giovedì 14 settembre 2023

SETTIMANA 36 - 2023

KREENA - 13/09
"Accidenti..." - borbottò la ladra, davanti al rudere carbonizzato che era stato la loro meta.
Registrò in automatico le parole aspre della vicina, guardò a destra, a sinistra, poi la punta dei propri stivali.
"Niente...il classico buco nell'acqua di formaggio, come diceva sempre la mia povera nonna..."
Strinse le spalle.
"Va beh, poi neanche mi stava simpatico..."
Si grattò la testa.
"Certo, sono cambiate le cose da quando sono venuta l'ultima volta...di sicuro non ci sarà più neanche quel Karash...e io che speravo di rimettere le mani su quella porta tutta fatta d'oro..."
Sospirò. Quindi diede una pacca sul sedere del compagno. Sorrise.
"Dai, torniamo dalle altre...quel tizio è furbo, non vorrei le spennasse per benino..."

NdG
E via, se Jean non ha idee migliori, si torna indietro... ^___________^


JEAN - 13/09
“Maldestro…” Ripetè socchiudendo gli occhi con aria di sufficienza: “È colpa tua, come sempre. Avessi avuto un sedere diverso avremmo anche avuto modo di perquisirlo e forse trovare qualcosa di utile.” Sogghignò mentre la seguiva.

Il contatto di Kreena, sfortunatamente si rivelò un vero e proprio fiasco:
“Eh sì, direi che le cose sono piuttosto cambiate…” Si guardò attorno, ma non c’era davvero nulla che potesse tentare per modificare lo stato delle cose:
“Direi che non ci sono alternative. Pure se mi mettessi a pisciare su questo rudere non è che ne caverei grande soddisfazione. Magari qualcosa di più se lo facessi sulla porta della gentile vicina di casa… Ma no, meglio evitare. Ti seguo. E stavolta cerca di non farti notare.” Le sorrise in tralice.


DUNGEON MASTER - 13/09
[Scarlett] "Non so se mi sono spiegata, ma comunque questo mi piace molto. Se poi piacerà anche ad Issus, e credo di sì, anche meglio, ma lo voglio perchè penso che potrebbe donarmi. Quanto viene?" chiese al mercante tenendo vicino la scatola, passando quindi a guardarne altre.

«Messer Issus è di certo un uomo di valore se è riuscito a conquistare il cuore di una dama come voi, mia signora, e quindi di certo apprezzerà moltissimo questa vostra scelta» replicò il mercante, «tanto più che quel delizioso modello ve lo posso cedere per sole cinque monete d'oro.» Concluse con un sorriso accattivante.

[Scarlett] "Ricordi? Non per un uomo, ma per te stessa." quindi le sorrise incoraggiante.

Kel-hatril prese gli indumenti proposti da Scarlett e li esaminò con attenzione e con una strana espressione nello sguardo, come se apprezzasse la scelta pur senza esserne pienamente convinta ed allo stesso tempo cercando le parole giuste per rispondere senza dispiacere l'amica. Infine si decise e, reggendo con una mano la proposta di Scarlett e con l'altra la sua scelta di un completino bianco da adolescente, rispose: «È bello, davvero molto, e... lo ammetto... sono tentata, ma... come dire... sento il bisogno di dare davvero un taglio con il passato.» Esalò lievemente, una via di mezzo fra un sospiro e uno sbuffo. «È difficile spiegare... La tua proposta valorizzerebbe la mia figura, è evidente, con raffinatezza e senza ombra di eccessi in nessun senso ma... ecco... ora come ora non sento il desiderio di valorizzarmi. Anzi, al contrario, quasi.» Sollevò lievemente la mano che reggeva il completo bianco. «Il bianco è il colore più puro, è il simbolo dell'innocenza... o così dicono: per questo ora voglio che la mia femminilità venga nascosta da qualcosa di bianco. Di molto semplice. Non è una questione di denaro: è un atto simbolico.»

A queste parole il mercante fece una faccia costernata, non si sa quanto spontanea e quanto studiata. «Ma, mia signora... una dama come voi… una maga di grande potere... io ho esperienza, è il mio mestiere, ed il potere lo posso leggere nei vostri occhi... se posso permettermi, quel completo» indicando quello suggerito da Scarlett «non servirebbe per
valorizzarvi, poiché non ne avete bisogno, ma per sottolineare la vostra levatura. È come la corona per una regina: anche senza portarla sul capo rimarrebbe comunque una regina, ma indossandola ne sottolineerebbe il rango. E così è per voi con questo splendido completo: sobrio, elegante, raffinato, degno di una gran maga... e poi... per sole cinque monete d'oro... anzi, a titolo di mio personale omaggio,  diciamo pure per sole quattro monete... come potreste dire di no?» concluse guardando l'elfa scura con aria speranzosa.

