sabato 27 febbraio 2021

JEAN - 30/08

Jean si rigirava nella branda di fortuna che era costituita dal pavimento duro della miniera, senza riuscire a prender sonno. Sarebbe stato quasi meglio essere di guardia subito, perché sapeva perfettamente che le palpebre si sarebbero fatte pesanti come le tette della maitresse della Casa del Giglio quando fosse toccato a lui. Le orecchie del darokiniano si tendevano involontariamente, a cercare di percepire i suoni dell’esterno che ormai doveva trovarsi vicino a loro come non lo era da giorni, che per lui erano stati quasi secoli. Sentiva il bisogno della città, degli inganni, dei raggiri... Non ne poteva più di quelle anguste pareti e delle notti trascorse a contare le scoregge dei suoi compagni di viaggio. Perfino la puzza dei coboldi sarebbe stata un’essenza assimilabile a quella di un brandy Austershalin da quaranta monete d’oro al bicchiere. Brandy Austershalin.... E finalmente, con il sentore della prelibata bevanda che tentava disperatamente di aggrapparsi alla sua memoria gustativa, si addormentò.

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