martedì 28 giugno 2022

SETTIMANA 25 - 2022

GHINO - BOGNUS - 10-11/09

Ghino dormiva di un sonno agitato. 

Aveva fatto il primo turno di guardia dopo l'attacco: gli altri gli avevano raccontato cosa fosse successo e in qualche modo era riuscito a razionalizzare il terrore che aveva provato, poi si era riaddormentato.

All'improvviso nel sogno comparve la stessa voce, sentì le stesse parole. Fu come ricadere nell'acqua gelata, una seconda volta.

Come prima si ritrovò tremante e disperato in un angolo, incapace di muoversi e reagire.

Bognus aveva fissato brevemente Gymla dopo quell'unico bacio ma non avevano potuto fare nient'altro che uscire, parlare con gli altri, cercare di riorganizzarsi.

Un po' contrariato, aveva subito la decisione di restare lì per il resto della notte anche se il nemico era stato sconfitto.

Poi successe di nuovo, proprio come prima: questa volta resistette in qualche modo all'attacco mentale scrollarsi la testa per restare lucido. Balzò in piedi così com'era, corse fuori come una furia, l'ascia in mano.

"Dobbiamo distrarlo, dare modo agli altri di attaccare! Presto!" Urlò ai pochi che come lui sembravano attivi.


SCARLETT - 10-11/09

Scarlett era tornata a dormire sdraiandosi accanto ad Issus. Era normale per lei riposare rimanendo a contatto con il corpo del suo compagno, e in quel frangente sentiva di averne particolarmente bisogno, perchè anche se la sensazione di terrore si era dissipata, le aveva lasciato addosso una traccia che forse se ne sarebbe andata solo una volta che fossero usciti da quel posto alla luce del sole. 

Aveva faticato un poco a prendere sonno, ma alla fine era crollata.

"Ho fameee..."

La voce risuonò di nuovo nella sua testa, strappandola da sonno con ferocia, scaraventandola di nuovo in un oceano di oscuro terrore in cui due occhi di brace si lanciavano su di lei, mani fatte di tenebra la ghermivano trascinandola sotto l'ampio mantello, divorando ogni brandello della sua carne e della sua anima.

Con un grido strozzato, Scarlett arretrò fino a trovarsi con le spalle al muro. Tremava fuori controllo e gli occhi le saettavano nella stanza alla ricerca di quella creatura orribile. 

Non sarebbe uscita, non questa volta, perchè lui era là fuori e pronto ad assalirla....


HAZA - 10-11/09

l nano era rientrato in casa, scosso da quanto aveva appena subito.

Il fascio di luce azzurra che gli aveva risucchiato le energie aveva acceso delle braci sopite, un antico ricordo, un lampo nero. Per diverso tempo era stato lui stesso a consentire a una spada di rubargli le forze per colpire i nemici, trascinato dal desiderio di vendetta e dalla necessità di portare a termine l'impresa di uccidere un lich.

Ora quell'arma era distrutta ma il ricordo più vivido di quanto pensasse.

Il nuovo urlo risuonò nella sua mente già provata.

"No, non di nuovo. L'ho visto distrutto!".

A occhi sgranati e puntati verso la porta, indietreggiò cercando il conforto di un muro contro le spalle.


TABITHA - 10-11/09

Tabitha era riuscita a tornare a dormire anche se non si sentiva del tutto tranquilla. Aveva capito che quel terrore era causato dalla creatura vista dai compagni fuori dalla casa, però questo non le impediva di rabbrividire ancora sporadicamente. Si era raggomitolata vicino a Morgon, tenendo la sua mano come se fosse la sua ancora alla realtà, ed era così riuscita a riaddormentarsi sprofondando in un sonno senza sogni.

La voce era però arrivata di nuovo a strapparla dal riposo. 

"No...ti prego..." aveva piagnucolato l'elfa scattando dietro il primo nascondiglio a disposizione, coprendosi la testa con le braccia come se quello potesse in qualche modo proteggerla da quella creatura. "Lasciami in pace... per favore..."


DUNGEON MASTER - 10-11/09

Non sono certo che sia necessaria questa nota di chiarimento, ma meglio una nota inutile in più che una utile in meno.

I PG che nel primo scontro sono andati all'aperto hanno visto due eventi colpire il Terrore Notturno: la Palla di Fuoco scagliata da Kel-hatril, con i tipici effetti di una Palla di Fuoco, e lo Scacciare Non Morti effettuato da Brom. In quest'ultimo caso l'effetto visibile non è stato

di tipo distruttivo proprio perché il non morto non è stato distrutto ma scacciato (ci vuole ben di più che un Brom o un Aryn per distruggere quel tipo di non morto): in termini di effetto visivo, è stato più come se il Terrore Notturno fosse stato colpito da una forte folata di vento e scagliato via fino a scomparire.

Il che spiega anche come mai possa essere ricomparso due ore dopo...

A titolo di aiutino, in pratica ci sono cinque modi per liberarsi dal Terrore Notturno, di cui tre definitivi e due temporanei con effetto più o meno lungo. Due dei definitivi ovviamente sono sconfiggerlo in combattimento o uno Scacciare Non Morti eseguito da un chierico di livello suffcientemente elevato. Ovviamente però non vi dico quali sono gli altri tre modi. ^________________________________^


INDEVAR - 10-11/09

come in un dejavù, Indevar si scosse dalla sonnolenza impugno scudo e simbolo sacro e si apprestò a provare a scacciare il Terrore.



