giovedì 18 luglio 2024

SETTIMANA 28 - 2024

TABITHA - 15/09
Tabitha sorrise a Kel-hatril e Fenryr un secondo prima di avviarsi con loro lungo il tunnel. Avanzarono cautamente, in totale silenzio, fino a superare il nuovo gomito, quindi si fermarono.
C'era una stanza e al suo interno si vedevano chiaramente le sagome di due ettercap e sei ragni giganti che, per fortuna, non sembravano allarmati e quindi non dovevano essersi accorti della presenza del gruppo.
Tabitha li osservò e si costrinse a mantenere il respiro leggero: non le piacevano, ma in una cosa sapeva di cavarsela discretamente, ed era il muoversi in ambienti selvaggi a contatto con le bestie. E quelli alla fine lo erano, anche se avevano lo spiacevole onore di ricordarle la sua vita precedente, ma alla fine erano animali, bastava non soffermarsi sul quantitativo eccessivo di zampe.
Lei, Kelly e Fenryr esaminarono l'ambiente ancora per un attimo, quindi la sorella fece loro cenno di tornare dai compagni. Tabitha annuì. Se fossero intervenuti avrebbero potuto coglierli di sorpresa, vero, ma dopo aver portato avanti quel piano, conveniva stabilire l'azione con tutto il gruppo, informandoli su quanto avevano visto. Senza contare che erano solo in tre al momento e l'unica in grado di fare danni massicci a tutti i bestioni era Kel-hatril.
Tabitha tornò cautamente sui suoi passi con i due compagni fino a riunirsi al gruppo.
Fece segno a tutti di avvicinarsi, quindi parlò a voce bassissima, muovendo piano le mani per dare ulteriori indicazioni che potevano chiarire, mentre spiegava. "Dopo il gomito, stanza circa sette per sei metri, alta tre. Due gallerie di fronte, quella a sinistra forse con ragnatele, aveva una temperatura lievemente diversa. A destra dell'ingresso, sempre sulla stessa parete da cui arriviamo, sembra esserci l'apertura di un altro tunnel. Non penso ci siano pozzi sul pavimento." fece una brevissima pausa. "Due ettercap, e sei ragni giganti che si muovono a caso. Il goblin aveva detto che i figli erano tre, quindi all'appello manca quasi sicuramente la famosa Mama Cap e probabilmente un figlio."
Tabitha cercò con lo sguardo gli incantatori del gruppo. "Forse se riuscite a coordinarvi con qualche incantesimo grosso, potremmo liberarci di qualcuno di loro. E Kelly potrebbe tenersi pronta a provare a comandare i superstiti, e a quel punto dovremo occuparci di chi lei non può controllare, sperando di averli ridotti di numero. Cosa dite?"
A quel punto gli occhi viola dell'elfa si spostarono alla ricerca di Morgon, e non appena lo inquadrarono, le labbra le si piegarono in un bel sorriso che le illuminò lo sguardo.

FENRYR - 15/09
"Li attiriamo nel tunnel" - propose Fenryr nei soliti modi spicci - " Avremo il vantaggio dello spazio stretto"
Sfiorò con i polpastrelli la lama della grande spada, già quasi appannata di brina.
"Poi ci penso io. La strega comanderà chi resta o li uccideremo uno alla volta"

TABITHA - 15/09
[Ndg]
Scusate, mi aggancio al piano di Fenryr per una domanda al DM: quanto è alto il tunnel in cui siamo? Perchè quelli son ragni...vanno anche sul soffitto ^_^'''


DUNGEON MASTER - 15/09
[NdG]
Il tunnel è appena alto a sufficienza perché Brom ci passi senza urtare la roccia con la testa... tranne in qualche punto, in cui gli tocca comunque chinarsi.


DUNGEON MASTER - 15/09
[Fenryr] "Li attiriamo nel tunnel" - propose Fenryr nei soliti modi spicci - " Avremo il vantaggio dello spazio stretto"

«Bel piano», commentò Kel-hatril, «ma con un paio di punti deboli. Il primo direi che potrebbe essere: chi si offre volontario per andare a stuzzicare ragni e ettercap per farsi poi inseguire da loro lungo il corridoio? Il secondo invece: se non ricordo male, quando provasti ad usare contro di me quella  massa di ghiaccio che fai uscire dalla tua spada, quella attraversò la mia proiezione, andò a finire contro la parete della grotta e rimbalzò indietro in una pioggia di schegge, il che potrebbe diventare antipatico... specie per il suddetto volontario in fuga dai ragni, caso dovesse trovarsi sulla traiettoria. C'è anche un altro piccolo problema: una volta messi in agitazione i ragni io non ho più modo di tentare di controllarli: o lo faccio finché sono tranquilli, o non posso più avere alcuna speranza di influenzarli».

«Ah, poi, un'altra cosa», aggiunse come in un ripensamento. «Vedi di sforzarti di imparare a rispettare il prossimo: "la strega" vallo a dire a tua nonna. Io ho un nome: vedi di usare quello». Poi fece un leggero movimento allusivo con le dita e completò: «Avrò anche scelto la via della redenzione, ma prima o poi potrei anche finire per scocciarmi, altrimenti».

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