Raxxla e mettervi nelle condizioni di sconfiggerlo. Io posso aiutarvi in due modi: il primo è che a Mayraberd io stessa ci entrai, anche se molti anni fa, e posso indicarvi il modo di riuscire a penetrare nella fortezza. Il secondo è aiutarvi ad identificare Raxxla, del quale per ora non mi risulta che nessuno sappia nulla, ed ad individuarne i possibili punti deboli».

«Quindi in pratica fra di noi siamo in tre ad essere entrati a Mayraberd», intervenne Issus, «cioè tu, in un modo che poi ci spiegherai, Kel-hatril, immagino dalla porta principale visto che era andata là per incontrare Rax...ugh...xla». Nel pronunciare il nome Raxxla Issus si interruppe per un istante, con una smorfia ed un gemito di dolore. Poi riprese: «Scusatemi, ogni tanto l'effetto delle intrusioni di quel mostro nel mio cervello tornano a farsi sentire.
Dicevo... ed il terzo fui per l'appunto io, non molto tempo fa, quando venni ingaggiato come sicario per assassinare il nostro nemico, cosa che purtroppo finì malissimo, per me e peggio ancora per quell'imbecille di Fesses, il mio assistente».

«Spiegati meglio», lo interruppe Tionisla con fare inquisitorio. «Hai detto che eri andato a Mayraberd come sicario? Ma allora chi saresti tu di preciso?».

«Io? Io sono, o almeno sono stato, una brutta persona», rispose Issus. «In vita mia per anni fui un assassino su commissione, uno di quei tipi senza scrupoli che per denaro... nel mio caso parecchio denaro, visto che a Specularum ero il migliore sulla piazza... tolgono di mezzo i rivali in affari, i vecchi genitori che non si decidono a passare l'eredità ai figli, i mariti fedifraghi, le mogli sterili e via dicendo. Da qualche anno ero passato soprattutto agli incarichi a sfondo politico: eliminare agitatori di piazza, decapitare sette più o meno segrete, mettere a tacere trame eversive di nobili dissidenti, cose così. In questa veste venni spedito a Mayraberd, ovviamente in via del tutto ufficiosa, con il compito di intrufolarmi nella fortezza, indagare su ciò che c'era al suo interno e, se se ne fosse verificata l'occasione, provvedere a risolvere l'incomodo dell'esistenza di... beh, di chi comandava là dentro. Solo che commisi la sciocchezza di portare con me un ragazzo, il mio unico e solo apprendista in anni di attività
in solitaria, credendo che fosse pronto per agire sul campo. Ebbene, non lo era: ci fece catturare e finimmo nelle grinfie del capo, che ci torturò per giorni sia fisicamente che, ancora di più, mentalmente. Fesses morì sotto le torture, io me la cavai a malapena e riuscii in qualche modo ad evadere, anche se molto malconcio nel corpo e nello spirito». Scosse la testa al ricordo. «Quando saremo dentro alla fortezza credo che sarò in grado di farvi da guida fino a raggiungere la sala in cima alla torre in cui risiede Rax...ugh...xla, ma temo di
potervi dire poco su di lui: so solo che era talmente malvagio da potersi percepire il suo potere come una specie di aura malefica che lo attorniava ad ogni passo. A parte quello, ho solo il ricordo di una sagoma alta e magra, dall'aspetto reso indistinguibile da un qualche tipo di incantesimo che ne confondeva i lineamenti e costantemente circondato da una specie di bolla traslucida. Ricordo che si tolse d'attorno quella bolla solo una volta, per accostare a sé Fesses quando lo uccise sotto i miei occhi, forse allo scopo di terrorizzarmi alla prospettiva di fare la stessa fine».

«Avrei dovuto assumerti al posto di Gramorn», osservò Kel-hatril con una smorfia ironica. «Sono certa che saresti stato molto meglio di lui sia come capo delle mie guardie che nel mio letto...». Gettò un'occhiata verso Scarlett. «Non c'è bisogno che tu ti metta a rizzare il pelo, cara: sto solo scherzando... anche se devo ammettere che un po' la invidio la tua fortuna! E poi, fra poche ore sarò condannata alla castità, quindi...». Concluse con un sospiro teatrale.

«Mettiamola così, Kel-hatril», intervenne Tionisla. «Sarò disposta a sollevarti dal tuo voto di castità se e quando ti presenterai da me con qualcuno, o qualcuna, che possa dimostrare di poter costituire con te un rapporto serio e stabile». Fissò sull'elfa scura uno sguardo severo. «Ci siamo intese bene, vero? E non cercare di fregarmi o sarà peggio per te. Anzi, per te e per chi si vorrà prestare all'imbroglio».

Kel-hatril deglutì rumorosamente a vuoto e fece più volte su e giù con la testa senza parlare.

SCARLETT - 04/09
A quel punto Tionisla tirò in ballo il vero motivo per cui erano giunti fino a lei: Raxxla.
Issus intervenne, e quando gemette nominando Raxxla, Scarlett fu istantaneamente al suo fianco, posandogli una mano sul braccio e stringendo piano. Lo osservò, l'espressione attenta, ma fu sollevata nel notare che si era ripreso quasi immediatamente. Non disse nulla, ma rimase accanto a lui, perchè per quanto Issus sembrava aver superato le crisi legate al ricordare l'esperienza a Mayraberd, preferiva essere pronta ad intervenire, piuttosto che prendere sotto gamba la questione.
Lo ascoltò spiegare a Tionisla il perchè lui era finito a Mayraberd e per sommi capi quel che era accaduto, e distolse lo sguardo da lui e dalla mezzorca solo quando intervenne Kel-hatril.
Un angolo delle labbra di Scarlett si piegò verso l'alto mentre si voltava verso l'elfa scura. "Credimi che te ne accorgeresti se decidessi di rizzare davvero il pelo." ribatté decisa sfoggiando poi un sorriso che la diceva lunga in merito. La Rossa non era una donna irragionevolmente gelosa, soprattutto perché si fidava ciecamente del suo uomo, ma era chiaro che poteva diventare molto meno accomodante se ne avesse avuto motivo. "Che poi io sia stata terribilmente fortunata nell'incontrarlo è fuor di dubbio e non lo nascondo."
Quindi fece un cenno indicando Tionisla. "Visto? Direi che è un buon compromesso: ricominci tutto da capo anche con il sesso, e quando troverai la persona giusta - e sono certa che troverai qualcuno di perfetto per te - credimi che apprezzerai questo periodo di astinenza forzata." le sorrise incoraggiante, voltandosi poi di nuovo verso Tionisla.
"Issus ha speso diverse ore difficili per descrivermi la strada che hanno percorso e le creature che hanno incontrato lui e Fesses dentro Mayraberd, e io ho preso nota di tutto." la informò, "L'ho fatto perchè non volevo essere costretta a fargli rivivere di nuovo quel che gli era accaduto e che mi ha raccontato accollandosi una notevole dose di dolore. Ora per lui è più facile parlarne, ma non era così la prima volta."
A quel punto la maga strinse la mano di Issus prima di continuare. "Mentre mi raccontava dell'incontro con Raxxla, Issus mi aveva specificato che con lui ce ne erano altri due, un poco più piccoli, che Raxxla aveva mani adunche, con cui aveva afferrato la testa di Fesses tirandola verso di sé, poi c'era stato un rumore orribile, e Fesses era ricaduto a terra con la testa insanguinata. Poi, subito dopo, Raxxla aveva riattivato quella specie di bolla che, per quel poco che ha visto Issus, non disattivava mai."
Scarlett lanciò un breve sorriso allo spadaccino e poi scrollò piano le spalle. "Io non ho idea di che creatura sia, ma magari queste informazioni possono dare qualche idea in più a voi che magari ne sapete più di me. Certo è che se si circonda costantemente di una barriera protettiva, e quella sfera credo proprio sia qualcosa del genere, dobbiamo avere qualche carta da giocarci per riuscire a disattivargliela o costringerlo a farlo."
DUNGEON MASTER - 04/09
Direi che potrebbe essere il momento di elargire un po' di px premio per le molte mail di interpretazione che sono girate in lista: segnate tutti in scheda 300px, indipendentemente dall'entità del contributo di creatività di ciascun PG.

Ricordate che questo è un PBEM e quindi l'interpretazione conta più o meno quanto l'azione, almeno a mio giudizio. Pertanto, continuate così!

DUNGEON MASTER - 04/09
«Beh, adesso passiamo ad altro», dichiarò Tionisla. «Le cose in ballo sono parecchie e, per quanto non mi crei alcun problema avervi qui come ospiti, la missione incombe e sarà meglio che spendiate qui da me giusto il tempo necessario. Le cose essenziali direi che sono tre: passarvi le informazioni su come io riuscii ad entrare a Mayraberd, cercare di
capire chi possa essere Raxxla e cercare di scoprire qualcosa su quella specie di bolla protettiva che Issus ebbe modo di vedere». Fece girare lo sguardo sui presenti. «A parte la prima, le altre due cose sono attività di tipo magico per le quali la presenza di quelli fra voi che non si occupano di magia non è indispensabile: non ho niente in contrario alla vostra presenza così come alla vostra assenza, quindi preferisco lasciare a voi la scelta se restare o andare ad occuparvi d'altro: ad esempio, potreste andare a caccia nei dintorni con i miei
uomini, oppure scendere nella sala d'armi per allenarvi. Vedete voi». Si rivolse verso Morgon. «Non ho dimenticato il tuo libro e la lettera, così come mi ricordo del medaglione che mi avevi mostrato. Noto invece che non mi hai per nulla menzionato quel bastone sciamanico che ti porti appresso, per cui ne concludo che tu abbia già provveduto ad identificarlo. Beh, meglio così: una cosa in meno da fare. Anche se...», aggiunse con aria meditabonda, «...vedo che su quel bastone ci sono  incastonate due pietre ma che c'è posto anche per una terza: magari, se avanza tempo, potremmo vedere di incantare una pietra per completare il bastone. Beh, poi vedremo...».

