giovedì 31 marzo 2022

SETTIMANA 12 - 2022

DUNGEON MASTER - 09/09
[Kreena] "Oste! Una pinta per me e una per il mio amico!"

Il taverniere gettò un'occhiata al mucchietto di cianfrusaglie che Kreena stava mettendo sul tavolo e... sì, c'erano anche delle monete. Quindi, senza diri nulla, fece un cenno con la testa ad una cameriera in attesa nei pressi e questa si affrettò a mescere le due pinte richieste.
«Voi intanto sceglietevi un tavolo, che le birre arrivano subito», disse poi l'uomo. «Fanno due pezzi d'argento».

[Kreena] "Poi camere, le migliori, ovviamente"

«Qua tutte le camere sono migliori alla stessa maniera», replicò il taverniere con un tono fra l'offeso e l'orgoglioso per la qualità della sua locanda.

[Kreena] "Un bagno caldo per noi ragazze...mi raccomando, taaaaanto sapone"

«Hm... qua mi sa che la cosa si fa difficile», replicò l'uomo in tono dubbioso. «La faccenda è che qua di gente che si fa il bagno mica che ce n'è granché: insomma, di tinozze ce ne stanno solo due e manco tanto grandi. Ma si può fare, però», aggiunse in fretta, probabilmente timoroso di scontentare i suoi clienti. «Mando subito a far scaldare l'acqua».

[Kreena] "E non dimenticare la cena, mi raccomando: ho una fame da lupi, dopo tutto quel combattere e camminare..."

«La cucina ha i suoi tempi», replicò solennemente il taverniere. «A meno che non vi vada bene di mangiare la roba mezza cruda, ci vorrà ancora un po' di pazienza. Una mezz'oretta, direi... vi faccio portare altre birre, nell'attesa?». La sua espressione tradiva il tintinnio delle
monete che già gli risuonava nella testa.

[Kreena] "Poi, buon'uomo, può consigliarmi il miglior sarto del paese? Io e le mie amiche vorremmo fare compere..."

«Il miglior sarto, dite?», rispose con un mezzo sogghigno. «Vi posso indicare il migliore di tutta Verge, che è poi anche il peggiore di tutta Verge: uno ce ne abbiamo, mica di più. Fabbri, quelli non ne mancano vista la richiesta di attrezzi per i campi, ma sarti? Bah... Qua
più che altro sono le donne che ci rattoppano le braghe ai mariti quando li sbregano lavorando nei campi».

«Comunque, che ci avete da pagare l'ho visto», aggiunse accennando al mucchietto di roba accumulato da Kreena sul bancone. «Facciamo così: per adesso mi piglio una di quelle monete di platino come anticipo, poi si fanno i conti domattina, quando sapremo quante birre vi sarete scolate. Te, invece, ti pago a parte», concluse rivolgendosi verso Morgon.

[NdG] I dadi hanno parlato: il passaparola in paese farà affluire alla locanda per l'esibizione di Morgon 40 persone, il che porterà nelle tasche del bardo 4 monete d'oro.

SCARLETT - 09/09
Scarlett sorrise a Kreena e rise lievemente alla spiegazione del "oggi a me, domani a te" data dall'amica. Era assolutamente sinistra, eppure il modo che aveva la mora di raccontare le cose la faceva passare per una storiella divertente.
Il locandiere a quel punto disse che avrebbe fatto in modo di organizzare il bagno caldo per le ragazze anche se aveva due tinozze non troppo grandi. La Rossa sembrò letteralmente illuminarsi. "Oh, andranno benissimo lo stesso! É davvero gentilissimo!" lo rassicurò. Piuttosto che lavarsi a pezzi in una bacinella con poca acqua fredda, andava benissimo anche una tinozza un po' piccola.
Poi Scarlett si voltò di nuovo verso Kreena, elargendole un sorriso radioso. "Te l'ho già detto che sei un genio?"
A quanto pareva Verge disponeva di un unico sarto, ma dato che uno era comunque meglio che zero, se lo sarebbero fatto andar bene... o almeno vi avrebbero fatto un salto per capire cosa poteva offrire e, se proprio non fosse stato di loro gusto bhe...pazienza, ne avrebbero cercato un altro nella prossima città.
La Rossa ruotò su un piede e prese a braccetto Issus, facendo un cenno anche a Kreena. "Bene, intanto direi di sederci, che dite?"

TABITHA - 09/09
Alla fine Morgon ce l'aveva fatta: aveva convinto il locandiere ad ospitare anche lei e sua sorella.
Le si erano inumiditi gli occhi e, un istante dopo, era volata letteralmente dal bardo. Gli aveva afferrato la mano, stringendola tra le sue. "Grazie..." mormorò, poi gli sorrise, felice come non mai. "Sei stato...bravissimo. Non vedo l'ora di ascoltarti di nuovo questa sera!" esclamò con entusiasmo, abbassando poi per un attimo lo sguardo sulle sue braccia.
Gli sfiorò uno dei segni scuri che gli risalivano lungo gli avambracci, quindi sollevò di nuovo gli occhi ad incrociare quelli di lui, riportando la mano vicino all'altra. "Sono molto belli, non sapevo che li avessi..." commentò arrossendo subito dopo. "Bhe, sì, non è che dovevi dirmelo...voglio dire...ti ho sempre visto con le braccia coperte, quindi non sapevo..." farfugliò sentendosi decisamente stupida, per poi scrollare veementemente il capo. "Lascia stare... ho visto che sono scritte elfiche, ma non li ho letti... poi...posso?"
Se possibile arrossì ancora di più. "Cioè, mi incuriosiscono, non ho mai visto molti tatuaggi e se te li sei fatti immagino per te siano importanti, però magari non vuoi...eh...appunto... insomma, non sentirti obbligato ecco..." deglutì rendendosi conto che stava parlando quasi a caso, quindi si zittì con un sospiro e un sorriso di scusa. "Meglio se sto zitta, eh?" commentò ridendo lievemente, quindi gli strinse un'ultima volta la mano prima di lasciare la presa. "Vado a ringraziare anche Scarlett, è stata molto gentile anche lei..." gli disse raggiungendo la Rossa ancora vicino al bancone.
Tabitha arrossì timidamente guardando il locandiere, chinando lievemente il capo nella sua direzione. "La ringrazio..." quindi si voltò verso la maga. "Grazie Scarlett!"
Inquadrò anche Haza a poca distanza, che a suo modo aveva provato a contribuire e riservò anche a lui un timido sorriso di ringraziamento.
A quel punto sentì tutto il discorso del bagno e del sarto e, se possibile, il suo sorriso si allargò ancora di più. Guardò Kreena e la maga annuendo. "Sì, verrò con voi molto volentieri. Grazie ragazze."
Sentiva il cuore scoppiarle per la felicità: mai, mai avrebbe pensato che avrebbe potuto incontrare delle persone tanto belle nella sua vita.

mercoledì 23 marzo 2022

SETTIMANA 11 - 2022

DUNGEON MASTER - 09/09
[Haza] "Forse il proprietario è meno schizzinoso e i nostri soldi li vuole veramente."

