lunedì 27 dicembre 2021

SETTIMANA 50 - 2021

TABITHA - 04/09
Quando Tionisla disse a Morgon che lui poteva trovare quell'isola misteriosa e la studiosa che si era nascosta lò, Tabitha gli strinse la mano un attimo prima che lui la lasciasse andare, guardandolo negli occhi con un sorriso. "Ce la farai, ne sono sicura..." disse incoraggiante, spostandosi di un paio di passi per non disturbare quello che doveva fare.
Il bardo si concentrò sul libro ma, a quanto pareva, il primo tentativo non era andato a buon fine.
Tabitha storse lievemente il naso a quella sottospecie di incoraggiamento di Fenryr che suonava quasi più come una minaccia, e fissò Morgon che si girò ad annuire verso di lei. Gli fece a sua volta un cenno e poi mosse le labbra a formare una muta frase: tranquillo, ce la puoi fare.
Morgon tornò a concentrarsi sul libro, vi posò una mano...e poi, dopo un poco, cadde in ginocchio piangendo.
Tabitha sobbalzò, i suoi muscoli vibrarono, una mano le si alzò tendendosi verso di lui, ma immediatamente la ritirò verso di sè, stringendosela al petto e obbligandosi a stare ferma al suo posto. Non poteva toccarlo, nè poteva parlargli, altrimenti rischiava di fargli perdere la concentrazione e sarebbe stato poi costretto a ricominciare da capo... e non voleva che lui fallisse per colpa sua. Però era terribilmente difficile guardare qualcuno a cui si voleva bene star male senza poter far nulla...
Continuò ad osservarlo con apprensione, sperando che quella sofferenza gli desse almeno le risposte che cercavano, che non fosse tutto inutile, e che quella Kan-Thor si rivelasse, che capisse le loro buone intenzioni.
Morgon urlò, piangendo ancora, e Tabitha si portò le mani alla bocca, tappandola per non farsi sfuggire nessun suono. Perchè Morgon piangeva? Cosa stava vedendo nella sua mente?
*Non posso muovermi, non devo muovermi... ferma, devo stare qui ferma...*
L'elfa scura sbattè furiosamente le palpebre, scacciando le lacrime che le stavano appannando la vista.
Il bardo gridò ancora, ma non vi era rabbia, o dolore, sembrava quasi una liberazione, energia pura, quindi invocò l'aiuto di Kan-Thor chiedendo all'isola di mostrarsi e, lentamente, aprì gli occhi, asciugandoli prima di tornare ad osservare il libro davanti a lui.
Silenziosamente Tabitha lasciò andare il fiato che aveva istintivamente trattenuto sentendolo gridare, senza abbassare le mani che ancora teneva sulla bocca per paura che le sfuggisse anche il più piccolo suono e che lui potesse distrarsi proprio in quel momento. Si costrinse a rimanere perfettamente immobile mentre lo fissava con gli occhi viola sbarrati, in ansia sia per lui che per l'esito...
*Ti prego...ti prego...*

NdG: Fenryr-Motivatore mi mancava all'appello XD

MORGON - 04/09
Morgon si asciugò gli occhi e sollevò lo sguardo dalle pagine del libro.
Continuò a tenere la mano posata sulla pagina aperta. Quel contatto gli dava una sorta di pace interiore. Ne aveva bisogno.
Non aveva mai vissuto un'esperienza del genere. Non era mai riuscito a far lavorare la sua immaginazione così profondamente da ottenere risultati come quelli.
Era stata la sua immaginazione?

Guardò Tionisla.

Poi con voce ferma e sicura pronunciò le seguenti parole.

"Con cuore saldo l'eroe la soglia varcherà,
al lago con due isole alfine giungerà.
Nel borgo antico il bardo cieco siede,
sapiente guida per chi in lui ha fede.
Non sempre chi ha la vista sa vedere,
ma talvolta anche il cieco può vedere:
del Nord il libro il bardo leggerà
e dall'antiche pagine il dovere suo saprà:
con passo sicuro la guida diverrà
di chi al sacro monte accedere dovrà.
Di infinite gocce è la natura del mare,
di granelli di sabbia il deserto appare:
l'occhio inganna e la mente scherma,
il passo è sicuro se la fede è ferma.
Nel plenilunio ciò che esiste è rivelato,
il sacro monte altrimenti è occultato.
Il custode crudele non perdonerà
chi di passar oltre senza merito oserà."

Poi con voce meno salda aggiunse "Tionisla... le immagini che ho visto erano solo frutto della mia immaginazione vero?"

Solo allora staccò la mano dal libro per tornare poi al suo posto, accanto al muro, accanto a Tabitha e prendere la mano di lei.

DUNGEON MASTER - 04/09
[Morgon] Poi con voce meno salda aggiunse "Tionisla... le immagini che ho visto erano solo frutto della mia immaginazione vero?"

«Come posso saperlo?», rispose Tionisla. «Ciò che hai costruito nella tua mente io non ho potuto certo vederlo, né ho mai avuto occasione di decifrare quello scritto per andare io stessa a Kan-Thor, quindi non ho idea di come si comporta l'incantesimo. Certo, sei un bardo, la tua immaginazione galoppa per sua natura, ma non mi stupirebbe venire a sapere che possa essere stata influenzata dal libro stesso».

«Mancava solo che dal libro venisse fuori una specie di poesia da quattro soldi in rime baciate», brontolò poi, scontenta, fissando il libro come se volesse dargli fuoco. «Non poteva dire semplicemente "vai avanti diritto, poi prendi la prima a destra, oltrepassa il ponte, alla
taverna gira a sinistra e poi chiedi"? No, eh? Come se non avessimo già abbastanza problemi...». Tornò a guardare il bardo. «A proposito, Morgon, non è che ce la rileggeresti tutta daccapo, magari più lentamente? Così possiamo iniziare a ragionarci sopra...».

TABITHA - 04/09
Tabitha ascoltò la voce ferma di Morgon che recitava quella poesia contenente le indicazioni per raggiungere Kan-Thor, e lentamente rilassò i muscoli, lasciando ricadere le mani che aveva tenuto fino a quel momento premute sulla bocca.
Avrebbe voluto correre da lui, sincerarsi del suo stato, abbracciarlo nel tentativo di farlo stare meglio...
Mosse un passo, ma poi la sua vista tornò a mettere a fuoco tutta la stanza e il resto dei loro compagni e Tionisla, e si bloccò tornando al suo posto, temendo di risultare sciocca. Del resto non era successo nulla di grave, Morgon era rimasto tutto il tempo a pochi passi da lei ed era riuscito nel suo compito... E poi... abbracciarlo... poteva farcela? Da un lato avrebbe sinceramente voluto farlo...ma dall'altro, come sempre, il fatto che lo volesse non implicava che per lei fosse semplice.
E mentre lei si tormentava con i se e i ma, Morgon tornò da lei prendendole la mano. Lo osservò per un istante, un po' indecisa sul da farsi, poi inspirò e prese il coraggio a due mani.
*Volevi abbracciarlo, no? E come al solito hai permesso alla tua insicurezza di vincere... fai quello che senti, che credi sia giusto fare...*
La mano libera di Tabitha si alzò, andando a sfiorare la guancia di Morgon dove la pelle aveva ancora una lieve traccia delle lacrime che il bardo aveva asciugato, ma immediatamente la allontanò di un poco. Inspirò nuovamente, sentendosi improvvisamente a corto d'aria, gli occhi viola si chiusero per un istante, poi li riaprì e si decise a posare delicatamente la mano sul volto del bardo.
Tabitha mosse piano le dita, sfiorandogli lievemente la pelle per cancellare gli ultimi residui del suo pianto. "Stai bene?" mormorò piano. "Io... so che non potevo venire da te..." aggiunse poi, con la voce che le tremava leggermente, "Avrei voluto però... mi dispiace tanto, anche se non so cosa è successo..."
A quel punto tacque, abbassando la mano con una lievissima carezza. Aveva le guance in fiamme, ma gli sorrise. "Sapevo che ce l'avresti fatta, sei stato bravissimo."

SCARLETT - 04/09
[Tionisla]
 «Certo che sei una miniera di informazioni», osservò infine, «ed hai anche una memoria
di ferro».

