martedì 23 novembre 2021

SETTIMANA 45 - 2021 - PRIMO POST

DUNGEON MASTER - 04/09
«Credo che la prima cosa da fare sia tentare di verificare l'ipotesi di Indevar», disse Tionisla dopo aver speso qualche tempo a riflettere, «cioè se davvero il nostro nemico possa essere un illithid o che altro. Che sia un mago e che sia piuttosto versato nella magia della mente mi
pare chiaro, ma riuscire ad avere la certezza sulla sua razza sarebbe oltremodo importante per conoscere le sue probabili capacità. Non credo che sarà facile riuscire nel nostro intento, specialmente se vogliamo fare il possibile per evitare che Raxxla si accorga di noi». Rivolse lo sguardo su Issus e poi su Kel-hatril. «Proprio per cercare di evitare questo pericolo penso che sia il caso di tentare prima di tutto non con un approccio diretto ma sfruttando i ricordi dei due fra noi che ebbero modo di incontrarlo personalmente. Il fatto però è che per fare questo
non mi riferisco solamente ai ricordi coscienti ma anche a quelli che le loro menti registrarono a loro insaputa, il che implica che per fare questo occorre che Issus e Kel-hatril siano disposti ad aprire la mente ad un'indagine che, seppure non condotta con quello scopo, potrebbe andare a rivelare ricordi indesiderati. Quindi, siete voi d'accordo a
prestarvi a questa prova?».

Entrambi annuirono senza quasi esitazione.

«Per parte mia, quello che potrebbe saltare fuori è più che altro una serie di omicidi, ma voi già sapete bene quale fosse il mio vecchio mestiere», osservò Issus. «Ora me ne vergogno, certo, ma non posso negare il mio passato. Spero piuttosto che non saltino fuori ricordi, diciamo così, personali fra me e Scarlett: ecco, quello sì che mi darebbe davvero fastidio. Tuttavia, se questo può essere utile alla missione, sono disposto a correre il rischio posto che anche Scarlett sia d'accordo».

«I miei ricordi sono anche peggiori di quelli di Issus, senza dubbio», aggiunse Kel-hatril, «ma ritengo di dover considerare la possibile uscita allo scoperto di ricordi vergognosi un passo in più verso la redenzione alla quale ambisco, quindi accetto senza condizioni».

«Ringrazio entrambi, per la disponibilità ed anche per il coraggio: vi posso anticipare che in ogni caso non sarà piacevole. Tuttavia, c'è una cosa ancora da fare prima di procedere», aggiunse Tionisla, «ed è quella di liberare Issus dal blocco che Raxxla introdusse nella sua mente». La maga fermò uno sguardo pieno di commiserazione sullo spadaccino. «Ed
anche questo sarà tutto meno che piacevole».
«Fa' quel che devi», rispose Issus con voce ferma e decisa. «Per liberarmi di questo sarei disposto anche a farmi scoperchiare il cranio».

SCARLETT - 04/09
Quando Issus annuì per accettare l'idea di Tionisla che prevedeva l'indagare nei ricordi suoi e di Kelly, con la possibilità che saltassero fuori anche ricordi non inerenti, Scarlett accennò un sorriso di puro orgoglio per il suo compagno: sarebbe stata una prova difficile, perchè avrebbe riportato alla mente e messo in mostra cose magari seppellite, ma Issus era disposto ad affrontarla per essere d'aiuto.
Gli sorrise quando chiese il suo consenso dato che sarebbero potuti saltare fuori anche ricordi che riguardavano loro due. La Rossa annuì voltando lo sguardo su Tionisla. "Posso chiederti se quello che farai mostrerà solo a te i loro ricordi, o se li vedremo tutti?" domandò, accennando poi un breve sorriso. "É solo una curiosità. Ovvio che preferirei tenere per me ed Issus quello che riguarda noi due, ma visto che credo anche io che sia fondamentale saperne il più possibile su Raxxla, accetto il rischio che possa saltare fuori qualcosa."
La mezzorca specificò che prima però doveva occuparsi del blocco mentale a cui era stato sottoposto Issus, e a Scarlett non sfuggì lo sguardo pieno di commiserazione che rivolse allo spadaccino. Sapeva anche lei che quell'operazione non sarebbe stata né semplice né piacevole, ma andava fatta per il bene di Issus, che per parte sua non era assolutamente intenzionato a tirarsi indietro.
Gli afferrò la mano, stringendola e dandogli tutto il suo sostegno. Lei sarebbe rimasta con lui, per allontanarla avrebbero dovuto portarla via di peso - e difficilmente avrebbe collaborato rendendo l'operazione semplice a chi fosse stato incaricato di farlo - o darle una più che valida motivazione, altrimenti non si sarebbe schiodata dal suo fianco.
"Se posso fare qualcosa per aiutare, Tionisla, hai solo che da dirmelo." le disse guardandola con decisione, rendendo chiaro che anche se era ragionevolmente preoccupata per Issus, era in grado di mantenere la lucidità che serviva in quel frangente.