MORGON - 10-11/09

Aveva ancora il fiatone quando la mano di Tabitha si strinse alla sua e si misero a dormire vicini. Morgon era convinto che tutto fosse ormai tranquillo quando il suo bel sogno, che contemplava un prato pieno di fiori, una passeggiata mano nella mano ed una bella sensazione di calore interiore, virò all'improvviso come in un temporale estivo. Il cielo nel sogno si fece nero come la notte, una figura dai contorni non meglio definiti comparve all'improvviso, gigante, minacciosa, opprimente. 

Una voce "Ho fameeee...".

Morgon cacciò un urlo ed aprì gli occhi.

"Ho fameeee...".

Voleva mangiarlo. Tabitha era fuggita, ma questo non gli importava. Sentì il terrore crescere in lui e si ricordò di una storia che aveva letto tempo fa, quando era ancora piccolo. Parlava di una mamma goblin che raccontava al piccolo goblin come la vita potesse essere come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita. La storia oltre a questo importante insegnamento terminava con un insegnamento ancora più importante. Il piccolo Forresh, così si chiamava il goblin, diceva "La mamma me lo dice sempre, quando non so più cosa fare, devo correrre... - Corri Forresh, corri! - Così mi dice sempre la mamma".

Quel ricordo lo colse all'improvviso... e corse. Morgon corse. Di nuovo. Come Forresh. Uscì di corsa dalla casa e corse via pur di allontanarsi dal pericolo di quella voce minacciosa.


FENRYR - KREENA - 10-11/09

Ancora. Di nuovo quella voce.

Immagini passarono per un istante nella mente del guerriero del Nord. Vento, gelido e sferzante, che diventava ululato e infine risata canzonatoria, mentre tra la neve ondeggiavano vesti bianche e spietati occhi malvagi.

Fenryr questa volta serrò i denti, svegliandosi all'istante. La mano era già sulla spada e lui corse fuori, verso il nemico, la lama che si copriva di brina a ogni passo.

 

Ancora, di nuovo.

"Jean, smettila, sono fidanzata" - borbottò la ladra nel sonno, poi un brivido la scosse, come se una gelida mano morta l'avesse sfiorata, senza riuscire a toccarla. Non era Jean, era quella cosa. Di nuovo.

Stavolta spalancò gli occhi e agì d'impulso: prese l'arco, una delle frecce speciali e corse fuori, insieme a Fenryr, pronta a dare battaglia.


martedì 21 giugno 2022

SETTIMANA 24 - 2022

SCARLETT - 10-11/09

Le tremavano così forte le gambe che quando Issus la afferrò spostandola dietro di sé riuscì a compiere solo quei pochi passi prima di cadere di schianto sulle ginocchia. 

Era là, tra il pozzo e l'albero, una figura umanoide, nascosta da un cappuccio in cui si vedevano unicamente due occhi di brace.

Scarlett non riusciva a togliergli gli occhi di dosso ma era completamente paralizzata dal terrore, e se quell'affare le fosse saltato addosso - ed era certa che volesse mangiare proprio lei - sapeva che non avrebbe avuto alcuno scampo.

Sobbalzò solo quando quella creatura lanciò un urlo prima di scomparire, la Rossa rimase però a terra, fissando l'oscurità con gli occhi sbarrati, temendo che fosse solo scomparsa alla vista ma fosse ancora pronto ad attaccarli.

L'oscurità rimase immobile per lunghi istanti, gli occhi infuocati non fecero più capolino e, lentamente, il respiro di Scarlett tornò normale, le gambe smisero di tremarle e riuscì a rialzarsi.

"Merda..." mormorò a voce bassissima.

Era ancora bianca in viso e non riusciva ad evitare di lanciare delle occhiate al pozzo e all'albero, come se non fosse del tutto sicura che quella cosa se ne fosse andata definitivamente.

"Possiamo..." si schiarì la voce, con un bel respiro per calmare i nervi scossi. "Dite che se ne è andato? Possiamo rientrare?"

TABITHA - 10-11/09

Tabitha era quasi sull'uscio quando il terrore l'aveva paralizzata. Vedeva Morgon qualche metro davanti a lei, sapeva che voleva aiutarlo ma... no, non poteva. Quella cosa era là fuori nell'oscurità, pronta a balzarle addosso, bramosa di riportarla in un luogo da cui non sarebbe mai potuta fuggire, dove avrebbe usato il suo corpo senza riguardo prima di mangiarla nel momento in cui si sarebbe stancata di lei.

Con un grido strozzato Tabitha lasciò cadere la spada e si lanciò dietro il più vicino riparo, le ginocchia al petto e le braccia a coprirle la testa. 

"Tipregotipregotiprego..." mormorava a voce bassissima, mentre alcune lacrime sfuggivano al suo controllo. Non voleva tornare ad essere schiava di qualcuno o qualcosa, non voleva tornare nell'oscurità. Ma non voleva nemmeno abbandonare Morgon... oddio! Lo aveva abbandonato, e ormai era sicuramente morto, sbranato da quella cosa che albergava nell'oscurità più fonda, ma lei non poteva uscire, non poteva aiutarlo, perchè quella cosa avrebbe preso anche lei... 

Un urlo improvviso forse della creatura, non avrebbe saputo dirlo, le fece accapponare la pelle. Si strinse ancora di più nella sua posizione raggomitolata, cercando di farsi sempre più piccola, certa che ormai per lei fosse arrivata la fine di ogni possibile futuro pieno di gioia.