Il locandiere si esibì in un sogghigno beffardo. «Bell'idea, nano», commentò, «peccato solo che almeno io un po' di mondo l'ho visto, mentre quel burino del mio concorrente manco le apre le finestre per paura di vedere di fuori il mondo com'è fatto davvero». Ridacchiò. «Se solo sente parlare di drow, quello capace che spranga tutto e vi lascia in strada senza manco dire "bah"». Spostando l'attenzione da Haza a Morgon, aggiunse: «Comunque mi avete convinto: potete restare tutti, pure le due facce grigie, a patto che tu davvero stasera finisci la storia. Anzi, no, meglio: che la ridici tutta daccapo, così pure la gente che adesso
non c'è può sentirla tutta. Io mò faccio girare la voce in paese e vediamo di tirar su un po' di folla, qua dentro. Facciamo che poi ti passo un pezzo d'argento per ogni testa che si fa vedere qua dentro… tranne voi, ovviamente». Infine si girò verso Scarlett. «Qua da me i
prezzi son quelli che sono, bellezza: doppia tariffa per le due drow non ce la voglio, vabbé? Quelle due pagano come tutti voi e non un soldo di più».

[NdG] ...e, nuovamente, i dadi hanno parlato...

SCARLETT - 09/09
Alla fine Morgon ce l'aveva fatta: il locandiere era disposto ad ospitare anche Tabitha e Kel-hatril.
Scarlett sorrise al locandiere annuendo quando le disse che le due elfe avrebbero pagato uguale a tutti loro. "Lei è un uomo onesto e non lo dimenticherò. Se mi dovessi trovare a suggerire dove alloggiare in questa zona, sicuramente dirò di venire qui."
Detto questo la maga si staccò dal bancone e si diresse da Morgon. "Bravissimo, non credo di dover aggiungere altro." si complimentò con un ampio sorriso, palesemente davvero contenta per come aveva gestito la situazione e, soprattutto, per il successo che aveva riscosso con il locandiere.
Il sorriso della Rossa prese quindi una nota diversa, più furba, e per certi versi anche più dolce. "Sono sicura che anche una certa elfa ha apprezzato moltissimo quel che hai fatto..." aggiunse a voce più bassa strizzandogli l'occhio prima di voltarsi e raggiungere Issus.

KREENA - 09/09
"Bravo, bravo!" - esclamò Kreena con un certo mal dissimulato orgoglio - "Impari in fretta...si vede che frequenti le giuste compagnie..."
Gli strizzò l'occhio, accennando a Tabby, in ombra, poco distante.
Quindi abbassò il tono, avvicinando il viso al suo in modo imbarazzante.
"Chissà quanti piatti dovrai lavare, per pagare le bevute a questi buzzurroni..."
Sorrise. Poi lo afferrò per il braccio, trascinandolo quasi di peso fino al bancone.
"Oste! Una pinta per me e una per il mio amico!"
Frugò in una tasca, tirando fuori due sassolini colorati, una piuma azzurra e una manciata di monete di vario taglio.
"Poi camere, le migliori, ovviamente"
Attaccò una seconda tasca, rovesciandone fuori quattro bottoni spaiati, una perla e un paio di monete di platino.
"Un bagno caldo per noi ragazze...mi raccomando, taaaaanto sapone"
Frugò alla cintura, prese un paio di sacchetti e li soppesò, facendoli in qualche modo tintinnare.
"E non dimenticare la cena, mi raccomando: ho una fame da lupi, dopo tutto quel combattere e camminare..."
Così concluse, aggiungendo una manciata di altre monete, coriandoli colorati e semi odorosi a mucchio che si era ormai formato sul bancone.
Guardò l'oste, esibendosi nel suo migliore sorriso.
"Poi, buon'uomo, può consigliarmi il miglior sarto del paese? Io e le mie amiche vorremmo fare compere..."

NdG
Scusate l'assenza, periodo compicato.
Al di là dell'interpretazione, Kree paga la prima notte+cena per tutto il gruppo: poi Guido dimmi quanto devo scalare (per gli altri, occhio, che non fa quasi mai niente per niente, troverà il modo per farsi ripagare... ^____-)

SCARLETT - 09/09
Scarlett si trovò a ridere divertita all'entusiasmo sempre dirompente di Kreena. Le si affiancò sorridendole con ampi cenni del capo.
"Sei la migliore Kreena. Tu sì che sai quel che ci vuole per noi ragazze."
Lo sguardo della maga tornò al locandiere con una lieve scrollata di spalle. "Sì, se fosse possibile fare un bagno sarebbe ancora meglio, assolutamente."
Poi tornò a guardare la morettina inclinando il capo. "Sicura di voler pagare tutto tu, Kreena? Ti sono davvero grate per la tua generosità, ma non mi pare giusto dai, posso capire un giro di bevute, ma lascia pagare la nostra parte a noi." le sorrise prima di riprendere ad annuire convinta.
"Uh sì, un sarto sarebbe perfetto!" esclamò voltandosi verso Tabitha. L'aveva udita prima di entrare in locanda parlare con Morgon sul fatto di cercare dei vestiti, e Scarlett era prontissima ad accompagnare lei e Kreena in quella missione. "Taby, verrai con me e Kreena, vero? Vedrai, qualcosa di carino sicuro lo troviamo!" le disse con un ampio sorriso.
Quindi si voltò anche verso Kelly. "Anche tu Kelly, se vuoi venire con noi non penso ci siano problemi!"
Era contenta che le due elfe potessero passare la serata con loro. Forse il suo entusiasmo era sempre un gradino sotto quello di Kreena, ma sicuramente non si stava tirando indietro nel mostrarsi felice e soddisfatta.

HAZA - 09/09
La sistemazione era stata trovata, per tutto il gruppo. Haza non poteva che esserne contento, sebbene il proprio tentativo non fosse andato a buon fine almeno Morgon aveva avuto l'abilità di volgere la propria abilità a vantaggio delle due drow.
Il problema però si sarebbe ripresentato, il nano suggerì alle umane del gruppo di proporre alle due elfe scure l'uso di un velo o di un turbante durante gli spostamenti, almeno finché fossero rimasti 'a portata di leggenda' dalla miniera che avevano occupato.

Poi si accostò a Bognus.
"Dividiamo una stanza? Prometto che se avrai bisogno di averla libera per qualche ora mi tolgo di torno..."

KREENA - 09/09
"Oh, sei molto cara, ma non devi preoccuparti" - rispose Kreena in tono affettato, simulando le movenze di una nobildonna - "Oggi a me, domani a te...come disse mia nonna quella volta al mercante che l'aveva quasi travolta con la carrozza giù al mercato...era finita stesa a terra, poveretta, con tutte le uova rotte e carote e zucchini sparsi in giro..."
Sospirò, poi assunse un'aria sorniona.
"Lui poi lo trovarono sotto la scogliera, con tutte le ossa rotte e qualche etto di budella sparso in giro...e voilà, il fato..."
Fece uno svolazzo con la mano, quindi sorrise.
"Per cui, nessun problema" - concluse, tambureggiando le dita sul bancone.
Guardò di qua, guardò di là. Si mordicchiò il labbro. Storse più volte il nasino.
"Probabilmente potrei anche comprarmela questa stamb... splendida e caratteristica locanda..." - concluse con una smorfietta.

mercoledì 16 marzo 2022

SETTIMANA 10 - 2022

INDEVAR - 09/09
Indevar non era troppo stanco, ma un po' di riposo, prima di un'impresa come quella che si prefiggevano, non guastava. il problema delle "facce grige" si sarebbe presentato in qualsiasi luogo…
Probabilmente una qualche magia di dissimulazione sarebbe stata utile, ma gari proprio una come quella del nemico che stavano cercando di sconfiggere...
Un sorriso apparve sul suo volto...
Sperò vivamente che il locandiere lo lo notasse, non avrebbe voluto malintesi...
Si guardò attorno per capire le reazioni dei suoi compagni alle condizioni dettate dal locandiere.