Un sorriso soddisfatto piegò le labbra della Rossa. "La mia maestra teneva molto all'allenamento della mente in generale, e io personalmente ritengo che le informazioni e la conoscenza siano molto importanti." una lieve scrollata di spalle fece oscillare i lunghi capelli. "Cerco di tenere la memoria allenata, ma preferisco sempre trascrivere perchè non mi ritengo infallibile. Di questi rapporti me ne han parlato poco tempo fa, quindi erano ancora belli freschi, ma penso che più tardi mi prenderò un poco di tempo per mettere tutto nero su bianco, per sicurezza."
L'espressione di Scarlett si fece seria mentre Tionisla spiegava cosa era propensa a credere che fosse Raxxla, e alla fine lasciò andare il fiato.
"Demoni quindi... accidenti..." mormorò la maga, non trovando nulla nella spiegazione di Tionisla che lasciasse anche una sola piccola possibilità che si stesse sbagliando.
"Bhe, in ogni caso la conoscenza del nemico è il primo passo per poterlo affrontare e sconfiggere. Ora sappiamo cosa è, ci manca la sua specie, ma è pur sempre qualcosa in più rispetto a quello che sapevamo ieri. Se Eudana potrà aiutarci a scoprirne ancora di più, sarà decisamente meglio."
A quel punto la mezzorca chiese a Morgon di provare a capire come raggiungere Kan-Thor, perchè il libro aveva scelto lui, e quindi lui doveva provarci.
Scarlett gli sorrise incoraggiante, tornando poi accanto ad Issus per lasciargli più spazio e non distrarlo.
Il primo tentativo purtroppo non andò a buon fine, ma Tionisla nn ne sembrava delusa anzi, pareva proprio che non si aspettasse che funzionasse al primo colpo, quindi Morgon si concentrò nuovamente per riprovarci. Fu dopo un attimo che il ragazzo cadde a terra piangendo, al cospetto di qualcosa che poteva vedere solo lui. La Rossa lo osservò per un attimo, gettando anche un'occhiata a Tionisla, ma era evidente che qualunque cosa stesse affrontando nella sua testa non parava nuocergli direttamente se non a livello emotivo. Gli occhi di Scarlett si spostarono quindi su Tabitha, sapendo più che bene come doveva sentirsi l'elfa scura, impotente davanti al dolore della persona a cui voleva bene, e fu contenta di vedere che, nonostante fosse evidentemente scossa, stava riuscendo a mantenere il controllo.
Morgon infine staccò gli occhi dal libro e ripeté una sorta di poesia che conteneva le indicazioni per raggiungere Kan-Thor. Ovviamente non indicazioni in senso stretto, come aveva fatto notare Tionisla.
La Rossa tornò al tavolo vicino alla mezzorca. "Visto tutte le precauzioni che ci sono per evitare che ci possa arrivare chiunque, la poesia quasi non mi stupisce..." commentò la maga. "Il Conte ci aveva fornito una mappa della zona a nordovest di La Soglia, in cui ci sono diversi laghi, di cui uno proprio con due isole. Un altro lago aveva invece un'isola unica piuttosto scoscesa, e il conte puntava su quella come possibile Kan-Thor, ma la poesia dice che il monte è occultato quindi non penso dovrebbe stare su un'isola che è un monte di suo... " Scarlett scrollò la spalle, "Ma partiamo dall'inizio ad analizzarla, che sicuramente è meglio...e recupero la copia di quella mappa che può servirci."
La maga si affrettò a trovare la cartina accuratamente ripiegata e la stese sul tavolo bloccandola con qualche peso agli angoli.
"La poesia dice che l'eroe varcherà la soglia e giungerà al lago con due isole. Ora, potrei sbagliarmi, ma vista così io direi che la soglia può essere intesa proprio come la città di La Soglia, perchè oggettivamente bisogna passarla per arrivare nella zona dei laghi dove, per l'appunto, troviamo il lago Garada che ha due isole." Scarlett puntò il dito, quindi proseguì. "Poi si parla di un bardo cieco che risiede in un borgo antico che deduco sia una delle cittadine del lago. Qualcuno di voi conosce la zona?" domandò alzando gli occhi dalla mappa. "Ovvio che il bardo cieco potrebbe essere anche una metafora, ma potrebbe anche intendersi letteralmente. Conoscete qualcuno tra voi che lo è o è conosciuto con un soprannome simile?" aggiunse rivolgendosi più direttamente a Filth e Tionisla.
Scarlett divenne pensierosa, completamente concentrata sulla mappa.
"Nella poesia diceva anche che gli occhi ingannano e la mente non te la fa vedere, ma se si ha fede si può procedere...e che a quanto pare ciò che normalmente è occultato, nel plenilunio si può vedere." con un leggero sbuffo cercò con lo sguardo Morgon.
"Morgon, scusa, come ha detto Tionisla, potresti rileggercela? Mi sono rimaste impresse delle parti, ma non tutta..."

KREENA - FENRYR - 04/09
Kreena si fermò come fulminata prima di uscire dallo studio.
"Secondo me il bardo è una statua" - esclamò, voltandosi verso Scarlett - "In realtà avevo pensato a quell'altro...il tizio...Arambam Descarach...Arwanzan Mazzagatt...vestito nero, arpa bianca, tutto misterioso, che arriva sempre nel momento sbagliato e sparisce quando iniziano i guai?"
Guardò i compagni più vecchi, cercando un supporto, poi scosse il capo.
"Ma poi ho pensato: mica può stare sempre lì seduto ad aspettarci! Quello poi...seduto non credo ci sia stato mai...sempre di qua o di là...e neanche è cieco...sì, magari lo è diventato, che con la vita che fa sarebbe il minimo...smarrire avventurieri...sedurre ragazze, prima o poi qualcosa ti succede, se non altro qualche malattia là sotto!"
Sospirò.
"Maschi...comunque...se non è lui, non saprei chi possa essere...ma una statua...quella sì: è ferma, immobile e anche cieca...o almeno, se ha gli occhi, mica vedono...poi, ci sono anche statue che vanno in giro, ma gli occhi sono sempre instatuati...non so come facciano a non sbattere contro le pareti, magari sono mezzi pipistrelli..."
Rimase a rimuginarci sopra un istante, poi scrollò le spalle.
"Quindi, noi andiamo lì al lago, troviamo questo bardo pietrificato, lo svegliamo e lui ci guida all'isola col plenilunio...tutto risolto!"
Sorrise, poi tornò di scatto seria.
"Io non lo bacio, però, sia chiaro! Se serve, lo farai tu!" - esclamò di nuovo verso l'amica maga.

Fenryr ebbe un lieve brivido.
"Il custode. C'è anche un custode da superare" - disse in un mormorio - "Ma se abbiamo una meta, possiamo partire"

 

 

 

 

DUNGEON MASTER - 04/09
[Tionisla] "Il custode. C'è anche un custode da superare" - disse in un mormorio - "Ma se abbiamo una meta, possiamo partire"

«Non è esattamente così», replicò Tionisla. «Il custode non sarà da "superare" nel senso che dovrete combatterlo in qualche modo: lui si limiterà a giudicarvi tutti, uno per uno, e lascerà via libera solo a chi lui riterrà opportuno far passare. Potreste essere tutti o anche
nessuno. Vi sconsiglio comunque di opporvi alla sua decisione e cercare di forzare il passaggio: uno scontro con lui potrebbe costarvi molto caro». Una pausa, come a lasciar assimilare bene il concetto, e poi riprese: «Una cosa credo sia meglio chiarire: la forma che assumerà il custode è irrilevante, perché di fatto il custode è un'emanazione di Kan-Thor stessa: potrebbe apparirvi con l'aspetto di un drago o magari con quello di un tenero cucciolotto, ma dietro di sé avrebbe comunque tutto il potere della montagna sacra. Per chiarirvi meglio la cosa, voglio aggiungere che è già accaduto in passato che un Cantore, troppo convinto dell'importanza della propria missione, avesse deciso di ignorare il divieto ricevuto dal custode e... beh, diciamo che si rese necessario affidare ad altri la sua missione».

«Su una cosa però Fenryr ha ragione: ormai avete tutto ciò che vi occorre sapere per compiere il prossimo passo», aggiunse la maga, «quindi, se vorrete, potrete partire già domani mattina alla ricerca di Kan-Thor».

MORGON - 04/09
Morgon si voltò appena percepì la mano di lei sulla sua guancia.
La sorpresa iniziale fu spazzata via da sensazione di benessere, da un formicolio che iniziò a prenderlo allo stomaco.
"Vedrai un giorno, quando sarai più grande, sarà una sensazione strana, come avere le farfalle nello stomaco..." gli disse una volta nonna Iuccia.
Quei dieci minuti si stavano trasformando in un concentrato di emozioni altalenanti difficile da gestire. Prima le immagini nella sua mente e quella sensazione di dolore che aveva provato, poi la felicità per essere riuscito a leggere quelle parole, ora questo.
Le sorrise, con la bocca, con gli occhi, con tutto se stesso.
"Grazie!"

Stava per portare la sua mano sopra quella di lei, quando le parole di Tionisla lo riportarono alla questione.
Fece per parlare ma anche Scarlett parlò.
Lasciò che finisse, poi disse.

"Le parole sono queste..."

Chiuse gli occhi e richiamò alla mente quanto aveva letto e le parole, semplicemente, fluirono al di fuori.
Cercò di scandirle il più possibile, a beneficio di tutti.

"Con cuore saldo l'eroe la soglia varcherà,
al lago con due isole alfine giungerà.
Nel borgo antico il bardo cieco siede,
sapiente guida per chi in lui ha fede.
Non sempre chi ha la vista sa vedere,
ma talvolta anche il cieco può vedere:
del Nord il libro il bardo leggerà
e dall'antiche pagine il dovere suo saprà:
con passo sicuro la guida diverrà
di chi al sacro monte accedere dovrà.
Di infinite gocce è la natura del mare,
di granelli di sabbia il deserto appare:
l'occhio inganna e la mente scherma,
il passo è sicuro se la fede è ferma.
Nel plenilunio ciò che esiste è rivelato,
il sacro monte altrimenti è occultato.
Il custode crudele non perdonerà
chi di passar oltre senza merito oserà."

Fece un respiro ed aggiunse "Quando sarà il prossimo plenilunio?"

SCARLETT - 04/09
Scarlett voltò lo sguardo su Kreena, sbattendo le palpebre un paio di volte mentre l'amica parlava di un bardo vestito di nero con un'arpa bianca - di cui lei non aveva mai sentito parlare - e poi lanciava l'ipotesi che il bardo cieco fosse in realtà una statua.
"Ah...ehm...bhe... non posso certo dire che la tua idea sia del tutto sbagliata, una statua indubbiamente non vede e potrebbe restare in posizione seduta a lungo..." tirò fuori dopo un attimo, non riuscendo ad evitare di sorridere all'ipotesi che le statue in grado di spostarsi fossero mezzi pipistrelli. Ancora si chiedeva come Kreena riuscisse a tirar fuori certe idee, certo era però che adorava la sua energia e il modo che aveva di esprimere le sue idee...per quanto a volte seguissero percorsi piuttosto tortuosi.
"Speriamo che se è una statua come dici, non tocchi proprio baciarlo... " aggiunse con una lievissima risata in sottofondo.
"Sì comunque in linea generale sembra che il significato della poesia sia quello: andare nel borgo antico sul lago con due isole, trovare il bardo e farsi guidare da lui." confermò spostando poi lo sguardo su Fenryr e Tionisla.
"Sul partire concordo anche io, vorrei solo capire se abbiamo un'idea di quale sia il borgo in cui andare, se non proprio sapere chi può essere questo bardo." aggiunse guardando i due, "Dalla mappa il lago Garada non sembra piccolo, forse non enorme, ma se avessimo un'idea più precisa delle cittadine potremmo guadagnare tempo."
La maga scrollò lievemente le spalle. "Quanto distiamo dal lago da qui? Tionisla, per caso hai una mappa più grande dove possiamo vedere la posizione dei laghi rispetto a noi e Mayraberd?"

