lunedì 25 ottobre 2021

SETTIMANA 42 2021

DUNGEON MASTER - 04/09
Ascoltata la sentenza di Tionisla, Kel-hatril si volse verso il gruppo di avventurieri: sul suo viso si leggevano con chiarezza i segni di una profonda emozione. «Vi ringrazio tutti per la fiducia», esordì con voce malferma. «Tutti, anche quelli che si sono pronunciati per una condanna a morte. Soprattutto a loro, ma anche a tutti gli altri, do solennemente la mia parola che mi impegnerò per non mancare mai alla fiducia che mi avete accordato. Di certo non posso essermi miracolosamente trasformata in una santa da un momento all'altro, ma farò di tutto per lasciarmi dietro le spalle la cultura e la mentalità del popolo dal quale provengo: conto su di voi per richiamarmi all'ordine se per caso talvolta mi accadrà di, diciamo così, inciampare, visto che le abitudini, specie quelle cattive, sono difficili da dimenticare. Farò
del mio meglio ma, se sbaglierò, conto su di voi per riportarmi sui giusti binari. Vi prego solo di voler credere alla mia sincerità: posso essere una malvagia drow, ma di certo sono anche una drow sincera». Si fermò un attimo, come colta da un pensiero. «Anzi, per meglio sottolineare il mio taglio con il passato, da questo momento in poi vi chiedo di non usare più il termine "drow" nei confronti di Tabitha e miei: vi prego, chiamateci elfe scure. I drow tessono le loro trame annidati nelle loro profonde caverne, gli elfi scuri vivono sulla superficie, sotto il sole che non temono più, anche se la sua luce magari disturba un po' i loro occhi sensibili. Tabitha ed io ora viviamo alla luce del sole come tutti voi».

Kel-hatril si arrestò ancora e dopo una breve pausa riprese: «Ora credo che sia mio dovere fare una cosa, o forse meglio sarebbe dire due cose. Non so chi di voi abbia in custodia il manufatto di Nock che venne rubato a Tionisla ed il mio libro di incantesimi proibiti: per favore,  sareste disposti a consegnarmeli?». Una volta ricevuti gli oggetti richiesti, uno da Filth e l'altro da Aryn, Kel-hatril sorrise e commentò semplicemente: «Grazie per la fiducia». Poi, rivolgendosi verso Tionisla, aggiunse: «Ecco, qui c'è il manufatto di Nock che quel tuo
servitore infedele ti sottrasse. Credimi, quell'uomo non lo fece su mio incarico: semplicemente un giorno si presentò al campo dei coboldi dicendo di avere una cosa per me e chiedendo di parlarmi di persona. Ovviamente fui ben lieta di poter entfare in possesso di un oggetto così importante e gli diedi il compenso richiesto...».

«Come si chiamava quell'uomo?», la interruppe Tionisla. «Che tu sappia, è tornato qui dopo averti incontrata?». Il tono di voce e l'espressione della mezzorca chiaramente promettevano un futuro molto infelice per il colpevole.

«Mi dispiace di averti privata della possibilità di punire quel tizio», rispose senza esitazione Kel-hatril. «Kronis si chiamava, o qualcosa di simile, se non mi ricordo male, ma temo che ormai tu non possa fargli più niente: inizialmente avevo pensato di ingaggiarlo come spia qui da te, ma poi avevo deciso che sarebbe stato meglio non fidarmi di un traditore e quindi avevo mandato due dei miei uomini con una banda di coboldi per catturarlo e riportarlo indietro. Insomma, a quanto pare lui non si trovò tanto d'accordo con l'idea di tornare da me e cercò di opporsi e... beh, sai come vanno a volte le cose quando ci sono di mezzo i coboldi, no? Invece di riportarlo gli fecero la pelle e se lo cucinarono allo spiedo».

