martedì 22 febbraio 2022

SETTIMANA 07 - 2022

FENRYR - KREENA - 05/09
"Bum" - mormorò Fenryr con una smorfia feroce, osservando la scena tra il pulviscolo ghiacciato.
Un colpo fortunato. Il dardo di ghiaccio aveva colpito l'intera mischia, facendone strage. I coboldi erano a terra, gettati come pupazzi persi tra la neve. Gli umani resistevano, uno in piedi, l'altro accosciato, incrostati di brina, storditi dall'esplosione.
L'elfo dei ghiacci non attese. Sollevò l'arma e corse giù lungo il pendio, un implacabile demone del Nord ammantanto di gelo.

Kreena stava frugando nello zaino quando sobbalzò per il fragore.
"Ombra!" - esclamò, vedendo i nemici svanire in un turbine di neve.
Lanciò un'occhiata a Fenryr, un'altra ai mezz'orchi, quindi scattò in piedi.
"Dalle questo" - disse a Ghino, lanciandogli una fiaschetta.
Emanava un odore pungente, di ginepro, calendula e liquore.
"Non finirmelo" - precisò, quindi estrasse anche l'altra spada e corse giù per la collina.

NdG
La fiaschetta contiene del cordiale per Scortum, ormai Kree ha visto che serve e ne aveva fatto scorta ^_____^

HAZA - 05/09
Haza trasali' per l'inattesa istantanea strage di litiganti e si rivolse a Bognus.
"A quanto pare mi sbagliavo ancora. Non avro' nemmeno il tempo di trovare una seduta comoda che la battaglia sarà finita."

 

 

 

 

GHINO - BOGNUS - 05/09
Ghino aiutò Scortum ad alzarsi, un po' sollevato nel vederla riprendersi.
Fece un salto quando il dardo di ghiaccio colpì coboldi e banditi, ma non ebbe neanche il tempo di realizzare che Kreena gli aveva già gettato qualcosa che riuscì ad afferrare al volo.
Annusò il contenuto della bottiglia resistendo alla tentazione di assaggiare. La passò subito a Scortum: "Bevi questo, credo che ti farà bene."

Bognus trattenne Haza quando accennò a lanciarsi verso il gruppo dei banditi.
"Non farlo, sarebbe un'inutile crudeltà. Non c'era alcun bisogno che Fenryr lì colpisse, men che meno di infierire su di loro. Dimostra che sei saggio come hai chiesto di esserlo a Kel-athril."

 

 

 

 

MORGON - 05/09
Morgon che stava portando la mano al bastone dello sciamano per usare la pietra per bloccare l'ex servitore di Kel-Hatril, abbandonò la sua intenzione, quando la drow si fece avanti.
Un occhio a Tabitha e poi tornò a seguire lo svilupparsi degli eventi.
Se per certi versi si ritrovò ad ammirare Kel-Hatril per la maestria con cui aveva elaborato l'incantesimo e la fantasia nel suo utilizzo, dall'altra si ritrovò a pensarsi al posto del malcapitato... un brivido gli corse lungo la spina dorsale. E fu così che Morgon si scoprì a soffrire di vertigini. Strinse la mano a Tabitha e poi scoppiò una lite.
Haza e Kelly iniziarono a battibeccare, con tono anche violento, almeno questa fu l'impressione di Morgon. Non se le mandarono a dire.
Morgon avrebbe voluto urlare "BASTAAAA... MA SIETE IMPAZZITI? MA CHE DIAVOLO VI PRENDE?", ma non proferì parola. Nella sua testa mille voci iniziarono a mettergli il dubbio che non erano affari suoi, che non aveva il diritto di intervenire, che non era sufficientemente carismatico per far smettere i due...dubbi. Mille dubbi.
La sfuriata terminò quando Kreena offrì un simpatico siparietto nella sua relazione con i due mezz'orchi. La cosa alleggerì un poco il cuore del bardo che fece un respiro di sollievo.
Passo lo sguardo da Haza a Kel-Hatrill per accorgersi in quel momento che stava stringendo forte la mano di Tabitha. Rilasciò la presa immediatamente.
"Scusami..." disse imbarazzato.

Poi l'esplosione...
Si voltò verso quello che rimaneva di quel gruppo.
"Ma perchè?" domandò sottovoce a nessuno in particolare.

