Lo sguardo si puntò sul Mago, mentre ne ascoltò tranquillamente le
parole, e non poté far a meno di inarcare un sopracciglio con fare
scettico, lasciando che l'intero viso esprimesse, in silenzio, una
sottile perplessità. *Spero stia scherzando...* pensò, mentre nella sua
testa già si figurava l'immagine di enormi tentacoli che apparivano e
poi svanivano nel nulla, provocando subito dopo allarme dei coboldi; non
ne capiva nulla di magia naturalmente, ma le sembrava comunque un'idea
pessima e molto vicina ad un suicidio di massa. Fortunatamente, non ci
fu bisogno di esprimere il proprio pensiero negativo in merito, dato che
fu la Rossa, con i dovuti modi e conoscendo le Arti Arcane, a scartare
l'ipotesi avanzata dal Mago, facendole scaturire un impercettibile
sospiro di sollievo dalle labbra. Tutti sembravano propensi a mettere in
atto l'idea della scalata della scarpata.
>[Haza] "I coboldi vedono al buio" Ahrar aveva appena risposto ad una domanda, e la frase di Haza presumibilmente ne era la traduzione.
"Significa che le migliori chance le avremo se i piu' silenziosi, di giorno, saranno resi invisibili da qualcuno di voi maghi, e si avvicineranno alla miniera per far fuori le guardie senza che si accorgano dell'avvicinarsi di tutta la truppa! Poi, dentro la miniera, saremo noi nani, senza torce, ad andare avanti."
"Questa non ci voleva - rimarcò alle prime parole di Haza- Ma il punto che hai detto tu, Issus, è il migliore data la conformazione dell'ambiente che abbiamo attorno - un attimo di pausa - Sono d'accordo con te sulla scelta di chi dovrà andare. Io stessa sono abituata a muovermi in silenzio in mezzo alla natura, scalo senza problemi, ma occorre qualcuno che tolga di mezzo le guardie senza essere visto e, di certo, non è il mio mestiere.- ancora un istante di pausa- Io rimarrò qui a terra, aiuterò a salire quelli che più hanno difficoltà e starò di sentinella, nascondendomi qui tra gli alberi. Mi auguro che non ci siano problemi da parte degli abitanti del villaggio, ma in caso contrario saprò muovermi meglio qui in mezzo a rami e tronchi e mentre i guerrieri sono in prima linea, i Maghi non devono rimanere scoperti.">[Issus] «Sono d'accordo», intervenne Issus. «La soluzione migliore sembra effettivamente essere quella di far scalare da qualcuno la scarpata e poi gettare giù una corda ed aiutare gli altri a salire. Ovviamente quel qualcuno dovrebbe anche farsi carico di eliminare le guardie all'ingresso della galleria, sempre ammesso che ci siano, stando a quel che dice il nostro coboldo. Credo che la cosa migliore sia che vada su uno fra me, Jean, Kreena o Ghino, o magari anche due di noi, visto che siamo quelli più adatti per un lavoro di segretezza. Secondo me il posto migliore per salire sarebbe là indietro, subito oltre il primo albero grande che si vede da qua: in quel punto la curva della scarpata dovrebbe nascondere chi sale agli occhi delle sentinelle». (NdG: in altre parole, nella mappa è il punto fra il terzo ed il quarto albero a sinistra del sentiero)
Concluse
le sue parole lanciando uno sguardo a Scarlett, unito ad un piccolo
sorriso. Non aveva avuto problemi ad ammettere i propri limiti, così
come, senza pensarci troppo, si era messa a disposizione per fare ben
altro, coprendo la sicurezza dei Maghi e rimanendo di sentinella in
mezzo a quell'ambiente che, in fondo, conosceva bene. Certo, poi se
nessuno fosse andato con Issus, ci sarebbe andata lei, senza pensarci
due volte. Ma guardandosi attorno per qualche istante, si soffermò su
coloro che Issus stesso aveva nominato ed ebbe quasi la certezza
matematica che almeno Ghino e Jean sarebbero risaliti assieme a lui.
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