martedì 5 marzo 2024

SeTTiMaNa 09 - 2024

DUNGEON MASTER - 14/09

Passata la notte senza cose particolari da segnalare, completati i preparativi e studiati gli incantesimi del giorno, il gruppo raccolse le proprie cose e con un accettabile ritardo rispetto alla preventivata partenza all'alba si rimise in cammino. Recuperate le armi al corpo di guardia, seguendo le indicazioni di Bardell presero la via che costeggiando il lago andava in direzione nord.

Circa a metà della lunghezza del lago si trovarono così ad incrociare un nutrito gruppo di Manti Grigi, ad occhio poco meno di una trentina, che con aria piuttosto depressa e carichi di tende e bagagli vari stavano camminando nella direzione opposta, ossia in direzione di La Soglia: in testa al gruppo procedeva uno dei due guardaspalle di Edra, mentre dell'altro e della maga stessa non c'era traccia. In ogni caso, tutti i Manti Grigi fecero finta di essere assorti nell'ammirazione del paesaggio durante i pochi minuti necessari perché i due gruppi prima si raggiungessero e poi si oltrepassassero. (NdG: i Manti Grigi non sembrano affatto interessati a parlare con voi, ma se qualcuno di voi volesse interagire con loro può farlo e lo gestiremo in flashback, oppure annulleremo il resto di questa mail se necessario)

Giunti infine al quadrivio poco a nord del lago, Bardell guidò il gruppo verso la diramazione di destra, cioè verso est, e dopo un'altra ora abbondante di cammino giunsero all'inizio della salita che si inerpicava lungo il fianco della valle in direzione del valico. Da lì la strada si
stringeva, proseguendo in una mulattiera che si inerpicava con pendenza costante: almeno fino a dove potevano vedere, il fondo della mulattiera non era troppo malmesso ma comunque tradiva il fatto che ormai il numero di viandanti su di essa si era ridotto notevolmente rispetto ad un tempo.

Il cammino proseguì così la salita lungo il fianco boscoso del monte che con l'aumentare della quota andava sempre più diradandosi e cambiando vegetazione da querce e castagni ad abeti e larici, senza alcunché di rilevante da segnalare fino a quando si fu fatta ora di sostare per la notte: trovata una radura adatta venne allestito il campo ed il gruppo si sistemò per la notte.

[NdG] Turni di guardia, prego: alla luce del fatto che qualche membro del gruppo ha lasciato (Aryn, Bognus e Gymla), credo che sia meglio rivederli.

[NdG] Per ora mi fermo qui: una volta definiti i turni di guardia, tirerò i soliti dadi per gli eventuali incontri notturni...


SCARLETT - 14/09
La mattina Scarlett si svegliò di buon'ora come richiesto, anche se si sarebbe goduta volentieri ancora un po' la comodità del letto, soprattutto visto che difficilmente ne avrebbero rivisto uno tanto presto. Ma pazienza, il comandante delle guardie era stato così gentile da trovare una soluzione perfetta per permettere a loro di uscire dalla città e fermare Edra e la sua compagine dal portare avanti i loro intenti, quindi non potevano proprio disobbedire al suo ordine di partire presto. Nemmeno per un buon letto.
Così la Rossa aveva optato per studiare spaparanzata a pancia in giù sul materasso, i lunghi capelli fiammeggianti e il tatuaggio sulla schiena come unici indumenti, poi si era vestita, pettinata, e infine era scesa nella sala comune per la colazione a fianco di Issus.

Una volta partito, il gruppo recuperò tutte le armi al corpo di guardia e si avviarono al seguito di Bardell che faceva loro da guida.
A metà lago incrociarono il gruppo dei Manti Grigi, che Scarlett degnò a malapena di uno sguardo, ma in compenso - mentre erano ancora ad una buona distanza -, commentò: "Sarebbe piacevole liberarci di loro, ma il comandante delle guardie è stato così gentile da trovare il modo di farci andare via senza intoppi, penso che sia meglio approfittarne e non perdere tempo, dato che non ne abbiamo da buttare." poi scrollò piano le spalle. "Se siamo fortunati, quella stronza si eliminerà da sola."