Poi le lacrime poco a poco si fermarono da sole, i muscoli lentamente si rilassarono, e, guardinga, Tabitha rialzò gli occhi sondando la stanza, temendo di trovarsi faccia a faccia con quella creatura orribile.

Ci mise un po' ad individuare Morgon - anche perchè continuava a spostare lo sguardo verso gli angoli bui e le porte aperte sulla notte - ma quando lo vide fu la prova che, forse, anche lei era finita sotto l'influsso di quella creatura, che non aveva idea di cosa fosse, ma probabilmente era qualcosa capace di scatenare le paure più recondite... e ora doveva essere scomparsa. O almeno era quello che sperava.

KREENA - FENRYR - 10-11/09

"Ho visto di peggio" - mormorò Kree, come per rassicurarsi.

La cosa era un'ombra impressionante, con occhi che sembravano volessero scavarle l'anima.

La ladra strinse i denti, prima che iniziassero a tintinnare. Non senza sforzo, sollevò le spade e s'interpose tra Aryn e la creatura, fissandolo con aria di sfida. Non lo avrai, pensò. E attese il colpo, ma il lampo blu centrò Haza, invece.

Poi vi fu il boato familiare di fuoco arcano, che arse quella veste di tenebra, Quindi altre parole di potere, che la giovane aveva sentito invece poche volte: si voltò e vide il compagno scandirle subito dopo l'altro paladino, un ritornello dissonante e mortale, a cui la l'ombra reagì con un grido straziante. Poi svanì, nel nulla, come se mai vi fosse stato, lasciando dietro solo scintille e brandelli di tessuto bruciato.

Kreena guardò Aryn, accennò col capo, fece un mezzo sorriso, poi quasi con imbarazzo mise via le lame.

"Tanto fumo e poco sugo, come diceva sempre mia nonna..." - sussurrò, prima di scostarsi.


Fu come esser liberato da una morsa. Una stretta gelida attorno allo stomaco, alla mente, al cuore, scioltasi d'improvviso come ghiaccio al sole.

No. Non importava chi fosse, se il Reietto o solo un'ombra che sussurrava menzogne nella sua testa. Lui era Fenryr, dell'Orda Sacra di Maebh, non un cucciolo di lepre spaventato. Chiunque fosse, l'avrebbe preso, fatto a pezzi e divorato il suo cuore ancora caldo.

L'elfo dei ghiacci rialzò il capo. Vide la spada, l'afferrò e questa volta la mano si chiuse con fermezza.

Con uno scatto fu in piedi, ondeggiò un istante, poi il sangue riprese a scorrere e lui fu fuori, in cerca del nemico, in cerca di qualsiasi cosa dove affondare la lama. Non la trovò. Vi fu un'arco di fuoco, invece, un boato e un grido e poi più niente: la notte tornò quieta, perfino i grilli ripresero a cantare.

Fenryr si fermò, ringhiò, piantò la spada a terra e lanciò un lungo terribile ululato.

Lacrime roventi di rabbia e di dolore solcarono copiose il suo volto straziato.

GHINO - BOGNUS - 10-11/09

All'improvviso fu come se qualcuno avesse tolto un peso dalle spalle di Ghino. Si rialzò dal suo angolo, scattò in piedi, la spada già pronta in mano. Ma non c'era nulla da cui difendersi, o da attaccare. Solo lampi e voci concitate all'esterno della casa.

La mano tremante, rimase in guardia voltato verso la porta.

 


Bognus senti il respiro mozzarsi all'improvviso, la stessa sensazione che aveva provato tante notti nella sua capanna, dove le uniche cose che gli facevano compagnia erano i fruscii degli Ankheg all'esterno e il ritmo del martello sull'incudine. Questa volta l'angoscia era centuplicata, non gli dava modo di pensare o reagire.

Fu solo la mano di Gymla a tenerlo ancorato alla realtà, poi il suo viso vicino, le sue labbra che gli sfioravano la barba.

Bognus trovò la presenza di spirito di non lasciarsi andare mentre la fissava negli occhi, poi ad un tratto fu tutto finito. L'ansia si dileguò come scintille che si spegnevano lontano dalla fucina.

Il suo viso rimase.

Spinto dall'istinto, dalla voglia di tornare a vivere, le afferrò la mano, tirandola a sé. Fu un bacio lento, dolce, forte e gentile allo stesso tempo. Qualcosa che non gli capitava da lunghissimo tempo, ma che non aveva dimenticato.

Si abbandonò nell'abbraccio, sentendosi completo.

DUNGEON MASTER - 10-11/09

Esaurito l'assalto del Terrore Notturno e dissipatisi gli ultimi effetti della sua visita, tutti i PG ritornano chi a dormire e chi a fare la guardia (tutti all'interno della casa, tranne chi eventualmente mi comunicasse il contrario).

Passano un paio d'ore e, quasi alla fine del secondo turno, tutti odono risuonare direttamente nella loro testa una voce ormai nota: "Ho fameee...". Poco istanti dopo, nuovamente, la stessa minaccia già udita: "Tu sarai la mia preda di questa notte...". Immediatamente, tutti vengono assaliti da una nuova ondata di Terrore.

Argenta, Aryn, Bognus, Fenryr, Gymla e Kreena passano il TS e non vanno in panico.

Brom, Elwing, Filth, Ghino, Haza, Indevar, Issus, Jean, Kel-hatril, Morgon, Scarlett, Sorcius e Tabitha falliscono il TS e vanno in panico.

