mercoledì 2 giugno 2021

SETTIMANA 20

Ciao a tutti voi che di tanto in tanto passate per di qua.

Vi rubo solo alcuni istanti per segnalare che da oggi cambierà la modalità di pubblicazione delle mail della lista di gioco. Cercherò di pubblicare un'intera settimana di gioco alla volta. Spero la cosa possa essere apprezzata. Qualora non lo fosse fatemelo sapere.

Ed ora, ciancio alle bande e bando alle ciance.


SETTIMANA 20 DI GIOCO


SCARLETT - 02/09

Il gruppo in breve si rimise in marcia e raggiunse l'accampamento di Scortum - o della presunta tale. Scarlett osservò e ascoltò la donna con la dovuta attenzione, propensa a credere che fosse la vera Scortum, soprattutto visto che, come aveva fatto notare Filth, difficilmente il mutaforma avrebbe potuto sapere di Bradda.

Quando Issus la indicò, spiegando la sua semplice idea per avere la certezza che non fosse Artemis, la Rossa le fece un breve cenno di saluto accompagnato da un sorriso, quindi la guardò risanare la ferita del compagno, felice di constatare che si trattava della vera Scortum.

Risolti i dubbi sull'identità della donna, Scarlett si mosse per raggiungere nuovamente Issus, ma dopo un paio di passi si fermò voltandosi nuovamente verso Scortum che l'aveva chiamata. La maga gettò un'occhiata a Jean, quindi sorrise nuovamente, palesemente contenta di quel complimento, soprattutto considerato che arrivava da qualcuno che non faceva mistero della sua avversità per la magia. 

Vixiar ovviamente declinò l'invito ad una chiacchierata, mentre Kel-hatril, dopo un primo momento di incertezza, decise di raggiungere Scortum. La Rossa elargì un ampio sorriso ad Issus, e poi si diresse dalla donna sorridendole apertamente.

"Sono sempre disponibile per una bella chiacchierata, a maggior ragione quando l'interlocutore è interessante. E non sono una che si lascia fermare dalla nomea o dalla professione di qualcuno, quindi che tu sia una battona o una nobildonna, per me non fa alcuna differenza." l'espressione della maga era l'emblema della vivacità, indubbiamente era contenta dell'invito. "E sì, Jean ha ragione: parlo un sacco. Ma sono convinta che la via del dialogo non sia mai da sottovalutare."


INDEVAR 02/09

Indevar fece un passo avanti, mentre Le due marghe si apprestavano ad accomandassi per chiacchierare con Scortum.

“Ditemi signora, per cosa vi sta punendo il vostro dio?” 

Avvicinandosi la osservo meglio, una mezza idea di inganno gli era venuta, poi continuó.

“Da quel che ho potuto capire da Filth, il vostro dio non è tipo da punire, ma potrei aver frainteso.”

Restò in attesa della risposta, ma non aveva ancora mollato lo scudo.


 

 

GAME MASTER 02/09

Alla domanda di Indevar Scortum fece una faccia sconcertata: «Ma non eri qui anche tu mentre stavo raccontando al tuo amico come entrai al servizio del mio dio?». Sospirò, ma poi aggiunse: «Sai, ragazzo, non è che mi faccia piacere rievocarlo. Anzi, direi che me ne vergogno molto. Ma forse è il mio dio che vuole che io ripeta la storia affinché tutti i

presenti possano sentirla: non giudicatemi troppo male».


Si mise a sedere con grazia da pachiderma ed iniziò la sua rievocazione. «Sapete, tanti anni fa ero giovane e carina, non la balena che sono adesso». Si lasciò sfuggire un mezzo sorriso. «Sì, lo so di essere un informe ammasso di carne piuttosto flaccida, ma in fondo me lo merito se sono diventata così». Si costrinse a guardare Indevar dritto negli occhi senza cedere alla tentazione di sviare lo sguardo. «Il mio dio è tipo da punire, come d'altronde tutti gli dei quando giudicano che sia il caso, ma è anche tipo da dare una seconda possibilità. Non è perché vendevo il mio corpo ai marinai nelle taverne del porto che lui decise di punirmi

ed allo stesso tempo di salvarmi: lo sa anche lui che a volte la vita spinge noi esseri umani a compiere scelte difficili e queste sono cose che lui sa perdonare. La mia vera colpa fu che per arrotondare le mie entrate vendevo anche droghe ai miei clienti, il che è già di per sé una

cosa grave, ma che per avidità aggiungevo alle droghe pure anche delle sostanze che, sbagliando le dosi, potevano essere molto nocive». Sospirò. «Non so di quanti marinai possa aver causato la morte in quel modo, ma di certo tanti: a quei tempi ero giovane, egoista e molto avida».