«Allora, per quanto riguarda il possibile accesso a Mayraberd», riprese dopo una breve pausa, «non è che per caso avreste una mappa della zona? Se così fosse, potrei contrassegnare il punto più facilmente, altrimenti dovrei far disegnare una mappa sulla base dei miei ricordi. Ebbene, prima che partiste da Specularum qualcuno aveva avuto il buon senso di darvi una mappa della zona oppure no?».

(NdG: Dal momento che una mappa in effetti l'avevate ricevuta, assumo che almeno uno dei PG se ne ricordi e la mostri a Tionisla, per cui proseguo su quella base.)

«Ecco, vedete qua il villaggio di Leleer?», spiegò indicando col dito un punto a sud-ovest di Mayraberd. «Ecco, il passaggio è qui, un po' più a monte del villaggio: non è per nulla comodo, ma si può fare... sempre che vi portiate delle corde. Vedete quella montagna triangolare che chiude la valle? Poco più in alto della sua base c'è una caverna ai piedi di un'ampia parete di roccia verticale: non è facile vederla da lontano perché l'imboccatura è stretta e girata verso ovest. In effetti io avevo avuto qualche difficoltà ad infilarmici dentro. Per essere esatti più che di una caverna sarebbe giusto parlare di una voragine, visto che subito oltre l'apertura va giù bruscamente: ad occhio e croce, il salto è di una trentina di tese», per meglio spiegarsi allargò le braccia ad indicare una lunghezza di oltre due metri. Infatti si corresse subito: «Beh, sì, intendevo dire "una trentina delle mie tese, non delle vostre". Una volta arrivata in fondo trovai un tunnel in moderata discesa scavato da un torrente sotterraneo e rivolto proprio nella direzione giusta. Ricordo che il torrente finiva in un laghetto sotterraneo insieme ad altri affluenti, per cui dovetti esplorarli tutti prima di trovare quello giusto: era quello subito a sinistra dell'unico emissario del laghetto. Da lì proseguiva in su ed ad un certo punto sulla parete laterale si trovava una porta di ferro oltre la quale
c'erano i sotterranei di Mayraberd. Tutti i passaggi erano a malapena sufficienti a consentirmi di passare per cui tutti voi dovreste riuscirci bene, ovviamente procedendo in fila per uno, tranne i due paladini, che avranno qualche difficoltà in più, ma se c'ero passata io...».

SCARLETT - 04/09
Scarlett annuì ripetutamente quando Tionisla elencò le cose che avevano da fare, ma si accorse che aveva dimenticato una cosa che riguardava lei ed Issus e a cui le aveva accennato la sera prima.
"Ci sarebbe anche la questione che riguarda quel che Raxxla ha fatto ad Issus e che Bradda ci ha suggerito di esporre a te." si intromise prima che iniziasse a parlare dell'accesso a Mayraberd. "Non è urgente e possiamo sicuramente parlarne in un secondo momento, dopo i punti che giustamente hai già detto, ma mi sentirei più tranquilla se tu potessi davvero concederci un poco del tuo tempo."
La Rossa le sorrise, quindi tornò al suo posto, l'espressione che mostrava la sua concentrazione per tutto quello che Tionisla avrebbe detto.

MORGON - 04/09
NDG
Sono proprio stordito. Sulla scheda non ho segnato nessun bastone, ma un medaglione di uno sciamano bugbear.

Morgon era in brodo di giuggiole. Non era più nella stanza con i suoi compagni di avventura, non era più nello studio di Tionisla. Volava. Volava in un cielo sconfinato dove bastava allungare la mano per toccare le nuvole. Quella era all'incirca la sensazione che quel contatto provocò in lui.
Furono le parole di Tionisla a riportarlo sulla terra, ma, e se ne sarebbe accorto solo più tardi, non lo scossero così tanto da fargli lasciare la mano di Tabitha.
Prese ancora una volta il coraggio a due mani, inspirò e...
"Attenderò il momento opportuno per quanto discusso... grazie. Ed in merito al bastone... be... ecco... non è proprio che ho già provveduto... diciamo che l'avventura... le miniere... pensieri...tante cose insomma..." fu a quel punto che guardò la mano di Tabitha nella sua e sorrise.
"Ecco...insomma... non ne so molto su questo bastone..."

FENRYR - KREENA - 04/09
Fenryr seguì le spiegazioni nel suo solito silenzio, lo sguardo fisso sul'interlocutore di turno. Solo quando Tionisla dettò le condizioni, la sua attenzione si spostò su Kel-hatril e vi rimase a lungo, anche quando il discorso passò oltre.
Non parlò, però, prima che la maga terminasse di descrivere l'itinerario.
"Potremmo passare da fuori, invece" - disse in tono neutro - "L'elfa scura era ben accetta: potrebbe tornare lì con un prigioniero"
E sottolineò il piano guardando prima Kelly e poi Issus.

 

 

Kreena s'intromise proprio allora con tempismo fantastico.
"Ecco...sì, sicuramente meglio da sopra che da sotto...che di cunicoli, grotte e caverne ne abbiam già fatto scorta...però ecco io avevo due domandine..."
Puntò il dito sulla mappa.
"Questo Leleer da cui passeremo...per caso ha un mercato?"
Quindi prese un lungo pugnale di fattura drow dalla cintura.
"E questo...so che ha un potere speciale, me l'ha detto Kelly...ma non so cosa: tu puoi dirmelo, per caso?"
E sorrise con aria innocente.

martedì 19 ottobre 2021

SETTIMANA 41 2021

SCARLETT - 04/09

[Elwing]
 Alzò il braccio per puntare un dito contro Kel-hatril. «La
drow deve morire: è l'unica sentenza possibile. È Madre Natura che lo
vuole».

Scarlett rimase ferma, gli occhi puntati sulla ranger con espressione neutra, quasi la stesse pesando, infine si decise a parlare. "Visto che Tionisla ci ha chiesto e permesso di dire la nostra, così ho fatto, perchè a mio modo di vedere l'ogre non rientra tra i fatti che devono incidere in questo giudizio. Ovviamente starà a Tionisla decidere se considerare il mio intervento o meno."
Detto quello la Rossa si zittì, ritenendo di essere già stata abbastanza chiara quando aveva detto perchè la questione dell'ogre non era poi così rilevante e in quali altri casi invece lo sarebbe stata, se poi Elwing voleva restare trincerata nelle sue idee, era libera di farlo. Certo era che le pareva un filo eccessivo parlare a nome di Madre Natura, visto che nemmeno Brom o Aryn o Indevar lo avevano fatto in nome delle loro divinità.
Poi, ancora una volta, Scarlett si trovò a sorridere lievemente in segno di approvazione per il coraggio e la dignità che stava mostrando Kel-hatril nel rispondere alla mezzorca: non era da tutti affrontare a quel modo un giudizio il cui esito poteva prevedere la pena di morte. La dow non implorava pietà, non piangeva, non cercava di tirar fuori argomenti per convincere Tionisla a lasciarla vivere, e per essere una che stava morendo di paura, se la stava cavando dannatamente bene.
Quando la mezzorca puntò il dito sulla fronte di Kel-hatril e questa disse il nome dell'incantesimo che credeva fosse la sua condanna, Scarlett si irrigidì trattenendo per un attimo il fiato, anche se non credeva che Tionisla avrebbe eseguito la sentenza prima di dirla e senza dare modo a Tabitha di salutare la sorella. Per quanto Kelly potesse essere giudicata colpevole e meritevole di fare una fine rapida, sarebbe stato oltremodo crudele non dare modo alle sorelle di dirsi addio, se non altro perchè Tabitha di colpe non ne aveva, e Scarlett non credeva affatto che Tionisla fosse così ingiusta.
Fortunatamente alla fine la mazzorca tolse il dito e decretò come Kel-hatril avrebbe dovuto cominciare ad espiare le sue colpe: andando con loro da Raxxla.
La Rossa sorrise apertamente, stringendo felice la mano di Issus, mentre Tionisla aggiungeva poi la postilla riguardo il voto di castità che avrebbe dovuto fare la drow. Le venne quasi da ridere, perchè probabilmente a Kelly pesava più rinunciare al sesso che l'idea di andare ad affrontare Raxxla, ma il sorriso che le piegava le labbra indicava che, a conti fatti, era pronta anche a quello.
Scarlett si mosse e andò a posare una mano sulla spalla della drow, stringendogliela piano. "Vedila così: sarà un po' come ricominciare da capo anche con il sesso." le sorrise incoraggiante e contenta per lei.

TABITHA - 04/09
Le parole dure di Elwing arrivarono a Tabitha come una serie di pugni, facendola sbiancare e, per quanto anche Brom si fosse espresso a favore di una condanna a morte, quanto aveva detto non sembrò così brutale alle orecchie della drow. Gli altri, invece, votarono tutti a favore di Kel-hatril, per lasciarla vivere e darle modo di ripagare almeno in parte per i suoi errori.
A conti fatti la maggioranza aveva scelto per la vita, e questo avrebbe dovuto risollevare Tabitha, ma siccome era Tionisla a dover decidere, non se la sentiva di dare l'esito per scontato, del resto tutti avevano espresso un parere, ma nulla vietava alla mezzorca di essere invece d'accordo con Elwing e Brom.
Erano alle battute finali, e la drow sentiva il cuore rimbombarle nelle orecchie per l'agitazione... come faceva sua sorella a stare in piedi davanti a Tionisla senza svenire, per lei restava un mistero, al suo posto sarebbe già stata bella che morta per la paura...
Poi Tionisla puntò il dito sulla fronte di Kelly e Tabitha strinse la presa nella mano di Morgon, aggrappandosi allo stesso braccio anche con la mano libera, mentre iniziava a sentire il suolo vacillare sotto i suoi piedi... non voleva svenire, ma si sentiva paurosamente vicina al farlo...
A quel punto però la mezzorca abbassò la mano e decretò che Kel-hatril poteva vivere.
Lo sbalzo dalla paura al sollievo fu talmente forte che a Tabitha si piegarono le ginocchia. Si trovò piegata, con una mano posata sulla coscia come se avesse appena fatto una corsa in salita.
Sorrise. Sorrise in direzione di Kelly, asciugandosi l'unica lacrima che le era sfuggita per la gioia e dicendole silenziosamente "Ancora insieme, sono felice."
E sorrise stringendo la mano a Morgon e nuovamente il suo braccio, come aveva fatto prima, guardandolo in viso senza più nascondere quanto fosse felice e sollevata. "Può vivere, può rifarsi una vita... e verrà con noi!" lo disse, come se così riuscisse a realizzarlo appieno.
Poi si rese conto di quanto fosse vicina a lui e, mentre ancora lo guardava negli occhi, andò letteralmente a fuoco. "Ah...eh..." farfugliò abbassando lo sguardo, spostandosi leggermente per tornare al suo fianco... ma non gli lasciò la mano, e l'altra si limitò a spostarla dal braccio a cui era aggrappata, al polso di lui.
Nonostante l'imbarazzo più che evidente, ancora sorrideva e non sembrava affatto intenzionata a smettere di farlo, però poi la sua parte insicura tornò a fare capolino, del resto non poteva certo bastare una serata con Kreena per renderla improvvisamente una donna sicura di sé.
"Ah...ehm...se ti dò...fastidio...io..." cominciò a dire spostando lo sguardo dal pavimento a Morgon e viceversa. Di suo non stava facendo nulla per sottrarsi al contatto con lui, ma non voleva certo imporgli di sopportarlo! "Cioè...mi posso spostare...ecco...se non...vuoi..." si era quasi strozzata per dirlo... perchè non imparava a stare zitta, accidenti a lei?