[NdG] Come promemoria vi riporto quanto già scritto sugli effetti del terrore: chi fallisce il TS contro incantesimo (in effetti in questo caso specifico quello che avete subito non è un vero e proprio incantesimo ma l'effetto di una dote intrinseca del vostro aggressore, solo che per semplicità il TS più idoneo ho deciso che fosse comunque quello contro incantesimo) in pratica va in panico e di conseguenza i possibili effetti che subisce sono, a vostra scelta: tentare la fuga, tentare di nascondersi oppure raggelarsi dove si trova; c'è anche la  possibilità di attaccare, volendo, ma con ciò che ci si trova sotto mano, quand'anche fosse solo una ciabatta, e sventolando goffamente e senza efficacia l'oggetto impugnato. Risulta praticamente impossibile parlare con coerenza e concentrare lo sguardo su qualcosa per più di qualche istante (ad esempio, giusto il tempo necessario per individuare una possibile via di fuga e provare ad andare in quella direzione). Non ci sono altre alternative: DM dixit.


mercoledì 15 giugno 2022

SETTIMANA 23 - 2022

DUNGEON MASTER - 10-11/09
Di seguito le reazioni di tutti al misterioso attacco mentale, in ordine di iniziativa: il vostro aggressore non compare ancora nella lista proprio perché per il momento è ancora misterioso, ma quando comparirà sarà il primo per iniziativa.

Round 1
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  • Tabitha: TS passato, sguaina la spada e cerca di proteggere Morgon... ma da cosa?
  • Sorcius: TS fallito, bloccato dal panico
  • Ghino: TS fallito, bloccato dal panico
  • Haza: TS passato, esce di casa dalla porta anteriore, con scudo e mazzafrusto pronti all'uso
  • Fenryr: TS fallito, resta seduto sul suo giaciglio ad urlare minacce… ma contro cosa?
  • Argenta: TS fallito, bloccata dal panico
  • Kel-hatril: TS passato, esce di casa dalla porta anteriore, pronta a combattere
  • Kreena: TS passato, ma è colta di sorpresa e rimane perplessa dove si trova
  • Elwing: TS fallito, bloccata dal panico
  • Issus: TS fallito, esce di casa dalla porta anteriore, ma è in panico
  • Morgon: TS fallito, esce di casa dalla porta posteriore, ma è in panico
  • Indevar: TS passato, si alza in piedi dal suo giaciglio, con scudo imbracciato e simbolo sacro sollevato
  • Scarlett: TS fallito, esce di casa dalla porta anteriore, ma è in panico
  • Jean: TS fallito, bloccato dal panico
  • Bognus: TS passato, si dedica a dare conforto a Gymla
  • Gymla: TS fallito, bloccata dal panico
  • Filth: TS fallito, bloccato dal panico
  • Brom: TS passato, esce di casa dalla porta anteriore, pronto a combattere
  • Aryn: TS fallito, esce di casa dalla porta anteriore, ma è in panico
Non appena il vostro misterioso visitatore si accorge che qualcuno è uscito dalla casa, nella testa di ognuno (dentro e fuori la  casa) risuona di nuovo la stessa voce di prima, che con una nota di impazienza mista a ingordigia questa volta dice: "Ho fameeee...". Tuttavia, per ora nessuno riesce a vedere chi sia e dove sia il proprietario della voce, anche se a questo punto pare probabile che si trovi all'esterno.
 
[NdG] Vi allego una mappa del posto. La scala è 1 metro. Le due strutture con i bordi più spessi sono la casa (a sinistra in basso) e la stalla; la casa ha due porte, la stalla una, ma molto grande; davanti alla casa c'è un pozzo (cerchio nero) ed un albero da frutto; di fianco
alla casa ci sono altri due alberi da frutto; la serie di piccoli rettangoli di fianco alla stalla rappresenta la fila di tombe che avevate trovato; l'intera proprietà è circondata da una staccionata, ben costruita ma concepita più per trattenere gli animali che per prevenire
intrusioni di eventuali nemici; nella staccionata vi sono due aperture, una più grande che costituisce l'ingresso principale della fattoria ed una più piccola che dà accesso ai campi coltivati che si trovano a sud e a est della proprietà; a nord e a ovest della proprietà ci sono alberi e la via di accesso è (più o meno) fra AP01 e AT01.


[NdG] I personaggi che si trovano all'interno della casa sono rappresentati alla rinfusa, perché almeno per il momento la loro posizione precisa non ha significato (credetemi pure, parola di DM...).
 
[NdG] A titolo di chiarimento aggiungo qualche dettaglio sugli effetti del terrore: chi fallisce il TS contro incantesimo (in effetti in questo caso specifico quello che avete subito non è un vero incantesimo ma l'effetto di una dote intrinseca del vostro aggressore, solo che per
semplicità il TS più idoneo ho deciso che fosse comunque quello contro incantesimo) in pratica va in panico e di conseguenza i possibili effetti conseguenti sono, a vostra scelta: tentare la fuga, tentare di nascondersi oppure raggelarsi dove ci si trova; c'è anche la possibilità di attaccare, volendo, ma con ciò che ci si trova sotto mano, quand'anche fosse solo una ciabatta, e sventolando goffamente e senza efficacia l'oggetto impugnato. Risulta praticamente impossibile parlare con coerenza e concentrare lo sguardo su qualcosa per più di qualche istante (ad esempio, giusto il tempo necessario per individuare una via di fuga e andare in quella direzione). Non ci sono altre alternative: DM dixit.
 