HAZA - 04/09
Haza si era trattenuto nei pressi della porta per ascoltare le ulteriori spiegazioni sul da farsi.
Quando venne fuori che si doveva intervenire sulle memorie della drow e su quelle di Issus ebbe compassione dei due, in particolare per quel che doveva subire l'ex assassino che sembrava piuttosto doloroso.
Comprese quale potesse essere il proprio contributo a quei rituali, a quel punto, e lo rese esplicito dopo la pari offerta di Scarlet.
"Io non ho modo di aiutare con la magia, ma posso dare la mia forza. Se c'è modo di condividere le sofferenze che proverà Issus nel processo per rimuovere il blocco, sono disposto a farmi carico di una parte perché per lui sia più lieve."

DUNGEON MASTER - 04/09
[Haza] "Io non ho modo di aiutare con la magia, ma posso dare la mia forza. Se c'è modo di condividere le sofferenze che proverà Issus nel processo per rimuovere il blocco, sono disposto a farmi carico di una parte perché per lui sia più lieve."

Tionisla rivolse la sua attenzione sul nano con un evidente rinnovato rispetto nell'espressione del suo volto usualmente severo. «Ti  ringrazio, Haza, è un'offerta davvero notevole da parte tua», rispose con un sorriso, magari un po' guastato dalle sue zanne da mezzorca. «Non potrai condividere le sofferenze di Issus, ma apprezzo il tuo coraggio
nel proporti. Tuttavia c'è una cosa in cui potrai renderti utile, in caso di necessità: non è probabile, ma potrebbe accadere ad Issus di diventare violento nel corso dell'operazione che dovrò compiere. In tal caso, il tuo compito sarà quello di intervenire per bloccarlo affinché
non possa nuocere a nessuno e neanche a sé stesso. Tuttavia, bada bene, dovrai essere fermo e deciso ma senza spezzare ciò che sta accadendo, a rischio di dover ricominciare tutto da capo o, peggio ancora, di far fallire irreversibilmente l'intervento. Quindi dovrai tenerlo fermo ma allo stesso tempo badare che non venga meno né la sua, né la mia
concentrazione».

[Scarlett] "Se posso fare qualcosa per aiutare, Tionisla, hai solo che da dirmelo."

«Se non ti fossi offerta, ti avrei detto io di aiutarmi», rispose Tionisla senza girare attorno alla cosa. «Se non ho capito male, quando tu e gli altri incontraste per la prima volta Issus lui era messo molto peggio di come sta adesso e fu solo con il tuo aiuto che in seguito era riuscito a superare parte di ciò che Raxxla fece al suo cervello. Dico bene?». Lo sguardo di Tionisla fisso negli occhi di Scarlett era incredibilmente penetrante, come se anziché sondare la testa dello spadaccino stesse per intervenire sulla mente della maga. Poi, senza aspettare conferma, riprese: «Quindi intendo sfruttare il tuo rapporto con lui per agevolare il mio lavoro. Il tuo compito sarà di fargli da punto di riferimento: dovrai sedere di fronte a lui, tenere le sue mani nelle tue e lo sguardo fisso nel suo, senza interrompere il contatto
nemmeno per un attimo: né il contatto fisico, né quello visivo. Non potrete nemmeno grattarvi il naso ed anche, se possibile, dovrete battere le palpebre il minimo indispensabile. Malgrado la situazione dovrai mantenerti calma, rilassata e positiva sull'esito dell'intervento: questo perché invece per lui non sarà affatto facile mantenersi calmo e controllato, quindi dovrai essere tu a fargli da sostegno quando lui lo cercherà. Te la senti?». Quest'ultima frase venne sì formulata come una domanda, ma non suonava affatto tale.

