venerdì 17 giugno 2016

DUNGEON MASTER - 16/08 - LISTA 03

Seguendo l'invito di Arkoby, finita la colazione il gruppo si recò alla residenza del Conte Bryosk per discutere sulla sua proposta. Mancava solo Morgon, che peraltro li raggiunse, un po' trafelato, proprio quando gli altri stavano per decidersi ad entrare senza attenderlo oltre.

La residenza del Conte Bryosk era in una vasta proprietà circondata da un muro piuttosto alto e tale da non consentire in alcun punto di sbirciare all'interno. C'era un unico ingresso, chiuso da una robusta cancellata e sorvegliato da due armigeri dall'aria assonnata che accolsero gli avventurieri con fare piuttosto indolente. Tuttavia, non appena capito chi essi fossero ed il motivo della loro visita, cambiarono di colpo atteggiamento ed uno dei due si affrettò a scortarli all'interno della proprietà: chiaramente erano attesi ed il Conte aveva provveduto a dare precise disposizioni in merito.

Varcato il cancello il gruppo si trovò a percorrere un viale alberato che attraversava un ampio giardino molto elegante e curato. Qua e là si aggiravano strani personaggi, alcuni intenti a declamare poesie, altri a suonare curiose melodie su altrettanto curiosi strumenti musicali, altri ancora intenti a ritrarre su quadri i personaggi più o meno vestiti pazientemente in posa per i suddetti pittori; l'unica cosa particolare era che si trattava esclusivamente di maschi e che nessuna donna era in vista, nemmeno fra i servitori che si vedevano aggirarsi qua e là ad espletare le proprie mansioni; questi ultimi poi erano tutti giovani, avvenenti ed in abiti piuttosto succinti.

Giunti alla villa il gruppo si trovò di fronte una costruzione rettangolare ad un solo piano e senza finestre, circondata da imponenti colonne; vennero fatti passare attraverso un'ampia porta a due battenti e si trovarono in un patio interno rettangolare circondato da un elegante peristilio, mentre la parte centrale era costituita da un elegante giardino ricco di piante esotiche e statue, al centro del quale zampillava una fontana che rappresentava un muscoloso eroe nudo con il piede posato sul cranio di un possente leone sconfitto.

Appoggiato languidamente ad una colonna del peristilio c'era il giovane Arkoby. Questi guardò con aria indolente il gruppo che si avvicinava, poi con un morbido cenno della mano fece loro strada all'interno; senza una parola l'armigero che aveva accompagnato fin lì gli avventurieri girò sui tacchi e se ne tornò lemme lemme alle proprie incombenze. Il gruppo venne introdotto in una stanza fresca e gradevole, nella quale vari triclini erano disposti intorno ad una serie di bassi tavoli; su questi erano a disposizione degli ospiti vassoi di frutta e caraffe con bevande rinfrescanti.

Ad uno di questi triclini se ne stava morbidamente disteso il Conte Bryosk, che nel vedere i suoi visitatori subito cinguettò: «Oh, bene, amici miei: sono felice di vedervi. Ma accomodatevi, prego, accomodatevi! E servitevi pure liberamente!». Con un ampio gesto circolare della mano invitò il gruppo prendere posto sui triclini attorno a sé, gettando appena un vago sguardo disgustato sui grossolani stivali di costoro che andavano a posarsi sui delicati tessuti damascati dei divani.

Non appena tutti si furono accomodati riprese: «Spero che la notte vi abbia portato consiglio e… no, come non detto…», si corresse subito: «Vedo volti decisi e, direi, impazienti di passare all'azione, ma ne vedo altri ancora dubbiosi, o almeno non del tutto convinti». Sospirò. «Avrei dovuto immaginarlo: le poche parole di ieri, d'altronde, erano fatte più che altro per suscitare curiosità e devo considerare già un successo il vedervi qui oggi. Allora, ditemi come posso soddisfare queste vostre curiosità…».

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