domenica 6 giugno 2021

SETTIMANA 21

FENRYR - 02/09

Fenryr era rimasto in silenzio come al solito, restando allerta al margine del campo, tranne durante i suoi turni di riposo.

Al mattino consumò una rapida colazione, si esercitò con la spada, quindi si sedette per cambiarsi la bendatura sporca del giorno prima.


NdG

Come sempre, Fenryr non chiede cure, nonostante sia evidente che ne abbia bisogno.


 

GAME MASTER - 02/09

[HAZA] "Gentile Scortum, la sua generosa ospitalità ha rinfrancato il mio animo, ma il mio corpo ancora risente di tutto quel che abbiamo dovuto affrontare. Umilmente vi chiedo se poteste concedermi lo stesso favore che avete accordato agli orsigufi, in parte responsabili del mio stato. Mi rimetto alla vostra clemenza."


«Ma per tutti gli dei, certo che ti concederò quel favore!», sbottò Scortum, chiaramente felicissima di potersi rendere utile. «D'altronde, ormai è l'unico tipo di favore che posso permettermi di concedere», aggiunse ammiccando. Poi, più seriamente: «Certo che per essere degli avventurieri siete anche singolarmente cortesi, devo dire... non che la

cosa mi dispiaccia. D'altronde, gli animali non parlano proprio, i coboldi poco e male ed i pochi giannizzeri della cara Kel-hatril che si sono fatti vedere da me sarebbe stato meglio se parlare non lo avessero mai fatto: un branco di buzzurri della peggior specie».


A queste parole Kel-hatril cambiò colore in viso, dal solito grigio spento ad un grigio malaticcio, e poi decise di concentrarsi profondamente nell'esame di un ciuffetto di fiori di montagna.


Sottolineando con un sorriso benevolo la reazione della drow e sbuffando come un mantice per lo sforzo Scortum si affannò a rimettersi in piedi, poi si accostò ad Haza, ne esaminò le ferite e poi impose le mani, non sulle singole ferite ad una ad una ma sulla sua testa: una tenue luce percorse l'intero corpo del nano, come se fosse alla ricerca di ogni minima lesione, ed una dopo l'altra le risanò tutte. «Potente, il favore del mio dio, nevvero?», commentò poi in tono molto soddisfatto.


Fatto questo, prese da una bisaccia posata al suolo una radice, ne staccò un pezzetto e si mise a masticarlo accuratamente: «Genziana», spiegò biascicando un po' a bocca piena. «Non mi ridà le energie spese ma mi rende in grado di resistere meglio allo sforzo se qualcun altro ha bisogno dell'aiuto del mio dio», Sorrise. «Non vi preoccupate per la mia

salute, comunque: se lui decide che la mia ora è giunta, vi crollo davanti come un sacco di patate anche essendo bella fresca e riposata, e se invece lui decide che servo ancora a qualcosa, posso anche spremermi come un limone e non schiatto lo stesso. Ho già provato...».


Scortum volse lo sguardo intorno, osservando i presenti ad uno ad uno e poi fissò l'attenzione su Fenryr: «Tu, per esempio, che fai finta di scoppiare di salute mentre lo vedrebbe un cieco che hai bisogno di cure, che ne diresti se una vecchia e grassa battona da porto ti desse una mano con le tue ferite?». Sorrise. «Non voglio offenderti e comunque la scelta è tua, ma sappi che io sono semplicemente felice quando posso svolgere la mia opera di chierico». Allargò le braccia in un gesto di scusa. «Sai, ho ucciso così tanta gente per lucro che prima di morire ne vorrei poter aiutare cento volte tanta per amore».


[NdG] Haza ritorna al 100% dei pf.


FENRYR - 02/09

L'elfo dei ghiacci squadrò la guaritrice con sguardo penetrante.

Poi, senza dir nulla, svolse la benda, la tolse e porse le ferite alla donna.






HAZA - 02/09

«Ma per tutti gli dei, certo che ti concederò quel favore!», sbottò

Scortum, chiaramente felicissima di potersi rendere utile. «D'altronde,

ormai è l'unico tipo di favore che posso permettermi di concedere»,

aggiunse ammiccando.


Il nano avvampò sotto la barba folta.

