sabato 4 settembre 2021

SETTIMANA 34 2021

DUNGEON MASTER - 03/09
[Fenryr] "Dama Tionisla" - disse in tono formale, rispettoso - "La porterò io. E' la mia..."

Gli occhi di Tionisla si fermarono sospettosi a scrutare in viso l'elfo dei ghiacci. «La tua fidanzata?», chiese in tono scettico. «Un elfo dei ghiacci fidanzato con un'elfa scura? Ma lo sai che mi suona strano?». Sorrise divertita. «Mi sa di bugia, ma se ti sei inventato una balla così un motivo ce l'avrai pure, immagino. Ci sarà tempo per capire questo piccolo mistero, che di certo non è la cosa più urgente di cui dovremo occuparci. Per me non c'è problema: basta che qualcuno si decida a prenderla su ed a seguirmi nel mio studio. Mettiti d'accordo con lui», aggiunse accennando con la testa verso Jean. «Per me basta che non decidiate di tagliarla in due per portarne una metà ciascuno: se dovrà morire, sarò io a decidere se e quando e sarò io a giustiziarla personalmente». Queste ultime parole vennero pronunciate in un tono inequivocabilmente minaccioso.

[Kreena] "Ah, già che ci siamo...io sono Kreena, l'Ammazzadraghi, neanche mi ero presentata: mi scusi per la maleducazione, ma sono stati giorni davvero difficili...e in più morivo di fame!" - esclamò, allungando la mano verso la padrona di casa.

«Se vuoi che ti frantumi le dita...», rispose placidamente Tionisla con un sogghigno. Poi, però, protese a sua volta la mano e prese quella di Kreena fra pollice ed indice. La sensazione per Kreena fu quella di aver strofinato la mano su una pelle di rinoceronte, ma la stretta di Tionisla fu inaspettatamente delicata.

[Kreena] "Veleno?"

«Mi pare strano», brontolò Tionisla avvicinandosi, «ma se davvero venisse fuori che qualcuno ha osato qualcosa del genere sotto il mio naso...». La frase restò in sospeso, ma dal cipiglio della mezzorca era chiaro che per quel qualcuno si sarebbe prospettata una fine molto poco invidiabile.

NdG
Kree prova a controllare, per capire se può esserci davvero qualcosa, Fenryr resta vicino alla drow.

Nessun odore che si discosti dal profumo di pietanze cucinate da un cuoco che sa il fatto suo.

KREENA - 03/09
"Niente" - sbuffò la giovane, storcendo il nasino - "Ma non vuol dir niente...anche le pozioni di veleno che ho trovato non puzzavano nè avevano alcun gusto...certo, se sapessero di veleno, chi le mangerebbe?"
Si dondolò da un piede all'altro, quindi prese una decisione e, rapidamente, prese un boccone dal piatto della drow e lo inghiottì, quasi senza masticare. Divenne paonazza, tossì e riuscì a mandar giù il tutto solo con un sorso, preso dal boccale di Kelly.
"Ecco..." - riuscì infine a sputar fuori - "Se ora svengo o muoio, vendicate il mio onore"

SCARLETT - 03/09
Quando si fece avanti Fenryr, Scarlett osservò prima l'elfo dei ghiacci, poi Kreena che dava una spiegazione alla Kreena, gettò un'occhiata a Kel-hatril e tornò a guardare Fenryr con un sorriso che andava via via formandosi sulle sue labbra. Dopotutto ce la vedeva la drow con uno come l'elfo dei ghiacci.
Una luce viva le illuminava lo sguardo mentre si voltava alla ricerca di Issus. "Noi siamo stati veloci, ma mi sa che ci hanno battuto." commentò, un istante prima che il sorriso le si gelasse sulle labbra sentendo l'ipotesi avanzata da Indevar.
Veleno. Possibile al tavolo di una come Tionisla? Da lei no di certo, da uno dei suoi uomini forse? Eppure sembravano tutti molto ligi a rispettare le sue regole...
"Perdonami, ma io non ne so molto di veleni..." stava rispondendo alla richiesta del chierico di controllare il piatto della drow, che Kreena vi si era lanciata e, dopo aver annusato senza ricavarne niente, decise di cacciare giù un boccone seguito da un sorso.
Scarlett sbarrò gli occhi allungando un braccio come per fermarla, ma era troppo tardi. "Kreena!" da un lato era ovviamente preoccupata - se mai fosse stato davvero possibile che qualcuno avesse deciso di intraprendere un'azione tanto stupida sotto il tetto di Tionisla -, ma dall'altro le veniva quasi spontaneo sorridere, perchè la mora riusciva sempre a sorprenderla.
"Ehm...ok, direi che è tardi per dirti di sputare..." le disse posandole una mano sulla spalla, "Ora sicuramente avremo una risposta, per quanto sarei più propensa a pensare che Kel-hatril sia svenuta per la tensione della situazione e al dover ricordare e dire ciò che ha fatto. Però per favore avvertici se inizi a sentire dolore o altre sensazioni strane." le sorrise, "Preferirei trovare il modo di curarti, che vendicare il tuo onore."