HAZA - 10-11/09
Il nano fu colpito dalla reazione degli altri a quelle parole che aveva pensato di sentire. 
Era stato per un attimo propenso a considerarle dovute alla cattiva digestione, ma era evidente che non potevano aver tutti digerito anche peggio di lui. 
Usci' all'aperto, convinto di trovarsi davanti il nemico, ma non vide nessuno e le nuove parole non lo aiutarono a capire in quale direzione muoversi.
Scelse di restare fermo davanti alla porta, per evitare che allontanarsi in una direzione consentisse a qualcuno di entrare indisturbato.
"Se hai fame, mangiati le mani. Oppure fatti vedere!" urlo' in risposta.
 
MORGON - 10-11/09
Nel suo incedere con gli occhi sbarrati, strisciando per terra sulla schiena, aiutato dalle mani, Morgon raggiunse la parete di fondo della stanza.
Si voltò di colpo come se qualcuno lo avesse appena colpito con la punta di una spada. Si accorse di aver raggiunto la porta posteriore.
Nel medesimo istante si sentì rimbombare nella testa le parole "Ho fameeeee...".
Il mezz'elfo balzò in piedi come un gatto, iniziò ad armeggiare come un forsennato con la maniglia, aprì la porta e corse fuori per allontanarsi il più possibile da quella voce che lo terrorizzava come poche cose al mondo avevano fatto.
In tutto questo non si era curato dei compagni o di Tabitha. La sua unica idea, come un chiodo fisso, era di scappare, di allontanarsi da quella voce per non sentirla più.
 
TABITHA - 10-11/09
Tabitha si era posta davanti a Morgon, spada sguainata, pronta a difenderlo da non sapeva nemmeno lei cosa. Anche lei era spaventata, ma era riuscita a comprendere che il bardo lo era ad un livello più viscerale e fuori controllo, non l'avrebbe udita né tantomeno ascoltata, e forse nemmeno sarebbe riuscito a difendersi da un possibile attacco, così per lei era stato istintivo portarsi in sua difesa. Magari non sarebbe servito a nulla dato che non aveva idea di cosa li stesse minacciando, ma doveva provarci...
A quel punto Morgon saltò in piedi, armeggiò con la maniglia della porta spalancandola, per poi schizzare all'esterno ad un velocità ragguardevole. 
"Acc-! Morgon!" 
L'elfa si voltò, pronta a seguirlo, ma in quel momento risuonò di nuovo quella voce nella sua testa. Tremò e rallentò leggermente, spaventata dal non sapere cosa ci fosse fuori o dentro la casa, ma poi strinse i denti, rinsaldò la presa sulla spada e si lanciò all'inseguimento del bardo.
 
SCARLETT - 10-11/09
Scarlett era rimasta bloccata per qualche istante, gli occhi che si guardavano attorno freneticamente alla ricerca di non sapeva nemmeno lei cosa. Una via di salvezza, o vedere il loro nemico per poi andare nella direzione opposta...
Stava per pietrificarsi contro la parete, incapace di ragionare se fosse meglio scappare come voleva o restarsene ferma e immobile, quando aveva visto Haza aprire la porta ed era scattata quasi in contemporanea ad Issus, correndo come mai aveva fatto in vita sua per guadagnare l'esterno. 
Fuori si era trovata nell'oscurità e la voce era arrivata di nuovo a tormentarla. 
Era lì, quella cosa era lì e voleva ucciderla per mangiarla... sentì il sangue fluirle via dal viso, il gelo scorrerle sulla schiena...vide Haza muovere le labbra, ma non lo udì, sentiva solo il rimbombo del battito del suo cuore che le riempiva le orecchie. 
Lo sguardo atterrito della maga saettò nell'oscurità, sentiva le gambe e le braccia formicolare. Era lontano da qualunque riparo, e quella cosa che voleva mangiarla poteva essere ovunque, pronta a balzarle addosso e cibarsi della sua carne... 
Le gambe presero a tremarle così forte che si trovò ad accasciarsi: non aveva via di scampo.

JEAN - 10-11/09
Jean, adesso, era perfettamente sveglio, ma non aveva la più vaga idea di dove si trovava.
Con gli occhi sbarrati cercava di mettere a fuoco qualcosa del luogo che lo circondava, ma non riusciva a trovare alcun tipo di riferimento. Era a Darokin? Quella non era certo la casa di Catena… Non poteva essere. No. No. No. Qualunque ricordo e qualunque barlume di lucidità affiorava e veniva spazzato via nella stessa frazione di secondo. Si rendeva vagamente conto di dover fare qualcosa, ma cosa? Continuava a rimanere fermo sul posto e tremare e, per il momento, questo era tutto ciò che poteva fare... 

ELWING - 10-11/09
Dopo il combattimento, di comune accordo avevano l'intero gruppo aveva deciso per trovare altrove un posto per passare la notte e così avevano scovato quella fattoria. Non le era piaciuta molto fin dall'inizio, tutte quelle tombe avevano annunciato che non era accaduto nulla di piacevole in quel posto, ma almeno era un posto riparato.
Ci aveva messo parecchio per addormentarsi, non si sentiva del tutto tranquilla, ma alla fine la stanchezza aveva prevalso e le aveva fatto chiudere gli occhi, facendola cadere nel sonno.
 