KREENA - 04/09
[Scarlett]
 "Vedila così: sarà un po' come ricominciare da capo anche con il sesso." le sorrise incoraggiante e contenta per lei.

"E comunque" - ammiccò Kreena, accostandosi alla drow - "Hai un intero giorno di tempo...Tionisla ha detto da domani"
Sorrise con aria maliziosa, quindi si avvicinò ancora, tornando in un lampo seria.
"Se ci tradisci, meglio se mi uccidi" - sussurrò, fissando l'altra negli occhi.
Fu un istante, poi la giovane tornò spensierata come prima.
"Nel frattempo: stasera c'è una festa tra ragazze...organizza Tabby, sei invitata...e anche tu Scarlett, ovvio...e Argenta...e..."
Si fermò durante la conta, incrociando lo sguardo della padrona di casa.
"...e Tionisla, naturalmente...però porti da bere!"
Il suo sorriso fu monelleria pura.
"...tra l'altro: esiste una città da queste parti? Anche solo un borgo...un paesino...magari con una fiera che non sia di bestiame?"

SCARLETT - 04/09
Alla precisazione di Kreena, Scarlett ridacchiò. "Bhe, ha ragione, effettivamente la richiesta è stata fatta dicendo da domani, e non credo proprio che la sua sia stata una svista."
La mora poi divenne di colpo seria e sussurrò qualcosa a Kel-hatril che Scarlett, data la sua vicinanza, riuscì a sentire. Non aggiunse altro, perchè riteneva fosse ben chiaro alla drow che le parole dette da Kreena in realtà valevano per ciascuno di loro: l'avevano accolta, difesa, le avevano offerto la loro amicizia e il loro supporto, era quindi chiaro che un tradimento non sarebbe stato perdonato. Ma d'altro canto la Rossa non pensava che Kel-hatril l'avrebbe fatto, per quanto la sua strada non sarebbe stata facile, credeva davvero che si sarebbe impegnata a rifarsi una vita.
Kreena tornò nuovamente spensierata in un lampo, e le invitò tutte a una festa tra ragazze che avrebbe organizzato Tabitha.
Scarlett voltò lo sguardo sull'altra drow, sorrise notando la sua vicinanza con Morgon, quindi batté una volta le mani. "Oh, ma che bella idea! É una vita che non partecipo a una serata così!"
Gli occhi della maga si spostarono su Kel-hatril. "Non so se è una cosa che hai mai fatto, ma devi venire." le sorrise, "Si mangiano dolcetti e ci si fa belle mentre si chiacchiera." specificò tanto per far capire quello che sarebbe stato il quasi certo programma della serata.
Poi la Rossa raggiunse Issus e si fermò davanti a lui, inclinando il capo. "Non ti dispiace se passo qualche ora con loro, vero?" non suonava tanto come una richiesta di permesso, quanto più un modo carino e gentile per dirgli quello che aveva intenzione di fare. Comunque lo sguardo che gli riservò lasciava bene intendere che sarebbe ovviamente tornata da lui per la notte.

HAZA - 04/09
Haza osservo' il gesto fatto con l'indice dalla mezzorca senza comprendere di cosa si trattasse se non dopo le parole della drow. Immagino' che Tionisla non avrebbe ignorato l'opinione preponderante fra di loro visto che l'aveva chiesta, dunque non si meraviglio' di quanto segui'.

Il giudizio era emesso, almeno quella questione era chiusa.
Kel-hatril avrebbe avuto molti sguardi puntati addosso, benevoli o meno, per tutto il tempo che fosse rimasta con loro.

Il loro arrivo da Tionisla era dovuto a ben altre questioni, precedenti l'attraversamento della miniera. Haza guardo' Filth, che non sembrava rodersi per la fretta di ripartire.
La permanenza presso Tionisla doveva prolungarsi ancora.

Pensandoci meglio, al nano non dispiacque l'idea di restare almeno un'altra notte a riposare comodamente, forse a condividere altri momenti conviviali con Bognus, Gymla ed il loro protetto Parriwimple... sempre che ne fossero nuovamente in vena. Si sarebbe visto in serata.

L'argomento di discussione del momento era un altro e si avvicino' al fabbro per commentare con lui sottovoce tutto cio' che avevano appena visto. Un dettaglio in particolare aveva bisogno di essere sviscerato e condiviso.
"Pensi che andra' tenuta d'occhio anche Elwing? Potrebbe tentare di far prevalere le leggi dei suoi Dei sulla giustizia elargita da una mezzorca?"

MORGON - 04/09
Semplicemente Morgon sorrise.
Sorrise per la sensazione che provava.
Sorrise perchè era sereno.
Sorrise per la sentenza.
Da diverso tempo non si sentiva così.
La vicinanza della drow non lo metteva più in difficoltà.
Si sentiva felice.
"Mi fa molto piacere, sai?" le disse sorridendo.

Possibile che una sola notte di riposo vero gli avesse fatto quell'effetto. Tutto era possibile.
Ora rimanevano delle risposte che Tionisla gli doveva, e c'era un angolo della sua testa che continuava a ricordarglielo. Tutto il resto di se stesso era preso dalla bella sensazione per la vicinanza della drow.


giovedì 14 ottobre 2021

SETTIMANA 40 2021 - SECONDO POST

DUNGEON MASTER - 04/09
[NdG] Questi sono gli interventi dei PNG e dei PG i cui proprietari non hanno scritto. Unica eccezione, Aryn: per vari motivi Fabio non è riuscito a postare e quindi mi ha descritto privatamente l'opinione del suo PG.

[GdR]
Elwing era stata in disparte mentre gli altri membri del gruppo esprimevano il proprio parere, ma molto nel suo atteggiamento tradiva una profonda irritazione: le mani che di tanto in tanto si serravano strettamente a pugno, le labbra strette fino ad apparire esangui, lo sguardo inquieto. Infine decise che era giunto il momento di dire la sua: «Mi dispiace, ma mi sembra di avere ascoltato un mare di assurdità», esordì con voce tesa. «Ma come? Abbiamo qui una rea confessa di obbrobriosi peccati contro Natura; un essere crudele che ha assoldato cosiddetti scienziati per usare femmine indifese come fattrici di aberrazioni; una sorella aguzzina della propria sorella; una maniaca del sesso capace di accoppiarsi perfino con un ogre. Un ogre! Madre Natura stessa si contorce per sottrarsi al contatto con tanta perversione!». Trasse un profondo sospiro ed espresse il proprio parere: «Non vedo come qualcuno che possa essere sceso tanto in basso possa mai più risalire. Giustizia vorrebbe che la colpevole fosse condannata a provare su di sé ciò che ha causato agli altri, ma per fare questo si dovrebbe essere mostri al pari di lei: basterà quindi che subisca la pena capitale e saranno poi gli dei stessi a completare la punizione secondo il loro giudizio. Così vuole Madre Natura.»

«Nella mia discutibile carriera assassinai decine di persone», intervenne Issus. «Le uccisi tutte con distacco, senza coinvolgimento emotivo, senza pormi questioni morali, per la sola ragione di essere stato pagato per farlo. Anch'io quindi sono stato un nemico di Madre Natura, un mostro non meno di Kel-hatril, per aver posto la parola fine alla vita di persone che nemmeno conoscevo, al solo scopo di guadagnarmi la pagnotta e perché ero particolarmente abile nello svolgere quel compito. Tuttavia, anche per me, come ora per Kel-hatril, un giorno giunse il momento del pentimento, della ricerca di redenzione: mi fu accordata una seconda possibilità ed ora sono qui, insieme a tutti voi, per compiere la missione forse suicida di eliminare Raxxla. Non mi sento migliore di Kel-hatril: se io sto avendo la mia possibilità di riscatto, chiedo che anche a lei venga accordata la stessa via d'uscita dai suoi errori precedenti.»

«Giudizi del genere spettano solo agli dei», intervenne Brom. «Espiazioni ed ordalie possono essere accordate solo fino ad un certo livello di gravità dei peccati commessi, ma oltre quel livello non vedo altra scelta che affidare l'anima dei peccatori nelle mani degli dei: non propongo una morte vendicativa nei confronti della penitente, ma chiedo per lei una morte misericordiosa affinché possa sottoporsi al più presto possibile al giudizio degli dei.»

«Fratello Brom, perdonami se non mi sento di condividere in toto la tua posizione», si oppose Aryn. «Il fatto è che non ritengo corretto affrettare il momento nel quale un penitente si debba presentare al cospetto del giudizio divino: nel corso delle sua vita, infatti, potrebbe trovare il modo di rimediare almeno in parte ai propri errori, così da presentarsi a tempo debito di fronte agli dei con i due piatti della bilancia più equilibrati possibile. Kel-hatril è un'elfa: la sua vita potrebbe essere lunghissima, avrebbe molto tempo per riscattarsi. Non possiamo rubarle questa opportunità: la mia proposta è di concederle il beneficio della vita e di una seconda occasione. Anzi, credo che per lei la prima azione meritevole dovrebbe essere proprio quella di mettere le sue doti al servizio della nostra missione.»

