Jean e Ghino fecero rientro alla bozza di accampamento nell’arco di un
paio di ore, poco prima che la luce diventasse troppo fioca per
percorrere il tragitto in tranquillità. Prima di iniziare il resoconto,
il darokiniano estrasse dalla tasca una lunga foglia che prese a
riempire abilmente con una miscela di tabacco trinciato:
“Io ed il giovanotto ci siamo arrischiati lungo il percorso alto per
un’oretta scarsa. Non è che si debba fare una ferrata per stare in
quota, ma devo ammettere che i nostri uomini di latta potrebbero avere
qualche difficoltà. La strada da casa al bordello è pluridannamente più
semplice da percorrere, ecco… Dato che un paladino zoppo è utile press’a
poco come come una passera per un eunuco, se decidiamo di passare di là
dobbiamo tenere in conto di muoverci con una certa cautela e, quindi,
una proporzionale lentezza."
Arrotolò la foglia, si cacciò il sigaro artigianale in bocca e lo
accese, emettendo poi una lunga e soddisfatta voluta di fumo, che
osservò svanire nella luce del crepuscolo con un sorrisetto compiaciuto:
“Ad ogni modo, l’accampamento dei coboldi non è visibile, perché è
nascosto dalla curva della valle. Quello che è visibile, invece, è il
falò che qualcuno ha acceso là - indicò con un vago svolazzo della mano
la direzione che il gruppo si sarebbe trovato a seguire scegliendo la
via alta - e, ad occhio e croce, le precauzioni che hanno preso per
schermarlo devono essere simili a quelle che le gentili dame del Giglio
Sbocciato presero per non trasmettere la clamidia ai disgraziati
avventori, cerchia neanche troppo ristretta cui posso pregiarmi di
appartenere."
Una mano di Jean andò istintivamente a protezione delle parti basse,
mentre ricordava con un brivido di autentico fastidio i giorni
successivi al contagio:
“Potrebbero essere dei coboldi e quindi non avere bisogno di nascondere
la propria presenza - rifletté ad alta voce prima di un’ennesima boccata
di fumo - ma mi pare poco probabile: se fosse una vedetta
dell’accampamento non accenderebbero fuochi. Potrebbe esser qualcuno che
non ha idea del luogo e dei pericoli che lo circondano, ed a quel punto
chissà per quale plurimamente fottuta ragione si troverebbe qua… Oppure
potrebbe essere qualcuno che non ha alcun timore di essere attaccato
nottetempo da un intero accampamento di umanoidi. Infine, potrebbe
essere semplicemente un imbecille."
Allargò le braccia con i palmi delle mani rivolti verso l’alto, quasi a scusarsi per l’ineluttabilità della conclusione.
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