Il resto del cammino fu tranquillo, anche se piuttosto faticoso vista la strada tutta in salita lungo la mulattiera di cui le aveva parlato Bardell, così quando fu ora di accamparsi e trovarono una radura adatta, una volta allestito il campo, Scarlett fu più che felice di potersi sedere.
Guardò il fuoco per un attimo e lasciò andare un sospiro. "Penso che mi mancheranno le cene di Gymla..." un sorriso le piegò le labbra, "Faceva miracoli con i pochi ingredienti e mezzi che aveva." a quel punto fece forza sulle gambe e si tirò su di nuovo. "Io ci metto il mio impegno per tirare insieme una cena decente, non sarà sicuro al livello di quelle di Gymla, ma giuro che sarà commestibile. Qualcuno mi aiuta?" chiese voltando lo sguardo sui presenti, alla ricerca di un supporto. "Se poi qualcuno è più portato per le arti culinarie, offro comunque la manovalanza."
Non era esattamente la sua passione principale la cucina, ma l'aver viaggiato da sola l'aveva costretta a rispolverare gli insegnamenti della nonna e della madre, e tutto sommato qualcosa poteva sicuramente fare.

NdG:
ho recuperato una mail che aveva i turni di guardia, presumo sia l'ultimo che avevamo stabilito...credo...perchè mancano Fenryr e Jean, che penso possano sostituire Aryn e Bognus (come preferiscono loro). Ho messo Tabitha nelle riserve al posto di Elwing ^_^

Indevar Aryn    Ghino Brom   
Bognus Kreena Haza     Issus   
 
riserve: Tabitha, Morgon, Filth, Sorcius (nell'ordine)


TABITHA - 14/09
La sera precedente Tabitha era salita di nuovo al piano superiore con Morgon. Era arrossita - come suo solito -, ma questa volta aveva percorso la scala a testa alta, al suo fianco, mostrando la felicità che le illuminava il viso.
Nemmeno la gita imprevista in prigione era riuscita a strapparle la gioia che le aveva dato l'essere riuscita ad andare al mercato a fare compere, e l'aver poi indossato l'abito più elegante che aveva comprato. 
Anche la mattina seguente si era svegliata con il sorriso, e dopo essersi preparata, era scesa per la partenza mano nella mano con Morgon.

Il sorriso le si era smorzato solo quando aveva visto arrivare il gruppo di Manti Grigi. Tabitha aveva ostentatamente evitato di guardarli, perchè per quanto al momento non erano un pericolo, ricordava bene le minacce avanzate da Edra, e riteneva lei e i suoi sgherri in grado di metterle in pratica. Un leggero brivido le corse lungo la schiena, ma si affrettò a scacciarlo, anche se si avvicinò un po di più a Morgon.

La giornata passò tranquilla mentre proseguivano il cammino lungo una mulattiera, fino ad arrivare in una radura adatta ad ospitare il loro accampamento per la notte. Non poteva negare che ora aveva iniziato a rivalutare la comodità e bellezza del poter stare su un letto, ma comunque trovava magnifico il poter dormire sotto le stelle. Almeno fino a che non pioveva.
Tabitha aveva scelto con Morgon dove preparare il giaciglio, poi era tornata vicino al fuoco proprio mentre Scarlett chiedeva un aiuto per la cena se nessuno voleva prendere il suo posto a cucinare.
L'elfa arrossì abbassando gli occhi per un istante prima di riportarli sulla compagna. "Io so molto poco di cucina, solo quello che ho imparato da sola quando ho vissuto nascosta nei boschi, e non ho idea se le mie capacità siano accettabili." tossicchiò ma poi tirò fuori un sorriso sincero. "Ma posso provare ad aiutare, ed imparare, se avrete la pazienza di spiegarmi. Lo faccio volentieri. Anzi, penso che mi piacerebbe imparare a cucinare." aggiunse in tono deciso. Stava davvero prendendo in mano la sua vita, e non era mai stata più felice in vita sua.
Gli occhi viola passarono sui compagni, e quando si fermarono su Morgon, quel sorriso divenne ancora più luminoso.


