martedì 21 dicembre 2021

SETTIMANA 49 - 2021

DUNGEON MASTER - 04/09
Tionisla lesse rapidamente alcune pagine del volume che aveva preso dallo scaffale, come se, più che leggere per apprendere qualcosa di nuovo, stesse scorrendo il testo per rinfrescare la memoria su qualcosa di già conosciuto ed in parte dimenticato.

«Come immaginavo», commentò alla fine, riemergendo soddisfatta dalla lettura. «Si tratta della storia di due fratelli, Arloth e Bodrak», riprese picchiettando con l'indice sulle pagine aperte, «due maghi vissuti un paio di secoli fa, pressappoco ugualmente potenti ma per il
resto del tutto diversi l'uno dall'altro. Arloth era caritatevole ed in quanto tale fautore della corrente di pensiero per cui la magia è un dono che non deve essere coltivato per sé stessi ma piuttosto usato per il bene della collettività. Bodrak invece era il classico mago aristocratico, convinto della propria superiorità ed incline a fare uso dei suoi poteri a proprio esclusivo vantaggio. Il problema era che Arloth, nella sua propensione a fare il difensore dei deboli, aveva anche il vizio di mettere i bastoni fra le ruote al fratello: inutile dire che quest'ultimo non apprezzava per nulla queste interferenze, così che col tempo i rapporti fra i due si inasprirono a tal punto da indurre Arloth a temere per la propria stessa incolumità».

Tionisla si interruppe un istante per concedersi un sogghigno intanto che faceva scorrere uno sguardo quasi divertito sui presenti, poi riprese: «Il secondo problema era che il buon Arloth, oltretutto, evidentemente era anche un gran testardo: gli sarebbe bastato lasciar cuocere Bodrak nel suo brodo e non gli sarebbe capitato nulla, ma non era certo cosa da lui. Insomma, creò un manufatto protettivo e poi continuò imperterrito a rompere le uova nel paniere al fratello. La cosa interessante per noi è che l'aspetto e il comportamento della barriera protettiva creata da questo manufatto è in tutto e per tutto uguale a quella che abbiamo visto circondare Raxxla: insomma, dato che di aggeggi del genere non è che ce ne siano tanti in giro, è più che probabile che si tratti proprio dello stesso oggetto».

«Ma la cosa non finisce qui», aggiunse, «poiché Bodrak in effetti qualche tempo dopo la creazione di questo oggetto tentò effettivamente di saldare il conto al fratello rompiscatole e finì per scontrarsi con il potere della sua nuova barriera, che respinse tutti i suoi tentativi
e lo costrinse a fare ritorno a casa imbufalito a covare piani di vendetta. Dai e dai, alla fine riuscì a sua volta a creare un manufatto che riteneva in grado di superare la barriera protettiva di Arloth: andò una volta ancora a far visita al fratello e, mentre i suoi accoliti se
la vedevano con i seguaci di Arloth, lui si diede da fare con il suo manufatto nuovo».

Tionisla sogghignò. «Ebbene, quella volta Bodrak ci riuscì: la barriera cadde ed Arloth, così fiducioso nella bontà della propria barriera da non aver nemmeno pensato ad una soluzione di riserva, rimase colto di sorpresa dalla piega inaspettata degli eventi, quasi nemmeno riuscì ad abbozzare una difesa decente e morì quel giorno stesso per mano del fratello», proseguì. «Scusate se quasi me la rido sotto i baffi: lo so bene che sto raccontando di come il cattivo della storia fece piazza pulita del buono e... no, la mia brutale natura orchesca non c'entra
affatto... è solo che sto vedendo come questa potrebbe essere la nostra carta vincente: se, come sono convinta, il manufatto protettivo di Arloth è quello che adesso è nelle mani di Raxxla, ciò che ci occorre è mettere le mani su quello di Bodrak».

