mercoledì 16 marzo 2022

SETTIMANA 10 - 2022

INDEVAR - 09/09
Indevar non era troppo stanco, ma un po' di riposo, prima di un'impresa come quella che si prefiggevano, non guastava. il problema delle "facce grige" si sarebbe presentato in qualsiasi luogo…
Probabilmente una qualche magia di dissimulazione sarebbe stata utile, ma gari proprio una come quella del nemico che stavano cercando di sconfiggere...
Un sorriso apparve sul suo volto...
Sperò vivamente che il locandiere lo lo notasse, non avrebbe voluto malintesi...
Si guardò attorno per capire le reazioni dei suoi compagni alle condizioni dettate dal locandiere.


SCARLETT - 09/09
Il viaggio fino a Verge era proseguito fortunatamente in tranquillità, e quando erano arrivati nel villaggio avevano deciso di provare a cercare alloggio nella locanda che, almeno all'apparenza, sembrava la migliore tra le due presenti.
Il locandiere li osservò tutti uno a uno e fece giusto qualche commento sul loro assortimento razziale, quindi espose chiaramente i prezzi...prima di specificare che, però, Kelly e Tabitha non erano ben accette. E purtroppo quella era una realtà con cui le due si sarebbero dovute scontrare spesso.
Scarlett si fece avanti con un sorriso gentile, per nulla disposta a cedere senza provarci. "Noi veniamo proprio da là buon uomo. La strega di cui parlate non sarà più un problema per nessuno." lo disse pacatamente ma con tono deciso almeno quanto l'espressione dell'uomo, "Lei è sicuramente un uomo attento visto il lavoro che fa, quindi sicuramente sa riconoscere un gruppo di avventurieri e capire quando non sono alle prime armi. Inoltre abbiamo con noi diversi rappresentanti degli dei della luce, come sicuramente ha notato, che sono un'altra garanzia a riprova che le due elfe scure sono votate al bene e, nondimeno, ci hanno aiutato proprio a sconfiggere quella strega e la sua banda di scagnozzi."
La Rossa sorrise in modo rassicurante e sincero. Del resto non stava dicendo una bugia, perchè a conti fatti la strega di cui parlava quell'uomo davvero era stata sconfitta, e ora c'era una Kel-hatril che si stava impegnando davvero per cambiare.
"Le possiamo garantire che non creeranno problemi, resteranno sempre in compagnia di almeno uno di noi, compresa la notte."
Scarlett sorrise nuovamente, attendendo di vedere se il locandiere era disposto a venire loro incontro.

MORGON - 09/09
Morgon si fece avanti tra i compagni.
"Scusate...emm... scusate... eccomi..."
Sorrise.
Attese che Scarlett finisse di parlare e poi prese la parola con un colpo di tosse.
"Mi intrometto nel vostro discorso...e mi permetto di sottolineare come sicuramente avrete già intuito, che ospitare gli uccisori della strega, potrebbe fruttare alla vostra attività una certa fama, nella zona e non solo. Il fatto che tra noi ci siano le due fanciulle, da voi così prontamente individuate, potrebbe non solo arricchire prestigio alle storie che si narreranno, ma anche curiosità intorno ad esse, e questo, come voi mi insegnate, significa gente che passa in questa locanda, per sapere, per capire, per ascoltare e tanta più gente passa, tanta più gente consuma..."
Fece una pausa, perchè aveva parlato tutto d'un fiato.
"E poi non sottovaluti l'introito economico ad ospitare il nostro gruppo per intero. Abbiamo qui diversi rappresentati della razza nanica che come ben sà apprezzano il buon bere ed il buon mangiare... e poi ci sono diversi ragazzoni che amano la buona tavola... che dire... leggo in tutto questo, come sicuramente starà facendo anche lei, un gran bel profitto..."
"Fama, proventi, oggi e domani... "
Morgon sorrise per capire se si era smosso qualcosa nel suo interlocutore.

DUNGEON MASTER - 09/09
[Scarlett] "Lei è sicuramente un uomo attento visto il lavoro che fa, quindi sicuramente sa riconoscere un gruppo di avventurieri e capire quando non sono alle prime armi. Inoltre abbiamo con noi diversi rappresentanti degli dei della luce, come sicuramente ha notato, che
sono un'altra garanzia a riprova che le due elfe scure sono votate al bene e, nondimeno, ci hanno aiutato proprio a sconfiggere quella strega e la sua banda di scagnozzi."