Era a caccia, l'arco in mano ed incoccato, sentiva il profumo del bosco penetrarle nelle narici ed i suoi sensi erano attenti ad ogni minimo rumore. Si era appostata nel suo posto di caccia preferito, seminascosta tra le fronde degli alberi, ed era lì in attesa della sua preda. Ad un certo punto un fruscio, davanti a lei. Stringendo l'arco fra le mani, si stava preparando per scoccare, pronta ad abbattere l'obiettivo. Ma non era per niente pronta alla vista di ciò che le si era presentato davanti. Il muso di un enorme lupo, ma non un lupo qualsiasi. Aveva la pelliccia consumata e marcescente, al posto degli occhi due orbite vuote che la stavano fissando, fetore di morte trasudante dalle zanne digrignate in un ringhio. *Tu sarai la mia preda...*. Una voce nella testa,il ringhio di quel lupo enorme che adesso stava balzando in avanti e voleva aggredirla...anzi, voleva ucciderla.
 
Si era svegliata di soprassalto con uno scatto in avanti, un urlo graffiante che le era rimasto strozzato in gola. Era paralizzata dal panico, sudore freddo le imperlava la fronte e l'intero corpo era scosso da tremori. Istintivamente aveva allungato una mano per prendere l'arco ed aveva afferrato qualcosa. Ma non era un'arma che tratteneva tra le dita, bensì un mozzicone di candela trovato casualmente per terra che perdeva pezzi di cera rappresa ad ogni spasmo della mano.
Cercò di calmarsi prendendo respiri profondi, ma l'unico risultato fu che il fiato le si fece corto e cominciò ad ansimare, completamente in preda al panico più totale. Gli occhi chiari saettarono a destra ed a sinistra, come a cercare in modo forsennato la fonte da cui erano arrivate quelle parole, ma in realtà non riusciva a focalizzarsi su nulla.
Poi, di nuovo quella voce nella testa *Ho fameee*. Rimase completamente immobile, bloccata, poi iniziò a tremare ancora più violentemente di prima.
Completamente in balia di una paura atavica, iniziò a cercare con gli occhi un posto lì vicino dove correre a nascondersi, le sarebbe andato bene qualsiasi cosa, e non appena l'avrebbe trovato ci si sarebbe fiondata senza pensarci.
Ogni fibra del suo corpo le stava gridando di scappare e rannicchiarsi da qualche parte e nascondersi, qualsiasi cosa o persona fosse quel nemico invisibile.
 
NdG= Ciao ragazzi! dopo un'enorme assenza, finalmente sono rientrata con piacere a scrivere in lista, cercherò di essere presente il più possibile!
 
NdG per DM= considerare parte del testo come AGPG: Elwing cerca un posto nella casa dove nascondersi, fosse anche un tavolo ribaltato.

DUNGEON MASTER - 10-11/09
Occhio una cosa (vale per tutti, non solo per Elwing): non avete idea di quando lo stato di terrore potrà esaurirsi, potreste quindi ritrovarvi ancora in panico nel prossimo round oppure no. Potrebbe anche accadere che chi ora è in panico ne potrebbe riemergere (magari un po' scosso, ma di nuovo efficiente) e chi ora non lo è cominci a subirne l'effetto: saranno i miei dadi a dirlo. Il mio consiglio quindi è, per chi vuole, quello di inviarmi un doppio AGPG, uno per ciascuna situazione.

GHINO - BOGNUS - 10-11/09
Ghino piangeva, rannicchiato contro la parete.
"Un bambino. Sei solo un moccioso spaventato del c..."
Una voce gli rimbombava nella testa, facendolo piangere ancora di più. Sparire, non esistere più. La sua mano corse al pugnale nascosto nello stivale. 
"Un taglio alla carotide. Ma no, sei troppo codardo, mezzuomo." Riconobbe la voce: era la sua.
"Ho fameeee..."
Scattò in piedi, come colpito da una frustata. Qualcosa stava arrivando, doveva difendersi. Si guardò attorno, poi cercò qualcosa frenetico nello zaino, spargendone il contenuto attorno. 
Si rialzò impugnando una padella.
La brandi di fronte a sé come una spada, o uno scudo.
Rimase così, tremante, gli occhi che dardeggiavano a destra e sinistra.
 
Bognus aveva sentito le parole sussurrate nella sua mente, l'attenzione concentrata su Gymla che era chiaramente in difficoltà così come diversi altri compagni.
Vide sfrecciare compagni all'esterno rimanendo confuso.
La seconda frase lo spinse ad agire. Si alzò, ascia in mano.
"Vieni figlio di puttana, te la do io la fame..." mormorò accarezzando il dito della lama con un dito.

KREENA - FENRYR - 10-11/09
Kreena sbattè le palpebre e saltò in piedi.
I compagni sembravano impazziti: correvano qua e là, tremavano, piangevano, sotto gli effetti di quello che sembrava un terrore mortale.
"Ombra" - sibilò, allibita, vedendo anche Aryn fuggire.
Un evento capace di scuoterla nel profondo, quasi più della voce, stavolta chiara, famelica, nella sua testa.
*Faaameee* - urlava, riempiendola nonostante tutto di brividi.
La ladra strinse i denti, sguainò le lame e poi corse, corse dietro al compagno, come ne andasse della sua stessa vita.
"No, dannato, no, non lo mangerai"
 