«Il problema che ci rimane è scoprire dove possa essere finito il manufatto di Bodrak, cosa che nel libro non è scritta», ammise infine Tionisla, «ma credo di conoscere, se non un indizio, quanto meno qualcuno in grado di dirvi di più: si tratta di Eudana, la nostra migliore studiosa, che al momento sta preteggendo le proprie ricerche su Raxxla nella nostra isola, Kan-Thor. C'è solo un piccolo dettaglio: l'ubicazione di Kan-Thor non è di facile conoscenza e perfino a noi Cantori viene rivelata solo quando è necessario. Anzi, i dettagli sono due: l'isola si autodifende e non lascia libero l'accesso a chiunque, ma i criteri di scelta su chi possa o non possa passare non li conosciamo neppure noi Cantori».

MORGON - 04/09
NDG
Scusate per la risposta tardiva.

Morgon abbasso leggermente la testa per ascoltare quello che Haza aveva da dirgli e poi annuì serioso, cercando di non perdere nemmeno una parola in merito a quello che stava dicendo Tionisla e senza lasciare la mano di Tabitha.
"Ne ho parlato con la nostra padrona di casa proprio ieri sera... Kan-Thor è il nome di quell'isola... mi ha detto che ne avremmo parlato oggi, ma penso che le cose stiano prendendo tutta una loro piega... è come se tutto si stesse interconnetendo come in un mosaico girato al contrario, da questa parte sembra solo un insieme di fili mal assortito, ma girato dall'altra parte prende tutto improvvisamente un senso..."
"Non so se riesco a rendere l'idea..."
"Sentiamo cosa ha da dire...."

Morgon ascoltò le ultime parole di Tionisla e poi si fece avanti, leggermente per non perdere il contatto con la drow, cosa che sembrava dargli particolare forza.

"Quello che le ho detto ieri sera in merito a Kan-Thor potrebbe essere di qualche aiuto nel trovarla?"

SCARLETT - 04/09
NdG: ho fatto riportare a Scarlett le informazioni sui rapporti militari che aveva chiesto Tionisla. Li ho divisi da spazi per facilitare un po' la lettura ^_^'''

Scarlett ascoltò tutta la spiegazione di Tionisla sui due manufatti di Arloth e Bodrak, annuendo con un sorriso. "Sì, potrebbe essere proprio quel manufatto. E anche se, al momento, non sappiamo dove si trova l'altro, direi che è pur sempre un buon punto di partenza, soprattutto se c'è qualcuno che potrebbe saperlo."
La maga riflettè ancora per un attimo, tornando a guardare Tionisla. "Dobbiamo solo sperare che Raxxla non abbia trovato entrambi, ma nel corso del tempo facile che siano stati separati, e questa storia magari non è detto che la conosca, quindi può essere semplicemente che abbia trovato il manufatto di Arloth, ha capito a cosa serve, e ne fa uso, senza sapere che c'è un secondo manufatto in grado di disattivarlo."
Rimaneva soltanto il capire come poter arrivare da Eudana.
E anche continuare a provare a capirne di più su Raxxla.

"Per quanto riguarda i rapporti militari di cui chiedevi, ora cerco di riportarti quello che avevano letto dal Conte e che poi mi hanno riportato quando ci siamo riuniti, perchè io nello stesso momento mi trovavo da Issus." spiegò Scarlett cercando di focalizzarsi su quanto le era stato raccontato. "In un primo veniva riportata la situazione delle fortezze, e specificato che Karkar era troppo malmessa e quindi sarebbe rimasta inutilizzata, salvo per una guarnigione messa nel villaggio oltre il valico che si occupa anche di controllare il valico stesso. Poi ce ne era un altro in cui veniva comunicato che attorno alla fortezza di Karkar sono stati ritrovati corpi umani isolati, divorati totalmente o parzialmente, senza segni di lotta, ma con tracce di impronte artigliate piuttosto grandi."