SCARLETT - 09/09
Il viaggio fino a Verge era proseguito fortunatamente in tranquillità, e quando erano arrivati nel villaggio avevano deciso di provare a cercare alloggio nella locanda che, almeno all'apparenza, sembrava la migliore tra le due presenti.
Il locandiere li osservò tutti uno a uno e fece giusto qualche commento sul loro assortimento razziale, quindi espose chiaramente i prezzi...prima di specificare che, però, Kelly e Tabitha non erano ben accette. E purtroppo quella era una realtà con cui le due si sarebbero dovute scontrare spesso.
Scarlett si fece avanti con un sorriso gentile, per nulla disposta a cedere senza provarci. "Noi veniamo proprio da là buon uomo. La strega di cui parlate non sarà più un problema per nessuno." lo disse pacatamente ma con tono deciso almeno quanto l'espressione dell'uomo, "Lei è sicuramente un uomo attento visto il lavoro che fa, quindi sicuramente sa riconoscere un gruppo di avventurieri e capire quando non sono alle prime armi. Inoltre abbiamo con noi diversi rappresentanti degli dei della luce, come sicuramente ha notato, che sono un'altra garanzia a riprova che le due elfe scure sono votate al bene e, nondimeno, ci hanno aiutato proprio a sconfiggere quella strega e la sua banda di scagnozzi."
La Rossa sorrise in modo rassicurante e sincero. Del resto non stava dicendo una bugia, perchè a conti fatti la strega di cui parlava quell'uomo davvero era stata sconfitta, e ora c'era una Kel-hatril che si stava impegnando davvero per cambiare.
"Le possiamo garantire che non creeranno problemi, resteranno sempre in compagnia di almeno uno di noi, compresa la notte."
Scarlett sorrise nuovamente, attendendo di vedere se il locandiere era disposto a venire loro incontro.

MORGON - 09/09
Morgon si fece avanti tra i compagni.
"Scusate...emm... scusate... eccomi..."
Sorrise.
Attese che Scarlett finisse di parlare e poi prese la parola con un colpo di tosse.
"Mi intrometto nel vostro discorso...e mi permetto di sottolineare come sicuramente avrete già intuito, che ospitare gli uccisori della strega, potrebbe fruttare alla vostra attività una certa fama, nella zona e non solo. Il fatto che tra noi ci siano le due fanciulle, da voi così prontamente individuate, potrebbe non solo arricchire prestigio alle storie che si narreranno, ma anche curiosità intorno ad esse, e questo, come voi mi insegnate, significa gente che passa in questa locanda, per sapere, per capire, per ascoltare e tanta più gente passa, tanta più gente consuma..."
Fece una pausa, perchè aveva parlato tutto d'un fiato.
"E poi non sottovaluti l'introito economico ad ospitare il nostro gruppo per intero. Abbiamo qui diversi rappresentati della razza nanica che come ben sà apprezzano il buon bere ed il buon mangiare... e poi ci sono diversi ragazzoni che amano la buona tavola... che dire... leggo in tutto questo, come sicuramente starà facendo anche lei, un gran bel profitto..."
"Fama, proventi, oggi e domani... "
Morgon sorrise per capire se si era smosso qualcosa nel suo interlocutore.

DUNGEON MASTER - 09/09
[Scarlett] "Lei è sicuramente un uomo attento visto il lavoro che fa, quindi sicuramente sa riconoscere un gruppo di avventurieri e capire quando non sono alle prime armi. Inoltre abbiamo con noi diversi rappresentanti degli dei della luce, come sicuramente ha notato, che
sono un'altra garanzia a riprova che le due elfe scure sono votate al bene e, nondimeno, ci hanno aiutato proprio a sconfiggere quella strega e la sua banda di scagnozzi."

«Per essere attento, ce lo sono sempre», sbuffò il locandiere. «Ce lo ero pure quando facevo il vostro mestiere e, se ci pensate su un momento, basta la mia faccia per capire che il fatto mio ce l'ho sempre saputo fare. Per questo dico che mi puzza di strano che fra voi ci stanno due vestiti da paladini, due drow che fanno finta di non essere qui e poi nani, bardi, maghi, mezzuomini e chi più ne ha più ne metta. Come se non bastasse, ci stanno pure due o tre che a vederli potrebbero pure essere sicari a contratto». Sbuffò di nuovo. «Te lo dico io come
potrebbe pure essere, bellezza: la strega drow è insieme a voi e voi siete la sua banda di scagnozzi. Anzi, a volerne indicare una, la strega potrebbe essere quella là con quella faccetta d'angelo: se fosse l'altra, la cozza, sicuro come l'oro che si faceva una magia per
sembrare una strafiga come l'altra».

[Morgon] "Mi intrometto nel vostro discorso...e mi permetto di sottolineare come sicuramente avrete già intuito, che ospitare gli uccisori della strega, potrebbe fruttare alla vostra attività una certa fama, nella zona e non solo."

«Qui, ragazzo, l'unico che potrebbe servire a qualcosa sei proprio tu, che magari se ti metti a strimpellare qualcosa qualche faccia in più qua potrebbe pure farsi vedere», ribatté il locandiere. «Ma ce li hai gli occhi, cucciolo? Questo posto qua, Verge, dico, è una tana di burini che ci viene duro solo quando parlano della vacca che sta per partorirci un vitellino. Che vuoi che gliene freghi a 'sta gente se siete la banda che ha fottuto la strega drow? Lei se ne sta su alla miniera ed i burini manco sanno che faccia ci ha. E quando passa qualche mercante ci chiedono solo come va il prezzo dell'orzo giù a Kelven. Da' retta a me che la so lunga più di te: qua di voialtri eroi non gliene ne frega niente a nessuno. Tranne forse a me, che non voglio casini, ed è per questo che vi dico: restate pure qua, ma le due facce grigie se ne devono andare fuori dalle palle».

[NdG] La faccia del locandiere è quella di un uomo poco oltre la cinquantina e dall'aria parecchio vissuta.

[NdG] I dadi hanno parlato...  ^_____________________^

MORGON - 09/09
"Mi permetto di dissentire... le belle storie e le avventure sono sempre piaciute e sempre piaceranno... e se mi permettete, vorrei provarvelo... come daltronde lei mi sta chiedendo..."

-Cosa stai facendo? Ma sei sicuro? Non lo hai mai fatto...-
-Lo faccio per Tabitha...-
-Lo faccio per Tabitha... ma sentilo...-
-Basta! Lo faccio!-

Posò lo zaino a terra vicino al bancone, si tolse il mantello e quanto poteva ingombrare.
Si tirò su le maniche mostrando alcuni tatuaggi con scritte in elfico.

