lunedì 27 dicembre 2021

SETTIMANA 50 - 2021

TABITHA - 04/09
Quando Tionisla disse a Morgon che lui poteva trovare quell'isola misteriosa e la studiosa che si era nascosta lò, Tabitha gli strinse la mano un attimo prima che lui la lasciasse andare, guardandolo negli occhi con un sorriso. "Ce la farai, ne sono sicura..." disse incoraggiante, spostandosi di un paio di passi per non disturbare quello che doveva fare.
Il bardo si concentrò sul libro ma, a quanto pareva, il primo tentativo non era andato a buon fine.
Tabitha storse lievemente il naso a quella sottospecie di incoraggiamento di Fenryr che suonava quasi più come una minaccia, e fissò Morgon che si girò ad annuire verso di lei. Gli fece a sua volta un cenno e poi mosse le labbra a formare una muta frase: tranquillo, ce la puoi fare.
Morgon tornò a concentrarsi sul libro, vi posò una mano...e poi, dopo un poco, cadde in ginocchio piangendo.
Tabitha sobbalzò, i suoi muscoli vibrarono, una mano le si alzò tendendosi verso di lui, ma immediatamente la ritirò verso di sè, stringendosela al petto e obbligandosi a stare ferma al suo posto. Non poteva toccarlo, nè poteva parlargli, altrimenti rischiava di fargli perdere la concentrazione e sarebbe stato poi costretto a ricominciare da capo... e non voleva che lui fallisse per colpa sua. Però era terribilmente difficile guardare qualcuno a cui si voleva bene star male senza poter far nulla...
Continuò ad osservarlo con apprensione, sperando che quella sofferenza gli desse almeno le risposte che cercavano, che non fosse tutto inutile, e che quella Kan-Thor si rivelasse, che capisse le loro buone intenzioni.
Morgon urlò, piangendo ancora, e Tabitha si portò le mani alla bocca, tappandola per non farsi sfuggire nessun suono. Perchè Morgon piangeva? Cosa stava vedendo nella sua mente?
*Non posso muovermi, non devo muovermi... ferma, devo stare qui ferma...*
L'elfa scura sbattè furiosamente le palpebre, scacciando le lacrime che le stavano appannando la vista.
Il bardo gridò ancora, ma non vi era rabbia, o dolore, sembrava quasi una liberazione, energia pura, quindi invocò l'aiuto di Kan-Thor chiedendo all'isola di mostrarsi e, lentamente, aprì gli occhi, asciugandoli prima di tornare ad osservare il libro davanti a lui.
Silenziosamente Tabitha lasciò andare il fiato che aveva istintivamente trattenuto sentendolo gridare, senza abbassare le mani che ancora teneva sulla bocca per paura che le sfuggisse anche il più piccolo suono e che lui potesse distrarsi proprio in quel momento. Si costrinse a rimanere perfettamente immobile mentre lo fissava con gli occhi viola sbarrati, in ansia sia per lui che per l'esito...
*Ti prego...ti prego...*

NdG: Fenryr-Motivatore mi mancava all'appello XD

MORGON - 04/09
Morgon si asciugò gli occhi e sollevò lo sguardo dalle pagine del libro.
Continuò a tenere la mano posata sulla pagina aperta. Quel contatto gli dava una sorta di pace interiore. Ne aveva bisogno.
Non aveva mai vissuto un'esperienza del genere. Non era mai riuscito a far lavorare la sua immaginazione così profondamente da ottenere risultati come quelli.
Era stata la sua immaginazione?

Guardò Tionisla.

Poi con voce ferma e sicura pronunciò le seguenti parole.

