Dopo aver parlato a Kel-hatril, Scarlett si era voltata, intenzionata a sedersi in un angolo per i fatti suoi, ma aveva mosso sì e no due passi, che Filth era intervenuto per fermare Jean e, a quanto pare, il gesto avventato che stava per fare Vixiar. Se il mago avesse accoltellato lo spadaccino con ogni probabilità, visto quanto Jean lo mal sopportava, si sarebbe poi trovato a conoscere da vicino le lame di quest'ultimo.
Poi arrivò quel tuono sordo, che le vibrò nello stomaco, con una potenza tale da farla barcollare e lasciarla stordita. Scarlett sbiancò, chinando il capo.
Era anche colpa sua dopotutto, no? Sua madre gliel'aveva ripetuto fino alla nausea che doveva darsi una regolata, che non doveva sempre bruciare come un incendio, che a volte era molto meglio limitarsi ad essere calma coma una candela... in parte l'aveva imparato, ora sapeva di possedere la pazienza e la razionalità di una donna adulta, ma certi lati del suo carattere erano ancora ben lontani dall'assomigliare a quella fantomatica candela. E probabilmente mai avrebbero avuto a che vedere con quelle deboli fiammelle.
La cosa più assurda era che Vixiar voleva ancora, nonostante tutto, aver ragione. Pazzesco.
Filth chiese anche a Kel-hatril di liberare il mago dal suo incantesimo, e l'altra non se lo fece ripetere, esaudendo la richiesta con uno dei ceffoni più potenti che Scarlett avesse mai visto rifilare da una maga.
Ovviamente Vixiar a quel punto tornò in sè - per modo di dire - e partì di corsa verso una parete della grotta, dove andò a sbattere prima di infilarsi in una fessura che, evidentemente, si trovava proprio lì.
Scarlett rimase immobile a fissare quel punto della roccia per diversi istanti, con le labbra tirate e un'espressione indecifrabile sul viso, poi con un sospiro si voltò e puntò dritta verso Filth.
Passò accanto a Jean e gli fece un piccolo cenno, come di ringraziamento per essere intervenuto, quindi si fermò davanti al chierico, alzando lo sguardo verso l'alto visto che, in confronto a lei, era altissimo.
Lo guardò per qualche istante, come se stesse cercando le parole migliori, ma alla fine scosse piano la testa. "Mi dispiace." disse alzando lievemente le spalle. "Ho esagerato anche io."
Sembrava aver finito il discorso, ma dopo aver spostato lo sguardo attorno a loro, tornò a guardare Filth. "Credevo che prima o poi avrebbe capito, ma mi sbagliavo e, con il senno di poi, direi che forse avrei fatto bene ad ignorarlo, piuttosto che a rispondere a ogni sua provocazione..." un debole sorriso le piegò le labbra, "Testarda...e con lo stramaledetto vizio di provare a cercare sempre un dialogo... a volte è un bene, altre dovrei imparare a capire quando è inutile ed è ora di smetterla, soprattutto prima di finire bhe...così..."
La Rossa si voltò, ma tornò poi subito a guardare Filth. "Mi spiace per il modo, per essermi probabilmente in qualche modo abbassata al suo livello, per essere arrivata a provare una rabbia che, anni fa, mi avrebbe fatto perdere il controllo, per aver gettato alcool sul fuoco al posto che cercare di spegnerlo probabilmente, per aver perso la pazienza che ho provato ad avere con lui. Ma non mi dispiace il motivo per cui l'ho fatto, e non parlo di quello che riguardava me personalmente: ha sempre avuto parole di disprezzo per tutti i presenti, credendosi superiore a ciascuno di loro solo perchè mago, e questo per me non è il modo di stare in un gruppo. Non è giusto, e non credo che sia fattibile affrontare quello che ci aspetta se pensiamo che uno solo di noi sia sacrificabile o meno importante di altri. Siamo tutti importanti, ognuno per le sue capacità, e lo sarebbe stato anche lui, se solo l'avesse capito."
Scarlett gli sorrise debolmente, quindi si allontanò in attesa del ritorno di Issus. Aveva bisogno di stare per un attimo tranquilla con lui.
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