venerdì 27 agosto 2021

SETTIMANA 33 2021

TABITHA - 03/09
Quando sentì due mani poggiarsi sulle sue spalle, Tabitha sobbalzò vistosamente, diventando poi una statua di marmo gelido subito dopo. Il tocco era stato gentile, non certo rude come le manate a cui l'avevano abituata gli uomini che avevano servito sua sorella, eppure il suo corpo aveva reagito istintivamente prima ancora di sapere chi fosse il responsabile, forse anche per tutta la tensione accumulata temendo che gli uomini di Tionisla volessero anche lei.
Poi era arrivata la voce di Morgon, così vicino che capì immediatamente che doveva essere stato lui a toccarla, e se possibile andò ancora di più nel panico. Era imbarazzatissima per la vicinanza del bardo e al contempo avrebbe tanto voluto sotterrarsi per la sua reazione spropositata a quel gesto gentile da parte di lui.
"Pe-perdonami... non avevo... non immaginavo...che fossi tu, e-ecco..." balbettò cercando di rilassare le spalle.
Stava per piangere, lo sentiva, così chiuse per un attimo le palpebre, e quando le riaprì posò gli occhi viola su Morgon. Aveva le guance in fiamme, ma gli doveva una spiegazione.
"Non... non lo faccio di proposito..." mormorò a voce bassissima, "Tu...non è colpa tua, tu sei sempre così gentile... e io non vorrei fare così...davvero..."
Tabitha lasciò andare un respiro tremante, mentre una singola lacrima le scivolava lungo la guancia. Era preoccupata per Kelly, per quello che poteva accaderle, perchè ora che l'aveva ritrovata non voleva doverle dire addio così presto, e aveva bisogno di quella sensazione di calore e sicurezza che Morgon era capace di infonderle, ma quel suo corpo sembrava non voler collaborare, quasi volesse punirla ancora e ancora, come se tutto quello che aveva subito non fosse abbastanza.
*Serve coraggio.*
Sentiva i muscoli della schiena ancora rigidi, con il cuore che le batteva furioso, ma alzò lo stesso un mano e andò a posarla sopra quella del bardo, come se stesse sfidando il suo stesso corpo a ribattere a quella sua decisione. Tirò poi fuori un sorriso, un po' incerto e tremolante, ma pur sempre un sorriso che lasciava trasparire la sua fiducia in Morgon e tutta la sua gratitudine. "Andrà bene..." ripeté aggrappandosi a quelle parole, voltando poi lo sguardo su Kel-hatril.
*Ce la faremo sorella... abbi fede...*

JEAN - 03/09
Jean osservava con disincantato interesse la scena, lasciando vagare di tanto in tanto lo sguardo sul resto della sala e sui commensali. La temperatura della faccenda non si era ancora innalzato oltre il livello di guardia, ma pur non dubitando dell’autorità di Tionisla sui propri uomini, cosa di cui avevano avuto peraltro una lapalissiana dimostrazione poco prima, non gli piaceva troppo la sensazione della spada sull’incudine.
Di sicuro la chiusa del discorso di Kel-Hatril non contribuì al rilassamento generale dell’ambiente.
La mezzorca reagì rapidamente allo svenimento della drow e lui stava per fare altrettanto, allontanando di colpo il piatto nel quale stava mangiando più per abitudine che per scortesia. Con sua sorpresa, però, Tionisla additò proprio lui per trasportare la svenuta Kel-Hatril fino al suo studio:
“Beh, non dovrebbe essere una cosa impossibile, anche se me la cavo meglio con le parole che con la forza…"
Vagamente circospetto e sempre osservando di sottecchi ciò che gli succedeva intorno, si avvicinò alla drow, la sollevò e seguì la padrona di casa...

FENRYR - KREENA - 03/09
Anche l'elfo dei ghiacci si fece però avanti, ignorando la scelta della padrona di casa, ma stavolta senza spavalderia.
"Dama Tionisla" - disse in tono formale, rispettoso - "La porterò io. E' la mia..."
Si fermò, cercando la parola.
"La mia...tharlany'lhar..."
Si fermò di nuovo, incapace di trovare una traduzione adatta.
Fu Kreena a proseguire al suo posto.
"Fidanzata...intende fidanzata...solo che lei non lo sa e mi sa neanche lui...sai come fanno i ragazzini...sospiri, bigliettini, messaggi segreti tramite amici..."
Scosse il capo con aria di aperto sconforto.
"Ecco, neanche quello...altro che tarlatari!"
Sospirò.
"Irrecuperabili...però, ecco, in fondo sono teneri, glielo farei fare..."
E strizzò l'occhio alla mezz'orca.
"Ah, già che ci siamo...io sono Kreena, l'Ammazzadraghi, neanche mi ero presentata: mi scusi per la maleducazione, ma sono stati giorni davvero difficili...e in più morivo di fame!" - esclamò, allungando la mano verso la padrona di casa.

Il gesto si fermò a mezz'aria allo strillo d'Indevar.
"Veleno?"
Gli occhi della ladra si socchiusero e così quelli dell'elfo. La sua mascella s'irrigidì.
Lesta, la giovane si avvicinò al piatto, al boccale usato dalla drow e iniziò ad annusare.

NdG
Kree prova a controllare, per capire se può esserci davvero qualcosa, Fenryr resta vicino alla drow.

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