martedì 24 gennaio 2023

SETTIMANA 03 - 2023

JEAN - 12/09
Jean raggiunse gli altri al tavolo proprio mentre Filth proponeva di andare a letto. Lo spadaccino sbuffò:
“Già stanchi? Le notti nelle città non sono quelle nelle pluridannate caverne. Qua ci sono attrazioni, discreto alcool, un cibo passabile… Si può sempre fare meglio, ma rispetto all’ultimo periodo possiamo dire che il cambiamento è simile a quello che potrebbe ottenere una puttana di Orchiburgo che venga presa in sposa da un emiro di Ylaruam. L’esclusività della relazione non sarebbe tra le sue priorità, se capite cosa voglio dire…”
Si strinse nelle spalle, lanciò una vaga occhiata intorno a sé per essere sicuro che nessuno stesse prestando particolare attenzione alle sue parole [NDG per DM: se Jean notasse che qualcuno è in ascolto non tenete conto della restante parte di mail] e riprese, lasciandosi cadere sulla panchina e stirando voluttuosamente le gambe prima di accavallarle, distese, l’una sull’altra facendo scricchiolare appena gli stivali:
“Nulla di urgente da parte mia, comunque. Ho fatto un paio di bevute con il bardo del posto, tale Bardell, e scambiato quattro parole. Ho dovuto insistere un po’ per farmi canticchiare qualcosa di locale, perché il tipo non deve avere problemi di soldi. Magari di giorno lavora all’ufficio del connestabile, oppure del Podestà o di chiunque maneggi i forzieri delle tasse in questo cazzo di posto. Fatto sta che l’unica cosa che sono riuscito a capire è che lui ha imparato a cantare da una tipa stramba, cieca per giunta, di nome Ulna.”
Si fece pensieroso:
“Strano chiamarsi come un osso… O forse ricordo male e quello è l’urna? - Si osservò l'avambraccio - Ammetto che le lezioni di anatomia di Catena le trovavo tremendamente noiose, che io sia fottuto con una picca e mezzo se mi era possibile rimanere sveglio in quelle ore interminabili…”
Scosse la testa, sbattendo le palpebre ed arricciando le labbra al ricordo:
“Ad ogni modo, la signora in questione deve essere una specie di santona. Pare che ami combattere a mani nude… Io trovo difficile che si possa avere ragione di una spada così, ma mi sembrerebbe ancora più complicato poter combattere senza vederci un cazzo, quindi non è la parte più curiosa della storia.”
Sospirò ed appuntò lo sguardo su Filth:
“A meno che qualcuno non ne sappia di più a proposito di questa donna, direi che le informazioni non sono urgenti…”

DUNGEON MASTER - 12/09
[Jean] “Strano chiamarsi come un osso… O forse ricordo male e quello è l’urna?

Che c'è di strano? Anche Omero si chiamava come un osso o no? D'altronde, il nome Radio non mi sembrava molto adatto e allora ho scelto Ulna e quindi il bardo cieco è diventato femmina...  ^_________________________^


KREENA - 12/09
Kreena fissò Jean. Si portò l'indice al mento. Poi guardò in alto, a sinistra, corrugò la fronte, spostò il dito avanti, indietro e di nuovo avanti, infine esplose.
"Sei un genio!" - esclamò, balzando quasi in grembo all'altro.
Si bloccò però a metà slancio.
"Cioè...no, non hai capito niente come sempre...malgrado questo, hai risolto il caso!" - disse, riprendendo le distanze e un tono più modesto, nonostante continuasse a esser super-agitata.
"Questa Urna...Urca...Urla...che dici...è lei...il cieco della storia!"
Guardò di nuovo Jean e sbuffò.
"Il lago...l'isola...la missione...mica vorrai davvero andare a caccia di puzzosi troll morti da tempo sotto qualche ponte, vero?"
Scosse il capo. Sospirò.
"Almeno, sai dove vive?"
Attese un istante.
"La cieca, non il troll, per esser chiari..."