«Scusate se mi intrometto», disse Sorcius, appollaiato a disagio su uno sgabello piazzato in una posizione un po' defilata. «So di essere il meno esperto fra noi, ma anch'io vorrei dire la mia... ehm... cioè... se posso...». Ad un cenno di incoraggiamento di Tionisla il piccolo elfo si fece coraggio e riprese: «Prima di incontrare Kel-hatril a me faceva paura il solo pensiero di trovarmela davanti. Poi, vedendo le cose che aveva fatto, le povere partorienti, i ragni enormi, i suoi soldatacci, sua sorella nuda e inebetita su un letto, dalla paura ero passato al terrore. Quando l'avessi incontrata non mi sarei tirato indietro, quello no, ma di certo nella mia testa era diventata più terrificante di un drago. Poi, quando la incontrammo in carne e ossa, di colpo cambiò tutto. Mi ricordo ancora quell'incontro nella caverna del lago: ci venne incontro sicura di sé, beffarda quasi, credo che inizialmente avesse l'intento di provocarci, di minare le nostre certezze; poi però parlò con Scarlett e Tabitha e ne uscì distrutta. Da allora è un'altra persona e non solo per le azioni che ha compiuto da allora: credo di poter dire che in lei adesso c'è una serenità che forse prima non aveva mai conosciuto. E poi, con me è sempre stata gentile. Non diventerà mai un Deva Astrale, certo, ma sono sicuro che col tempo potrà diventare una persona non meno degna di qualunque altra.»

«Bene, se ora volete il parere di una che per Faccia Grigia ci ha lavorato, eccovelo! E, se non lo volete sentire, ve lo dico lo stesso», Intervenne Gymla con il suo solito tono burbero. «A me Faccia Grig... cioè, no, basta con quel nomignolo... a me Kel-hatril non era mai stata simpatica: mi pagava per dar da mangiare ai suoi sgherri e per il resto ci evitavamo come la peste. Ma... giuro!.. a guardarla adesso non sembra nemmeno la stessa persona: quando stavamo nella sua dannata miniera andava in giro che pareva circondata da una nuvola nera di... no, non di cattiveria... direi piuttosto di rabbia repressa, di eterna inquietudine, pareva sempre sul punto di azzannare qualcuno. E adesso, invece? Guardatela: vi pare sul punto di mordere chicchessia? Non è più la stessa di prima, non c'è il minimo dubbio. A me è sempre stata sugli zebedei e, le poche volte che la vedevo, avevo sempre la tentazione di piazzarle una padellata sul muso; adesso mi fa quasi venir voglia di prenderla fra le braccia e consolarla». Si arrestò di colpo, sbuffò, piantò i pugni sui fianchi e sbuffò di nuovo, ancora più forte. «Ma sentitemi!», sbottò. «Ancora un po' e divento sentimentale... roba da matti... Bah! Insomma, in poche parole, secondo me farebbe molto bene a darci dentro con i suoi poteri per fare un po' di bene, ma per poterlo fare deve restare viva, giusto?». Fissò uno sguardo minaccioso su Kel-hatril e concluse: «Capito, tu? Tu vieni con noi, ti dai da fare con i tuoi cazzo di poteri e se sgarri ti riporto personalmente a padellate fino alla tua dannata miniera e ti sbatto giù per quel Pozzo della Morte del cappero, va bene?»

«Molto pittoresco, come quadretto», commentò sogghignando Tionisla. Poi cambiò tono: «Bene, direi che tutti hanno avuto modo di dire la loro. Adesso vorrei lasciarvi ancora qualche momento per aggiungere o discutere qualcosa e poi vedrò di tirare le somme.»


[NdG] In pratica, vi lascio ancora fino a venerdì pomeriggio/sera per evntuali aggiunte, puntualizzazioni o cambiamenti di idea e poi ridò la parola a Tionisla.

FENRYR - 04/09
L'elfo dei ghiacci fissò la mezz'orca con sguardo strano.
"Abitudine" - rispose secco - "A Nord chi parla troppo, muore congelato"
Fece una smorfia. Quindi prese fiato e continuò.
"Strappare il cuore di un wyrmglasse...un drago bianco...la testa del re dei Thursi della Brina...rubare il Sole dalle fauci del Niigthowwlerr...il Lupo della Notte"
Una pausa.
"Questo nelle leggende. La Prova è pesata sulla colpa. Le Ancelle di Daana la decidono"
Una seconda pausa. La sua espressione s'indurì più di quanto non fosse.
"La mia è stata: viaggiare nelle terre calde per un anno e tornare con un nuovo nome".
Arricciò le labbra, come se considerasse niente le prove precedenti, paragonata a quella.
"Per lei" - concluse, spostando lo sguardo sulla drow, pur rivolgendosi a Tionisla - "Tu sarai a decidere"

SCARLETT - 04/09
Scarlett ascoltò il resto dei compagni restando accanto ad Issus, l'espressione abbastanza rilassata che tradì solo un certo fastidio alle osservazioni di Elwing: le labbra rosse si strinsero mentre la schiena si irrigidiva. Il problema non era ovviamente che la ranger pensava che Kel-hatril meritasse la pena di morte - era la sua opinione e andava bene - ma il modo e, in parte, quel che aveva detto.
Il temperamento della Rossa l'avrebbe spinta a intervenire subito, ma Issus la anticipò, quindi rimase tranquilla al suo fianco.
Le parole di Brom non la stupirono, a differenza invece di quelle di Aryn. Poi fu il turno di Gymla e Scarlett si trovò a sorridere apertamente: adorava il cipiglio agguerrito e il carattere forte della nana.
 *Riportarla a padellate... questa è bella... dobbiamo farle conoscere Agathe, altrochè!*
A quel punto Tionisla disse che potevano aggiungere o discutere altro se lo desideravano, così Scarlett fece qualche passo avanti.
Quel giorno la maga aveva indossato un lungo abito viola cupo, che metteva ancora più in risalto i capelli rossi lasciati sciolti ma trattenuti da un lato da un paio di trecce attaccate alla testa che le scoprivano completamente l'orecchio destro. Il corsetto stretto con scollo a cuore terminava in una gonna di stoffa multistrato che le scorreva sulla figura sottolineandola ma senza stringerla, e solo muovendosi rendeva evidente il profondo spacco a destra che le doveva permettere un'ampia libertà di movimento, nonché l'accesso ai pugnali che di solito teneva legati alla coscia. Palesemente alla Rossa non dovevano affatto piacere le classiche tuniche da mago.
Dopo un breve sorriso in direzione di Tionisla, spostò lo sguardo su Elwing. "Sia chiaro che rispetto la tua opinione sul fatto che, per come la vedi tu, Kel-hatril meriti la morte. Non concordo, ma lo rispetto." fece una brevissima pausa, "Però, sinceramente, non credo che i suoi gusti sessuali o chi si è portata a letto centrino con il giudizio che dobbiamo fare. A me e te può fare ribrezzo l'idea di accoppiarci con un ogre, ma se lei e l'ogre erano consenzienti, allora sinceramente non vedo come questo possa incidere, o ci debba interessare. Che poi il suo essere maniaca del sesso come dici tu, abbia portato a qualcosa di peggio, cioè a quel che ha fatto a Tabitha, è indubbiamente grave e nessuno di noi lo nega, ma ed esclusione proprio di Tabitha, chi si è portata a letto lei non ci riguarda e, a mio avviso, non può essere l'ago della bilancia per decidere se deve vivere o morire. Sarebbe ovviamente un discorso diverso se le sue attenzioni fossero state rivolte a bambini, creature non senzienti o non consenzienti, ma visto che un ogre per quanto stupido è senziente, ed era evidentemente pure adulto e direi che difficilmente sia stato stuprato, non vedo perchè dovremmo considerare questo fatto."
Gli occhi di Scarlett erano passati dalla ranger a Tionisla mentre parlava, perchè quell'osservazione, a conti fatti, era proprio per il giudice, non tanto per Elwing che aveva tutto il diritto di pensarla come voleva in materia di sesso. Nemmeno la Rossa avrebbe mai pensato a portarsi a letto un ogre, ma quello che Kelly voleva fare con il proprio corpo, fin tanto che non ledeva altri, erano solo ed esclusivamente fatti suoi.
La maga distese le labbra in un lieve sorriso per la compagna, lasciando intendere che il suo intervento non era stato fatto per farle cambiare idea o perchè non le andasse bene la sua opinione, quindi riprese il suo posto accanto ad Issus.

DUNGEON MASTER - 04/09
[Scarlett] "Però, sinceramente, non credo che i suoi gusti sessuali o chi si è portata a letto centrino con il giudizio che dobbiamo fare. A me e te può fare ribrezzo l'idea di accoppiarci con un ogre, ma se lei e l'ogre erano consenzienti, allora sinceramente non vedo come questo possa incidere, o ci debba interessare.

Cupa in viso e a labbra strette, Elwing fissò in viso Scarlett per parecchi secondi e poi rispose: «Lo so bene che a molti non importa la violenza che viene fatta a Madre Natura con atti come quelli che tu sembri considerare giusti e normali. Tuttavia, la mia vocazione è quella di difendere sempre e comunque Madre Natura, non importa quanto impopolari o non alla moda le mie parole e le mie azioni possano sembrare: lo ribadisco con la massima fermezza, atti aberranti come l'accoppiamento fra specie differenti, consenzienti o no che siano, gli esperimenti volti alla creazione di forme di vita distorte o la sottomissione di un essere vivente a disordinate e impure pratiche sessuali sono azioni assolutamente inammissibili che, nei casi più gravi, devono essere estirpate così come un dente guasto va estirpato dalla bocca di chi ne soffre». Lo sguardo di Elwing si spostò da Scarlett a Tionisla prima di proseguire: «La gravità delle azioni su cui ora stiamo discutendo è tale da non lasciare alcun dubbio su quale sia l'unico modo di procedere accettabile contro chi se ne è macchiato: quella drow, rea confessa di tutti e tre quegli abominevoli comportamenti, deve morire». Annuì convinta alle proprie stesse parole. «Per motivi che non condivido appieno, tu sei stata designata come giudice anche se i crimini di cui la drow si è macchiata sono rivolti prima di tutto contro Madre Natura», aggiunse sempre rivolgendosi a Tionisla, «e quindi mi vedrò di fatto costretta ad accettare la tua sentenza anche se ti sarai fatta commuovere dalle parole al miele dei presenti. Tuttavia, ti scongiuro, rifletti bene prima di assolvere l'accusata». Alzò il braccio per puntare un dito contro Kel-hatril. «La drow deve morire: è l'unica sentenza possibile. È Madre Natura che lo vuole».