Quella voce, nella sua testa. Era lui. Di nuovo lui. Il Reietto.
Fenryr urlò, incapace di far altro.
"Demone! Fatti vedere!"
Una sfida inutile, già persa, come persa era stata in passato.
Agitò la spada, a casaccio, mentre ogni cosa attorno si fondeva nel bianco.
Il bianco accecante della neve. Di quegli occhi infernali. Di quelle vesti candide schierate, che all'unisono scandivano la sua condanna. Definitiva, mortale, come il vento sulla pianura ghiacciata. Come l'ululato del lupo e il ringhio bramoso delle belve in caccia.
*Fameee*
L'elfo dei ghiacci mulinò l'arma, senza forza: l'acciaio incantato incontrò la parete, la spada cadde a terra risuonando.
"Esci dalla mia testa!" - gridò Fenryr, sbavando, afferrandosi le tempie, artigliandole.
Ma le dame bianche restavano là e così il giudizio, insieme alla mostruosa, oscena risata di scherno del Reietto, che era ululato, ringhio e disperazione .
Le ginocchia del guerriero si piegarono e lui cadde, continuando senza speranza a lottare.

DUNGEON MASTER 10-11/09
Finalmente compare il vostro misterioso aggressore, il Terrore Notturno: i PG usciti dalla casa possono vederlo nel chiarore incerto della luna nel tratto fra il pozzo ed il vicino albero. Si tratta di una figura indistinta, ammantata di nero, vagamente umanoide, ma i cui tratti sono nascosti da una specie di cappuccio; solo gli occhi risultano individuabili, ma sono solo due ardenti macchie rosse; non si vedono gambe né piedi, forse perché dissimulate da quella specie di mantello che lo ricopre e che pare sfumare nel nulla, ma forse è per questo che l'essere si trova in levitazione, con la parte inferiore a tre o quattro metri dal suolo. Quando attacca lo si vede protendere un braccio, con la mano aperta e disposta frontalmente e dal cui palmo emana un raggio blu che si collega con il corpo della vittima designata. Al momento non è dato sapere se dispone anche di qualche tipo di attacco a contatto. Quello che appare palese è che deve trattarsi di un non morto di qualche
raro genere.
[GdR] «Attenti! Sembrerebbe un wraith!», urlò Brom non appena riuscì ad individuare il nemico che li minacciava. «Ma, che Halav mi salvi, giuro che non ho mai visto un wraith come quello!».

Round 2
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  • Terrore Notturno: sceglie come preda Haza ed effettua su di lui Risucchio Di Energia: TS di Haza fallito, gli risucchia 5pf
  • Tabitha: TS fallito, si nasconde in casa
  • Sorcius: TS fallito, bloccato dal panico
  • Ghino: TS passato, si mette in posizione di difesa all'interno della casa
  • Haza: TS fallito, resta immobile sotto l'effetto del Risucchio Di Energia, lasciando che il non morto si nutra della sua forza vitale: perde 5pf
  • Fenryr: TS passato, esce di corsa di casa per attaccare
  • Argenta: TS fallito, bloccata dal panico
  • Kel-hatril: TS passato, casta Palla Di Fuoco contro il Terrore Notturno: causa 19pf totali (TS passato dal Terrore Notturno)
  • Kreena: TS passato, corre fuori per affiancarsi ad Aryn
  • Elwing: TS fallito, si nasconde in casa
  • Issus: TS passato, senza tanti complimenti afferra per un braccio Scarlett per tirarla indietro e si piazza a fare scudo davanti a lei 
  • Morgon: TS passato, vede che sul retro della casa non c'è nulla, per cui rientra e si dirige verso la porta principale
  • Indevar: TS passato, resta in posizione di difesa dentro la casa, con scudo imbracciato e simbolo sacro sollevato
  • Scarlett: TS fallito, è in panico e lascia che Issus le faccia da scudo senza opporsi
  • Jean: TS passato, rimane in difesa all'interno della casa
  • Bognus: TS fallito, bloccato dal panico
  • Gymla: TS passato, si dedica a dare conforto a Bognus
  • Filth: TS fallito, bloccato dal panico
  • Brom: TS passato, lancia Scacciare Non Morti: il Terrore Notturno con un ululato rabbioso scompare (TS fallito dal Terrore Notturno)
  • Aryn: TS passato, sta per eseguire Scacciare Non Morti ma Brom lo ha preceduto con successo
Ora che il Terrore Notturno è stato scacciato, a poco a poco gli effetti del Terrore si esauriscono...

[NdG] Riguardo ai personaggi che si trovano all'interno della casa, dal punto di vista della distanza dalle porte fa fede per tutti la posizione di Argenta.

[NdG] Per chi fosse curioso, il Terrore Notturno è ispirato a un boss della campagna Ravenloft di Neverwinter Online...


martedì 7 giugno 2022

SETTIMANA 22 - 2022

DUNGEON MASTER - 10-11/09

Finora io ho mantenuto in lista, controllandoli personalmente come fossero PNG, alcuni PG i cui proprietari, per motivi vari, non li stavano seguendo. Non ho mai nascosto che il motivo per questa scelta fosse la speranza di indurre i giocatori a tornare attivi grazie al fatto di trovare i propri PG pronti per essere ripresi in mano come se non ci fosse stata nessuna interruzione.

Qualche giorno fa, però, mi sono reso conto di una cosa: se un giocatore vuole entrare, o rientrare, lo fa a prescindere dal fatto che abbia già un PG attivo nella campagna: Alex, con Fenryr, Giak, con Jean Tannen, e Vanni, con Indevar, (ma non solo loro) ne sono la prova.