"Con cuore saldo l'eroe la soglia varcherà,
al lago con due isole alfine giungerà.
Nel borgo antico il bardo cieco siede,
sapiente guida per chi in lui ha fede.
Non sempre chi ha la vista sa vedere,
ma talvolta anche il cieco può vedere:
del Nord il libro il bardo leggerà
e dall'antiche pagine il dovere suo saprà:
con passo sicuro la guida diverrà
di chi al sacro monte accedere dovrà.
Di infinite gocce è la natura del mare,
di granelli di sabbia il deserto appare:
l'occhio inganna e la mente scherma,
il passo è sicuro se la fede è ferma.
Nel plenilunio ciò che esiste è rivelato,
il sacro monte altrimenti è occultato.
Il custode crudele non perdonerà
chi di passar oltre senza merito oserà."

Poi con voce meno salda aggiunse "Tionisla... le immagini che ho visto erano solo frutto della mia immaginazione vero?"

Solo allora staccò la mano dal libro per tornare poi al suo posto, accanto al muro, accanto a Tabitha e prendere la mano di lei.

DUNGEON MASTER - 04/09
[Morgon] Poi con voce meno salda aggiunse "Tionisla... le immagini che ho visto erano solo frutto della mia immaginazione vero?"

«Come posso saperlo?», rispose Tionisla. «Ciò che hai costruito nella tua mente io non ho potuto certo vederlo, né ho mai avuto occasione di decifrare quello scritto per andare io stessa a Kan-Thor, quindi non ho idea di come si comporta l'incantesimo. Certo, sei un bardo, la tua immaginazione galoppa per sua natura, ma non mi stupirebbe venire a sapere che possa essere stata influenzata dal libro stesso».

«Mancava solo che dal libro venisse fuori una specie di poesia da quattro soldi in rime baciate», brontolò poi, scontenta, fissando il libro come se volesse dargli fuoco. «Non poteva dire semplicemente "vai avanti diritto, poi prendi la prima a destra, oltrepassa il ponte, alla
taverna gira a sinistra e poi chiedi"? No, eh? Come se non avessimo già abbastanza problemi...». Tornò a guardare il bardo. «A proposito, Morgon, non è che ce la rileggeresti tutta daccapo, magari più lentamente? Così possiamo iniziare a ragionarci sopra...».

TABITHA - 04/09
Tabitha ascoltò la voce ferma di Morgon che recitava quella poesia contenente le indicazioni per raggiungere Kan-Thor, e lentamente rilassò i muscoli, lasciando ricadere le mani che aveva tenuto fino a quel momento premute sulla bocca.
Avrebbe voluto correre da lui, sincerarsi del suo stato, abbracciarlo nel tentativo di farlo stare meglio...
Mosse un passo, ma poi la sua vista tornò a mettere a fuoco tutta la stanza e il resto dei loro compagni e Tionisla, e si bloccò tornando al suo posto, temendo di risultare sciocca. Del resto non era successo nulla di grave, Morgon era rimasto tutto il tempo a pochi passi da lei ed era riuscito nel suo compito... E poi... abbracciarlo... poteva farcela? Da un lato avrebbe sinceramente voluto farlo...ma dall'altro, come sempre, il fatto che lo volesse non implicava che per lei fosse semplice.
E mentre lei si tormentava con i se e i ma, Morgon tornò da lei prendendole la mano. Lo osservò per un istante, un po' indecisa sul da farsi, poi inspirò e prese il coraggio a due mani.
*Volevi abbracciarlo, no? E come al solito hai permesso alla tua insicurezza di vincere... fai quello che senti, che credi sia giusto fare...*
La mano libera di Tabitha si alzò, andando a sfiorare la guancia di Morgon dove la pelle aveva ancora una lieve traccia delle lacrime che il bardo aveva asciugato, ma immediatamente la allontanò di un poco. Inspirò nuovamente, sentendosi improvvisamente a corto d'aria, gli occhi viola si chiusero per un istante, poi li riaprì e si decise a posare delicatamente la mano sul volto del bardo.
Tabitha mosse piano le dita, sfiorandogli lievemente la pelle per cancellare gli ultimi residui del suo pianto. "Stai bene?" mormorò piano. "Io... so che non potevo venire da te..." aggiunse poi, con la voce che le tremava leggermente, "Avrei voluto però... mi dispiace tanto, anche se non so cosa è successo..."
A quel punto tacque, abbassando la mano con una lievissima carezza. Aveva le guance in fiamme, ma gli sorrise. "Sapevo che ce l'avresti fatta, sei stato bravissimo."

