martedì 31 maggio 2022

SETTIMANA 21 - 2022

DUNGEON MASTER - 10-11/09

Dopo aver controllato adeguatamente l'abitazione dei contadini ed aver sbarrato la porta, il gruppo si dedicò alle abituali incombenze serali ed infine, dopo aver concordato i turni di guardia, si dispose a dormire.

Verso la fine del primo turno tutti i dormienti si svegliarono di soprassalto, in preda, al pari delle sentinelle, ad una sensazione di profondo terrore, mentre una voce gelidamente minacciosa sibilava nella mente di ciascuno: «Tu questa notte sarai la mia preda...».

[NdG] Nota bene: la sensazione di terrore non è semplicemente suscitata dal timbro di voce o dalle parole percepite, ma è qualcosa di più. Argenta, Aryn, Elwing, Fenryr, Ghino, Jean, Morgon, Scarlett, Sorcius, Filth, Issus e Gymla falliscono il TS e subiscono l'effetto del Terrore, mentre Bognus, Haza, Indevar, Kreena, Tabitha, Brom e Kel-hatril superano il TS e resistono al Terrore. Ovviamente lascerò a voi ruolare le rispettive reazioni ed attenderò prima di lasciar agire, se necessario, i PNG.

[NdG] Ovviamente, per il momento nessuno ha la benché minima idea di chi abbia provocato questo attacco mentale, del perché l'abbia fatto e dove si trovi in questo momento, se all'interno o all'esterno della casa (o chissà dove altro...).

[NdG] Vi lascio tempo fino a giovedì sera per ruolare le reazioni e per inviarmi l'AGPG.


SCARLETT - 10-11/09

Le tombe non recavano segni di essere state recentemente smosse, pecore e pastore non parevano essere passate da quella fattoria e la casa superò i controlli, quindi infine optarono per dormire al riparo dietro una porta ben chiusa.

La serata passò tranquilla, e al momento di dormire Scarlett si coricò come sua abitudine a fianco di Issus, addormentandosi poco dopo.

Forse un paio di ore dopo - ma non era certa e nemmeno le interessava - venne strappata brutalmente dal sonno da una sensazione che riusciva a definire in solo modo: terrore. Era balzata a sedere, tirandosi istintivamente le gambe al petto, gli occhi sbarrati che sondavano l'oscurità e il respiro corto. Tremava come se le avessero rovesciato addosso un secchio di acqua ghiacciata.

Una voce le sibilava nella mente, togliendole la capacità di concentrarsi. Voleva farlo, una parte di lei lottava per focalizzare l'attenzione su quello che stava succedendo, per non cedere all'irrazionalità, ma non ci riusciva, era più forte di lei...

Aveva cercato con la mano Issus, per stringergli il braccio, per cercare in lui un'ancora e al contempo per salvarlo da qualunque cosa li stesse minacciando. Gli occhi della Rossa scattorono pochi istanti dopo alla porta. "Dobbiamo uscire da qui..." aveva detto con voce strozzata, valutando la distanza che la separava dalla libertà, anche se le gambe le erano diventate rigide e pesanti come il granito...


INDEVAR - 10-11/09

Indevar spalancò gli occhi…

Un brivido, come un refolo ghiaccio che si insinuava fra le vesti, lo svegliò.

Una voce proferiva minacce limpide come l’acqua di una sorgente montana.

In tutto ciò il chierico non fu preso alla sprovvista, era lucido e vigile, subito iniziò a pensare a come proteggere se ed il gruppo.


FENRYR - KREENA - 10-11/09

"Maebh!" - ringhiò Fenryr, balzando in piedi.

Era coperto di sudore gelido, gli occhi ardevano di furia e di qualcosa d'altro, più profondo, viscerale. I pugni tremavano, stavolta, contratti attorno all'elsa dello spadone.

"Demone! Fatti vedere!" - urlò alle tenebre, una sfida lanciata forse ai propri incubi interiori.

 

Kreena si svegliò di soprassalto, più per il rumore dei compagni che per gli strascichi di un brutto sogno.

"Tu questa notte sarai la mia preda"

Jean o forse Ghino, che sussurrava al suo orecchio in modo lascivo.

Orribile.

"Ombra!" - esclamò, stropicciandosi gli occhi e mettendosi a sedere, mentre buona parte degli altri saltava e si agitava come formiche impazzite - "Che cavolo succede?!"


