giovedì 22 aprile 2021

JEAN - 02/09

Era quasi impossibile non ridere del siparietto messo in scena dai coboldi: un feticcio della pomposità di una cerimonia ufficiale del duca Karameikos, con protagonisti degli umanoidi dalle sembianze vagamente canine. Ricordava di aver partecipato ad un matrimonio con uno spettacolino simile messo in scena da uomini affetti da nanismo. Non lo aveva trovato divertente e quel pensiero lo aiutò a mantenere neutra l’espressione del volto.
Omaggiò re Ahrar di un vezzoso inchino, certo che gli interlocutori non ne avrebbero colto l’ironia:
“Perdona il nostro amico Haza, re Ahrar. L’etichetta e le convenzioni non lo affascinano - lanciò un breve e significativo sguardo in tralice, divertito, al compagno e proseguì - e consentimi un plauso al coraggioso messaggero Kradak. Una scelta saggia per un compito gravoso, portato a termine con perizia e capacità diplomatica."
Lo sguardo del darokiniano si posò benevolo sul messo regale, accompagnato da un cenno di assenso:
“Il resto della tribù starà giustamente recuperando le forze - proseguì, fingendo senza riguardo di credere alla parte in cui il coboldo millantava un seguito potenzialmente ben più numeroso - ma dicci, perché hai voluto incontrarci?"

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