"Mi fate spazio? Scusate!" disse Morgon ripassando in mezzo ai compagni.
Passando vicino a Tabitha la guardò, le fece l'occhiolino e passò oltre.
Nel portarsi in centro alla stanzona della locanda Morgon portò la mano alla cintura e ne trasse un flauto intagliato a forma di drago.

Firulin, firulin, firulà.
Iniziò a soffiare dentro lo strumento per produrne una musica allegra.

"Miei cari amici" interruppe la musica e con voce teatrale ed ampi gesti delle mani iniziò a parlare agli avventori nella sala.
"il mio nome è Morgon e sono il bardo che accompagna questo variegato gruppo di avventurieri e se me lo permetterete vi vorrei raccontare una storia che li riguarda. Mai in nessuna altra locanda avrete a disposizione i personaggi delle storie che ivi si narrano. Siete dei privilegiati miei cari amici. Ma lasciate che inizi a raccontarvi la storia di come questo valoroso manipolo abbia sconfitto la strega che viveva poco più a nord... sicuramente ne avrete sentito parlare..."

Fu così che iniziò un racconto intervallato da musica, inventando ed omettendo diverse parti, sull'arrivo alla miniera, su diversi pericoli superati, etc.
Mentre raccontava si muoveva tra i tavoli per parlare a tratti direttamente ai pochi avventori presenti.
Poi d'un tratto si fermò... proprio al momento di massima tensione.

"Cari amici... spero che la storia fino ad ora vi sia piaciuta... se siete d'accordo, vi attendo qui, questa sera, per raccontarvi della fine di questo rocambolesco ed avventuroso racconto..."

[NDG]
Ora spero di non tirarmi la zappa sui piedi

Morgon fece poi un balzo verso Kreena prendendola sottobraccio, avendole fatto preventivamente l'occhiolino. Si era fatto i conti in tasca. Il bardo non aveva soldi a disposizione, ed occorreva portare gente in locanda. Se proprio aveva ragione il locandiere e la storia non aveva avuto presa, sicuramente la possibilità di una bella bevuta a gratis, avrebbe sortito l'effetto desiderato e magari convinto il locandiere. Morgon sapeva che Kreena aveva gioielli e denaro in tasca, lo aveva dimostrato qualche giorno prima da Scortum...
"Ti prego... tienimi il gioco..." le disse sottovoce.

"Spargete la voce, saremo ben lieti di avervi nostri ospiti per una bevuta insieme questa sera e potrete ascoltare, dai diretti interessati, la fine di questa storia. Un caso più unico che raro per voi gente di Verge e dintorni, non vi capiterà più di bere gratis e di ascoltare una storia come questa, credetemi! Vi aspettiamo..."

"...eeeeeeee.... ualà!"

Morgon si prodigò in un profondo inchino.

Quello era il momento che più odiava di quelle esibizioni. Non era la prima volta che le faceva. Ma odiava quel momento. Era principalmente il motivo per cui non le faceva quasi mai. Il momento del verdetto. Non lo sopportava. Non era tanto il verdetto in sè, quanto piuttosto l'attesa.

SCARLETT - 09/09
NdG: e ti pareva se la mia ben nota sfiga coi dadi non colpiva pure a distanza con i dadi lanciati dal master  =_____="

"Bhe, siamo indiscutibilmente un gruppo variopinto." ribatté la maga con l'ennesimo sorriso, "Ma per questo funzioniamo: più inclinazioni, più possibilità di riuscire nelle nostre missioni."
Poi inclinò lievemente il capo. "E no, buon uomo, la strega drow non è con noi e noi non siamo la sua banda di scagnozzi, e le dico anche perchè: se lo fossimo non ci prenderemmo la briga di spiegarle che su di loro si sta sbagliando e che ci assumiamo la responsabilità di restare sempre in loro compagnia per farvi stare più tranquilli." lo guardò in modo deciso e penetrante, "Lo ha detto anche lei, è sempre attento e ha fatto il nostro mestiere, quindi sa che se fossimo alleati a quella strega non staremmo qui a parlare, ma ci prenderemmo quello che vogliamo. Senza contare che la strega stessa potrebbe risolvere la questione rapidamente, e in modo tutt'altro che pacifico. Ma non lo faremo, perchè noi non siamo quei bruti."
Scarlett sorrise nuovamente indicandogli con un cenno Morgon che si preparava evidentemente per un'esibizione. "Vede? Perchè dovremmo perdere tempo? Sia chiaro, se non vorrà cambiare idea decideremo tra noi come fare e non la costringeremo in alcun modo, ma ci guardi davvero, senza pregiudizi: se volessimo crearle problemi, faremmo questo?"
La Rossa si zittì, voltandosi per prestare tutta la sua attenzione a Morgon: accidenti a lui! Era bravo a raccontare storie, perchè diamine non lo faceva mai? Ripensò a suo padre e si trovò a riflettere che, se mai ne avesse avuta occasione, gliel'avrebbe presentato, sicuro avrebbe apprezzato tantissimo il talento di Morgon.
Non appena il mezzelfo terminò l'esibizione - con la promessa di terminare la storia quella sera - Scarlett applaudì. "Bravo Morgon!" esclamò contenta, sperando che anche altri l'avrebbero imitata. Se c'era una cosa che sapeva bene, da artista quale era anche lei per nascita, era quanto fosse terribile attendere di capire se la propria esibizione era piaciuta al pubblico. E Morgon a suo modo di vedere era stato proprio bravo, quindi si meritava tutto il suo applauso e supporto.
La maga si voltò nuovamente verso il locandiere. "Spero si sia convinto della nostra buona fede e del non volerle causare alcun danno..." poi abbassò la voce in modo che solo lui e forse i più vicini potessero udirla. "A questo potrei aggiungere che le pagherò doppia la permanenza notturna delle due elfe: due monete d'oro al posto di una, sempre per dimostrarle la nostra buona volontà nel farle accettare la loro presenza."
Sperava che quello e quanto fatto da Morgon sarebbe bastato. Non era una questione di mera comodità, una notte in più nei boschi non avrebbe ammazzato nessuno e c'erano abituati, ma ci teneva che Kelly e Tabitha fossero accettate tanto quanto loro. Verge era solo un piccolo villaggio, ma da lì avrebbero iniziato, e si sapeva che anche un piccolo sasso poteva generare molte increspature nell'acqua che sarebbero arrivate lontano. Un cambiamento piccolo qui, per uno più grande domani.
Non si illudeva certo che poi da lì in avanti le due sarebbero state accettate senza problemi ovunque, ma intanto quello era un primo passo. E per aiutarle ad integrarsi nel mondo in superficie, era importante anche dar loro modo di viverlo quel mondo. A cominciare da quella locanda.