(NdG: verificata in privato la risposta di Scarlett, che se vuole Valentina potrà poi ruolare a suo piacimento)

Detto questo, Tionisla fece deporre da Issus tutte le armi, incluse quelle nascoste, e poi lo fece mettere a sedere eretto su una sedia, con Scarlett su un'altra sedia di fronte a lui. Fatto questo, la mezzorca si pose dietro lo spadaccino e dispose le mani accanto alle sue tempie,
vicinissime ma senza toccarlo. «Per adesso voglio solo capire la situazione, per cui mi occorre provocare la reazione di ciò che interferisce con la tua mente», spiegò ad Issus. «Lo so che non ti piacerà affatto, ma dovrai rispondere alle mie domande: niente reticenze e quando inizierai a star male ricordati di concentrarti su Scarlett. È lì apposta».

«Procedi», rispose Issus a denti stretti. «Prima iniziamo, prima finiamo». Un'esitazione e poi aggiunse: «Se vedrai che non sarà possibile liberarmi di... questa cosa... non insistere troppo: vorrà dire che affronterò il nemico con motivazione ancora maggiore per ripagarlo. E... no, non basterà il mal di testa più feroce del mondo a farmi deviare nemmeno di un pelo: le mie lame vogliono il suo sangue… e lo avranno».

«Iniziamo, allora», convenne Tionisla. «Per prima cosa, raccontami di come tu ed il tuo assistente foste catturati».

Issus tirò un profondo respirò ed iniziò la rievocazione: «Fino al penultimo piano del mastio tutto era andato bene: qualche occasionale difficoltà nel passare inosservati, certo, e qualche uccisione, ma solo il minimo indispensabile per non lasciarci dietro una compromettente scia di cadaveri. Sapevo, anzi, sapevamo che ormai eravamo quasi
arrivati e forse fu questo a tradire Fesses nella sua relativa inesperienza. In quel livello del mastio trovammo una sala molto grande a tre navate, con la centrale più larga delle altre, che sembrava essere la sala del trono della fortezza; infatti era completamente priva di
arredo tranne che per un trono sopra una pedana a tre gradini vicino al fondo della sala, fiancheggiato da due statue piuttosto mostruose, poste contro la parete di fondo ed una a destra e l'altra a sinistra del trono. Le navate erano separate fra loro da una doppia fila di colonne quadrate, quattro o cinque per parte, contro ciascuna delle quali si trovava una statua di marmo bianco posta su un basso piedistallo». Issus scrollò le spalle, come rassegnato. «Alla mia esperienza la faccenda puzzava di trappola: troppo diretto, troppo facile arrivare fino al trono e poi salire la scala di servizio, che senza dubbio doveva trovarsi lì vicino per condurre all'ultimo piano. Stavo per avviarmi con la massima cautela lungo una delle due navate laterali, quando invece Fesses si avviò lungo quella principale, forse impaziente di arrivare al dunque. Non lo vidi subito e quindi non feci a tempo a fermarlo e così, quando arrivò all'altezza della seconda coppia di colonne, le due statue sulla prima coppia si animarono e lo attaccarono. Io corsi ad aiutarlo ma, essendo entrambi dotati solo di spade e pugnali, in pratica nemmeno riuscimmo a scalfire la superficie di quei dannati costrutti: ci sarebbero volute delle mazze ferrate, credo, ma non ne avevamo. O un mago per spezzare l'incantesimo che le animava, forse. O forse meglio ancora entrambe le cose. A peggiorare la situazione, immagino che nel combattere finimmo anche per oltrepassare una nuova linea invisibile e la seconda coppia di statue si attivò a sua volta». Ancora una
rassegnata scrollata di spalle. «Da lì a sopraffarci fu solo questione di tempo».

«Come stai fino ad ora?», chiese a quel punto Tionisla.

«Potrei stare peggio», rispose senza esitazione Issus. «Un po' di mal di testa, ogni tanto una fitta più forte, ma niente di che».

«Se non erro, in passato nemmeno riuscivi a pronunciare la parola "Mayraberd", altro che "un po' di mal di testa"».

«Esatto».

«Quindi con l'aiuto di Scarlett eri davvero già riuscito ad eliminare una buona parte dell'area di influenza dell'incantesimo: bene!», osservò Tionisla. «In tal caso, proseguiamo», aggiunse poi, implacabile. «Adesso arriva il peggio».

