martedì 18 ottobre 2016

HAZA - 16/08 - LISTA 03

La scaramuccia si era conclusa praticamente senza versare sangue. Il nano guardò la propria arma, con fare dubbioso, e le parlò senza pronunciare parole che altri potessero udire. *Erano solo dei pezzenti, e mi hai tradito. Lo farai anche quando in gioco ci sarà la mia vita?*

D'accordo con gli altri, si affrettarono a tornare verso la Locanda dove alloggiavano.
Non era il caso di indugiare e dare il tempo ad altri gruppi, o allo stesso, di riprovarci. Un agguato bastava, per oggi.

Giunti in Locanda, ebbero la sorpresa di trovarvi già altri membri del gruppo. Il nano non aveva sentito come la conversazione fra coloro che non avevano partecipato alla piccola scaramuccia fossero arrivati a parlare di gruppi rivali con la loro stessa missione, eppure da quel che aveva sentito, non gli era possibile dubitare dell'oggetto del dialogo. Che anche loro fossero stati aggrediti?

"Avete ragione a preoccuparvi. Vi dico che non più tardi di mezzora fa ci siamo ritrovati a fronteggiare un gruppo superiore in numero, ma per fortuna piuttosto male in arnese. Quando abbiamo reagito se la sono data a gambe levate."
Haza si sedette al tavolo, e fece un cenno ad un inserviente perchè si avvicinasse per ordinargli la cena.
"Non è prudente che alcuno di noi si allontani dal gruppo, a meno che non sia più che in grado di rendersi invisibile, almeno al pari di Kreena. Non si sono fatti scrupolo d'essere momentaneamente in superiorità numerica per attaccarci, e ne approfitterebbero subito se vedessero uno di noi da solo."
Prese un bicchiere usato da un tavolo vicino, passò l'angolo della camicia a ripulirne l'orlo e si versò dell'acqua da bere da una brocca.
"Mi sono stampato in mente i loro nomi, voglio provare a sentire se sia gente conosciuta da queste parti, o nomi nuovi proveniente da fuori città. Il significato della loro aggressione potrebbe essere molto diverso, nei due casi, anche se il fatto che il loro mago non fosse pronto allo scontro può voler dire che l'agguato sia stato, diciamo, non pianificato."
L'inserviente si era avvicinato, e Haza si interruppe per ordinare il più abbpndante tra i piatti suggeritigli, giacché la fame era tanta e la consapevolezza che quello potesse essere l'ultimo pasto decente gli faceva sentire lo stomaco ancora più vuoto e inconsolabile.
Quando l'uomo si fu allontanato per eseguire la comanda, aggiunse "Questo non vuol dire che domani il loro mago non sarà pronto. Dovremo avere una strategia, per zittirlo prima che agisca, se tenteranno ancora qualcosa contro di noi!"
L'immobilità sofferta ripetutamente contro il Negromande condizionava fortemente le parole di Haza. E si sentiva.

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