TABITHA - 09/09
Alla fine avevano scelto una locanda e vi erano entrati. Tabitha aveva cercato di rimanere dietro i compagni, ma evidentemente il locandiere aveva davvero l'occhio allenato e aveva individuato lei e sua sorella senza grossi problemi.
Immediatamente l'elfa abbassò lo sguardo, capendo che per lei e Kelly non ci sarebbe stata nessuna serata in locanda, nessuna cena in compagnia. Vero che Morgon le aveva detto che non l'avrebbe lasciata da sola, ma in realtà... in realtà non se la sentiva proprio di privare lui, o altri, della comodità di poter restare lì.
Non aveva avuto il fegato di intervenire in aiuto di Scortum, ma questo poteva farlo. Lentamente Tabitha sollevò la testa e aprì le labbra per chiamare sua sorella e chiederle di seguirla fuori, ma non riuscì ad emettere un fiato che Scarlett e Morgon erano già partiti all'assalto del locandiere per convincerlo a lasciarle rimanere.Gli occhi le si inumidirono per quell'ennesima dimostrazione d'affetto da parte loro, e visto che ci stavano mettendo la faccia per lei e Kelly, le pareva il minimo togliersi il cappuccio e non continuare a nascondersi.
I due scambiarono qualche altra battuta con il locandiere che non sembrava intenzionato a cambiare idea in merito alla sua permanenza, poi Morgon posò a terra il suo zaino, si tolse il mantello e le passò accanto facendole un occhiolino. Tabitha ricambiò il suo sguardo palesemente senza capire cosa volesse fare, lo seguì con gli occhi viola sempre più incuriositi e notò solo in quel momento che aveva le braccia tatuate da scritte in elfico. Non se lo aspettava,  ma del resto lei lo aveva sempre visto con maniche lunghe, così perse un attimo di tempo ad osservare quei segni scuri, e anche se da quella distanza non riusciva a capire cosa vi fosse scritto, ne rimase... affascinata.
Fu a quel punto che il bardo iniziò a suonare per poi cominciare a raccontare di come il gruppo aveva sconfitto la strega a nord... e anche se Tabitha la storia bene o male la conosceva, ne fu totalmente rapita. Lo guardava con gli occhi che brillavano, riflettendo le emozioni che il racconto riusciva a suscitarle, e quando Morgon si interruppe proprio sul più bello, riuscì a malapena a trattenersi dall'esternare il suo disappunto.
Lo guardò dire che quella sera avrebbe narrato la fine della storia, ed infine si esibì in un inchino al suo pubblico.
Tabitha rimase immobile per un istante ma poi, proprio mentre anche Scarlett iniziava ad applaudire, lei la seguì a ruota.
"Bravissimo..." gli disse con un sorriso radioso, gli occhi che lasciavano trasparire la gratitudine per quello che stava facendo, ma anche l'ammirazione per quell'esibizione assolutamente improvvisata.
A quel punto Tabitha sperava davvero che il locandiere ascoltasse lui e Scarlett, e non perchè la cosa riguardava lei, ma perchè davvero avevano messo il cuore in quel che avevano fatto.

HAZA - 09/09
"Se qui non vi vogliono, possiamo spostarci tutti insieme nell'altra locanda. Ne ho vista un'altra, se non sbaglio. Forse il proprietario è meno schizzinoso e i nostri soldi li vuole veramente."
Haza propose una terza alternativa al rimanere là o andarsene per boschi.

martedì 8 marzo 2022

SETTIMANA 09 - 2022

DUNGEON MASTER - 05 - 09 / 09
Abbastanza prevedibilmente la scelta del gruppo fu di trascorrere la notte da Scortum, sia in virtù del particolare ascendente che la chierica aveva nei confronti degli abitatori della valle e che avrebbe garantito loro di trascorrere una notte tranquilla, sia per farle un po' di compagnia dal momento che appariva ancora piuttosto scossa dalla brutta esperienza appena trascorsa.

Infatti la notte andò avanti senza spiacevoli sorprese e, pur avendo comunque previsto i soliti turni di guardia, le sentinelle non ebbero nulla di più da fare che ascoltare in lontananza i normali suoni notturni.

La mattina seguente, invece, ebbero una piccola sorpresa: «Il mio dio senza nome mi ha fatto visita in sogno stanotte», annunciò Scortum, «per dirmi che il mio compito qui è esaurito: ora devo scendere la valle fino a Verge ed attendere là un altro sogno, nel quale il dio mi comunicherà il mio prossimo incarico. Sono una cicciona, lo so, e cammino un po'
piano, ma mi piacerebbe andare fino a Verge con voi, se la cosa non vi dispiace. Se non altro, la mia presenza dovrebbe aiutare a tenere lontani i possibili brutti incontri lungo la via».

«Confermo», intervenne Filth. «Il dio ha parlato anche a me e fra le altre cose mi ha anche annunciato che avrebbe affidato alla nostra cara amica Scortum un nuovo incarico».

Dopo aver brevemente soppesato i pro e i contro di viaggiare con Scortum fino a Verge, il gruppo scelse per il sì e quindi, dopo aver aiutato la donna a mettere insieme le proprie poche cose, tutti insieme scesero a valle, preceduti dai due armigeri feriti e dai due mezzorchi. Come preannunciato, la minaccia dell'ormai defunto armigero si rivelò un
semplice bluff e l'accampamento dei coboldi poté essere attraversato senza alcun inconveniente. Una volta giunti oltre la palizzata a valle della fortificazione, i quattro ex tirapiedi di Kel-hatril presero congedo dal gruppo ma, anziché proseguire verso valle, ritornarono sui propri passi. «Ci scommetterei che intendono ritornare nella miniera per
cercare il forziere dove tenevo le loro paghe», commentò Kel-hatril. «Beh, buon per loro, sempre che riescano a cavarsela con il mimic… l'avevate trovato, immagino... e con i ragni rimasti, sempre che voi non li aveste già eliminati tutti». Scrollò le spalle. «Francamente, non me ne può fregare di meno, né di loro, né dei ragni».

Il resto del viaggio verso valle proseguì senza alcun problema, praticamente una scampagnata, incluso il passaggio della piana degli ankheg che, forse per la presenza di Scortum o forse per pura fortuna, se ne stettero alla larga per fatti loro.

Infine, verso la sera del quarto giorno di cammino, il gruppo giunse a Verge dove, con baci, abbracci e qualche lacrima, Scortum si congedò ed andò a chiedere ospitalità presso il primo tempio che le capitò sott'occhio, senza nemmeno curarsi di quale fosse la divinità alla quale era dedicato.

[NdG] A questo punto lascio al gruppo di avventurieri la sera, la notte e la giornata seguente per qualsiasi cosa vogliano fare: riposare, vendere o acquistare oggetti ed equipaggiamento, eccetera. Direi che potrebbero ripartire da Verge la mattina dell'11/09, cosa che penso che
descriverò giovedì pomeriggio (a meno che qualcuno non decida di intraprendere azioni che possano richiedere più tempo).


NDG
Verge è un villaggio prevalentemente agricolo e conta sui 500 abitanti. L'abitato è circondato da una palizzata e le porte sono protette da torri, anch'esse ovviamente in legno. All'interno si trovano due locande, una taverna, la bottega di un fabbro (che però di armi ne capisce poco: il suo pezzo forte sono gli attrezzi agricoli) ed un emporio. L'abitato è dominato da una torre in cima ad una collina adiacente all'abitato, dove vive il signorotto locale.

Per maggiori dettagli ed una mappa del posto potete vedere all'indirizzo
https://eyesoftraldar.obsidianportal.com/wikis/verge (in inglese).