JEAN - 12/09
Jean sorrise in tralice:
“Beh, sì. Potrebbe essere il bardo cieco e no, non so dove abiti. Non l’ho chiesto, perché dato che stiamo provando ad essere discreti, ho ritenuto opportuno trovare prima una scusa valida per ottenere l’informazione senza destare eccessivi sospetti. Già che ci siamo mi preme sottolineare che per i miei gusti, al momento, siamo riusciti a passare inosservati quanto ci riuscì la figlia del Barone Mellara presentandosi a colazione con la veste bianca subito dopo aver perso la verginità nel sottoscala del dannatissimo dongione, ma ormai è cosa fatta.”
Si voltò appena a controllare che il bardo fosse ancora al suo posto, impegnato con la bevuta che gli aveva lasciato pagata:
“Se qualcuno volesse essere così gentile da controllare che il mio amico Bardell resti al suo posto ancora per una quindicina di minuti scarsi, avrei idea di uscire un attimo dalla locanda con Issus o chi per lui, farmi volontariamente spaccare il naso nel primo vicolo buio che troviamo e rientrare grondante sangue a mendicare dal bardo di comunicarmi dove io possa trovare una maestra di arti marziali abbastanza brava da non farmi pestare ogni volta che mando a fare in culo qualche brutto ceffo da locanda. Il che, invero, succede piuttosto di frequente.”
Si esibì in accenno di riverenza ed appuntò lo sguardo su Issus…

SCARLETT - 12/09
Scarlett era tornata al tavolo giusto in tempo per sentire tutto il racconto di Kreena, quindi si era messa comoda appoggiandosi ad Issus, in attesa che anche gli altri li raggiungessero. E Jean, a quanto pareva, aveva trovato informazioni proprio sul fantomatico bardo cieco. Che era una donna.
Scarlett quindi soppesò per un attimo il piano di Jean per farsi spaccare il naso da Issus. "Bhe, controllarlo possiamo controllarlo, e tenerlo al bancone un altro po' se volesse proprio andarsene..." poi scrollò piano le spalle. "Per spaccarti il naso, chiunque lo debba fare, è meglio se uscite e rientrate separatamente. Altrimenti che diamine, in due contro uno e solo tu le prendi? Oppure se Issus vuole aiutarti a farti male, potresti  uscire tu, poi usciremo io e lui con la scusa di una passeggiata prima di dormire - una signora va sempre accompagnata, no? -, ti pesta, tu rientri, e noi torneremo tra un po'. Così io controllo che nessuno vi veda o, alla peggio se dovesse comparire un possibile testimone, mi dirai qualcosa di molto sconveniente e Issus ti pesterà con un motivo."

KREENA - 12/09
[Jean]
“Già che ci siamo mi preme sottolineare che per i miei gusti, al momento, siamo riusciti a passare inosservati quanto ci riuscì la figlia del Barone Mellara presentandosi a colazione con la veste bianca subito dopo aver perso la verginità nel sottoscala del dannatissimo dongione, ma ormai è cosa fatta.”
 
Kreena abbassò involontariamente lo sguardo tra le gambe.
"Eh già, cosa fatta ormai..." - disse allargando le braccia con pacata rassegnazione.
Rialzò di scatto il capo.
"Tu comunque sei un porco" - affermò indicando il compagno con un mezzo sorriso.
"E tu, invece? Tu dov'eri, nel mentre?" - aggiunse verso Morgon - "Trovare notizie era il tuo compito, non lanciarti in un concorso canterino..."
Sbuffò.
"Comunque...siamo sicuri che sia davvero un bardo?"
Si grattò la nuca.
"No, non tu..." - disse liquidando Morgon con un cenno della mano - "L'amico del tuo amico porco..."
"Insomma...non canta, non suona, non racconta storie e neanche si è lamentato quando gli hai rubato il palco...dalle mie parti, per quello, un bardo perbene ti avrebbe almeno rotto il naso..."
Fece una smorfia perplessa, poi sorrise a Jean in modo ambiguo.
"A te, invece, caro, se ci tieni tanto, a romperlo posso pensarci io..."