«Per essere attento, ce lo sono sempre», sbuffò il locandiere. «Ce lo ero pure quando facevo il vostro mestiere e, se ci pensate su un momento, basta la mia faccia per capire che il fatto mio ce l'ho sempre saputo fare. Per questo dico che mi puzza di strano che fra voi ci stanno due vestiti da paladini, due drow che fanno finta di non essere qui e poi nani, bardi, maghi, mezzuomini e chi più ne ha più ne metta. Come se non bastasse, ci stanno pure due o tre che a vederli potrebbero pure essere sicari a contratto». Sbuffò di nuovo. «Te lo dico io come
potrebbe pure essere, bellezza: la strega drow è insieme a voi e voi siete la sua banda di scagnozzi. Anzi, a volerne indicare una, la strega potrebbe essere quella là con quella faccetta d'angelo: se fosse l'altra, la cozza, sicuro come l'oro che si faceva una magia per
sembrare una strafiga come l'altra».

[Morgon] "Mi intrometto nel vostro discorso...e mi permetto di sottolineare come sicuramente avrete già intuito, che ospitare gli uccisori della strega, potrebbe fruttare alla vostra attività una certa fama, nella zona e non solo."

«Qui, ragazzo, l'unico che potrebbe servire a qualcosa sei proprio tu, che magari se ti metti a strimpellare qualcosa qualche faccia in più qua potrebbe pure farsi vedere», ribatté il locandiere. «Ma ce li hai gli occhi, cucciolo? Questo posto qua, Verge, dico, è una tana di burini che ci viene duro solo quando parlano della vacca che sta per partorirci un vitellino. Che vuoi che gliene freghi a 'sta gente se siete la banda che ha fottuto la strega drow? Lei se ne sta su alla miniera ed i burini manco sanno che faccia ci ha. E quando passa qualche mercante ci chiedono solo come va il prezzo dell'orzo giù a Kelven. Da' retta a me che la so lunga più di te: qua di voialtri eroi non gliene ne frega niente a nessuno. Tranne forse a me, che non voglio casini, ed è per questo che vi dico: restate pure qua, ma le due facce grigie se ne devono andare fuori dalle palle».

[NdG] La faccia del locandiere è quella di un uomo poco oltre la cinquantina e dall'aria parecchio vissuta.

[NdG] I dadi hanno parlato...  ^_____________________^

MORGON - 09/09
"Mi permetto di dissentire... le belle storie e le avventure sono sempre piaciute e sempre piaceranno... e se mi permettete, vorrei provarvelo... come daltronde lei mi sta chiedendo..."

-Cosa stai facendo? Ma sei sicuro? Non lo hai mai fatto...-
-Lo faccio per Tabitha...-
-Lo faccio per Tabitha... ma sentilo...-
-Basta! Lo faccio!-

Posò lo zaino a terra vicino al bancone, si tolse il mantello e quanto poteva ingombrare.
Si tirò su le maniche mostrando alcuni tatuaggi con scritte in elfico.

"Mi fate spazio? Scusate!" disse Morgon ripassando in mezzo ai compagni.
Passando vicino a Tabitha la guardò, le fece l'occhiolino e passò oltre.
Nel portarsi in centro alla stanzona della locanda Morgon portò la mano alla cintura e ne trasse un flauto intagliato a forma di drago.

Firulin, firulin, firulà.
Iniziò a soffiare dentro lo strumento per produrne una musica allegra.

"Miei cari amici" interruppe la musica e con voce teatrale ed ampi gesti delle mani iniziò a parlare agli avventori nella sala.
"il mio nome è Morgon e sono il bardo che accompagna questo variegato gruppo di avventurieri e se me lo permetterete vi vorrei raccontare una storia che li riguarda. Mai in nessuna altra locanda avrete a disposizione i personaggi delle storie che ivi si narrano. Siete dei privilegiati miei cari amici. Ma lasciate che inizi a raccontarvi la storia di come questo valoroso manipolo abbia sconfitto la strega che viveva poco più a nord... sicuramente ne avrete sentito parlare..."

Fu così che iniziò un racconto intervallato da musica, inventando ed omettendo diverse parti, sull'arrivo alla miniera, su diversi pericoli superati, etc.
Mentre raccontava si muoveva tra i tavoli per parlare a tratti direttamente ai pochi avventori presenti.
Poi d'un tratto si fermò... proprio al momento di massima tensione.

