[Thargon] «Altri vorrebbero tentare la sorte?»
«Scommetto che pensi che qualcuno qui abbia paura di tentare» intervenne Kel-hatril, «e invece no, caro collega...»
Così dicendo l'elfa scura allungò la mano ed a sua volta toccò la sfera: «Carino... una pozione anche per me!» commentò raccogliendo dalla ciotola la fiala che vi era giunta. «Spero solo che non sia un'illusione, visto che a quanto pare, mio caro Thargon, sei una specie di esperto in questo campo.»
«Senti chi parla...» commentò placido Thargon. «No, è una fiala vera come anche il suo contenuto: a differenza di altri, le mie illusioni non nuocciono a nessuno e tantomeno uccidono... mia, ehm, cara collega.»
Kel-hatril cambiò di colpo espressione e parve sul punto di scoppiare a piangere, poi rispose con voce incerta: «Io... sto cercando di redimermi, ecco...» Tirò su col naso e poi ci passò sopra il dorso della mano. «Ma tu come fai a conoscermi?»
«Le voci corrono...» replicò Thargon. «Ma certo che è strano che la maga drow pazza si metta a frignare come una bambina: mi sarei aspettato una tremenda arrabbiatura accompagnata da uno spettacolo di palle di fuoco, o qualcosa del genere. Non mi dirai che davvero stai cercando di cambiar vita?»
Kel-hatril annuì tirando nuovamente su col naso e poi diede di gomito a Scarlett: «Diglielo tu... non so se a me crederebbe davero...»
[Fenryr]
Ndg
Se fuori dalla luce del falò non ci vedono (es per la luna), allora direi che restano in attesa della bestia, con Fenryr davanti a protezione.
Tutti quelli all'esterno della torre si mettono quindi nei pressi del fuoco, con Fenryr e Brom davanti agli altri come protezione. Intanto l'essere misterioso continua il suo andirivieni nell'oscurità, il cui percorso può grosso modo essere intuito dall'occasionale suono prodotto
dal suo fiutare l'aria, mentre a quanto pare i suoi passi non producono alcun rumore percettibile.
Haza toccò la semisfera e comparve una pozione, poi decise di provare anche Kel-hatril ottenendo anche lei una fiala, oltre a scoprire che Thargon sapeva chi era, o quantomeno, sapeva chi era stata fino a un po' di tempo prima.
Scarlett, che era ancora accanto al tavolo, si spostò immediatamente vicina a Kelly non appena vide la sua espressione cambiare, e quando le chiese di confermare a Thargon che davvero stava provando a cambiare vita, Scarlett annuì sorridendole incoraggiante.
"Le voci corrono, ma non abbastanza se non sapevi che la maga drow non è più in quella miniera." commentò Scarlett, stringendo la mano di Kel-hatril e alzando il viso per parlare a Thargon, come se così potesse guardarlo in faccia. "Kel-hatril non è una maga pazza. Ha fatto cose orribili, vero, ma ora sta cercando di redimersi e posso assicurare che è sincera e si sta davvero impegnando in tal senso. É stata con noi da Tionisla - che immagino tu sappia chi sia -, e ha dimostrato anche a lei le sue buone intenzioni."
La Rossa diede una stretta a Kel-hatril, a ricordarle che non era sola in quella sua scelta. "Si è unita alla nostra missione, lei ci aiuterà con le sue capacità - cosa che ha già fatto -, e noi aiuteremo lei e restare sulla via che ha scelto. Ha trovato degli amici, e io non abbandono un'amica."
Haza prese la pozione. Non aveva necessità di usarla, al momento, ma sarebbe stata utile in futuro. La sollevò verso l'alto, come a esprimere un brindisi.
«Grazie».
E la mise fra gli oggetti della propria sacca.
Anche Kel vide comparire una pozione dopo aver toccato la semisfera rossa, ma il discorso prese una piega inattesa che non fece molto piacere all'elfa e costrinse Scarlett a prendere le sue difese.
Il nano cercò invece di riportare l'attenzione sul tentativo di uscire da quel labirinto, che avrebbe fruttato almeno un passaggio fino al bardo.
«Quindi questa stanza sembrerebbe una specie di riffa».
Si voltò verso gli altri quattro compagni presenti che non avevano ancora toccato la sfera rossa.
«Ghino, Morgon, Tabitha e Issus, forza. Provate anche voi. E proseguiamo insieme alla prossima stanza».
Indicò la porta già indicata con il proprio dardo, per affrontare le porte nell'ordine in cui erano, almeno finché non avrebbero avuto modo di capire se un'altra sequenza era migliore.
Ed ora non mi resta che salutarvə e darvə appuntamento...