martedì 5 ottobre 2021

SETTIMANA 38 2021 - SECONDO POST

JEAN - 03/09
Jean si era lasciato accompagnare volentieri alla camera che gli era stata riservata. Ne aveva scelta una con vista, giacché di pietra ne aveva avuta fin troppa. Si concesse un bagno, bevve una coppa di vino e poi uscì. Aveva voglia di fare due passi e poi proprio lì vicino pareva che ci fosse la camera di Kreena e Tabitha...
Bussò alla porta tre volte con la nocca del medio ed esordì, gioviale:
“Scusate! Non è che per caso da voi c’è un po’ di brandy o qualcosa di simile? Vi sentivo parlare di rosolio, ma nella mia stanza non c’è altro che un vino bianco da due soldi…"

NDG:

Scusate, non ho resistito!!

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KREENA - 03/09
Mentre la drow faceva il bagno, Kreena finì di trascinare tutto vicino al camino, creando una specie di grosso nido informe, fatto di materassi, coperte, lenzuola, cuscini, un tappeto e perfino un tendaggio.

[Tabitha]
"Eccomi qui, ti conviene correre a fare il bagno, magari così l'acqua non sarà proprio gelida." la esortò piazzandosi nei pressi del camino per iniziare a spazzolare i lunghi capelli che, ora che erano puliti, erano candidi come la neve appena caduta. "Se non me lo avessi dato tu, avrei giurato che questo potesse essere un completo di Scarlett..." commentò tanto per riempire il silenzio, "Sembra proprio un colore che a lei piace! Tu hai un colore che preferisci, Kreena? Per i vestiti intendo, dato che dicevi che questo non sta bene con il tuo incarnato..."
Poi Tabitha si zittì arrossendo. "Ah...ehm...se vuoi dirmelo, ovvio....forse son domande sciocche..." mormorò legandosi i capelli in una lunga e pesante treccia, "Ma non ho idea di ehm...di cosa si parla in una festa tra ragazze..."

Si alzò di scatto, vedendo Tabitha avvicinarsi e lì rimase a occhi sgranati.
"Ne...nero..." - mormorò fissandola - "Il nero della notte più scura"
Quindi si scosse, rabbrividì, sorrise.
"Accidenti, sei bellissima!" - esclamò di slancio, passandosi una mano tra le ciocche appiccicate dal sudore - "Guarda che capelli! Mi fai un'invidia..."
Sospirò in modo teatrale, quindi si avviò verso la tinozza, slacciando e gettando parti d'abbigliamento ogni due passi.
Fece capolino con la testa da dietro il paravento, già mezza spogliata e strizzò l'occhio all'amica.
"Morgon è proprio fortunato" - le disse, poi ridacchiò, sparì, seguì un tonfo e uno scroscio d'acqua sul pavimento.
"Ombra! E' proprio gelata! Quel Battista poi mi sente!"
E, come evocato, proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta.

[Jean]
“Scusate! Non è che per caso da voi c’è un po’ di brandy o qualcosa di simile? Vi sentivo parlare di rosolio, ma nella mia stanza non c’è altro che un vino bianco da due soldi…"

Lo strillo di Kree superò il muro del suono.
"Ahhhh! Porco!! Buzzurro!! Fila via, sono nuda!!!" - ululò, nonostante tra loro ci fosse il paravento e una porta ben chiusa.
"Tabby, la spada, l'arco, la catapulta, presto! Battista! Le guardie! Sguinzagliate i mastini! Dagli al molestatore!"
Altre ondate sommersero il pavimento attorno alla tinozza.

TABITHA - 03/09
Il complimento di Kreena la colse un attimo impreparata. "Gr-grazie..." mormorò, tirando poi fuori un sorriso al commento sui capelli. "Bhe, ora li lavi e vedrai che poi saranno più belli dei miei."
Era evidente che Tabitha fosse convintissima della questione. "Secondo me, voi della superficie avete dei capelli bellissimi, con così tante sfumature!" commentò entusiasta, "Quelli neri, poi, mi piacciono davvero tantis-"

[Kreena]
Fece capolino con la testa da dietro il paravento, già mezza spogliata e strizzò l'occhio all'amica.
"Morgon è proprio fortunato" - le disse, poi ridacchiò, sparì, seguì un tonfo e uno scroscio d'acqua sul pavimento.

