lunedì 17 maggio 2021

DUNGEON MASTER - 02/09

[Jean Tannen] "...forse è meglio che ti dica subito che la negromante o maga drow che dir si voglia viaggia adesso insieme a noi e, pertanto, se vuoi condividere il tuo fuoco dovrai non aver troppi problemi con lei."

Se l'intenzione di Jean era quella di cogliere di sorpresa Scortum, ebbene, ci riuscì benissimo. L'ex prostituta sgranò di colpo gli occhi, guardò fisso lo spadaccino per parecchi secondi, come se volesse cogliere in lui qualche indizio sul fatto che volesse prenderla in giro, e poi rispose: «Bene... devo dire che questa proprio non me la aspettavo! Quindi la maga drow viaggia con voi? Cioè, nel senso che è vostra prigioniera o cosa?». Poi scrollò le spalle, provocandosi un movimento tellurico non indifferente all'altezza del torace. «Comunque, di problemi con lei non ne avrò: fa parte degli insegnamenti del nostro dio considerare tutti nostri amici, in quanto vivere è già di per sé un compito troppo arduo per renderlo peggiore con il farsi dei nemici. Peccato solo che fin troppi scelgano invece tutt'altra via». Scrollò energicamente la testa in segno di diniego, facendo oscillare di qua e di là tutta la sua collezione di doppi menti. «No, ammesso che i tuoi compagni finiscano per accettare la mia proposta, non avrò pregiudizi contro di lei, indipendentemente che sia qui come vostra alleata o come vostra prigioniera».

[Jean Tannen] "Hai ragione, comunque. Non abbiamo attraversato il campo dei coboldi. Per qualche imperscrutabile ragione, abbiamo ritenuto che fosse una buona idea aggirarlo, ficcandoci dritti dritti nel buco del culo di qualche vecchia storia di paura e tentando al contempo di praticare su noi stessi una prematura tumulazione."

«Immagino che il buco di culo di cui parli sia quindi la vecchia miniera», dedusse Scortum. «Quindi vediamo se ho capito: avete tentato quella via quando avete trovato che ogni altra via era preclusa. Visto che le montagne sono quasi invalicabili e che, a detta del mio dio, quei coboldi sono stati messi lì proprio per impedire l'accesso alla residenza di Tionisla, le sole possibilità quindi erano o viaggiare per quasi un mese per arrivare da lei scendendo dal valico in cima alla valle... sempre ammesso che non siano stati piazzati coboldi anche dall'altra parte del valico... oppure passare per le miniere. Quindi avete scelto le miniere. Poi, una volta là dentro, avete sconfitto la maga drow, l'avete presa prigioniera ed ora la state portando da Tionisla per essere interrogata e poi giustiziata secondo tutte le regole. Allora, ho capito giusto oppure no?».

[Jean Tannen] “Non è che per caso come parte della tua ospitalità potresti fornirmi una tazza di caffè? Non ne bevo uno degno di questo nome da talmente tanto tempo che ho paura di essermi dimenticato perfino la sensazione…”

«Caffè? Magari!», rispose Scortum con aria sognante. «Non ne sento più l'aroma da quando lasciai la mia vita precedente... No, mi dispiace, niente caffè, ma se vuoi ti posso preparare una buona tisana di erbe di montagna: sulle prime sa un po' di fieno, ma dopo qualche sorso ci si abitua e non è poi così male».

[Jean Tannen] Com’è come non è, siamo venuti fuori da quel budello di pietra con una maga drow probabilmente bipolare, la sua bellissima sorellina, una rispettabile signora che si chiama Argenta e - almeno per quanto mi riguarda - la certezza che cavare gemme dalla roccia con un merdoso piccone non sia una vita che vale la pena di vivere.”

«A questo punto muoio dalla voglia di vedere i tuoi compagni», rispose Scortum. «Dovete essere una squadra piuttosto interessante. Ma perché dici che la maga drow è probabilmente bipolare? Ed ha anche una sorellina molto bella? E cos'è, maga anche lei? O magari è una chierica di Lolth? Ma la cosa che mi sorprende di più sai qual è? Questa: cosa ci faceva una "rispettabile signora", come l'hai chiamata tu, dentro ad una miniera ed in compagnia di due drow?». Sorrise. «Mi sa che avrò molto da comunicare al mio dio durante il mio prossimo sogno...».


[NdG] Giuro che non mi ci ero ispirato nel costruire l'avventura e nemmeno avevo fatto caso all'analogia: me ne sono reso conto solo adesso, scrivendo le parole che dice Scortum, ma... beh... la via di Rohan è chiusa, il Cancello Cornorosso è chiuso, restano solo le miniere di Moria. Mi sa che quel libro l'ho letto fin troppe volte: abbastanza da prenderci ispirazione senza nemmeno volerlo...

 

[Ghino] "Anche lei a quanto pare è un chierico del vostro "Dio senza nome", sta lì vestita come una puttana da porto e sostiene che aiuta chiunque passi di lì, curandolo quando ne ha bisogno. Io non ci credo,  potrebbe essere il dannato mutaforma che ci vuole fare la festa. Ci ha anche offerto di rimanere a dormire lassù per ripartire domattina e raggiungere Tionisla in una sola giornata di cammino, ma sento che non possiamo fidarci..."

«Vestita come una puttana da porto, dici?», fece eco Filth, prima con un'espressione sorpresa e poi scoppiando in una risata... cosa rara per lui. «Ma certo! È Scortum! Non può che essere lei: solo il nostro dio potrebbe farsi venire l'idea di piazzare una donna in abiti succinti a morire di freddo per fare da sentinella in un punto strategico. Sempre che, come giustamente dici, non si tratti del mutaforma che possa aver sopraffatto la povera ragazzona e preso il suo piuttosto scomodo aspetto, anche se per la verità non lo credo verosimile: mi sembra strano che un personaggio così istintivamente incline alla furtività, al punto di prendere le sembianze di qualcuno vicino alla sua vittima per coglierla impreparata, all'improvviso cambi stile e si metta così in evidenza. Comunque, un modo sicuro per smascherare il mutaforma ce l'ho. Anzi, forse anche due. Il primo, che è più che sicuro, è chiedergli di
descrivere l'aspetto del mio e anche suo dio, cosa che solo i suoi chierici conoscono. Il secondo è chiedergli chi è Kel-hatril: il mutaforma dovrebbe essere stato dentro la miniera per saperlo, ma dubito
molto che abbia saputo seguirci fin là dentro. Però, certo, questo secondo sistema sarebbe un po' meno sicuro del primo».

[Ghino] Quindi si rivolse ad Argenta e Kel-hatril: "Voi dovreste conoscerla o almeno averne sentito parlare, se quello che dice è vero."

Kel-hatril scosse la testa in segno di diniego: «No, mi dispiace: mai vista né sentita», rispose. «Da che avevo fatto mettere il campo dei coboldi a bloccare la valle, né io, né i miei uomini ci siamo mai spinti
oltre la sala in cui Argenta aveva fatto bivacco. In precedenza, durante il mio sopralluogo di questi posti, io in effetti ero risalita più o meno fin qua seguendo il corso del torrente, anche se ovviamente non ero andata oltre a causa della presenza di Tionisla, ma sono sicura che all'epoca non c'era nessuno».
 

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