Tionisla non rispose subito: rimase a lungo a fissare Kel-hatril, ritta davanti a lei, rigidamente immobile con gli occhi fissi al suolo e con la pelle di un colorito malsano, unico segno palese del suo stato d'animo. «Tu che ne dici, Kel-hatril: devi morire come chiedono Brom e Elwing?», le chiese infine.

Kel-hatril sollevò lentamente lo sguardo su Tionisla. «Non posso negare che la pena capitale possa essere una sentenza accettabile nel mio caso», rispose a voce bassa e controllata. «Su Brom ho poco da dire: è un paladino e, in quanto tale, è fedele ad un codice morale molto rigoroso. Non ce l'ho con lui per la sua scelta, anche se il suo fratello d'armi Aryn si è pronunciato in maniera del tutto differente. Ho molto di più da eccepire sull'altra voce che si è fatta sentire a favore della pena capitale. Infatti Elwing dice di parlare a nome di Madre Natura, ma io nelle sue parole colgo soprattutto fanatismo e intransigenza. Che io abbia fatto dei torti a Madre Natura, posto che un'entità del genere esista davvero, è fuor di dubbio, ma non posso non chiedermi se la Natura a nome di cui parla Elwing non sia piuttosto una matrigna che vuole vendetta e nulla più. Lo ripeterò una volta ancora: io mi sono già dichiarata colpevole, anzi, questo processo io stessa l'ho richiesto: voi stessi avete detto che avrei potuto facilmente darmi alla fuga, o addirittura ingannarvi per poi colpirvi a tradimento. Ma non l'ho fatto. Non l'ho fatto perché, nascosta da qualche parte dentro di me, c'è qualcosa che potrebbe assomigliare ad una coscienza: per questo ho voluto questo giudizio, per confrontarmi con la mia coscienza. Ed anche, nel caso vogliate proseguire con me il vostro cammino, per mettere tutto in chiaro fra noi. Direi che, quale che sarà il verdetto,
l'obiettivo è stato raggiunto, da me come da voi». Stirò le labbra in un malriuscito tentativo di sorriso. «Ed ora, anche se sto morendo di paura, credo che il momento sia giunto: mi rimetto al tuo giudizio, Tionisla, Signora di questo luogo».

Tionisla rimase per un lunghissimo istante in silenzio a fissare Kel-hatril, poi si protese in avanti e le appoggiò la punta di un indice sulla fronte. «Il Dito della Morte...», boccheggiò quest'ultima mentre le ultime tracce di colore svanivano dal suo viso. «Dunque è questa la
sentenza? È così che sto per morire?».

Tionisla attese ancora, senza togliere il dito né pronunciare l'incantesimo. «No, volevo solo farti morire di paura», disse infine tornando ad appoggiarsi allo schienale della poltrona. «Perdona la mia parte orchesca che ogni tanto si fa vedere: no, Kel-hatril, non morirai oggi. In ogni caso, non credo che morirai per mano mia. Non è che con questo ti assolvo, naturalmente, ma, da ciò che ho visto e sentito, ucciderti sarebbe inutile e controproducente: mi sembra chiara in te la volontà di redenzione ed una scelta così deve essere sia sostenuta
che... come dire... sfruttata. Non è facile individuare ordalie spettacolari come quelle auspicate da Fenryr, per cui, in attesa di escogitarne una, ti ordino di porti al servizio della missione che i tuoi nuovi compagni stanno portando avanti: lo farai senza risparmiare
nulla delle tue capacità e con il massimo sprezzo del pericolo, specialmente quando giungerà il momento di confrontarvi con Raxxla. Alla fine della missione, se sarai ancora viva, tornerai qui da me accompagnata da Filth e vedremo cosa fare di te in futuro».

Finito di ascoltare queste parole, Kel-hatril portò le mani al voto ed iniziò a singhiozzare sommessamente. «Giuro che...», iniziò poi a dire, con le parole soffocate dai palmi delle mani.

«No, non giurare», la interruppe Tionisla. «Mi basta che tu dia la tua parola: intuisco che per te sia aoùncora più vincolante di un giuramento».

Kel-hatril annuì: «È vero», rispose, «quindi do a tutti voi la mia parola che non mancherò al mio impegno, costi quello che costi».

Tionisla attese che Kel-hatril finisse di sfogare il suo pianto e poi aggiunse: «C'è un'altra cosa, per aggiungere un po' di doveroso sacrificio al tuo impegno appena assunto: a partire da domani, dovrai sottometterti ad un voto di castità finché non sarò io stessa a sollevartene».

Kel-hatril tolse le mani dal volto, fissò Tionisla per qualche istante, poi sorrise e disse: «Magari, allora, che ne diresti di rivedere la sentenza e fare contenti Brom e Elwing?».

mercoledì 13 ottobre 2021

SETTIMANA 40 2021 - PRIMO POST

INDEVAR - 04/09
Alzatosi e recepito l’invito dalla padrona di casa, Indevar rifletté ancora un po’ sulle parole che avrebbe detto riguardo al Giudizio sulla Drow.
Una volta che ebbe chiaro cosa pensava e come lo avrebbe messo in parole si diresse verso lo studio di Tionisla.
Il chierico attese il suo turno per entrare.
Una volta dentro prese posto dove la padrona di casa gli offrí di sedersi e comincio ad esporre la sua tesi.
“Ti ringrazio Signora per aver voluto ascoltare tutte le nostre opinioni, ti stai dimostrando degna di essere un giudice.” Si sistemò sulla poltrona e proseguí.
“Il Dio che servo è quello del giudizio, quindi sono totalmente scevro da influenze esterne, mi vanto di poter esaminare le cose senza influenze di alcun tipo, ovviamente, non posso essere sicuro che le informazioni che mi vengono riportate siano esatte, quello è il grande cruccio di ogni giudicante, ma, su ciò che vedo e sento in prima persona, non applico alcun filtro.” Indevar ci teneva a mettere in chiaro il suo metodo di giudizio.
“La nostra vecchia nemica e nuova compagna, è sicuramente da condannare!” Fu secco e deciso nel proferire quelle parole “Non cercherò di negare l’evidenza, alla tua fazione, o quel che siete, ha arrecato danni enormi, quindi merita di essere punita.” Fino a quel punto, la sua espressione facciale era asettica, ma iniziò ad alleggerirsi, con quello che poteva sembrare un sorriso quando continuò.
“È sulla punizione che ho da esprimere i miei parei.” Si sistemó nuovamente sulla poltrona “Kell, ha fatto quello che ha fatto per abitudine, per l’educazione che ha ricevuto, per le usanze assurde che le sono state insegnate…” non aveva mai interrotto il contatto visivo con la Mezzorca “Se tuo padre si fosse dimostrato un essere diverso, accogliendoti con se, insegnandoti a combattere e depredare, convincendoti che quello che aveva fatto a tua madre fosse normale, tu avresti potuto anche crederci mia Signora.” Sapeva che parlare del padre era un enorme rischio, ma la vita della sua Utilissima compagna valeva il rischio, semplice strategia.
“Mia signora, capirai che l’esempio di tuo padre è quanto meno calzante, con questo concludo chiedendoti di tener conto delle mie parole quando deciderai la punizione per la Drow.” Indevar rimase in attesa di una qualsiasi reazione della padrona di casa.
NDG
Non ruolo l’uscita perché ho sicuramente un dado carissima che pende sul mio capo.

SCARLETT - 04/09
Scarlett ascoltò attentamente tutti i compagni, sorridendo constatando che, bene o male, erano tutti più o meno concordi.
Quando Haza ebbe finito di parlare, la Rossa si fece avanti lanciando un sorriso a Kel-hatril.
"Sono d'accordo con quanto già espresso più che bene dai miei compagni: credo anch'io che Kel-hatril abbia dimostrato di meritare una seconda possibilità." esordì spostando lo sguardo su Tionisla. "Ha commesso azioni indicibili, nessuno dice il contrario, nemmeno lei, e né noi né lei le dimenticheremo probabilmente mai. Però da quando abbiamo avuto quel confronto, non ha mai approfittato per andarsene o tradirci, e di occasione ne ha avute, anzi si è data da fare come poteva per darci attivamente una mano senza che glielo chiedessimo, quindi penso che si sia guadagnata la sua possibilità di riscatto, l'occasione di rifarsi una vita."
Gli occhi della maga tornarono alla drow. "Se non si fosse pentita non saremmo nemmeno qui a parlare, ma visto che è così, ritengo che la morte non sarebbe comunque una punizione, perchè la solleverebbe da tutto. Restare con noi per affrontare Raxxla invece, sarebbe un buon modo per aiutare chi soffre, per ripagare attivamente e concretamente con qualcosa di utile per tutti."
Scarlett fece una pausa, poi riprese. "E come han detto altri, noi potremmo esserle di supporto. Vuole cambiare, e ha bisogno di compagni e amici, di qualcuno su cui contare quando si sentirà magari perduta, non di essere lasciata sola. Noi possiamo essere una sorta di famiglia e di guida per lei, aiutandola a non perdere la rotta che si è prefissata."
La Rossa sorrise apertamente. "Ha le carte in regola per farcela e ha già fatto i primi passi, mi piacerebbe vedere fino a dove può spingersi la nuova Kel-hatril."
E con un ultimo sorriso in direzione di Kelly, la Rossa tornò al suo posto accanto ad Issus.