[Tabitha] "Quanto..." la voce le uscì a malapena udibile, quindi si schiarì la voce e, cercando di non arrossire troppo, si rivolse al mercante. "Quanto vengono?"

«Mie signore, oggi voi tutte volete mettere questo povero mercante davvero in difficoltà» esordì il commerciante in tono lamentoso. «Forse mai, anzi, di certo mai alla mia esposizione si presentarono tutte insieme così tante signore di tale bellezza e levatura.» Alla parola bellezza Kel-hatril accennò una smorfia ma non disse nulla. «Quel completo lilla ed anche quella camicia da notte di quel favoloso viola scuro, su un incarnato come il vostro, farebbero morire d'amore qualsiasi uomo degno di questo nome. Mi sento già onorato al solo pensiero che la mia umile esposizione possa aver ottenuto il vostro apprezzamento, ma... ahimé... la seta è il materiale più prezioso che si conosca, quindi temo che il prezzo che dovrò chiedervi non sarà molto basso, anche se, vi assicuro, cercherò di tenere il mio onesto profitto il più contenuto possibile.» Sospirò e poi si mise a picchiettarsi un dito contro il naso con aria meditabonda. Intanto, comunque, il suo sguardo esperto non cessava di accarezzare discretamente ma con insistenza le curve di Tabitha, su e poi giù, su e poi giù. Infine si decise: «E sia, voglio rovinarmi in onore della bellezza: se li prendete entrambi, il completo lilla e la camicia da notte di seta viola ve li cederò per sole dodici monete d'oro.» Ciò detto, lasciò partire un sospiro che faceva intuire visioni di figli ridotti in miseria, laceri
ed affamati… 


SCARLETT - TABITHA - 13/09
[Dungeon Master] «Messer Issus è di certo un uomo di valore se è riuscito a conquistare il cuore di una dama come voi, mia signora, e quindi di certo apprezzerà moltissimo questa vostra scelta» replicò il mercante, «tanto più che quel delizioso modello ve lo posso cedere per sole cinque monete d'oro.» Concluse con un sorriso accattivante.

Sul viso di Scarlett si dipinse un bel sorriso luminoso e gentile. "Siete davvero molto gentile." replicò al mercante. Sapeva bene che tutto quell'adulare era volto unicamente alla vendita, e che quell'uomo non avrebbe mai contraddetto una cliente, nemmeno se avesse scelto un capo che palesemente le sarebbe stato malissimo, ma che importava? Lei e le amiche si stavano divertendo facendo compere, e questo era quello che contava.
"Va bene, lo prendo." decise un attimo dopo, consegnando le monete al mercante. Non era mai stata brava a tirare sul prezzo, ma il completo era davvero ben fatto, la stoffa era di qualità, e quel tipo di capi non si trovavano ovunque, quindi andava bene così. E il mercante doveva pur vivere anche lui, senza contare che se lo avessero incontrato di nuovo probabilmente si sarebbe ricordato in modo positivo di loro. 
 
[Kel-hatril]  «Il bianco è il colore più puro, è il simbolo dell'innocenza... o così dicono: per questo ora voglio che la mia femminilità venga nascosta da qualcosa di bianco. Di molto semplice. Non è una questione di denaro: è un atto simbolico.»

Scarlett ascoltò tutto il discorso di Kel-hatril osservandola in silenzio, mentre un lieve sorriso compariva sulle labbra della maga. Solo alla fine la Rossa allungò una mano per stringerne una dell'elfa. 
Annuì un'unica volta con decisione, approvando totalmente il pensiero espresso dall'amica. "Allora va benissimo così, Kelly." le lasciò andare la mano. "Lo stai facendo per te stessa e nessun altro, ed è giusto così."
Quindi la Rossa voltò lo sguardo sul mercante che, giustamente, stava provando a venderle invece il completo più costoso. "Quel completo è molto bello, davvero, ma la mia amica sente il bisogno di semplicità."
Tornò a girarsi verso Kel-hatril e poi anche verso Tabitha, indicando nuovamente il capo scartato. "Dite che a Kreena potrebbe piacere? É stata gentile, potremmo farle un pensierino... così può usarlo con Jean." e così dicendo rise lievemente. Era davvero contenta di aver visto la mora di umore nettamente migliorato quella mattina.