NdG
Magari me lo sono perso, ma dov'è e che aspetto ha il bardo con cui ha parlato Jean?

DUNGEON MASTER - 12/09
Il bardo in questione si trova nella sala, in un posto stranamente defilato per un bardo, e sta bevendo da solo il vino offertogli da Jean stesso, con l'aria scontenta di uno con qualche problema esistenziale o qualcosa del genere. Di aspetto è un uomo più vicino ai cinquanta che ai quaranta, ha l'espressione dura dell'avventuriero esperto ed in effetti dà più o meno l'impressione di potersi trovare più a suo agio con una spada in mano anziché con un liuto, al punto che il suo abbigliamento è in pratica un'armatura di cuoio borchiato con un po' di leziosaggini da bardo aggiunte qua e là, tipo colletto e polsini ricamati ma tenuti con poca cura.


In pratica dà a colpo d'occhio l'impressione di aver adottato il mestiere da bardo non per vocazione ma come ripiego per tirarsi fuori dalla vita di strada.

MORGON - 12/09
[Kreena]
"E tu, invece? Tu dov'eri, nel mentre?" - aggiunse verso Morgon - "Trovare notizie era il tuo compito, non lanciarti in un concorso canterino..."

Morgon fu molto colpito da quella affermazione di Kreena, all'inizio si risentì proprio.
"HO SOLO FATTO..." niente. Fece una significativa pausa. Proprio non ce la faceva ad urlare contro qualcuno, non a Kreena almeno. Un po' perchè aveva paura in un taglio netto della gola, un po' perchè era una sua amica e con gli amici proprio non riusciva ad urlare.
"...ho cercato di fare del mio meglio...".
Iniziò a guardare il tavolo, poi, per uscire dall'imbarazzo prese il boccale e sorseggio della birra.
Cercò conforto negli occhi di Tabitha verso cui si esibì in un sorriso imbarazzato. Molto imbarazzato.

Ascoltò il piano di Jean, le parole di Scarlett. Nel frattempo si voltò a guardare il bardo locale ed in maniera inconsapevole iniziò a bisbigliare le parole trovate nel libro grazie a Tionisla.

"Con cuore saldo l'eroe la soglia varcherà,
al lago con due isole alfine giungerà...

...Nel plenilunio ciò che esiste è rivelato,
il sacro monte altrimenti è occultato.
Il custode crudele non perdonerà
chi di passar oltre senza merito oserà."

Ridestandosi da quel momento di quasi trance e dall'imbarazzo, il mezz'elfo domandò a bassa voce.

"Quando sarà il plenilunio?"

DUNGEON MASTER - 12/09
[Jean] Si esibì in accenno di riverenza ed appuntò lo sguardo su Issus…

Lo sguardo che Issus rivolse di ritorno a Jean fu a tutta prima di sorpresa, ben presto però mutata in contrarietà. «Non mi piace l'idea di mettere le mani addosso ad un compagno», obiettò, «quand'anche fosse per raggiungere uno scopo altrimenti irraggiungibile. In questo caso, poi, non credo che non si potrebbe trovare qualche altra soluzione, per cui mi riservo di dare seguito a questa idea solo se proprio non riuscissimo a trovare altro e se tutti si trovassero d'accordo».

«Io una soluzione differente da proporre ce l'avrei», si fece sentire a quel punto Kel-hatril, «solo che non sono del tutto certa che a tutti piacerebbe. Beh, in fondo però non sarebbe neanche tanto una novità: è un incantesimo che mi avevate già visto usare su quell'imbecille di Vixiar quando cercò di aggredire Issus, nella caverna del mio lago privato». Si fece di colpo pensosa per osservare: «Accidenti, mi pare passato un secolo da allora». Poi riprese, in tono tornato normale: «Insomma, potrei indurre quel bardo a sentirsi molto ben disposto nei miei confronti e quindi anche a rispondere alle mie domande senza stare nemmeno a chiedersi il perché gliele rivolgo. Se non vi fidate, posso anche promettere che non sfrutterei l'incantesimo per altri fini se non quello di ottenere l'informazione che ci serve. Se vi va, questa è la mia proposta».