TABITHA - 04/09
Tabitha si era svegliata la mattina seguente quando il cameriere era arrivato ad avvertire lei e Kreena dell'appuntamento con Tionisla e che la colazione le attendeva nella sala comune.
La serata con l'amica le aveva fatto un gran bene, era stato bello - sebbene molto imbarazzante per certi versi - poter parlare liberamente con lei, sentirsi capita e anche rassicurata.
Si era rivestita con i suoi abiti puliti senza indossare l'armatura che lì dentro non riteneva fosse necessario mettere, quindi si era specchiata un paio di volte legando i capelli in una treccia, poi sciogliendoli, provando una coda alta, poi una mezza coda.
"Cosa sto facendo..." aveva borbottato lasciandoli liberi di ricaderle lungo la schiena, scuotendo piano la testa con ancora il sorriso a piegarle le labbra.
Si era controllata un'ultima volta assicurandosi che non avesse nulla fuori posto, quindi era uscita avvertendo Kreena che andava a far colazione nella sala comune.
Tutta la sua spavalderia però si esaurì non appena fu fuori dalla porta: ricordava dove andare, ma il doversi muovere in quel posto da sola, con la possibilità di incontrare gli uomini di Tionisla, l'aveva gelata sul posto.
Prese un paio di respiri e poi si costrinse a muoversi. Non poteva certo rientrare a chiedere a Kreena di accompagnarla, e non perchè la compagna non lo avrebbe fatto, ma perchè era giusto che imparasse a cavarsela un poco da sola, soprattutto in un posto così dove, con ogni probabilità, nessuno avrebbe osato torcerle un capello. Insomma, se aveva paura lì, come avrebbe fatto ad entrare in una locanda come tanto desiderava?
Il percorso si rivelò più semplice del previsto, e giunse alla sala incrociando giusto un paio di camerieri che a malapena la degnarono di uno sguardo.
Entrò e subito notò che Kel-hatril non c'era - bhe, vista la situazione, lei stessa non aveva molta fame, figurarsi sua sorella -, poi prima ancora di pensarlo, stava già cercando una persona ben specifica che trovò poco dopo: Morgon.
Tabitha sorrise istintivamente quando vide che l'aveva notata, e si avvicinò al tavolo corrugando leggermente la fronte quando si accorse che i posti a sedere accanto a lui erano già occupati.
Accidenti a lei e al suo improvviso scoppio di vanità! Se non avesse perso tempo a decidere se raccogliersi o meno i capelli, per poi finire per lasciarli come al solito, sarebbe arrivata prima.
Si accomodò un paio di sedie più in là, versandosi del latte e prendendo qualche biscotto che cominciò a sgranocchiare lentamente, persa nei suoi pensieri. Chissà come aveva passato la serata lui, magari si era trovato a bere a sua volta con qualcuno, o forse era rimasto da solo e si era riposato... poi avrebbe chiesto a Tionisla, se riusciva a trovare il coraggio, di poter tenere la camicia da notte con gli orsetti, era comodissima e sicuramente calda, e non aveva un cambio d'abiti al momento, quindi le avrebbe fatto comodo se avesse dovuto lavare i suoi vestiti...forse lui l'avrebbe trovata un po' infantile però... aveva ragione Kreena a dire che era meglio qualcosa a tinta unita...tipo nero...come i suoi capelli, le piaceva proprio quel colore...
Morgon le fece un cenno e la pelle che quel giorno era luminosa e di un bel grigio perla, divenne istantaneamente bordeaux non appena si rese conto che doveva averla beccata mentre lo osservava da lontano. Istintivamente abbassò lo sguardo con aria colpevole, ma subito dopo lo rialzò, non poteva certo ignorarlo!
Gli occhi viola incrociarono quelli del mezzelfo ed infine Tabitha sorrise con un cenno affermativo e deciso: stava bene, un po' agitata - per Kelly ovviamente - ma andava tutto bene.

Aveva raggiunto lo studio di Tionisla con la morsa allo stomaco che andava intensificandosi, e una volta dentro si era messa leggermente in disparte, lasciando parlare prima di tutto gli altri. Probabilmente Tionisla voleva sentire anche lei, anche se aveva già detto la sua praticamente il giorno prima.
Si trovò con le lacrime agli occhi man mano i compagni esprimevano il loro parere a favore di Kelly, forse Kreena fu proprio la più dura nei suoi confronti ma, si rese conto, era esattamente quello che più si aspettava da lei. Non poteva certo dire di conoscerla bene, ma le chiacchiere della sera prima con la mora le avevano dato un'idea più chiara di come fosse. E quella era Kreena. E comunque non aveva detto che doveva morire, semplicemente lei non poteva perdonarla e pensava si meritasse una punizione.
Tabitha sospirò, lasciò parlare anche gli altri, preparandosi a dire la sua. Si sentiva agitata, per l'esito, non per il dover esprimere il suo voto, alla fine quello l'aveva già fatto e sapeva di potercela fare.
Istintivamente cercò la presenza di Morgon, ma lui era appoggiato al muro con lo sguardo a terra...
Scarlett aveva appena finito, così Tabitha si spostò e raggiunse la sorella fermandosi in piedi davanti a lei. Quando erano così vicine la somiglianza tra loro diventava evidente, anche se Tabitha sembrava aver trasportato nei suoi colori, molto più vividi e luminosi di quelli di Kel-hatril, la sua predisposizione d'animo così diversa da quella dei drow.
"Io ti devo tanto Kel-hatril, ti devo la vita e, per un certo verso, ti devo anche la mia attuale felicità. Mi hai fatto male, e lo sai, te ne sei resa conto, ed è una ferita che ci impiegherà tempo a sanarsi, ma con il tempo passerà. Non lo dimenticherò mai, ma farà meno male...e te l'ho detto: io ho tirato una linea, non voglio più rinfacciarti nulla di quel che è stato, perchè altrimenti le mie sarebbero solo belle parole." le sorrise lievemente, "Non l'avevo pienamente realizzato fino a questa mattina, ma quel che eravamo, che abbiamo fatto, ci ha portato qui, è stato indubbiamente terribile per me e per te, ma ora possiamo ricominciare, io voglio ricominciare anche con te, perchè sei mia sorella, quella più vera, non solo perchè condividiamo lo stesso sangue, ma perchè io e te ci siamo sempre volute bene."
Tabitha fece una pausa, osservandola e cercando di comunicarle tranquillità, nonostante lei stessa non fosse propriamente calma. "Ti chiedo solo una cosa: se ti sarà concessa una seconda possibilità come spero, ti prego di non sprecarla. Resta con noi, e insieme ci costruiremo la vita che davvero desideriamo. Lontane da Al-bairath, lontane da Lolth, lontane dai drow."
Le sorrise un'ultima volta e poi tornò al suo posto.
Era ancora agitata, forse più di prima, perchè il giudizio si avvicinava sempre di più.
Alzò gli occhi e cercò Morgon: era ancora vicino al muro, così lo raggiunse e gli si affiancò lasciando andare un sospiro tremante.
"Ho... ho davvero paura...per lei..." mormorò. Nonostante tutti al momento si fossero espressi a favore per lasciarla in vita, mancavano altri, e lei non riusciva a far finta che non potesse succedere il peggio.
Rimase indecisa per un lungo istante, ma poi allungò timidamente una mano e afferrò quella di Morgon, la strinse piano per un lungo momento prima di lasciarla andare lentamente.

ARGENTA - 04/09
Argenta si svegliò all'alba, chiese la colazione in camera e la consumò al tavolino della finestra. Le piaceva guardare la valle al mattino presto, quando le brume illuminate dal sole si muovono lente sugli alberi e le rocce.

Stava finendo il suo pasto quando un cameriere la informò che mancavano due ore all'incontro con Tionisla.

Visto che aveva molto tempo decise di vestirsi e acconciarsi i capelli con particolare cura.
Quando infine uscì dal suo alloggio nel suo miglior completo blu e argento aveva trovato le parole per esprimere i suoi pensieri e sentimenti nei riguardi di Kel-Hatril.

Arrivò nello studio di Tionisla in leggero anticipo, fece un cenno di saluto alla sua maestra, si sistemò sul fondo della sala e attese.

Piano piano arrivarono tutti, anche Kel-hatril.

Argenta ascoltò tutti i suoi compagni, infine Tionisla posò lo sguardo su di lei.
Accettando il muto invito della sua maestra, si alzò e cominciò a parlare guardandola negli occhi.

«Confesso che ogni volta che poso lo sguardo su Kel-hatril rivedo la drow incappucciata accanto al tavolo di tortura su cui Solcan è morto e rivivo quei momenti.»

Fece una pausa, spostò lo sguardo su Kel-hatril e aggiunse:

«Nonostante ciò, davanti a tutti voi, posso affermare che la maga drow che ha combattuto insieme a noi per uscire dalle caverne e giungere fin qui non è più l'aguzzina incappucciata che ha torturato a morte Solcan e mi ha fatto rinchiudere nella gabbia sul pozzo dei ragni.»

Infine guardò negli occhi Tionisla e attese.

