Il volto di Jean continuava ad illuminarsi della luce tenue del sigaro, ogni volta che una boccata andava a riempire i suoi polmoni e le narici. Pensieroso, lo spadaccino si rivolse a Scarlett:
“Non ci avevo pensato… Però, forse… - lo sguardo sembrò vagare lontano tra i ricordi - beh, tra i Giusti di Darokin esistono molti modi per capire chi ci si trova di fronte. Tra questi, alcuni gesti convenzionali. Impercettibili segnali, che non siano comprensibili da nessuno che non sappia prima e con precisione cosa osservare. Naturalmente bisogna conoscersi piuttosto bene ed avere una mente appena più acuta di quella di un mercante di sterco di vacca di Specularum, però conferisce l’impagabile vantaggio di non aver bisogno della componente vocale."
Fece l’ultimo tiro dal sigaro e lo osservò con un velo di tristezza prima di gettarlo a terra e spegnere accuratamente il mozzicone con il tacco dello stivale:
“Se vi interessa approfondire, fatemi un fischio. Ad ogni modo, raggiungere quel falò al momento per chi non veda al buio è impossibile, sarebbe troppo rischioso ed io, ah, ho dei progetti per il mio collo che non prevedono di renderlo più flessibile del necessario. L’ho salvato troppe volte dalla corda del boia per pensare di spaccarmelo appena riemerso da una specie di pluridannata tomba. Inoltre il tragitto tra andare e tornare richiederebbe quasi tutta la notte… Potremmo ipotizzare di partire molto presto, però. Se siete disposti a dormire qualche ora in meno, forse possiamo rischiare i primi passi guidati da qualche lanterna schermata e trovarci abbastanza vicino da capire con chi o cosa abbiamo il discutibile piacere di condividere questa costa rocciosa prima che decida di rimettersi in marcia."
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