SCARLETT - 04/09
[Tionisla]
 «Certo che sei una miniera di informazioni», osservò infine, «ed hai anche una memoria
di ferro».

Un sorriso soddisfatto piegò le labbra della Rossa. "La mia maestra teneva molto all'allenamento della mente in generale, e io personalmente ritengo che le informazioni e la conoscenza siano molto importanti." una lieve scrollata di spalle fece oscillare i lunghi capelli. "Cerco di tenere la memoria allenata, ma preferisco sempre trascrivere perchè non mi ritengo infallibile. Di questi rapporti me ne han parlato poco tempo fa, quindi erano ancora belli freschi, ma penso che più tardi mi prenderò un poco di tempo per mettere tutto nero su bianco, per sicurezza."
L'espressione di Scarlett si fece seria mentre Tionisla spiegava cosa era propensa a credere che fosse Raxxla, e alla fine lasciò andare il fiato.
"Demoni quindi... accidenti..." mormorò la maga, non trovando nulla nella spiegazione di Tionisla che lasciasse anche una sola piccola possibilità che si stesse sbagliando.
"Bhe, in ogni caso la conoscenza del nemico è il primo passo per poterlo affrontare e sconfiggere. Ora sappiamo cosa è, ci manca la sua specie, ma è pur sempre qualcosa in più rispetto a quello che sapevamo ieri. Se Eudana potrà aiutarci a scoprirne ancora di più, sarà decisamente meglio."
A quel punto la mezzorca chiese a Morgon di provare a capire come raggiungere Kan-Thor, perchè il libro aveva scelto lui, e quindi lui doveva provarci.
Scarlett gli sorrise incoraggiante, tornando poi accanto ad Issus per lasciargli più spazio e non distrarlo.
Il primo tentativo purtroppo non andò a buon fine, ma Tionisla nn ne sembrava delusa anzi, pareva proprio che non si aspettasse che funzionasse al primo colpo, quindi Morgon si concentrò nuovamente per riprovarci. Fu dopo un attimo che il ragazzo cadde a terra piangendo, al cospetto di qualcosa che poteva vedere solo lui. La Rossa lo osservò per un attimo, gettando anche un'occhiata a Tionisla, ma era evidente che qualunque cosa stesse affrontando nella sua testa non parava nuocergli direttamente se non a livello emotivo. Gli occhi di Scarlett si spostarono quindi su Tabitha, sapendo più che bene come doveva sentirsi l'elfa scura, impotente davanti al dolore della persona a cui voleva bene, e fu contenta di vedere che, nonostante fosse evidentemente scossa, stava riuscendo a mantenere il controllo.
Morgon infine staccò gli occhi dal libro e ripeté una sorta di poesia che conteneva le indicazioni per raggiungere Kan-Thor. Ovviamente non indicazioni in senso stretto, come aveva fatto notare Tionisla.
La Rossa tornò al tavolo vicino alla mezzorca. "Visto tutte le precauzioni che ci sono per evitare che ci possa arrivare chiunque, la poesia quasi non mi stupisce..." commentò la maga. "Il Conte ci aveva fornito una mappa della zona a nordovest di La Soglia, in cui ci sono diversi laghi, di cui uno proprio con due isole. Un altro lago aveva invece un'isola unica piuttosto scoscesa, e il conte puntava su quella come possibile Kan-Thor, ma la poesia dice che il monte è occultato quindi non penso dovrebbe stare su un'isola che è un monte di suo... " Scarlett scrollò la spalle, "Ma partiamo dall'inizio ad analizzarla, che sicuramente è meglio...e recupero la copia di quella mappa che può servirci."
La maga si affrettò a trovare la cartina accuratamente ripiegata e la stese sul tavolo bloccandola con qualche peso agli angoli.
"La poesia dice che l'eroe varcherà la soglia e giungerà al lago con due isole. Ora, potrei sbagliarmi, ma vista così io direi che la soglia può essere intesa proprio come la città di La Soglia, perchè oggettivamente bisogna passarla per arrivare nella zona dei laghi dove, per l'appunto, troviamo il lago Garada che ha due isole." Scarlett puntò il dito, quindi proseguì. "Poi si parla di un bardo cieco che risiede in un borgo antico che deduco sia una delle cittadine del lago. Qualcuno di voi conosce la zona?" domandò alzando gli occhi dalla mappa. "Ovvio che il bardo cieco potrebbe essere anche una metafora, ma potrebbe anche intendersi letteralmente. Conoscete qualcuno tra voi che lo è o è conosciuto con un soprannome simile?" aggiunse rivolgendosi più direttamente a Filth e Tionisla.
Scarlett divenne pensierosa, completamente concentrata sulla mappa.
"Nella poesia diceva anche che gli occhi ingannano e la mente non te la fa vedere, ma se si ha fede si può procedere...e che a quanto pare ciò che normalmente è occultato, nel plenilunio si può vedere." con un leggero sbuffo cercò con lo sguardo Morgon.
"Morgon, scusa, come ha detto Tionisla, potresti rileggercela? Mi sono rimaste impresse delle parti, ma non tutta..."