JEAN - 04/09
Dopo il burrascoso episodio della sera precedente fuori dalla camera di Kreena e Tabitha, Jean era riuscito a farsi recapitare del brandy e si era profuso in mille scuse con Higgins, promettendogli che se mai fosse riuscito a rientrare a Darokin gli avrebbe spedito una mezza botte di rum per sdebitarsi dell'involontaria spallata, giacché l’improvvisa nudità dell’ammazzadraghi gli aveva impedito di concentrarsi su questo particolare aspetto nel momento dell’incidente vero e proprio.
Aveva avuto qualche difficoltà a prender sonno. Per una buona mezz’ora la visione del corpo tornito di Kreena con la sola spada in pugno si era ripresentata con fastidiosa insistenza a pungolarlo. D’altronde, da quanto tempo non godeva di intimità con una donna? Neppure contava più i giorni… Una volta escluso dalla mente questo particolare ricordo, comunque, si era goduto diverse ore filate di riposo come non gli succedeva da tempo.
La mattina approfittò nuovamente delle comodità di un bagno in camera - seppure freddo - e si presentò nello studio della padrona di casa. Il suo sguardò indugiò una frazione di secondo sulla forma del seno della spadaccina, ma poi si fece concentrato ed attento: non era il momento delle frivolezze e, come minimo, a Kel-Hatril doveva serietà assoluta.
I suoi compagni sfilarono dinanzi a Tionisla, profondendosi in arringhe più o meno accorate. Stavano offrendo un fronte compatto a favore della drow, forse perfino eccessivamente compatto. Mentre Kel-Hatril incassava pareri favorevoli anche da coloro che l’avevano avversata fino al giorno prima, Jean si sorprese pieno di pensieri critici. Imperturbabile ed imperscrutabile, annotò mentalmente di avere forse mal giudicato alcuni di coloro che si erano espressi, quindi - quando fu il suo turno - si alzò in piedi. Tentennò un istante, prima di iniziare a parlare:

“Sono sorpreso, Tionisla.” Appuntò gli occhi in quelli della drow, in cerca di qualcosa che potesse convincerlo in un senso piuttosto che nell’altro, ma non vi trovò altro che una compita rassegnazione. Strano, per una femmina di quel livello.

“Sono sorpreso dai miei compagni e da me stesso. Da loro, perché non mi aspettavo di trovarli così convinti, uniti e schierati a difesa di quella che è attualmente la tua prigioniera volontaria. Da me stesso perché, forse, il mio essere diffidente di natura ha scelto di acuirsi in un momento così particolare. Trovavo giusto che Khel-Hatril fosse sottoposta al tuo giudizio e credo che se qualcuno avesse tentato di impedirlo mi sarei battuto per questo. Sono contento delle possibilità che le sono state date qua, nella tua casa. Ho visto pendere dalla forca ragazzini con cui avevo diviso mezzo tozzo di pane duro la mattina stessa, per cose un milione di volte meno gravi di quelle commesse da lei. Quella, però, non è giustizia."
Fece una piccola pausa, perdendosi per un istante dentro un ricordo troppo doloroso per essere anche soltanto interiorizzato.

“Abbiamo scelto di non combattere Kel-Hatril nella miniera e lei non ha tradito la nostra fiducia da quel momento fino ad adesso. È tutto quello che posso dirti… Non sono in grado di giudicare le tradizioni del sottosuolo, l’educazione che le è stata impartita, le motivazioni che l’hanno spinta. So poco del posto in cui sono cresciuto io, nulla di quello in cui è cresciuta lei. Per essere onesto, l’unica cosa che mi sento di dirti è che non la invidio. Non la invidio per il suo retaggio, non la invidio per le sue arti magiche, né per alcuna altra ragione, men che meno per il momento che sta vivendo adesso, con la propria vita appesa ad un filo sottile che qualcun altro potrebbe decidere di recidere. Mi dispiace solo per lei, tutto qua. Mi dispiace anche non poter essere maggiormente di aiuto, ma temo che la mia opinione in merito sia destinata a non spostare i piatti della tua personale bilancia neanche di un millimetro."

DUNGEON MASTER - 04/09
[Fenryr] "Il Giudizio di Maebh" - aggiunse poco dopo, come spiegazione - "Una prova. Una missione. Difficile. Pericolosa. Mortale"

«Che prova, elfo? Ne hai in mente una in particolare?», chiese Tionisla. «E non temere di usare qualche parola in più, se vuoi che ciò che dici venga preso in considerazione.»

 

 

KREENA - 04/09
Finito il suo discorso, Kreena si ritrasse, lasciando che la rabbia sbollisse piano.
Ascoltò gli altri parlare e, quando Tabby intervenne le sorrise, strizzandole poi l'occhio, vedendo che prendeva la mano di Morgon.
Forse il suo intervento non sarebbe stato necessario, dopo tutto...
Inspirò, soddisfatta. Quindi il suo sguardo andò al paladino, che ancora, stranamente, non aveva parlato.
Espirò. Guardò l'amica. Quindi si mosse. Come un'ombra si mosse dietro gli altri, fino a raggiungere Aryn.
"Non farmi sfigurare, buzzurro..." - sussurrò, mettendosi al suo fianco, senza guardarlo.
Poi, delicatamente, gli strinse la mano.

NdG
Giak, va che Kree non ha mancato l'occhiata interessata di Jean alle sue forme, aspetta solo il momento buono... ^_______________^


JEAN - 04/09
Ndg: quando il buzzurro non c’è i topi ballano ^_________^

 

 

 

 

MORGON - 04/09
Dapprima fu il profumo di lei.
Poi la pelle morbida della sua mano.
Poi la sensazione di averla vicino.
Insomma: sobbalzò.
Sobbalzò sì, ma non sollevò la testa imbarazzato per vedere se qualcuno lo stava guardando. Rimase così com' era, sorrise, e si godette il momento.

Quando lei lasciò la sua mano non la trattenne, ma subito dopo una sensazione di vuoto lo colse. Alzò la testa. Colse lo sguardo di Jean che guardava Kreena che guardava Tabitha. Non s'interrogò oltre a riguardo e spostò lo sguardo sulla drow. Timidamente allungò la mano in cerca di quella di lei.

TABITHA - 04/09
Mentre le sue dita scivolavano via dalla mano di Morgon, Tabitha si maledisse mille e una volta: perchè doveva essere così timorosa? Perchè voleva rinunciare a quel contatto capace di scaldarle il cuore, solo per paura di... invadenza? Risultare appiccicosa? Rifiuto da parte di lui? Dare l'impressione che lo cercasse solo per avere supporto con sua sorella quando invece sapeva benissimo che non era così?
Già... proprio per tutta quella serie di motivi aveva preferito poi ritrarre la mano, anche se si era resa conto che non era quello che avrebbe voluto.
La drow abbassò lo sguardo, serrando le labbra. Parlandone con Kreena la questione era sembrata nettamente più semplice, accidenti. O probabilmente era lei che si complicava la vita.
Un lievissimo sospiro tremante le scivolò dalle labbra: possibile che quello studio sembrasse più freddo ora?
Poi arrivò quel tocco, delicato, timido, che cercava di nuovo la sua mano.
Ebbe l'impressione che il suo cuore fosse finito più o meno a livello dello stomaco, per poi tornare al suo posto mandando un paio di battiti capaci di sfondarle il petto.
Tabitha sobbalzò lievemente, ma poi si voltò a guardare Morgon incrociando il suo sguardo. Aveva le guance arrossate, gli occhi viola che esprimevano sorpresa ma anche gioia, e rimase immobile ad osservarlo per un lunghissimo istante. Poi, lentamente, la sua mano si mosse, andando incontro a quella di lui, scivolando nel suo palmo fino a trovare l'incastro perfetto.
Tabitha aveva abbassato lo sguardo, appoggiandosi al muro a fianco di Morgon, con il volto in fiamme e un delicato sorriso a piegarle le labbra.
Rimase ferma per diversi minuti, a godersi il calore che pareva sprigionarsi dalle loro mani e che la stava scaldando calmandole i nervi tesi, quasi incapace di fare altro oltre a respirare, poi rialzò gli occhi e vide Jean che guardava Kreena un po' troppo attentamente - anche se, al momento, non diede peso alla cosa - , e poi l'amica che raggiungeva Aryn. Quel movimento le strappò un sorriso involontario...sperava solo che adesso il paladino non si tirasse indietro!
Gli occhi a quel punto le si posarono su Kel-hatril e lo stomaco le si contrasse in un modo decisamente meno piacevole rispetto a poco prima.
Jean alla fine non aveva espresso un vero e proprio voto, però aveva dato una testimonianza del fatto che, fino a quel momento, sua sorella non aveva tradito la loro fiducia, mentre Argenta, che forse più di tutti avrebbe potuto votare per la morte senza tanti se e ma, aveva invece detto che Kel-hatril non era più la stessa drow che aveva ucciso il suo compagno. Non erano parole di perdono, ma nemmeno di condanna.
Ora mancavano davvero in pochi...e poi sarebbe toccato a Tionisla decidere...
Tabitha inspirò ed espirò profondamente, stringendo la mano di Morgon... sentì di nuovo quel calore correrle lungo il braccio, e sorrise di nuovo...
Si poteva essere felici e in ansia al tempo stesso? Sì, assolutamente.

domenica 10 ottobre 2021

SETTIMANA 39 2021 - SECONDO POST

DUNGEON MASTER - 04/09
La mattina seguente tutti i membri del gruppo, inclusi quelli che passarono la notte fuori dalla propria camera, ricevettero la visita di un cameriere ed a ciascuno venne rivolto il medesimo invito: "La Padrona vi augura il buongiorno e vi invita a raggiungerla nello studio entro due ore per concludere quanto già in corso e per impostare il lavoro successivo. Nel frattempo la colazione è già pronta nella sala da pranzo comune ma, per chi preferisse consumarla nella propria camera, basta farne richiesta al cameriere".

[NdG] Faccio un salto avanti di due ore ed assumo che tutti si presentino puntuali da Tionisla. Nel caso qualcuno volesse per qualche motivo assentarsi, lo ruoli in lista; tuttavia, dal momento che c'è da decidere il destino di Kel-hatril, sarebbe buona cosa che tutti fossero presenti.

[GdR]
Tionisla fece passare lo sguardo su tutti i presenti, fermandosi infine su Kel-hatril, nuovamente in piedi davanti a lei e, come la sera precedente, priva di tutti i propri oggetti magici e vestita solo della sua solita tunica grigia.

«Sei pronta ad affrontare il giudizio?», chiese Tionisla.

«Sono pronta», rispose a bassa voce Kel-hatril. Poi, a voce più alta e ferma, ripeté: «Sì, sono pronta».

«Allora andiamo avanti», replicò Tionisla. «Intendo procedere in questo modo: dopo aver ascoltato ciò che Kel-hatril ci ha raccontato di sé stessa ieri sera e dopo aver anche avuto più tardi un colloquio privato con lei, sono giunta a farmi una mia prima opinione. Tuttavia, non intendo pronunciarmi prima di aver sentito uno per uno tutti voi, che nei giorni scorsi avete avuto modo di confrontarvi con lei sia in veste di nemici che, in seguito, in veste di compagni. Il vostro parere avrà molto peso sulla mia decisione finale».