La Rossa aggrottò di colpo la fronte. "Tu prima hai parlato del villaggio di Leleer per rispondere alla richiesta di Kreena, vero?" chiese a Tionisla. "Perchè ora che sto cercando di concentrarmi su quei rapporti, mi è venuto in mente che quel villaggio era citato in uno di essi. I soldati riportavano di essere andati a Leleer a seguito della segnalazione di incursioni, ma una volta giunti là han trovato unicamente sei cadaveri di uomini smembrati con ferocia, e accanto ad essi armi di vario tipo, anche occasionali, tutte coperte di sangue. C'erano anche altre macchie di sangue oltre a quello dei cadaveri, ma nessun altro corpo. La piazza centrale del villaggio invece aveva il terreno completamente pregno di sangue, al punto che non era ancora del tutto secco, che formava una pozza larga otto-dieci passi. Attorno a questa c'erano molte impronte, ma troppo confuse, tranne per i solchi lasciati da alcuni carri, alcuni poco profondi, altri invece parecchio incisi nel terreno. Quelli profondi prendevano una direzione diversa sia dal campo dei soldati del generale Fost, che da Mayraberd; proseguivano per un buon tratto verso sud-ovest e poi sparivano nel greto sassoso di un torrente asciutto. Situazioni analoghe son state riportate anche per altri villaggi, e i rapporti erano circa tutti nell'arco di un mese attorno a questo di Leleer."

Scarlett fece una pausa, poi riprese. "Anche il rapporto di un ranger, Tioran, diceva che assieme alla sua compagna Aate han ritrovato i resti di un carbonaio, dei suoi due figli e di due lavoranti, tutti orribilmente trucidati e parzialmente divorati. Li han riconosciuti solo per alcuni oggetti che sapevano essere loro. E anche qui son state trovate impronte di zampe artigliate, della dimensione simile a quelle di  un ragazzo; e nelle parti dei cadaveri non divorate c'erano moltissimi segni di graffi profondi. Nel rapporto sostenevano di aver l'impressione che fossero stati divorati vivi, e non per cibarsene, ma per sfogo di pura e semplice crudeltà."

A quel punto la maga lasciò andare un sospiro. "I due ranger di questo rapporto però non sono più vivi. Tempo dopo, per una loro prolungata assenza, un altro di nome Aronar, è andato alla loro ricerca, e seguendo una serie di impronte di piedi piccoli ma dotati di grossi artigli, ha trovato i loro corpi nel loro campo a poca distanza da Karkar. Erano stati seviziati...la donna era stata legata tra due alberi e sventrata per estrarre il figlio che portava nel ventre."
Scarlett deglutì e costrinse la sua mente a staccarsi da quella scena: doveva rimanere lucida e continuare a riportare alla mente quelle informazioni. "Il ranger diceva che non capiva come gli aggressori avessero capito che era incinta, perchè non era assolutamente visibile la gravidanza, e lui lo aveva saputo in confidenza da Tioran solo pochi giorni prima. Tioran aveva una gamba spolpata in parte, e il resto del corpo segnato da artigliate che però non ledevano gli organi vitali, quasi fossero state fatte per seviziarlo mentre si dissanguava."
A quel punto la Rossa fissò Tionisla. "La loro morte però ha portato informazioni: le loro armi erano coperte da una sostanza grigiastra e viscida, ed apparivano leggermente corrose. Inoltre nella radura c'erano tre aree circolari, circa di due passi di diametro ciascuna, in cui non vi era più erba e il terreno sembrava corroso da un potente acido. Forse non ci dirà nulla in più, forse non è stato nemmeno Raxxla a fare questo, ma-"
Scarlett si bloccò, si passò la mano sulle tempie, e prese a mormorare tra sè e sè qualcosa come se stesse ripetendo i passaggi di una conversazione. "Oh cazzo!" esclamò ad un certo punto. "Perchè non ho trascritto anche queste benedette informazioni! Vabbè...meglio tardi che mai... c'era un rapporto del generale Dunfield in cui diceva che Issus e Fesser si erano introdotti a Mayraberd. Ebbene, Fesses, dopo essere morto davanti ad Issus, è stato restituito a Dunfield smembrato e parzialmente divorato: prima il tronco, poi le gambe e le braccia e per ultima la testa."