«Questa, invece, è tutt'altra faccenda», continuò poi presentando a Tionisla il libro. «Questo volume contiene gli incantesimi usati per i miei esperimenti: vale letteralmente una montagna di soldi, ma è un concentrato di malvagità pura e per usarlo occorre o venire accettati
dal libro stesso o disporre di sufficiente potere da riuscire a soggiogarlo. Indipendentemente dal suo valore venale, vorrei che tu mi aiutassi a distruggerlo: io da sola non credo di poterlo fare». Mentre parlava, con gesto distratto lo aprì e si mise a sfogliarlo, ma dopo pochi istanti le sfuggì un gemito e richiuse di scatto il volume. «Non mi era mai accaduto», osservò in tono meravigliato. «Non appena ho iniziato a leggere qualche parola il libro mi ha assalita con visioni da incubo... allucinazioni... immagini di esperimenti visti dall'interno del corpo della vittima... vasi sanguigni pulsanti... muscoli colti da spasmi...». Tese il volume bruscamente verso Tionisla. «Tienilo tu!», disse.

La maga mezzorca allungò una mano per prendere il libro, ma non appena l'ebbe sfiorato con la punta di un dito dovette ritrarsi di scatto. «Non posso!», replicò in tono di allarme. «Che razza di malvagità sei riuscita ad infilare in quella mostruosità?», sbottò. Poi, rivolgendosi ad Aryn, aggiunse: «Probabilmente è stata la tua fede a proteggerti finora: sarà meglio che tu lo riprenda in custodia per tenerlo ben chiuso fintantoché io e Kel-hatril, e magari anche con l'aiuto delle altre persone qui presenti dotate di poteri magici, avremo messo a punto un rituale che ci consenta di distruggere quella porcheria».

TABITHA - 04/09
Le parole di Morgon riverberarono per un attimo nella mente e nel corpo di Tabitha. Sollevò gli occhi per fissarli in quelli del bardo mentre in risposta piegava le labbra in un sorriso incredibilmente luminoso. Aveva ancora le guance imporporate che, se possibile, facevano risaltare ancora di più il viola brillante delle iridi piene di una felicità impossibile da nascondere.
Si sentiva...bene. E non solo perchè Kelly era stata graziata, no, non era quello. Si rese conto che era Morgon, il loro contatto, era quello a farla sentire così... bene e... viva.
*Mi fa molto piacere...* sorrise ancora tra sé e sé, ma poi la sua parte insicura tornò alla carica.
E se lui si riferiva alla sentenza? Al fatto che lei fosse contenta perchè Kelly sarebbe andata con loro?
Lei aveva dato per scontato che avesse risposto alla sua domanda riguardo lo spostarsi, ma magari non si stava affatto riferendo a quello. Per un secondo il sorriso sembrò volersene andare, ma poi emise un lievissimo sbuffo e si costrinse ad essere ragionevole: se darle la mano gli dava fastidio, probabilmente Morgon l'avrebbe lasciata, e poi lei a dire il vero prima lo aveva lasciato andare, era stato lui a cercarla di nuovo, quindi perchè ora avrebbe dovuto dirle quelle parole riferendosi ad altro o, comunque, non volerle tenere la mano?
*Ecco, appunto, quindi vedi di non rovinarti il momento!*
Prendendo un bel respiro tornò pienamente sorridente, giusto in tempo per sentire Kreena nominarla come organizzatrice di feste.
Le drow aveva voltato di scatto la testa verso l'amica spalancando gli occhi. "IO?!" esclamò mentre Scarlett approvava in toto l'idea della mora.
Aveva chiuso la bocca mentre la Rossa spiegava a Kel-hatril in cosa consisteva fare una serata tra ragazze. Tabitha sapeva dei dolcetti - ci si era strafogata la sera prima con Kreena - e delle chiacchiere, ma la parte del farsi belle le mancava all'appello... e la questione era proprio il punto che l'aveva spinta a mettere a tacere tutte le sue rimostranze.
Per un lungo istante sembrò studiare Scarlett, ammirando il vestito che indossava e come si era acconciata i capelli, come se prima non ci avesse fatto caso o come se la cosa ora in qualche modo le importasse davvero o fosse rilevante, quindi diede uno sguardo a se stessa storcendo lievemente il naso, per poi voltarsi per un breve istante a guardare Morgon prima di tornare con l'attenzione alle compagne. Dava l'impressione di aver preso una decisione.
"Bhe...ehm...sì, perchè no... posso provarci..." arrossì, un poco imbarazzata, "Non sono però un'esperta, quindi se... se vi va di darmi una mano ecco, sarei più...tranquilla sul far bene..." e sorrise, sentendo l'entusiasmo montarle in corpo.
Si voltò verso il bardo continuando a sorridere. "Non sapevo nemmeno dell'esistenza delle feste tra ragazze fino a ieri sera..." commentò come se la cosa sorprendesse in primis lei, poi abbassò lo sguardo inquadrando le loro mani ancora unite, e l'espressione le si addolcì. Anche se non aveva mai perso il sorriso in quegli ultimi minuti, ora pure quello sembrava più morbido e delicato.
Guidata dal puro istinto e prima che l'imbarazzo tornasse a farla da padrone, Tabitha mosse piano le dita, sfiorando quelle di Morgon, scoprendo per la la prima volta quel gesto tanto semplice che però non aveva mai provato... dopo aveva alzato gli occhi ed era tornata a guardare le compagne, ma non aveva smesso di accarezzare con tocchi delicati come piume la mano del bardo...
Poi di colpo arrossì e si bloccò, come se si fosse appena resa conto di quel che stava facendo. Spostò lo sguardo su Morgon, cercando in lui dei segni di fastidio, e si trovò a sorridere imbarazzata. "Scu-scusa... io non so se..." strinse per un istante le labbra, piccata per la sua timidezza e la paura costante di sbagliare qualcosa. Insomma, se a lui avesse dato fastidio avrebbe tolto la mano, no? Perchè non poteva essere un po' più decisa come Kreena?
Tabitha sospirò, ma dopo un istante che parve infinito, le sue dita tornarono a muoversi piano. Sorrise, ancora forse troppo imbarazzata per riuscire a guardarlo negli occhi. "Anche a me fa molto piacere..." mormorò dopo un istante.