KREENA - FENRYR - 04/09
Kreena si fermò come fulminata prima di uscire dallo studio.
"Secondo me il bardo è una statua" - esclamò, voltandosi verso Scarlett - "In realtà avevo pensato a quell'altro...il tizio...Arambam Descarach...Arwanzan Mazzagatt...vestito nero, arpa bianca, tutto misterioso, che arriva sempre nel momento sbagliato e sparisce quando iniziano i guai?"
Guardò i compagni più vecchi, cercando un supporto, poi scosse il capo.
"Ma poi ho pensato: mica può stare sempre lì seduto ad aspettarci! Quello poi...seduto non credo ci sia stato mai...sempre di qua o di là...e neanche è cieco...sì, magari lo è diventato, che con la vita che fa sarebbe il minimo...smarrire avventurieri...sedurre ragazze, prima o poi qualcosa ti succede, se non altro qualche malattia là sotto!"
Sospirò.
"Maschi...comunque...se non è lui, non saprei chi possa essere...ma una statua...quella sì: è ferma, immobile e anche cieca...o almeno, se ha gli occhi, mica vedono...poi, ci sono anche statue che vanno in giro, ma gli occhi sono sempre instatuati...non so come facciano a non sbattere contro le pareti, magari sono mezzi pipistrelli..."
Rimase a rimuginarci sopra un istante, poi scrollò le spalle.
"Quindi, noi andiamo lì al lago, troviamo questo bardo pietrificato, lo svegliamo e lui ci guida all'isola col plenilunio...tutto risolto!"
Sorrise, poi tornò di scatto seria.
"Io non lo bacio, però, sia chiaro! Se serve, lo farai tu!" - esclamò di nuovo verso l'amica maga.