HAZA - 04/09
"Così il nemico potrebbe essere un demone, e per batterlo dobbiamo andare in un posto per accedere al quale si deve essere giudicati da un custode."
Haza riassunse quel che riteneva vitale per il proprio contributo alla missione. Si rivolse pertanto a Tionisla.
"Ecco io, per un certo periodo... ehm... ho impugnato una spada nera sottratta ad un demone che avevamo combattuto e sconfitto mentre cercavamo di fermare un necromante lich. Una spada che si nutriva della mia stessa forza vitale per colpire i miei avversari."
Cercò nello sguardo della mezzorca l'ombra di un giudizio, ma si costrinse a continuare comunque questo racconto.
"Ora non possiedo più quell'arma, la abbandonai in mani sicure al termine di quella missione, sentivo che la sua influenza mi condizionava ogni giorno di più e non riuscivo a sopportare oltre di usarla per quanto mi rendesse utile agli scopi del nostro gruppo.".
Il momento di fare la sua richiesta, dopo questa confessione, era arrivato.
"Hai forse modo di determinare se la mia 'anima' sia rimasta contaminata? Prima di avvicinarmi al custode a chiedere il permesso di proseguire, vorrei essere certo che non mi fulminerà appena dovessi comparire a portata del suo sguardo."

DUNGEON MASTER - 04/09
[Scarlett] "A un certo punto tu menzionavi delle creature che, dalla descrizione che avevi messo, direi che corrispondono, e le chiamavi minotauri. Potrebbero essere le stesse creature?"

«Sì, potrebbero», rispose subito Kel-hatril, «ma con una differenza: quelli che volevo creare io erano in pratica dei costrutti, ma non è detto che lo fossero anche quelli visti da Issus, perché che io sappia si tratta di esseri che esistono anche in natura. In ogni caso si tratta
di bestioni enormi, cattivi, perennemente affamati di carne umana, piuttosto difficili da affrontare ma anche abbastanza stupidi: secondo me, una volta che saremo là la soluzione migliore, anziché combatterli, potrebbe essere quella di cercare di evitarli».

[NdG] Una risposta che dovevo da due settimane: meglio tardi che mai…

DUNGEON MASTER - 04/09
[Haza] "Hai forse modo di determinare se la mia 'anima' sia rimasta contaminata? Prima di avvicinarmi al custode a chiedere il permesso di proseguire, vorrei essere certo che non mi fulminerà appena dovessi comparire a portata del suo sguardo."


Per qualche istante Tionisla apparve smarrita per la pioggia di domande che le stavano piovendo addosso, ma ben presto si riscosse ed iniziò a rispondere.

Per qualche motivo decise di iniziare dall'ultimo che aveva parlato, forse anche perché si trattava della risposta più semplice: «No, Haza, non sono in grado di determinare una cosa del genere», rispose, «ma non per questo devi preoccuparti: il custode non attacca nessuno, si limita a dire "sì, tu puoi passare" o "no, tu non puoi passare" e diventerebbe pericoloso solo nel caso che qualcuno, ricevendo un rifiuto, si ostinasse lo stesso a salire sul monte. Insomma, se il custode dovesse dirti "no, tu non puoi", tu non dovrai fare altro che sederti buono buono da qualche parte ad attendere il ritorno degli altri».

«Passando all'interpretazione del testo», proseguì, «credo anch'io che il verso "con cuore saldo l'eroe la soglia varcherà" possa essere un modo un po' criptico per riferirsi al borgo di La Soglia, anche se ovviamente un minimo di dubbio rimane: perché "con cuore saldo"? Potrebbe essere solo un abbellimento per la metrica, ma potrebbe far riferimento ad un qualche tipo di prova da superare. Poi, non sono un'esperta di geografia, ma non mi viene in mente nessun lago nel Granducato, a parte il Garada, che abbia più di un'isola; tuttavia, non posso nemmeno escludere che possa essercene qualcun altro. Stando alla mappa, su quel lago di borghi dovrebbero essercene solo tre, quindi anche dovendoli controllare tutti non dovrebbero andar via più di un paio di giorni. Quindi, dato che il plenilunio per nostra fortuna giungerà fra un paio di giorni, ve ne restano trenta per arrivare a Kan-Thor in tempo per il plenilunio successivo: quattro, o magari anche tre visto che è tutta discesa, vi occorreranno per andare a Verge, due o tre per raggiungere La Soglia e poi un tempo imprecisato per arrivare fino al lago Garada... diciamo altri tre o quattro giorni... totale undici, per tenersi cautelativi, più due per controllare i borghi sul lago alla ricerca del bardo. Insomma, dai tredici ai quindici giorni per essere pronti a mettervi in cammino verso Kan-Thor, ovviamente posto che stiamo interpretando il testo correttamente. Certo, una mappa più grande potrebbe darci un'idea d'insieme: posso farne cercare una dal mio bibliotecario, se volete, ma il problema è che più una mappa copre un'area vasta e più dettagli si perdono».

Tionisla si arrestò per esaminare brevemente la mappa di Scarlett e poi riprese: «Vedo però che sulla mappa è indicata chiaramente una strada diretta verso sud con accanto una freccia e l'indicazione "La Zollia", che potrebbe benissimo essere una forma arcaica dell'attuale "La Soglia": stanti così le cose, potremmo concluderne che c'è una via percorribile che collega il lago con La Soglia... il che mi pare un buon segno: immagino che vi basterà chiedere indicazioni alle guardie cittadine per trovare la strada giusta. Tuttavia, una volta arrivati in zona sarà un problema vostro riuscire a trovare il bardo cieco, visto che io non ne conosco nessuno: l'unico di cui abbia mai sentito parlare era un tizio vissuto abbastanza tempo fa da perdersi nel mito e che scrisse un lunghissimo poema eroico su un assedio durato nientemeno che una decina d'anni». Si rivolse verso Filth: «E tu, vecchia puzzola?».

«No, nemmeno io», ammise Filth. «Anch'io però avevo sentito di un bardo cieco vissuto tantissimo tempo fa, ma questo aveva scritto una cosa diversa: la storia del viaggio incredibilmente lungo di una specie di esploratore che poi, una volta tornato a casa, aveva scoperto che la moglie in tanti anni non gli aveva fatto le corna nemmeno una volta. Cioè, la storia più o meno era così: per la verità, quel libro non l'ho mai letto. Chissà se le due storie hanno poi lo stesso autore... bardo, cieco e di un sacco di tempo fa...».

martedì 21 dicembre 2021

SETTIMANA 49 - 2021

DUNGEON MASTER - 04/09
Tionisla lesse rapidamente alcune pagine del volume che aveva preso dallo scaffale, come se, più che leggere per apprendere qualcosa di nuovo, stesse scorrendo il testo per rinfrescare la memoria su qualcosa di già conosciuto ed in parte dimenticato.

«Come immaginavo», commentò alla fine, riemergendo soddisfatta dalla lettura. «Si tratta della storia di due fratelli, Arloth e Bodrak», riprese picchiettando con l'indice sulle pagine aperte, «due maghi vissuti un paio di secoli fa, pressappoco ugualmente potenti ma per il
resto del tutto diversi l'uno dall'altro. Arloth era caritatevole ed in quanto tale fautore della corrente di pensiero per cui la magia è un dono che non deve essere coltivato per sé stessi ma piuttosto usato per il bene della collettività. Bodrak invece era il classico mago aristocratico, convinto della propria superiorità ed incline a fare uso dei suoi poteri a proprio esclusivo vantaggio. Il problema era che Arloth, nella sua propensione a fare il difensore dei deboli, aveva anche il vizio di mettere i bastoni fra le ruote al fratello: inutile dire che quest'ultimo non apprezzava per nulla queste interferenze, così che col tempo i rapporti fra i due si inasprirono a tal punto da indurre Arloth a temere per la propria stessa incolumità».

Tionisla si interruppe un istante per concedersi un sogghigno intanto che faceva scorrere uno sguardo quasi divertito sui presenti, poi riprese: «Il secondo problema era che il buon Arloth, oltretutto, evidentemente era anche un gran testardo: gli sarebbe bastato lasciar cuocere Bodrak nel suo brodo e non gli sarebbe capitato nulla, ma non era certo cosa da lui. Insomma, creò un manufatto protettivo e poi continuò imperterrito a rompere le uova nel paniere al fratello. La cosa interessante per noi è che l'aspetto e il comportamento della barriera protettiva creata da questo manufatto è in tutto e per tutto uguale a quella che abbiamo visto circondare Raxxla: insomma, dato che di aggeggi del genere non è che ce ne siano tanti in giro, è più che probabile che si tratti proprio dello stesso oggetto».

«Ma la cosa non finisce qui», aggiunse, «poiché Bodrak in effetti qualche tempo dopo la creazione di questo oggetto tentò effettivamente di saldare il conto al fratello rompiscatole e finì per scontrarsi con il potere della sua nuova barriera, che respinse tutti i suoi tentativi
e lo costrinse a fare ritorno a casa imbufalito a covare piani di vendetta. Dai e dai, alla fine riuscì a sua volta a creare un manufatto che riteneva in grado di superare la barriera protettiva di Arloth: andò una volta ancora a far visita al fratello e, mentre i suoi accoliti se
la vedevano con i seguaci di Arloth, lui si diede da fare con il suo manufatto nuovo».

Tionisla sogghignò. «Ebbene, quella volta Bodrak ci riuscì: la barriera cadde ed Arloth, così fiducioso nella bontà della propria barriera da non aver nemmeno pensato ad una soluzione di riserva, rimase colto di sorpresa dalla piega inaspettata degli eventi, quasi nemmeno riuscì ad abbozzare una difesa decente e morì quel giorno stesso per mano del fratello», proseguì. «Scusate se quasi me la rido sotto i baffi: lo so bene che sto raccontando di come il cattivo della storia fece piazza pulita del buono e... no, la mia brutale natura orchesca non c'entra
affatto... è solo che sto vedendo come questa potrebbe essere la nostra carta vincente: se, come sono convinta, il manufatto protettivo di Arloth è quello che adesso è nelle mani di Raxxla, ciò che ci occorre è mettere le mani su quello di Bodrak».

«Il problema che ci rimane è scoprire dove possa essere finito il manufatto di Bodrak, cosa che nel libro non è scritta», ammise infine Tionisla, «ma credo di conoscere, se non un indizio, quanto meno qualcuno in grado di dirvi di più: si tratta di Eudana, la nostra migliore studiosa, che al momento sta preteggendo le proprie ricerche su Raxxla nella nostra isola, Kan-Thor. C'è solo un piccolo dettaglio: l'ubicazione di Kan-Thor non è di facile conoscenza e perfino a noi Cantori viene rivelata solo quando è necessario. Anzi, i dettagli sono due: l'isola si autodifende e non lascia libero l'accesso a chiunque, ma i criteri di scelta su chi possa o non possa passare non li conosciamo neppure noi Cantori».