TABITHA - 05 - 09 / 09
Il gruppo infine decise di passare la notte da Scortum, e Tabitha lentamente tornò a rilassarsi, sebbene cercasse di restare sempre ben distante dagli ex-armigeri della sorella. Non era certo l'anima della serata, ma per qualche verso era chiaro che stava cominciando a prendere un po' più confidenza con il gruppo, a sentirsene davvero parte: chiacchierava in modo rilassato con tutte le altre ragazze, e anche con la parte maschile dei compagni - Morgon a parte ovviamente - stava iniziando a sentirsi più a suo agio.  
Quando fu il  momento di coricarsi Tabitha si alzò, si guardò un attimo attorno, sembrò prendere un respiro colossale, e poi raggiunse Morgon, fermandosi ad un metro scarso da lui.
"Ah...ehm... posso mettermi qui?" gli chiese.
Non era la prima volta che si metteva nei suoi pressi, ma era la prima volta che si avvicinava così... non che fosse appiccicata, anzi, ma viste le difficoltà che aveva, soprattutto quando si trattava di letti - o qualcosa di anche solo simile - e la presenza di altri oltre a lei bhe... stava decisamente mettendo alla prova i suoi nervi.
Tabitha rimase ferma ad osservarlo per un lungo istante, torturandosi le dita, poi di colpo abbassò lo sguardo arrossendo e iniziò a sistemare il suo giaciglio.
"Scusa...era una domanda stupida...?" mormorò dopo un po' mentre si sdraiava, lasciando andare il fiato.
Gli occhi dell'elfa si puntarono sul cielo stellato, sembrò rilassarsi e, dopo un po', allungò una mano fino a stringerne una di Morgon. Gli sorrise. "Buonanotte Morgon."
Sorrise ancora: le piaceva quella sensazione, il saluto prima di cedere al sonno...

La mattina dopo si prepararono a partire e, a sorpresa, Scortum si unì a loro. La cosa contribuì al buon umore di Tabitha che fu felice di sentire che la chierica non sarebbe stata più sola, bhe, o almeno non lo sarebbe stata in quei giorni in cui avrebbero viaggiato assieme...ma sperava  per lei che anche il futuro sarebbe stato meno solitario.

Arrivarono a Verge verso la sera del quarto giorno di cammino.
Tabitha iniziò ad essere agitata quando erano ancora a una buona ora di distanza: da un lato non vedeva l'ora di arrivare, di vedere finalmente un villaggio della superficie, di poter andare in una locanda...ma dall'altro sapeva bene che il suo aspetto poteva causarle non pochi problemi. Così sembrava sull'orlo di una crisi di nervi.
"É il caso che tengo il mantello e il cappuccio, vero?" domandò ad un certo punto a Morgon, mentre entravano e già iniziava a guardarsi attorno incuriosita. Dopotutto il mantello non sarebbe stato così terribile da tenere...
Tabitha salutò Scortum quando questa si congedò per andare in un tempio, quindi tornò a guardare i compagni e poi di nuovo Morgon. "Io vorrei comprarmi una spada corta ecco... domani magari... mi sento un po' inutile quando non posso usare il mio arco..." spiegò, abbassando lo sguardo. "E magari anche un cambio di vestiti... non posso avere solo questi..." aggiunse con la voce che andava svanendo un po' per l'imbarazzo.
"Qui ci sarà magari un sarto, no? Kreena aveva detto che ci saremmo andate." continuò cercando per un attimo l'amica tra i compagni, però poi sembrò rabbuiarsi. "Sempre che il sarto voglia avere a che fare con una come me...bhe...forse andrà bene anche un emporio con dei vestiti..."
L'elfa scrollò le spalle decidendo di archiviare, almeno per il momento, la questione, e tornò a guardare Morgon con gli occhi che le brillavano. "Ma quindi ora andremo in una locanda?" chiese con entusiasmo. "E se non mi vogliono?" mormorò subito dopo abbassando lo sguardo.


MORGON - 05-09 / 09
Morgon fece un bel respiro di sollievo quando tutto terminò.
Si ritrovò con un sorriso stampato sul volto.

[Tabitha]
"Scusa...era una domanda stupida...?" mormorò dopo un po' mentre si sdraiava, lasciando andare il fiato.

In risposta alla drow Morgon si sollevò da terra e si spostò un poco verso di lei.
"Ho letto una volta un libro in cui c'era scritto questo: non esistono domande stupide... e poi continuava in qualche modo che ora non ricordo. Per cui, non era una domanda stupida." Le disse sorridendo.
"Buona notte a te!" aggiunse stringendole la mano.
"Buona notte..."

Attraversarono l'accampamento e Morgon cercò di memorizzare ogni cosa di quel momento, i volti, la sensazione di sentirsi estranei, i profumi, le abitazioni, i vestiti, etc.
Il resto del viaggio fu abbastanza tranquillo e Morgon iniziò a rilassarsi davvero. Arrivò anche a canticchiare sottovoce una canzoncina che parlava di un viaggio inaspettato di un piccolo gnomo che senza che lo volesse divenne l'eroe di una grande avventura; avventura che parlava di un anello magico che doveva essere distrutto.

[Tabitha]
"É il caso che tengo il mantello e il cappuccio, vero?" domandò ad un certo punto a Morgon, mentre entravano e già iniziava a guardarsi attorno incuriosita. Dopotutto il mantello non sarebbe stato così terribile da tenere..

"Almeno inizialmente penso di sì, anche se... mi piaci di più senza..." le sorrise per farle capire che non doveva temere nulla.

"La spada non comprarla... prendi questa!" le disse sfilando la cintura e la fodera ad essa collegata che conteneva la sua spada corta.
"Non è per nulla un' arma leggendaria" sorrise. "Ma è come nuova... penso di averla sfoderata solo per pulirla ed affilarla un paio di volte". Si portò una mano dietro la testa imbarazzato come a scusarsi della sua poca propensione al combattimento.

"Mi devi però promettere che ci starai attenta... non nel senso che non penso tu la sappia usare, ma nel senso che non la sfodererai senza motivo, non ti butterai nella mischia senza motivo... insomma... volevo dire che... non so se riesco a spiegarmi..."
Si fermò e sorrise con la spada ed il suo fodero in mano, protesi verso la drow.

"Per il resto direi che dovresti proprio andare con Kreena e Scarlett... potranno darti supporto migliore di quello che potrei fare io".

[Tabitha]
"Ma quindi ora andremo in una locanda?" chiese con entusiasmo. "E se non mi vogliono?" mormorò subito dopo abbassando lo sguardo.

Non rispose subito. Le prese la mano con la sua mano destra e con la sinistra le sollevò la testa appoggiandola dolcemente sotto il mento.

"Secondo me andrà tutto bene... e se proprio dovesse succedere qualcosa... sai cosa faremo?
Dormiremo insieme sotto le stelle" Le sorrise.

TABITHA - 05-09 / 09
[Morgon]
"Almeno inizialmente penso di sì, anche se... mi piaci di più senza..." le sorrise per farle capire che non doveva temere nulla.
 
