venerdì 27 marzo 2015

DUNGEON MASTER 01 - LISTA 01 - LISTA 03 - 18/07

Lo scontro fu più breve del previsto, ma non per questo meno cruento.

Gli scheletri sembravano riuscire a parare i colpi con abilità inaspettate per quel tipo di non morti, e solo la convinzione dei guerrieri, unita alle preghiere del paladino e dei sacerdoti fece volgere lo scontro a favore del gruppo. Il giglio di ghiaccio ed il cuore della fenice fecero il resto, sterminando una quindicina di scheletri a testa.

Nel frattempo, nelle retrovie, Haza si ritrovò ad affrontare il nulla. Solo illusioni, quei rumori di un piccolo gruppetto di nemici si rivelarono essere solamente frutto di magia, per distrarlo dal combattimento principale.

A terra, migliaia di ossa spezzate creavano un tappeto di morte.

Ed in quello scenario di devastazione, d'un tratto le ferite riportare dal gruppo vennero sanate da una mano invisibile. Fu come il morbido tocco di una mano materna che passa sul corpo del proprio figlio, a creare sollievo e solleticare quel tanto che basta per strappare un sorriso anche ai duri guerrieri (Ndg: tutti al 100% dei PF).

Devastazione a terra, forze ripristinate nel gruppo. Uno scenario antitetico, così come lo erano le raffigurazioni della sala in cui avevano combattuto. Tutto, li dentro, riconduceva al ciclo morte-vita-morte, ma senza appalesare una preferenza marcata per l'una o per l'altra.

NDG

Ragazzi, dopo così tanto tempo ho preferito romanzare l'esito dello scontro anziché inviarvi ogni singolo round.

Grazie per averci(mi) aspettato, purtroppo è stato un periodo intenso che ha lasciato poco tempo per il gioco. Ma adesso la voglia di riprendere il Pbem è più forte degli impegni lavorativi...per cui eccomi qui..pronto a ricominciare.

Vi riporto una breve descrizione scritta con una delle ultime e-mail

Ma non era loro intenzione farlo. Nella parte alta e centrale della sala circolare un'altra porta si aprì rispondendo alla invocazione magica. Dietro ad essa, una truppa schierata di scheletri battè armi e scudi, sancendo l'ingresso in battaglia. Un nuovo agguato. Oltre la porta, un paesaggio alieno, avvolto di nebbia e luce bluastra.

Nel frattempo, le pareti affrescate della sala semicircolare sembravano danzare alla luce e ai suoni di battaglia. Fu Ghino l'unico a soffermarsi su quei dettagli. Vi erano scene di vita: una madre che partorisce, un fiore che spunta dal prato, uova che si schiudono. E scene di morte: per vecchiaia, ma anche e soprattutto per spada e torture. E vi erano scene immonde: una madre che partorisce uno scheletro, alberi da cui si cibano cadaveri di animali, uomini e animali morti, sepolti sotto lussureggianti campi coltivati; vi erano anche scene di cannibalismo, schiere di non morti, pianeti completamenti neri, immagini sacre a Nyx, in quantità che occhio umano non poteva sopportare. Un continuo alternarsi in equilibrio fra un concetto puro di vita, ed uno di morte, naturale o oscena.

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