Quindi, approfittando del fatto che, superato lo scoglio del Terrore Notturno, fra non molto il gruppo arriverà a La Soglia, dove si trova la storica locanda di Vovelovì, tradizionale punto di partenza dei nuovi PG e di molte campagne ai tempi d'oro di quando a giocare via mail si era in tanti, ho deciso che parcheggerò lì alcuni PG che al momento mi sto trascinando dietro: in particolare sto parlando di Aryn, Elwing, Sorcius e forse Gymla, anche se per quest'ultima molto dipenderà dalla volontà di Bognus di continuare ad interagire con lei.

Pertanto, se qualcun altro per propri motivi volesse approfittare dell'occasione per parcheggiare lì anche il proprio PG, vuoi per stanchezza o per il desiderio di rimpiazzarlo con un altro, nuovo o già esistente che sia, l'arrivo a La Soglia potrebbe essere il momento giusto per farlo.

In ogni caso un successivo rientro potrebbe essere organizzato in qualsiasi momento: basta parlarmene e concordare con me le modalità e, come è sempre accaduto finora, un modo sufficientemente convincente per giustificare il reinserimento in tempi ragionevoli lo posso sempre escogitare.

Se del caso, fatemelo sapere.

GHINO - BOGNUS - 10-11/09

Ghino si era rilassato nonostante lo scontro con il gregge non-morto. Si era addormentato, per poi svegliarsi dopo un tempo imprecisato, , da quelle parole buie nella notte. 

Gli sembrò che tutto il suo coraggio e intraprendenza fossero stati spazzati via dalla gelida voce.

Non poté fare altro che raggomitolarsi tremante sotto la coperta.

 

Bognus si svegliò di soprassalto a causa del movimento inconsulto di Gymla.

In breve capì che qualcosa non andava. Dslle espressioni degli altri.

Ma fu quando si rivolse verso Gymla la trovò trasformata in un essere terrorizzato e tremante.

"Ehi sono io. Il vecchio Bognus. Parlami, concentrati su di me. Puoi farcela, forza."

La sua voce rimase ferma, ma era davvero preoccupato dalle loro reazioni.

JEAN - 10-11/09

Il combattimento con i non morti, che avrebbe potuto essere potenzialmente molto pericoloso, si rivelò quasi una formalità grazie ai poteri dei sacerdoti e dei maghi del gruppo. Un’esplosione ed una vampata di calore furono motivo sufficiente per distrarre Jean dal proprio avversario, che gli assestò un doloroso morso ad un avambraccio. Quasi infastidito, lo spadaccino conficcò profondamente la lama di richiamo nel corpo già morto della pecora e la osservò stramazzare al suolo. Il tempo di guardarsi intorno ed era tutto finito… 

Per fortuna, l’ipotesi di dormire di fianco ad un gregge in avanzato stato di decomposizione non sfiorò nessuno, cosicché il gruppo, benché stanco, riprese la marcia per un breve tratto, fino ad arrivare ad una fattoria che prometteva di essere un tetto solido e confortevole, con il solo piccolo e trascurabile problema di essere evidentemente stata il luogo di un massacro recente:

“Questo posto non mi piace… - esordì il darokiniano - ma dato che si tratta comunque di un’abitazione eviterò di fare il bastian contrario. Quando però qualche strana creatura morta da un po’ tenterà di succhiarci parti del corpo diverse da quelle che vorremmo vedere succhiate, non dite che non vi avevo avvisato."

Entrò con fare circospetto, ma pareva veramente che non ci fosse nulla da temere. Era né più e né meno che una vecchia fattoria, anche ben tenuta. Forse i proprietari precedenti erano stati solo sfortunati. Ad ogni modo, non ci volle molto perché cadesse addormentato profondamente e placidamente...

… ed era sul letto. Il suo letto, comodo, elegante senza essere sfarzoso, lenzuola di puro lino filato magicamente a Glantri, di fianco a sé Lei, l’unica donna che avesse mai realmente amato, l’unica che avrebbe mai voluto. Gli dava la schiena, coricata su un fianco. Osservò i capelli morbidi e lisci che ricadevano di fianco a lui e ne inalò il profumo. Era diverso da come lo ricordava, dolce ma più acuto, entrante. Era quasi fastidioso. Sollevò una mano per seguire la linea delle sue spalle, sfiorando la pelle liscia e compatta. Lei emise un suono, gutturale, quasi di sofferenza… Jean si sollevò su un gomito, preoccupato. Piangeva forse? Le appoggiò il palmo della mano all’altezza del gomito, tirando leggermente per invitarla a voltarsi verso di sé. Lei si lasciò guidare, girando lentamente il volto.

“AAAAAAARRRRRGGGHHHHHHHHHHH!!!!!!!!"

Al posto del viso cesellato e delle labbra carnose c’era una faccia scavata, decomposta, dalla pelle cadente. Anziché i suoi meravigliosi occhi due orbite vuote, completamente vuote, entro le quali pareva di poter precipitare per sempre. I denti perfetti e bianchi avevano lasciato il posto ad un sorriso involontario ed immobile, come quello di un vecchio malato….

Jean si svegliò di soprassalto, paralizzato, terrorizzato. Sarebbe stato la sua preda? Ma di chi? Perché? Era lei? No, era impossibile… Eppure… Si alzò e scattò indietro, sbattendo violentemente la testa nel muro. Era sudato, tremava. Tentò di afferrare la spada, ma riuscì solamente a calarsi una parte dei pantaloni, la mano contorta in una specie di raptus irrefrenabile. Sbattè di nuovo la testa contro il muro, questa volta volontariamente. Che cosa gli stava succedendo?