Tionisla fece nuovamente passare lo sguardo su tutti i presenti e poi chiese: «Allora, chi si fa avanti per primo?».

[NdG] Vi voglio lasciare un congruo lasso di tempo per decidere la risposta dei vostri PG, quindi, essendo venerdì pomeriggio, penso che vi lascerò tempo fino a tutto martedì. Idealmente mi aspetterei una mail ruolata in lista con la risposta di ciascun PG: spero di non star chiedendo troppo e che possiate farlo. Poi io aggiungerò una mail con le opinioni dei PG che non si saranno fatti sentire (ossia i PNG e quelli che storicamente non postano mai o quasi, curando di far assumere da ciascuno la posizione nei confronti di Kel-hatril che ritengo più vicina al loro profilo in scheda). Dopodiché la parola passerà a Tionisla...

[NdG] Purtroppo sono ancora nei guai con il mio client di posta, o forse più esattamente con il mio service provider, dal momento che con lo stesso client ricevo mail anche da un altro provider che non mi sta dando alcun problema. Cercherò di tenere il passo, anche se questo
incasina parecchio le mie normali procedure, sperando che questa rogna si sistemi *molto* presto.

[NdG] Occhio alla data!  ^__^

BOGNUS - 04/09
Bognus aveva passato una serata eccezionale. Parlare e ridere come aveva fatto con Haza, Gymla e Parriwiple,  seduti a tavola con un boccale in mano,  non gli capitava da tantissimo tempo.
Quando il ragazzo era andato a dormire e si era sistemato per la notte, per una volta lasciando l'armatura ben lontana dal suo giaciglio, pensò che non sapeva più quando era successa una cosa simile.
Rimase fermo a lungo a pensare prima di addormentarsi: da un lato voleva godersi il calore di quel momento, dall'altro temeva il giudizio, la mattina dopo. Innalzò una muta preghiera ad Halav, perché dalla sua forgia creasse la saggezza che gli serviva per rispondere in modo adeguato.

La mattina dopo, si svegliò presto, fece una passeggiata per sgranchirsi le gambe e si presentò nel salone lucido, pronto.
Quando venne il suo turno, parlò con calma.
"Devi sapere, Tionisla, che in quella miniera ho ricevuto un incarico, un compito sacro. Me l'hanno dato persone della mia specie vissute molti anni fa, o meglio i loro spiriti.
Senza l'aiuto di Kel-athril non avrei potuto portarlo a compimento: i drow che la cercavano per ucciderla forse ci avrebbero sconfitti, oppure ce ne saremmo andati. Quegli antichi costruttori sarebbero rimasti per sempre schiavi di quel posto.
Invece grazie a lei la gloria di Halav si è compiuta, ho potuto spezzare l'altare, liberarli una volta per tutte."
Guardò la drow con gli occhi lucidi.
"Sai, alla mia età si diventa emotivi, incerti. Ma di questo sono sicuro come del peso della roccia di questa montagna. Lei deve vivere! Poter seguire il suo percorso, cambiare. Ognuno di noi ha fatto cose sbagliate, a volte terribili. Ma il passato è passato, ora le serve una possibilità."
Continuò a parlare alla mezz'orca, ma questa volta guardando fissò Kel-athril.
"Ben inteso: se starà con noi potremo aiutarla a nostra volta nel suo cammino. Ma dovrà stare molto attenta a non uscirne, rigare dritto. Non le consiglio di tradire la nostra fiducia: abbiamo sventato i suoi piani una volta,  potremmo dovere farlo di nuovo, ma questa volta non saremo così tolleranti."

GHINO - 04/09
Ghino riuscì appena a trascinarsi nella stanza, crollando vestito sul letto.

Il giorno dopo, venne svegliato dal servitore, chiese la colazione in camera e un cambio di vestiti, poi ne approfittò per un lungo bagno caldo.
Si presentò con gli altri sorridente e allegro come non lo vedevano da tempo.
Quando fu il momento di parlare però divenne serio.
"Ci siamo fidati, le abbiamo dato una possibilità: da quel momento non ha fatto altro che aiutarci, a volte in modo determinante, anche se forse le basterebbe poco per farci del male, fuggire. Per me nessun dubbio: giustiziarla, privarla dei suoi poteri o qualsiasi altra punizione che vorrai darle non faranno altro che creare altro odio, altre ingiustizie. Sono sicuro che saprai trovare la risposta nel tuo cuore, Tionisla. Per ciò che riguarda me, sono pronto a sostenerla. "

KREENA - FENRYR - 04/09
Subito dopo fu Kreena a farsi avanti, lo sguardo fisso sulla maga drow.
"Kelly, quello che hai fatto in quel laboratorio io...io non posso...non potrò mai scordarlo..." - disse a denti stretti, gli occhi lucidi di rabbia - "Le ho uccise io, capisci...le ho uccise perchè il dolore e l'orrore erano troppo grandi...e mentre lo facevo, mentre piangevo, mentre dentro di me urlavo insieme a loro, ho...ho giurato di fare lo stesso a chiunque ne portasse la colpa..."
I suoi pugni strinsero forte l'aria accanto all'elsa delle spade. Poi, piano, si rilassarono.
"Tua sorella...Tabby...su di lei hai impresso un marchio...lei pensa sia suo, me è tua la colpa, tua la mano che ha arroventato il ferro, tua la mente che l'ha spinto a fondo, ancora e ancora, fino a ustionarle l'anima..."
Prese fiato.
"Lei ti ha perdonato. Io no. Io non dimentico. Io non posso farlo, nonostante quanto detto ieri"
"Ci hai aiutato. Tanto. Se cambiata, del tutto e io credo che tu sia sincera"
Guardò per un attimo Tabitha, quindi abbassò gli occhi.
"Forse non meriti la morte, non più: ma quel che hai fatto prima resta e credo che, in qualche modo, debba essere punito"

Fenryr interruppe con una parola sola.
"Prövn-maebhn"
"Il Giudizio di Maebh" - aggiunse poco dopo, come spiegazione - "Una prova. Una missione. Difficile. Pericolosa. Mortale"
"Che la Dea del Sangue faccia la sua scelta. Così decidiamo noi aelir, in questi casi"

 

 

 

MORGON - 04/09
Morgon se ne andò dalla stanza di Tionisla con la testa piena di domande. Era venuto per avere risposta ed ora si trovava nuove domande. Perchè Tionisla aveva scritto quelle pagine per poi nasconderle in un libro? Chi diavolo era Eudana? E il medaglione? Aveva forse fatto una brutta figura con Tionisla? E Tabitha dove era? Stava bene? Sarebbe stata in pericolo? E sua sorella? Sarebbe davvero andata a vivere con loro? Ma loro sarebbero davvero andati a vivere insieme? Ma dunque era davvero innamorato di lei?

Morgon si fece portare in una stanza. Sentì il profondo bisogno di togliersi i vestiti di dosso e di entrare nella vasca come se quel rito avrebbe portato via pensieri, dubbi e perplessità.
Sorrise quando si sollevò dalla vasca. L'aria era davvero fresca. Non si curò di asciugarsi o coprirsi e si avvicinò al balcone che dava sulla vallata. Guardò le stelle.
Un rumore come di trambusto proveniente da chissà dove attirò la sua attenzione, ma non riuscì a capire da dove provenisse.
Guardò la valle. Guardò l'orizzonte. Da qualche parte, lungo quell'orizzonte c'era Riflian, il villaggio da cui era partito. Quanta strada. Quanto vissuto nell'ultimo periodo. Quanti cambiamenti.

"Eeeeetciù!"

Era ora di rientrare.
Si mise sotto le coperte e si addormentò.

L'indomani mattina arrivò nella sala insieme ad altri compagni, salutandoli. Cercò subito con lo sguardo Tabitha, ma lei non c'era ancora.
Sorrise nel vederla arrivare poco dopo. Le fece un cenno con il capo per sapere se stava bene.

Quando fu il suo turno di parlare prese coraggio e disse
"Come già detto ieri sera in privato, sono convinto che se una luce si è accesa in lei..." disse rivolgendo per un solo istante lo sguardo verso Kel-Hatril "...cosa di cui sono convinto, questa potrà rimanere accesa e crescere, solo se qualcuno se ne prenderà cura. Credo che noi potremo essere quel qualcuno. La luce che squarcia le tenebre a volte arriva dal posto più inaspettato, o da molto lontano, si tratta solo di lasciarla filtrare e di non impedirne il passaggio, quanto piuttosto di aiutarlo..."
Fece una pausa.
"Penso che ognuno di noi abbia tolto la vita ad altri, o fatto soffrire persone intorno. Certo lei... insomma... non mi sento migliore di lei. Non mi sento di giudicarla colpevole o no. Mi sento di aggrapparmi ad una speranza. Mi sento di scommettere sul futuro per vedere quella piccola luce che ora si è accesa, squarciare le tenebre del mondo. Raxxla è la tenebra che ora opprime il nostro mondo. Bene. Vorrei essere lì quando, anche con il suo aiuto, questa cesserà di affossare il mondo."
Fece silenzio improvvisamente.
"Ecco questo è quello che volevo dire..."

HAZA - 04/09
Haza si fece avanti, essendo chiamato ad esprimere il proprio giudizio sul destino della drow.
"Mi associo al giudizio di Bognus, nel ritenere che sia giusto concedere a Kel-hatril il beneficio di credere alle sue parole di pentimento e di iniziare la nuova vita che dice di voler vivere."
Non era stato facile giungere a quella decisione, ma era presa e adesso era anche pronunciata.
"Perfino le montagne subiscono mutamenti, con lo scorrere dei secoli, la roccia si spacca e si fa accogliente per nani e pipistrelli. Mi auguro che le crepe nelle certezze che guidavano le sue azioni le concedano una via per continuare ad albergare nuovi pensieri, sulla via del bene. E che nulla la riporti indietro."
Non era riuscito a evitare quell'ultima postilla.
Come per Bognus, la fiducia concessa alla drow era fino a prova contraria.