SCARLETT - 04/09
Scarlett sorrise nuovamente in direzione di Kel-hatril, annuendo alla sua richiesta che la aiutassero a non smarrire la strada che aveva imboccato. "Non sarà facile in alcuni momenti, ma siamo qui, e come abbiamo detto, ti aiuteremo e guideremo quando ce ne sarà bisogno. Ora sei una di noi."
A quel punto Kelly riconsegnò a Tionisla il manufatto di Nock e prese il libro di incantesimi proibiti che le avevano sottratto, chiedendo alla mezzorca di aiutarla a distruggerlo.
La Rossa osservò il libro che passava dalle mani di Aryn a quelle dell'elfa con malcelato fastidio: ricordava fin troppo bene la sua esperienza quando l'aveva maneggiato per provare ad analizzarlo, quindi non poteva che essere d'accordo sull'eliminarlo.
Kel-hatril lo aprì sfogliandolo distrattamente mentre parlava, ma subito dopo lo richiuse con un gemito passandolo a Tionisla che, a sua volta, non riuscì nemmeno a prenderlo tra le mani, trovandosi costretta ad affidarlo nuovamente ad Aryn almeno fino a che non fossero riuscite a mettere a punto un rituale per distruggerlo.
Scarlett regalò un'ultima occhiataccia al volume volgendosi poi verso Tionisla. "Se vi serve una mano, per quanto io non sia sicuramente potente quanto voi, ve la do più che volentieri." assicurò accennando poi un sorriso in direzione di Kelly. "Bhe, direi che questa è un'altra riprova che sicuro hai iniziato a cambiare. Io ho avuto grossi problemi anche solo ad avvicinarmi, e sono riuscita solo a sfiorarne la copertina prima di rischiare di rivedere pranzi e cene dell'intera settimana, ma tu prima ci riuscivi, il fatto che ora anche tu abbia quelle visioni è il chiaro segno che non sei più quella Kel-hatril."

