martedì 18 ottobre 2022

SETTIMANA 41 - 2022

JEAN - 10-11/09
Tutta la preparazione ed i piani del mondo, come sempre, potevano essere stravolti in un attimo… Ecco perché detestava la magia e le sue derivazioni. Come le altre volte, l’arrivo del mostro lo sprofondò dentro un innaturale quanto inaffrontabile senso di terrore e smarrimento. Non riusciva a fare altro che stare fermo, distogliere lo sguardo, mentre demoni del passato lo assillavano. 
Un’esplosione particolarmente forte, poi tutto - finalmente - ebbe termine. 
Iniziò a riprendere il controllo, fu in grado di coordinare cervello e movimenti e si alzò. Fece qualche passo incerto, prima di uscire dalla casa e dirigersi verso il mucchio di stracci che lo avevano reso completamente innocuo per l’intera notte…
 
NDG: controllo di rito sui resti del Terrore Notturno

SCARLETT - 10-11/09
Tutti avevano preso posizione, pronti ad agire come concordato. L'attesa si fece snervante, il tempo dilatato all'infinito, dove ogni respiro sembrava durare secoli...poi eccola di nuovo, quella voce terribile che invadeva le loro menti. 
E con lei tutta la buona volontà di Scarlett andò a farsi benedire in un istante. Il respiro della Rossa divenne accelerato, mentre le membra le si intorpidivano per la paura sempre più crescente. Rimase lì, bloccata, incapace di muoversi e di intervenire come avrebbe voluto fare fino a pochi istanti prima... e se sbucando dalla finestra quell'essere l'avesse presa? E se il suo potere magico non fosse stato abbastanza? E se per colpa della sua debolezza quella creatura fosse riuscita ad entrare e prendere Issus o uno degli altri? Non poteva farcela, no...
Percepì un bagliore di fuoco, e poi lentamente il terrore iniziò ad abbandonarla, scivolando via come acqua gelida...
Scarlett batté le palpebre, passandosi ripetutamente le mani lungo le braccia per scacciare la sensazione di freddo che continuava a rimanerle addosso. Si costrinse letteralmente a guardare fuori dalla finestra, ma già il fatto che i muscoli le rispondevano ai comandi era segno che la creatura o se ne era andata o era stata sconfitta. Ci impiegò un attimo a mettere a fuoco la forma nell'oscurità,  ma la massa informe e fumante a terra era un segno abbastanza eloquente che, questa volta, dovevano avercela fatta a sconfiggerla.
"Cr-credo sia morto... cioè, de-definitivamente..." incespicò leggermente con la voce mentre si costringeva a muovere braccia e mani, riattivando la circolazione negli arti intorpiditi. Cercò con lo sguardo Kel-hatril e le fece un sorriso. "Ottimo lavoro..." poi riservò lo stesso ringraziamento anche per Filth che era stato l'autore del colpo di grazia.
Jean stava già uscendo dalla casa, probabilmente per controllare i resti della creatura, così Scarlett raggiunse Issus.
"Penso sia finita..." gli mormorò appoggiandosi a lui.

TABITHA - 10-11/09
Tabitha teneva l'arco in mano, pronta ad agire non appena la creatura fosse comparsa, anche se temeva davvero che non avrebbe resistito al terrore, e che tutta la sua buona volontà si sarebbe infranta contro l'inevitabile paura che l'avrebbe assalita.
Finalmente, dopo un'attesa che parve infinita, la creatura tornò a mostrarsi.
L'elfa strinse l'arco, attese l'ondata di panico che era certa sarebbe arrivata...ma niente, si rese conto che non era affatto spaventata, non come prima quantomeno. Agì d'istinto: afferrò una freccia, la incoccò e tese la corda per poi rilasciarla con un unico fluido movimento. L'asta volò attraverso il cortile andando a colpire la creatura ma, nonostante la distanza, per Tabitha fu chiaro che non aveva avuto l'effetto desiderato.
Ebbe poco tempo però per crucciarsi, perchè prima una palla di fuoco e poi un'altra vampata più piccola, ma decisamente letale, investirono l'essere che cadde a terra fumante.
Tabitha sbattè le palpebre un paio di volte, poi lasciò andare il fiato: ce l'avevano fatta, era finita.
Si voltò con un sorriso per cercare Morgon, e fu così che si rese conto che il bardo era rimasto gelato sul posto. Vedeva il terrore scivolare via lentamente dai volti dei compagni che ne avevano subito l'effetto, e sapeva che anche Morgon si sarebbe certamente ripreso, ma gli si avvicinò comunque e gli prese delicatamente le mani stringendole tra le sue. 
"Ehi... tranquillo, è finita..." mormorò rimanendo pazientemente al suo fianco, attendendo che lui si sentisse meglio. Probabilmente la sua presenza era del tutto superflua, quella paura se ne sarebbe andata da sola...ma le pareva la cosa più giusta e naturale da fare restare lì con lui.