Le parole di Morgon la fecero avvampare, ma riuscì a sorridere in risposta nonostante l'imbarazzo.
A Tabitha non era mai interessata più di tanto l'opinione degli altri sul suo aspetto..almeno fino a qualche giorno prima, perchè ora, incredibilmente, si era resa conto che ci teneva ad essere considerata carina da un certo qualcuno. Quel qualcuno che in quel momento le aveva detto che gli piaceva di più senza mantello.
*E se invece intendeva semplicemente che gli piaci senza cappuccio, nel senso che ti accetta per quel che sei?*
Quell'idea improvvisa quasi riuscì a cancellarle il sorriso dal viso, ma non appena si rese conto della piega che stavano prendendo i suoi pensieri, si affrettò a spazzarli via. Niente paturnie, niente pensieri cupi, non lì e non adesso. E se poi ci teneva tanto a sapere in che senso Morgon le aveva detto che gli piaceva bhe, non doveva fare altro che chiederglielo... ah-ah, già, come no.
*Facciamo che lo prendiamo per il bel complimento che è, e va bene così eh...*

Quando Tabitha parlò di quello che voleva comprare, il bardo la fermò dicendole che poteva prendere la sua spada, senza andare a comprarne una. L'elfa spalancò per un istante la bocca sinceramente sorpresa, poi lo guardò negli occhi. "Ma sei sicuro? Voglio dire, e se poi invece dovesse servirti?" domandò avvicinandosi. Posò una sua mano sopra quella di lui che reggeva la spada, stringendogliela piano. "Ti sei spiegato, ho capito quel che intendevi... ma anche io voglio che tu stia attento, e che tu abbia tutte le possibilità di proteggerti se mai dovesse servire...Se dai a me questa, tu hai un'altra arma nel caso dovessi difenderti in uno scontro ravvicinato?"
Tabitha inclinò un poco la testa, osservandolo in attesa di una risposta mentre gli accarezzava lentamente il dorso delle dita. "Se hai modo di farlo, la accetto molto volentieri, e ti prometto che non la userò a sproposito e me ne prenderò cura..."
Gli sorrise e poi lasciò andare una lievissima risata. "Sì, per i vestiti chiederò a Kreena e Scarlett, sono certa che sanno come aiutarmi... mi piacerebbe avere un abito anche più....femminile magari, non solo da viaggio, ma vabbè...direi che non è il momento di pensarci." arrossì lievemente e scrollò piano i capelli, come a dirgli di non stare ad ascoltare i suoi vaneggiamenti.

L'idea che potessero non accettarla nella locanda era riuscita dove prima non ce l'avevano fatta altri pensieri: toglierle il sorriso dalle labbra. Tabitha lasciò andare il fiato e provò ad allontanare le sue preoccupazioni, ma si rese conto che faticava a farlo, perchè si rendeva perfettamente conto che se i padroni della locanda non l'avessero voluta non poteva certo pretendere che anche gli altri rinunciassero a quella comodità, quindi avrebbe dovuto trovare qualcosa per sè, e probabilmente anche per Kelly, fuori da Verge. E tanti saluti ai suoi sogni di taverne e acquisti con le amiche.
Stava per dire a Morgon che forse era meglio se stava direttamente fuori, che li avrebbe aspettati da qualche parte per non causare problemi con il suo aspetto, quando sentì la mano di lui afferrarle la sua e poi delle dita gentili posarsi sotto il suo mento, obbligandola dolcemente ad alzare lo sguardo fino ad incrociare gli occhi del bardo.
Ascoltò le parole di Morgon quasi trattenendo il fiato, e quando lui disse che, se proprio, avrebbero dormito assieme sotto le stelle, gli occhi viola di Tabitha divennero lucidi. L'elfa sbatté furiosamente le palpebre, cercando di non mettersi a piangere come una bambina, e poi fece quello che per lei era impensabile: lo abbracciò.
Probabilmente ci riuscì perchè semplicemente non aveva pensato, lo aveva fatto e basta, prima che il suo cervello o il suo istinto potessero bloccarla.
Fu un contatto a dir poco rapido, e non appena realizzò quel che stava facendo, Tabitha si staccò sebbene non lo fece bruscamente e lei stessa si accorse che, nonostante si fosse leggermente irrigidita, era riuscita anche poi a rilassare parte dei muscoli quel tanto da non sembrare una statua di marmo. Era arrossita violentemente, ma anche se aveva abbassato lo sguardo per un attimo, lo aveva poi nuovamente sollevato su di lui. Si vedeva che era imbarazzata, sia per il gesto in sé, ma anche per essersi poi subito staccata, ma non c'era pentimento in quegli occhi, nemmeno una traccia.
"Grazie..." mormorò dopo un istante, passandosi un dito all'angolo dell'occhio per evitare che quella lacrima traditrice sfuggisse al suo controllo.
Tabitha strinse la mano di Morgon, intrecciando le dita alle sue. "Scusa... è che... sei così gentile e quello che hai detto è...grazie." stava sorridendo, con le labbra, con gli occhi e con il cuore, e si vedeva. L'elfa annuì piano, senza smettere di guardarlo. "Va bene... speriamo il mio aspetto non sia un problema, altrimenti avrò comunque una bella notte."

DUNGEON MASTER - 09/09
Dopo qualche esitazione il gruppo decise di provare una delle due locande del villaggio, quella che almeno dall'apparenza esterna pareva la meglio messa delle due.

Mentre si accostavano al bancone di mescita della sala comune il padrone della locanda li squadrò tutti, uno per uno, con occhio professionale e senza dare a vedere ciò che stesse passando per la sua testa. «Bella banda, mica niente da dire», commentò infine. «Pure bella assortita, dico io. Umani... nani... elfi alti... elfi bassi... pure un halfling… ci mancherebbe solo un orco e poi ci avremmo l'assortimento completo».
Scrollò le spalle. «Pfft... a me mi basta che ci avete di che pagare: state cercando per la cena e pure per la notte, dico bene? Presto detto: una moneta d'oro per ciascuno per la notte in stanze a due letti... già, perché qui non siamo in uno di quei posti dove ai viaggiatori ci tocca di stare in camerate da dieci... e cinque d'argento per cena e prima colazione... ma birra a parte, un pezzo d'argento a pinta». Poi fissò uno sguardo ostile sulle due elfe scure. «Ma quelle due no, facce grigie fra i piedi non ce le voglio: sempre piantagrane sono, dico bene? Specie le femmine. Inutile che vi nascondete la faccia, con me: io ci ho gli occhi buoni ed è il mio mestiere scovare i rompipalle. Quindi fuori dalla mia locanda». Gettò uno sguardo più o meno in direzione delle montagne. «Ma ce lo sapete voi, gente, che gira voce che là su, nella vecchia miniera, ci sta una di quelle streghe dalla faccia grigia con la sua banda di scagnozzi? Solo gli dei sanno che razza di magie nere ci sta facendo, là sotto. Però nessuno ci va a dare un'occhiata perché nessuno si fida... e lo credo bene: chi vorrebbe vedersela con una strega che ci basta schioccare le dita e te vai giù secco come un chiodo? Quindi voi potete restare ma quelle due vadano pure a dormire nei boschi».

Detto questo, il locandiere piantò i pugni sui fianchi con aria decisa e si mise a scrutare uno per uno il gruppo degli avventurieri in attesa della loro reazione: accettare prezzo e condizioni o andarsene altrove.

martedì 1 marzo 2022

SETTIMANA 08 - 2022

DUNGEON MASTER - 05/09
[Scarlett] La scostò solo un poco, per poterla guardare e sorriderle. "Va un pochino meglio?" le chiese abbracciandola comunque di nuovo, "Se hai bisogno, sappi che non ti sto cacciando e posso restare così ancora."

