martedì 6 febbraio 2024

SeTTiMaNa 04 - 05 - 2024

HAZA - 13/09
Il nano lanciò un'occhiata all'elfo dei ghiacci. Erano stati insieme in Caserma a fare domande che aveva provocato la 'prima' chiamata del chierico da parte del Comandante delle Guardie cittadine. 
Si chiese se l'elfo si sarebbe mosso, per se stesso aveva deciso.
"Ho già visto l'interno di quelle stanze. Una seconda visita lo stesso giorno me la risparmio, grazie."


FENRYR - 13/09
Fenryr si limitò ad arcuare un sopracciglio.
"Resto" - confermò nel suo tono raschiante.
Fissò Filth, poi il nano.
"Nessun casino, se non provocati" - aggiunse, quasi sperando tra sé che succedesse.


DUNGEON MASTER - 13/09
«Credo che starò qui anch'io con loro» si unì Bardell, proprio un istante prima che Issus dicesse: «Io invece credo che seguirò il caporale, anche perché Scarlett è là da loro.» Filth annuì senza commentare nessuna delle risposte e si avviò, preceduto dal caporale.

Una volta giunti al corpo di guardia, subito i due avventurieri vennero introdotti insieme al caporale nella grande stanza nella quale si trovavano i loro compagni insieme ai due Manti Grigi, che apparivano molto ingrugnati e piuttosto inquieti. Tempo due minuti e l'ufficiale,
evidentemente informato del loro arrivo, entrò a sua volta.

«Ve lo dirò io quando potrete parlare» annunciò subito sollevando una mano per prevenire qualunque obiezione. Poi aggiunse: «Anche voi, Messer Filth, se non vi dispiace: credo che sia più giusto così.» Gettò un'occhiata verso la porta chiusa, come sperasse di vederla aprire proprio in quel momento. «Spero solo che l'attesa non sia lunga.»

In effetti l'attesa non fu più di una decina di minuti, anche se forse per qualcuno poteva essere parsa un'eternità, ma alla fine qualcuno bossò, la porta si aprì ed una guardia fece entrare nella sala Edra, come sempre accompagnata dai suoi due tirapiedi. Appena entrata, la donna sbuffò irritata e rivolgendosi verso Filth sbottò: «Ci avrei scommesso, chierico, che i tuoi cani sciolti avrebbero cercato di tirare qualcuno dei miei in qualche rogna.» Rivolse l'attenzione verso il comandante delle guardie ed aggiunse: «Cos'hanno combinato, si può
sapere? Perché di certo sono stati loro: i miei sanno che devono rigare dritto e lo fanno sempre, quindi...» Proseguì rivolta ai suoi due uomini: «E infatti gli ordini che vi avevo dato erano...?»

«Di seguire questa gente senza interferire nelle loro faccende» risposero praticamente in coro, chiaramente ansiosi di non sfigurare con la loro superiore, «curando solo di farci vedere bene mentre li tenevamo d'occhio, così che sapessero che non li avremmo lasciati andare via senza salutare.»

«Poi però quella ragazzina sfregiata si è messa a fare una piazzata accusandomi di aver toccato il culo ad una delle sue amiche...» si affrettò ad aggiungere subito uno dei due. «Però non ha specificato quale... magari la drow cozza... oppure quella gnocca... chissà...»
insinuò accompagnando il tutto con un sogghigno beffardo.

«...mentre quel tipo là» aggiunse l'altro indicando Morgon, «si è messo a fare una sceneggiata tipo finocchio da avanspettacolo accusando invece me di averlo molestato. Sèh, proprio io, che magari fra le tante mi sono trombato pure sua sorella!» concluse con un verso sprezzante.

Intanto Kel-hatril sembrava una caldaia sotto pressione: «Non osare mai più mancare di rispetto a mia sorella!» sibilò rivolta al primo Manto Grigio mentre il colore del suo viso cominciava a virare sul mattone-cupo-quasi-grigiastro e le sue dita si muovevano nervosamente come per intessere un incantesimo.

«Niente incantesimi offensivi!» sbraitò subito il comandante in tono minaccioso. «Qui c'è la forca per queste cose!»

Kel-hatril esitò, trasse un profondo sospiro ed infine: «Va bene, lo arrostirò in un altro momento» concesse a denti stretti, arrestando il movimento delle dita e mostrando all'ufficiale le mani ormai ferme.

«Fuori dalla mia giurisdizione fate quel diavolo che vi pare» commentò seccamente quest'ultimo, «ma qui fate come vi dico io e, da ora in poi, parlate solo se interrogati... e non muovete un dito.»