«Poi per me un giorno venne la fine, ma anche un nuovo inizio», continuò. «Causai la morte del figlio di un pezzo grosso della malavita e lui me la fece pagare: i suoi scagnozzi prima si divertirono a lungo con me in tutte le maniere più fantasiose e poi mi torturarono per ore.

Uno di loro era un sadico, esperto nello strappare informazioni alla gente, e mi fece pentire mille volte per ogni singola monetina di rame che mi ero guadagnata con i miei traffici. Quando poi fui alla fine mi mollarono in un canale di scolo a crepare e lì venne a scovarmi il mio dio senza nome». Sorrise. «Mi offrì una scelta: o l'eternità nella buca più profonda del più profondo degli inferni, o dedicare il resto della mia vita al suo servizio. Accettai, ovviamente, e... beh, e adesso sono come mi vedete, grassa come una scrofa, quasi sempre sola, ma con l'animo sereno e la speranza che la mia obbedienza mi porti alla salvezza alla fine del mio cammino terreno». Fissò intensamente Indevar.

«Ti può bastare questa come spiegazione?».


JEAN 02/09

“Beh, apprezza almeno il tentativo. Tutto sommato, se tu mi avessi detto di non fumare, avrei sempre potuto conservarla spenta per più tardi. Con un po’ di fortuna non si sarebbe spezzata.”


L’arrivo del resto della ciurma avvolse Scortum in un tourbillon di chiacchiere più o meno amene, con l’ovvia e spiacevole parentesi di Vixiar. Jean accese il suo sigaro e prese a fumarlo con la solita ed evidente soddisfazione, poi si rivolse di nuovo alla sacerdotessa:


“Taverne portuali dove non si fuma… Di tante cose strane che ho visto e sentito, nei miei anni su questa landa pisciosa, questa è sicuramente una delle meno credibili. Questo vostro Dio senza nome non vi sceglierà per la sincerità, probabilmente - sorrise in tralice - ma saranno poi affari suoi come sceglie i propri accoliti. A ciascuno i propri misteri. E’ comunque un peccato, personalmente parlando, che i vostri poteri siano essenzialmente taumaturgici… Se qualcuno mi facesse un grembiule con la pancia, dubito che avrei la forza di tornarmene qua per farmi appoggiare le mani addosso. Suppongo che dovrei comunque essere grato per la presenza del buon Filth ed accontentarmi….”


Strizzò l’occhio alla sacerdotessa e continuò a fumare beato.


GAME MASTER - 02/09

Come previsto da Scortum, la nottata passò tranquilla: nemmeno un suono anomalo giunse alle orecchie dei valorosi eroi, che ebbero così modo di sfruttare una notte di completo riposo. Vennero comunque mantenuti i turni di guardia, ma anche le sentinelle di turno finirono per non impegnarsi più che tanto nello svolgere il loro compito: nessun cedimento al sonno, naturalmente, ma ad un livello di attenzione più rilassato sì, come se tutti nel gruppo avessero la netta sensazione che in quella particolare notte ci fosse un dio senza nome a vegliare su di loro.


La mattina seguente tutti ripresero le proprie attività come di consueto: Gymla preparò una sostanziosa colazione per tutti, inclusa la stessa Scortum, che accolse con entusiasmo una variazione nella monotonia del cibo che la sua scarsa attitudine culinaria le consentiva di preparare, i guerrieri si dedicarono alla manutenzione dei propri attrezzi del mestiere ed i maghi spesero la consueta quantità di tempo nello studio degli incantesimi del giorno.