DUNGEON MASTER - 04/09
«Risolto il problema costituito dal come comportarci nei confronti di Kel-hatril», iniziò a parlare Tionisla, «è decisamente giunto il momento di affrontare il vero motivo che vi ha portati fin qui: fare in modo che possiate raggiungere Raxxla e mettervi nelle condizioni di sconfiggerlo. Io posso aiutarvi in due modi: il primo è che a Mayraberd io stessa ci entrai, anche se molti anni fa, e posso indicarvi il modo di riuscire a penetrare nella fortezza. Il secondo è aiutarvi ad identificare Raxxla, del quale per ora non mi risulta che nessuno sappia nulla, ed ad individuarne i possibili punti deboli».

«Quindi in pratica fra di noi siamo in tre ad essere entrati a Mayraberd», intervenne Issus, «cioè tu, in un modo che poi ci spiegherai, Kel-hatril, immagino dalla porta principale visto che era andata là per incontrare Rax...ugh...xla». Nel pronunciare il nome Raxxla Issus si interruppe per un istante, con una smorfia ed un gemito di dolore. Poi riprese: «Scusatemi, ogni tanto l'effetto delle intrusioni di quel mostro nel mio cervello tornano a farsi sentire.
Dicevo... ed il terzo fui per l'appunto io, non molto tempo fa, quando venni ingaggiato come sicario per assassinare il nostro nemico, cosa che purtroppo finì malissimo, per me e peggio ancora per quell'imbecille di Fesses, il mio assistente».

«Spiegati meglio», lo interruppe Tionisla con fare inquisitorio. «Hai detto che eri andato a Mayraberd come sicario? Ma allora chi saresti tu di preciso?».

«Io? Io sono, o almeno sono stato, una brutta persona», rispose Issus. «In vita mia per anni fui un assassino su commissione, uno di quei tipi senza scrupoli che per denaro... nel mio caso parecchio denaro, visto che a Specularum ero il migliore sulla piazza... tolgono di mezzo i rivali in affari, i vecchi genitori che non si decidono a passare l'eredità ai figli, i mariti fedifraghi, le mogli sterili e via dicendo. Da qualche anno ero passato soprattutto agli incarichi a sfondo politico: eliminare agitatori di piazza, decapitare sette più o meno segrete, mettere a tacere trame eversive di nobili dissidenti, cose così. In questa veste venni spedito a Mayraberd, ovviamente in via del tutto ufficiosa, con il compito di intrufolarmi nella fortezza, indagare su ciò che c'era al suo interno e, se se ne fosse verificata l'occasione, provvedere a risolvere l'incomodo dell'esistenza di... beh, di chi comandava là dentro. Solo che commisi la sciocchezza di portare con me un ragazzo, il mio unico e solo apprendista in anni di attività
in solitaria, credendo che fosse pronto per agire sul campo. Ebbene, non lo era: ci fece catturare e finimmo nelle grinfie del capo, che ci torturò per giorni sia fisicamente che, ancora di più, mentalmente. Fesses morì sotto le torture, io me la cavai a malapena e riuscii in qualche modo ad evadere, anche se molto malconcio nel corpo e nello spirito». Scosse la testa al ricordo. «Quando saremo dentro alla fortezza credo che sarò in grado di farvi da guida fino a raggiungere la sala in cima alla torre in cui risiede Rax...ugh...xla, ma temo di
potervi dire poco su di lui: so solo che era talmente malvagio da potersi percepire il suo potere come una specie di aura malefica che lo attorniava ad ogni passo. A parte quello, ho solo il ricordo di una sagoma alta e magra, dall'aspetto reso indistinguibile da un qualche tipo di incantesimo che ne confondeva i lineamenti e costantemente circondato da una specie di bolla traslucida. Ricordo che si tolse d'attorno quella bolla solo una volta, per accostare a sé Fesses quando lo uccise sotto i miei occhi, forse allo scopo di terrorizzarmi alla prospettiva di fare la stessa fine».

