Da sempre, a Darokin, si utilizzava una colorita
espressione per definire con un margine di errore piuttosto ridotto
qualunque situazione assimilabile a quella che Jean e gli altri stavano
vivendo al momento. La paternità della stessa - secondo la leggenda - si
doveva al garrista Baraldo Colestri, che venne scoperto nel bel mezzo
di una ardita rapina ai danni del Palazzo della Gilda dei Mercanti.
L'affronto fu considerato dal giudice talmente importante da commutare
l'usuale pena pecuniaria e detentiva in una di morte, che potesse essere
l'esempio per tutti i giusti della nazione. L'idea fu di
lasciare la scelta a Luciano Anatolius, uno dei leader indiscussi della
GIlda e che sarebbe stato il più esposto economicamente in caso di
riuscita del colpo. In modo probabilmente troppo cruento, Anatolius
stabilì che Colestri ed i suoi complici sarebbero stati buttati a piedi
legati in una enorme buca profonda cinque metri che loro stessi
avrebbero scavato. La buca sarebbe stata riempita di escrementi ed urina
da tutti i cittadini che avessero a cuore la giustizia per i successivi
giorni, fin quando il livello non avesse raggiunto i tre metri. Se
qualcuno fosse riuscito ad uscirne, avrebbe ottenuto la grazia... Contro
ogni pronostico, fu proprio Colestri l'unico a completare l'improbabile
impresa. Da quel giorno, non fece che ripetere che "aveva rischiato di affogare in un mare di merda".
Jean
aveva sulle labbra quella precisa affermazione, mentre osservava i
membri del gruppo cercare di mettere in atto una strategia di qualche
tipo. Purtroppo nessuno pareva intenzionato né interessato a comunicare
le proprie intenzioni agli altri. Accanto a lui il paladino aveva deciso
di mettersi schiena a schiena con Kreena al fine di proteggerla...
"Aryn, se le stai così appiccicato finirete a terra entrambi. Quella bestia continuerà comunque a bersagliare lei!"
Dovevano
trovare una strategia comune e dovevano farlo in fretta. La priorità, a
quanto pareva, era quella di concentrarsi sull'ankheg che stava
attaccando la donna...
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