Tabitha cominciò a tossire, annaspando alla ricerca di aria, mentre il suo colorito assumeva una prepotente sfumatura color del fuoco.
"Pe-perchè dici?" farfugliò, sentendosi come una bambina colta con le mani nella marmellata, anche se di certo Kreena non poteva sapere chi le era venuto in mente parlando di capelli neri.
Non poteva saperlo, vero?
Stava meditando di seppellirsi sotto l'incredibile quantità di coperte e lenzuola, spacciandosi  per morta, quando l'improvviso bussare seguito dalla voce di Jean la fece sobbalzare.
E un secondo dopo arrivò l'urlo di Kreena.
Tabitha saltò letteralmente in piedi per lo spavento, inciampò in un tendaggio - ma...come ci era finito lì quello? - e cadde praticamene di faccia con un piccolo grido, smorzato da uno degli innumerevoli cuscini sparsi lì attorno.
"La catapulta?" ripeté la drow riemergendo dal groviglio di coperte, temendo di non aver capito bene. "Non credo che qui..." iniziò a ribattere, mentre l'altra strillava di mastini e guardie, allagando il pavimento attorno alla tinozza.
Tabitha rimase per un secondo immobile, con gli occhi sbarrati, senza sapere di preciso cosa fare e non capendo perchè Kreena urlava, e servissero mastini e catapulte, oltre che le loro armi, dato che fuori dalla porta c'era, a quanto pareva, Jean. Ora, vero che l'uomo sembrava uno a cui piaceva spassarsela con le donzelle, ma aveva solo chiesto del brandy, no? Non di farlo entrare...o forse era una scusa?
Le venne un'illuminazione: forse Kreena aveva un problema non tanto diverso dal suo con la nudità e i rapporti con l'altro sesso! Solo che reagiva in maniera un po' più... bhe, ora però doveva risolvere la questione. Del resto l'altra poveretta era nuda e in panico, mentre lei ora era vestita, quindi toccava a lei essere d'aiuto a un'amica per una volta.
"Ah ehm...tranquilla Kree, ci penso io... sì..."
Tabitha partì verso la porta, inquadrò i suoi piedi nudi, si rese conto che il completo di per sé le stava un po' largo quindi afferrò la coperta più grande che riuscì a trovare e vi si avvolse dalla testa ai piedi, tenendola stretta sotto al mento nemmeno fosse pieno inverno e lei dispersa nel mezzo di una tormenta di neve. Non che fosse intenzionata ad aprire, ovviamente, ma meglio essere pronti a tutto.
"Ah...ehm...ciao Jean, non siamo presentabili al momento..." lo informò, se per caso non l'aveva già capito da solo dalle strilla di Kreena, parlandogli rigorosamente da dietro la porta. "Quella cosa che chiedevi...brandy, no, qui non ce n'è! Abbiamo chiesto a Battista se può portarci qualcosa da mangiare e da bere, ma non è ancora tornato. Se arriva, se vuoi, gli chiediamo se può passare anche da te!"
Ecco, le pareva che così potesse andare... sperava solo che Jean l'avesse sentita, tra sciabordii d'acqua in sottofondo e il legno pesante della porta.