MORGON - 10-11/09
Era in qualche modo entusiasta. L'idea di fare qualcosa per il mondo, per gli altri, una cosa che non sarebbe stata necessariamente un loro compito, una cosa legata alla loro missione, lo entusiasmava.
Era un poco come nelle favole degli eroi che leggeva da bambino. Era come se quelle favole si mutassero in realtà, lì, in quel momento.
Ed in tutto questo lui poteva dare una mano. Aveva trovato che avrebbe potuto ispirare i compagni, avrebbe potuto attaccare il loro avversario con incantesimi, anche potenti. Avrebbe potuto essere utile.
Ma non calcolò tutto. Non prese in considerazione ogni singola variabile di quella situazione.
Fu così che, per la terza volta, la paura lo soggiogò. Lo rese schiavo. Questa volta almeno non si diede alla fuga in maniera rocambolesca come già fatto nelle due situazioni precedenti.
Rimase fermo. Paralizzato. Una potente sensazione di impotenza lo colse. Il sangue gli si ghiacciò nelle vene. Le mani ed i piedi iniziarono a diventare letteralmente freddi come d'inverno.
Non colse nulla di quello che successe. Il suo mondo si contrasse, si ridusse al pavimento ai suoi piedi ed alla parete di fronte a lui.

Poi d'improvviso colse un movimento nel suo campo visivo. Erano le punte di un paio di stivali che si erano fermati accanto a lui. Vide una mano aggraziata prendere la sua, che era inerme, lasciata lungo il fianco a penzoloni. Sentì del calore provenire da quel tocco.
Sentì qualcuno che parlava, non era vicino. Poi la figura vicino a lui disse che poteva stare tranquillo, che era finita. Riconobbe la voce. Strinse la calda mano e piano sollevò la testa. Guardò negli occhi Tabitha. Sorrise. Fu un sorrise felice misto a rammarico. Si perse nei suoi occhi viola. Rimase così per un lunghissimo istante.

Poi il movimento dei compagni intorno a lui lo riportò alla realtà. Si scrollò di dosso quella brutta sensazione che il Terrore notturno gli aveva lasciato e si accorse che stava arrossendo. 

"Grazie... di cuore..."

"Raggiungiamo gli altri?"

DUNGEON MASTER - 10-11/09
Jean vede solo i resti carbonizzati di un corpo che un tempo fu umano: l'azione in rapida successione della palla di fuoco e dell'incantesimo clericale ha distrutto l'essere ad un punto al di là di qualsiasi possibilità di identificazione. Sottinteso che anche gli eventuali oggetti che potesse aver avuto con sé, sempre assumendo che ne potesse aver avuti, ormai hanno fatto la fine del loro proprietario (o proprietaria).

JEAN - 10-11/09
Si avvicinò a quel che rimaneva del Terrore Notturno… Era inequivocabilmente morto. Di nuovo. Arrischiò un calcetto al mucchio di resti carbonizzati, poi si chinò ad osservare da vicino. Non c’era nulla che valesse la pena di osservare, nulla che valesse qualcosa, nulla di nulla. 
Si alzò e fece spallucce in direzione del resto del gruppo:
“L’unica nota positiva è che ora forse riusciremo a dormire, ma qualche turno di guardia lo farei lo stesso.”

