giovedì 16 novembre 2023

SeTTiMaNa 45 - 2023

SCARLETT - 13/09
Scarlett aveva assecondato la richiesta di Kreena, che spesso aveva buone idee, sperando che effettivamente avesse qualcosa in mente che potesse essere d'aiuto con i Manti Grigi, magari non di risolutivo, ma un modo per intralciarli e dar loro fastidio. E invece ora rischiavano di finire loro a passare una serata in cella al posto che in locanda. Poi l'intervento di Morgon sembrava aver drasticamente peggiorato la situazione. 
Certo, non poteva dire che l'idea in sé fosse stata pessima, aveva un suo perché e avrebbe anche forse potuto funzionare, ma in quel posto le guardie le sembravano attente e scrupolose, e decisamente poco propense a credere a delle accuse senza verificarle. Forse, studiato in maniera diversa... bhe, poco importava, ormai era fatta.
A quel punto Tabitha era l'unica ad avere un'espressione piuttosto intimorita - ed era pronta a scommettere che fosse reale -, Kel-hatril sembrava sul punto di fare una strage di massa, mentre lei dal canto suo stava fumando di rabbia, che cercava di ingoiare per mantenere un'espressione più o meno neutra, con scarsissimi risultati.
Scarlett stava giusto ponderando la possibilità di intervenire e provare a salvare il salvabile, quando la guardia chiamò proprio lei e le due drow. "Ecchila..." sibilò a voce bassissima tra i denti stretti. "Bene, signore, andiamo a provare a fare qualcosa per cavarci da questa spiacevole situazione." mormorò alle compagne mentre si incamminava verso la guardia.
"Buongiorno" la maga diede uno sguardo alla divisa dell'uomo che aveva davanti e quella dell'altra guardia, e dedusse che questo doveva essere superiore. "...caporale, giusto? Se ho sbagliato il grado, chiedo venia." aggiunse con un breve sorriso di semplice cortesia, passando poi lo sguardo su Kreena, Morgon e i Manti Grigi presenti, sembrò lasciar andare un lievissimo sospiro, quindi tornò a guardare il soldato. L'espressione del viso lasciava intendere che non aveva intenzione di portare avanti giochetti o che volesse tentare di ingraziarselo con sorrisi o moine. Aveva comunque visto abbastanza di come era andata con Kreena e Morgon, inutile portare avanti quella linea se volevano avere una speranza che decidessero di lasciarli andare.
"Le chiederei se posso esserle d'aiuto, ma credo di sapere perchè ci ha chiamato." lo sguardo della Rossa era diretto, e lasciava intendere che non voleva fargli perdere più tempo del dovuto.
Gli occhi le saettarono sui Manti Grigi a cui riservò uno sguardo infastidito. "Ebbene, questi signori ci stanno seguendo praticamente da ieri, cioè da quando il loro capo, una certa Edra di cui probabilmente siete già a conoscenza, si è presentata al nostro tavolo in locanda proponendoci un accordo, seguito da minacce di uccisioni e torture dato che non abbiamo acconsentito ad accettare e stare al suo gioco." Scarlett scrollò lievemente le spalle. "Mi rendo conto che camminare sul suolo pubblico non costituisce reato, quindi loro sono liberi di girare dove e come meglio credono ma, visto quello che ci è stato promesso come trattamento, credo sia normale che ne siamo piuttosto preoccupati."

Alla parola tortura, Tabitha rabbrividì. Provò a trattenere la reazione, ma non riuscì ad evitare del tutto di stringersi le braccia al petto, passandosi ripetutamente una mano lungo il braccio, e fare un passo dietro la compagna gettando un rapido sguardo timoroso in direzione di uno dei Manti Grigi. Non lo aveva fatto di proposito per fare un teatrino, lei lo sapeva - tant'è che si vide lo sforzo che fece per calmarsi, e una persona che recita non si prende certo la briga di provare a smorzare una reazione -, sperava solo che le guardie non lo credessero.

Scarlett continuò. "Forse non faranno nulla finché saremo vostri ospiti, e comprendo che non dev'essere certo un vostro problema gestire anche quello che accade fuori da La Soglia, però spero capiate la preoccupazione che anima la mia compagna e noi tutti. Rivolgendosi a voi per farvi notare la situazione, cercava solo un aiuto da parte di chi può darlo per garantire la sicurezza di tutti. Nostra, ma anche magari di chi non può difendersi e si troverà ad avere a che fare con questi soggetti. Qui la legge non sono loro - anche se forse gli piace crederlo - siete voi."

NdG: pregate ^________________^


MORGON - 13/09
"Per prima cosa non sono "finocchio" come affermate voi. Sono consapevole che quando mi altero tento ad usare un tono di voce acuto e femminile, ma questo è quanto. Non mi sembra di stare facendo alcun discorso complicato. E poi..."

Morgon stava cercando di continuare con la sua messinscena, consapevole di stare arrampicandosi sugli specchi e profondamente deluso che quanto aveva in testa non stesse portando da nessuna parte, anzi, peggio, stava facendo peggiorare la situazione, quando udì un fischio.

Quando fu davanti al caporale, guardò Kreena, per un brevissimo istante, sicuro che la compagna fosse infuriata con lui per essere intervenuto e per averlo fatto in malo modo. Si sentiva come un bambino che nell'intento di aiutare la mamma a prendere dalla credenza la preziosa ciotola, eredità di famiglia da generazioni, l'avesse fatta cadere in mille pezzi.

Non disse nulla.

D'improvviso sentì la voce di Scarlett e si voltò.

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