martedì 20 gennaio 2015

DUNGEON MASTER 01 - LISTA 01 - LISTA 03 - 18/07

Gruttag non lasciò cadere nel vuoto l'incitamento di Ghenna. Il Cuore della Fenice sprigionò la sua forza, abbattendosi sui due nemici alla sinistra dell'entrata. Ma non solo: l'onda di fuoco si erse a muro anche su altri due assalitori, travolgendoli come l'alta marea fa con i piccoli sassi della spiaggia.

Il varco era aperto. Golfalon ed Aryn vi si gettarono dentro, agevolando l'avanzata degli altri compagni guerrieri. Nuovi dardi incantati si abbatterono sui tre guerrieri del gruppo, ma non bastarono per forzare la formazione che iniziava a prendere forma.

Poco dietro, Kayne scivolò a terra, forse per troppa foga, forse per distrazione, o forse sul ghiaccio che emanava da Samael e che aveva avvolto i cardini della porta.

In coda al gruppo, urla e scalpitii di Goblin in carica. Haza era già pronto ad affrontarli, e la sua spada non aspettava altro.

Il gruppo attaccò ancora: la forza di Gruttag, la magia di Samael e del giglio, la precisione di un ristabilito Kayne. I guerrieri ed i maghi nemici erano giovani, poco più che adolescenti. Fisici non ancora scolpiti, che non potevano reggere un combattimento lungo e feroce contro il gruppo.

Ma non era loro intenzione farlo. Nella parte alta e centrale della sala circolare un'altra porta si aprì rispondendo alla invocazione magica. Dietro ad essa, una truppa schierata di scheletri battè armi e scudi, sancendo l'ingresso in battaglia. Un nuovo agguato. Oltre la porta, un paesaggio alieno, avvolto di nebbia e luce bluastra.

Nel frattempo, le pareti affrescate della sala semicircolare sembravano danzare alla luce e ai suoni di battaglia. Fu Ghino l'unico a soffermarsi su quei dettagli. Vi erano scene di vita: una madre che partorisce, un fiore che spunta dal prato, uova che si schiudono. E scene di morte: per vecchiaia, ma anche e soprattutto per spada e torture. E vi erano scene immonde: una madre che partorisce uno scheletro, alberi da cui si cibano cadaveri di animali, uomini e animali morti, sepolti sotto lussureggianti campi coltivati; vi erano anche scene di cannibalismo, schiere di non morti, pianeti completamenti neri, immagini sacre a Nyx, in quantità che occhio umano non poteva sopportare. Un continuo alternarsi in equilibrio fra un concetto puro di vita, ed uno di morte, naturale o oscena.

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