Ad un certo punto Vixiar interruppe la lettura e spinse da parte quasi con un accenno di fastidio il proprio libro degli incantesimi, poi si alzò per andare da Scortum, ancora intenta ad abbuffarsi di cibo, e mettersi a sedere di fronte a lei. «Vorrei ringraziarvi, signora, per l'ospitalità che ci avete concesso», esordì, accompagnando le parole con quello che, trattandosi di lui, poteve ben essere definito un sorriso. «Grazie a voi, finalmente dopo tanto tempo abbiamo potuto godere di un riposo di cui tutti avevamo senza dubbio bisogno. Io di certo, quanto meno. Sono certo che vi siamo tutti molto grati».


Scortum chiocciò una risata divertita alle parole di Vixiar e, mentre questi accennava ad alzarsi, rispose in un tono ancora divertito ma sotto il quale si percepiva un filo appena di sarcasmo: «Ma quanto formalismo, ragazzo mio: non ci sono davvero abituata. Sai, i marinai

erano tutti dei gran cafoni ed anche i coboldi che vedo adesso non vanno famosi per il linguaggio forbito. Comunque, accetto con piacere i tuoi ringraziamenti». Di colpo però cambiò espressione. «Certo li apprezzerei ancora di più, così come la tua cortesia, se ieri non mi avessi definita una battona da porto. Cioè, non è che non la fossi stata, ma certe cose non si dicono: un appellativo così scortese stona un po' con la tua cortesia di adesso». Fece un sorriso storto. «Si vede che il buon sonno di stanotte ti ha fatto un gran bene all'umore».


Vixiar fece una faccia stupita. «Davvero avevo detto così?», chiese in tono incredulo. «Mi dispiace, signora, davvero mi dispiace: si vede che la stanchezza mi deve aver giocato un brutto scherzo. Non riesco a credere di aver detto così, ma in tal caso mi scuso umilmente per la mia maleducazione». Nel dire queste parole accennò un inchino a mezzo busto.


Subito dopo il mago in nero si affrettò ad alzarsi ed a battere in ritirata per tornare a sfogliare il suo libro di incantesimi, per la verità in maniera piuttosto distratta e con un'espressione turbata dipinta sul volto.


Fu Filth ad intervenire in suo soccorso: scoppiò in una risata e disse rivolto a Scortum: «I miei complimenti, mia cara amica! Sei riuscita a mettere in confusione il nostro amico Vixiar: mica cosa da tutti. Sai, il ragazzo ha un carattere un po' spigoloso, ma forse è colpa nostra a

prenderlo sempre di petto: forse faremmo meglio d'ora in poi a seguire il tuo esempio e chissà che in questo modo le cose fra noi non possano andare un po' meglio». Detto questo, allungò una pacca amichevole sulla spalla di Vixiar, che accennò a scansarsi senza riuscirci completamente.


[NdG] Per i maghi assumo che vengano mantenuti gli incantesimi del giorno precedente: in caso contrario mandatemi una mail in privato.


[NdG] Chi avesse ancora ferite recupera 1 pf dal riposo notturno. In più, potete sempre chiedere a Scortum per essere curati.


INDEVAR - 02/09

Il chierico si svegliò riposato e particolarmente attivo, assistette alla scena di Vixiar, ma il suo sguardo era in cerca di Jean, trovato il suo obiettivo gli si avvicinò.


 

 

 

 

 

 

 

HAZA - 02/09

Haza aveva passato una notte finalmente riposante, si sentiva corroborato.

Riprese le forze con la colazione di Gimla, forse ritrovando anche un po' di coraggio e di sfacciataggine proprio in quel sano pasto nanico che gli faceva sentire aria di casa e tornare la voglia di sopravvivere fine alla fine.

Ma le due sensazioni non bastavano a rimettere in sesto il corpo, visti tutti i danni che le varie battaglie avevano lasciato nonostante la valida corazza di Bognus.

Si avvicinò per tanto alla loro ospite, a capo chino e senza indossare armi e armatura.

"Gentile Scortum, la sua generosa ospitalità ha rinfrancato il mio animo, ma il mio corpo ancora risente di tutto quel che abbiamo dovuto affrontare. Umilmente vi chiedo se poteste concedermi lo stesso favore che avete accordato agli orsigufi, in parte responsabili del mio stato. Mi rimetto alla vostra clemenza."



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