martedì 7 giugno 2022

SETTIMANA 22 - 2022

DUNGEON MASTER - 10-11/09

Finora io ho mantenuto in lista, controllandoli personalmente come fossero PNG, alcuni PG i cui proprietari, per motivi vari, non li stavano seguendo. Non ho mai nascosto che il motivo per questa scelta fosse la speranza di indurre i giocatori a tornare attivi grazie al fatto di trovare i propri PG pronti per essere ripresi in mano come se non ci fosse stata nessuna interruzione.

Qualche giorno fa, però, mi sono reso conto di una cosa: se un giocatore vuole entrare, o rientrare, lo fa a prescindere dal fatto che abbia già un PG attivo nella campagna: Alex, con Fenryr, Giak, con Jean Tannen, e Vanni, con Indevar, (ma non solo loro) ne sono la prova.

Quindi, approfittando del fatto che, superato lo scoglio del Terrore Notturno, fra non molto il gruppo arriverà a La Soglia, dove si trova la storica locanda di Vovelovì, tradizionale punto di partenza dei nuovi PG e di molte campagne ai tempi d'oro di quando a giocare via mail si era in tanti, ho deciso che parcheggerò lì alcuni PG che al momento mi sto trascinando dietro: in particolare sto parlando di Aryn, Elwing, Sorcius e forse Gymla, anche se per quest'ultima molto dipenderà dalla volontà di Bognus di continuare ad interagire con lei.

Pertanto, se qualcun altro per propri motivi volesse approfittare dell'occasione per parcheggiare lì anche il proprio PG, vuoi per stanchezza o per il desiderio di rimpiazzarlo con un altro, nuovo o già esistente che sia, l'arrivo a La Soglia potrebbe essere il momento giusto per farlo.

In ogni caso un successivo rientro potrebbe essere organizzato in qualsiasi momento: basta parlarmene e concordare con me le modalità e, come è sempre accaduto finora, un modo sufficientemente convincente per giustificare il reinserimento in tempi ragionevoli lo posso sempre escogitare.

Se del caso, fatemelo sapere.

GHINO - BOGNUS - 10-11/09

Ghino si era rilassato nonostante lo scontro con il gregge non-morto. Si era addormentato, per poi svegliarsi dopo un tempo imprecisato, , da quelle parole buie nella notte. 

Gli sembrò che tutto il suo coraggio e intraprendenza fossero stati spazzati via dalla gelida voce.

Non poté fare altro che raggomitolarsi tremante sotto la coperta.

 

Bognus si svegliò di soprassalto a causa del movimento inconsulto di Gymla.

In breve capì che qualcosa non andava. Dslle espressioni degli altri.

Ma fu quando si rivolse verso Gymla la trovò trasformata in un essere terrorizzato e tremante.

"Ehi sono io. Il vecchio Bognus. Parlami, concentrati su di me. Puoi farcela, forza."

La sua voce rimase ferma, ma era davvero preoccupato dalle loro reazioni.

JEAN - 10-11/09

Il combattimento con i non morti, che avrebbe potuto essere potenzialmente molto pericoloso, si rivelò quasi una formalità grazie ai poteri dei sacerdoti e dei maghi del gruppo. Un’esplosione ed una vampata di calore furono motivo sufficiente per distrarre Jean dal proprio avversario, che gli assestò un doloroso morso ad un avambraccio. Quasi infastidito, lo spadaccino conficcò profondamente la lama di richiamo nel corpo già morto della pecora e la osservò stramazzare al suolo. Il tempo di guardarsi intorno ed era tutto finito… 

Per fortuna, l’ipotesi di dormire di fianco ad un gregge in avanzato stato di decomposizione non sfiorò nessuno, cosicché il gruppo, benché stanco, riprese la marcia per un breve tratto, fino ad arrivare ad una fattoria che prometteva di essere un tetto solido e confortevole, con il solo piccolo e trascurabile problema di essere evidentemente stata il luogo di un massacro recente:

“Questo posto non mi piace… - esordì il darokiniano - ma dato che si tratta comunque di un’abitazione eviterò di fare il bastian contrario. Quando però qualche strana creatura morta da un po’ tenterà di succhiarci parti del corpo diverse da quelle che vorremmo vedere succhiate, non dite che non vi avevo avvisato."

Entrò con fare circospetto, ma pareva veramente che non ci fosse nulla da temere. Era né più e né meno che una vecchia fattoria, anche ben tenuta. Forse i proprietari precedenti erano stati solo sfortunati. Ad ogni modo, non ci volle molto perché cadesse addormentato profondamente e placidamente...

… ed era sul letto. Il suo letto, comodo, elegante senza essere sfarzoso, lenzuola di puro lino filato magicamente a Glantri, di fianco a sé Lei, l’unica donna che avesse mai realmente amato, l’unica che avrebbe mai voluto. Gli dava la schiena, coricata su un fianco. Osservò i capelli morbidi e lisci che ricadevano di fianco a lui e ne inalò il profumo. Era diverso da come lo ricordava, dolce ma più acuto, entrante. Era quasi fastidioso. Sollevò una mano per seguire la linea delle sue spalle, sfiorando la pelle liscia e compatta. Lei emise un suono, gutturale, quasi di sofferenza… Jean si sollevò su un gomito, preoccupato. Piangeva forse? Le appoggiò il palmo della mano all’altezza del gomito, tirando leggermente per invitarla a voltarsi verso di sé. Lei si lasciò guidare, girando lentamente il volto.

“AAAAAAARRRRRGGGHHHHHHHHHHH!!!!!!!!"

Al posto del viso cesellato e delle labbra carnose c’era una faccia scavata, decomposta, dalla pelle cadente. Anziché i suoi meravigliosi occhi due orbite vuote, completamente vuote, entro le quali pareva di poter precipitare per sempre. I denti perfetti e bianchi avevano lasciato il posto ad un sorriso involontario ed immobile, come quello di un vecchio malato….

Jean si svegliò di soprassalto, paralizzato, terrorizzato. Sarebbe stato la sua preda? Ma di chi? Perché? Era lei? No, era impossibile… Eppure… Si alzò e scattò indietro, sbattendo violentemente la testa nel muro. Era sudato, tremava. Tentò di afferrare la spada, ma riuscì solamente a calarsi una parte dei pantaloni, la mano contorta in una specie di raptus irrefrenabile. Sbattè di nuovo la testa contro il muro, questa volta volontariamente. Che cosa gli stava succedendo? 


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