Tabitha non aveva ancora smesso di sorridere da quando Morgon aveva approvato la sua scelta di vestiti. Anzi, no. Non aveva ancora smesso di sorridere da quella mattina, ormai doveva avere una paralisi facciale. 
"Va bene, a tra poco." aveva risposto con un sorriso quando lui le aveva avvertite che si sarebbe spostato un poco più in là. Effettivamente, poveretto, era restato lì pazientemente ad aspettare tutte le loro prove, e se lei era imbarazzata da quello che ora il mercante stava proponendo, figurarsi lui.
La voce di Scarlett distolse l'attenzione dell'elfa da Morgon, quindi allungò il collo dando uno sguardo al contenuto della scatola, arrossì lievemente, ma poi annuì un paio di volte. "Il nero è il suo colore preferito." disse con assoluta convinzione, sembrò riflettere ancora un attimo, poi si schiarì leggermente la voce. "Sì, io credo possa piacerle visto che sembra pelle... e poi non ce la vedo Kreena con fiocchetti o fiorellini, questo è più...più..." non le veniva una parola adeguata. "più da Kreena direi. E poi il taglio lo rende particolare, penso possa valorizzare il suo fisico allenato."

Un ampio sorriso si dipinse sulle labbra di Scarlett: era davvero molto contenta di vedere che anche Tabitha ora sembrava rinata, e anche il fatto che avesse espresso così tranquillamente la sua opinione la rendeva molto felice. 
La maga non sapeva come sarebbe finita tutta quella storia di Raxxla, ma una cosa era certa: erano riusciti a restituire la felicità a delle persone, e quella era già una cosa bellissima.
Allungò la scatola al mercante con un ampissimo sorriso. "Ce l'ha nella taglia della nostra amica? La morettina. É un regalo."
 
[Dungeon Master] «Quel completo lilla ed anche quella camicia da notte di quel favoloso viola scuro, su un incarnato come il vostro, farebbero morire d'amore qualsiasi uomo degno di questo nome.

Per poco Tabitha non si strozzò con la saliva mentre avvampava . Meno male che Morgon si era allontanato un poco, o sarebbe morta sul posto. Sì, ok, poteva raccontarsela fino a che voleva che quel completo e quella camicia da notte li voleva comprare per se stessa - cosa anche oggettivamente vera, perchè le piacevano molto -, ma non poteva far finta di non aver pensato se al bardo sarebbero potuti piacere. Annaspò alla ricerca di aria, sforzandosi di sorridere alla gentilezza del mercante e non sembrare una completa stupida.
 
[Dungeon Master] Intanto, comunque, il suo sguardo esperto non cessava di accarezzare discretamente ma con insistenza le curve di Tabitha, su e poi giù, su e poi giù. Infine si decise: «E sia, voglio rovinarmi in onore della bellezza: se li prendete entrambi, il completo lilla e la camicia da notte di seta viola ve li cederò per sole dodici monete d'oro.» Ciò detto, lasciò partire un sospiro che faceva intuire visioni di figli ridotti in miseria, laceri ed affamati...

Istintivamente l'elfa incrociò le braccia davanti a lei. Non voleva risultare maleducata, né fare un dramma del fatto che il mercante la stesse guardando - discretamente, vero, ma con insistenza  al punto che se ne era accorta -, ma aveva serie difficoltà a subire un esame del genere da un uomo che non conosceva. Una parte di lei, quella timorosa, avrebbe voluto farla correre al riparo da Morgon, o Scarlett, ma poteva vivere così? Era bella, lo sapeva per quanto non le interessasse particolarmente, e aveva sempre attirato l'attenzione per quel motivo, che le piacesse o meno. Quel mercante era solo uno dei tanti che l'avrebbero sempre guardata con interesse, e almeno quell'uomo cercava di farlo discretamente, sapeva che però non sarebbe stato sempre così, e lei non poteva ogni volta sperare di essere con qualcuno che potesse ripararla. O voleva forse rinchiudersi in casa per evitare ogni possibile sguardo? E privarsi così, ad esempio, della gioia di passare del tempo con le amiche? No. 
Tabitha fece un respiro, le braccia rimasero dove le aveva chiuse, in una sorta di scudo, ma non si spostò dalla sua posizione ed annuì. "Va bene, li prendo entrambi."
Le piacevano, quindi li avrebbe acquistati. Sul metterli aveva comunque tutto il tempo di pensarci.
Spostò lo sguardo e incrociò la figura di Morgon che le stava aspettando. Arrossì ma si trovò a sorridere. Sì, li avrebbe comprati.



Ed ora non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento...
...al prossimo incontro!


 

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