Lasciò passare l'informazione, allargando le braccia. "Ora, ovvio che potrebbe anche essere qualcos'altro ad aver fatto tutto questo, magari un sottoposto di Raxxla...ma sarebbe un sottoposto con decisamente molta libertà d'azione, visto che se ne può andare in giro come gli pare..." scrollò le spalle e riprese.

"Aronar ha mandato poi un altro rapporto in cui spiegava che stava indagando sulla loro morte, e nel farlo si è imbattuto nei resti di uno scontro in cui però le vittime erano parte delle truppe di Raxxla: circa trenta coboldi tra cui uno sciamano, tre orchi, un orco chierico di Gruumsh e quattro umani che, a detta del ranger, era un contingente più numeroso del solito. Tutti dilaniati da tagli prodotti da artigli, tranne sei coboldi con ossa rotte e crani fracassati, come se fossero caduti da una grande altezza. Ovviamente sopra quella radura non c'erano dirupi per giustificare una caduta simile. Inoltre le tracce di artigli su questi erano più profonde e apparentemente procurate da arti più grandi. Al suolo come sempre molte impronte sovrapposte, ma alcune simili a quelle trovate al campo di Tioran. Questo Aronar diceva che non c'erano tracce di altri aggressori, quindi sembrava uno scontro nato fra due distinti gruppi di seguaci di Raxxla, e anche in questo caso c'erano cinque aree nella radura in cui il terreno sembrava bruciato o corroso da acido, che lui non è stato in grado di spiegarsi."

A quel punto Scarlett si fermò, valutando se mancasse qualcosa.  "C'erano anche rapporti ovviamente su perdite e richieste di rinforzi, ma credo che quello che ci serve sia proprio in questi..."
Inspirò a fondo, riflettendo per un poco. "Come dicevo prima, non è ovviamente detto che siano proprio opera di Raxxla queste uccisioni, ma nei rapporti si parla di impronte e artigli più piccoli e di più grandi, e Issus ci aveva detto che oltre a Raxxla c'era un altro paio di creature simili un po' più dietro rispetto a lui nella sala dove lo incontrava. E teniamo conto che Fesses sembrava aver subito un trattamento del tutto simile a quello dei corpi ritrovati. Quindi forse possiamo ipotizzare che i massacri siano opera di Raxxla e dei suoi simili, magari dei figli, forse in parte per cibarsi e in parte per divertimento. Il Conte aveva detto che forse gli scomparsi venivano portati a Mayraberd come cibo per le truppe di Raxxla, il che potrebbe aver senso, se non fosse che per trasportare tutti quei corpi serve un carro, e le tracce del carro di Leleer non andavano verso Mayraberd."
Gli occhi della Rossa si spostarono su Tionisla. "Cerchiamo di riassumere i tratti di questa creatura: feroce, dotata di artigli, il cui sangue è in grado di corrodere terreno e metallo, presumibilmente in grado di volare, almeno il più grande di queste creature, dato quanto riportato della morte dei coboldi. E questo spiegherebbe perchè Aronar non ha trovato tracce di altri assalitori in quella radura: se vola può essere piombato su di loro all'improvviso. Inoltre potrebbe essere dotato di una qualche sorta di potere psichico, dato che sapeva che Aate era incinta anche se non era visibile, o forse ha un olfatto molto sviluppato, in grado di percepire i cambiamenti nel corpo di un altro essere vivente, un po 'come possono fare certi animali." Scarlett tamburellò sul ripiano del tavolo. "Gli artigli per quanto evidenti, non sono una grande informazione, credo che ci siano fin troppe creature che ne sono dotate e sappiano come usarli per far del male... il sangue corrosivo invece bhe...indubbiamente non è roba comune. E le tracce di acido son state trovate nei due casi in cui chi è stato attaccato ha avuto modo di rispondere e provare a difendersi, quindi è praticamente certo che possa essere proprio il suo sangue ad essere corrosivo."