DUNGEON MASTER - 14/09
Edra si lasciò accompagnare docilmente alla foresteria nella quale avrebbe dovuto passare la notte: la cosa ovviamente non le andava giù più che tanto, ma il potere in quella lurida città lo deteneva quell'idiota di un ufficiale delle guardie e non poteva fare molto di più che adeguarsi... anche perché altrimenti avrebbe corso il rischio di non potere più avere indietro il suo prezioso bastone, con tutti i graziosi, simpatici poteri aggiuntivi che le poteva offrire. Poi, una volta ritornata in possesso di quello che era una buona metà delle sue risorse, ebbene, allora magari avrebbe potuto permettersi un ulteriore scambio di idee con quello sbirro.

Pertanto, dopo aver esplorato con una certa attenzione la stanza nella quale era stata ospitata, o forse sarebbe stato più appropriato dire rinchiusa, si mise comoda a sedere all'unico tavolo disponibile per perdersi in riflessioni mentre disegnava distrattamente col dito
ghirigori sul piano decorato con mediocri intarsi. Che lo sbirro potesse essere in qualche modo in combutta con quella puzzola di Filth? Edra ci pensò su per un po', ma finì per scartare l'idea: il chierico era chiaramente un morto di fame, oltre che di certo alquanto limitato in quanto a cervello - tant'era che in tutta la discussione aveva spiccicato sì e no tre parole - quindi che potesse aver avuto modo di comprarsi i servigi dello sbirro era di certo fuori discussione. Vabbé, in pratica tutta quella faccenda fino a quel punto era stata solo una
tornata di scarsa fortuna, ma era certa che presto sarebbe stata in condizione di raddrizzare le cose.

Mentre se ne stava così persa nelle sue riflessioni venne ad un tratto interrotta da un discreto bussare alla porta, seguito dal suono di una chiave girata nella toppa a cui fece seguito la breve visione di una guardia cittadina che apriva l'uscio per far passare un cameriere.  Edra riuscì a malapena a non tradirsi: «Ebron!» esclamò a bassa voce non
appena la porta si fu richiusa. «Immagino che tu sia venuto a portarmi fuori di qui. Era ora...»

«Al tempo, padrona» rispose in tono controllato Ebron, che altri non era che uno dei suoi due guardaspalle. «Al momento questo posto pullula di guardie. Tenete: vi ho portato la cena. Dovrebbe essere piuttosto buona, date le circostanze: l'hanno preparata nella cucina di una locanda qui vicino. Intanto cenate, più tardi tornerò con la scusa di ritirare gli avanzi e farò in modo che possiate svignarvela senza salutare.» A queste parole Edra reagì con un mezzo sorriso nel quale, con un po' di attenzione, sarebbe stato possibile leggere finanche un po' di gratitudine. Tuttavia, la sua reazione più evidente fu quella di congedare il suo sottoposto con un cenno della mano prima di avvicinare a sé il vassoio per dare inizio alla cena.

"In effetti non è stata affatto male", disse fra sé una volta finito, ma poi si interruppe di colpo, colta da un inatteso e forte capogiro. "Ma che diamine..." si disse mentre un senso di intorpidimento iniziava a pervaderle le membra.

Tentò di alzarsi, inutilmente, quindi non poté fare altro che restare seduta sulla sedia, mezza accasciata in avanti con la testa china e le braccia sul tavolo, e così la trovò Ebron, quando un paio d'ore dopo fece ritorno. «Oh, bene... molto bene» commentò rivolgendo un'occhiata
professionale a Edra, che non poté fare altro in risposta se non emettere una specie di mugolio supplichevole.

L'uomo si chinò su di lei, le sollevò il viso tenendole una mano sotto il mento e la esaminò più attentamente: «Sì, perfetto» commentò soddisfatto mentre con l'altra mano le accarezzava gentilmente una guancia. «Sai, ho sempre avuto un debole per le ragazzine, ma anche se ormai tu sei grandicella ti ho sempre trovata lo stesso piuttosto attraente.» Sorrise mentre con il polpastrello del pollice le sfiorava le labbra. «Mi ero ripromesso che, se un giorno ti avessi avuta in mio potere, ti avrei dato una ripassata come si deve, ma guarda un po': ora che è successo, per una questione di professionalità mi tocca rinunciare.» Così dicendo la prese in braccio e la portò verso il letto, accuratamente distendendola supina e poi sedendosi accanto a lei. «Però non c'è nulla che mi impedisca di darti almeno una palpatina: quello che importa è che domattina tu sembri morta di morte naturale, che so,
magari di un attacco di cuore per la rabbia di aver fallito.»