Fenryr ebbe un lieve brivido.
"Il custode. C'è anche un custode da superare" - disse in un mormorio - "Ma se abbiamo una meta, possiamo partire"

 

 

 

 

DUNGEON MASTER - 04/09
[Tionisla] "Il custode. C'è anche un custode da superare" - disse in un mormorio - "Ma se abbiamo una meta, possiamo partire"

«Non è esattamente così», replicò Tionisla. «Il custode non sarà da "superare" nel senso che dovrete combatterlo in qualche modo: lui si limiterà a giudicarvi tutti, uno per uno, e lascerà via libera solo a chi lui riterrà opportuno far passare. Potreste essere tutti o anche
nessuno. Vi sconsiglio comunque di opporvi alla sua decisione e cercare di forzare il passaggio: uno scontro con lui potrebbe costarvi molto caro». Una pausa, come a lasciar assimilare bene il concetto, e poi riprese: «Una cosa credo sia meglio chiarire: la forma che assumerà il custode è irrilevante, perché di fatto il custode è un'emanazione di Kan-Thor stessa: potrebbe apparirvi con l'aspetto di un drago o magari con quello di un tenero cucciolotto, ma dietro di sé avrebbe comunque tutto il potere della montagna sacra. Per chiarirvi meglio la cosa, voglio aggiungere che è già accaduto in passato che un Cantore, troppo convinto dell'importanza della propria missione, avesse deciso di ignorare il divieto ricevuto dal custode e... beh, diciamo che si rese necessario affidare ad altri la sua missione».

«Su una cosa però Fenryr ha ragione: ormai avete tutto ciò che vi occorre sapere per compiere il prossimo passo», aggiunse la maga, «quindi, se vorrete, potrete partire già domani mattina alla ricerca di Kan-Thor».

MORGON - 04/09
Morgon si voltò appena percepì la mano di lei sulla sua guancia.
La sorpresa iniziale fu spazzata via da sensazione di benessere, da un formicolio che iniziò a prenderlo allo stomaco.
"Vedrai un giorno, quando sarai più grande, sarà una sensazione strana, come avere le farfalle nello stomaco..." gli disse una volta nonna Iuccia.
Quei dieci minuti si stavano trasformando in un concentrato di emozioni altalenanti difficile da gestire. Prima le immagini nella sua mente e quella sensazione di dolore che aveva provato, poi la felicità per essere riuscito a leggere quelle parole, ora questo.
Le sorrise, con la bocca, con gli occhi, con tutto se stesso.
"Grazie!"

Stava per portare la sua mano sopra quella di lei, quando le parole di Tionisla lo riportarono alla questione.
Fece per parlare ma anche Scarlett parlò.
Lasciò che finisse, poi disse.

"Le parole sono queste..."

Chiuse gli occhi e richiamò alla mente quanto aveva letto e le parole, semplicemente, fluirono al di fuori.
Cercò di scandirle il più possibile, a beneficio di tutti.

"Con cuore saldo l'eroe la soglia varcherà,
al lago con due isole alfine giungerà.
Nel borgo antico il bardo cieco siede,
sapiente guida per chi in lui ha fede.
Non sempre chi ha la vista sa vedere,
ma talvolta anche il cieco può vedere:
del Nord il libro il bardo leggerà
e dall'antiche pagine il dovere suo saprà:
con passo sicuro la guida diverrà
di chi al sacro monte accedere dovrà.
Di infinite gocce è la natura del mare,
di granelli di sabbia il deserto appare:
l'occhio inganna e la mente scherma,
il passo è sicuro se la fede è ferma.
Nel plenilunio ciò che esiste è rivelato,
il sacro monte altrimenti è occultato.
Il custode crudele non perdonerà
chi di passar oltre senza merito oserà."

Fece un respiro ed aggiunse "Quando sarà il prossimo plenilunio?"