«Avrei dovuto assumerti al posto di Gramorn», osservò Kel-hatril con una smorfia ironica. «Sono certa che saresti stato molto meglio di lui sia come capo delle mie guardie che nel mio letto...». Gettò un'occhiata verso Scarlett. «Non c'è bisogno che tu ti metta a rizzare il pelo, cara: sto solo scherzando... anche se devo ammettere che un po' la invidio la tua fortuna! E poi, fra poche ore sarò condannata alla castità, quindi...». Concluse con un sospiro teatrale.

«Mettiamola così, Kel-hatril», intervenne Tionisla. «Sarò disposta a sollevarti dal tuo voto di castità se e quando ti presenterai da me con qualcuno, o qualcuna, che possa dimostrare di poter costituire con te un rapporto serio e stabile». Fissò sull'elfa scura uno sguardo severo. «Ci siamo intese bene, vero? E non cercare di fregarmi o sarà peggio per te. Anzi, per te e per chi si vorrà prestare all'imbroglio».

Kel-hatril deglutì rumorosamente a vuoto e fece più volte su e giù con la testa senza parlare.

SCARLETT - 04/09
A quel punto Tionisla tirò in ballo il vero motivo per cui erano giunti fino a lei: Raxxla.
Issus intervenne, e quando gemette nominando Raxxla, Scarlett fu istantaneamente al suo fianco, posandogli una mano sul braccio e stringendo piano. Lo osservò, l'espressione attenta, ma fu sollevata nel notare che si era ripreso quasi immediatamente. Non disse nulla, ma rimase accanto a lui, perchè per quanto Issus sembrava aver superato le crisi legate al ricordare l'esperienza a Mayraberd, preferiva essere pronta ad intervenire, piuttosto che prendere sotto gamba la questione.
Lo ascoltò spiegare a Tionisla il perchè lui era finito a Mayraberd e per sommi capi quel che era accaduto, e distolse lo sguardo da lui e dalla mezzorca solo quando intervenne Kel-hatril.
Un angolo delle labbra di Scarlett si piegò verso l'alto mentre si voltava verso l'elfa scura. "Credimi che te ne accorgeresti se decidessi di rizzare davvero il pelo." ribatté decisa sfoggiando poi un sorriso che la diceva lunga in merito. La Rossa non era una donna irragionevolmente gelosa, soprattutto perché si fidava ciecamente del suo uomo, ma era chiaro che poteva diventare molto meno accomodante se ne avesse avuto motivo. "Che poi io sia stata terribilmente fortunata nell'incontrarlo è fuor di dubbio e non lo nascondo."
Quindi fece un cenno indicando Tionisla. "Visto? Direi che è un buon compromesso: ricominci tutto da capo anche con il sesso, e quando troverai la persona giusta - e sono certa che troverai qualcuno di perfetto per te - credimi che apprezzerai questo periodo di astinenza forzata." le sorrise incoraggiante, voltandosi poi di nuovo verso Tionisla.
"Issus ha speso diverse ore difficili per descrivermi la strada che hanno percorso e le creature che hanno incontrato lui e Fesses dentro Mayraberd, e io ho preso nota di tutto." la informò, "L'ho fatto perchè non volevo essere costretta a fargli rivivere di nuovo quel che gli era accaduto e che mi ha raccontato accollandosi una notevole dose di dolore. Ora per lui è più facile parlarne, ma non era così la prima volta."
A quel punto la maga strinse la mano di Issus prima di continuare. "Mentre mi raccontava dell'incontro con Raxxla, Issus mi aveva specificato che con lui ce ne erano altri due, un poco più piccoli, che Raxxla aveva mani adunche, con cui aveva afferrato la testa di Fesses tirandola verso di sé, poi c'era stato un rumore orribile, e Fesses era ricaduto a terra con la testa insanguinata. Poi, subito dopo, Raxxla aveva riattivato quella specie di bolla che, per quel poco che ha visto Issus, non disattivava mai."
Scarlett lanciò un breve sorriso allo spadaccino e poi scrollò piano le spalle. "Io non ho idea di che creatura sia, ma magari queste informazioni possono dare qualche idea in più a voi che magari ne sapete più di me. Certo è che se si circonda costantemente di una barriera protettiva, e quella sfera credo proprio sia qualcosa del genere, dobbiamo avere qualche carta da giocarci per riuscire a disattivargliela o costringerlo a farlo."
DUNGEON MASTER - 04/09
Direi che potrebbe essere il momento di elargire un po' di px premio per le molte mail di interpretazione che sono girate in lista: segnate tutti in scheda 300px, indipendentemente dall'entità del contributo di creatività di ciascun PG.