HAZA - 03/09
Haza prese una stanza vicino a quella che avrebbe ospitato i protetti di Bognus, vi lasciò le sue cose per intero, spogliandosi e avvicinandosi alla tinozza.
Si specchiò nell'acqua, chiedendosi se riconosceva il nano che vi vedeva riflesso.
Sul petto il tatuaggio sbiadito uscendone vestito solo di una tunica che lasciava intravvedere sul petto due tatuaggi che il tempo aveva sbiadito in modo diverso: più scuri un martello e uno scalpello incrociati, simbolo di Kagyar, più chiara un'ascia ad asta lunga, di Tarastia.
Simboli. Quel che era avrebbe dovuto essere sopra a quel che era stato.
Nessuno dei due simboli però rifletteva quel che era diventato.
Quanto l'aveva cambiato quella miniera?
Si immerse per non guardarsi, strofinando il corpo come potesse eliminare quei simboli insieme allo sporco.
Quando ne emerse, lacrimava, e non per la pelle ormai arrossata.
Indossò una tunica e nient'altro, nessun arma nè altro con sè.
Uscì dalla stanza per cercare Bognus, finalmente sarebbero stati distinguibili visto che almeno lui non indossava una delle armature nere di chitina quasi identiche realizzate proprio da Bognus.

Quando lo trovò, gli chiese di confrontarsi a quattr'occhi, loro due da soli, nel corridoio.
"Amico, ho bisogno di sapere cosa pensi della drow.
Io... credo di non riuscire a pensare. Non da solo."
Scosse la testa.
"Ho covato vendetta dal momento in cui ho visto che i coboldi si nutrivano di cadaveri. Però abbiamo lasciato i coboldi padroni di quella miniera dopo averli combattuti come razziatori di fattorie e rapitori di innocenti perchè il loro nuovo re è stato fra noi e ci ha mostrato lealtà, perchè ha combattuto con noi qualcuno che era molto peggio di loro, la drow!"
Haza si sedette sul pavimento, la schiena poggiata
"Adesso dobbiamo dire la nostra sulla sorte della loro regina e aguzzina. Ma anche lei è stata dei nostri, ha agito per salvarci, e si mostra pentita."
Si tirò la barba, a rimodellarne la punta.
"La vendetta è una cosa, la giustizia un'altra. Dove sta la giustizia, dove deve fermarsi, in questo caso? Se la condannassimo a morte, come lei ha fatto con i nani che l'hanno ricattata, sarebbe giusto? Saremmo dei buoni giudici? Saremmo migliori di lei?"
Si volse verso Bognus.
"Dobbiamo credere che sia pentita e darle una possibilità di una nuova vita? Come vorrei che fosse solo un altro ragno da schiacciare."

JEAN - 03/09
Jean, dopo aver bussato, aveva istintivamente avvicinato l’orecchio alla porta, che appariva bella spessa e solida e, pertanto, gli aveva dato la sensazione di poter attutire non di poco l’eventuale risposta che sarebbe giunta da dentro.
Raramente aveva sbagliato così tanto una valutazione...
L’urlo che provenne dalla stanza rischiò di lesionargli un timpano e lo spadaccino fece un balzo indietro che doveva averlo fatto apparire come un gatto con il pelo ritto sulla schiena e gli arti inferiori intirizziti per il terrore. Ci mise un paio di secondi più del normale a realizzare cosa fosse successo, ma infine comprese che Aryn - unico soggetto che aveva mai sentito appellare “Buzzurro” da Kreena - doveva essere in qualche modo penetrato nella stanza delle ragazze, presumibilmente dalla finestra. Mentre i rumori dall’interno si facevano cacofonici, prese una decisione istintiva:
“Arrivo!! Tenete duro!!"
Con una breve rincorsa si lanciò di spalla verso il pesante legno di quercia, iniziando solo al principio della fase di volo a pensare che, probabilmente, il paladino non avrebbe mai fatto nulla del genere… Ma allora chi diavolo era il Buzzurro??

NDG: lascio all’interpretazione di Valentina e/o Alex, nonché ovviamente del DM, la scelta sull’esito della spallata. Quindi se la porta cede la scelta sulla distanza dalla stessa di Tabitha, ecc.

DUNGEON MASTER - 03/09
[Bognus] "Noi prenderemmo una stanza per tre, se ce ne sono. Lei e il ragazzo sono sotto la mia protezione personale, non posso lasciarli soli. Altrimenti dormirò per terra davanti alla loro porta, ci sono abituato."