SCARLETT - 04/09
Scarlett voltò lo sguardo su Kreena, sbattendo le palpebre un paio di volte mentre l'amica parlava di un bardo vestito di nero con un'arpa bianca - di cui lei non aveva mai sentito parlare - e poi lanciava l'ipotesi che il bardo cieco fosse in realtà una statua.
"Ah...ehm...bhe... non posso certo dire che la tua idea sia del tutto sbagliata, una statua indubbiamente non vede e potrebbe restare in posizione seduta a lungo..." tirò fuori dopo un attimo, non riuscendo ad evitare di sorridere all'ipotesi che le statue in grado di spostarsi fossero mezzi pipistrelli. Ancora si chiedeva come Kreena riuscisse a tirar fuori certe idee, certo era però che adorava la sua energia e il modo che aveva di esprimere le sue idee...per quanto a volte seguissero percorsi piuttosto tortuosi.
"Speriamo che se è una statua come dici, non tocchi proprio baciarlo... " aggiunse con una lievissima risata in sottofondo.
"Sì comunque in linea generale sembra che il significato della poesia sia quello: andare nel borgo antico sul lago con due isole, trovare il bardo e farsi guidare da lui." confermò spostando poi lo sguardo su Fenryr e Tionisla.
"Sul partire concordo anche io, vorrei solo capire se abbiamo un'idea di quale sia il borgo in cui andare, se non proprio sapere chi può essere questo bardo." aggiunse guardando i due, "Dalla mappa il lago Garada non sembra piccolo, forse non enorme, ma se avessimo un'idea più precisa delle cittadine potremmo guadagnare tempo."
La maga scrollò lievemente le spalle. "Quanto distiamo dal lago da qui? Tionisla, per caso hai una mappa più grande dove possiamo vedere la posizione dei laghi rispetto a noi e Mayraberd?"

HAZA - 04/09
"Così il nemico potrebbe essere un demone, e per batterlo dobbiamo andare in un posto per accedere al quale si deve essere giudicati da un custode."
Haza riassunse quel che riteneva vitale per il proprio contributo alla missione. Si rivolse pertanto a Tionisla.
"Ecco io, per un certo periodo... ehm... ho impugnato una spada nera sottratta ad un demone che avevamo combattuto e sconfitto mentre cercavamo di fermare un necromante lich. Una spada che si nutriva della mia stessa forza vitale per colpire i miei avversari."
Cercò nello sguardo della mezzorca l'ombra di un giudizio, ma si costrinse a continuare comunque questo racconto.
"Ora non possiedo più quell'arma, la abbandonai in mani sicure al termine di quella missione, sentivo che la sua influenza mi condizionava ogni giorno di più e non riuscivo a sopportare oltre di usarla per quanto mi rendesse utile agli scopi del nostro gruppo.".
Il momento di fare la sua richiesta, dopo questa confessione, era arrivato.
"Hai forse modo di determinare se la mia 'anima' sia rimasta contaminata? Prima di avvicinarmi al custode a chiedere il permesso di proseguire, vorrei essere certo che non mi fulminerà appena dovessi comparire a portata del suo sguardo."

DUNGEON MASTER - 04/09
[Scarlett] "A un certo punto tu menzionavi delle creature che, dalla descrizione che avevi messo, direi che corrispondono, e le chiamavi minotauri. Potrebbero essere le stesse creature?"

«Sì, potrebbero», rispose subito Kel-hatril, «ma con una differenza: quelli che volevo creare io erano in pratica dei costrutti, ma non è detto che lo fossero anche quelli visti da Issus, perché che io sappia si tratta di esseri che esistono anche in natura. In ogni caso si tratta
di bestioni enormi, cattivi, perennemente affamati di carne umana, piuttosto difficili da affrontare ma anche abbastanza stupidi: secondo me, una volta che saremo là la soluzione migliore, anziché combatterli, potrebbe essere quella di cercare di evitarli».

[NdG] Una risposta che dovevo da due settimane: meglio tardi che mai…

DUNGEON MASTER - 04/09
[Haza] "Hai forse modo di determinare se la mia 'anima' sia rimasta contaminata? Prima di avvicinarmi al custode a chiedere il permesso di proseguire, vorrei essere certo che non mi fulminerà appena dovessi comparire a portata del suo sguardo."


Per qualche istante Tionisla apparve smarrita per la pioggia di domande che le stavano piovendo addosso, ma ben presto si riscosse ed iniziò a rispondere.