"Cari amici... spero che la storia fino ad ora vi sia piaciuta... se siete d'accordo, vi attendo qui, questa sera, per raccontarvi della fine di questo rocambolesco ed avventuroso racconto..."

[NDG]
Ora spero di non tirarmi la zappa sui piedi

Morgon fece poi un balzo verso Kreena prendendola sottobraccio, avendole fatto preventivamente l'occhiolino. Si era fatto i conti in tasca. Il bardo non aveva soldi a disposizione, ed occorreva portare gente in locanda. Se proprio aveva ragione il locandiere e la storia non aveva avuto presa, sicuramente la possibilità di una bella bevuta a gratis, avrebbe sortito l'effetto desiderato e magari convinto il locandiere. Morgon sapeva che Kreena aveva gioielli e denaro in tasca, lo aveva dimostrato qualche giorno prima da Scortum...
"Ti prego... tienimi il gioco..." le disse sottovoce.

"Spargete la voce, saremo ben lieti di avervi nostri ospiti per una bevuta insieme questa sera e potrete ascoltare, dai diretti interessati, la fine di questa storia. Un caso più unico che raro per voi gente di Verge e dintorni, non vi capiterà più di bere gratis e di ascoltare una storia come questa, credetemi! Vi aspettiamo..."

"...eeeeeeee.... ualà!"

Morgon si prodigò in un profondo inchino.

Quello era il momento che più odiava di quelle esibizioni. Non era la prima volta che le faceva. Ma odiava quel momento. Era principalmente il motivo per cui non le faceva quasi mai. Il momento del verdetto. Non lo sopportava. Non era tanto il verdetto in sè, quanto piuttosto l'attesa.

SCARLETT - 09/09
NdG: e ti pareva se la mia ben nota sfiga coi dadi non colpiva pure a distanza con i dadi lanciati dal master  =_____="

"Bhe, siamo indiscutibilmente un gruppo variopinto." ribatté la maga con l'ennesimo sorriso, "Ma per questo funzioniamo: più inclinazioni, più possibilità di riuscire nelle nostre missioni."
Poi inclinò lievemente il capo. "E no, buon uomo, la strega drow non è con noi e noi non siamo la sua banda di scagnozzi, e le dico anche perchè: se lo fossimo non ci prenderemmo la briga di spiegarle che su di loro si sta sbagliando e che ci assumiamo la responsabilità di restare sempre in loro compagnia per farvi stare più tranquilli." lo guardò in modo deciso e penetrante, "Lo ha detto anche lei, è sempre attento e ha fatto il nostro mestiere, quindi sa che se fossimo alleati a quella strega non staremmo qui a parlare, ma ci prenderemmo quello che vogliamo. Senza contare che la strega stessa potrebbe risolvere la questione rapidamente, e in modo tutt'altro che pacifico. Ma non lo faremo, perchè noi non siamo quei bruti."
Scarlett sorrise nuovamente indicandogli con un cenno Morgon che si preparava evidentemente per un'esibizione. "Vede? Perchè dovremmo perdere tempo? Sia chiaro, se non vorrà cambiare idea decideremo tra noi come fare e non la costringeremo in alcun modo, ma ci guardi davvero, senza pregiudizi: se volessimo crearle problemi, faremmo questo?"
La Rossa si zittì, voltandosi per prestare tutta la sua attenzione a Morgon: accidenti a lui! Era bravo a raccontare storie, perchè diamine non lo faceva mai? Ripensò a suo padre e si trovò a riflettere che, se mai ne avesse avuta occasione, gliel'avrebbe presentato, sicuro avrebbe apprezzato tantissimo il talento di Morgon.
Non appena il mezzelfo terminò l'esibizione - con la promessa di terminare la storia quella sera - Scarlett applaudì. "Bravo Morgon!" esclamò contenta, sperando che anche altri l'avrebbero imitata. Se c'era una cosa che sapeva bene, da artista quale era anche lei per nascita, era quanto fosse terribile attendere di capire se la propria esibizione era piaciuta al pubblico. E Morgon a suo modo di vedere era stato proprio bravo, quindi si meritava tutto il suo applauso e supporto.
La maga si voltò nuovamente verso il locandiere. "Spero si sia convinto della nostra buona fede e del non volerle causare alcun danno..." poi abbassò la voce in modo che solo lui e forse i più vicini potessero udirla. "A questo potrei aggiungere che le pagherò doppia la permanenza notturna delle due elfe: due monete d'oro al posto di una, sempre per dimostrarle la nostra buona volontà nel farle accettare la loro presenza."
Sperava che quello e quanto fatto da Morgon sarebbe bastato. Non era una questione di mera comodità, una notte in più nei boschi non avrebbe ammazzato nessuno e c'erano abituati, ma ci teneva che Kelly e Tabitha fossero accettate tanto quanto loro. Verge era solo un piccolo villaggio, ma da lì avrebbero iniziato, e si sapeva che anche un piccolo sasso poteva generare molte increspature nell'acqua che sarebbero arrivate lontano. Un cambiamento piccolo qui, per uno più grande domani.
Non si illudeva certo che poi da lì in avanti le due sarebbero state accettate senza problemi ovunque, ma intanto quello era un primo passo. E per aiutarle ad integrarsi nel mondo in superficie, era importante anche dar loro modo di viverlo quel mondo. A cominciare da quella locanda.