MORGON - 04/09
NDG
Scusate per la risposta tardiva.

Morgon abbasso leggermente la testa per ascoltare quello che Haza aveva da dirgli e poi annuì serioso, cercando di non perdere nemmeno una parola in merito a quello che stava dicendo Tionisla e senza lasciare la mano di Tabitha.
"Ne ho parlato con la nostra padrona di casa proprio ieri sera... Kan-Thor è il nome di quell'isola... mi ha detto che ne avremmo parlato oggi, ma penso che le cose stiano prendendo tutta una loro piega... è come se tutto si stesse interconnetendo come in un mosaico girato al contrario, da questa parte sembra solo un insieme di fili mal assortito, ma girato dall'altra parte prende tutto improvvisamente un senso..."
"Non so se riesco a rendere l'idea..."
"Sentiamo cosa ha da dire...."

Morgon ascoltò le ultime parole di Tionisla e poi si fece avanti, leggermente per non perdere il contatto con la drow, cosa che sembrava dargli particolare forza.

"Quello che le ho detto ieri sera in merito a Kan-Thor potrebbe essere di qualche aiuto nel trovarla?"

SCARLETT - 04/09
NdG: ho fatto riportare a Scarlett le informazioni sui rapporti militari che aveva chiesto Tionisla. Li ho divisi da spazi per facilitare un po' la lettura ^_^'''

Scarlett ascoltò tutta la spiegazione di Tionisla sui due manufatti di Arloth e Bodrak, annuendo con un sorriso. "Sì, potrebbe essere proprio quel manufatto. E anche se, al momento, non sappiamo dove si trova l'altro, direi che è pur sempre un buon punto di partenza, soprattutto se c'è qualcuno che potrebbe saperlo."
La maga riflettè ancora per un attimo, tornando a guardare Tionisla. "Dobbiamo solo sperare che Raxxla non abbia trovato entrambi, ma nel corso del tempo facile che siano stati separati, e questa storia magari non è detto che la conosca, quindi può essere semplicemente che abbia trovato il manufatto di Arloth, ha capito a cosa serve, e ne fa uso, senza sapere che c'è un secondo manufatto in grado di disattivarlo."
Rimaneva soltanto il capire come poter arrivare da Eudana.
E anche continuare a provare a capirne di più su Raxxla.

"Per quanto riguarda i rapporti militari di cui chiedevi, ora cerco di riportarti quello che avevano letto dal Conte e che poi mi hanno riportato quando ci siamo riuniti, perchè io nello stesso momento mi trovavo da Issus." spiegò Scarlett cercando di focalizzarsi su quanto le era stato raccontato. "In un primo veniva riportata la situazione delle fortezze, e specificato che Karkar era troppo malmessa e quindi sarebbe rimasta inutilizzata, salvo per una guarnigione messa nel villaggio oltre il valico che si occupa anche di controllare il valico stesso. Poi ce ne era un altro in cui veniva comunicato che attorno alla fortezza di Karkar sono stati ritrovati corpi umani isolati, divorati totalmente o parzialmente, senza segni di lotta, ma con tracce di impronte artigliate piuttosto grandi."

La Rossa aggrottò di colpo la fronte. "Tu prima hai parlato del villaggio di Leleer per rispondere alla richiesta di Kreena, vero?" chiese a Tionisla. "Perchè ora che sto cercando di concentrarmi su quei rapporti, mi è venuto in mente che quel villaggio era citato in uno di essi. I soldati riportavano di essere andati a Leleer a seguito della segnalazione di incursioni, ma una volta giunti là han trovato unicamente sei cadaveri di uomini smembrati con ferocia, e accanto ad essi armi di vario tipo, anche occasionali, tutte coperte di sangue. C'erano anche altre macchie di sangue oltre a quello dei cadaveri, ma nessun altro corpo. La piazza centrale del villaggio invece aveva il terreno completamente pregno di sangue, al punto che non era ancora del tutto secco, che formava una pozza larga otto-dieci passi. Attorno a questa c'erano molte impronte, ma troppo confuse, tranne per i solchi lasciati da alcuni carri, alcuni poco profondi, altri invece parecchio incisi nel terreno. Quelli profondi prendevano una direzione diversa sia dal campo dei soldati del generale Fost, che da Mayraberd; proseguivano per un buon tratto verso sud-ovest e poi sparivano nel greto sassoso di un torrente asciutto. Situazioni analoghe son state riportate anche per altri villaggi, e i rapporti erano circa tutti nell'arco di un mese attorno a questo di Leleer."

Scarlett fece una pausa, poi riprese. "Anche il rapporto di un ranger, Tioran, diceva che assieme alla sua compagna Aate han ritrovato i resti di un carbonaio, dei suoi due figli e di due lavoranti, tutti orribilmente trucidati e parzialmente divorati. Li han riconosciuti solo per alcuni oggetti che sapevano essere loro. E anche qui son state trovate impronte di zampe artigliate, della dimensione simile a quelle di  un ragazzo; e nelle parti dei cadaveri non divorate c'erano moltissimi segni di graffi profondi. Nel rapporto sostenevano di aver l'impressione che fossero stati divorati vivi, e non per cibarsene, ma per sfogo di pura e semplice crudeltà."

A quel punto la maga lasciò andare un sospiro. "I due ranger di questo rapporto però non sono più vivi. Tempo dopo, per una loro prolungata assenza, un altro di nome Aronar, è andato alla loro ricerca, e seguendo una serie di impronte di piedi piccoli ma dotati di grossi artigli, ha trovato i loro corpi nel loro campo a poca distanza da Karkar. Erano stati seviziati...la donna era stata legata tra due alberi e sventrata per estrarre il figlio che portava nel ventre."
Scarlett deglutì e costrinse la sua mente a staccarsi da quella scena: doveva rimanere lucida e continuare a riportare alla mente quelle informazioni. "Il ranger diceva che non capiva come gli aggressori avessero capito che era incinta, perchè non era assolutamente visibile la gravidanza, e lui lo aveva saputo in confidenza da Tioran solo pochi giorni prima. Tioran aveva una gamba spolpata in parte, e il resto del corpo segnato da artigliate che però non ledevano gli organi vitali, quasi fossero state fatte per seviziarlo mentre si dissanguava."
A quel punto la Rossa fissò Tionisla. "La loro morte però ha portato informazioni: le loro armi erano coperte da una sostanza grigiastra e viscida, ed apparivano leggermente corrose. Inoltre nella radura c'erano tre aree circolari, circa di due passi di diametro ciascuna, in cui non vi era più erba e il terreno sembrava corroso da un potente acido. Forse non ci dirà nulla in più, forse non è stato nemmeno Raxxla a fare questo, ma-"
Scarlett si bloccò, si passò la mano sulle tempie, e prese a mormorare tra sè e sè qualcosa come se stesse ripetendo i passaggi di una conversazione. "Oh cazzo!" esclamò ad un certo punto. "Perchè non ho trascritto anche queste benedette informazioni! Vabbè...meglio tardi che mai... c'era un rapporto del generale Dunfield in cui diceva che Issus e Fesser si erano introdotti a Mayraberd. Ebbene, Fesses, dopo essere morto davanti ad Issus, è stato restituito a Dunfield smembrato e parzialmente divorato: prima il tronco, poi le gambe e le braccia e per ultima la testa."

Lasciò passare l'informazione, allargando le braccia. "Ora, ovvio che potrebbe anche essere qualcos'altro ad aver fatto tutto questo, magari un sottoposto di Raxxla...ma sarebbe un sottoposto con decisamente molta libertà d'azione, visto che se ne può andare in giro come gli pare..." scrollò le spalle e riprese.

"Aronar ha mandato poi un altro rapporto in cui spiegava che stava indagando sulla loro morte, e nel farlo si è imbattuto nei resti di uno scontro in cui però le vittime erano parte delle truppe di Raxxla: circa trenta coboldi tra cui uno sciamano, tre orchi, un orco chierico di Gruumsh e quattro umani che, a detta del ranger, era un contingente più numeroso del solito. Tutti dilaniati da tagli prodotti da artigli, tranne sei coboldi con ossa rotte e crani fracassati, come se fossero caduti da una grande altezza. Ovviamente sopra quella radura non c'erano dirupi per giustificare una caduta simile. Inoltre le tracce di artigli su questi erano più profonde e apparentemente procurate da arti più grandi. Al suolo come sempre molte impronte sovrapposte, ma alcune simili a quelle trovate al campo di Tioran. Questo Aronar diceva che non c'erano tracce di altri aggressori, quindi sembrava uno scontro nato fra due distinti gruppi di seguaci di Raxxla, e anche in questo caso c'erano cinque aree nella radura in cui il terreno sembrava bruciato o corroso da acido, che lui non è stato in grado di spiegarsi."

A quel punto Scarlett si fermò, valutando se mancasse qualcosa.  "C'erano anche rapporti ovviamente su perdite e richieste di rinforzi, ma credo che quello che ci serve sia proprio in questi..."
Inspirò a fondo, riflettendo per un poco. "Come dicevo prima, non è ovviamente detto che siano proprio opera di Raxxla queste uccisioni, ma nei rapporti si parla di impronte e artigli più piccoli e di più grandi, e Issus ci aveva detto che oltre a Raxxla c'era un altro paio di creature simili un po' più dietro rispetto a lui nella sala dove lo incontrava. E teniamo conto che Fesses sembrava aver subito un trattamento del tutto simile a quello dei corpi ritrovati. Quindi forse possiamo ipotizzare che i massacri siano opera di Raxxla e dei suoi simili, magari dei figli, forse in parte per cibarsi e in parte per divertimento. Il Conte aveva detto che forse gli scomparsi venivano portati a Mayraberd come cibo per le truppe di Raxxla, il che potrebbe aver senso, se non fosse che per trasportare tutti quei corpi serve un carro, e le tracce del carro di Leleer non andavano verso Mayraberd."
Gli occhi della Rossa si spostarono su Tionisla. "Cerchiamo di riassumere i tratti di questa creatura: feroce, dotata di artigli, il cui sangue è in grado di corrodere terreno e metallo, presumibilmente in grado di volare, almeno il più grande di queste creature, dato quanto riportato della morte dei coboldi. E questo spiegherebbe perchè Aronar non ha trovato tracce di altri assalitori in quella radura: se vola può essere piombato su di loro all'improvviso. Inoltre potrebbe essere dotato di una qualche sorta di potere psichico, dato che sapeva che Aate era incinta anche se non era visibile, o forse ha un olfatto molto sviluppato, in grado di percepire i cambiamenti nel corpo di un altro essere vivente, un po 'come possono fare certi animali." Scarlett tamburellò sul ripiano del tavolo. "Gli artigli per quanto evidenti, non sono una grande informazione, credo che ci siano fin troppe creature che ne sono dotate e sappiano come usarli per far del male... il sangue corrosivo invece bhe...indubbiamente non è roba comune. E le tracce di acido son state trovate nei due casi in cui chi è stato attaccato ha avuto modo di rispondere e provare a difendersi, quindi è praticamente certo che possa essere proprio il suo sangue ad essere corrosivo."

