Dal momento in cui erano
scesi nelle viscere della terra, i pensieri di Kayne si erano
concentrati principalmente sui tre uomini entrati nella casa la sera
prima. In quel gruppo però nessuno sembrava disposto a fidarsi degli
altri e per Kayne adeguarsi non era stato un problema. Aveva tenuto per
se le sue supposizioni. Tanto se fosse stato necessario avrebbe parlato
di certo il mago che l'aveva ingaggiato.
Kayne diede uno sguardo ad Elendithas, come a dirgli che si erano trovati davvero un bel gruppo di svitati a dar loro una mano.
Gli
unici due esseri viventi degni d'interesse erano il cosino
scodinzolante che camminava a quattro zampe e la sua padrona con un paio
di cuscini sul davanti, su cui Kayne avrebbe voluto dormire giornate
intere.
Kayne
lanciò alla lupacchiotta uno sguardo affascinato "Hei, palla di pelo.
Hai fame?" disse in tono sommesso mentre con le dita agitava il
sacchetto dove teneva quelli che lui definiva 'generi di conforto' "Se
vuoi favorire usa il naso per trovarmi..." e mani in tasca usci dalla
casa. Tutto quel parlare gli aveva messo fame.
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