SCARLETT - 04/09
Le parole di Haza giunsero a Scarlett come lo scoppio di un tuono nel silenzio più totale. La maga si voltò verso il nano, osservandolo per qualche istante con gli occhi che esprimevano tutto il suo riconoscimento per quell'offerta, poi chinò leggermente il capo sorridendo al compagno. "Ti ringrazio Haza, anche se non potrai aiutarlo con il dolore, ti sono davvero grata per la tua proposta." quindi, accennò ad Issus, guardando prima Tionisla poi di nuovo il nano. "La prima volta che mi ha raccontato di Mayraberd ha tentato più volte di farsi del male cercando di scacciare i fantasmi che lo tormentavano, io purtroppo non avevo la forza di impedirglielo, ma in ogni caso non ha mai tentato di colpire me, anche se sono stata sempre accanto a lui e quindi, se l'avesse voluto, non avrebbe trovato grandi difficoltà." la Rossa scrollò piano le spalle. "Forse non proverà nemmeno ad auto-infliggersi dolore, ma in caso, di sicuro sei più adatto di me a trattenerlo fisicamente..."

Tionisla le confermò che aveva bisogno di lei e Scarlett annuì con decisione: avrebbe fatto qualunque cosa, di lei si fidava e voleva essere d'aiuto. Gli occhi della mezzorca si piantarono nei suoi, fissandola dando l'impressione che volesse sondarle mente e anima, e la Rossa non abbassò né spostò di un millimetro lo sguardo, sostenendo quell'esame senza remore.
Poi annuì, come a dirle che aveva capito le indicazioni ricevute e non aveva intenzione di disattenderle. Scarlett poteva avere anche un temperamento acceso, ma era anche una maga, educata come tale, e sapeva controllare le sue emozioni, imbrigliarle, svuotare la mente e calmarla al bisogno, quindi poteva seguire le indicazioni di Tionisla.
"Assolutamente sì." le rispose quando le chiese se se la sentiva, anche se non sembrava affatto una domanda. "Solo una precisazione: la sera che mi ha parlato di Mayraberd e Raxxla, Issus ha avuto diverse crisi - chiamiamole così -, durante le prime io avevo agito di istinto, provando a chiamarlo, cercando di raggiungerlo per riportarlo al presente, per così dire, e ogni volta effettivamente il dolore scemava e lui tornava lucido. Poi Issus ha capito che era la mia voce che riusciva a raggiungerlo, a dargli un appiglio a cui aggrapparsi per superare la crisi; il contatto fisico lo aiutava, ma era la voce sopra ogni cosa che in quel momento funzionava." Scarlett sorrise allo spadaccino prima di tornare a guardare Tionisla, "Quindi ti chiedo: posso parlare o cantare per lui, eventualmente avvicinandomi maggiormente a lui, oppure devo solo mantenere il contatto fisico e visivo rimanendo ferma e in silenzio? Farò quello che mi dici, e se mi dirai di stare in silenzio, così farò."
La Rossa attese la risposta, quindi mentre Issus si liberava delle armi, si voltò fino ad inquadrare Tabitha ancora a fianco di Morgon. Si avvicinò ai due e sorrise ad entrambi quando si fermò a pochi passi: dire che era contenta di vederli così era piuttosto riduttivo.
A quel punto Scarlett prese Boo che le si era arrampicato sulla spalla e lo allungò a Tabitha con una carezza. "Posso chiederti di tenerlo mentre sono impegnata?" le chiese abbastanza sicura che all'elfa avrebbe fatto piacere. "Non mi disturba mai di solito quando faccio qualsivoglia cosa inerente la magia, ma vista la situazione, preferisco saperlo con voi." sorrise ad entrambi, mentre Boo accettava quel cambio di spalla quasi con entusiasmo. "E tu, palla di pelo, comportati bene, resta con Tabitha, e fai quello che ti dicono, mi raccomando."
Sistemato il furetto in ottime mani, Scarlett tornò da Issus che si stava accomodando, prendendo posto a sua volta sulla sedia di fronte e lui e prendendogli le mani. Gli sorrise, prendendo un ampio respiro per calmare mente e cuore. "Io sono qui amore..." gli disse semplicemente un attimo prima che Tionisla desse il via.
Da quel momento gli occhi della Rossa si fissarono in quelli dello spadaccino, senza mai spostarsi, costringendo le sue palpebre a sbattere solo quando era strettamente necessario farlo, sembrava quasi non respirare tanto lo faceva lentamente e delicatamente, nel tentativo di trasmettere anche a lui la calma di cui aveva bisogno.
La prima parte andò liscia, Issus tutto sommato riuscì a raccontare tutto senza mostrare tracce di particolare fastidio, e Scarlett gli lanciò un breve e caldo sorriso quando Tionisla espresse la sua approvazione per quello che già era riuscito a fare per liberarsi dell'influsso di Raxxla. Senza attendere oltre la mezzorca decise di proseguire subito, quindi istantaneamente la Rossa tornò immobile preparandosi anche lei al peggio... perchè sapeva che ora toccava alla parte peggiore, quella che poteva riportare Issus in quell'inferno.