DUNGEON MASTER - 04/09
Finito il resoconto di Scarlett, Tionisla rimase per lunghi istanti a fissare la giovane collega con espressione pensierosa. «Certo che seiuna miniera di informazioni», osservò infine, «ed hai anche una memoriadi ferro». Sospirò nascondendosi il volto fra le mani. «Peccato solo che tutto ciò che hai riportato mi porti a trarre conclusioni per nulla confortanti», aggiunse con voce soffocata dalle mani ancora ferme sul volto in atteggiamento sconsolato.

Infine sospirò nuovamente e rialzò la testa. «Impronte di zampe artigliate, diverse però da quelle degli orsi e dei grandi felini. Ferocia fine a sé stessa. Capacità di volare, non solo per attaccare dall'alto ma anche, a quanto pare, per prendersi il gusto di sollevare in aria dei poveri coboldi e poi lasciarli cadere per godersi lo spettacolo di vederli sfracellare al suolo», iniziò ad enumerare. «Il fatto di sbranare le vittime in sé non significa molto, in fondo lo fa
anche il gatto delle cucine con i topi della dispensa, ma è la modalità che è inquietante. Infine ci sono quelle strane macchie di terreno corroso da una specie di acido e le armi dei ranger intaccate da un icore grigiastro». Tionisla allargò le braccia. «Temo che sarebbe stato
meglio che Raxxla fosse stato davvero un illithid, ma mettendo insieme tutti quegli indizi, l'icore sulle armi, la capacità di percepire la presenza di un feto all'interno di un corpo umano, la crudeltà fine a sé stessa... ebbene, credo di sapere cosa ci troviamo davanti: gli indizi chiave sono le chiazze di terreno bruciato da una specie di acido dove invece avrebbe dovuto trovarsi un cadavere e la corrosione della lama del ranger».

Si arrestò per un attimo, come timorosa di ciò che stava per dire, e poi riprese: «Ci sono esseri che normalmente popolano piani dimensionali diversi dal nostro piano materiale, che tuttavia bramano di invadere come fosse per loro un terreno di caccia. Il passaggio fra piani non è cosa semplice, ma di tanto in tanto qualcuno ci prova: il più delle volte si tratta di un Signore nella sua dimensione che mira ad accrescere il suo potere, per cui trova il modo di inviare un luogotenente nel piano materiale con l'incarico di creare i presupposti
per un'invasione: un'invasione di demoni, per l'appunto. Di norma il Signore dei Demoni proibisce ai suoi servitori di seguire il luogotenente finché tutto non sia pronto per l'invasione vera e propria, ma i demoni sono esseri intrinsecamente indisciplinati, per cui c'è sempre qualcuno che approfitta del portale semiaperto per intrufolarsi nel nostro piano. Da qui vengono le notizie orripilanti che Scarlett ci ha riferito, ma paradossalmente queste cose per gli abitanti del nostro piano nel loro complesso possono essere la salvezza: se quei demoni
indisciplinati non tradissero con le loro azioni l'esistenza di un portale prossimo a spalancarsi, noi ci troveremmo poi a dover fronteggiare un'invasione in tutta la sua potenza. Per nostra fortuna, i demoni di rango inferiore sono troppo stupidi per sapersi controllare e
così scoprono prima del tempo i piani dei loro superiori, dandoci modo di reagire».

«Insomma, sono pressoché certa che Raxxla sia solo l'illusione dietro la quale nasconde la sua vera identità un demone di un certo livello, per coprire la propria presenza fintantoché non avrà creato tutti i presupposti per aprire del tutto il portale dimensionale», concluse
Tionisla. «Sono anche pressoché certa che Raxxla agisca da solo e che gli altri eventi citati nei rapporti siano addirittura contrari ai suoi scopi, tant'è che uno dei rapporti parla di uno scontro in cui fu coinvolto un grosso contingente di servitori di Raxxla stesso: non mi
stupirebbe che lui stesso stia cercando di tenere a freno i suoi indisciplinati simili, con quanto successo però è difficile a dirsi. Le chiazze di terreno corroso sono un indizio significativo: un demone non può realmente morire nel nostro piano, per cui se viene "ucciso" in effetti ritorna piuttosto bruscamente nel suo piano d'origine e lascia dietro di sé proprio quelle caratteristiche chiazze sul terreno. Infine, a quale fra le tante specie di demoni possa appartenere Raxxla proprio non saprei dirlo: sarà importante che voi riusciate a consultare Eudana per saperne di più su questo». Tionisla rivolse lo sguardo verso Morgon.
«E qui veniamo a quanto avevi detto su Kan-Thor...».

[NdG] Però la parte riguardante Morgon la vediamo in un'altra mail, altrimenti questa diventa eccessivamente lunga...

DUNGEON MASTER - 04/09
[Tionisla] «E qui veniamo a quanto avevi detto su Kan-Thor...».

«Prendi il libro che avevi trovato da Hubertus e posalo sul tavolo», disse Tionisla a Morgon. «Ora siediti ed aprilo alla parte in cui avevi visto l'immagine di Kan-Thor. Non ti preoccupare se il testo ti sembrerà il solito guazzabuglio incomprensibile: è la sua magia protettiva che lo
dissimula. Ora, senza guardare il testo... anzi, puoi anche chiudere gli occhi se pensi che possa aiutarti... concentrati molto bene e richiama alla tua mente l'importanza della vostra missione ed i motivi che rendono necessario per voi ascendere a Kan-Thor per conferire con
Eudana. Quando sarai ben certo che la tua mente sia focalizzata al massimo su queste cose, prova di nuovo a leggere il testo». Tionisla esitò un istante e poi aggiunse: «Il libro scelse te, per cui dovresti riuscire a farcela, ma non farti prendere dall'ansia di fallire: ricordati che, mal che vada, puoi sempre ritentare e che comunque abbiamo anche una soluzione di riserva. Ma sono certa che ce la farai». La mezzorca diede una pacca, a suo modo gentile, sulla spalla di Morgon e concluse: «Ed ora datti da fare, ragazzo!».

MORGON - 04/09
Morgon si fece serio.
Si voltò verso Tionisla ed ascoltò con attenzione le parole che pronuniciava, poi volse lo sguardo verso Tabitha e le sorrise. Lasciò la mano della drow e rovistò nella zaino che aveva posato a terra.
Estrasse il libro e si fece avanti.
Seguì le istruzioni della maga.
Posò il libro sul tavolo e lo aprì alle pagine oggetto della discussione.
Le osservò con cura. Il loro significato continuava ad essergli precluso, ma non si soffermò su quello. Si soffermò sui segni di inchiostro sulla pagina. Cercò di concentrarsi sul loro andamento in parte curvilineo ed in parte netto.
Chiuse gli occhi e mentre quei segni ed il loro percorso sulle pagine continuava ad accompagnare il suo pensiero come un sottofondo musicale, Morgon pensò a tutto quello che aveva portato lui ed i suoi amici lì in quel momento. Pensò a come era venuto in possesso del libro in quella piccola bottega. Pensò alla loro missione. Pensò a tutto quello che stavano scoprendo in quello studio. Pensò ad ogni suo compagno di avventura e ne richiamò alla mente il volto.
Intanto di sottofondo le volute disegnate dalle parole sulla pagina stavano vorticando, si stavano stirando e stavano ruotando. Alcune lettere si stavano spostando di posto, altre assumevano una forma diversa.
Morgon sorrise, come se avesse acquisito una nuova consapevolezza.
Aprì gli occhi e non guardò altri che le pagine che aveva innanzi.

DUNGEON MASTER - 04/09
Morgon] Aprì gli occhi e non guardò altri che le pagine che aveva innanzi.

Per un istante il testo parve prendere una forma comprensibile, ma poi tornò come prima.

«Non ci siamo, ragazzo», disse Tionisla in un tono di voce cha lasciava intuire come in fondo non si aspettasse molto da quel primo tentativo. «Non so su cosa tu abbia concentrato la tua mente, ma di certo non è stato abbastanza per convincere l'incantesimo che protegge Kan-Thor a lasciarti leggere i suoi segreti. Ma forse la colpa è mia, che non ti ho  spiegato bene cosa tu dovessi fare. Provo a farti capire meglio: tu devi trasferire all'incantesimo, e quindi in pratica a Kan-Thor stessa, l'importanza vitale della tua missione e quindi l'assoluta necessità che hai di trovare la sua ubicazione per poter proseguire il cammino tuo e dei tuoi compagni. Se trasferisci la sensazione che magari, chissà, forse, già che si passa da quelle parti, potrebbe anche venire utile andare a dare un'occhiata nella sacra isola, il suo accesso ti resterà precluso. Questo devi far cogliere all'incantesimo: l'entità del pericolo che incombe su di noi e di conseguenza la vitale portata della tua missione, la tua determinazione nel compierla e la purezza dei tuoi intenti, oltre al fatto che ciò che ti occorre per andare avanti è là, a Kan-Thor, e non altrove. Ogni altro pensiero è aria fritta per la sacra isola e non ti porterà a nulla». La maga picchiettò sul libro aperto con il suo massiccio dito. «Capito? Su, riprova...».