Ricordate che questo è un PBEM e quindi l'interpretazione conta più o meno quanto l'azione, almeno a mio giudizio. Pertanto, continuate così!

DUNGEON MASTER - 04/09
«Beh, adesso passiamo ad altro», dichiarò Tionisla. «Le cose in ballo sono parecchie e, per quanto non mi crei alcun problema avervi qui come ospiti, la missione incombe e sarà meglio che spendiate qui da me giusto il tempo necessario. Le cose essenziali direi che sono tre: passarvi le informazioni su come io riuscii ad entrare a Mayraberd, cercare di
capire chi possa essere Raxxla e cercare di scoprire qualcosa su quella specie di bolla protettiva che Issus ebbe modo di vedere». Fece girare lo sguardo sui presenti. «A parte la prima, le altre due cose sono attività di tipo magico per le quali la presenza di quelli fra voi che non si occupano di magia non è indispensabile: non ho niente in contrario alla vostra presenza così come alla vostra assenza, quindi preferisco lasciare a voi la scelta se restare o andare ad occuparvi d'altro: ad esempio, potreste andare a caccia nei dintorni con i miei
uomini, oppure scendere nella sala d'armi per allenarvi. Vedete voi». Si rivolse verso Morgon. «Non ho dimenticato il tuo libro e la lettera, così come mi ricordo del medaglione che mi avevi mostrato. Noto invece che non mi hai per nulla menzionato quel bastone sciamanico che ti porti appresso, per cui ne concludo che tu abbia già provveduto ad identificarlo. Beh, meglio così: una cosa in meno da fare. Anche se...», aggiunse con aria meditabonda, «...vedo che su quel bastone ci sono  incastonate due pietre ma che c'è posto anche per una terza: magari, se avanza tempo, potremmo vedere di incantare una pietra per completare il bastone. Beh, poi vedremo...».

«Allora, per quanto riguarda il possibile accesso a Mayraberd», riprese dopo una breve pausa, «non è che per caso avreste una mappa della zona? Se così fosse, potrei contrassegnare il punto più facilmente, altrimenti dovrei far disegnare una mappa sulla base dei miei ricordi. Ebbene, prima che partiste da Specularum qualcuno aveva avuto il buon senso di darvi una mappa della zona oppure no?».

(NdG: Dal momento che una mappa in effetti l'avevate ricevuta, assumo che almeno uno dei PG se ne ricordi e la mostri a Tionisla, per cui proseguo su quella base.)