DUNGEON MASTER - 04/09
Finito il resoconto di Scarlett, Tionisla rimase per lunghi istanti a fissare la giovane collega con espressione pensierosa. «Certo che seiuna miniera di informazioni», osservò infine, «ed hai anche una memoriadi ferro». Sospirò nascondendosi il volto fra le mani. «Peccato solo che tutto ciò che hai riportato mi porti a trarre conclusioni per nulla confortanti», aggiunse con voce soffocata dalle mani ancora ferme sul volto in atteggiamento sconsolato.

Infine sospirò nuovamente e rialzò la testa. «Impronte di zampe artigliate, diverse però da quelle degli orsi e dei grandi felini. Ferocia fine a sé stessa. Capacità di volare, non solo per attaccare dall'alto ma anche, a quanto pare, per prendersi il gusto di sollevare in aria dei poveri coboldi e poi lasciarli cadere per godersi lo spettacolo di vederli sfracellare al suolo», iniziò ad enumerare. «Il fatto di sbranare le vittime in sé non significa molto, in fondo lo fa
anche il gatto delle cucine con i topi della dispensa, ma è la modalità che è inquietante. Infine ci sono quelle strane macchie di terreno corroso da una specie di acido e le armi dei ranger intaccate da un icore grigiastro». Tionisla allargò le braccia. «Temo che sarebbe stato
meglio che Raxxla fosse stato davvero un illithid, ma mettendo insieme tutti quegli indizi, l'icore sulle armi, la capacità di percepire la presenza di un feto all'interno di un corpo umano, la crudeltà fine a sé stessa... ebbene, credo di sapere cosa ci troviamo davanti: gli indizi chiave sono le chiazze di terreno bruciato da una specie di acido dove invece avrebbe dovuto trovarsi un cadavere e la corrosione della lama del ranger».

Si arrestò per un attimo, come timorosa di ciò che stava per dire, e poi riprese: «Ci sono esseri che normalmente popolano piani dimensionali diversi dal nostro piano materiale, che tuttavia bramano di invadere come fosse per loro un terreno di caccia. Il passaggio fra piani non è cosa semplice, ma di tanto in tanto qualcuno ci prova: il più delle volte si tratta di un Signore nella sua dimensione che mira ad accrescere il suo potere, per cui trova il modo di inviare un luogotenente nel piano materiale con l'incarico di creare i presupposti
per un'invasione: un'invasione di demoni, per l'appunto. Di norma il Signore dei Demoni proibisce ai suoi servitori di seguire il luogotenente finché tutto non sia pronto per l'invasione vera e propria, ma i demoni sono esseri intrinsecamente indisciplinati, per cui c'è sempre qualcuno che approfitta del portale semiaperto per intrufolarsi nel nostro piano. Da qui vengono le notizie orripilanti che Scarlett ci ha riferito, ma paradossalmente queste cose per gli abitanti del nostro piano nel loro complesso possono essere la salvezza: se quei demoni
indisciplinati non tradissero con le loro azioni l'esistenza di un portale prossimo a spalancarsi, noi ci troveremmo poi a dover fronteggiare un'invasione in tutta la sua potenza. Per nostra fortuna, i demoni di rango inferiore sono troppo stupidi per sapersi controllare e
così scoprono prima del tempo i piani dei loro superiori, dandoci modo di reagire».