«Bene, i due tizi di Edra hanno già dato la loro versione dell'accaduto, seppure a modo loro. Adesso, voglio sentire cos'hanno da dire la ragazza bruna... "bruna", non "sfregiata", è chiaro, tu? Sii un gentiluomo, se puoi, e vedi di non partire con il piede sbagliato... ed anche il mezzelfo della sceneggiata» riprese dopo una breve pausa. «Prima di tutto cos'hanno fatto ed anche il perché.» Si volse verso Edra: «Poi voglio sentire da voi per quale motivo avete dato ai vostri uomini quelle istruzioni.» Fece girare attorno lo sguardo ed aggiunse: «Eventuali reticenze non sarebbero ben accette. Da nessuno.» 

[NdG] Avete tutti la possibilità di dire (o fare) qualcosa fino al momento in cui il comandante dice "parlate solo se interrogati". Ovviamente, il comandante invece si aspetta che Kreena, Morgon ed Edra non facciano affatto scena muta...


JEAN - 13/09
Jean se ne stava in silenzio. La sua personale esperienza gli aveva insegnato che valeva la pena parlare solo quando poteva ricavarne un vantaggio e la situazione in cui si erano ficcati non corrispondeva affatto alla descrizione… Aveva tutte le intenzione di rigare dritto, davanti all’ufficiale, senza armi, dentro il quartier generale della guardia della città. 
Ascoltò gli interventi con poco interesse, fino a quando uno dei due manti grigi apostrofò Kreena come “la sfregiata”.
Il darokiniano appuntò gli occhi in quelli del Manto Grigio un tempo sufficiente per memorizzare ogni particolare della sua faccia, poi si girò con noncuranza. Se non interpellato, non avrebbe parlato. Il manto grigio, invece, sarebbe morto.


SCARLETT - 13/09
Scarlett si era messa tranquilla su un lato della stanza, gettava qualche occhiata ai Manti Grigi giusto per sicurezza, ma per il resto si limitava al massimo a scambiare qualche parola con i compagni, in particolare con Tabitha -  che le sembrava un poco scossa -  e con Kel-hatril, che invece era abbastanza tesa.
Filth arrivò dopo non molto accompagnato da Issus, al quale Scarlett rivolse un'occhiata e un lieve sorriso per dirgli che stava bene. Dopo poco arrivò anche Edra, e a quel punto il comandante iniziò con le più che ovvie domande in merito all'accaduto, intimando a tutti di parlare solo se interpellati. Giustamente.
Scarlett incrociò le braccia al petto, in paziente attesa che le cose fossero chiarite, ma ben attenta a ogni cosa che sarebbe stata detta.
Uno dei due Manti Grigi però ebbe la brillante idea di insultare prima Kreena, poi Kel-hatril e tirare poi in ballo pure Tabitha. Cosa che ovviamente incrementò la già notevole incazzatura di 
Kelly che pareva sul punto di esplodere. Con tutti loro.
Scarlett le si avvicinò di un passo, appoggiandosi a lei con la spalla come a farle da ancora e aiutarla a calmarsi. Le gettò un'occhiata profonda in cui si capiva chiaramente che non la stava rimproverando, ma che anzi la capiva e che, anche se non lo dava a vedere, la pensava come lei. 
Gli occhi della Rossa incrociarono la figura di Jean, lo sguardo che aveva riservato al Manto Grigio che aveva chiamato Kreena "sfregiata", e la noncuranza con cui si era poi voltato. Il viso di Scarlett rimase neutro e impassibile, ma era abbastanza certa che il maleducato avesse appena firmato una condanna. A morte probabilmente, o forse di sofferenza, o entrambe, andava tutto bene visti i soggetti, come si comportavano e la loro strafottenza. 
Ora toccava a Kreena e Morgon dare la loro versione, quindi Scarlett rimase tranquilla al suo posto, pronta ad intervenire se le fosse stato richiesto.