Una specie di gemito uscì dalla gola di Edra, ma non le riuscì di articolare parola.
 
«Non ti sforzare, tanto non riuscirai a fare il benché minimo movimento, nemmeno per parlare» disse placidamente Ebron mentre con una mano le palpeggiava con insistenza a turno i seni. Poi, mentre la mano scendeva giù, lungo l'addome di Edra, alla ricerca di cose più interessanti da toccare, aggiunse: «Forse ti starai chiedendo come mai il tuo fedele
Ebron, il guardaspalle sempre silenzioso, ti stia sottoponendo a questo trattamento. Ti prego, non considerarlo un tradimento: semplicemente, la mia fedeltà non l'ho mai data a te. È la Confraternita la mia sola padrona. O forse credevi che i nostri superiori si fidassero ciecamente di te? Sapevano che tipo sei e quindi il mio compito è sempre stato quello di tenerti d'occhio e, nel caso, intervenire. Questa volta hai azzardato troppo e, quel che è peggio, hai fallito e... sai come vanno queste cose, no? Ora devi pagare: è la regola. Ti giuro, non c'è nulla di personale in questo: sto solo facendo il mio dovere. Sai, anche se
sei sempre stata un po' una stronza in fondo mi piacevi e quindi mi dispiace doverlo dire, ma ora, dolcezza, è tempo di morire.» 

Ciò detto, Ebron fissò Edra per qualche istante, ricambiando con un freddo sorriso il suo sguardo terrorizzato, poi le sue mani si spostarono sul viso della donna immobile, chiudendole le narici e la bocca, e così rimase in paziente attesa finché fu certo che la sua
vittima fosse morta.

Poi, silenzioso come un fantasma, sgusciò fuori dalla porta e se ne andò.

[NdG] Ho pensato che fosse giusto dare una conclusione all'incontro con Edra...



KREENA - FENRYR - 14/09
Kreena quella notte dormì bene e si svegliò fresca e rinfrancata: certo, il suo contatto era sparito, non c'erano state barche, sotterfugi o navigazioni notturne lungo il lago, ma alla fine, in un modo o nell'altro, il suo piano aveva funzionato.
Sorrise, diede un sonoro bacio a Jean, che ancora poltriva lì accanto, poi si vestì e scese a fare colazione.


Il viaggio proseguì senza incidenti, ma incrociare i Manti Grigi invece di tranquillizzarla, la mise in allerta.
Edra non c'era, normale visto che doveva essere ospite delle guardie, ma di quella non c'era per niente da fidarsi.
La ladra fece un cenno a Jean e si mise in retroguardia, attenta che nessuno li seguisse, neanche da lontano.

Giunti al quadrivio, la giovane si fermò, lasciò che il gruppo proseguisse a destra e si mosse a sinistra, lasciando tracce più che evidenti sulla direzione presa. Poi tornò indietro, cancellando per quanto possibile i veri segni di passaggio. Infine, più o meno soddisfatta, tornò dagli altri, restando comunque in coda per studiare le retrovie.

Niente accadde, però, e la sera li raggiunse in una radura del bosco, ideale per fare campo: di inseguitori pareva non esserci traccia e la giovane infine si rilassò.

"Io e Jean facciamo il primo" - disse, quando si decisero i turni di guardia.
Poi lo guardò, ci pensò e a malincuore propose altrimenti.

Fenryr come sempre non disse nulla durante l'intera giornata, limitandosi ad annuire quando venne deciso il suo turno per la notte.

NdG:
Fare così, in modo da avere qualcuno che vede al buio nei 2 centrali e dividere i 3 più abili a individuare:

Jean + Indevar
Fenryr + Kreena
Ghino + Haza
Brom + Issus
 

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