«Insomma, sono pressoché certa che Raxxla sia solo l'illusione dietro la quale nasconde la sua vera identità un demone di un certo livello, per coprire la propria presenza fintantoché non avrà creato tutti i presupposti per aprire del tutto il portale dimensionale», concluse
Tionisla. «Sono anche pressoché certa che Raxxla agisca da solo e che gli altri eventi citati nei rapporti siano addirittura contrari ai suoi scopi, tant'è che uno dei rapporti parla di uno scontro in cui fu coinvolto un grosso contingente di servitori di Raxxla stesso: non mi
stupirebbe che lui stesso stia cercando di tenere a freno i suoi indisciplinati simili, con quanto successo però è difficile a dirsi. Le chiazze di terreno corroso sono un indizio significativo: un demone non può realmente morire nel nostro piano, per cui se viene "ucciso" in effetti ritorna piuttosto bruscamente nel suo piano d'origine e lascia dietro di sé proprio quelle caratteristiche chiazze sul terreno. Infine, a quale fra le tante specie di demoni possa appartenere Raxxla proprio non saprei dirlo: sarà importante che voi riusciate a consultare Eudana per saperne di più su questo». Tionisla rivolse lo sguardo verso Morgon.
«E qui veniamo a quanto avevi detto su Kan-Thor...».

[NdG] Però la parte riguardante Morgon la vediamo in un'altra mail, altrimenti questa diventa eccessivamente lunga...

DUNGEON MASTER - 04/09
[Tionisla] «E qui veniamo a quanto avevi detto su Kan-Thor...».

«Prendi il libro che avevi trovato da Hubertus e posalo sul tavolo», disse Tionisla a Morgon. «Ora siediti ed aprilo alla parte in cui avevi visto l'immagine di Kan-Thor. Non ti preoccupare se il testo ti sembrerà il solito guazzabuglio incomprensibile: è la sua magia protettiva che lo
dissimula. Ora, senza guardare il testo... anzi, puoi anche chiudere gli occhi se pensi che possa aiutarti... concentrati molto bene e richiama alla tua mente l'importanza della vostra missione ed i motivi che rendono necessario per voi ascendere a Kan-Thor per conferire con
Eudana. Quando sarai ben certo che la tua mente sia focalizzata al massimo su queste cose, prova di nuovo a leggere il testo». Tionisla esitò un istante e poi aggiunse: «Il libro scelse te, per cui dovresti riuscire a farcela, ma non farti prendere dall'ansia di fallire: ricordati che, mal che vada, puoi sempre ritentare e che comunque abbiamo anche una soluzione di riserva. Ma sono certa che ce la farai». La mezzorca diede una pacca, a suo modo gentile, sulla spalla di Morgon e concluse: «Ed ora datti da fare, ragazzo!».

MORGON - 04/09
Morgon si fece serio.
Si voltò verso Tionisla ed ascoltò con attenzione le parole che pronuniciava, poi volse lo sguardo verso Tabitha e le sorrise. Lasciò la mano della drow e rovistò nella zaino che aveva posato a terra.
Estrasse il libro e si fece avanti.
Seguì le istruzioni della maga.
Posò il libro sul tavolo e lo aprì alle pagine oggetto della discussione.
Le osservò con cura. Il loro significato continuava ad essergli precluso, ma non si soffermò su quello. Si soffermò sui segni di inchiostro sulla pagina. Cercò di concentrarsi sul loro andamento in parte curvilineo ed in parte netto.
Chiuse gli occhi e mentre quei segni ed il loro percorso sulle pagine continuava ad accompagnare il suo pensiero come un sottofondo musicale, Morgon pensò a tutto quello che aveva portato lui ed i suoi amici lì in quel momento. Pensò a come era venuto in possesso del libro in quella piccola bottega. Pensò alla loro missione. Pensò a tutto quello che stavano scoprendo in quello studio. Pensò ad ogni suo compagno di avventura e ne richiamò alla mente il volto.
Intanto di sottofondo le volute disegnate dalle parole sulla pagina stavano vorticando, si stavano stirando e stavano ruotando. Alcune lettere si stavano spostando di posto, altre assumevano una forma diversa.
Morgon sorrise, come se avesse acquisito una nuova consapevolezza.
Aprì gli occhi e non guardò altri che le pagine che aveva innanzi.