 

Poi, più seriamente: «Certo che per essere degli

avventurieri siete anche singolarmente cortesi, devo dire... non che la

cosa mi dispiaccia. D'altronde, gli animali non parlano proprio, i

coboldi poco e male ed i pochi giannizzeri della cara Kel-hatril che si

sono fatti vedere da me sarebbe stato meglio se parlare non lo avessero

mai fatto: un branco di buzzurri della peggior specie».


Haza annuì. 

"C'è chi è stato buzzurro tutta la vita e chi prima d'essere avventuriero è stato altro."

 

Sottolineando con un sorriso benevolo la reazione della drow e sbuffando

come un mantice per lo sforzo Scortum si affannò a rimettersi in piedi,

poi si accostò ad Haza, ne esaminò le ferite e poi impose le mani, non

sulle singole ferite ad una ad una ma sulla sua testa: una tenue luce

percorse l'intero corpo del nano, come se fosse alla ricerca di ogni

minima lesione, ed una dopo l'altra le risanò tutte. «Potente, il favore

del mio dio, nevvero?», commentò poi in tono molto soddisfatto.


Haza fece qualche movimento, per testare i dolori. 

"Potente davvero. A volte gli Dei danno, a volte tolgono. Oggi ci hanno concesso di incontrarla e di ciò sono lieto oltre il semplice fatto che mi abbia curato. Mi considero in debito con lei... e con Lui." ammise, riferendosi alla chierica e al suo Dio "Forse gli Dei mi concederanno un giorno anche di ricambiare, in qualche modo."

 

Mentre la donna si occupava di Fenryr, Haza chiese aiuto a Bognus per reindossare l'armatura da lui costruita.


SCARLETT - 02/09

La notte era passata tranquilla come Scortum aveva previsto. La mattina seguente Scarlett si era alzata di buon umore, si era sistemata e poi aveva scelto un posticino al sole dove studiare.

Era forse a metà dello studio, quando aveva notato con la coda dell'occhio Vixiar che si alzava e si dirigeva da Scortum. Immediatamente l'attenzione della maga si spostò sui due, temendo l'ennesima riprova di quanto il collega fosse un imbecille colossale, invece era andato là per ringraziarla. Rimase sorpresa, in modo positivo ovviamente, ma fu un altro particolare ad attirare la sua attenzione e a farle aggrottare la fronte: il suo stimatissimo collega quella mattina non era per nulla concentrato sul suo studio e sembrava quasi girare le pagine del suo libro a caso. Certo, poteva banalmente avere semplicemente qualche pensiero per la testa...

Forse Vixiar stava imparando a riflettere sulle sue azioni e si stava facendo un esame di coscienza... o forse no, ma lei per contro era purtroppo ormai prevenuta nei suoi confronti.

Filth poteva aver ragione a dire che probabilmente sbagliavano a prenderlo sempre di petto... lei aveva provato a capirlo, a spiegargli con pazienza cosa non andava nei suoi comportamenti...ma doveva ammettere che, forse, aveva preteso di vedere in lui dei cambiamenti in un lasso di tempo fin troppo breve, soprattutto dato che pareva che per lui essere uno stronzo era una dote innata. Tanto quanto la testardaggine o il non voler mai mollare il colpo di Scarlett...

Con uno sbuffo e una scrollata di spalle la Rossa tornò al suo libro di incantesimi: era meglio se studiava, al resto avrebbe pensato in un altro momento…


KREENA - 02/09

Kreena rimase a fissare Vixiar con tanto d'occhi, la bocca semi aperta nell'atto di ingoiare un boccone. Il mago fece in tempo a finire le sue scuse e a sedersi, prima che la giovane riuscisse a riprendersi. Scosse il capo. Borbotto". Si diede un pizzicotto, come per sincerarsi d'esser sveglia, quindi mollo' la colazione e balzò in piedi, per dirigersi a grandi passi verso l'altro. 

Lo guardò. Lo studiò,piegando il capo a destra e a sinistra. Fece per toccarli la fronte e si fermò. 

"Stai male?" - chiese con aria corrucciata. 

"Mmm...non sembra, forse sei posseduto?" - aggiunse stavolta con un pizzico di preoccupazione. 

Poi s'illumino' e regalò uno dei suoi sorrisi sfolgoranti. 

'Ah no! Che stupida, ho capito! Carino, tu sei innamorato!!" - esclamò soddisfatta, ammiccando in direzione di Scortum.

Nessun commento:

Posta un commento