martedì 7 marzo 2023

SETTIMANA 09 - 2023

DUNGEON MASTER - 13/09
[Jean] “Proviamo a ribaltare la proposta, allora… Tu ci hai detto che siete interessati a portare a termine il nostro lavoro, ma non ci hai detto perché siete così interessati..."

Edra guardò fisso Jean per qualche secondo, con negli occhi un'espressione indecifrabile, ma di certo non particolarmente amichevole. «Non vi ho detto perché siamo così particolarmente interessati», rispose infine, «semplicemente perché non sono fatti vostri: non è che quando io vado ad acquistare qualcosa in una bottega mi senta in dovere di spiegare al bottegaio a che scopo ho deciso quel particolare acquisto: entro, scelgo, pago e me ne vado. Chiaro, no?». Fece una smorfia vagamente disgustata. «Nel vostro caso, non mi interessa spiegarvi i perché e i percome per il semplice motivo che voi non mi interessate affatto: la sola cosa che mi interessa è ciò che sapete. Voi parlate di collaborare: francamente, non me ne potrebbe fregare di meno. I miei sono più che sufficienti allo scopo». Sogghignò. «La sola cosa che mi è piaciuta di voi è la faccia di tolla che avete
sfoggiato nel far passare la mia offerta di cinquemila pezzi *per ciò che sapete* a cinquemila pezzi *a testa*: bella mossa, ve ne do atto, ma destinata a fallire».

«Mettiamola così», aggiunse dopo un istante di pausa. «Io detesto gli inutili spargimenti di sangue, per cui questa è la mia ultima offerta: prendere o lasciare. Io vi passo la bellezza di diecimila pezzi d'oro… *fra tutti*, beninteso...  e voi mi dite quel che sapete e mi lasciate uno di voi come garante. Credetemi, io sono di parola: è una trattativa di affari ed a ciò che viene pattuito io mi attengo sempre, il che dopotutto è la filosofia della Confraternita, per cui se voi non cercate di imbrogliarmi il vostro amico, chiunque sia, tornerà sano e salvo a missione compiuta. In caso contrario, se vi rifiutate di essere ragionevoli, morirete tutti. Anzi, per l'esattezza, tutti meno uno: all'ultimo rimasto arrostiremo i piedi finché non si metterà a
raccontarci anche le cose che non avremo nemmeno voglia di ascoltare e poi, se sarà fortunato, vi raggiungerà... oppure, se sarà meno fortunato, zoppicherà fino alla fine dei suoi giorni su ciò che gli resterà delle sue estremità». Sogghignò ancora e poi aggiunse con voce
quasi soave: «Non dubito che in tutto quel tempo che gli rimarrà riuscirà a maledirmi più volte ogni giorno, ma che ci volete fare, non posso essere benvoluta da tutti, non vi pare?».

«Allora, sono più chiari adesso i termini della nostra piccola transazione?», concluse facendo scorrere lo sguardo sul volto di ognuno dei presenti, forse alla ricerca di un indizio di tentennamento da parte di qualcuno. «Ovviamente, attendo una risposta. Ora! Avete sprecato la nottata che vi avevo lasciato per riflettere ed ormai il tempo si sta esaurendo... ed anche la mia pazienza».


MORGON - 13/09
Morgon e Tabitha scesero al piano di sotto con buon ritardo rispetto a tutti gli altri compagni, che in effetti, erano seduti intorno ad un tavolo. Presso uno dei due capi del tavolo c'era seduta Edra. Morgon non sentì cosa stava finendo di dire, ma il tono non lasciava presagire nulla di buono. Il sorriso che il bardo aveva sul volto e la rilassatezza che tutto il suo essere esprimeva, svanirono all'improvviso. 

Morgon si arrestò sugli ultimi gradini della scala, si voltò verso Tabitha.

"Ti andrebbe di andare a sederci ad un altro tavolo, così magari possiamo tenere d'occhio la situazione... "

(NDG: spero Tabitha sia d'accordo, altrimenti non tenete conto della parte qui sotto)

Morgon scese così nella sala comune e si diresse, cercando di non attirare troppo l'attenzione, verso un tavolo in un angolo, possibilmente alle spalle di Edra e dei suoi sgherri.


HAZA - 13/09
Il nano sbottò alle ultime minacce della donna.
"Questo dovrebbe aiutarci a decidere in tuo favore? Nemmeno un asino farebbe un passo avanti se vedesse dieci chili di bastone e una carota grande un mignolo. Senza contare che dell'affidabilità della parola tua e della Confraternita abbiamo come unica prova le tue parole stesse... capirai che è un po' poco. Sia per crederci che per averne paura."
Alzò il pane che aveva in mano per colazione per indicare verso il bancone della Locanda.
"Sarebbe come se andassi da Vovelovì e chiedessi cavalli per tutti senza mostrargli nemmeno una moneta di bronzo, a parte la faccia con cui gli parlerei. Non mi darebbe nemmeno un cavallo a dondolo."


GHINO - 13/09
Ghino si alzò dopo una notte complicata, con un forte mal di testa e una certa nausea.
"Ragazzi, sto da schifo. Credo di aver mangiato troppo ieri sera e vorrei proprio sapere che m*^&! mette l'oste nella sua birra" disse a chiunque trovò nella sala comune.
Si rintanò in un angolo facendo colazione in silenzio, senza replicare a nessun altro, neanche a Edra. Si limitò a guardarla in cagnesco con un'espressione tesa. 


TABITHA - 13/09
Quando Tabitha e Morgon scesero le scale la mattina dopo, quasi tutti i compagni erano già seduti ad un tavolo per la colazione. La cosa probabilmente l'avrebbe fatta morire di imbarazzo fino a qualche giorno prima, ma ora... no, Tabitha era tranquilla e, dal sorriso che aveva sul viso, anche molto felice.
Non si era accorta subito della presenza di Edra, perchè era intenta a parlare con il bardo. "...e torta." stava dicendo quando si rese conto del cambio di espressione di Morgon. Guardò nuovamente il tavolo e anche lei si rabbuiò.
Annuì in risposta alla proposta di andare ad un altro tavolo e lo seguì cercando di non dare troppo nell'occhio. Tabiha scivolò a sedere e cercò di comportarsi il più normalmente possibile, anche se teneva un orecchio teso verso l'altro tavolo e, per quanto possibile, provare a controllare possibili mosse di Edra e dei suoi sgherri.
Non le piaceva il modo di fare di quella tizia.

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