Per qualche motivo decise di iniziare dall'ultimo che aveva parlato, forse anche perché si trattava della risposta più semplice: «No, Haza, non sono in grado di determinare una cosa del genere», rispose, «ma non per questo devi preoccuparti: il custode non attacca nessuno, si limita a dire "sì, tu puoi passare" o "no, tu non puoi passare" e diventerebbe pericoloso solo nel caso che qualcuno, ricevendo un rifiuto, si ostinasse lo stesso a salire sul monte. Insomma, se il custode dovesse dirti "no, tu non puoi", tu non dovrai fare altro che sederti buono buono da qualche parte ad attendere il ritorno degli altri».

«Passando all'interpretazione del testo», proseguì, «credo anch'io che il verso "con cuore saldo l'eroe la soglia varcherà" possa essere un modo un po' criptico per riferirsi al borgo di La Soglia, anche se ovviamente un minimo di dubbio rimane: perché "con cuore saldo"? Potrebbe essere solo un abbellimento per la metrica, ma potrebbe far riferimento ad un qualche tipo di prova da superare. Poi, non sono un'esperta di geografia, ma non mi viene in mente nessun lago nel Granducato, a parte il Garada, che abbia più di un'isola; tuttavia, non posso nemmeno escludere che possa essercene qualcun altro. Stando alla mappa, su quel lago di borghi dovrebbero essercene solo tre, quindi anche dovendoli controllare tutti non dovrebbero andar via più di un paio di giorni. Quindi, dato che il plenilunio per nostra fortuna giungerà fra un paio di giorni, ve ne restano trenta per arrivare a Kan-Thor in tempo per il plenilunio successivo: quattro, o magari anche tre visto che è tutta discesa, vi occorreranno per andare a Verge, due o tre per raggiungere La Soglia e poi un tempo imprecisato per arrivare fino al lago Garada... diciamo altri tre o quattro giorni... totale undici, per tenersi cautelativi, più due per controllare i borghi sul lago alla ricerca del bardo. Insomma, dai tredici ai quindici giorni per essere pronti a mettervi in cammino verso Kan-Thor, ovviamente posto che stiamo interpretando il testo correttamente. Certo, una mappa più grande potrebbe darci un'idea d'insieme: posso farne cercare una dal mio bibliotecario, se volete, ma il problema è che più una mappa copre un'area vasta e più dettagli si perdono».

Tionisla si arrestò per esaminare brevemente la mappa di Scarlett e poi riprese: «Vedo però che sulla mappa è indicata chiaramente una strada diretta verso sud con accanto una freccia e l'indicazione "La Zollia", che potrebbe benissimo essere una forma arcaica dell'attuale "La Soglia": stanti così le cose, potremmo concluderne che c'è una via percorribile che collega il lago con La Soglia... il che mi pare un buon segno: immagino che vi basterà chiedere indicazioni alle guardie cittadine per trovare la strada giusta. Tuttavia, una volta arrivati in zona sarà un problema vostro riuscire a trovare il bardo cieco, visto che io non ne conosco nessuno: l'unico di cui abbia mai sentito parlare era un tizio vissuto abbastanza tempo fa da perdersi nel mito e che scrisse un lunghissimo poema eroico su un assedio durato nientemeno che una decina d'anni». Si rivolse verso Filth: «E tu, vecchia puzzola?».

«No, nemmeno io», ammise Filth. «Anch'io però avevo sentito di un bardo cieco vissuto tantissimo tempo fa, ma questo aveva scritto una cosa diversa: la storia del viaggio incredibilmente lungo di una specie di esploratore che poi, una volta tornato a casa, aveva scoperto che la moglie in tanti anni non gli aveva fatto le corna nemmeno una volta. Cioè, la storia più o meno era così: per la verità, quel libro non l'ho mai letto. Chissà se le due storie hanno poi lo stesso autore... bardo, cieco e di un sacco di tempo fa...».

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