TABITHA - 09/09
Alla fine avevano scelto una locanda e vi erano entrati. Tabitha aveva cercato di rimanere dietro i compagni, ma evidentemente il locandiere aveva davvero l'occhio allenato e aveva individuato lei e sua sorella senza grossi problemi.
Immediatamente l'elfa abbassò lo sguardo, capendo che per lei e Kelly non ci sarebbe stata nessuna serata in locanda, nessuna cena in compagnia. Vero che Morgon le aveva detto che non l'avrebbe lasciata da sola, ma in realtà... in realtà non se la sentiva proprio di privare lui, o altri, della comodità di poter restare lì.
Non aveva avuto il fegato di intervenire in aiuto di Scortum, ma questo poteva farlo. Lentamente Tabitha sollevò la testa e aprì le labbra per chiamare sua sorella e chiederle di seguirla fuori, ma non riuscì ad emettere un fiato che Scarlett e Morgon erano già partiti all'assalto del locandiere per convincerlo a lasciarle rimanere.Gli occhi le si inumidirono per quell'ennesima dimostrazione d'affetto da parte loro, e visto che ci stavano mettendo la faccia per lei e Kelly, le pareva il minimo togliersi il cappuccio e non continuare a nascondersi.
I due scambiarono qualche altra battuta con il locandiere che non sembrava intenzionato a cambiare idea in merito alla sua permanenza, poi Morgon posò a terra il suo zaino, si tolse il mantello e le passò accanto facendole un occhiolino. Tabitha ricambiò il suo sguardo palesemente senza capire cosa volesse fare, lo seguì con gli occhi viola sempre più incuriositi e notò solo in quel momento che aveva le braccia tatuate da scritte in elfico. Non se lo aspettava,  ma del resto lei lo aveva sempre visto con maniche lunghe, così perse un attimo di tempo ad osservare quei segni scuri, e anche se da quella distanza non riusciva a capire cosa vi fosse scritto, ne rimase... affascinata.
Fu a quel punto che il bardo iniziò a suonare per poi cominciare a raccontare di come il gruppo aveva sconfitto la strega a nord... e anche se Tabitha la storia bene o male la conosceva, ne fu totalmente rapita. Lo guardava con gli occhi che brillavano, riflettendo le emozioni che il racconto riusciva a suscitarle, e quando Morgon si interruppe proprio sul più bello, riuscì a malapena a trattenersi dall'esternare il suo disappunto.
Lo guardò dire che quella sera avrebbe narrato la fine della storia, ed infine si esibì in un inchino al suo pubblico.
Tabitha rimase immobile per un istante ma poi, proprio mentre anche Scarlett iniziava ad applaudire, lei la seguì a ruota.
"Bravissimo..." gli disse con un sorriso radioso, gli occhi che lasciavano trasparire la gratitudine per quello che stava facendo, ma anche l'ammirazione per quell'esibizione assolutamente improvvisata.
A quel punto Tabitha sperava davvero che il locandiere ascoltasse lui e Scarlett, e non perchè la cosa riguardava lei, ma perchè davvero avevano messo il cuore in quel che avevano fatto.

HAZA - 09/09
"Se qui non vi vogliono, possiamo spostarci tutti insieme nell'altra locanda. Ne ho vista un'altra, se non sbaglio. Forse il proprietario è meno schizzinoso e i nostri soldi li vuole veramente."
Haza propose una terza alternativa al rimanere là o andarsene per boschi.

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