Bryosk si concesse qualche istante per raccogliere le idee, poi fece un
profondo sospirò e cominciò: «Come già sapete, la situazione di crisi
nella fortezza di Mayraberd ebbe inizio circa sei mesi fa: inizialmente
si trattò solo di bande di predoni di varie razze messe insieme - umani,
coboldi, orchi, eccetera - a provocare incidenti nelle regioni
settentrionali: fattorie distrutte, atti di violenza individuale,
villaggi assaltati, cose del genere. Inizialmente si trattò di casi
sporadici e se ne presero cura le autorità locali, poi andarono man mano
intensificandosi abbastanza da richiedere un intervento governativo.
Poco a poco divenne chiaro che il focolaio della crisi era situato nella
vecchia fortezza in rovina di Mayraberd: i nostri ranger inviati ad
indagare, o meglio, quelli fra loro che riuscirono a tornare, riferirono
che la fortezza era stata rimessa in sesto e che la zona pullulava di
farabutti di vario genere, alcuni dei quali apparentemente andavano
verso la fortezza per essere arruolati mentre altri ne uscivano in bande
che poi si sparpagliavano nei territori circostanti. Ormai quelle bande
si sono sparpagliate al punto che si stanno ricevendo i primi rapporti
di incidenti dai dintorni di La Soglia e Kelven».
«Poco a poco ha iniziato a circolare il nome di Raxxla come loro probabile capo, un nome però che non siamo riusciti a far corrispondere nemmeno alla possibile razza di chi lo porta, men che meno quindi alla sua identità, fisionomia o provenienza. Pare però che i suoi seguaci siano fanaticamente legati al loro capoccia, il che li rende praticamente impermeabili ad ogni tentativo di estirparne informazioni, o di comprarne la fedeltà, o di infiltrare fra loro nostre spie. Come segno di riconoscimento fra di loro tutti portano con sé una specie di moneta, o medaglione, che chiamano corona e che rappresenta per l'appunto una corona a quattro punte: queste corone sono fatte di materiali diversi - legno, ottone, ferro, argento, forse perfino oro - probabilmente a seconda del livello gerarchico di chi le porta».
«A proposito di infiltrare, anche i tentativi di far penetrare nostre spie - o, se preferite, assassini di professione - all'interno della fortezza non portarono a niente: l'unico sopravvissuto fu il povero Issus, che era il nostro agente migliore e forse per questo riuscì almeno a portarne fuori la pellaccia, ma al prezzo della sua sanità mentale».
[NdG] Fine della prima parte (altrimenti diventa troppo lunga...)
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