Kreena sbuffò e sollevò appena la testa, rivolgendosi all'amica.
"Esatto. Insieme più forti"
Aprì l'occhio sinistro, che brillò nella penombra come una stella oscura.
"Ma non siamo più insieme, uno è rimasto indietro"
Sbuffò di nuovo, si scosse e si sollevò di scatto.
"Quel dannato elfo bianco non lo sopporto. E' brusco, burbero, arrogante e cattivo. Hai visto come ha ucciso quel povero goblin?!"
Scosse il capo.
"Ma è uno di noi. E mi ha salvato la vita nell'antro di quella streg..."
Si interruppe. Guardò Kelly e fece un sorrisetto a metà tra finto imbarazzo e scuse esagerate.
"Ecco...dicevo...la vita magari no, ma qualcosa di meglio...cioè peggio...insomma, quella roba lì, la mia innocenza, diciamo...anche se non ero proprio proprio innocente neanche allora, ma quell'energumeno mica lo sapeva...che se non mi avesse rotto il naso, gli rompevo io qualcosa d'altro..."
Sospirò.
"A ogni modo: primo non lascio indietro nessuno, secondo non mi presto ai giochetti del primo mago annoiato..."
Alzò la voce.
"Capito, tu lassù voce incorporea fastidiosa?"
"Lasciaci andare oppure ci dovrai sfamare e sbevare per il resto dell'eternità, perchè da qui non ci muoviamo!"
Ghino riflettè a lungo prima di parlare.
"Vorrei aiutare Haza, ma non mi piace per nulla finire in mezzo a un'oscurita magica come quella. Pensateci bene, li dentro potrebbe esserci qualsiasi cosa: e se ci perdessimo o fossimo attaccati? Io almeno proverei ad aprire un altro paio di porte. Magari ci sarà la stessa cosa, ma almeno lo sapremo e avremo qualche elemento in piu per decidere."
Detto fatto, si avvicinò alla porta bianca. Attese un po', poi trattenne il respiro e l'apri in modo guardingo.
[Haza] «Se andiamo tutti, starei molto più tranquillo. Ma se è un gioco, dubito che sarà mortale. In ogni caso, dobbiamo pur entrare da qualche parte, per cominciare e finire questa prova. Se temi che venga teletrasportato, entrerò... cantando... così finché mi potrete sentire
saprete che sono semplicemente nel buio».
«No, non sarà affatto mortale» confermò la voce di Thargon, «ovviamente a meno di azioni davvero assai stupide da parte vostra. Credevo di avervelo già detto, ma nel caso mi fossi sbagliato lo ripeterò: quello che mi aspetto da voi è un po' di diversivo alla monotonia ed anche… ma forse questo invece non l'avevo detto... una piccola prova sul campo sui più recenti incantesimi che ho messo a punto: no, non è che vi sto usando come cavie, questo l'avevo già fatto con il mio maggiordomo e, devo dire, con successo, solo che lui sapeva già in anticipo cosa aspettarsi, mentre voi no. Quindi sareste una prova più, come dire, probante.»
«Ma non sono nemmeno un ingrato, cioè, non più di quanto sia davvero pazzo» aggiunse poi, «per cui alla fine intendo ricompensarvi per la vostra collaborazione: la mia idea sarebbe quella di farvi arrivare in un paio d'ore alla vostra destinazione, quale che sia, ma che suppongo sia da qualche parte giù verso i laghi, risparmiandovi qualche giorno di faticoso e, se foste sfortunati, anche pericoloso viaggio. Tuttavia, se magari preferireste una compensazione di qualche altro tipo, parliamone e, se possibile, vedrò di accontentarvi.»
«E comunque, mio buon nano» aggiunse poi ridacchiando, « chi entra cantando, spesso poi esce ca... ehm... fate voi...»
[Kreena] Si interruppe. Guardò Kelly e fece un sorrisetto a metà tra finto imbarazzo e scuse esagerate.
Kel-hatril la ricambiò facendole una linguaccia accompagnata da un suono assai poco signorile.
[Kreena] "A ogni modo: primo non lascio indietro nessuno, secondo non mi presto ai giochetti del primo mago annoiato..."
«Giochetti?» puntualizzò la voce di Thargon. «Sarebbe più corretto parlare di importanti esperimenti magici, perdiana!»
[Kreena] "Lasciaci andare oppure ci dovrai sfamare e sbevare per il resto dell'eternità, perchè da qui non ci muoviamo!"
«'Sbevare'?» Fece eco la voce del mago. «Proprio vero che ogni giorno si può trovare qualcosa da imparare...» Attese un attimo e poi riprese: «Vorrei che fosse però chiara una cosa: nel mio piccolo labirinto non c'è modo né di sfamarsi, né di 'sbevarsi': si tratta di un ordine preciso del mio maggiordomo, perché non sopporta gli ospiti che lasciano briciole e bicchieri sporchi dappertutto. Quindi l'unica soluzione per non morire di fame e di sete è quella di finire il labirinto, che in fondo è solo di otto stanze a parte quella d'ingresso, e poi di godersi il rinfresco che vi offrirò all'uscita... e poi una buona notte di sonno come miei graditi ospiti e domattina via, verso nuove avventure!»
Un attimo di riflessione e poi aggiunse: «Il tutto, ovviamente, tranne che per quello zuccone del vostro amico là fuori, che si passerà la notte all'addiaccio e poi domattina se la farà a piedi... e che buon pro gli faccia...»
[Ghino] Detto fatto, si avvicinò alla porta bianca. Attese un po', poi trattenne il respiro e l'apri in modo guardingo.
La porta si apre silenziosamente e senza alcuna difficoltà: al di là di essa si vede solo buio pesto.
Ed ora non mi resta che salutarvə e darvə appuntamento...
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