«Non va un pochino meglio, va molto meglio», rispose Kel-hatril. «Sai, è importante per me sentirmi accettata e sostenuta». Le sfuggì un mezzo sorriso storto. «Non che non mi renda conto che, con il mio passato, non per tutti possa essere facile riuscirci: proprio per questo per me è tanto più prezioso sentirti così vicina». Sospirò. «Vorrei solo riuscire a ricambiare ciò che fai per me, prima o poi».

[Kreena] "Dalle questo" - disse a Ghino, lanciandogli una fiaschetta. Emanava un odore pungente, di ginepro, calendula e liquore.

Scortum prese con un sorriso pieno di gratitudine la fiaschetta dalle mani di Ghino e ne bevve un piccolo sorso: non era che ne avesse più davvero bisogno, ma le pareva giusto dare risalto all'offerta accettandola, seppure con moderazione.

«Ti ringrazio... cioè, vi ringrazio tutti per esservi preso a cuore il destino di una vecchia, grassa ed inutile chierica», disse poi. «Sapete, ora mi vergogno di me stessa: avevo sempre pensato che il mio dio mi avrebbe riservato una fine che avesse un senso... che so, morire durante una pestilenza per aver contratto la malattia dopo aver alleviato le sofferenze di tanti infelici, o cose del genere... ed il vedermi in procinto di morire in maniera così... stupida, ecco, ed anche inutile… stava facendo vacillare la mia fede...». Le parole le vennero a mancare ed infine scrollò la testa e tacque.

FENRYR - 05/09
L'elfo dei ghiacci si fermò a qualche passo di distanza, studiando i due con sguardo impietoso.
Ignorò i loro piagnistei, andando dritto al punto.
"Non giurate, provatelo" - sibilò, gelido.
"Ci sono davvero esplosivi al campo dei coboldi o il vostro capo mentiva?"
E puntò dritto la spada, che scintillò al sole come letale cristallo.

DUNGEON MASTER - 05/09
[Fenryr] "Ci sono davvero esplosivi al campo dei coboldi o il vostrocapo mentiva?"

«Secondo te?», replicò uno dei due armigeri con una smorfia ironica. «Certo che mentiva: non so se davvero sapesse trafficare con roba del genere, ma di certo non l'abbiamo visto fare cose strane dentro al campo dei coboldi».

«Facciamo così», intervenne l'altro. «Noi veniamo giù con voi e vi precediamo mentre si attraversa il campo: dopo che ne siamo usciti tutti sani e salvi, voi ci fate fare un rappezzo dai vostri chierici e poi ciascuno per la sua strada. Mi pare una proposta onesta, non credi?».

«Tanto per capirci», riprese il primo, «noi siamo professionisti: ci pagano e noi facciamo il giusto a seconda di quel che ci pagano». Accennò con la mano nella direzione del punto in cui giacevano i resti del loro "capo". «Lui pensava che Faccia Grigia ci avesse fregati e si
era incazzato. Lui era fatto così: permaloso e incazzoso a morte. Noi siamo diversi: c'era Braciola che ci dava da mangiare e Faccia Grigia che ce la dava spesso e volentieri, quindi già questo faceva un po' da pagamento, in fondo. Magari Faccia Grigia è un po' cessa, ma a saper usare la patonza e tutto il resto è una dea. E poi, magari è un po' matta, ma non credo che sia una che ruba: secondo me, a cercare in giro per la miniera, le nostre paghe messe da parte salterebbero pure fuori. Quindi per noi è pari e patta e non ci interessa di piantar altre grane. Capito? Voi per la vostra strada e noi per la nostra».

FENRYR - 05/09
Fenryr continuò a fissare i due con lo stesso sguardo inespressivo.
"La guaritrice è quella che volevate sgozzare" - disse infine con noncuranza - "Deciderà lei"
Quindi alzò il tono, per rivolgersi ai mezz'orchi in arrivo.
"Legateli"


SCARLETT - 05/09
Scarlett sorrise a sua volta. "Non serve che ricambi, sento che è la cosa giusta da fare." le disse scrollando lievemente le spalle. "Vedere e sentire che la mia vicinanza ti è d'aiuto è già un bellissimo ringraziamento così, perchè sono felice di sentirti stare meglio. E poi sono certa che se mai un domani sarò io ad aver bisogno di sostegno, tu ci sarai..." la Rossa sorrise guardandola negli occhi. "Credo proprio che io e te rimarremo amiche molto a lungo Kel-hatril..."
Scarlett spostò l'attenzione sul resto del gruppo e poi tornò a guardare Kelly. "Tutta questa situazione con Raxxla non è certo bella, ma sai... io voglio vederci anche delle note positive: ho trovato Issus, e poi mi ha permesso di conoscere delle amiche come te, Kreena, Argenta e tua sorella, e anche tutti gli altri. Questo forse non basta a salvare il mondo, ma è pur sempre una luce nel mezzo dell'oscurità."
Le sorrise di nuovo, con l'entusiasmo e la decisione che la animava quasi costantemente. "Bene, a quanto pare Fenryr ha deciso di fermarsi e parlare con quei due... che dici, intanto capiamo se faremo sosta qui come avevamo deciso o vogliono proseguire?"

NdG: avevamo deciso di fare una delle soste qui da Scortum, giusto? A che punto della giornata siamo, master? ^__^

DUNGEON MASTER - 05/09

NDG
È pomeriggio. Volendo avreste ancora un po' di tempo per discendere un tratto di valle, ma non sarebbe comunque sufficiente per raggiungere né lo sbocco della miniera da cui eravate usciti, né l'accampamento dei coboldi.

In pratica potete scegliere se rimanere da Scortum per la notte o fermarvi lungo il cammino: in ogni caso sareste all'aperto, e la differenza sarebbe fra guadagnare qualche ora di marcia o godere della protezione che la presenza di Scortum vi darebbe contro gli abitatori della valle (tranne gli umani, come si è visto...).
Quindi che volete fare?
 

DUNGEON MASTER - 05/09
«Precauzione inutile», commentò uno dei due umani protendendo verso imezzorchi le mani con i polsi accostati per farsele legare. «Non cerchiamo altre rogne, che ne abbiamo già avute abbastanza, ma se legarci ti fa sentire più tranquillo...».

Una volta legati i due armigeri e lasciato che Kreena recuperasse la sua pietra, tutti insieme tornarono all'accampamento di Scortum.

La grassa chierica gettò un'occhiata sui polsi legati dei due uomini senza fare alcun commento, poi si alzò in piedi sbuffando per lo sforzo e senza una parola si accostò ai prigionieri, osservò per qualche istante le ferite provocate dalla sventagliata di ghiaccioli che li
aveva investiti, si concentrò ed impose le mani prima sull'uno e poi sull'altro alleviandone in parte le sofferenze.

[NdG] I due armigeri ora stanno meglio ma non sono guariti del tutto: sono più o meno a metà dei loro PF totali, ossia abbastanza perché possano discendere la valle con il gruppo senza rallentarne la marcia (se vorrete portarveli appresso per farli passare per primi attraverso il campo dei coboldi, ovviamente) ma non abbastanza per poter pensare di crearvi problemi, qualora volessero farsi venire un'idea del genere (a parte il fatto di essere disarmati e di avere i polsi legati).