«Ecco, vedete qua il villaggio di Leleer?», spiegò indicando col dito un punto a sud-ovest di Mayraberd. «Ecco, il passaggio è qui, un po' più a monte del villaggio: non è per nulla comodo, ma si può fare... sempre che vi portiate delle corde. Vedete quella montagna triangolare che chiude la valle? Poco più in alto della sua base c'è una caverna ai piedi di un'ampia parete di roccia verticale: non è facile vederla da lontano perché l'imboccatura è stretta e girata verso ovest. In effetti io avevo avuto qualche difficoltà ad infilarmici dentro. Per essere esatti più che di una caverna sarebbe giusto parlare di una voragine, visto che subito oltre l'apertura va giù bruscamente: ad occhio e croce, il salto è di una trentina di tese», per meglio spiegarsi allargò le braccia ad indicare una lunghezza di oltre due metri. Infatti si corresse subito: «Beh, sì, intendevo dire "una trentina delle mie tese, non delle vostre". Una volta arrivata in fondo trovai un tunnel in moderata discesa scavato da un torrente sotterraneo e rivolto proprio nella direzione giusta. Ricordo che il torrente finiva in un laghetto sotterraneo insieme ad altri affluenti, per cui dovetti esplorarli tutti prima di trovare quello giusto: era quello subito a sinistra dell'unico emissario del laghetto. Da lì proseguiva in su ed ad un certo punto sulla parete laterale si trovava una porta di ferro oltre la quale
c'erano i sotterranei di Mayraberd. Tutti i passaggi erano a malapena sufficienti a consentirmi di passare per cui tutti voi dovreste riuscirci bene, ovviamente procedendo in fila per uno, tranne i due paladini, che avranno qualche difficoltà in più, ma se c'ero passata io...».

SCARLETT - 04/09
Scarlett annuì ripetutamente quando Tionisla elencò le cose che avevano da fare, ma si accorse che aveva dimenticato una cosa che riguardava lei ed Issus e a cui le aveva accennato la sera prima.
"Ci sarebbe anche la questione che riguarda quel che Raxxla ha fatto ad Issus e che Bradda ci ha suggerito di esporre a te." si intromise prima che iniziasse a parlare dell'accesso a Mayraberd. "Non è urgente e possiamo sicuramente parlarne in un secondo momento, dopo i punti che giustamente hai già detto, ma mi sentirei più tranquilla se tu potessi davvero concederci un poco del tuo tempo."
La Rossa le sorrise, quindi tornò al suo posto, l'espressione che mostrava la sua concentrazione per tutto quello che Tionisla avrebbe detto.

MORGON - 04/09
NDG
Sono proprio stordito. Sulla scheda non ho segnato nessun bastone, ma un medaglione di uno sciamano bugbear.

Morgon era in brodo di giuggiole. Non era più nella stanza con i suoi compagni di avventura, non era più nello studio di Tionisla. Volava. Volava in un cielo sconfinato dove bastava allungare la mano per toccare le nuvole. Quella era all'incirca la sensazione che quel contatto provocò in lui.
Furono le parole di Tionisla a riportarlo sulla terra, ma, e se ne sarebbe accorto solo più tardi, non lo scossero così tanto da fargli lasciare la mano di Tabitha.
Prese ancora una volta il coraggio a due mani, inspirò e...
"Attenderò il momento opportuno per quanto discusso... grazie. Ed in merito al bastone... be... ecco... non è proprio che ho già provveduto... diciamo che l'avventura... le miniere... pensieri...tante cose insomma..." fu a quel punto che guardò la mano di Tabitha nella sua e sorrise.
"Ecco...insomma... non ne so molto su questo bastone..."

FENRYR - KREENA - 04/09
Fenryr seguì le spiegazioni nel suo solito silenzio, lo sguardo fisso sul'interlocutore di turno. Solo quando Tionisla dettò le condizioni, la sua attenzione si spostò su Kel-hatril e vi rimase a lungo, anche quando il discorso passò oltre.
Non parlò, però, prima che la maga terminasse di descrivere l'itinerario.
"Potremmo passare da fuori, invece" - disse in tono neutro - "L'elfa scura era ben accetta: potrebbe tornare lì con un prigioniero"
E sottolineò il piano guardando prima Kelly e poi Issus.

 

 

Kreena s'intromise proprio allora con tempismo fantastico.
"Ecco...sì, sicuramente meglio da sopra che da sotto...che di cunicoli, grotte e caverne ne abbiam già fatto scorta...però ecco io avevo due domandine..."
Puntò il dito sulla mappa.
"Questo Leleer da cui passeremo...per caso ha un mercato?"
Quindi prese un lungo pugnale di fattura drow dalla cintura.
"E questo...so che ha un potere speciale, me l'ha detto Kelly...ma non so cosa: tu puoi dirmelo, per caso?"
E sorrise con aria innocente.

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