TABITHA - 05/09
Tabitha era rimasta per tutto il tempo ferma ed immobile, senza osare nemmeno sollevare lo sguardo sugli uomini e i coboldi. Solo quando aveva sentito la voce di sua sorella farsi avanti era sobbalzata leggermente, combattuta tra il terrore che quegli uomini la toccassero e la paura per Kelly. Si sentiva una codarda, ma i ricordi di quello che le avevano fatto erano ancora troppo freschi per riuscire ad ignorarli e andare a dare una mano a Scortum...
Sentì l'urlo dell'uomo improvvisamente più distante e a quel punto sollevò lo sguardo, mentre Morgon le stringeva la mano.
Tabitha non capì esattamente come quel tizio fosse piombato al suolo, ma sicuramente doveva essere opera di Kel-hatril che, per come la vedeva lei, era riuscita a risolvere la situazione senza che nessuno - a parte quell'uomo - si facesse male. Non una bella scena, non certo una bella morte...ma quale morte era bella?
A quel punto Kelly iniziò a discutere con Haza per come aveva agito, e l'unica cosa che Tabitha riuscì a fare fu di ricambiare la stretta di Morgon, concentrandosi poi su Kreena che parlava con i due mezzorchi e Scarlett e Ghino che si occupavano di Scortum... almeno fino a che Morgon non si scusò rilasciando la presa sulla sua mano.
Gli occhi violetti di Tabitha lo guardarono per un istante senza davvero capire perchè si stesse scusando, poi l'elfa gli prese nuovamente la mano. "Non avevamo detto che non dovevamo scusarci per queste cose?" gli disse con un ampio sorriso luminoso. L'aveva detto con sicurezza, ma non era riuscita ad evitare che le guance le si imporporassero.
Poi all'improvviso ci fu un botto e Tabitha fece letteralmente un salto, emettendo un piccolo grido di sorpresa mentre si schiacciava contro il braccio di Morgon, cercando con gli occhi sbarrati la causa e trovandola nello scontro che stava avvenendo tra umani e coboldi.
Sentì la domanda del bardo, e si trovò a scuotere lievissimamente la testa guardando i corpi riversi a terra dei coboldi e gli umani feriti. "Io... io non..." balbettò per un attimo con il cuore che andava rallentando i battiti. Le aveva preso un colpo, cavolo!
"Forse... forse pensava che sarebbero tornati a pretendere altro?" mormorò debolmente, come se la cosa non la convincesse a pieno. "Cioè, non credo... siamo di più... e bhe... non lo so..."
Prese un respiro più a fondo. "Cielo, che spavento ho preso con quel botto..." brontolò imbarazzata per la sua stessa reazione.

HAZA - 05/09
Haza si sorprese quando si vide trattenuto dall'altro nano; le parole dell'amico chiarirono che erano in sintonia di pensiero ma non si erano compresi.
"Ma certo, Bognus. Non ho nessuna intenzione di intervenire. Abbiamo una missione più importante, per la quale vale davvero la pena di rischiare la vita, che non recuperare una semplice gemma."

 

 

 

DUNGEON MASTER - 05/09
[Fenryr] L'elfo dei ghiacci non attese. Sollevò l'arma e corse giù lungo il pendio, un implacabile demone del Nord ammantanto di gelo.

«Ehi, amico, calma!», fece uno dei due uomini lasciando cadere la spada, che chissà come gli era rimasta ancora in pugno, e sollevando le mani per mostrare che erano vuote. «Non ci tengo a rimetterci la pelle per una stupida pietra. Ma... come cazzo hai fatto? Non ho mai visto niente del genere...».

Anche l'altro armigero si mostrò ben disposto ad arrendersi ed a sua volta sollevò le mani per mostrare che non aveva niente in pugno. «E poi, se anche fossimo in vena di batterci per quella pietra, conciati come siamo non potremmo certo sperare di cavarcela», aggiunse.

«Il mio compare ha ragione», riprese il primo, «messi come siamo non riusciremmo nemmeno ad uscire vivi da questa valle. Anzi, a proposito… cioè... non è che... magari, se giuriamo di non fare nulla contro di voi... né ora, né mai... di certo un chierico guaritore ce l'avete con voi... ehm... voglio dire... potremmo farci dare un'aggiustatina, magari? Eh?».

«Sì! Sì! Giuriamo su tutto ciò che volete!», rincarò l'altro. «Messi come siamo faremmo una brutta fine anche a vedercela con una marmotta: giuriamo su qualsiasi cosa! Sicuro come l'oro!».

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