«Tutte le stanze che vi ho fatto preparare hanno un letto doppio, ma sono spaziose a sufficienza da poter separare il letto doppio in due letti singoli o da poter aggiungere all'occorrenza un terzo letto», rispose Tionisla. «Voi siete stati ingaggiati dal Conte Bryosk per una missione di enorme importanza ed il minimo che possa fare per voi è mettervi a disposizione il mio personale per ogni vostra necessità. Quindi vi basta chiedere ad uno qualsiasi dei miei servitori e le vostre necessità saranno soddisfatte nella miglior maniera possibile».

[Bognus] "Non che non mi fidi della tua dimora in cui ci hai dato ospitalità di cui ti ringrazio molto, ma visto l'accaduto da quando siamo entrati in quella maledetta miniera credo di dover continuare a proteggerli  È la mia missione ormai."

«Insomma, dici di fidarti ma in fondo non ti fidi troppo», commentò Tionisla con un'ombra di ironia nello sguardo. «Problema tuo, comunque: qui siete fra amici».

DUNGEON MASTER - 03/09
[Scarlett] "Quando ha tempo vorremmo parlarle di una questione per cui Bradda la Saggia ci ha detto di provare a rivolgerci a lei <snip> Riguarda Issus e quello che gli ha fatto Raxxla...


«Bradda? La ragazza di Filth?», fece eco Tionisla. «Nemmeno lei si rende conto di quanto sia brava... e dici che non è riuscita a risolvere qualcosa che Raxxla ha fatto a Issus? Strano, di solito dove Bradda mette la sua scienza i problemi spariscono. Ogni cosa a suo tempo,
comunque, a meno che il tuo Issus non corra un pericolo imminente: prima sistemiamo la faccenda di Kel-hatril e poi ci occuperemo di tutto ciò che riguarda Raxxla».

DUNGEON MASTER - 03/09
[Scarlett] "Cominciamo da questo, che ne dici?" le disse accennando poi al resto
della roba. "Vuoi che ti ridia tutto qui, o preferisci che ti accompagno alla tua stanza così puoi fare con comodo?" era ovvio che Scarlett non aveva pensato nemmeno per un secondo di tenersi qualcosa.

«Meglio nella mia stanza», rispose subito Kel-hatril. «Ho già dato abbastanza spettacolo per oggi ed al momento vorrei solo sparire agli  occhi di tutti». Esitò un istante, poi fece un sorriso asciutto e si corresse: «Ma forse farei meglio a dire che vorrei sparire dalla mente
di tutti. Che nessuno rivolga il suo pensiero su di me, almeno per un po'. Anzi, no, dire "nessuno" è eccessivo: sai cosa davvero vorrei? Avere accanto qualcuno come il tuo Issus, ecco cosa vorrei». Sospirò. «Hai idea di quanto possa sentirmi sola, in questo momento? Sola. Nuda. Indifesa. Vuota dentro. Vorrei potermi rannicchiare fra le braccia di qualcuno e farmi cullare come una bambina piccola». Scrollò le spalle. «Ma io sono Kel-hatril: la spietata, la crudele, la cinica, l'insensibile Kel-hatril». Sbuffò piano. «Niente di più falso: mi sento come una bimbetta che cerca la sua mamma...».

[Scarlett] La maga osservò la collega per qualche istante, poi le afferrò la mano stringendogliela gentilmente. "Forse non posso nemmeno immaginare quanto sia stato difficile, ma hai fatto la cosa giusta...

«Lo so: era la cosa giusta ed è per quello che l'ho fatta», rispose Kel-hatril, «ma hai ragione: è stato maledettamente difficile, anche più di quanto mi aspettassi: quasi ogni singola parola che ho detto è stata come un atto di forza contro tutto ciò che significa essere un'elfa scura. È un po' come se avessi ucciso la vecchia Kel-hatril senza averne ancora una nuova da mettere al suo posto». Annuì, soprattutto a sé stessa. «Sì, non è stato affatto facile». Rivolse alla giovane collega un mesto sorriso. «Ma sì, accompagnami nella mia stanza e restituiscimi le mie cose: chissà che rimettermi addosso i miei ninnoli magici non possa farmi sentire un po' meno come un rottame».

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