TABITHA - 04/09
Tabitha era rimasta il resto del tempo in silenzio, ascoltando ogni parola che veniva detta con attenzione, lasciandosi però cullare dal calore che le trasmetteva il contatto con Morgon.
Il sunto era che come prima cosa dovevano scoprirne di più su quel Raxxla per poter decidere come agire, peccato che per farlo Issus e Kel-hatril si sarebbero dovuti sottoporre ad una indagine mentale. Li ammirò per la decisione con cui accettarono quella proposta, e non riuscì ad evitare un piccolo singulto quando capì che Issus doveva però prima subire un'altra specie di intervento per cercare di liberarlo da quello che gli aveva fatto Raxxla, e che a detta di Tionisla non sarebbe stato nulla di piacevole.
Tra tutti Tabitha non si aspettava di udire a quel punto la voce di Haza, ma si voltò a guardarlo con ammirazione anche se, purtroppo, la sua offerta non si poteva realizzare.
L'elfa accennò un breve sorriso, chinandosi un poco verso Morgon. "É stato molto gentile da parte sua..." commentò a voce bassissima, prima di spostare tutta la sua attenzione su Scarlett.
Vederla così ferma e decisa nel voler aiutare Issus, senza vacillare né arretrare di un passo davanti alla quasi certezza che lo avrebbe visto soffrire senza poter fare altro che sostenerlo con la sua calma, affidandosi completamente a Tionisla bhe... se non era amore quello, non avrebbe saputo dire cos'altro fosse.
Tabitha non riusciva a fare altro che guardarla, chiedendosi se lei, al suo posto, sarebbe stata capace di essere così forte. Sospirò, e solo a quel punto si rese conto che l'oggetto della sua ammirazione in quel momento stava camminando proprio verso lei e Morgon.
L'elfa scura arrossì, temendo di essere stata scoperta mentre la fissava, poi Scarlett si fermò davanti a loro sorridendo ancora maggiormente mentre - evidentemente - notava la sua mano in quella del bardo, e se possibile divenne ancora più rossa.
L'imbarazzo si tramutò in curiosità quando vide la maga prendere il suo furetto, poi l'espressione di Tabitha divenne di puro stupore quando glielo passò chiedendole se poteva tenerlo con sè mentre lei era impegnata. Guardò Boo, poi Scarlett, quindi di nuovo Boo mentre il suo braccio si allungava in automatico per permettergli di arrampicarsi su di esso prima ancora di pensarlo.
A quel punto Tabitha sorrise, illuminandosi per la felicità. "Certamente! Non mi è di alcun disturbo!" le assicurò accarezzando il furetto che pareva essere a suo agio anche sulla sua spalla.
Scarlett si allontanò e l'elfa spostò lo sguardo su Morgon, una mano ancora saldamente in quella del bardo, e ora anche l'altra impegnata a dispensare coccole a quella simpatica palla di pelo, come lo chiamava scherzosamente la sua padrona. Era evidentemente felice per quella dimostrazione di fiducia nei suoi confronti da parte di Scarlett, ma subito i suoi occhi si rabbuiarono un po', esprimendo la preoccupazione che ora provava.
Tabitha lasciò andare un respiro tremante e strinse maggiormente la mano a Morgon. "Spero vada tutto bene..." mormorò riferendosi ovviamente a quello che stava per subire Issus. Era in pena per lui, ma anche per Scarlett, perchè non osava immaginare come dovesse sentirsi in quel momento la ragazza.

HAZA - 04/09
Tionisla negò che fosse possibile mettere in atto quanto Haza aveva proposto, con evidente rammarico da parte del nano.
Tuttavia la padrona di casa avanzò una richiesta che Haza ascoltò con molta attenzione.
Gli si chiedeva di vigilare e controllare le reazioni di Issus senza interferire con l'incantesimo che sarebbe stato in corso.
"Farò del mio meglio, qualora serva." assicurò con sincerità "Spero che afferrarlo per i polsi sia sufficiente a controllarlo senza disturbare eccessivamente."

Avendo partecipato alla riunione senza indossare armatura, era molto meno 'ingombrante' del solito. Tuttavia prese qualche momento per legare accuratamente barba e capelli con un paio di robusti nastri, perché non avessero a impacciarlo qualora fosse giunto effettivamente il momento di intervenire.

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