DUNGEON MASTER - 04/09
Morgon] Aprì gli occhi e non guardò altri che le pagine che aveva innanzi.

Per un istante il testo parve prendere una forma comprensibile, ma poi tornò come prima.

«Non ci siamo, ragazzo», disse Tionisla in un tono di voce cha lasciava intuire come in fondo non si aspettasse molto da quel primo tentativo. «Non so su cosa tu abbia concentrato la tua mente, ma di certo non è stato abbastanza per convincere l'incantesimo che protegge Kan-Thor a lasciarti leggere i suoi segreti. Ma forse la colpa è mia, che non ti ho  spiegato bene cosa tu dovessi fare. Provo a farti capire meglio: tu devi trasferire all'incantesimo, e quindi in pratica a Kan-Thor stessa, l'importanza vitale della tua missione e quindi l'assoluta necessità che hai di trovare la sua ubicazione per poter proseguire il cammino tuo e dei tuoi compagni. Se trasferisci la sensazione che magari, chissà, forse, già che si passa da quelle parti, potrebbe anche venire utile andare a dare un'occhiata nella sacra isola, il suo accesso ti resterà precluso. Questo devi far cogliere all'incantesimo: l'entità del pericolo che incombe su di noi e di conseguenza la vitale portata della tua missione, la tua determinazione nel compierla e la purezza dei tuoi intenti, oltre al fatto che ciò che ti occorre per andare avanti è là, a Kan-Thor, e non altrove. Ogni altro pensiero è aria fritta per la sacra isola e non ti porterà a nulla». La maga picchiettò sul libro aperto con il suo massiccio dito. «Capito? Su, riprova...».

FENRYR - KREENA - 04/09
[Tionisla]
Ogni altro pensiero è aria fritta per la sacra isola e non ti porterà a nulla». La maga picchiettò sul libro aperto con il suo massiccio dito. «Capito? Su, riprova...».

"Se fallisci, anche la tua amica drow morirà" - intervenne l'elfo dei ghiacci, in tono basso e definitivo.
Fissò per un istante Morgon, come per sottolineare il concetto, quindi tornò alla sua solita espressione distaccata.

 

Kreena studiò entrambi con aria spaesata, incrociando nel mezzo lo sguardo di Jean. Sollevò un sopracciglio. Storse il naso. Quindi gli fece un rapido cenno del capo e in silenzio uscì dallo studio.

NdG
Fenryr il Motivatore! ^___^
@Giacomo Fortunati , @Guido Bressan se Jean la segue, proseguiamo in privato.

 

 

MORGON - 04/09
Morgon si sentì in colpa per aver fallito per quel primo tentativo.
Cercò però di non badare a quella sensazione dal retrogusto amaro che covava nell'ombra e cercò di liberare la mente.
Ascoltò con molta attenzione le parole di Tionisla. Annuì. Ascoltò, voltandosi a guardarlo con sguardo serio, Fenryr. Annuì anche a lui. Si voltò verso Tabitha. Serio. Annuì anche a lei, come a rispondere ad una domanda o ad una frase che la drow non aveva pronunciato.
Fissò ancora una volta lo sguardo sul libro.
Chiuse gli occhi.

Canta il vento non visto tra le pietre antiche
Sobbalza lo spirito alla vista dell'amore
La voce non vista arriva all'orecchio
Desta il coraggio anima ribelle
Cerca il silenzio
Abbraccia il vuoto
Svuota per riempire
Taci per ascoltare.

