giovedì 7 gennaio 2021

DUNGEON MASTER - 30/08

[NdG] Qui di seguito racconto quanto fatto dal gruppo per superare il Pozzo della Morte: il pezzo è lunghetto ma ho preferito una narrazione ad una nuda esposizione dei fatti...


«D'accordo, Brom, la tua proposta mi pare la più accettabile», rispose Kel-hatril. «Direi di cominciare con il primo focus, allora».

Detto questo, si fece dare due chiodi da roccia ed un martello e poi scese le scale scortata dal paladino. «Ecco, direi di piantare il primo chiodo in quel punto», disse indicando a Brom una fenditura alla portata delle braccia del paladino ed a circa mezzo metro dalla cascata. Senza dir nulla Brom prese il martello ed uno dei chiodi e provvide senza difficoltà a piantare saldamente il chiodo nella roccia. «Piantalo pure più a fondo che puoi», disse Kel-hatril. «A me basta che sporga solo la testa». Una volta preparato il chiodo Kel-hatril si volse verso i compagni rimasti sul pianerottolo e chiamò: «Scarlett, ti spiacerebbe venire qui a darmi una mano? Mi occorre qualcuno che mi tenga il libro degli incantesimi... e così intanto vedi anche cosa faccio».

Senza aspettare risposta la piccola drow si arrampicò agilmente lungo il massiccio corpo del paladino ed andò a piazzarsi a cavalcioni sulle sue ampie spalle. «Tutto sommato, anche per questo ho fatto bene a rinunciare alla mia solita tunica, oggi, ed a preferire un completo da caccia», commentò ridacchiando. Brom in risposta si limitò a sbuffare con una certa irritazione, ma si affrettò ad afferrare le caviglie della
maga per tenerla saldamente in equilibrio.

L'esecuzione dell'incantesimo sul primo focus richiese parecchi minuti, spesi dalla maga a recitare formule in un linguaggio familiare solo a lei, ed alla fine la testa del chiodo brillò brevemente e poi tornò normale. «E la parte facile è fatta», commentò Kel-hatril. Poi, tornata in cima alla scala, si rivolse ad Argenta: «Scusa se ti interpello direttamente», esordì, «ma così facciamo prima: potresti lanciare Volare su Brom? In questo modo lui, robusto com'è, potrebbe senza problemi portarmi al di là della cascata con tutto ciò che mi occorre».

(NdG: assenso già ottenuto da Daniela in merito all'incantesimo di Argenta)

«Facciamo che per primo allora porta me», intervenne inaspettatamente Issus, «così posso dare un'occhiata in quel tunnel e poi restare di guardia, che non si sa mai». Brom annuì con espressione impassibile e, non appena Argenta ebbe eseguito la sua parte, cinse Issus con le braccia e volò dalla parte opposta del pozzo, atterrando sul primo gradino al di sotto del tunnel.

Sguainate le due spade, Issus si inoltrò nella galleria insinuandosi nello stretto spazio fra la cascata e la parete rocciosa e sparì nell'oscurità. Ne riemerse qualche minuto dopo, si soffermò ad esaminare il cadavere e poi annunciò a voce alta per superare il rumore della cascata: «Il morto è uno dei due fratelli che avevano parlato con te, Scarlett: ha la spalla malamente fratturata ed il collo spezzato, per cui mi sa che ha avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato quando la massa d'acqua gli è piombata addosso. Molto probabilmente un masso l'ha colpito, perché di certo non c'è traccia né di ferite da lama, né da mazza e nemmeno da artigli. Altri cadaveri nel tunnel non ci sono, per cui mi sa che il fratello invece era stato trascinato di sotto dalla cascata. Per il resto, nel tunnel non c'è nulla di rilevante e, a parte il rumore della cascata, non si sente nulla».

Rassicurato da Issus, Brom tornò dagli altri, senza dire una parola prese fra le braccia Kel-hatril e la portò dall'altra parte (NdG: con o senza Scarlett nel suo ruolo di assistente di Kel-hatril), dopodiché le operazioni effettuate per il primo focus vennero ripetute anche per il secondo. «Ora mettimi pure giù», ordinò Kel-hatril una volta finito, poi voltò pagina sul suo libro e prese a recitare un terzo incantesimo,
palesemente più lungo e complesso dei precedenti.

Kel-hatril recitò con attenzione parecchie formule, finché improvvisamente la cascata parve deviare, infrangendosi su una barriera invisibile che palesemente correva dai punti in cui i due chiodi erano stati infissi nella roccia: l'effetto era come quando l'acqua di una cascata nella sua caduta va ad infrangersi su un masso per poi rimbalzare via in un'infinità di spruzzi. «Adesso viene il bello...», mormorò Kel-hatril. «Spero di non interpretare male questa parte dell'incantesimo, ma è bene provarci...». Riprese a recitare formule e pian piano la barriera parve consolidarsi ed allo stesso tempo inclinarsi in modo da formare una specie di tetto, così da ridurre sia la violenza dell'impatto dell'acqua che la dispersione degli spruzzi tutt'attorno.

Finito il lavoro, la piccola drow ripose accuratamente il libro degli incantesimi e poi si lasciò cadere seduta dove si trovava, palesemente provata dal lavoro fatto.

Peccato solo che, come già temuto, nel tratto in cui in precedenza passava la cascata ormai non vi fosse più traccia di scalini...


[NdG] In pratica Kel-hatril è riuscita a creare una specie di tetto inclinato in modo da deviare la cascata e lasciare uno spazio vuoto fra l'ultimo gradino superstite e ciò che rimane del pianerottolo: l'effetto è notevole, visto che l'acqua pare cambiare direzione senza alcun motivo visibile lasciando sotto di sé una specie di galleria asciutta. Solo che di scalini non ce n'è nemmeno l'ombra.

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