FENRYR - KREENA - 04/09
[Tionisla]
Ogni altro pensiero è aria fritta per la sacra isola e non ti porterà a nulla». La maga picchiettò sul libro aperto con il suo massiccio dito. «Capito? Su, riprova...».

"Se fallisci, anche la tua amica drow morirà" - intervenne l'elfo dei ghiacci, in tono basso e definitivo.
Fissò per un istante Morgon, come per sottolineare il concetto, quindi tornò alla sua solita espressione distaccata.

 

Kreena studiò entrambi con aria spaesata, incrociando nel mezzo lo sguardo di Jean. Sollevò un sopracciglio. Storse il naso. Quindi gli fece un rapido cenno del capo e in silenzio uscì dallo studio.

NdG
Fenryr il Motivatore! ^___^
@Giacomo Fortunati , @Guido Bressan se Jean la segue, proseguiamo in privato.

 

 

MORGON - 04/09
Morgon si sentì in colpa per aver fallito per quel primo tentativo.
Cercò però di non badare a quella sensazione dal retrogusto amaro che covava nell'ombra e cercò di liberare la mente.
Ascoltò con molta attenzione le parole di Tionisla. Annuì. Ascoltò, voltandosi a guardarlo con sguardo serio, Fenryr. Annuì anche a lui. Si voltò verso Tabitha. Serio. Annuì anche a lei, come a rispondere ad una domanda o ad una frase che la drow non aveva pronunciato.
Fissò ancora una volta lo sguardo sul libro.
Chiuse gli occhi.

Canta il vento non visto tra le pietre antiche
Sobbalza lo spirito alla vista dell'amore
La voce non vista arriva all'orecchio
Desta il coraggio anima ribelle
Cerca il silenzio
Abbraccia il vuoto
Svuota per riempire
Taci per ascoltare.

Le parole di quella poesia lo aiutarono ad immergersi in se stesso. Pose una mano sul libro. Fu un gesto naturale. Spontaneo. Come per rimanere in contatto con il suo obbiettivo e non perdersi tra mille pensieri.
Alla mente del bardo arrivarono improvvise le immagini di Raxxla e le immagini di tutti i resoconti fatti da Scarlett poco prima e quelli di Issus. La figura di Raxxla era stranamente più grande di come se l'era immaginata altre volte. Quelle immagini iniziarono a scorrere davanti ai suoi occhi come su Morgon fosse davvero lì, presente. Cadaveri fatti a pezzi, mutilati e torturati. Il terreno inzuppato di sangue bagnava i suoi calzari. Il puzzo di morte era tutt'intorno.
Ad un certo punto al posto della donna che aspettava un bambino, Morgon si ritrovò faccia a faccia con Tabitha. Legata. La guardò e provò ad allungare una mano verso di lei, ma questa le passò attraverso. Un ombra si stava avvicinando alle sue spalle. Morgon urlò con quanto fiato aveva in gola, ma non un suono abbandonò la bocca del mezzelfo.
Cadde a terra in ginocchio, in lacrime.

Un'altra immagine lo scosse. Era come una mappa. Gli erano sempre piaciute le mappe. Un piccolo puntino rosso iniziò ad allargarsi dal centro della mappa. Un piccolo puntino che diventava sempre più grande, e grande, fino ad occupare l'intera mappa. La mappa era ormai completamente inzuppata di rosso, e quel liquido iniziava a colare ovunque. Non era possibile contenerlo o fermarlo. Le sue mani che tenevano in mano la mappa erano completamente sporche.
Era quello il destino che attendeva tutti loro e non solo?

Quello il destino se non avessero fermato Raxxla?

In qualche modo ebbe come una rivelazione. Fino a quel momento per il giovane bardo, in fondo tutto era sembrato un'avventura, nel senso più classico del termine. Ora sembrava essere nata in lui una certa consapevolezza diversa. Una sorta di responsabilità. Di grande responsabilità, che rendeva tutto meno romantico e molto molto concreto.

Il loro compito assumeva un'importanza senza pari. Raxxla doveva essere fermato.

Con gli occhi ancora umidi di lacrime si costrinse a portare alla mente una parola. Kan-Thor. Riportò alla mente tutto quello che aveva letto e scoperto sull'Isola. Riportò alla mente il nome di Eudana.

"Kan-Thor..."
"Dobbiamo fermare Raxxla..."

L'immagine di un campo sterminato pieno di donne in gravidanza legate a pali conficcati nel terreno, lo colse d'improvviso, nuovamente. Ombre nere come la notte stavano uscendo da buchi nel terreno. Ne seguirono solo urla e sangue.

Morgon distolse lo sguardo.

Piangendo, urlò. Non ebbe la consapevolezza se s'immaginò di urlare o se urlò veramente.

"TI FERMERO' MALEDETTO... TI FERMEREMO!!!"

Una nuova serie di immagini lo raggiunsero. Un oggetto dai contorni non definiti, ma dalla potenza magica che veniva emanata come vapore acqueo che sale da una pentola di acqua calda sul fuoco del camino. Poi una mano che sorreggeva quell'oggetto, una mano sottile e leggiadra che brandiva quell'oggetto come un fabbro con il martello della sua fucina, con la stessa forza e la stessa determinazione. Poi una figura solitaria nello stesso campo di prima. Un rilascio di energia magica e tutte le ombre svanite. Poi ancora lo colse l'immagine di un'isola.

Un surrurro.

"Kan-Thor..."

Poi ancora.

"Kan-Thor..."

Poi ancora, ma a voce più alta.

"Kan-Thor... la via..."

"il cammino dove è?"

Poi un urlo liberatorio... come uno sfogo. Improvviso. Senza rancore. Energico. Liberatorio.

"KAN-THOR...ABBIAMO BISOGNO DI TE... MOSTRATI...FATTI VEDERE!!!"

"... te ne prego... te ne prego..."

Il bardo aprì gli occhi piano, piano. Rimase così, in silenzio. Scosso per quello che il suo animo gli aveva mostrato: cose di cui fino a quel momento non era stato cosciente. Asciugò gli occhi e facendo un respiro profondo guardò le pagine del libro.

sabato 18 dicembre 2021

SETTIMANA 48 - 2021

DUNGEON MASTER - 04/09


[Scarlett] "Di sicuro è difficile fare ipotesi su cosa possa essere in realtà... magari dirti quali sono le creature particolari che lo servono - e non parlo di orchi e umanoidi vari - che aveva visto Issus, potrebbe darti qualche idea in più, Tionisla?"


«In questa situazione ogni informazione può servire», rispose Tionisla, «solo che ormai le informazioni che erano in possesso di Issus sono andate perdute... o forse intendi dire che in precedenza lui ti aveva raccontato qualcosa di più di quanto ci ha detto in questa stanza prima che gli togliessi la memoria? In tal caso, ti suggerirei di dire ciò che sai: magari non servirà a nulla, ma magari può esserci qualche indizio utile».


«Però ci sono anche altre due cose di cui penso che varrebbe la pena parlare», aggiunse. «La prima è quella bolla protettiva che Raxxla tiene sempre attiva tranne quando vuole che qualcuno gli si avvicini molto: sono convinta che, se non troveremo un modo per neutralizzarla, farete meglio a non avvicinarvi nemmeno a lui. La seconda è che, se non ricordo male, fra i vari rapporti di cui Bryosk mi aveva parlato usando il Nock prima che mi venisse rubato ce n'erano alcuni che fino ad ora sono stati del tutto ignorati: anche per questi vale lo stesso discorso di prima, magari non hanno nulla a che vedere con il nostro problema, ma non si può mai sapere. Qualcuno di voi si ricorda di cosa parlavano?».


Tionisla esitò brevemente e poi improvvisamente si animò, quasi balzò in piedi per dirigersi verso uno degli scaffali della libreria da cui, dopo un po' di ricerche, trasse un volume che depose sul tavolo ed iniziò a sfogliare con impazienza. «Mi par di ricordare... c'era una cosa che avevo letto parecchio tempo fa... ma dove cavolo è...», brontolava sfogliando le pagine avanti e indietro, «magari non è nemmeno questo il volume giusto... ah, no, ecco qua!», esclamò in tono soddisfatto picchiando ripetutamente con il grosso indice sulla pagina aperta.

«Signore e signori, abbiamo una traccia da seguire!», annunciò trionfante. «Forse ho scoperto qualcosa sulla bolla che circonda il caro Raxxla».


Detto questo, si mise a leggere con attenzione sfogliando lentamente le pagine del libro.


HAZA - 04/09

Haza si avvicinò a Morgon, mentre Tionisla leggeva.

"Non c'era quella pergamena, finita in mezzo alle carte che il Conte ci aveva dato?

Mi fare che fece una lavata di capo al suo archivista per averla mescolata a quelle destinate a noi.

Una specie di lago sacro del canto con un'isola in mezzo che Briosk stesso pensava corrispondere al Lago Ironas. Mi sa che ci si era nascosto qualcuno. Te lo ricordi? Ci diede anche una mappa."


 

SCARLETT - 04/09

Scarlett annuì in risposta. "Issus mi ha descritto tutto il percorso che ha fatto all'interno di Mayraberd, comprese le creature che ha visto prima di arrivare al cospetto di Raxxla. Quindi abbiamo comunque anche un'idea di come è fatta all'interno la fortezza, non una mappa precisa, ma sempre meglio che niente." 

La Rossa si concentrò, riportando alla mente la sera passata con lui.

"Nei sotterranei mi aveva detto di aver incontrato semplicemente goblin, orchi, gnoll, ma anche umani, nani, elfi e mezzelfi. Entrando nel mastio vero e proprio invece le cose cambiano. Al primo livello ha visto due guardie, ma potenzialmente potrebbero essercene di più, che mi ha descritto come umani di taglia molto grossa con le teste di bovini e grandi corna rivolte in avanti come i tori; grossi, minacciosi ma non troppo svegli."

Scarlett si bloccò, riflettè per un attimo, quindi si voltò verso Kel-hatril. "Kelly, sai che ho letto il tuo diario..." esordì attendendo un cenno da parte dell'altra. "A un certo punto tu menzionavi delle creature che, dalla descrizione che avevi messo, direi che corrispondono, e le chiamavi minotauri. Potrebbero essere le stesse creature?" le domandò attendendo una risposta - affermativa o negativa che fosse - prima di proseguire.