MORGON - 10-11/09

Stava dormendo abbastanza serenamente. Il luogo gli era sembrato accogliente e nonostante le tombe di fuori, si sentiva al sicuro. Stava sognando di una grande carrozza metallica gialla, senza cavalli, con quattro ruote. Lui era seduto su una sedia, dentro la carrozza metallica e teneva in mano un cerchio che sembrava fatto di metallo. Su altre sedie, sempre dentro la carrozza, erano seduti i suoi compagni… sulla sedia accanto a lui, nella parte davanti della carrozza era seduta Tabitha. La carrozza senza cavalli stava procedendo ad alta velocità quando all’improvviso gli si parò innanzi una figura nera, che nonostante il tentativo di Morgon di ruotare il cerchio metallico che teneva stretto in mano, venne presa sotto dalla carrozza. Schiacciò allora un pedale con il piede destro e la carrozza gialla si fermò quasi all’istante.

Prima una mano nera, poi un’altra comparvero dalla parte anteriore della carrozza e poi un cappuccio nero come l’ombra fece capolino…

Morgon si levò di soprassalto… ed iniziò a parlare sottovoce…

“No… non volevo…ho provato…”

“Lasciami stare… no… lasciami stare…”

Guardandosi intorno in cerca di una via di fuga iniziò a strisciare all’indietro.


TABITHA - 10-11/09

Tabitha si era addormentata serenamente nel giro di pochi minuti a fianco di Morgon, dopo avergli augurato la buona notte e pregando di non svegliarlo con quelli che erano i suoi più o meno costanti incubi. Ultimamente i risvegli erano un poco diminuiti, e anche gli incubi a volte sembravano meno spaventosi, ma non se ne erano ancora andati, e forse mai l'avrebbero fatto del tutto.

Era ancora in quella maledetta stanza... 

Era sdraiata di traverso sul letto, nuda, ma sapeva di essere completamente sola... non c'era più nessuno in quel posto: né Kelly, né i suoi uomini, ma nemmeno i suoi nuovi compagni...era l'unica rimasta in quella miniera...

La porta era aperta, spalancata, poteva andarsene se lo desiderava...Saltò in piedi, incurante dell'essere senza vestiti, voleva solo andarsene, voleva solo raggiungere l'esterno e le persone che le volevano bene...

La porta si richiuse davanti a lei, delle mani invisibili la afferrarono per le braccia, per la vita, per le gambe, trattenendola e trascinandola nuovamente verso il letto, inchiodandola su quel materasso che odiava con tutta se stessa.

"Tu questa notte sarai la mia preda..." sibilò una voce...

Tabitha schizzò letteralmente in ginocchio, spostandosi a gattoni di qualche passo prima di rendersi conto che era stato solo un incubo...

Respirava a fatica, guardandosi attorno freneticamente alla ricerca dei compagni, di tutto quello che potesse confermarle che non era più prigioniera... li mise a fuoco, ma era stato un sogno così vivido che non riusciva a smettere di tremare. E quella frase...non era così certa che fosse solo parte del sogno...

Sentì Morgon dire qualcosa e lo vide arretrare strisciando sul pavimento. Mormorava che non voleva, che aveva provato a fare qualcosa e implorava di essere lasciato stare.

L'elfa aveva gli occhi sbarrati, segno che era ancora scossa, ma afferrò la spada, estraendola dal fodero, e si piazzò davanti a Morgon, in modo da proteggerlo da...bhe...non sapeva nemmeno lei cosa, ma lì qualcosa c'era...lo percepiva in quel terrore gelido che le correva lungo la schiena, e che sembrava comune a tutti nella stanza, chi più chi meno. 

"Cosa può essere?" chiese cercando di tirare fuori la voce e mantenerla ferma, "Forse è meglio se rimaniamo uniti, qualunque cosa sia bhe... possiamo farcela tutti insieme..." 

Gli occhi le saettarono a Morgon, tenendolo d'occhio e spostandosi di conseguenza. "Morgon, senti la mia voce? Sono qui...siamo tutti qui..." provò a mormorare sebbene non sapesse nemmeno lei cosa dirgli per tranquillizzarlo, perchè non aveva idea di cosa li stesse minacciando.


ARGENTA - 10-11/09
Argenta fu svegliata da un'orribile sensazione di pericolo, mentre una voce sibilava  «Tu questa notte sarai la mia preda...», con gambe e mani in preda a un tremore sempre più rapido riuscì a fatica a raccogliere arco e pugnale e ad alzarsi in piedi balbettando "s-s-siamo in p-pe-ri-c-c", poi il tremore si trasformò in paralisi

Nessun commento:

Posta un commento