TABITHA - 13/09
Tabitha si era messa contro una parete della stanza e da lì non si era più mossa. Teneva lo sguardo ben lontano dai Manti Grigi e faceva qualunque cosa possibile per non incrociare i loro occhi. Non le piacevano quelle persone, le ricordavano i tirapiedi che aveva avuto sua sorella, e inevitabilmente questo le riportava alla mente quello che le avevano fatto.
Scarlett aveva provato a confortarla, quindi l'elefa le aveva sorriso e aveva scambiato qualche parola con i compagni, rassicurandoli che stava bene, che non temeva la situazione in sè - le guardie le sembravano davvero tutte a posto e a modo -, ma i due tizi... non li guardava perchè non voleva in nessun modo attirare la loro attenzione. Sapeva che comunque i compagni erano lì e l'avrebbero difesa, ma era più forte di lei. 
Scarlett le aveva sorriso comprensiva e si era piazzata davanti a lei, non attaccata, ma in modo da non lasciare piena visuale ai due su Tabitha, e la cosa l'aveva aiutata a calmarsi un poco. Poi si era affiancata a Morgon, appoggiandosi a lui e stringendogli la mano.
"Volevi aiutare, lo so." gli mormorò con un sorriso, poco prima che arrivassero Filth, accompagnato da Issus, e poi Edra.
Tabitha sobbalzò quando Kal-hatril minacciò di dare in escandescenze per difenderla da come uno dei Manti Grigi l'aveva apostrofata, ma per fortuna l'intervento del comandante aveva placato la sorella. Anche Scarlett si era avvicinata a Kel-hatril per cercare di darle supporto, così Tabitha si era tranquillizzata. 
Ora Morgon però doveva dare la sua versione dei fatti, così gli strinse un'ultima volta la mano per incoraggiarlo, prima di lasciarla andare. Loro erano dalla parte del giusto, e il comandante era una brava persona, sicuramente avrebbe capito.


GHINO - 13/09
[Flashback]
Quando tornarono alla locanda col gruppetto di Filth, Ghino notò una nuova cameriera dai capelli neri, giovane e prosperosa, che attirò il suo sguardo. 
Anche se si era distratto mentre le sorrideva e cercava di attaccare bottone, si avvicinò lo stesso a Filth.
"Messer Filth, qui la situazione si è ingarbugliata. Non possiamo permettere che quella Edra ci rallenti, dobbiamo andarcene. Secondo me l'unico modo è sfruttare l'aiuto che ci ha offerto il Comandante delle guardie: potrebbero aiutarci ad andare via inosservati, magari travestiti come avevamo detto, oppure trovarci delle barche."
Attese la risposta, con lo sguardo tenacemente ancorato al posteriore della ragazza che serviva ai tavoli.


KREENA - 13/09
Kreena sospirò e incrociò le braccia.
"Ho già detto tutto prima" - disse guardando il comandante con espressione affranta - "La loro volgarità parla da sola. Ci perseguitano da ieri: neanche alla latrina possiamo andare, senza sentire i loro sguardi e i loro commenti sconci..."
Scosse le spalle.
"Che poi, racchia e sfregiata...si guardassero, con quei grugni da porco, di gente cresciuta a sterco in un porcile: manco una troll cieca li vorrebbe...piuttosto si farebbe pietrificare al sole..."
Fece un sorrisetto.
"Lui invece è solo cretino" - concluse indicando Morgon - "Cretino ma di animo buono. Quella pagliacciata proprio non serviva, ma almeno l'ha fatta con il cuore..."
E strizzò l'occhio a lui e Tabby, con fare di chi la sa lunga.


MORGON - 13/09
Alzò lo sguardo verso Tabitha e senza dire una parola, solo con lo sguardo, le disse “Grazie, ti voglio bene!”.
Poi sentì le parole di Kreena. Alzò lo sguardo, e senza dire una parola, solo con lo sguardo, le disse “Grazie, ti voglio bene!”. Anche se questa volta il significato era profondamente diverso.
Morgon fece un profondo respiro. Si alzò in piedi. Le parole di Kreena avevano risvegliato in lui le parole di sua nonna, quando era piccolo, parole che non ricordava di preciso, a memoria, ma che riguardavano qualcosa sulla verità e sul fatto di perseguirla.
Abbozzò un sorriso.
“Innanzitutto…” fece una pausa. Sua nonna non aveva accennato alla difficoltà di colui che vuole perseguire quel cammino.
“...chiedo scusa al signore…” disse accennando con una mano allo sgherro di Edra.
“...non volevo screditare la sua alta reputazione…” si rese subito conto di stare andando in una direzione sbagliata. L’aggettivo “alta” era ironico ed inopportuno.
Si volse poi al capitano.
“Molto semplicemente… ho abusato delle mie doti oratorie. Ho sbagliato. Chiedo scusa per questa enorme perdita di tempo…”
Tornò poi a guardare nuovamente lo sgherro.
“Le chiederei la cortesia, però, di non apostrofare più in tal modo le mie amiche!”
L’ultima frase aveva sì i modi cortesi del mezzelfo, ma fu pronunciata come il tiro di un sasso nella direzione dello sgherro.
“Questo è quanto. Sono scemo, come ha suggerito saggiamente, la mia amica”.
Se la prima parte della frase Morgon si era voltato ancora una volta verso il capitano, alla parola amica, voltò rapido la testa verso lo sgherro, per poi tornare a sedere vicino a Tabitha.
 

Nessun commento:

Posta un commento