"Tornando a Mayraberd... Al piano terra Issus ha visto aggirarsi anche un grosso cubo di gelatina verdognola che andava in giro inglobando qualunque cosa incontrasse." 

Scarlett si fermò per un secondo, poi riprese. "Al terzo livello è entrato in quella che poteva essere la sala del trono della fortezza: una grande sala a tre navate, divisa da colonne, con statue davanti a ciascuna di esse. Quando Fesses è entrato camminando nella navata centrale, arrivato alla seconda coppia di colonne le statue della prima coppia si sono animate e li hanno catturati. Issus mi ha detto di aver provato ad attaccarle, ma con la spada ha capito che non poteva fargli grandi danni."

Fece una pausa, dando modo a tutti di non perdere la successiva parte del discorso. "Ho saltato di proposito il secondo livello del mastio, perchè questi detti finora forse non sono tanto indicativi della natura di Raxxla, ma nel secondo livello ha visto per la prima volta quello che poi gli ha dato l'impressione di essere una sorta di luogotenente di Raxxla: un essere dall'aria molliccia, più o meno sferico e di cinque o sei spanne di diametro, che fluttua nell'aria, con un grosso occhio al di sopra della bocca irta di denti acuminati, una decina di altri occhi più piccoli in cima a dei tentacoli nella parte superiore del corpo, e quattro tentacoli più grossi privi di occhi nella parte inferiore che usa un po' come se fossero mani. Qui lo ha solo visto, ma quando poi sono stati catturati spesso questa creatura si occupava delle torture usando gli occhi piccoli sopra i tentacoli: gli instillava paura, oppure dolore, lo soggiogava e lo ha anche costretto a torturare lui stesso Fesses; inoltre era presente anche quando Issus veniva condotto al cospetto di Raxxla, probabilmente lo teneva sotto una qualche sorta di incantesimo perchè Issus ricordava di sentire un terrore indicibile. Era questo mostro che popolava principalmente gli incubi di Issus quando lo abbiamo visto la prima volta al monastero."

Scarlett si fermò, sembrò fare mente locale, poi annuì. "Queste sono le creature di cui mi ha parlato."


A quel punto la maga cercò di riportare alla mente quanto invece avevano letto da Bryosk, ma Tionisla saltò in piedi e si diresse a uno scaffale iniziando a cercare un libro che, dopo aver trovato, iniziò a sfogliare freneticamente cercando qualcosa che poi trovò picchiando sulla pagina. 

"Ottimo! Come dici tu: o troviamo informazioni su quella bolla protettiva o possiamo anche salutare l'idea di affrontare Raxxla, quindi se hai qualcosa è sicuramente molto meglio che niente!"

Scarlett le si avvicinò incuriosita, ma per quanto avrebbe voluto gettare un occhio a quel libro, decise di rimanere educatamente a qualche passo di distanza, attendendo che fosse la padrona di casa a dare loro le informazioni.

mercoledì 8 dicembre 2021

SETTIMANA 47 2021

KREENA - 04/09
[Tionisla]
«Meglio non rischiare», commentò tranquillamente. «Comunque ne è valsa la pena: abbiamo scoperto parecchie cose sul nostro nemico, ivi incluso il fatto che la sua maggior debolezza è proprio la sua enorme presunzione, cosa tipica degli illithid... posto poi che sia davvero un illithid». Si guardò intorno con aria furbesca. «Ho come la sensazione che il caro Raxxla stia cercando di gettarci un bel po' di fumo negli occhi...».

"Davvero disgustoso" - commentò Kree, senza specificare se intendesse Raxxla o il biscotto che stava rosicchiando.
Lasciò il dolce e si passò la mano sulla fronte. Lo stomaco e la testa ancora un po' risentivano del rosolio della sera prima: per questo aveva saltato il giro di birra proposto da Scarlett. Sospirò.
"L'età" - borbottò, quindi sorrise.
"Bene, allora quando partiamo?"

SCARLETT - 04/09
Scarlett seguì Issus in sala da pranzo, mangiò chiacchierando del più e del meno con i vicini di posto, anche se a conti fatti non esagerò con il cibo dato che aveva abbondantemente spiluccato mentre si beveva le due birre durante l'intervento di Issus.
Così quando Tionisla si alzò dopo aver pranzato in fretta, Scarlett era già pronta a seguirla. Sarebbe andata con lei, sia per le informazioni che avrebbero ottenuto, sia perchè era ovviamente più che interessata a vedere l'incantesimo che avrebbe usato per ottenerle. Sapeva che era con ogni probabilità fuori dalla sua portata una cosa del genere, ma questo non toglieva che fosse molto curiosa di vedere e imparare qualcosa da quello che avrebbe fatto, che fosse anche solo la conoscenza dell'esistenza di quel genere di magia.
La Rossa posò una mano sul braccio di Issus, attirando la sua attenzione. "Tu vuoi venire o preferisci fare altro?" gli chiese con un sorriso, attendendo la sua risposta prima di accodarsi a Tionisla e Kel-hatril.
Una volta giunti nello studio, Scarlett si posizionò dove non avrebbe dato alcun fastidio alla mezzorca, ma in modo che vedesse chiaramente tutto quello che avrebbe fatto.
L'incantesimo in un primo momento mostrò quello che doveva essere Raxxla, anche se la bolla che lo avvolgeva - esattamente come l'aveva descritta anche Issus - ne nascondeva praticamente tutti i tratti. Poi Tionisla recitò un altro incantesimo, e la luminescenza che ne dissimulava i tratti scomparve, rivelando un essere a dir poco ributtante... e lui, sorpresa, si accorse dell'intrusione rivolgendosi direttamente alla mezzorca.
Se non fosse stata per l'assoluta serietà della situazione, gli appellativi coloriti con cui Tionisla si rivolse al loro nemico le avrebbero strappato una risata.
Praticamente quel coso - un illithid - mangiava cervelli, risucchiandoli a mo' di minestra. Un simpaticone.
Tionisla interruppe l'incantesimo quando Raxxla minacciò di bruciare i loro cervelli sfruttando proprio quella connessione, magari era solo una spacconeria, ma aveva ragione nel dire che era meglio non rischiare, tanto ormai avevano ottenuto quel che volevano, cioè sapere cosa fosse il loro nemico.
Scarlett rimase pensierosa per un attimo. "Intendi che potrebbe aver alterato il suo aspetto per farci credere che sia un illithid?" la maga arricciò leggermente il naso. "Bhe, sicuramente esistono incantesimi che possono farlo, e creature che possono cambiare aspetto, lo abbiamo visto con il mutaforma che si è preso Vixiar... certo è che, a prescindere che lui sia davvero un illithid o meno, è presuntuoso, e questa è una cosa che potremmo sfruttare a nostro vantaggio se ce la giocheremo bene." poi scrollò un poco le spalle. "Esistono altre razze che hanno questa macabra predilezione per i cervelli?" domandò quindi.
"Non credo che guarderò più una frittura di pesce allo stesso modo..." borbottò a mezza voce prima di girare lo sguardo su Kreena, attendendo anche lei di sapere quando era prevista la partenza.

HAZA - 04/09
[Scarlett] Gli occhi della maga saettarono per la stanza, individuando chi stava cercando. Si avvicinò ad Haza e gli posò gentilmente una mano sulla spalla, stringendogliela poi brevemente con un sorriso. "Grazie ancora, Haza. Per l'aiuto che ci hai dato e, soprattutto, per l'offerta che hai avanzato, per me è come se tu l'avessi fatto."

Il nano abbassò gli occhi e si schernì
"L'avrebbero fatto anche gli altri, se Tionisla avesse detto che era possibile. Sono stato solo il primo a proporlo. E sono contento di esservi stato utile, per quel che potevo."
Proseguì poi verso le stanze che li avrebbero visti attendere l'esito di quella procedura, dove si concesse uno spuntino frugale senza però indulgere nella birra.

Il ritorno di Issus salvo, anche se non sano perlomeno nei propri ricordi, rincuorò Haza, che attese ulteriori eventi, poiché ancora rimaneva tanto da fare prima di lasciare quella fortezza.
Di fatti non molto tempo dopo toccò alla drow mettersi a disposizione delle arti magiche della padrona di casa; Haza decise di essere presente al rito, qualsiasi nozione appresa direttamente sarebbe stata più utile di quelle 'riferite', quindi si mise in un angolo da cui poteva osservare e rimase in silenzio.
Quel che vide lo lasciò perplesso. Nella sua vita da avventuriero aveva avuto a che fare con molte razze di avversari, perfino con demoni e con un necromante lich, avevano avuto ragione di loro attraverso rari e potenti artefatti. Sconfiggere questo ne avrebbe richiesto un altro?
C'era solo da sperare che qualcuno sapesse cosa fare.
"Come si sconfigge un essere di quel genere? Respira? Può essere ferito?"
Domande che parevano sciocche a lui stesso, dopo averle fatte.
Ma in quanto a Raxxla, Haza si sentiva come un ragazzetto davanti a un nuovo complicato marchingegno gnomico da smontare senza le istruzioni.

DUNGEON MASTER - 04/09
[Haza] "Come si sconfigge un essere di quel genere? Respira? Può essere ferito?"

«Sì, mio buon nano, un illithid respira, può essere ferito, sconfitto ed anche ucciso», rispose Tionisla. «Anzi, al di là dei poteri psichici e della conoscenza di un certo numero di incantesimi, non è che quegli esseri siano poi così resistenti: due o tre colpi ben assestati del tuo mazzafrusto sarebbero sufficienti per ucciderne uno. Diciamo che sono più temibili in attacco che solidi in difesa. Ma la questione è un'altra», aggiunse la maga prendendo in mano una "corona" e rigirandola fra le dita. «Il fatto è che, dopo aver fatto la conoscenza con Raxxla, ora non sono affatto sicura che si tratti davvero di un illithid: temo che si tratti di qualcuno che sta facendosi passare per un pericoloso nemico per dissimulare il fatto di essere un nemico ancora più pericoloso».