TABITHA - 10-11/09
Sentì Morgon ricambiare la sua stretta, poi lo vide alzare la testa e i loro occhi si incatenarono. Tabitha scivolò in quello sguardo scuro, lasciandosi avvolgere, concedendosi di perdersi per un attimo là dentro... poi vide il sorriso del bardo e tornò in sé.
Sorrise istintivamente in risposta, ma non le sfuggì il rammarico che aleggiava sul suo volto. 
Le guance le si colorirono quando lui la ringraziò, ma non abbassò gli occhi e, se possibile, tirò fuori un sorriso ancora più luminoso. Annuì quando le chiese di raggiungere gli altri, così l'elfa si voltò tirandolo leggermente per la mano che ancora gli stava tenendo, poi però si bloccò e si avvicinò a lui di un passo, sfiorandogli subito dopo con la punta delle dita la tempia, l'angolo dell'occhio e la guancia con un'unica delicatissima carezza. 
"Non... " avvampò rendendosi conto di quel che stava facendo e che si era mossa prima ancora di pensarlo. Una parte di lei avrebbe voluto spingerla a ritrarre subito quella mano, ad abbassare lo sguardo e chiedergli scusa per quel gesto... ma bloccò quell'istinto sul nascere. Passi che fosse imbarazzata - non era per nulla abituata a quei gesti, e men che meno nei confronti di un uomo -, ma non doveva chiedergli scusa, se l'erano promesso, e comunque non sentiva di aver fatto nulla di male. 
Tabitha sembrò lasciar andare il fiato e poi tirò fuori nuovamente la voce. "Non crucciarti..." sussurrò sorridendo timidamente. Ripetè quella sorta di carezza anche sull'altro lato del suo viso, come se volesse cancellare ogni traccia di rammarico dai suoi lineamenti. "Era un nemico difficile da affrontare, tutti han subito il suo influsso, quindi non... bhe, non rimproverarti per come è andata..." attese un attimo, quindi gli si affiancò.
"Dai...torniamo dagli altri..." 
Jean era appena tornato dal controllo dei resti della creatura, riferendo che non c'era nulla di rilevante e che però, almeno, ora potevano dormire.
Tabitha annuì. "Bhe sì, forse è sempre meglio fare i turni di guardia...non si può mai sapere del resto, no?"
 
NdG: per Tabitha (e Scarlett) si può riprovare a dormire qui ma facendo appunto i turni come suggerito da Jean ^_^

DUNGEON MASTER - 11-12/09
Quel poco che resta della notte passa senza ulteriori problemi, ma ovviamente non è che la pessima nottata trascorsa non abbia lasciato strascichi: tutti i PG sono piuttosto stanchi ed in particolare gli utilizzatori di magia non hanno avuto modo di riposare a sufficienza e di conseguenza restano per tutta la giornata successiva con i soli incantesimi non utilizzati. Bene o male, comunque, il cammino verso La Soglia procede senza problemi ed alla fine del giorno 11 vi trovate a poco meno di un giorno di distanza da quell'importante punto di tappa.

Al momento di fermarvi riuscite a trovare un luogo sufficientemente riparato da consentirvi una nottata di sonno quasi confortevole, per di più senza essere questa volta disturbati da visite indesiderate (tiri di dadi ok). La mattina del 12, quindi, siete tutti adeguatamente riposati ed anche gli utilizzatori di magia possono liberamente dedicarsi allo studio dei loro incantesimi (AGPG in caso di modifica dell'elenco, prego).

Ripreso il cammino, verso sera arrivate a La Soglia...

[GdR]

«Altolà!» intimò una guardia piazzandosi al centro del passaggio, spalleggiata da altri armigeri posti strategicamente ai suoi lati ed un passo indietro. «Sergente! Un gruppo di avventurieri» annunciò poi senza voltarsi.

Pochi istanti dopo uscì dal corpo di guardia un sottufficiale non più giovane, dalla taglia imponente appena rovinata da un inizio di pinguedine. «Bella squadra» osservò nel vedere un gruppo tanto nutrito di avventurieri e passandoli sotto esame uno per uno con occhio esperto. «Di solito quelli come voi arrivano alla spicciolata, o tutt'al più una mezza dozzina alla volta». Poi il suo sguardo si arrestò su Filth e sbottò: «Ma che abbiamo qui? Messer Filth in persona! Un bel po' che non vi si vedeva da queste parti, nevvero?» Si concesse un mezzo sorriso. «La vostra presenza mi solleva lo spirito: con così tanta gente tutta insieme c'è sempre il rischio che ci sia in mezzo anche un attaccabrighe, ma se sono con voi mi sento già più tranquillo. Beh, almeno un po'...»

