martedì 1 febbraio 2022

SETTIMANA 04 - 2022

JEAN - 05/09
Jean sorrise in tralice. La situazione lo divertiva. Molto. E doveva ammettere a sé stesso che Kreena gli ricordava almeno vagamente - nei suoi modi di fare - una vecchia e cara conoscenza… Rilassò leggermente i muscoli. Dopo tutto, forse, non ci sarebbe stato da combattere:
“Amico - esordì rivolgendosi al coboldo - noialtri l’abbiamo già visto succedere. La ragazza potrebbe sembrare indifesa, ma sa il fatto suo: le sue pietre e gli altri averi che tiene nella borsa sono tutti incantati con quel sortilegio di merda. Ancora ricordo la scena, quando quel goblin decise di sfidare la sorte… Pum! Secco. Sul colpo. Senza neanche la possibilità di fare un’ultima scorreggia di commiato.” Scosse la testa, con espressione contrita.
“Sempre detestata la magia. Personalmente preferirei crepare passato a fil di spada, almeno uno sa che cosa troverà nel regno dei cieli. Con la stregoneria nera, invece…"
D’altra parte, Kreena aveva detto la verità. Se il coboldo avesse toccato la pietra senza dare nulla in cambio, sarebbe veramente morto.

DUNGEON MASTER - 05/09
Il coboldo incaricato di raccogliere la pietra parve ignorare completamente sia Kreena che Jean e si chinò per raccogliere il prezioso oggetto.

«Tarhaz! Aspetta!», sbottò uno dei suoi compagni, evidentemente uno dei pochi che capiva almeno qualcosa di linguaggio comune.

Troppo tardi: Tarhaz ormai aveva la pietra stretta in pugno.

«Filiamo!», esclamò allora un altro coboldo, forse l'unico altro che avesse capito qualcosa delle parole di Kreena e Jean. «Magari riusciamo ad arrivare abbastanza lontano prima che Tarhaz faccia *Pum!*, come ha detto quell'umano».

«Come sarebbe, *Pum!*», chiese Tarhaz, sospettoso.

«Niente, niente: te lo spiego dopo», rispose il primo coboldo sospingendo frettolosamente Tarhaz davanti a sé.

A questo punto tutti i coboldi, Tarhaz compreso, si lanciarono a rotta di collo in direzione del loro vecchio accampamento.


[NdG] Ovviamente il dialogo si è svolto in "coboldese", ma per semplicità l'ho riportato in lista per tutti, fermo restando che i PG che non capiscono il draconico e relativi derivati non hanno capito niente di ciò che i mostriciattoli hanno detto: sanno solo che per qualche motivo sono scattati tutti a correre verso valle.

DUNGEON MASTER - 05/09
Il gruppo di banditi rimase basito nell'assistere al nuovo sviluppo della situazione: tutti si voltarono esterrefatti a guardare il drappello di coboldi in fuga; l'umano che stava tenendo in ostaggio Scortum non pareva intenzionato a lasciarla andare, ma si era distratto e stava fissando a bocca aperta la fuga dei piccoli esseri; pur ancora tenendo la spada di traverso davanti alla gola della chierica, l'arma non era più a contatto con la pelle dell'ostaggio; gli altri due umani, ormai ingolositi dall'idea di arraffare la pietra, si erano a loro volta lanciati dietro ai coboldi; i due mezzorchi, invece, ben sapendo di non poter competere in velocità con gli altri, parevano combattuti sul da  farsi e così, tanto per non sbagliare, avevano assunto una posizione di guardia in attesa di un possibile attacco.

DUNGEON MASTER - 05/09
La piega presa dalla situazione pareva aver preso tutti alla sprovvista: i coboldi stavano cercando di filarsela con tutta la velocità consentita dalle loro corte gambette, i due umani che li stavano seguendo erano impegnati a recuperare terreno sui piccoli draconici, i due mezzorchi parevano intenti a squadrare tutti con aria minacciosa ma non sembravano avere le idee molto chiare sul da farsi, il brigante che stava minacciando Scortum non pareva essere più troppo convinto della genialità della sua iniziativa e continuava a spostare lo sguardo di qua e di là, come fosse in cerca di un'ispirazione. Per di più, nemmeno il gruppo di avventurieri pareva avere ancora scelto una linea d'azione ben definita.

Fu a quel punto che un'esile figura in grigio si fece avanti zigzagando fra i compagni, muovendosi a passi misurati ma privi di incertezza verso Scortum e l'uomo che la stava tenendo in ostaggio. «Era me che volevi?», chiese tranquillamente Kel-hatril avvicinandosi ai due e fermandosi a tre o quattro passi di distanza. Ancora fermo con un ginocchio a terra
dietro Scortum, il malfattore stirò le labbra in un sorriso cattivo: «Proprio te», confermò con una voce che tradiva il senso di trionfo che l'aveva subito assalito. «È ora che paghi tutto, dannata drow, per averci ingannati, per averci derubati e, come se non fosse bastato, per
averci anche piantati in asso».

«Non hai torto per tutto il resto», ammise Kel-hatril, «ma tengo a precisare di non aver derubato nessuno: la tua paga è là che ti aspetta, nella stanza dei forzieri, insieme a quella di tutti gli altri: tutta fino all'ultima monetina. Va' e serviti pure». Poi accennò con la mano verso Scortum ed aggiunse: «Ma ora puoi anche liberare quella poveretta: ora che io mi sono fatta avanti non ti occorre più, non credi?». L'uomo gettò un'occhiata sulla chierica e poi la spinse via con un gesto quasi sprezzante: la grassa donna ruzzolò goffamente un passo o due lontano da lui e si fermò distesa al suolo a sussultare penosamente.

Prima ancora di rialzarsi completamente in piedi l'uomo rivolse la punta della spada verso Kel-hatril, sogghignò e poi ordinò: «Su, comincia con lo spogliarti: mostrati nuda davanti a tutti. Tanto il pudore non sai nemmeno cosa sia, no? Umiliati davanti ai tuoi nuovi amici, mostra loro le tue minuscole, patetiche chiappette: facci ridere di te, puttana!».

[NdG] Ora Kel-hatril si trova fra il gruppo ed il suo ex armigero: l'uso di armi da lancio di qualunque tipo potrebbe andare a colpire lei anziché l'uomo o i due mezzorchi (tiro di probabilità, se del caso). Data la distanza fra lei e i cattivi, anche l'uso di incantesimi ad area
molto probabilmente la coinvolgerebbe.

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