Quando udì le parole di Ghino, la ranger già si era mossa verso il
corridoio che avevano appena attraversato, anticipando di qualche minuto
ed in silenzio il dire dell'halfling, di sua stessa iniziativa, senza
dir nulla a nessuno. Adesso era lì, contro la parete rocciosa,
dall'altro lato rispetto a lei c'era l'angolo del vestibolo che avevano
appena raggiunto. Con la coda dell'occhio vide Bognus scandagliare la
roccia come aveva fatto in precedenza, alla ricerca di porte o passaggi
segreti. Si tirò su il cappuccio sul capo, di nuovo, come a volersi
amalgamare perfettamente con la penombra che vigeva nel punto che aveva
scelto. Rimase immobile, le mani poggiate sulle impugnature selle lame
che aveva ai fianchi, il respiro si fece lento, rilassato, condensandosi
in piccole nuvolette bianche ed umide, come quando le capitava di
appostarsi nella caccia, aspettando la preda anche per ore, mentre lo
sguardo chiaro si mantenne puntato sul corridoio, osservando in esso, ed
i muscoli sotto la pelle rimasero tesi, come molle pronte a scattare al
minimo segnale di pericolo. Se gli altri l'avessero osservata, in quel
momento poteva sembrare una statua perfetta, il viso che pareva una
lastra di marmo perfetto.
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