Le parole di quella poesia lo aiutarono ad immergersi in se stesso. Pose una mano sul libro. Fu un gesto naturale. Spontaneo. Come per rimanere in contatto con il suo obbiettivo e non perdersi tra mille pensieri.
Alla mente del bardo arrivarono improvvise le immagini di Raxxla e le immagini di tutti i resoconti fatti da Scarlett poco prima e quelli di Issus. La figura di Raxxla era stranamente più grande di come se l'era immaginata altre volte. Quelle immagini iniziarono a scorrere davanti ai suoi occhi come su Morgon fosse davvero lì, presente. Cadaveri fatti a pezzi, mutilati e torturati. Il terreno inzuppato di sangue bagnava i suoi calzari. Il puzzo di morte era tutt'intorno.
Ad un certo punto al posto della donna che aspettava un bambino, Morgon si ritrovò faccia a faccia con Tabitha. Legata. La guardò e provò ad allungare una mano verso di lei, ma questa le passò attraverso. Un ombra si stava avvicinando alle sue spalle. Morgon urlò con quanto fiato aveva in gola, ma non un suono abbandonò la bocca del mezzelfo.
Cadde a terra in ginocchio, in lacrime.

Un'altra immagine lo scosse. Era come una mappa. Gli erano sempre piaciute le mappe. Un piccolo puntino rosso iniziò ad allargarsi dal centro della mappa. Un piccolo puntino che diventava sempre più grande, e grande, fino ad occupare l'intera mappa. La mappa era ormai completamente inzuppata di rosso, e quel liquido iniziava a colare ovunque. Non era possibile contenerlo o fermarlo. Le sue mani che tenevano in mano la mappa erano completamente sporche.
Era quello il destino che attendeva tutti loro e non solo?

Quello il destino se non avessero fermato Raxxla?

In qualche modo ebbe come una rivelazione. Fino a quel momento per il giovane bardo, in fondo tutto era sembrato un'avventura, nel senso più classico del termine. Ora sembrava essere nata in lui una certa consapevolezza diversa. Una sorta di responsabilità. Di grande responsabilità, che rendeva tutto meno romantico e molto molto concreto.

Il loro compito assumeva un'importanza senza pari. Raxxla doveva essere fermato.

Con gli occhi ancora umidi di lacrime si costrinse a portare alla mente una parola. Kan-Thor. Riportò alla mente tutto quello che aveva letto e scoperto sull'Isola. Riportò alla mente il nome di Eudana.

"Kan-Thor..."
"Dobbiamo fermare Raxxla..."

L'immagine di un campo sterminato pieno di donne in gravidanza legate a pali conficcati nel terreno, lo colse d'improvviso, nuovamente. Ombre nere come la notte stavano uscendo da buchi nel terreno. Ne seguirono solo urla e sangue.

Morgon distolse lo sguardo.

Piangendo, urlò. Non ebbe la consapevolezza se s'immaginò di urlare o se urlò veramente.

"TI FERMERO' MALEDETTO... TI FERMEREMO!!!"

Una nuova serie di immagini lo raggiunsero. Un oggetto dai contorni non definiti, ma dalla potenza magica che veniva emanata come vapore acqueo che sale da una pentola di acqua calda sul fuoco del camino. Poi una mano che sorreggeva quell'oggetto, una mano sottile e leggiadra che brandiva quell'oggetto come un fabbro con il martello della sua fucina, con la stessa forza e la stessa determinazione. Poi una figura solitaria nello stesso campo di prima. Un rilascio di energia magica e tutte le ombre svanite. Poi ancora lo colse l'immagine di un'isola.

Un surrurro.

"Kan-Thor..."

Poi ancora.

"Kan-Thor..."

Poi ancora, ma a voce più alta.

"Kan-Thor... la via..."

"il cammino dove è?"

Poi un urlo liberatorio... come uno sfogo. Improvviso. Senza rancore. Energico. Liberatorio.

"KAN-THOR...ABBIAMO BISOGNO DI TE... MOSTRATI...FATTI VEDERE!!!"

"... te ne prego... te ne prego..."

Il bardo aprì gli occhi piano, piano. Rimase così, in silenzio. Scosso per quello che il suo animo gli aveva mostrato: cose di cui fino a quel momento non era stato cosciente. Asciugò gli occhi e facendo un respiro profondo guardò le pagine del libro.

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