«Tuttavia, siamo davvero certi che si tratti di un'informazione indispensabile?», intervenne ancora Issus. «Questa Ulna ha tutta l'aria di essere un personaggio talmente particolare da dover essere conosciuta da chiunque nei dintorni di dove abita. La zona in cui trovarla ormai la conosciamo e, malgrado la pestilenza di anni fa, non è rimasta del tutto spopolata: basterebbe andare nella prima taverna che incontriamo e chiedere al taverniere per riuscire a scoprire dove abita quella donna».

«Avrei anche un'altra soluzione», riprese ancora Kel-hatril. «Il nostro bardo Morgon potrebbe andare dal bardo seduto laggiù... a proposito, com'è che si chiama?... per chiedergli se sa dove trovare un terzo bardo, una certa Ulna, di cui ha sentito parlare. Insomma, una faccenda fra bardi: dubito che la cosa potrebbe suonare sospetta, non credete?».

JEAN - 12/09
Jean annuì impercettibilmente alle parole di Scarlett. Aveva senso. Passò di nuovo rapidamente lo sguardo su Issus, quindi lo appuntò su Kreena. Per un istante la sua espressione fu qualcosa di più che seria, come se stesse valutando le parole della ragazza ad un livello diverso. Poi la consueta malizia tornò a brillargli negli occhi mentre le rispondeva:
“Non ho chiaro chi sarebbe il porco: io oppure Morgon? Perché non mi pare di aver fatto nulla per essere accostato al nobile animale che citi. Poi detto da una che non vedrebbe l’ora di finire in un vicolo buio con me… Per spaccarmi il naso. Certo, certo… Ne ho sentite di scuse di questo tipo, però di solito erano gli uomini ad utilizzarle. Sai, la faccenda della collezione di denti di goblin, eccetera. Mai capito perché qualcuno dovesse trovarla attraente, per inciso.”
Sedette ed acavallò le gambe, scuotendo la testa divertito:
“No, no signorina. Mi spiace, ma preferisco non rischiare con te. Del resto come dicono giustamente Issus e Kel - proseguì dopo aver ascoltato anche la loro opinione - tutto sommato non pare così necessario che io mi faccia mettere le mani addosso in quel particolare, ahhh, senso. Sì. Fingiamo che io non abbia fatto questa proposta ed iniziamo a convogliare i nostri pensieri verso il letto…..”
Si abbandonò ad un leggero sorrise in tralice, subito prima di nasconderlo dentro al bicchiere di vino che ormai era quasi vuoto.

KREENA - 12/09
Kreena lanciò una dubbiosa occhiata verso il bardo e storse il naso.
"Un bel ceffo davvero, degnissimo compare..." - mormorò, in apparenza diretta a nessuno.
Poi si volse e ammiccò a Jean, che proprio allora iniziò a parlare.

[Jean]
“No, no signorina. Mi spiace, ma preferisco non rischiare con te. Del resto come dicono giustamente Issus e Kel - proseguì dopo aver ascoltato anche la loro opinione - tutto sommato non pare così necessario che io mi faccia mettere le mani addosso in quel particolare, ahhh, senso. Sì. Fingiamo che io non abbia fatto questa proposta ed iniziamo a convogliare i nostri pensieri verso il letto…..”

Kreena lo fissò, piegò appena il capo, quindi scoppiò in una deliziosa risata.
"Certo, certo, verso il letto, come no..." - scherzò, sfiorandogli il petto con l'indice - "Nei tuoi sogni da maniaco, magari..."
Sempre ridendo si voltò verso Morgon.
"E tu? Su su, che aspetti? Vai a parlare con quel tipo" - lo sollecitò, accennando allo strano bardo dall'aria marziale.
"Dai che è tardi...qui c'è gente che vuole andare a dormire..." - concluse, con una maliziosa strizzatina d'occhi verso Jean.

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