Scambiato un paio di convenevoli con il chierico, il sottufficiale riprese, rivolgendosi questa volta a tutti insieme: «La presenza di Messer Filth mi fa pensare che siate dei tipi tutto sommato abbastanza a posto, ma sempre avventurieri siete e, d'altronde, le regole esistono
per essere rispettate: qui a La Soglia tutti devono circolare disarmati, tranne ovviamente noi guardie, per cui dovrete lasciare in custodia qui da noi tutte le vostre armi, fino all'ultimo coltellino da tasca: arnesi da mago inclusi, naturalmente. Potete stare tranquilli che tutto sarà custodito con la massima cura e che riavrete tutto in perfetto stato alla vostra partenza».

Fu Gymla a farsi avanti con aria dubbiosa. «Io a volte questa la uso anche come arma», disse mostrando la sua famosa padella di ferro. «Devo lasciarla giù?»

Per un istante il sottufficiale parve sul punto di scoppiare a ridere, ma poi, notando l'espressione della nana, si trattenne e con la massima serietà rispose: «Certo questa è una domanda un po' fuori dal comune, ma sì, credo che sarebbe meglio per tutti lasciare qui anche quella: in ogni caso, non vi servirebbe comunque per mangiare, visto che qui a La
Soglia abbiamo la famosa e rinomata locanda di Vovelovì» concluse accennando con la mano nella giusta direzione. 

«Comunque, se per caso qualcuno di voi non fosse disposto a separarsi dalle sue armi, non c'è problema» aggiunse infine il sergente con un ghignetto, «basta che si trovi un posto di suo gusto fuori dalla nostra città e può restare là finché gli pare. Ma qui dentro, di giorno o di
notte non fa differenza, niente armi.»


[NdG] Vi lascio un po' di tempo, anche perché sarò via fino a lunedì mattina, per decidere se qualcuno di voi vuol fare il rompiballe (ma, conoscendo la scarsa inclinazione delle guardie locali al dibattito democratico, lo sconsiglierei), dopodiché vi farei trasferire alla locanda di Vovelovì per gli eventi della serata.

DUNGEON MASTER - 11-12/09
A breve ci sarà una novità: ci sono alcuni PG che non postano mai e ritengo che sia ora di provvedere.

Il mio orientamento finora è sempre stato quello di mantenere attivi come se fossero dei PNG quei personaggi i cui proprietari non intervengono praticamente mai ma, primo, la cosa non mi sembra troppo giusta e mi pesa alquanto, secondo, la prova dei fatti ha dimostrato che se un giocatore, anche a distanza di anni, sente il desiderio di rientrare lo può fare benissimo anche senza avere il suo PG bello che pronto per l'uso grazie alla pazienza del DM.

Pertanto quello che farò sarà parcheggiare tre PG, ossia Aryn, Elwing e Sorcius, alla locanda di Vovelovì: in termini di roleplay, ci penserà Filth a tempo debito ad informare il party riguardo alla loro decisione. In questo modo saranno preservate le rispettive schede, che potranno essere eventualmente riesumate in qualsiasi momento: finora non mi è mai
venuto particolarmente difficile inventare un motivo per inserire un PG lungo il corso dell'azione, per cui a richiesta potrò farlo anche in futuro, senza problemi e di buon grado. Occhio, però: se un giocatore ci ripenserà e vorrà rientrare, allora considererò la cosa come un impegno preso sia nei confronti degli altri giocatori che del DM, per cui in caso di successive nuove manifestazioni di scarso entusiasmo il PG non sarà più semplicemente parcheggiato ancora da qualche parte: finirà accidentalmente in un nido di viverne.

Ovviamente se uno dei tre, punto sul vivo da quanto sopra, decidesse già da ora di restare in gioco sarò ben lieto della cosa, ma - attenzione! - vale comunque quanto detto sopra riguardo alle viverne.

Aggiungo anche che se qualcun altro, oltre ai tre già menzionati, per qualsiasi ragione personale volesse sfruttare la medesima possibilità, potrà farlo senza problemi: basterà avvisarmi con un messaggio privato, così da concordare una soddisfacente modalità di uscita in roleplay. Ovviamente, spero anche che nessun altro si aggiunga a quei tre...
 

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