[Morgon]
> "Haza... vieni con me intorno a Jean... spero che il mio piano
> funzioni... la nostra presenza potrebbe bastare a confondere quel mostro e
> ad evitare un nuovo attacco..."
[Haza]
> Sulle prime, Haza aveva l'intenzione di non muoversi affatto.
> Poi invece si sposto' subito dietro di lui, bofonchiando.
> "E perche' invece che due tre metri di roccia, non ci metti due o tre
> metri di elfo tra i piedi dell'umano e l'Ankheg? Magari se te lo metti
> in spalla quel bestione lo lascia stare!"
> Arrivato da Jean si mise a pestare il terreno con i piedi e lo scudo.
> "Avessi almeno dell'uva, tutto sto calpestio non sarebbe invano."
[Bognus]
> «Era ora che qualcuno si svegliasse», brontolò Bognus. Poi, a gran voce
> aggiunse: «Ehi, voialtri! È del tutto inutile che cerchiate massi spessi
> abbastanza perché gli ankheg non vi fiutino: qua non ce ne sono! Quindi, o
> vi arrampicate su qualche albero per almeno cinque o sei braccia, oppure vi
> radunate tutti qui vicino a me ed Haza... specie se magari si uniscono a noi
> anche quei due elfi tontoloni: la carne di noi nani è troppo dura per i miei
> insettoni e quella degli elfi puzza troppo per i loro gusti, quindi...».
[Haza]
Il nano smise di battere il terreno con il proprio scudo. Aveva
pensato che gli insettono si orientassero con le vibrazioni sul
terreno, ma se era questione di sapore ed odore come diceva Bognus,
allora quella fatica era solo inutile.
Haza sorrise, contento che Bognus fosse ormai convinto della buona
fede dei membri del gruppo e si dimostrasse finalmente collaborativo.
Guardo' verso le macerie, e si rivolse con sincero rammarico al pari razza.
"Scusa per... quelle. Forse possiamo aiutarti a tirar su qualcosa di
simile, prima di proseguire nel nostro incarico. Oppure..."
Haza si guardo' in giro, c'erano cosi' tanti compagni con cui aveva
rischiato la vita, e quasi altrettante facce piuttosto nuove. Ma era
l'unico nano.
"beh... potresti venire con noi. A distribuire in giro un po' di
quella giustizia che quel pigro di Tarastia si tiene in saccoccia. Ci
saresti utile sia come guerriero, che come fabbro."
Si guardo' il corpetto di maglia con cui proteggeva il proprio petto,
valido e incantato, ma non efficiente e, con ogni evidenza, non opera
di artigianato nanico.
"Fossi in te, e da quel che hai raccontato, non resterei qui a fare la
preda per Tarbek."
> "Haza... vieni con me intorno a Jean... spero che il mio piano
> funzioni... la nostra presenza potrebbe bastare a confondere quel mostro e
> ad evitare un nuovo attacco..."
[Haza]
> Sulle prime, Haza aveva l'intenzione di non muoversi affatto.
> Poi invece si sposto' subito dietro di lui, bofonchiando.
> "E perche' invece che due tre metri di roccia, non ci metti due o tre
> metri di elfo tra i piedi dell'umano e l'Ankheg? Magari se te lo metti
> in spalla quel bestione lo lascia stare!"
> Arrivato da Jean si mise a pestare il terreno con i piedi e lo scudo.
> "Avessi almeno dell'uva, tutto sto calpestio non sarebbe invano."
[Bognus]
> «Era ora che qualcuno si svegliasse», brontolò Bognus. Poi, a gran voce
> aggiunse: «Ehi, voialtri! È del tutto inutile che cerchiate massi spessi
> abbastanza perché gli ankheg non vi fiutino: qua non ce ne sono! Quindi, o
> vi arrampicate su qualche albero per almeno cinque o sei braccia, oppure vi
> radunate tutti qui vicino a me ed Haza... specie se magari si uniscono a noi
> anche quei due elfi tontoloni: la carne di noi nani è troppo dura per i miei
> insettoni e quella degli elfi puzza troppo per i loro gusti, quindi...».
[Haza]
Il nano smise di battere il terreno con il proprio scudo. Aveva
pensato che gli insettono si orientassero con le vibrazioni sul
terreno, ma se era questione di sapore ed odore come diceva Bognus,
allora quella fatica era solo inutile.
Haza sorrise, contento che Bognus fosse ormai convinto della buona
fede dei membri del gruppo e si dimostrasse finalmente collaborativo.
Guardo' verso le macerie, e si rivolse con sincero rammarico al pari razza.
"Scusa per... quelle. Forse possiamo aiutarti a tirar su qualcosa di
simile, prima di proseguire nel nostro incarico. Oppure..."
Haza si guardo' in giro, c'erano cosi' tanti compagni con cui aveva
rischiato la vita, e quasi altrettante facce piuttosto nuove. Ma era
l'unico nano.
"beh... potresti venire con noi. A distribuire in giro un po' di
quella giustizia che quel pigro di Tarastia si tiene in saccoccia. Ci
saresti utile sia come guerriero, che come fabbro."
Si guardo' il corpetto di maglia con cui proteggeva il proprio petto,
valido e incantato, ma non efficiente e, con ogni evidenza, non opera
di artigianato nanico.
"Fossi in te, e da quel che hai raccontato, non resterei qui a fare la
preda per Tarbek."
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