Tionisla attesa qualche istante e poi sollevando il pollice di una mano aggiunse: «Primo punto. Avete visto tutti di quanta presunzione sia ammantato quel Raxxla, giusto? Allora, vi pare possibile che un essere così pieno di sé usi come proprio simbolo qualcosa che pare una parodia di un suo particolare tratto somatico?». Così dicendo sollevò l'altra mano per mostrare a tutti la "corona" girata in modo di presentare le punte non verso l'alto ma verso il basso. «I caratteristici quattro tentacoli di un illithid, vedete? Mentre una corona riportata su una medaglia presenta sempre un numero dispari di punte. Insomma, sarebbe come se io coniassi una medaglia che per rappresentare me mettesse in rilievo le mie zanne: non i miei possenti muscoli, ma le mie zanne. Non credo che mi azzarderei mai a mettere me stessa così in ridicolo, o che permettessi ad altri di farlo. A meno che chi lo facesse non fosse
indifferente al ridicolo, ma di certo non è questo il caso per un illithid degno di questo nome».

Altra breve pausa, poi sollevò anche l'indice e riprese: «Secondo punto. Io e Raxxla non ci siamo mai visti prima, ne sono certa, ma lui mi ha riconosciuta all'istante, chiamandomi per nome e facendosi anche beffe delle mie capacità come maga. Ma, se non mi conosceva da prima, come faceva ad essere così certo al primo colpo che fossi davvero io? Certo, di maghe mezzorche non ce ne sono poi molte, tutt'altro, ma non sono nemmeno l'unica in assoluto anche se sono forse la più dotata. Quindi ne concludo che forse lui mi conosceva per avermi già incontrata in passato ma che lui avesse differenti sembianze, tanto da impedirmi di riconoscerlo ora. Il che rende le cose ancora più complicate».

Sollevò ancora la sua zampaccia per mostrare un terzo dito alzato. «Terzo punto. La nostra nuova amica Kel-hatril e la sua adorabile sorella Tabitha, che sono elfe scure. Ora, sono quasi certa che non lo sappiate visto che gli illithid sono una razza estremamente poco
conosciuta tranne che fra studiosi esperti come me, Filth e non molti altri, ma fra di essi e gli elfi del sottosuolo corre cattivissimo sangue: anzi, direi piuttosto che siano nemici giurati. Tuttavia questo non ha impedito a Raxxla di stringere un accordo con Kel-hatril: strano
per un illithid, no? Certo, potreste dirmi che la cosa sarebbe strana anche vista dalla parte di Kel-hatril, ma la differenza è che lei non aveva altra scelta per stringere un'alleanza, mentre lui sì. Il che però non gli ha impedito di fare accordi con un atavico nemico della sua
razza. Ripeto: strano, no? Ma forse è perché in realtà Raxxla non è affatto un illithid: certo, non è detto, ma potrebbe essere una spiegazione».

«Il fatto è però che, se un indizio può essere un caso e due indizi una coincidenza, tre indizi rischiano di diventare una prova», concluse Tionisla in tono rassegnato. «Ma, se questo Raxxla non è un illithid, allora che diavolo è?».

SCARLETT - 04/09
Scarlett ascoltò tutta la spiegazione di Tionisla, rimanendo per un poco in silenzio riflettendo sulle riflessioni della mezzorca, poi annuì.
"Hai ragione. Io non ne so niente di illithid, è la prima volta che ne sento parlare, ma i tuoi ragionamenti non fanno una piega." affermò alzando per un attimo lo sguardo pensierosa, prima di tornare a guardare l'altra maga. "Quindi è una creatura in grado di cambiare il suo aspetto, come dote naturale o tramite la magia, e inoltre conosce gli illithid abbastanza da potersi spacciare per uno di essi in modo piuttosto credibile, ma non a sufficienza da sapere che non si metterebbero in ridicolo con la questione delle monete e non tratterebbero con i drow. O forse lo sa, ma non ritiene chi lo circonda in grado di arrivare a queste deduzioni."
La Rossa fece un'altra pausa. "Di di sicuro è difficile fare ipotesi su cosa possa essere in realtà... magari dirti quali sono le creature particolari che lo servono - e non parlo di orchi e umanoidi vari - che aveva visto Issus, potrebbe darti qualche idea in più, Tionisla?"

MORGON - 04/09
"C'è poi da dire questo..."
Prese fiato.
"Quell'essere ha davvero mangiato il cervello di quel tizio... giusto? Non può averlo simulato? Corretto? Ed aveva fatto lo stesso con il giovane collaboratore di Issus... mi è parso di capire dal racconto che ci è stato fatto... o diciamo che potrebbe essere un'ipotesi più che plausibile..."
Prese nuovamente fiato.
Il contatto con Tabitha gli diede sicurezza.
"Quante creature hanno questa predilezione per il cervello delle proprie prede? la risposta a questa domanda dovrebbe essere un indizio che potrebbe aiutarci a restringere il campo tra le varie ipotesi sulla vera identità del nostro avversario."
"Che ne pensate?"

NDG
Morgon potrebbe aver letto qualcosa di utile in merito agli Illithid che potrebbe essere utile ad avvalorare la tesi di Tionisla? Ed in merito ad eventuali mostri divoratori di cervelli?

GHINO - BOGNUS - 04/09
Ghino si era alzato incuriosito a guardare Tionisla e il rituale. Aveva seguito con attenzione le parole che aveva scambiato con il loro arcinemico.
Ora si muoveva nervoso da un piede all'altro, grattandosi la testa.
"Io non ci capisco una mazza di sti illicosi...mai visto uno, ma mi fanno schifo solo a pensarci.  E poi mi è venuta una gran fame" terminò in tono sconsolato.

 

 

 

Bognus stava immobile come gli succedeva a volte. In un angolo, accanto a Gymla, si capiva che stava seguendo e sorvegliando tutto solo dal movimento degli occhi.

 

 

 

 

KREENA - FENRYR - 04/09
[Morgon]
"Quell'essere ha davvero mangiato il cervello di quel tizio... giusto? Non può averlo simulato? Corretto?"

"Mah, mica vero..." - sbuffò Kree, agitando l'avanzo di biscotto, per poi abbandonarlo su uno scaffale con aria perplessa.
"Una volta ho visto un coso...postribulatore...prestiggitatore...un mago, insomma..." - continuò, agitando le mani per indicare Scarlett e poi Tionisla - "Oh...no, non come lei e neanche lei...intanto era maschio e poi non lanciava fuoco, fulmini, nè tirava fuori i pensieri dal cervello...al massimo tagliava le persone in due e poi le reincollava, ma si vedeva che era finto...era bravo solo ad allungare le mani, quello..."
Si grattò la testa.
"Comunque...il tizio...Rogon il Grande...ecco, faceva sparire le cose...le metteva sul tavolo, le copriva e poi puff...via il panno e non c'era più niente...un vaso, sparito! un salame, scomparso! una moneta, svanita...e poi riappariva nella scollatura dell'assistente! Per non parlare della collana di perle, che poi non è più ricomparsa affatto!"
Scosse il capo.
"Insomma...magari anche il nostro Raxxla sa questi trucchetti...chissà, magari ora il cervello è tra le tette di una cortigiana..."
Strinse le spalle.
"E comunque io i tentacoli come simbolo li metterei eccome!" - esclamò infine, mostrando le unghie e digrignando i denti - "E anche le zanne! Anche insieme! Bellissimo!"


Fenryr si limitò a fissarla, inspirò e non disse niente.

 

 

 

 

 

JEAN - 04/09
Jean era svogliato. L’ipotesi di ciò che lo aspettava se fosse rimasto con il gruppo lo atterriva. Aveva sbocconcellato qualcosa, bevuto appena qualche sorso di vino, non era riuscito a partecipare attivamente ai rituali di Tionisla avversando da sempre la magia e adesso pareva che potessero aver a che fare con un avversario che controllava la mente altrui… Le immagini di Bug, il suo giovane volto pacifico e quasi sorridente nella morte, lo martellarono come una scossa. Non ci pensava spesso, ma quando succedeva ne scaturiva un ricordo vivido e perfettamente scolpito nella sua memoria. Raxxla era un mangia cervelli? Non lo era? Non gli interessava per il momento. Se ne stava in silenzio, in disparte, osservando di tanto in tanto solo Kreena e la sua esuberanza.

TABITHA - 04/09
Tabitha era contenta che l'operazione di Tionisla su Issus fosse andata a buon fine, aveva anche mangiato abbastanza di gusto - tenendo conto che quella mattina aveva buttato giù solo un paio di biscotti per la tensione - e poi aveva seguito l'incantesimo della mezzorca per vedere i ricordi di Kel-hatril. Quando però aveva visto cos'era quel Raxxla,si era avvicinata di più a Morgon, sbarrando gli occhi.
Lei non ne aveva mai visto uno dal vivo di quegli illithid, ma ricordava bene le storie che le raccontava la sua balia quando era piccola, e nonostante fossero passati molti anni, riuscivano ancora a farla tremare.
Quando Tionisla avanzò l'ipotesi che Raxxla potesse non essere davvero un illithid, sperò che avesse ragione... o forse no, dato che poteva essere anche qualcosa di peggio.
Morgon chiese se esistevano altre creature con la predilezione per i cervelli, e Tabitha si trovò di nuovo a sbarrare gli occhi.
"Altri così...così come gli illithid? Cielo...spero di no..." mormorò a voce bassissima, voltandosi poi verso Kreena che stava parlando di un certo Rogon che faceva cose un po' da mago ma senza essere un vero e proprio mago come Scarlett e Tionisla.
"C'è gente che fa quelle cose?" chiese seriamente incuriosita, "Io non ne ho mai visti, sarà che gli elfi scuri non credo apprezzino quel genere di intrattenimento..." riflettè pensierosa, poi scrollò le spalle decidendo di mettere da parte per il momento la questione.
"Io non ho mai visto un illithid...ma sono malvagi, no, anzi, più che malvagi..." un brivido corse lungo la schiena di Tabitha. "Quando ero piccola la balia mi raccontava sempre storie terrificanti su dei mostri che aspettavano solo il momento buono per mangiarmi il cervello, soprattutto se facevo i capricci per dormire... " Tabitha si passò una mano sul braccio, quasi volesse scacciare il freddo. Spostò gli occhi su Morgon. "Sì, se conoscessimo altre creature con la passione per...ehm...i cervelli, potremmo avere altre idee... anche se, magari, come dice Kreena lui tipo simula il mangiare il cervello e in realtà fa altro per uccidere la vittima...no?"