JEAN - 03/09
Jean sollevò Kel-Hatril senza nessuno sforzo. Non pesava molto, anzi era ancora più leggera di quanto non ci si attendesse a vederla. L’intervento di Fenryr fu inatteso quasi quanto il trovarsi una padrona di casa mezzorca e maga davanti. Lanciò un’occhiata in tralice a lui e Kreena, quindi rispose a Tionisla:
“Come dicevo, madama, la forza non è la mia prerogativa principale… Se per te non è un problema, però, dopo aver assecondato la richiesta del mio ombroso amico elfo dei ghiacci vi seguirei comunque nel tuo studio. Dice una parola al giorno e quella di oggi l’ha già spesa, profondendo peraltro un inatteso sforzo nell’esprimere i propri sentimenti. Per avere un resoconto da lui andremmo incontro ad una serie di difficoltà superiori a quelle che avrebbe un paladino con le mani imburrate a raggiungere la cima dell’albero della cuccagna che montano a Specularum per il primo di Nuwmont. Inoltre non sono esperto, ma ogni secondo è prezioso, pur essendo ragionevolmente certo che non possa trattarsi di veleno."

NDG: Jean non “cede” il corpo di Kel-Hatril ed attende risposta da Tionisla

DUNGEON MASTER - 03/09
«Uff...», sbuffò Tionisla con sufficiente energia da smuovere i capelli sia di Fenryr che di Jean. «Vi pare il momento di cercare di fare colpo su una ragazza che per di più è pure svenuta e non se ne accorge nemmeno?». Le sue manone afferrarono il corpo minuto di Kel-hatril, ancora priva di sensi, ed intimò: «Da' qua!». Detto questo se la caricò in spalla senza tanti complimenti e si avviò decisa verso una porta laterale. «Venite con me. Tutti».

Lungo il percorso il corpo minuto di Kel-hatril venne abbondantemente sballottato di qua e di là dal passo energico di Tionisla, che la tratteneva in equilibrio sulla spalla destra tenendole abbrancate attraverso la tunica entrambe le cosce con una mano, mentre la parte superiore del corpo della drow dondolava giù per l'enorme schiena della mezzorca, con le braccia inerti e la liscia cascata grigio chiaro dei capelli che oscillavano passivamente al ritmo del passo.

Tionisla aprì la porta, che era grande abbastanza per consentirle un agevole passaggio, e poi guidò il gruppo per un breve corridoio fino a raggiungere una porta chiusa, anche questa di dimensioni adatte per una mezzorca. Tratta una grossa chiave di tasca, aprì la porta e fece strada al piccolo corteo nel suo studio privato.

Per prima cosa scaricò il corpo di Kel-hatril su un divano, senza troppi complimenti ma allo stesso tempo curando di distenderle a dovere i capelli e le membra sui cuscini, poi si sedette di fianco alla drow e si mise a darle buffetti sulle guance per farla riprendere. Dopo un po' si
sentì un gemito e Kel-hatril riaprì gli occhi, li sbatté un po' di volte e poi si guardò intorno con aria incerta fino a mettere a fuoco le enormi fattezze di Tionisla china su di lei: «Potresti aspettare ancora un po' prima di uccidermi?», pigolò con voce un po' malferma. «Non ho
ancora finito di dire tutto».

«Fa' pure con calma», rispose Tionisla. «Non ho nessuna fretta di ucciderti. Semmai ho fretta di capire». Detto questo si alzò ed andò a trasferirsi in quella che senza dubbio era la sua poltrona preferita.

«A proposito», aggiunse dopo qualche istante rivolgendosi a tutti i presenti, «permettete che vi presenti il possente Martogh». Indicò con un cenno un enorme teschio di orco posato su una massiccia colonna in un angolo della stanza. «Quel gran pezzo di merda che fu mio padre, nel caso qualcuno non l'avesse ancora capito».

A parte il macabro reperto, il resto dell'ambiente era pari pari quello che ci si poteva aspettare come studio privato di un mago di un certo livello: una scrivania con sopra varie pile di libri, un tavolo da esperimenti coperto di strumenti di varia natura, sedie e sgabelli
disposti qua e là ed alle pareti scaffali uno dietro l'altro, zeppi di volumi, rotoli di pergamena ed oggetti più o meno strani. Il tutto, naturalmente, di taglia compatibile con la padrona del posto. In un angolo c'era anche un cofano dall'aria quanto meno robusta ed in fondo, dietro un pesante tendaggio, c'era una finestra attraverso i cui pannelli di vetro pesante si potevano scorgere le sagome confuse delle montagne circostanti.

«Non vi proibisco a priori di toccare in giro, ma vi sarei estremamente grata se prima di farlo me ne chiedeste il permesso», concluse Tionisla. «Sapete, detesto veder esplodere i miei ospiti troppo ficcanaso». Scrollò le spalle. «Il fatto è che poi è un casino ripulire tutto dalle
loro interiora sanguinolente». Sorrise candidamente. «Vale per tutti, ma naturalmente voi stessi sapete bene a chi mi sto rivolgendo più in particolare...».

HAZA - 03/09
Haza non potè fare a meno di notare il vigore con cui la mezzorca sballottava la drow portandola in giro per la sua residenza. Gli ricordò quello di certe ragazzotte dal buon incarnato che sua madre avrebbe voluto presentargli. Quando era giunto al villaggio non c'era più nessuno, vivo, da conoscere. Il misto fra attrazione e malinconia imbarazzò il nano, che si sarebbe fatto ancor più taciturno se già non fosse stato in silenzio da quando si era presentato.

Osservare a distanza ravvicinata il 'trofeo' esposto da Tionisla ebbe il pregio di focalizzare quel miscuglio di sentimento verso la più disgustata riprovazione. Dovette fare appello a tutta la propria volontà per trattenersi dal commentare in altro modo che con lo sguardo accigliato.

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