Morgon quasi non aveva ascoltato
il riassunto del conte. Continuava a pensare al fatto che al suo esame
di quella pergamana che recava il nome di Kan-Thor, aveva trovato che lo
speciale sigillo di ceralacca, proprio accanto a quel motto "Affinché
il
Canto non abbia mai fine", brillava inequivocabilmente.
Sorcius non aveva potuto farci nulla... forse Scarlett avrebbe potuto.
Occorreva portare via quella pergamena.
In ogni caso se il piano che gli si stava formando in mente non avesse avuto esito positivo, doveva memorizzare quel motto.
Se lo ripetè diverse volte nella testa "Affinché il Canto non abbia mai fine".
Sorcius non aveva potuto farci nulla... forse Scarlett avrebbe potuto.
Occorreva portare via quella pergamena.
In ogni caso se il piano che gli si stava formando in mente non avesse avuto esito positivo, doveva memorizzare quel motto.
Se lo ripetè diverse volte nella testa "Affinché il Canto non abbia mai fine".
"Affinché il
Canto non abbia mai fine".
"Affinché il
Canto non abbia mai fine".
Il temine del riassunto del
Conte fu per Morgon come un risveglio improvviso, aveva ancora la
pergamena in mano, che Sorcius gli aveva passato. (NDG: Guido, se non è
così, ignorate la parte che segue).
Guardò negli occhi
Haza, aspettando che anche il nano rispondesse al suo sguardo. Poi lo
spostò sul Conte. Poi la pergamena. E poi nuovamente Haza.
Sperava che il nano capisse il suo intendo di chiedergli di distrarre il Conte per portarsi via quella pergamena.
Attese e sperò.
Sperava che il nano capisse il suo intendo di chiedergli di distrarre il Conte per portarsi via quella pergamena.
Attese e sperò.
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